NOTA: Questo capitolo non voleva essere scritto. Non riuscivo a sbloccarmi, e quindi ho chiesto aiuto. Ed ecco che tra le righe di una chat è accorsa in mia salvezza la paladina delle lemon, la mia dolcissima Neko. Grazie Nekuccia per l'aiuto enorme che mi hai dato. Sei una vera amica. Ti voglio davvero tanto bene, Seichan.
Numero
perfetto parte
XVII
di Seimei
CAPITOLO 17: Una grotta
Il gruppo correva serrato, a ritmo variabile, a seconda del terreno.
Nessuno si era accorto della sparizione dei tre ragazzi.
Erano tutti troppo occupati per gli affari loro per rendersene conto.
Anche per questo Hanagata era riuscito a portarsi dietro sia Fujima che Miyagi.
E così, i tre si trovarono a camminare circondati dalla natura.
Hanagata si fermò di colpo facendo sì che gli altri due ragazzi gli finissero addosso.
"Perchè diavolo ti sei fermato"
Miyagi aveva cominciato a sbraitare tenendosi il naso con entrambe le mani, senza però rendersi conto della posizione in cui si trovava. Non capiva come avesse fatto a cacciarsi in quella brutta situazione, forse perchè Hanagata si era spostato velocemente facendo sì che Fujima cadesse a terra, esattamente sopra di lui.
Fujima allungò le mani fino a prendere quelle di Miyagi e gliele scansò dal viso. Ryota sembrava non riuscire a protestare, l'unica cosa che era in grado di fare, era fissare gli occhi dell'altro ragazzo. Vedeva solo quei due smeraldi d'amore che lo fissavano con immensa dolcezza.
Non sembrava nemmeno più il ragazzo serio e autoritario che conosceva in campo. Era completamente diverso, nemmeno fosse stato un'altra persona.
Le mani di Fujima lasciarono andare le sue, e se le ritrovò appoggiate ai lati del volto. Erano fresche sul suo viso caldo dall'imbarazzo. Nessuno dei due degnava di uno sguardo Hanagata, ma tanto lui non ci aveva nemmeno fatto caso, anzi si era allontanato chissà per quale strano motivo lasciandoli soli.
"Potrebbero vederci..."
Miyagi era riuscito a pronunciare quelle due parole, nonostante l'altro ragazzo stesse avvicinando i loro visi. I loro respiri che si incontravano. Il contatto era stato così dolce, solo uno sfiorarsi leggero di labbra. Un gesto che poteva essere reputato innocuo. Ma che a breve avrebbe assunto tutto un diverso aspetto.
Fujima prese il controllo del bacio. La lingua all'interno della bocca dell'altro ragazzo viaggiava come una furia in cerca dell'altra. Il contatto mandò una scarica elettrica lungo la spina dorsale di entrambi.
Eppure non era la prima volta, ormai poteva dire che i loro corpi si conoscevano, che erano legati da un sottile filo rosso collegato ad un piccolo contatore che scattava ogni qual volta la passione prendeva il soppravvento su di loro.
Sembrava che non ne avessero mai abbastanza, forse era solo una stupida voglia di far sesso, di trovare qualcuno disposto a concedere il proprio corpo ad un altro ragazzo per qualche ora di passione. Ma non era così, forse gli altri, quelli che non conoscevano i loro sentimenti, avrebbero potuto pensarla in questo modo.
Per loro era diverso, non era solo stupido e banale sesso. Certo era anche quello, ma c'era qualcosa di più, molto di più perchè la loro voglia di fare l'amore era collegata al cuore. Lo facevano con passione e abbandono totale, perchè il sesso per loro non era solo una forma di appagamento, ma un modo per completare il loro amore.
Le mani di Fujima cercarono di infilarsi sotto la maglietta dell'altro ragazzo, curiose e affamate viaggiavano lente su quella pelle calda. Un contatto sempre maggiore, che non concesse via di fuga al povero Miyagi.
Il ragazzo non poteva più scappare, cercare di allontanarsi da quello che stava accadendo sarebbe stato inutile. Era prigioniero, legato da un forte desiderio che lo trascinava sempre di più verso il compagno.
Con un colpo di reni le posizioni si invertirono. Ora era il playmaker dello Shohoku a trovarsi sotto il corpo scolpito di Fujima. Le sue mani che continuarono a viaggiare per il petto di Ryota.
"Ah... Ken..."
La bocca semi aperta, un gemito sfuggito e le labbra di Fujima ancora una volta sulle sue. Gli morse il labbro inferiore, cercando subito dopo di farsi perdonare quel gesto con leggere carezze da parte della sua lingua.
La passione ormai aveva apreso il controllo su di loro. Niente e nessuno sarebbe riuscito a fermare quello che stava succedendo. Nessuno al mondo, tranne una persona molto legata ai due amanti.
Non si erano resi conto di nulla, ma Hanagata era lì già da qualche secondo. I suoi occhi, piccoli pozzi pieni di calore, stavano osservando la scena con un certo interesse. Trovava eccitante vedere i sue due compagni amarsi, adorava vedere come riuscivano a perdersi nelle loro carezze senza da peso a ciò che li circondava.
'Spero apprezzino anche loro la mia idea...'
La sua mente aveva ricominciato a funzionare formando un certo pensiero che aveva coltivato ritornando da loro. Sperava apprezzassero quello che aveva escogitato.
Ma nonostante tutto sembrava non trovare la forza per interrompere i suoi due amanti. Era più forte di lui, i suoi occhi non sembravano intenzionati a spostarsi dalla visuale che gli si offriva, le sue gambe erano come attaccate ad due blocchi di marmo piuttosto che a due piedi appartenenti ad un essere umano.
Cosa poveva fare per interrompere quel momento magico?
Alcune idee cominciarono a formarsi nella sua mente, ma più che adatte ad interrompere sembravano adatte ad unirsi ai due compagni.
Se almeno non fossero così...
Poteva vedere chiaramente tutto quello che stava accadendo tra i due ragazzi.
Kenji aveva ribaltato di nuovo le posizioni, ed era lui adesso a comandare l'azione.
Hanagata adorava quel loro modo di invertire i ruoli.
La mano di Fujima all'interno dei pantaloni di Ryota, la sua bocca che mordeva la pelle dell'altro ragazzo e le mani di Ryota tra i capelli castani di Kenji.
Involontariamente, avanzò di una passo, ma nel fare questo calpestò un piccolo ramoscello secco. Questo non fece altro che attirare l'attenzione di Fujima verso la fonte del rumore, mentre la sua mano continuava a vagare all'interno dei boxer di Ryota, che non si era accorto di nulla tanto era preso dalle proprie emozioni.
Fujima all'inizo stupito, rivolse un dolce sorriso al compagno che si stava avvicinando verso i di loro. Lo sguardo di Hanagata fisso su i loro corpi eccitati. Uno sguardo affamato di pura e forte passione. Si passò la lingua instintivamente sulle labbra, immaginando di poter essere lui ad avere la mano di Fujima che si muoveva tra le gambe.
Chiuse gli occhi per rimandare indietro quei pensieri, non era il momento giusto, almeno non ancora. Doveva portare i compagni in quel posto, lì sì che finalmente avrebbe avuto un po di divertimento e di soddisfazione anche lui.
Aveva trovato quel posto qualche giorno prima, mentre passeggiava tranquillamente per i fatti suoi. Gli altri erano andati tutti alle terme dopo l'allenamento, ma lui aveva preferito fare ancora un po' di moto, prima di rilassarsi definitivamente. Stava passando in un radura, la stessa in cui ora si trovava con Miyagi e Fujima, quando la vide. Una piccola grotta scura e silenziosa. Curioso vi entrò piano, e rimase sorpreso da quanto fosse bello quel posto. Decise alla prima occhiata che quello era il luogo ideale per fare l'amore con loro...
"Vedo che avete occupato bene il tempo durante la mi assenza"
La voce di Hanagata finalmente riuscì a riportare alla realtà il povero Ryota, forse anche merito della mano di Fujima che si era allontanata dal suo membro. La passione era sparita nel momento stesso in cui Fujima si era allontanato da lui. Il suo corpo però tremava, aveva addosso una tale eccitazione che non sapeva come sfogare. Volse lo sguardo verso quello della persona che li aveva ainterrotti, e fu in quel momento che trovò la risposta neglio occhi caldi di Hanagata.
"Seguitemi"
Il ragazzo con gli occhiali disse quella piccola parola rivolgendo uno sguardo malizioso verso i due compagni. Ryota si mise seduto cercando di riaquistare un poco del controllo sul proprio corpo.
'Questa la paghi Toru... Non so cosa tu abbia in mente ma questa te la farò pagare...'
I suoi pensieri vennero interrotti dalla mano di Fujima che stava afferrando la sua. Non fece nessun opposizione al suo gesto, anzi si lasciò condurre per il sentiero del bosco.
La mano di Fujima era calda ed emanava fiducia mentre stringeva la sua. Una fiducia che il palymaker dello Shohoku aveva dato da molto tempo la giocatore dello Shoyo o meglio a entrambi i compagni. Anche se non lo ammetteva mai, lui aveva una fiducia immensa nei suoi due amanti, sapeva bene che poteva ciecamente fidarsi di loro.
Bloccò il vagare dei suoi pensieri quando si accorse che Fujima non lo stava più trascinando e che si erano fermati davanti ad una tetra e buia grotta.
"Beh! Che apsttate ad entrare?"
Hanagata si era affacciato dalla caverna e gli offriva un caldo sorriso. Forsse voleva tranquillizzarli circa quello che li avrebbe aspettati una volta entrati nella caverna.
Fujima era fermo, in attesa della prossima mossa del compagno, mentre Ryota sembrava essere confuso.
Non capiva o forse non riusciva a comprendere il motivo per il quali li avesse condotti sino a lì. (Ryo-chan, non ci vuole un genio per capirlo sai? NDSei Bhe, vorrei vedere te dopo quello che mi ha fatto Fujima prima!!! NDRyota Uh, on ci avevo pensato! Ritiro tutto scusa! NDSei)
Il suo cervello stava elaborando una qualche spiegazione, ed era troppo preso da quello per accorgersi che Hanagata gli si stava avvicinando.
Se ne rese conto solo quando si accorse di un respiro contro le labbra.
Alzò di colpo il viso facendo sì che le loro labbra si sfiorassero.
Un leggero tocco, ma che Hanagata prese ad approfondire. La lingua viaggiava sulle labbra, con leggeri e umidi tocchi che fecero sì che Miyagi dischiuse i suoi petali rosa lasciandogli l'accesso che tanto richiedeva.
"Non eravamo venuti qui per visitare la grotta?"
Ancora una volta una voce era giunta a disturbare il momento di passione di Ryota. Sembrava che i due compagni si fossero messi daccordo per non fargli raggiungere il piacere.
Ma, nonostante tutto, trovava eccitante quella situazione.
Una grotta.
Loro tre soli.
E nessuno che potesse interromperli.
Solo il fuscio del vento, e il correre leggero degli scoiattoli, che forse erano intenti ad osservare loro, intrusi di quell'ambiente puro e naturale.
Ma tutto questo non gli importava, sentiva solo la mano di Hanagata che stringeva la sua e lo trascinava all'interno dell grotta, verso la nuova avventura.
Si ritrovò di colpo appoggiato con la schiena contro la parete rocciosa della caverna.
Era fredda.
Lo sentiva distintamente anche attraverso la maglietta.
La sua pelle tra due fuochi.
Da una parte la parete ghiacciata, dall'altra parte i corpi caldi dei suoi due compagni.
-Ah..Toru..-
Miyagi stava impazzendo, di piacere. La bocca del compagno era sul suo collo, mordeva la sua carne calda. Nello stesso momento Fujima si stava occupando, con una certa calma, dei suoi pantaloni. Le mani di Hanagata, curiose, percorsero un piccolo e lento cammino fino ad infiltrarsi sotto la maglietta del giocatore dello Shohoku. Pelle calda e bollente che non aspettava altro di essere toccata e assaggiata dai tocchi esperti del compagno.
Risalì per il collo, con la lingua, sino ad arrivare ad un soffio dall'orecchio.
Cominciò a sussurare dolci ed efficaci parole.
Sapeva che tutto questo faceva perdere la cognizione del tempo a Ryota, ed infatti così successe.
Miyagi cominciò a gemere senza nessun freno.
Sentiva il leggero soffiare del vento nel basso del suo corpo.
Le mani di Fujima che si facevano strada verso il suo membro eccitato e senza barriere.
-Ah..Ken..Kenji..-
La mano di Fujima sul suo membro si muoveva esperta, alternando ritmi lenti a quelli veloci, il tutto finalizzato a dare il maggior piacere possibile. L'altra mano si trovava sul fondoschiena del compagno, accarezzava i glutei sodi con le sue dita.
A breve la mano venne sostituita dalla bocca. Le labbra di Fujima si posarono leggere sul membro del compagno, la lingua accompagnava i suoi movimenti.
Gemiti sempre più forti provenirono dalla gola di Ryota. Al "lavoro" sul suo membro da parte di Fujima, si aggiunse quello di Hanagata. Gli aveva sfilato la maglietta e ora si stava prendendo "cura" del suo petto.
Lanciò a caso la maglietta a terra.
La sua bocca cominciò a percorrere affamata il collo. Senza trascurare il minimo lembo di pelle calda, mordendo leccando e a volte succhiando traendo sempre gemiti più forti dal giocatore dello Shohoku.
L'aria si stava facendo calda, troppo calda nonostante la caverna in cui si erano riparati fosse fresca. Ma questo non li toccava, erano totalmente persi nelle loro sensazioni per accorgersi di quello che accadeva loro attorno.
-Aaaah... Ahhhhh-
Con un urlo paragonabile al verso di un falco che si getta verso la sua preda, Ryota venne inarcando la schiena e riuscendo a stento a rimanere in piedi. Forse se alle spalle non avesse avuto la parete rocciosa sarebbe caduto a terra stremato.
Fujima fece vagare la porpria lingua per tutta la lunghezza del ragazzo, cercando di pulire totalmente il liquido bianco. Sembrava volesse trarre ancora più piacere da tutto quello.
Hanagata sentì il corpo di Ryota scivolare verso il basso, riuscendo a trattenerlo giusto in tempo, facendo sì che la schiena non fosse ricoperta da graffi dovuti allo strofinare la schiena contro la parete.
Mentre Fujima si allontanava e cominciava a togliersi i vestiti, lui fece sdraiare a terra il playmaker dello Shohoku. Constatando che neanche questa volta il recupero del ragazzo fosse stato molto veloce. Aveva gli occhi chiusi e il respiro alterato.
Si ritrovò a fissare quel corpo ben modellato sotto al suo.
Nonostante non fosse troppo alto, aveva davvero un bel fisico.
E ogni volta che facevano l'amore questa constatazione diventava sempre maggiore.
Sfilò del tutto i pantaloni che ancora si trovavano alla fine delle caviglie. Li allontanò da sè lanciandoseli dietro, senza rendersi nemmeno conto che potessero andare fuori dalla grotta ed attirare l'attenzione di estranei.
Non gli importava altro che fare suo quel corpo. Si passò inconsciamente la lingua sulle labbra, ormai secche. Mentre si fermava ad osservare un neo nell'inteno coscia sinistra, non lo aveva mai notato, ma che aveva un non so che di sensuale unito ad alcune goccioline di sudore che passavano sopra e scendevano per tutta la gamba.
Si bloccò quando sentì una mano accarezzargli il fondo schiena, e a tratti avanzando sino ad incontrare il proprio membro duro attraverso la stoffa dei pantaloni. Si morse il labbro. Era una sensazione intossicante. Avere quel corpo caldo sotto il suo e sentire nello stesso momento quella mano che prendeva ad accarezzarlo.
-Ahhh... Kenji...-
-Come hai fatto a capire che ero io?-
Il capitano dello Shojo avvicinò la bocca all'orecchio del compagno, mordendo il lobo e prendendo a leccare dove aveva appena fatto il segno, ora un punto davvero sensibile.
Cominciò ad ansiamre sempre più forte, il piacere si era fatto più forte. Una mano di Ryota si era unita a quella di Fujima e aveva preso ad accarezzargli il membro contro il tessuto.
Chiuse gli occhi.
Li strinse forte cercando di trattenere quell'urlo che si formava dalla gola e voleva prendere vita dalle sue lbbra, mentre la mano di Miyagi si infilava all'interno dei pantaloni e dritta nelle mutande.
Quella mano che afferrava il suo membro, con forza, cominciando a massaggiarlo con veemenza.
Era troppo.
Quello che stava provando era troppo per non perdere la ragione, e volere di più.
Non pretendeva nulla.
Voleva solo sentirsi perdere dentro il compagno, sentire i gemiti e le sue grida mentre lo prendeva e raggiungevano insieme quel paradiso tanto agognato.
E allora perchè non eseguire questa sua pretesa quando sapeva che anche i compagni non aspettavano altro che unirsi e far si che ancora una volta la loro anima si sfiorasse.
-Un...attimo-
Riuscì a dire solo quello.
Quelle due parole lasciarono i due ragazzi senza parole.
Non capivano cosa avesse in mente, ne il motivo di quelle due uniche ed incomprensibili parole.
Fujima e Ryota allontanarono le proprie mani dal corpo del compagno, come se scottasse. Mentre i loro rispettivi occhi si perdevano per quel corpo muscoloso che aveva rifiutato per la prima volta le loro attenzioni.
-Ma che cosa ti prende?-
La voce di Fujima aveva anticipato il pensiero di Ryota. Ora che Hanagata gli aveva voltato le spalle i loro dubbi e le loro paure erano aumentate. Non capivano proprio che gli fosse preso. Almeno fin quando il ragazzo si girò e rivolse loro uno sguardo malizioso.
Davanti a sè aveva i due compagni nudi e totalmente confusi.
Lo eccitava.
sì, trovava eccitante la confusione dipinta nei loro volti.
Lentamente fece vagare le proprie mani facendo cadere uno a uno gli indumenti che indossava.
Tutti i dubbi di Fujima finalmente avevano trovato una risposta.
Si avvicinò a Ryota, come un lupo si avvicina silenziosamente alla propria preda.
Si chinò su di lui.
I loro corpi caldi a contatto.
L'eccitazione che ancora uan volta si era impadronita di loro.
Avvicinò la bocca all'orecchio di Miyagi.
-Cerca di rilassarti-
La voce era bassa, sensuale.
Si posizionò tra le gambe del compagno. Il suo membro che poggiava contro la carne di Ryota. Mentre le sue labbra si impossessarono ancora una volta di quelle del compagno.
Sentiva contro il proprio ventre il membro duro e eccitato del compagno, questo era il momento giusto.
Con una sola spinta lo penetrò.
La smorfia di dolore sul viso di Ryota era comprensibile, non era stato preparato in alcun modo. Lo aveva preso con una violenza mai sperimentata.
Fujima on lo aveva mai fatto così con lui.
E quella novità lo eccitava ancora di più.
Improvvisamente la stessa smorfia che apparve sul volto di Fujima non appena Hanagata entrò con violenza e senza nessun avvertimento dentro di lui.
Il dolore ben presto sembrò voler far posto al piacere che prese a disegnarsi sul volto dei tre ragazzi.
Ansimavano e gemevano a quel contatto.
Le spinte che prendevano un ritmo più sostenuto.
A quel ritmo si unì la mano di Fujima sul membro di Ryota.
Il piacere doveva essere massimo per tutti e tre.
Sembravano tre figure di uno stesso disegno tanto andavano in sincronia.
Ed in sincronia fu pure l'urlo di tutti e tre mentre venivano contemporaneamente.
Ricaddero stremati uno sopra l'altro.
I loro respiri accelerati.
I loro cuori che correvano come cavalli selvatici nella prateria.
E il loro amore che ancora una volta si era manifestato.
Cuore, anima e corpo uniti in un misto di emozioni.
'Dio ti ringrazio per il dono magnifico che mi hai fatto... '
Questo era stato il pensiero di Hanagata.
Ritrovarsi lì con le persone che amava, con i suoi compagni aveva fatto nascere in lui quel pensiero.
Ringraziare Dio per avergli fatto incontrare le due creature più meravigliose dell'intero universo.
Toru avvarezzò dolcemente il viso rosso e sudato di Fujima, che lo guardò con calore.
Con l'altramano prese a cincischiare con i capelli di Ryota, come aveva fatto quella volta.
La prima volta che si era accorto di amare i due playmaker come mai nessun altro avrebbe mai potuto fare.
AMORE.
Una parola dolce, intensa e vera.
La loro vita.
Il loro amore.
La loro storia.
La loro felicità.
Hanagata si alzò dai suoi due amanti, raccattando i propri vestiti.
Sentiva l'eccitazione ancora presente in lui, ma sapeva che Ryota e Kenji erano stanchi.
Avrebbe preso una boccata d'aria, lasciando loro il tempo di riprendersi.
E poi avrebbero ricominciato.
Era una cosa che non li stancava mai.
Arrivò al limitare della grotta e si appoggiò alla parete.
Respirò a fondo l'aria pura del bosco.
Poi un rumore attirò la sua attenzione.
Sembrava qualcuno che correva, con una fretta incredibile.
Si ritirò nell'ombra, e, qualche minuto dopo lo vide.
Il ragazzo stava correndo a rotta di collo per il bosco, diretto non is sa dove.
Hanagata era abbastanza vicino per distinguere il suo viso bagnato di lacrime.
Che gli era successo?
Era indeciso se corrergli dietro o meno, quando due braccia calde gli cinsero la vita.
"Torni di là amore? Noi avremmo qualcosina da dirti"
Hanagata si dimenticò per un istante di quella figura, e seguì Ryota verso Kenji, che lo aspettava impaziente.
Pochi minuti dopo la sua mente aveva già cancellato quello che aveva visto poco prima
-Owari capitolo 17-
ToruRyoKenji: Era ora!
Seichan: Ringraziate Neko io non c'entro!
ToruRyoKenji: Grazie Nekuccia tesoro nostro!
Neko: ^//////////^ ma io non ho fatto niente di speciale!
Seichan: Come no? Ma se senza di te sarei ancora al 14???
Neko: Si, vabbè, ma l'ho fatto volentiri...
Seichan: Sei il mio mito Nekuccia! Grazie davvero. Di tutto quanto!!!
Neko: ^//////////^ basta farmi arrossire!!!!
Seichan: ok, va bene. Allora come ringraziamento mi limito a mandarti Akira stasera va bene?
Neko: Evvai!
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