Nota: Ringrazio Mty che con la sua fic su Escaflowne mi ha ispirato l'inizio del capitolo.



Numero perfetto

di Seimei

Parte 12/?


Capitolo 12: L'incontro

Sangue sudore e sperma
avrai per la tua sete
quando lui affonderà in te
con il suo membro
caldo e duro
e ti invaderà
con il suo succo bollente
il tuo solo desiderio
sarà di attingere
a quella fonte
bramando il sapore
dolce amaro del tuo amante
che mai più
vorrai lasciare uscire
da te.

"Che scrivi di bello?"
"Aaaaaaah! Oddio Yocchan, mi hai spaventato!"
Yoriko aveva appoggiato il mento sulla spalla di Kiyota e si apprestava a leggere quello che il suo migliore amico aveva appena terminato di scrivere.
Kiyota aveva passato l'intera mattinata a ripensare a ciò a cui aveva assistito la sera precedente nella sauna, ringraziando le sue gambe che gli avevano permesso di allontanarsi quando la situazione si era fatta troppo bollente. 
Aveva aspettato che la saletta ricreativa fosse semivuota, aveva preso il suo strapreziosissimo diario con l'intenzione di scriverci qualche impressione.

"Che roba eh, Nobu-chan? Sangue, sudore... ma ti è girato il boccino all'improvviso???" disse Yoriko che non credeva che il suo caro amico fosse in grado di scrivere cose come quella.
Nobu-chan sospirò profondamente e raccontò all'amica cosa aveva visto la sera prima.
Yoriko sgranò gli occhi, frastornata dal racconto di Kyota.
"Davvero li hai visti mentre... cioè... mentre loro... ecco..."
"Da dove l'hai tirato fuori tutto questo pudore? Mi sembra che anche io, te e qualcun altro abbiamo fatto la stessa cosa... o sbaglio forse?" 
Yoriko arrossì violentemente.
"No, è che... insomma... è difficile da immaginare che tre ragazzi... ecco... e poi sono tutti e tre così belli..."
Kiyota la guardò storto.
"Che vuol dire? E Hana, Ru e Yohei cosa credi che facciano? Pensi che siano tutti e tre casti e puri (^^ ciao Neko!!! NDS)? Non credo proprio... E poi cosa vuol dire quel 'sono così belli?' ti sei bevuta il cervello?" 
Yoriko si limitò a guardarlo sorpresa per quel tono acido e da stronzo che l'amico stava usando, facendo, se possibile, aumentare l'incazzatura di Kyota. Infatti, lui proprio non riusciva a sopportare le ragazze che giudicano impossibile che un bel ragazzo sia gay.
Guardò l'amica negli occhi, ma Yoriko continuava a rimanere in silenzio.
"Sai che ti dico? Vai al diavolo Yocchan!!!"
Kiyota era a dir poco furibondo e, preso il suo quaderno, si allontanò a grandi passi dalla stanza.
Yoriko si accasciò su una sedia e scoppiò in lacrime.
Dopo qualche minuto decise di sfogarsi andando a fare una corsetta.
Salì in camera a cambiarsi, uscì dall'albergo e iniziò a percorrere a passo di corsa il sentiero che portava nei boschi vicini.
Stava correndo da più di un'ora, quando sentì l'inconfondibile rumore di una palla da basket che rimbalza sul cemento.
Si diresse verso la sorgente del rumore ed arrivò ad un piccolo campetto di basket, probabilmente quello usato dall'albergo prima che venisse costruita la grande palestra.
In campo c'era un ragazzo che si allenava da solo, dribblando avversari immaginari, concentratissimo sulla palla e sul canestro.
Il ragazzo fece un paio di palleggi, poi si posizionò sulla linea dei tre punti. Tiro. Canestro.
Yoriko si chiese chi potesse essere.
Non le sembrava uno dei ragazzi delle squadre, anche se effettivamente il suo viso le era molto familiare.
Era alto, con un fisico magro e asciutto.
Aveva un portamento elegante, e sembrava volare mentre correva. 
I capelli neri gli si erano appiccicati sulla fronte e i suoi occhi altrettanto scuri brillavano di una luce insolita.
Yoriko pensò subito che quel ragazzo non era lì solo per allenarsi. 
Lui si stava sfogando.
Evidentemente gli era successo qualcosa di poco piacevole.
Il ragazzo si era fermato un attimo per togliersi la maglietta.
Yoriko osservò il petto scolpito e gli addominali pronunciati, che, pur non essendo ai livelli di quelli di Hanamichi o di Mitsui, facevano la loro brava figura, imperlati di sudore che rifletteva la luce del sole al tramonto, creando un effetto del tutto particolare.
Ad un certo punto il ragazzo si voltò verso di lei e strinse gli occhi.
Poi lo vide frugare in una delle tasche ed estrarne un paio di occhiali.
"Oh, Hidetoshi sei tu. Senza occhiali non ti avevo riconosciuto."
Yoriko non credeva ai propri occhi.
Lo stupendo ragazzo che aveva davanti altri non era che la mamma chioccia dello Shohoku, il buono per eccellenza, il quattrocchi stronzo, come amava chiamarlo Hana-chan.
"Lo stesso vale per me senpai. Senza gli occhiali non riuscivo a capire chi potessi essere."
"Kiminobu. Per te sono Kiminobu, per favore. Odio essere chiamato senpai. Ma non dirlo troppo in giro, se no quei cretini dei miei compagni non la smetterebbero più di sfottermi..." rispose Kogure sorridendo.
Yoriko sorrise di rimando mentre, senza saperlo, aveva già impresso quelle labbra nel suo cuore e nella sua mente.
"D'accordo Kimi-chan, affare fatto. Però anche tu mi devi chiamare per nome, se no io continuo a chiamarti senpai per il resto della vita!"
"Non sarebbe così spiacevole..." disse Kogure in un sussurro.
"Come dici?" chiese Yoriko che non era sicura di aver capito bene.
"No no, niente!" rispose Kogure imbarazzato "Piuttosto, Yocchan, tu dove stavi andando a quest'ora?"
"In nessun posto in particolare. Semplicemente stavo facendo una corsetta rilassante... però adesso sono stanca, e mi andrebbe tanto un bagno..."
Kogure raccolse la palla e la mise in una borsa. Poi si girò verso Yoriko e, porgendole il braccio, le disse con fare solenne: "Signorina, mi permette di accompagnarla?" Yoriko scoppiò a ridere, prese sottobraccio il ragazzo e lo seguì in albergo, sempre più sicura che proprio lui potesse essere il Principe Azzurro che tanto sognava.

Durante tutta la cena Kiyota non rivolse la parola a Yoriko, che ancora non era riuscita a capire come mai il suo amico ce l'avesse tanto con lei.
Arrabbiata per l'ennesimo tentativo a vuoto di parlare con lui, Yoriko si alzò bruscamente da tavola, dirigendosi verso i cortili interni delle terme. 
Stava pensando a come risolvere i suoi problemi con Kiyota, quando la sua attenzione fu catturata da due ombre scure che parlavano fitto fitto sedute sul bordo della fontana di marmo che troneggiava al centro del cortile. 
Li riconobbe immediatamente. Una era Ayako e l'altro era Rukawa. Stava per unirsi a loro quando vide Rukawa trasalire e urlando "Kogure cosa???"
Ayako lo zittì con un colpo di ventaglio in testa.
"Ma sei scemo? Vuoi farlo sapere a tutti???"
Yoriko non era mai stata così curiosa in vita sua e decise di scoprirne di più, in particolar modo dato che c'entrava il SUO Kogure.
Si avvicinò con cautela in modo tale da poter sentire le loro parole, senza farsi notare.
"Ma davvero Ayako? Non mi stai prendendo in giro?"
Ayako annuì.
"Vuoi dire che..."
Rukawa sembrava davvero frastornato. Yoriko si chiese che cavolo potesse avergli detto Ayako di così incredibile.
"Vedi, io e Haruko siamo entrambe innamorate di lui, e così abbiamo deciso di dichiararci contemporaneamente, lasciando a lui la decisione finale. Siamo andate in camera sua, dato che sapevamo che i suoi compagni erano a fare il bagno, e gli abbiamo rivelato i nostri sentimenti. La sua reazione però ci ha spiazzate..."
"Come spiazzate?" chiese Rukawa sempre più stupito.
"Bhe ecco, lui ha detto che non sapeva chi scegliere e che dovevamo provare a baciarlo per vedere che effetto gli faceva. Quella con cui avrebbe provato l'eccitazione maggiore sarebbe diventata la sua ragazza..."
"..." Rukawa era ammutolito.
"Bhe... sai com'è, un bacio, una carezza, poi Haruko si è messa a palparmi le tette, Kogure qualcos'altro e... insomma... abbiamo fatto sesso in tre ecco tutto..."
Yoriko non credeva alle sue orecchie. Kogure, il dolce ragazzo che quel giorno le aveva fatto compagnia e con cui si era trovata tanto bene, era stato vittima della seduzione perversa di quelle due zoccolone! (Guarda Yocchan che è stato lui ad iniziare... NDS In effetti... NDYocchan ^^NDS)
Doveva assolutamente parlarne con qualcuno e, visto che comunque Nobu non le rivolgeva la parola, decise di confidarsi con Sakuragi. 
Si alzò, e corse via, stando bene attenta a non farsi vedere.
Aveva appena svoltato l'angolo, quando Rukawa si alzò in piedi di scatto salutando Ayako e dirigendosi a passo sostenuto verso la propria stanza. 
Nella stessa direzione andava Yoriko, correndo a testa bassa, quando andò a sbattere contro qualcuno.
"Oh, scusami non..." Yoriko ammutolì.
Davanti a lei c'era Kogure appena uscito dai bagni termali, con un accappatoio di spugna bianco, che gli dava l'aria più pura del mondo.
Era talmente persa in quella visione da non si accorgersi che Rukawa era passato loro accanto in tutta fretta.
Yoriko rimase incantata ancora per qualche secondo, ma poi si ricordò di quello che aveva appena sentito, e, biascicando un flebile ciao se ne andò di corsa, lasciandosi alle spalle un Kogure un po' perplesso.
In una manciata di secondi fu davanti alla porta di Hanamichi e stava per bussare, quando sentì l'inconfondibile voce dell'amico provenire dal solarium al piano di sopra.
"Kaede sei in ritardo!!!"
Hanamichi e Mito stavano rimproverando il loro ragazzo.
"Abbiamo la fortuna di avere il solarium vuoto e tu arrivi in ritardo??? E se fosse venuto qualcuno?"
"Ehm... Hana-chan..."
"Che vuoi Yohei?"
"Guarda che nessuno va in un solarium di notte... è per questo che abbiamo deciso di venire qui. Perchè non c'è nessuno a quest'ora..."
Hanamichi sorrise e si avvicinò a Yohei per baciarlo.
Il ragazzo si lasciò baciare, tendendo un braccio che fu subito catturato da Kaede. Il volpino si lasciò attirare verso i suoi due amanti che, avidi, cominciarono lentamente a spogliarlo.
Yoriko era appena fuori dalla porta, e stava assistendo alla scena. Si sentiva molto Nobu in quel momento, e, forse anche per quello, decise di allontanarsi da quel posto.


-owari capitolo 12-


 
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