NOTA: Ringrazio e riverisco Miyu-chan per
avermi dato l'ispirazione per scrivere questo capitolo. Senza di lei sarei
ancora bloccata al 6°!!!!!
GRAZIE MIYU!!! Poi convinco Ru a venirti a trovare...
Numero perfetto
di Seimei
Parte 7/?
Capitolo
7: Cos'ho fatto?
Nel giro di un mese Rukawa e Hanamichi erano diventati inseparabili. Se
c'era uno, potevi essere certo che in qualche modo, da qualche parte,
sarebbe spuntato anche l'altro! Tutti i giorni avevano appuntamento fisso in
terrazza per mangiare insieme e per raccontarsi come era andata la mattina.
Quel giorno però Hanamichi aveva qualcosa di molto importante da dire a
Rukawa. Qualcosa che forse avrebbe cambiato per sempre il loro rapporto.
Hanamichi salì in terrazza e vi trovò Rukawa addormentato. Seduto per
terra, la schiena appoggiata alla ringhiera, le cuffie del walkman nelle
orecchie.
Dio se era bello.
Nessuno era bello come lui.
Quella pelle diafana, quel fisico scolpito, quello sguardo così blu in cui
si poteva annegare...
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.
Da quando si erano scoperti l'un l'altro, Hanamichi aveva imparato che, a
dispetto dell'apparenza di ghiaccio, il cuore di Rukawa era grande e caldo.
E così dolce. Era impossibile non amarlo.
Rukawa avvertì quasi immediatamente la presenza di Hanamichi. Come non
riconoscere quel suo odore selvatico, ma così familiare allo stesso tempo?
Lentamente aprì gli occhi, e fissò l'amico per qualche secondo, percependo
nettamente il suo disagio.
"Hanamichi... c'è qualcosa che non va?"
Il rossino si sedette accanto a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla.
Rukawa gli passò un braccio dietro la schiena, e lo strinse a sé.
"Ru... io... io credo..."
"Cosa?"
"Beh... io penso di essermi innamorato di te... Ora tu mi odierai, ma
io dovevo dirtelo. Quello che provo è qualcosa di indefinibile, e
bellissimo, ma se tu ora non vorrai pi vedermi ti capirò, e ti lascerò in
pace..."
Hanamichi alzò gli occhi incontrando lo sguardo del volpino. Immediatamente
capì che, forse, non si sarebbe dovuto separare da lui. Hanamichi chiuse
gli occhi, e Rukawa raggiunse le sue labbra.
CONTATTO.
Sakuragi era al settimo cielo, e Rukawa era felice come non lo era mai
stato. Ma c'era qualcuno, nascosto dietro la porta, che, accasciatosi a
terra, piangeva in silenzio.
Qualche settimana dopo...
Rukawa e Hanamichi avevano fatto grandi progetti per quel week-end.
Sabato, cena e cinema, e domenica tutto il giorno al mare.
Ma ci fu un imprevisto, che Sakuragi definì come "il suo senso di
colpa per l'Armata abbandonata".
I ragazzi, infatti, sabato mattina gli avevano chiesto se voleva per caso
uscire con loro quella sera, per mangiare allegramente una pizza in
compagnia...
Ru disse che Hanamichi doveva uscire con loro, senza di lui. Doveva stare
con i suoi amici come ai vecchi tempi, quando ancora non aveva un ragazzo!
"Ma Ru... Io voglio stare con te!"
"Niente ma! Noi passeremo insieme tutta la domenica! Non puoi
continuare a trascurarli così! Sono anni che sono i tuoi migliori amici, e
che cavolo!
Esci con loro, che noi abbiamo una domenica e una vita intere per stare
insieme!"
"Sei tanto dolce, sai? Comunque va bene! Se a te non dispiace... però
potrei ubriacarmi... e se non mi svegliassi addio treno e gita al
mare..."
"Nessun problema! Ti telefono io e ti sveglio!!!"
"No... quando dormo non sento nemmeno le cannonate... soprattutto dopo
una sbronza! Facciamo così: ti do la copia delle mie chiavi di casa, così
vieni direttamente lì e mi svegli... come solo tu sai fare..." disse
Hanamichi con aria maliziosa.
Il volpino accennò un sorriso, e accettò volentieri.
"Affare fatto do'hao! A domattina allora!"
I due si salutarono con un fugace bacio sulle labbra, e poi si separarono
con in testa mille progetti per l'indomani.
Quella sera Hanamichi e gli altri andarono prima in pizzeria (indovinate
quale? Bravi, bravi! Proprio quella! NDS) e poi in un pub.
Stavano ridacchiando dietro ad un tizio con la pettinatura più assurda del
mondo quando Takamiya sollevò la sua mole sopra una sedia (Pesaaaa! NDSedia)
e, guardando il rossino negli occhi disse, con aria solenne: "Io, il
grande Takamiya, sfido te, infimo rossino, a chi beve di più! Chi perde,
paga per tutti!"
Hanamichi non si tirò certo indietro.
112 birre medie dopo... (Ho esagerato? NDS ^_^'NDTutti)
"Siete 56 pari, ragazzi. Chi beve l'ultimo bicchiere ha vinto!"
sentenziò Mito, che faceva da arbitro.
"Io" strascicò Takamiya ubriaco come non mai "shono il più
forte, hic, bevitore.... che shia mai eshishtito... Quindi..."
E crollò, addormentato, sul tavolo.
Hanamichi ne approfittò per bere l'ultimo bicchiere di birra.
"Vince Hanamicchiiii" urlò Mito nell'orecchio di Takamiya.
Il ragazzone rialzò la testa per un secondo e ruttò in faccia a tutti
quanti. "Giuda ballerino, non c'è fine allo schifo!" (E' dal
numero 111 di Dylan Dog che sogno di usare questa frase!!!! NDS) urlò Mito
guardando l'amico.
Poi il suo sguardo si spostò su Hanamichi.
Era in uno stato a dir poco pietoso...
"Sentite ragazzi..." disse Mito a Noma e Okusu "Cosa facciamo
con questi due? Non credo siano in grado di ritornare a casa da soli."
"Decisamente no. Finirebbero in un fosso, o peggio nel fiume... Senti
Noma, Takamiya lo portiamo a casa insieme... Non penso di farcela da
solo!!!!"
disse il biondino, ridendo alla vista di Takamiya che ronfava beato sul
tavolo, attirando gli sguardi di tutto il locale.
Noma si lisciò i baffi e annuì.
"E va bene! Il ciccione lo portiamo noi!!! Mito, ci pensi tu a
Sakuragi?"
"Non preoccupatevi, ragazzi!!! Hanamichi è molto più leggero di
Takamiya!!!
Non avrò problemi a portarlo a casa. Piuttosto... perché non prendete voi
il motorino? Sarà più facile trasportare questo culattacchione (Grazie per
averci citato NDKyle&Stan da South Park) sbronzo!!!"
Noma e Okusu sorrisero contenti. Portare a casa Takamiya, per di più
ubriaco fradicio, non era certo una cosa da poco! Il motorino era una
benedizione per le loro povere schiene.
Con fatica sollevarono l'amico dal tavolo e, dopo aver pagato il conto, se
ne andarono.
Mito, nel frattempo, cercava di far riprendere Sakuragi, che era su una
sedia, il collo gettato all'indietro, che farfugliava cose senza senso.
Una volta fatto alzare il rossino, Mito si mise un suo braccio attorno al
collo e lo afferrò per la vita, conducendolo verso casa.
"Per fortuna che abiti vicino Hanamichi... se no sai che
faticata..."
In pochi minuti, infatti, i due erano arrivati davanti al portone di
Sakuragi.
"Hana, dammi le chiavi..."
Sakuragi bofonchiò qualcosa, mise una mano in tasca e diede a Yohei il
portafoglio.
"Hanamichi... ho detto le chiavi... come faccio a portarti dentro se
no?"
Ma il rossino non proferì parola.
Allora Mito cominciò a frugargli nelle tasche fino a quando non trovò il
mazzo di chiavi che cercava.
Aprì il portone e, con fatica, convinse l'amico a salire le scale.
Una volta in casa, Mito fece sdraiare Hanamichi sul divano, e andò in
cucina per preparagli un caffè molto forte, e il più cattivo possibile. O
si riprendeva, o vomitava. Il risultato, in ogni caso, sarebbe stato
quello sperato: far svegliare il rossino.
"Bevi Hana, ti farà bene.."
Il numero 10 dello Shohoku aprì un occhio e guardò di traverso la tazza
fumante che gli era stata accostata alla bocca. Con riluttanza ne bevve un
sorso.
"Puahhhh! Che roba è? Merda liquida??? Ma tu sei matto... Che
schifo!!!!"
Si era ripreso.
Per fortuna.
"Dove sono? A casa? Mi ci hai portato tu Yohei?"
"E chi se no? Eri sbronzo da far paura..."
"Chi ha vinto la gara?"
"Tu. 57 a 56... ci siete andati pesanti stavolta!!!"
Sakuragi guardò Mito e sorrise.
Voleva così bene al suo Yohei. Era il suo migliore amico da sempre...
"Grazie Mi-chan! Sei un amico... Da chi dormi stasera? Da tua madre o
da tuo padre?"
I genitori di Mito erano separati.
"Da mio padre... infatti ora devo andare, se no rischio di arrivare a
casa troppo tardi..."
"Perché? Con il motorino ci metti 20 minuti..."
"Magari... Il motorino ce l'hanno gli altri... Sai... Takamiya non è
facile da sorreggere..."
"Ma non puoi andare da tuo padre a quest'ora di notte a piedi!!!! Resta
a dormire qua!"
"No... non posso..."
"Non fare storie... adesso mi alzò e ti preparo il futon..."
Hanamichi fece per alzarsi, ma le gambe cedettero. Per non cadere si
aggrappò a Yohei, con il risultato che anche lui cadde lungo disteso sul
pavimento.
Hanamichi si trovava sopra Yohei, faccia a faccia. Sentiva il corpo caldo
dell'amico sotto il suo, e le sue braccia forti che gli stringevano ancora
la vita, da quando prima l'aveva afferrato mentre cadevano.
Sakuragi aveva la vista annebbiata, e il naso pervaso dall'odore dolce di
Yohei. Sentiva come uno strano calore espandersi nel suo petto. Lentamente
avvicinò il proprio viso a quello di Mito e gli sussurrò a fior di labbra:
"Sai Mi-chan... ho voglia di baciarti... una voglia matta di
baciarti..."
Yohei non credeva alle proprie orecchie.
Quando quel giorno l'aveva visto baciare Rukawa sulla terrazza, aveva
creduto di averlo perso per sempre... e invece ora era lì... sopra di
lui... eccitato... e lo voleva baciare...
Yohei guardò il rossino dritto negli occhi.
"Cosa aspetti allora a baciarmi, stupido?"
Hanamichi si fiondò letteralmente sulla bocca di Yohei, divorandone le
labbra e spingendo con prepotenza la propria lingua nella bocca del
compagno.
Mito rispose al bacio con la stessa foga, e, in poco tempo, si trovarono
avvinghiati sul divano, alla ricerca di un contatto più intimo, che non
tardò ad arrivare.
Uno strano rumore svegliò Sakuragi di soprassalto.
Aveva un mal di testa incredibile, e non riusciva a capire cosa diavolo
fosse quel dannato suono. Abbassò lo sguardo su Yohei, arrossendo al
ricordo della notte appena passata con lui. Poi all'improvviso riconobbe il
rumore: chiavi che aprono una porta.
RUKAWA!!!
Hanamichi cercò di uscire dal letto per rivestirsi, ma era già troppo
tardi.
Kaede era in piedi sulla porta, lo sconforto dipinto sul volto. (non so
perché ma questa frase non mi convince. NDAkira14 Nemmeno a me. ma mi è
venuta così!!!!!! NDS)
Rukawa lasciò cadere le chiavi, si voltò, e corse più veloce che poté,
lontano da quel posto.
Hanamichi rimase immobile accanto al suo letto, lo sguardo fisso e una sola
frase nella mente.
Yohei, che si era svegliato sentendo Rukawa entrare, si chiedeva cosa
sarebbe successo ora. Guardò Hanamichi, che, voltandosi verso di lui, diede
voce ai propri pensieri; "Cos'ho fatto... cos'ho fatto..."
- Owari capitolo 7-
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