DEDICHE: A Miyu che mi ha sollevato dall'enorme blocco in cui ero caduta! Grazie sorella sei unica!!!! Ti voglio troppo bene!

 


Il numero perfetto

parte XIX - XX

di Seimei


Capitolo 19: La scoperta

"Ma te pensa in che guaio mi sono andato a cacciare. E tutto perchè dovevo cambiare l'acqua alle olive. La prossima volta la faccio davanti a tutti. Fanculo anche la timidezza!!!"

Kyota si era ovviamente perso nel bosco.
Da quando era in vacanza gliene erano successe di tutti i colori.

Si era allontanato dal gruppo appena per un istante, ma nel ritornare aveva perso il sentiero, e ora non sapeva più che pesci pigliare.

"Ma quanto sono deficiente da 1 a 1 miliardo? 13 miliardi?" chiese ad uno scoiattolo che lo guardava curioso.

Lo scoiattolo gli mostrò il sedere schiaffeggiandoci sopra una zampetta, e se ne andò nella sua tana.
(Waaaaaaaaaa!!! NDCla Ma che te ridi? NDsei)

"Ma che palle pure gli scoiattoli mi prendono in giro! SFIGATO SONO!"

Kyota ripensò a tutto quello che gli era successo in quei giorni, e si diede di nuovo dello sfigato.

Era in stanza con i due ragazzi che amava da una settimana.
Dormiva con loro, mangiava con loro, faceva il bagno alle terme con loro, si allenava con loro.
Era praticamente una convivenza.
L'occasione ideale per dichiararsi, se non con entrambi, almeno con Maki.

Aveva pensato, infatti, di dichiararsi al Capitano, sperando che lui lo ricambiasse.
Se Maki gli avesse detto di sì, avrebbe fatto in modo di coinvolgere anche Jin nel loro rapporto.
Se Maki, invece, lo avesse rifiutato, cosa che Kyota riteneva ormai quasi certa, avrebbe tentato con Jin, una volta tornati a casa.

Un piano semplice, lineare, e che faceva acqua da tutte le parti.
Se nessuno di loro due fosse stato gay (Il che è altamente impossibile dato che questa è una storia Yaoi^^ NDSei), dichiarandosi, Kyota rischiava di perdere i suoi migliori amici, e di creare una spaccatura all'interno della squadra.

Insomma... un vero casino!

Perso nei suoi pensieri, Kyota camminava mestamente nella direzione in cui presumeva ci fosse il sentiero, ma della quale non era del tutto sicuro. 
Intorno a lui, il bosco brulicava di vita, e la giornata calda ma non afosa, contribuiva a rendere il tutto molto suggestivo.

Inspirò a pieni polmoni, immaginando quanto sarebbe stato bello poter essere lì con Jin e Maki, abbracciati stretti ai piedi di un albero, il vento che sussurrava loro frasi gentili, mentre il loro amore esplodeva violento e passionale, come sempre aveva sognato.

'Ecco... l'ho rifatto di nuovo... ma si può essere più stupidi di così?? Perchè cavolo continuo a farmi tutte queste illusioni??? Ma sono proprio un cretino!? Solo perchè alcuni miei amici sono riusciti nell'impresa di mettersi con entrambe le persone che amano...  non vuol dire che ci debba riuscire pure io! Anzi... caso mai sarà  decisamente il contrario vista la mia sfiga paurosa... già faccio fatica a dichiararmi con uno... figurarsi con due!'

Nobunaga sospirò frustrato.
Alzò tristemente lo sguardo verso il cielo limpido... 
Il sole era alto, ma l'afa era smorzata da una brezza leggera, che sfiorava calma le cime degli alberi.

Stava per dire che quel panorama gli infondeva una sensazione di serenità quando... sploch!

"Uccellaccio del malaugurio!!! stai attento a dove lanci i tuoi ricordini!!!" disse imprecando verso il cielo, il pugno teso in segno di minaccia.

"Ma tu guarda che schifo" sospirò mentre, preso un fazzoletto di carta dal marsupio, provvedeva a ripulire quel simpatico regalino.
"Pensa se LORO mi vedessero in questo stato... Kami che figuraccia farei! Non so proprio in che modo loro potrebbero essere attratti da me... Che cos'ho io di speciale da poter attirare la loro attenzione?" scosse la testa con violenza, per cancellare quell'orribile pensiero.

Non doveva perdersi d'animo.
Lui li amamva, e avrebbe conquistato il loro amore. 
Doveva solo pensare in positivo!!!

Per prima cosa doveva ricongiungersi con il gruppo. 
Se non ritrovava alla svelta i suoi compagni sarebbe finito con il diventare "Nobu, la scimmia della giungla" come probabilmente avrebbe detto Sakuragi.

Gli venne da ridere.
Il buonumore era ritornato ad occupare il suo cuore, anche se, da qualche parte nel suo inconscio, una vocina gli suggeriva, inascoltata, che presto le cose sarebbero cambiate. (Vocina rompicoglioni! NdSei)
E non in meglio.

Mentre camminava, scorse una collinetta abbastanza alta perchè, dalla sua cima, si potesse abbracciare con lo sguardo l'intera zona.
O per lo meno quella parte di bosco in cui presumibilmente si trovavano i suoi compagni.

Salì, e si appoggiò all'albero che vi era sulla cima. 
(In tutti gli anime c'è una collinetta con un albero proprio nel punto più alto. Tipo Candy Candy, Lady Georgie, pure in Dragonball^^ NDSei).

Fece aderire la schiena al tronco possente, e cominciò a far vagare lo sguardo fra le fronde sottostanti.

E fu allora che li vide.
Poco lontano da lui c'erano Maki e Jin, impegnati in una discussione piuttosto animata.

In silenzio e con prudenza, si avvicinò piano ai due ragazzi, sperando di sentire qualcosa di utile alla sua causa.

Si acquattò dietro una roccia, e si mise in ascolto.

"Maki, io non ce la faccio più ad andare avanti così. Ne ho piene le palle!"
"Ma cosa dici? Non vorrai mica forzare le cose?"
"No, non è questo... solo che..."

Jin abbandonò le braccia lungo i fianchi, ed abbassò lo sguardo.

Maki lo prese fra le braccia e lo strinse forte a sè.
Jin alzò il viso, arrossato per l'eccitazione, e gli posò un delicato bacio sulle labbra (perchè è Jin ad alzare il viso che è Maki più basso? NdYu Un dislivello NdSei -__- NDYu)

Il bacio piano piano venne approfondito mentre, calde e salate, le lacrime rigavano il viso esterrefatto del povero Kyota.

Si alzò in piedi, urlando verso di loro.
"Voi... VOI MI AVETE MENTITOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!" gridò, prima di voltarsi e iniziare a correre via da quel posto che sentiva di odiare con tutte le sue forze.

Jin tese un braccio verso di lui, mentre un flebile 'aspetta' usciva strozzato dalla sua gola bloccata dal pianto imminente.

"Lascialo andare Jin. Se starà da solo capirà che noi non volevamo mentirgli. Probabilmente non sa che noi abbiamo capito i suoi sentimenti... Quando se ne renderà conto verrà da noi... vedrai.."
"Ne sei sicuro Shin'ichi??? Io lo seguo lo stesso! E se facesse qualche stupidaggine?"
"No Soichan tranquillo. Kyota ha la testa sulle spalle. Tornerà presto"
"Se lo dici tu"
Jin sospirò, affondando il viso nel petto accogliente del suo Capitano, che lo abbracciò con amore.

******************

Correre.
E piangere.
Correre come il vento.
Piangere come pioggia che cade dal cielo.
Erano le uniche due cose che riusciva a fare.
E che voleva fare.
Non poteva davvero crederci.
I suoi due... i due ragazzi che amava da sempre stavano insieme.
Si erano BACIATI!
E non era solo la sensazione di un rumore, come quella avvertita nel buio qualche sera prima.
No!
Stavolta li aveva visti davvero.
E non c'era modo di incolpare la sua fin troppo fervida immaginazione.
Non era solo un'illusione strana.
Era vero.
Tutto vero.

Correva per il bosco senza fermarsi, senza guardarsi intorno per avere un punto di riferimento qualsiasi per tornare indietro.
Correva e basta.
A perdi fiato, come se stesse facendo una gara di velocità, una corsa ad ostacoli.

Correva e saltava le radici sporgenti degli alberi, i massi, i cespugli.
Incespicava, ma non mollava.
Se cadeva si rialzava, e ricominciava la sua corsa, ancora più frenetica che prima della caduta.
Poco importava se si era sbucciato un ginocchio.
Poco importava quella bruciante escoriazione sulla spalla.
Niente, nessun dolore fisico era paragonabile a quanto in quel momento stava succedendo nel suo giovane cuore.

'Io non sono nulla in confronto a loro. Maki e Jin sono praticamente perfetti in tutto: hanno un fisico da infarto, sono bravi sia a scuola sia nel basket... io sono solamente un esserino insignificante! Era logico che si mettessero insieme loro due. Avrei dovuto capirlo... stupido stupido stupido"

Mentre correva vide una grotta, e qualcosa luccicare all'interno di essa.
La sua mente registrò il fatto, ma non gli diede peso.
Poi passò davanti ad un capanno per cacciatori.
Anche lì i suoi occhi notarono qualcosa, ma per lui non aveva importanza.

Ora doveva solo pensare a correre.

****************


Poco distante, al fiume, tre ragazzi con delle canne da pesca improvvisate stavano cercando di catturare qualcosa.

"Ehi, Takechan, passami quel vermicello per favore!"
"Arrivo J-chan! Ecco tieni"
"Bella la mia idea di fare il pesce con le banane vero?" disse Aota tutto tronfio.
Le avevano cucinate in qulasiasi maniera Ma con del pesce fresco appena pescato mai.
Ed era una novità appetibile.

Akagi andò verso Uozumi, ma qualcosa lo distrasse.
Una furia cieca stava praticamente rotolando verso di loro, senza curarsi di dove andava, nè di cosa ci fosse sul suo cammino.
Doveva fermarlo.
O sarebbe finito nel fiume.

"Acchiappatelo!" urlò ai due compagni.
I tre energumeni si fecero incontro a quella valanga, frenandola con un placcaggio più che perfetto.

"Hey Kyota, ma sei impazzito?" disse Akagi in tono di rimprovero.
Poi notò le lacrime, e il suo viso si addolcì.

Allentò la stretta sulle sue braccia, e gli circondò le spalle in un tenero abbraccio.

"Ok, ora sfogati... ne parleremo dopo"

Cullato dalla forte stretta del gorilla, Nobunaga pianse in silenzio, mentre Uozumi a Aota cercavano di confortarlo.

Protetto da quel dolce calore, il ragazzo si calmò, e
smise di piangere.

"E ora sfogati" disse Uozumi guardandolo negli occhi,
con un espressione da 'ora dicci tutto, perchè tanto
non hai altra scelta'.

Kyota si scostò da Akagi, e si mise a parlare.

Owari capitolo 19

Seichan: E anche questa è fatta
Hana: Io e gli altri dove siamo?
Seichan: Dopo dopo
Hana: Meglio per te >__<
Akagi: Che schifo il pesce con le banane!
Seichan: Che ne sai tu?
Akagi: Come puoi rovinare un alimento così sublime con roba inappropriata come quella?
Seichan: In effetti il pesce è davvero qualcosa di sopraffino, anche se a me non piace...
Akagi: Ma che pesce e pesce! Io parlavo delle banane!!!
Seichan: Stendiamo un velo pietoso....
Miyu: Ti sono serviti i miei consigli?
Seichan: E me lo domandi anche? Certo che mi sono serviti! Senza di te mi sarei bloccata! Sei grande sorella!!!! Grazie davvero!
Miyu: Prego^^


Il numero perfetto
di Seimei

Capitolo 20: Tre gorilla per amici

Akagi, Uozumi e Aota ascoltavano il racconto concitato di Kyota con estrema attenzione.
Anche a loro era capitata la stessa situazione.
Ritrovarsi ad amare due persone contemporaneamente è una cosa difficilissima da accettare.
E' un terrore sottile, che ti si insinua nel cervello, fino a farlo scoppiare.
Hai paura di tutto.

Paura di essere scoperto.
E paura di non esserlo.
Paura di non venire ricambiato.
E paura di essere ricambiato.

E' una specie di amore che dà alla testa, e che occupa la tua giornata in maniera totale.

Hai una voglia pazzesca di vedere le persone che ami, ma allo stesso tempo sai che non avresti il coraggio di guardarle negli occhi.

Poi, all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, la svolta.

E allora ti senti sprofondare in una favola d'altri tempi, dove la felicità viene prima di qualsiasi altra cosa.
Ed è così che ti senti.
Felice.
E completato, appagato, pieno.
E' una gioia incommensurabile, che ti fa capire che mai al mondo potrai più amare a quel modo.


Kyota finì il suo discorso, asciugando le ultime lacrime che avevano appena solcato le sue gote arrossate.

I suoi tre interlocutori rimasero in silenzio, meditabondi.

"Senti Kyota..." esordì Akagi "Tu sei proprio sicuro di amarli?"

"Sì" rispose il ragazzo, la voce ancora rotta dal pianto.

"Allora c'è un solo modo per uscirne. Confessare i tuoi sentimenti."
"Ma come posso sapere se loro mi ricambiano?"
"Vedi... vedendo la cosa da fuori, credo proprio che la reazione di Jin alla tua comparsa sia inequivocabile... ora non ci resta che vedere come reagiranno alla tua scomparsa" sentenziò il capitano dello Shohoku, mentre gli altri lo guardavano con dei punti di domanda enormi che aleggiavano sulle loro teste.

"Cioè?" chiesero in coro i tre, che non avevano capito nulla.

"Mi spiego meglio. Penso che sia Jin che Maki abbiano un debole per te, Nobunaga. Questo l'ho colto osservandovi anche nei giorni passati. Sono sempre preoccupati per te, che tu non ti faccia male, che non ti stanchi troppo... Una volta ho pensato che sembravate una famigliola felice..."

Kyota arrossì.
Un'immagine di Maki-papà in giacca e cravatta e Jin-mamma con i boccoli biondi e un vestito a fiori gli attraversò per un attimo la testa.
Erano seduti in giardino, e lo stavano chiamando.
Lui arrivava con una palla da basket in mano, pantaloncini azzurri al ginocchio e una canottiera bianca.
Si vide sorridere felice.
E lo fece anche nella realtà.
Sorrise.
Non si era mai reso conto di quanto si sentisse protetto quando era con loro.
La sua mente corse a quella sera in cui li aveva sentiti baciarsi.
Ma non ripensò al rumore del bacio.
Ripensò alla dolcezza con cui l'avevano spogliato, alla delicatezza con cui Jin gli aveva posato la sua mano fresca sulla fronte.

E quei due baci docissimi, le loro labbra fresche sulla sua fronte bollente. 
Solo adesso capiva che quello non era affetto,
Molto probabilmente quella era preoccupazione data da un altro sentimento.
Amore.
Almeno ci sperava.

"Che posso fare?" chiese ad Akagi, speranzoso.

"Bhe, ecco... io avrei un piano..."

Takenori prese un bel respiro ed iniziò a spiegare ciò che la sua mente aveva appena elaborato.

"Dunque... Ti ho detto che io sono arciconvinto che Maki e Jin provino per te qualcosa di molto più profondo del semplice affetto. Posto questo come certo, ho pensato a come reagirei io se le circostanze mi portassero a pensare che Jun o Aochan (Non mi ricordo come si chiama Aota...  Anzi... non sono neppure sicura che ce l'abbia un nome... NDSei) siano finiti nei guai."

"Ehm... Takechan" esordì Uozumi guardando il suo ragazzo
"Sì?"
"Non si capisce un cavolo di quello che dici!"
"Un attimo fammi finire!" disse Akagi brusco.

"Dicevo? Ah sì! Allora... Maki e Jin sanno che tu sei fuggito di corsa, e che probabilmente eri sconvolto, giusto?"

Kyota annuì.

"Quando i ragazzi rientreranno si accorgeranno di sicuro della tua scomparsa. Qualcuno a quel punto dirà di averti visto correre verso il fiume a rotta di collo..."

"Aspetta, ferma tutto!" lo interruppe nuovamente Uozumi.
"Che c'è adesso?"
"E se nessuno lo avesse visto?"
"E noi chi siamo? Se nessuno si fa avanti diremo di averlo visto noi."
"E quindi?" chiese Kyota che non ci aveva ancor capito una mazza.

SIPARIETTO:
Seimei: Akagi, cavolo! Pensa prima di parlare! Non si capisce niente!
Akagi: Ma non mi fate finire! Quando avrò spiegato tutto si capirà di sicuro!
Seimei: Secondo me nemmeno tu sai bene cosa vuoi fare!
Akagi: Parla quella che ha iniziato 15 fic e non ne ha ancora finita una!
Seimei: Non sono fatti tuoi questi!
Akagi: Va bene, allora me ne vado!
Seimei: Vai vai, che spiego io, se no qui facciamo notte
Akagi: Vediamo che sai fare, stronzetta!
Seimei *con mannaia*: Zitto gorilla o ti scuoio!
Akagi *fugge*
FINE SIPARIETTO

Dunque, il piano di Akagi consisteva in 5 punti principali:

1) Rientrare in albergo prima degli altri e far nascodere Kyota in una stanza vicino alla Hall.
2) Aspettare che Maki o Jin chiedano notizie di Kyota (cosa inevitabile, dato che è ovvio che si preoccupino dopo che l'hanno visto scappare)
3) Se qualcuno dice di averlo visto correre sconvolto verso il fiume bene, altrimenti il compito toccherà a uno di loro
4) Istruire qualcuno in modo che entri come un forsennato nella hall dicendo che è capitato un incidente nei pressi del fiume
5) Osservare e valutare la reazione del capitano e della guardia del Kainan.

Era un piano crudele, lo sapevano benissimo.
Ma Kyota non era in grado di parlare direttamente con i due ragazzi.
Non in quel momento.
Aveva bisogno di una confessione indiretta che gli desse coraggio.
E quella era l'unica cosa che gli fosse venuta in mente.

Il piano era pressochè perfetto.
L'unico punto oscuro era il numero 4.

"Per una cosa del genere andrebbe bene Hikoichi!"  disse Uozumi pensando al suo kohai.
"Non va solo bene, è proprio perfetto" sentenziò Aota 
"Se non sbagli ieri, durante l'allenamento, si è fatto male e quindi oggi non è andato a correre.
Se facciamo presto arriveremo abbastanza presto per spiegargli la situazione!"

"Amore sei un genio!" disse Akagi passandogli un braccio dietro la schiena.

Raccolte le loro cose, i quattro si incamminarono a passo svelto verso l'albergo.

A Kyota (e anche a me! NDSei) scappava un po' da ridere a vedere quei tre energumi scambiarsi gentilezze e gesti d'affetto.
In effetti era una cosa abbastanza insolita.
Comunque li invidiava parecchio.
Altre tre persone che erano riuscite a coronare il loro sogno.
Però ora era molto vicino anche lui a raggiungere la sua meta.
E, grazie a quei tre fantastici gorilla, sentiva che presto ce l'avrebbe fatta.

Arrivano all'albergo con largo anticipo.
Andarono subito in camera di Hikoichi, dove trovarono il ragazzo intento a leggere un rivista di basket.
Gli spiegarono la cosa e Aida fu subito d'accordo.
Lo esaltava essere parte essenziale di un piano così ingegnoso.
Comunque non poteva rifiutare.
Uozumi, Akagi e Aota che ti minacciano non sono un bello spettacolo.

Come da copione Kyota si nascose con Hikoichi nella saletta della tv, accanto alla hall, e si mise in attesa.

Qualche minuto più tardi, dal bosco, ecco spuntare i loro compagni.

il piano stava per avere inizio.

Owari capitolo 20


Seimei: Che palle i capitoli di transizione! Li odio giuro!
Kyota: E se vede!
Seimei: Lo so sigh ;______;
Kyota: Non te la prendere, capita a tutti una caduta di stile!
Seimei: A me capita un po' troppo spesso ultimamente!
Kyota: Quando sarà il mio momento in sta fic del cavolo?
Seimei: Il momento di fare che?
Kyota *blush*: Bhe, dai, lo sai...
Seimei: Intendi quello che ho già fatto fare a chiunque con i loro ragazzi tranne che a te con Maki e Jin?
Kyota: Si, quello!
Seimei: Mi dispiace... non ho la forza di scrivere un'altra lemon...
Kyota *sviene*
Seimei: Quanto sono cattiva^^



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