DEDICHE: Ovviamente alle mie sorelle Yurika, Elichan e
Miyuki, poi alle mie bambine Natsume e Akira14, alle mie nipotine Saya, Sheera e
Narya, a Clanes, a Ally, a Pam, a Dany e Anny, a Tem, a Naika e a Malinka e a
tutti quelli che conosco e che, ovviamente, mi sono scordata.
Ah!
A Neko, perchè mi manchi davvero un casino!
Il numero
perfetto parte
XXI - XXII
di Seimei
Capitolo 21: Rivelazioni
Maki e Jin si erano riuniti al gruppo per ultimi.
Gli altri "fuggitivi" erano già rientrati nei ranghi da un
pezzo.
Fujima e Hanagata correvano separati da Miyagi, che, per non dare
nell'occhio, si era messo a correre in fianco ad Hanamichi, cercando di
imbastire una sorta di conversazione, con scarsi risultati.
Il rossino, infatti, era di pessimo umore.
Rukawa correva con un ritmo assolutamente costante.
Senza variare, senza fermarsi, senza fare lo stupido.
Gli sembrava ritornato l'insopportabile volpino di un tempo.
Se solo ci fosse stato Yohei con loro.
Ma, in effetti, non poteva obbligarlo a farsi 10 miglia di corsa solo per
guardare insieme a lui il fondoschiena di Rukawa che si muoveva sensuale
mentre correva, che ondeggiava a ritmo di musica, su e giù, passo dopo
passo, ancora su e poi giù, su, giù...
"Hanamichi... Hanamichi?"
Ma era inutile.
Ormai il rossino era stato ipnotizzato da quella danza erotica, e non
avrebbe mai dato retta al compagno che lo chiamava.
Ryota rinunciò.
Si fermò sul ciglio del sentiero e aspettò che passassero tutti.
Per ultimo arrivò Sendoh, che stentava a correre.
Faceva due o tre passi e poi si fermava.
"Sendoh tutto bene?" chiese Ryota offrendogli una spalla su cui
appoggiarsi.
"'somma...." rispose Sendoh che on si era ancora ripreso da
quello che i suoi due ragazzi gli avevano fatto provare nella capanna nel
bosco.
"Dai che manca poco. L'albergo è dopo quella curva..." lo
rassicurò Miyagi.
"Meno male..." rispose Sendoh senza sorridere.
Non ne aveva proprio voglia.
Quando arrivarono a casa, trovarono Akagi, Aota e Uozumi sulla porta.
Taoka, che li aveva accompagnati nella corsa (Non credo che Takato e,
soprattutto, Anzai, riuscirebbero a fare 10 miglia di corsa. Taoka è
molto più in forma dei suoi colleghi^^ NDSei), andò su tutte le furie.
"Brutti mentecatti! Che diavolo ci fate qui? Perchè non avete corso
insieme agli altri?"
Uozumi si avvicinò al coach con aria burbera, sovrastandolo con la sua
mole.
"Ma scusi... non le avevo detto che io, Akagi e Aota avevamo deciso
di aumentare il passo ancora quando eravamo al secondo miglio? Siamo
qrrivati qui dieci minuti fa!"
Taoka cercò di ricordarsi quella frase, ma era talmente stanco che lasciò
perdere.
Si girò versi i ragazzi, e ciò che vide fu uno spettacolo davvero
penoso.
TUTTI erano riversi sul pavimento della hall, con un fiatone incredibile,
mentre ringraziavano Dio di aver posto la parola fine a quella giornata.
Mito entrò nella stanza e si avvicinò ai suoi due ragazzi.
"Tutto bene?"
Hana era distrutto, e praticamente boccheggiava in cerca d'aria.
Rukawa invece sembrava non aver quasi risentito di quella tortura.
(Veramente io sono un po' morto... NDRu_col_fiatone Ho detto sembrava
infatti^^ NDSei Ah ecco NDRu)
Taoka recuperò l'uso della parola e mandò tutti a fare la doccia.
"Un momento!" la voce di Jin sovrastò il brusio che si era
creato all'ordine dell'allenatore.
"Sì, che c'è?"
"Nobunaga... non c'è... Qualcuno di voi l'ha visto per caso?"
I ragazzi si guardarono l'un l'altro, scuotendo la testa.
Dalla stanza accanto Kyota osservava tutto.
Jin aveva davvero un'aria abbattuta.
E anche Maki non era da meno.
Gli dispiaceva far loro uno scherzo del genere.
Ma non aveva scelta.
Come aveva detto Akagi, era l'unico modo per conoscere la verità.
"Sicuri che nessuno di voi l'abbia visto?" disse Maki
rivolgendosi ai suoi compagni, passando il proprio sguardo negli occhi di
ognuno di loro.
Uno sguardo in cui si poteva leggere una sincera preoccupazione per il suo
kohai.
Akagi, Uozumi e Aota si scambiarono un'occhiata d'intesa.
Il capitano del ryonan fece per parlare, ma qualcuno lo precedette.
"Io l'ho visto"
"Io pure..."
Due voci si alzarono dal gruppo.
Mitsui e Hanagata.
"Nessun altro?" disse Jin, i cui occhi erano visibilmente
lucidi.
Ancora cenni di diniego.
Molti dei ragazzi se ne andarono.
Rimasero solo Hanagata e Mitsui (e rispettivi compagni), i tre gorilla,
Taoka e anche Mito, Rukawa e Hanamichi.
Il rossino sapeva tutto di Nobu e dei suoi problemi.
Aveva paura che avesse potuto fare una sciocchezza.
Hanagata fu il primo a parlare.
"Io l'ho visto correre a perdifiato verso il fiume.
Ero all'entrata della grotta che c'è nel bosco quando l'ho visto passare
correndo come un matto. Era a dir poco sconvolto..."
"Sconvolto?" disse Jin con voce tremante.
"Sì, piangeva..." continuò Mitsui "Ero appena fuori dal
capanno dei cacciatori che c'è poco lontano da dove ero tu Hanagata. Ho
sentito un rumore e mi sono nascosto. Poi ho visto lui. E' caduto a pochi
passi da me, ma s'è rialzato subito, e ha ricominciato a correre..."
Nobu riflettè.
In effetti aveva notato qualcuno.
Evidentemente aveva visto prima Hanagata e poi Mitsui.
Solo che sul momento non ci aveva fatto caso.
"Vai Hikoichi tocca a te" sussurrò al ragazzino in fianco a
lui.
Il piano di Akagi era davvero perfetto.
Aida entrò come un lampo nel salone.
"Ho un brutta notizia ragazzi..."
"Che succede?" urlarono simultaneamente Maki e Jin, spaventati.
"Ecco... il padrone dell'albergo mi ha appena detto che il ponte sul
fiume è crollato. Pare che ci fossero dei ragazzi lì vicino, e che siano
rimasti coinvolti nel crollo..."
Jin si accasciò su una sedia, esplodendo in un pianto disperato.
Hikoichi si avvicinò ad Akagi, che gli mise una mano sulla spalla e gli
sussurrò un 'bravo' all'orecchio.
Taoka stava per andare ad avvisare Takato e Anzai, quando Uozumi lo fermò
dicendogli che non era necessario, e che gli avrebbe spiegato tutto dopo.
'E ora cosa mi invento?' pensò il capitano del Ryonan, maledicendo Akagi
per non aver calcolato la presenza dell'allenatore nel suo piano.
Maki aveva abbracciato forte Jin, che non accennava a frenare le lacrime.
"Te l'avevo detto!" urlò la guardia del Kainan al suo capitano,
che sussultò.
"Dovevamo seguirlo, dovevamo fermarlo! Se gli fosse successo
qualcosa... sarebbe solo colpa nostra!!!!"
Gli altri ragazzi si ritirarono, portando con se l'allenatore.
Quei due avevano sicuramente bisogno di stare soli.
"Che facciamo, andiamo a cercare Kyota?" disse Hanamichi agli
altri, mentre Uozumi cercava di spiegare la storia dello scherzo, evitando
accuratamente di scendere nei dettagli più... diciamo privati della
questione.
Akagi sorrise.
"Non serve. Kyota è nascosto qui in albergo. E sta osservando le
reazioni dei suoi due compagni da una delle stanze che danno sulla
hall."
Hanamichi guardò Akagi stralunato, e altrettanto fecero gli altri.
Akagi e Aota spiegarono tutta la vicenda e, quando si fu tutto chiarito,
ognuno se ne tornò nella sua stanza, sperando che il piccolo Nobunaga
vedesse realizzati i propri desideri.
Nella Hall, intanto, Jin continuava a piangere come un disperato, mentre
Maki, con gli occhi lucidi, cercava di confortarlo.
"Sta bene, ne sono sicuro. E' un ragazzo forte e determinato. Niente
riesce a fermarlo, lo sai bene." disse, cercando di autoconvincersi
della veridicità delle proprie parole.
In effetti però non sapeva che pensare.
Jin riprese a piangere a dirotto.
Maki si limitò a cullarlo dolcemente fra le sue braccia forti, cercando
di confortarlo come meglio poteva.
"Jin... finchè stiamo qua a pingere non risolviamo niente! Devi
reagire, alzarti e andare a cercarlo." disse Maki con voce dura.
"Non ce la faccio... Ho troppa paura di ciò che potrei vedere, o
scoprire..." rispose Jin, che non riusciva nemmeno a respirare.
Una fitta lancinante gli perorava il petto.
Un dolore sordo e crudele, che gli penetrava nel profondo, lasciandolo
senza fiato.
"JIN ALZATI!" urlò Maki al compagno.
Jin lo guardò, sbattendo gli occhi (da uke NDSei) bagnati di pianto.
"Cavolo! Dobbiamo andare a cercarlo! Dobbiamo uscire da questo
dannato albergo e trovare Kyota!"
La preoccupazione di Maki era sincera.
Una nuova ruga si era formata sul suo volto maturo.
"Dobbiamo lottare Jin. In nome di quell'amore che unisce noi, e che
vorremmo tanto ci unisse a lui..."
Kyota sussultò.
Quello che Maki aveva appena detto significava forse che...
"Shin'ichi... lo amo così tanto..." disse Jin in un soffio.
"Anche io" rispose Maki abbracciandolo.
A quelle parole Kyota uscì dalla finestra della saletta, rientrando un
secondo dopo dalla porta.
Non appena lo videro Maki e Jin scattarono in piedi, correndo ad
abbracciarlo stretto, rischiando di soffocarlo.
"Dove sei stato deficiente?" chiese Maki, sempre tenendolo
stretto.
"Ero in giro a pensare" mentì Kyota "sono arrivato quando
Mitsui ha detto di avermi visto"
"E perchè non sei entrato prima?"
"Non lo so... ho avuto paura..."
Maki e Jin si guardarono.
"Paura di cosa?" chiesero
"Paura che voi non mi voleste... paura che rifiutaste il mio
amore..."
"Ma come puoi pensare una cosa del genere? Tu sei la persona
che più amiamo al mondo..." disse Jin guardandolo negli occhi.
Senza scostare lo sguardo gli prese il volto fra le mani, e lo baciò
dolcemente sulle labbra.
Kyota assaporò quel contatto attimo per attimo, fino a quando due mani
forti non lo strapparono da quelle labbra umide.
"Noi ti amiamo Nobu-chan" sospirò Maki sulla sua bocca, prima
di fondersi a lui in un bacio dolcissimo.
"Andiamo in camera nostra, che ne dite?" disse Nobu con
un'inequivocabile luce negli occhi.
Maki e Jin lo abbracciarono sorridendo.
"Ogni tuo desiderio è un ordine" dissero felici,mente si
dirigevano verso la loro stanza.
Owari capitolo 21
Nobu: Era ora!
Seimei: Si, direi proprio!
Nobu: Allora me la scrivi la lemon!
Seimei: Alla fine ho optato per il sì^^
Nobu: Grande Sei ti adoro!
Hana: coff coff
Seimei: Sì?
Hana: E noi?
Seimei: Ancora? Me lo hai già chiesto non mi ricordo più quanti capitoli
fa! Se hai un po' di pazienza tra poco tocca di nuovo a voi tre
piccioncini!
HanaMitoRu: Meno male!
Seimei: E meno male sì!
Il numero perfetto
di Seimei
Capitolo 22: Era ora!
Incredulo.
Felice.
Preoccupato.
Estasiato.
Terrorizzato.
Sicuro.
Impaziente.
Emozionato.
Così si sentiva Kyota in quel momento.
Un'accozzaglia di emozioni che si sommavano una sull'altra, cercando di
prevalere, ma senza riuscirci.
Incredulità: finalmente farò l'amore con loro.
Felicità: I miei sentimenti sono ricambiati Preoccupazione: Sarò
adeguato alla situazione?
Estasi: perchè ci sono, in questa situazione.
Terrore: E se mi lasciano?
Sicurezza: Mi sento protetto dalle loro braccia forti.
Impazienza: Quanto manca alla camera?
Emozione: Oddio siamo già arrivati! Ora che faccio?
Maki, accortosi dello stato di profonda confusione in cui versava il suo
piccolino, lo strinse forte al petto, mentre Jin apriva la porta.
Entrarono come tre furie.
Subito Jin fu sulla bocca di Kyota, mentre Maki lo accarezzava sotto la
maglietta.
Kyota sentiva la lingua di Jin vagare umida nella sua bocca, misurandola
centimetro per centimetro, lottando con la sua lingua, attorcigliandosi ad
essa, succhiandogli le labbra.
Un bacio sensuale e pieno d'amore, che però dovette finire.
"Posso baciarti anche io?" chiese Maki con un sorriso tale che
Kyota si sentì mancare.
"Certo capitano..."
E ancora una volta una lingua calda invase la sua bocca, esplorando,
succhiando, duellando senza sosta.
"Ragazzi..." disse Jin interrompendoli "che ne dite di
levarci tutti questi inutili stracci?"
Detto questo Soichiro si levò la maglietta, imitato dagli altri due.
Maki e Kyota furono su di lui, per leccare la sua pelle calda e salata,
mordendo piano i capezzoli rosa, assaggiando il collo, e le spalle larghe.
Kyota liberò Jin dei pantaloncini, e si inebriò della vista di quel
membro pulsante di vita.
Senza pensarci scese piano a baciarne la punta, seguito da Maki, che però
si spinse più in basso, per percorrere con la lingua l'asta e i
testicoli.
Jin gemeva e si dimenava, mentre quelle due bocche fameliche gli donavano
il loro bacio più intimo.
Kyota lo prese in bocca e iniziò a pompare a ritmo sostenuto, facendo
urlare Jin, che continuava a spingere i fianchi verso quell'antro caldo in
cui stava per spargere il suo succo dolceamaro.
Kyota infilò due delle proprie dita in bocca a Jin e, una volta bagnate a
sufficienza, le infilò direttamente nella piccola fessura del compagno
che si contorceva sotto di lui.
Maki aveva abbandonato il corpo fremente di Jin, per dedicarsi a quello di
Kyota, che sussultò per un attimo, quando sentì la lingua umida di Maki
accarezzare i bordi rugosi della sua entrata.
Con un urlo Jin riempì la bocca di Kyota, che deglutì avido, senza
lasciar cadere una goccia.
"Prendimi Nobu-chan" disse Jin sbattendo gli occhioni (sempre da
uke), eccitando ancora di più Kyota.
Il numero 10 del Kainan non se lo fece dire due volte.
Mise la propria virilità pulsante tra le natiche sode del suo sempai
implorante, e entrò piano in lui.
Nobunaga rimase fermo per dare a Jin il tempo di abituarsi.
Ma quel tempo non ci fu.
Maki entrò in Kyota di prepotenza, rubandogli la sua verginità in un
colpo solo, e facendolo penetrare in Jin senza preavviso.
Non appena sentì l'intrusine di Maki Kyota urlò di dolore.
"Spingi dentro Soichan" gli sussurrò all'orecchio il capitano
"fagli sentire quanto la ami... Spingiamo insieme dentro di lui"
Lasciando per un attimo da parte il dolore, Kyota iniziò a spingere con
foga, mantenendo un ritmo costante, finchè non vide gli occhi del suo
koibito illuminarsi di piacere e sentì la sua gola emanare gemiti sempre
più forti.
Ma anche Kyota aveva di che urlare.
Il capitano, dentro di lui, stava stimolando incessantemente un punto
particolare, dotato di una sensibilità che non credeva nemmeno di
possedere.
"Più forte Maki... sempre lì... non ti spostare... solo più
forte..."
Maki iniziò ad aumentare il numero delle spinte, piegando le gambe di
Kyota, che aveva alzato quelle di Jin.
Spinta dopo spinta, gemito dopo gemito, in un urlo di puro piacere i tre
ragazzi riversarono il proprio nettare, inondando di piacere liquido il
corpo dei compagni.
Si accasciarono uno sull'altro, stremati, ma felici.
Poco dopo Kyota sentì una mano di Jin che massaggiava il suo membro
stanco.
Nobunaga si girò per baciarlo, e si accorse che Maki era sopra di loro,
percorrendo con le mani e la bocca la loro pelle ancora eccitata.
"Sapete di sesso" disse malizioso spostando le labbra dalla
schiena di Nobunaga.
"Anche tu se è per quello" replicò Jin accalappiando le labbra
del capitano con le proprie.
Jin si staccò da Maki con un sospiro, e si portò sopra Kyota, baciandolo
ovunque su quel corpo perfetto.
Un bacio, una carezza, la virilità tesa di Jin che premeva sulla sua
coscia... ed ecco che Nobunaga era di nuovo più che eccitato.
Jin inserì piano un dito dentro di lui, per poi aggiungerne un secondo e
poi un terzo.
Jin prese Kyota, e Maki fu subito dentro di lui.
Ed eccoli di nuovo immersi nell'amplesso, pieni in tutti i sensi, di
voglia, di amore e di carne dura e dolce.
E per la seconda volta in quella serata appena agli inizi, i tre ragazzi
si scambiarono fluidi d'amore, venendo uno sull'altro, uno nell'altro, uno
per l'altro.
Kyota era in estasi completa.
Felicità allo stato puro aveva invaso con grazia il suo corpo, portandolo
ad un cielo che mai avrebbe creduto potesse esistere.
E in quel cielo brillavano per lui due stelle.
Le sue stelle.
Per quella sera.
E per sempre.
Owari capitolo 22
Nobu: ERA ORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!
Seimei: In effetti 22 capitoli sono tanti...
Nobu: Comunque grazie! Rischiavo di impazzire se no!
Seimei: Prego! Comunque Yoriko te lo aveva detto che non ti avrei deluso!
Yoriko: A proposito! Io che fine ho fatto?
Seimei: Guarda che c'è Kimichan che ti sta chiamando...
Yoriko *eclissata in un nano secondo*
Seimei: Ah, questi giovani innamorati!
HanaMitoRu: stracoff
Seimei: Uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Ancora un capitolo va bene? Però poi non rompete più per un mese!
HanaMitoRu: Signorsì signore!
Seimei: Speriamo bene!
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