Oblivium parte I di Dajinsav
Fuori la neve cadeva fitta, posandosi lievemente sulla sottile lastra di ghiaccio che ormai ricopriva il lago. Era quasi mezzanotte e, di lì a poco, sarebbe arrivato anche dicembre, festoso ed intriso di malinconia. La sala comune di Grifondoro si svuotava lentamente. Gruppetti di studenti raggiungevano i dormitori con i letti a baldacchino, tra il brusio delle chiacchiere e qualche sbadiglio. Harry e Ron se ne stavano silenziosi l'uno davanti all'altro giocando a scacchi magici, il fuoco acceso nel caminetto. Grattastinchi era appisolato sui piedi di Ginny, che se ne stava nascosta dietro un grosso e pesante libro, dando ogni tanto un'occhiata alla partita dei ragazzi. Un piccolo fagotto era avvolto sulle ginocchia di Harry; quella sera, al termine della lezione segreta di Difesa Contro Le Arti Oscure, Hermione gli si avvicinò: -"Harry avresti un secondo? Dovrei chiederti un favore."- -"Hermione, se si tratta del C.R.E.P.A., io non credo che..."- -"No, tranquillo...ecco...vorrei che tu mi prestassi il tuo Mantello dell'Invisibilità questa sera."- -"Sicuro, non c'è problema, ma a che ti serve?"- A quella domanda, gli occhi della ragazza che prima guardavano quelli verdi di Harry, si abbassarono mentre un leggero velo rosso si espandeva sul suo viso. -"Ehm..tranquilla, te lo presto volentieri. Stai attenta però a Gazza e soprattutto a Mrs Purr, sai, credo possa percepire ciò che non vede.."-, disse Harry per sciogliere quell'imbarazzo che non riusciva a capire. -"Grazie infinite Harry"-, disse Hermione uscendo di fretta dall'aula. Non aveva idea di cosa volesse fare con il Mantello, ma si fidava di lei e sapeva che non si sarebbe certo messa nei guai. Dal dormitorio delle ragazze scese Hermione, e si diresse verso il silenzioso trio. -"Harry..."-, disse la ragazza appena arrivata, interrompendo il torpore della partita. -"Oh, Hermione! Ecco qui il Mantello; mi raccomando, non rischiare troppo."- -"Non ti preoccupare, e grazie ancora."- Ron diede un colpetto di tosse. Hermione lo guardò, severissima, ma lui, senza alzare gli occhi, ordinò ad un pedone di avanzare. Lei girò i tacchi indignata, il Mantello stretto in mano, andando verso il buco nel muro, entrata della sala comune di Grifondoro, ricoperto dal ritratto della Signora Grassa, il quale si aprì al suono della parola d'ordine. Scese e rimase ferma, dando le spalle alla sala comune. Con uno schiocco Ginny chiuse il libro, si alzò e raggiunse l'amica, mentre Grattastinchi, offeso, saltava sulla poltroncina appena liberata. Un fiotto d'aria gelida, dagli oscuri corridoi del castello di entrò nella sala. Mentre il quadro si richiudeva, Harry notò che le due ragazze si erano prese per mano... -"Scacco matto!"- La voce di Ron, rimasto zitto fino a quel momento, si diffuse in tutta la stanza ormai vuota, mescolandosi al crepitio del fuoco ed alle fusa di Grattastinchi. -"Ho perso ancora, sei troppo bravo per me. Meglio andare a dormire ora.."- Accadde in un attimo. Ron avanzò velocemente verso Harry, urtando con la gamba il tavolino che ospitava la scacchiera. Lo prese per il bavero con entrambe le mani, ricacciandolo sulla poltroncina con decisione. Si mise a cavalcioni, con le ginocchia appoggiate ai braccioli. Inarcò la schiena con un movimento sensuale, Harry chiuse gli occhi. Ron lo baciò.. Era stranamente caldo, soffice...del tutto inaspettato. Harry rimase immobile. I capelli rossi di Ron coprivano i suoi occhi chiusi. Sulle guance avvertì qualcosa di umido: l'amico stava piangendo. Le loro labbra ancora unite, si staccarono. Ron mollò la presa, dolce e decisa, dalla divisa di Harry, il quale, sistemandosi gli occhiali, cercava di fermare le lacrime, lo sguardo spento rivolto a terra. -"è per via di Cedric, vero?"-, disse Ron spostandosi i capelli dagli occhi. Harry non rispose. Cercò di concentrarsi sugli scacchi rovesciati sul pavimento. -"Pensi ancora a lui e a quello che è successo, dimmelo, è così!?"- Ma Harry tacque ancora. Di scatto si voltò ed iniziò a correre. Singhiozzò la parola d'ordine al quadro che si aprì lasciandolo scappare. Ron gli corse subito dietro, saltò giù dal buco e...si trovò faccia a faccia con Draco Malfoy. -"Malfoy! Cosa ci fai tu qui!?"- Draco fece un passo in avanti. Ogni millimetro del suo viso esprimeva odio e rabbia. Ron capì di essere in pericolo. Contemporaneamente estrassero le loro bacchette. -"Weasley!!"- -"Expe.."-, ma non potè finire la frase. -"EXPELLIARMUS!!"-, tuonò Draco. L'impatto fu così potente da sbattere il grifondoro a terra, quasi privo di sensi, la bacchetta scagliata lontano. Il serpeverde si avvicinò. In piedi troneggiava su Ron, guardandolo con disprezzo. Gli occhi di Draco indugiavano sui capelli, rossi, scompigliati. Sul petto e sulle gambe...su quelle labbra...quelle labbra che avevano appena osato baciare Harry.. Si inginocchiò: con una mano strinse e tirò i capelli di Ron, la testa tirata all'indietro; l'altra scivolò attorno alla sua vita. Baciò il suo collo nudo, mentre un grido di dolore rieccheggiava nel corridoio buio. Poi si alzò, lasciando Ron a terra supino, ammutolito. -"Non ti avvicinare più al mio Harry"-, disse Draco asciugandosi con il dorso della mano un rivolo di sangue che gli scendeva dall'angolo della bocca. Se ne andò, imboccando le scale diretto verso la sala comune di Serpeverde. La mano di Ron tamponava la ferita, mentre il suo sangue gocciolava sullo stemma di Hogwarts della sua divisa. *-*-*-*-*-*-*-*-*-*-* Harry aveva smesso di correre. Cercando di calmarsi, entrò nella prima aula capitatagli davanti. Il Mantello dell'Invisibilità era scivolato ai loro piedi. Distratte dalla passione, non si erano accorte di essere visibili, tantomeno avevano avvertito la presenza di Harry, il quale aveva ormai smesso di piangere. Hermione e Ginny si baciavano affannosamente, la mano dell'una sotto la divisa,alzata sopra il bacino, dell'altra. Dalla bocca di Ginny, Hermione passò a baciarle il collo, poi, alzandole ancor più la divisa, il seno, l'addome, così sensibile...Ginny ansimava sempre di più...Hermione era completamente indiavolata... Harry, dallo stupore, cercando di uscire senza farsi notare, inciampò su una sedia. Le due si staccarono all'istante. Ginny, sentendosi arrossire ancor più di quanto non lo fosse stata fino a quel momento, si nascose dietro la schiena dell'amica e amante. -"Hermione, io..io non..oh, scusatemi", disse Harry, cercando con la mano dietro a sè la maniglia della porta. -"Oh no Harry"-, rispose Hermione realmente dispiaciuta, -"Scusami tu"-, esclamò estrendo la bacchetta magica: -"OBLIVIUM"-.
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