Ciao a tutti cari fan
di Slam Dunk! Sono di nuovo io, Seimei, stavolta con una fic più lunga del
solito. Il genere è sempre lo Yaoi, anche se ho deciso di dedicare alcune
parti al Non-Yaoi e allo Yuri, perché non ho resistito ad accoppiare la
‘mia creatura’ Yoriko Hidetoshi con qualche bel maschione o qualche
stragnocca.
Ancora
una cosa: questa non è una storia normale, bensì una Yaoi-nonYaoi-Yuri con
lemon a tre. Quindi una threesome fra tutti quelli che mi capitano. Ci
saranno tre ragazzi (più di una volta!!!), due ragazzi e una ragazza (una
volta sola), due ragazze e un ragazzo (anche questo una volta sola) e anche
tre ragazze (forse, non mi sono ancora decisa!). Niente scene di sesso a
due! Insomma, come se il demone del sesso avesse sparso la sua polvere
magica su tutta Kanagawa, in particolare sullo Shohoku e sul Kainan...
ma anche sulle altre scuole!
Detto
questo, e ricordando che tutti i personaggi, tranne Yoriko, appartengono a
Takehiko Inoue, vi auguro buona lettura
Il numero
perfetto
parte I
di
Seimei-chan
Capitolo
1: Il sogno
Era
una strana mattina di dicembre.
Dico
strana perché il sole era caldo e sugli alberi nel giardino c'erano due
uccellini che amoreggiavano tranquilli.
Incredibile
direte voi.
-
Incredibile!
Ecco,
l'ho detto anche io.
E
lo disse anche Nobunaga Kiyota, giovane promessa del basket giapponese, che
militava nella squadra della Kainan High School, quando quella mattina guardò
fuori dalla finestra della sua stanza.
Il
ragazzo era reduce da un sogno quasi meraviglioso, in cui lui riusciva
finalmente a conquistare il suo amato Capitano, e ora quei due uccellini gli
avevano dato la carica giusta per partire all'attacco. Un evento incredibile
e romantico che richiamava alla sua mente le scene dolci del sogno.
Poi
ai due uccellini se ne aggiunse un terzo.
E
Kiyota ci rimase di mer... ehm... di sasso.
-
Non è possibile!!! Questa non può essere una coincidenza...
Prima
ho detto che il sogno era stato quasi meraviglioso. Bhe, quel quasi indicava
il turbamento creatosi in lui a causa di quel sogno, in particolare la parte
finale, e i risvolti che aveva avuto sulla psiche dell'ala piccola del
Kainan.
Lui
e Maki, il grande e ammirato capitano del Kainan, erano in palestra
impegnati in un acceso one-o-one.
Kiyota
stava dando il massimo, perché ci teneva a fare bella figura con il suo
capitano.
Ad
un certo punto, mentre cercava di superare la praticamente impenetrabile
difesa dell'asso del Kainan, Kiyota era inciampato su una specie di
protuberanza che spuntava dal pavimento (E' un sogno!!! Può succedere di
tutto!!! NDSei-chan) cadendo addosso a Maki, che però lo sostenne con il
suo corpo caldo e forte.
In
meno di un nanosecondo Kiyota si era ritrovato nudo e ansimante, con il
corpo altrettanto svestito del suo capitano che premeva su di lui, in un
continuo sfregamento di fianchi.
All'improvviso
la porta della palestra si era spalancata, rivelando un Jin vistosamente
alterato, che fece il suo ingresso inveendo come un forsennato contro i due
ragazzi.
"Ah!!!
Uomini Hentai!!!" aveva urlato il solitamente pacato asso dei tre punti
(Dopo Mitchy, ovviamente!!! NDSei-chan) "Come avete osato non
aspettarmi!!!!"
Allora
Kiyota si era alzato e...
Ripensando
a quella scena Nobunaga rabbrividì.
'Che
il mio inconscio volesse dirmi qualcosa? Se no perché non appena ho visto
Jin io..."
Altro
brivido, stavolta più forte del precedente.
Kiyota
aveva un'aria totalmente sconvolta, ed era rosso come un peperone.
Come
cavolo gli era saltato in mente di... di dire... e di fare... anche se era
solo un sogno... e poi i sogni rispecchiano la realtà del cuore... o no?
Quelle
parole e quei gesti dovevano pur significare qualcosa!!! Ma che cosa?
"BASTAAAAA!!!"
urlò il piccolo rookie (piccolo a chi? NDNobu-chan Scusa, non mi veniva
niente, se non il rookie dai lunghi capelli, ma mi vergognavo a scriverlo...
NDSei-chan E avevi ragione!!! Ti perdono per stavolta!!! NDNobu-chan) alla
propria immagine riflessa nello specchio del bagno.
Quel
sogno l'aveva davvero sconvolto.
Ma
cosa era successo di tanto particolare da intaccare la psiche del povero
Nobunaga? In effetti, l'entrata in scena di Jin aveva messo un grosso punto
di domanda su tutto ciò che fino a quel giorno era stato per Kiyota più
che una certezza.
"Kiyota
Nobunaga" tuonò il prof di giapponese dopo che, per la terza volta,
aveva chiamato il ragazzo durante l'appello.
Il
giocatore del Kainan, però, aveva lo sguardo perso nel vuoto, totalmente
indifferente sia alla voce del professore sia ai bisbigli dei compagni che
tentavano di catturare la sua attenzione.
Yoriko,
la ragazza del banco accanto a quello di Nobunaga, gli rifilò una solenne
gomitata nelle costole, grazie alla quale il ragazzo riuscì ad uscire da
quell'insolito stato di torpore.
"Che
c'è?" chiese un dolorante e stranito Kiyota.
"Glielo
dico io cosa c'è, signor Kiyota. C'è che lei oggi si fermerà dopo le
lezioni a fare un compito di punizione. A scuola si viene per studiare, non
per sognare ad occhi aperti!!!" lo rimproverò il professore.
"Ma...
signore... io ho gli allenamenti dopo lezioni..." si lamentò il
ragazzo.
"Vorrà
dire che oggi arriverà in ritardo. Ci penserò io ad informare
Takato-sensei."
"Ma..."
"Nobu-chan,
ti conviene stare zitto. Kurosawa-sensei stavolta è incavolato sul serio
con te! Ma si può saper che ti è preso?" chiese Yoriko preoccupata.
In
tanti anni che conosceva Nobunaga non gli era mai capitato di vederlo così
apatico e triste.
Proprio
lui!!! Il ragazzo più scatenato, irriverente, pasticcione e megalomane che
esistesse sulla Terra. Conosceva solo una persona in grado di competere con
lui in quanto a sbruffonaggine: il suo caro Hana-chan.
Yoriko,
infatti, era amica d'infanzia sia di Kiyota che di Sakuragi, però i due si
erano conosciuti solo ai regionali quell'anno.
Yoriko
era la vicina di casa di Nobunaga da sempre ed erano cresciuti insieme.
D'estate però, Yoriko andava a stare nella casa al mare che era vicina a
quella dei nonni di Sakuragi, dove il rossino era solito trascorrere le
vacanze.
Aveva
parlato spesso a Kiyota di quel buffissimo ragazzino dai capelli rossi che
la faceva tanto ridere, e Nobunaga ne era sempre stato estremamente geloso.
Forse
era anche per questo motivo che, quando aveva scoperto che il n.10 dello
Shohoku altri non era se non l'amico 'estivo' di Yoriko, l'aveva preso, se
possibile, ancor più in antipatia.
Non
sopportava che qualcuno gli rubasse le attenzioni della sua ‘amata
sorellina’, come era solito chiamarla.
Però,
nella situazione in cui si trovava in quel momento, Kiyota nemmeno
immaginava quanto gli sarebbe tornato utile avere Sakuragi come amico.
-owari
primo capitolo
Hana-chan:
Perché io dovrei aiutare la Nobu-scimmia?
Yoriko:
Perché sei tanto dolce e gentile, Hana-chan
Hana-chan:
*blush*
Ru-chan:
Ehi Yocchan, tieni giù gli occhi dal mio ragazzo, intesi?
Sei-chan:
Non c'è tempo per litigare adesso!!! Guardate il povero Nobu-chan in che
stato è!
Nobu-chan:
*totally sad* Che cavolo mi succede Sei-chan?
Sei-chan:
Non ti preoccupare tesoro dolce!!! tra poco lo scoprirai...
Nobu-chan:
Speriamo bene... Ma che vuol dire quello che hai scritto nell'introduzione?
Sei-chan:
Ricorda Nobunaga, la pazienza è la virtù dei rookie più forti della
prefettura...
Nobu-chan:
Ok, ho capito... aspetterò!
Capitolo
2: Non è possibile!
Yoriko
Hidetoshi era in camera sua che stava riflettendo. Ancora non riusciva a
credere a quello che le aveva raccontato Nobunaga quella mattina.
Durante
la pausa pranzo, Kiyota le aveva chiesto se aveva voglia di pranzare sul
terrazzo, non aveva voglia di stare in mezzo alla gente.
Mangiarono
in silenzio, Nobunaga non alzò mai lo sguardo dal suo pasto, e Yoriko
cominciava davvero a preoccuparsi.
Dopo
l'ennesimo sospiro di Kiyota, Yoriko si fece coraggio e gli chiese cosa
avesse.
Kiyota
la guardò, e poi scoppiò in lacrime, tra le braccia dell'amica.
"Oh
Yocchan, se solo sapessi... stanotte ho fatto un sogno orribile... tutto ciò
in cui credevo è crollato a causa di quel sogno, e di quello che mi è
successo dopo..."
Yoriko
mise due dita sotto il mento di Kiyota, sollevandogli il viso, fino a
portare gli occhi del ragazzo a livello dei propri.
Lo
guardò con dolcezza e amore, sperando di infondergli un po' di sicurezza.
Nobunaga
si asciugò gli occhi, respirò profondamente e si calmò.
"E
ora Nobu-chan, voglio che mi racconti tutto dall'inizio"
Kiyota
narrò a Yoriko per filo e per segno la prima parte del suo sogno.
La
ragazza era l'unica a cui il numero 10 del Kainan avesse raccontato della
sua passione per Maki. E il fatto che lei, dopo la sua confessione, gli
avesse risposto: "Era ora che ti decidessi a dirmelo!" non aveva
fatto altro che aumentare la sua fiducia in lei.
Quando
arrivò all'entrata in scena di Jin, Kiyota si bloccò, indeciso sul da
farsi. Non era sicuro di voler dar voce a quello che fino a quel momento era
stato solo un pensiero. 'Al diavolo' pensò il ragazzo 'o adesso o mai più!!!'
"Allora...
dov'ero rimasto... ah, sì! Bhe, io e Maki eravamo stesi sul pavimento
quando è entrato Jin urlando incazzato nero perché non l'avevamo
aspettato! Allora io mi sono alzato, gli sono corso incontro, nudo come un
verme e gli ho detto: *scusaci amore... non volevamo...*. Allora lui mi ha
sorriso e abbiamo cominciato a baciarci... qualche secondo dopo anche Maki
si è unito a noi e... insomma... lo abbiamo fatto in tre!!!"
Yoriko
soffocò un risolino.
"Che
c'è da ridere adesso?" le domandò Kiyota guardandola malissimo.
"No,
niente... è che sei davvero buffo... Ti sei fatto tanti problemi per una
cosa comunissima!!!"
"Che
vuoi dire?" chiese un Nobunaga quanto mai sconcertato.
"Voglio
dire... uhm... come posso spiegartelo... Dunque... A me è capitato una
volta di provare una forte attrazione per due ragazzi contemporaneamente.
Per esempio quando mi piacevano sia Uekusa che Hideaki della 3^F. E mi è
capitato di sognare di farlo con entrambi nello stesso momento! Non c'è
mica niente di male sai!!! Nanako, quella della 2^G, e bada bene che questo
è un segreto, è stata a letto con due ragazzi quest'estate ad Osaka. Dice
che è un'esperienza incredibile... A volte penso che mi piacerebbe
provare!"
"Yoriko!"
sbottò Kiyota, risvegliatosi all'improvviso.
Le
parole di Yoriko, infatti, l'avevano fatto cadere in una specie di trance,
popolata da visioni di lui, Jin e Maki che lo facevano in tremila posti
diversi! Ma quando aveva sentito la sua migliore amica dire che le sarebbe
piaciuto farlo con due ragazzi insieme, gli era scattato qualcosa dentro,
che l'aveva fatto riprendere.
"Insomma
Yoriko, non starai dicendo sul serio?"
"E
allora? Secondo me anche tu hai una voglia matta di vivere il tuo sogno!!!
Ammettilo, dai!!!"
Kiyota
si voltò, e mise il broncio. Non amava essere preso in giro!
"Toh,
guarda!" disse Yoriko "Ci sono Maki e Jin!"
"Dove?
dove? dove?"
"Ci
sei cascato!!!" urlò Yoriko scoppiando in una fragorosa risata.
"Teme...
Yoriko no baka!"
"Gomen
nasai, Nobu-chan!! Mi dispiace, ma se tu avessi visto la tua faccia avresti
capito che non ho tutti i torti a pensare che tu voglia davvero farlo con
quei due!" disse Yoriko asciugandosi le lacrime provocate dal riso.
"Dacci
un taglio..." la rimproverò Nobunaga, che però era rimasto colpito
dalla propria reazione alle parole di Yoriko sul sesso a tre. E non solo
dalla reazione mentale, ma anche da quella fisica. Era visibilmente
eccitato. Ed era bastato solo il pensiero di andare a letto con i suoi
sempai per farglielo venire di marmo.
'Non
è possibile! Non è possibile! Non è possibile! Non è possibile!' urlò
Kiyota nella sua testa... anche se ormai era giunto all'inevitabile
conclusione...
-owari
secondo capitolo-
Nobu-chan:
Mai che tu riesca a spiegare qualcosa, vero?
Sei-chan:
Non ti lamentare! Vedrai cosa ti aspetta!
Hana&Ru:
Due capitoli e ancora niente lemon!
Sei-chan:
Ma di cosa vi lamentate voi? La lemon ve l'ho già scritta!!! E poi
ricordatevi che con voi ci sarà un terzo elemento a sorpresa...
Hana&Ru:
Chi?
Hisashi&Yohei&Akira&Ryota&Kiminobu&Kiccho&Hiroaki:
IO!
Hana&Ru:
Sei-chan cattiva! Perché non vuoi dirci chi è?
Sei-chan: Vi do
un aiutino: non è un giocatore di basket del primo anno.
Ru:
Bastarda... Nessuno di quelli è un giocatore di basket del primo anno!!!
Sei-chan:
Lo so! Ma farvi soffrire mi diverte un mondo!
Hana&Ru:
GRRRRRR
Sei-chan
*fugge*
Capitolo
3: Ma che cavolo sto facendo?
Era
passato qualche giorno, e Kiyota non faceva altro che pensare a Maki e a Jin.
Gli allenamenti erano stati un vero disastro per lui. visto che riuscire a
concentrarsi era diventato un enorme problema.
Ogni
volta che vedeva i due ragazzi, le immagini del sogno riaffioravano
prepotentemente alla memoria e lui perdeva la palla, o mancava un passaggio,
cose così... Per non parlare poi del fatto che non andava più negli
spogliatoi. Visto che abitava a due passi dalla scuola, non si cambiava e
andava diretto a casa, per non dover vedere Maki o Jin nudi sotto la doccia
e compromettersi definitivamente, dato che se solo si azzardava a pensarci,
le sue parti basse reagivano in maniera spropositata...
Quel
pomeriggio Kiyota era davvero di pessimo umore. Aveva dormito sì e no due
ore e aveva le ossa rotte e i muscoli a pezzi. Come se non bastasse, sia
Maki che Jin continuavano a tempestarlo di domande su cosa gli stesse
succedendo, su come mai fosse così stanco... erano così gentili e dolci...
Nobunaga si rese conto di amarli davvero molto. Ma quella loro insistenza
era quasi fastidiosa per lui, dato che più cercava di dimenticarli, più
loro si rendevano amabili.
Il
Kainan stava giocando una partita di allenamento e Kiyota era in possesso di
palla. Velocemente si portò sotto canestro, ma Jin gli si parò davanti per
bloccarlo. Kiyota sussultò e, invece di confrontarsi con lui, si voltò,
trovandosi di fronte a Maki.
A
quel punto non resse più. La palla gli sfuggì, raccolta al volo da
Miyamasu, che partì in contropiede.
Dalle
tribune si alzò una voce squillante, che lo canzonò:
"Che
c'è Nobu-scimmia? Non sei più capace di giocare?"
"Sakuragi!
Che diavolo ci fai tu qui?"
"E'
venuto con me!" rispose una deliziosa moretta, in piedi di fianco al
gigante rosso.
"Yocchan!
Cosa ti è saltato in testa di portare qua quella scimmia rossa?"
Yoriko
sorrise maliziosa e si limitò a dire: "E' qua per darci un aiuto
onirico..." (Oni-che? C'entra con gli orchi e i demoni? NDNobu-chan Non
lo sai? te lo spiego io! Onirico è l'aggettivo che indica qualcosa che è
da sogno! Non puoi mica dire 'sognico', no? NDSei-chan In effetti...
NDNobu-chan)
A
quelle parole Kiyota rabbrividì. Aveva la netta sensazione che Yoriko
stesse tramando qualcosa. E questo non era mai un buon segno.
Finiti
gli allenamenti Kiyota raggiunse Hanamichi e Yoriko, che lo aspettavano
all'uscita.
Insieme
si avviarono verso casa, chiacchierando del più e del meno.
"Sakuragi,
tu non avevi allenamento oggi?"
"No,
oggi no! Stanno riverniciando la palestra, e l'odore della pittura è
decisamente nauseante. E poi io sono il grande TENSAI! Non ho mica bisogno
di allenarmi!"
Yoriko
scoppiò a ridere, seguita a ruota da Nobunaga, scatenando le ire del
rossino.
Tra
una risata e l'altra arrivarono a casa di Yoriko, dove per un paio di giorni
avrebbe alloggiato anche Kiyota, dato che i loro quattro genitori erano in
viaggio alle terme per il week-end.
Yoriko
si diresse subito in cucina a preparare la cena, Hanamichi si diede da fare
ad apparecchiare la tavola, mentre Kiyota, che puzzava come un calzino
sporco e non lavato da secoli (Ehi!!! NDNobu-chan :P NDS), andò a farsi una
doccia ristoratrice.
I
tre ragazzi cenarono tranquillamente, con vari complimenti sulla cucina di
Yoriko e spettegolando su varie persone, tra le quali, ad arte, Yoriko infilò
Maki e Jin.
Kiyota
le lanciò un'occhiataccia, ma Sakuragi disse qualcosa che stupì il numero
10 del Kainan, quasi avesse visto un alieno.
"Jin
è davvero un bel ragazzo. Ma anche Maki, nonostante sembri un vecchione, ha
una certa prestanza. Certo, niente a che vedere con Fujima o Sendoh, però..."
(Ho messo i primi due che mi sono venuti in mente. Non riesco a fare
confronti! Sono tutti BELLI! NDS Grazie NDTutti Ah, sì! Come noterete non
ho messo nessuno dello Shohoku, e c'è un motivo... NDS)
Nobunaga
aveva la bocca spalancata e non credeva alle proprie orecchie.
"Sakuragi... ma... i tuoi erano semplici giudizi estetici o..."
Il
Tensai sorrise.
"Nobu-scimmia...
mi stai per caso chiedendo se sono gay? Bhe, lo sono! E credo di non
sbagliare dicendo che lo sei anche tu!"
Kiyota
non sapeva davvero cosa dire. Guardò Yoriko completamente confuso, ma poi
confessò. Disse tutto del suo amore per Maki, di come ci stesse male, e di
quando lo desiderasse.
Quando
ebbe finito si sentì come liberato da una grossa parte del peso che aveva
sullo stomaco, anche se il pezzo più duro da digerire era ancora lì a
tormentarlo.
Yoriko
si alzò da tavola e si mise a lavare i piatti.
Sakuragi
e Kiyota, invece, salirono nella camera della ragazza per ascoltare un po'
di buona musica.
Erano
seduti sul letto intenti a scegliere i CD, quando Kiyota decise di parlare a
Sakuragi del suo sogno. Gli era venuto in mente che forse lui era la persona
giusta a cui chiedere un consiglio su come muoversi e come iniziare a
provarci. Sembrava essere conscio da molto più tempo di lui della propria
omosessualità, quindi l'avrebbe sicuramente potuto aiutare.
"Sakuragi..."
"Puoi
chiamarmi Hanamichi, o Hana, sempre che tu voglia, certo..."
"Va
bene, Hana... tu però chiamami Nobu, ok?"
"Ok
Nobu! Dimmi tutto!"
......
"E
questo è tutto".
Hanamichi
era pensieroso.
"E
così tu vorresti sapere se la tua fantasia è normale come dice Yocchan, e
vuoi anche che ti spieghi cosa fare per provarci con Maki e Jin, per capire
se entrambi ci starebbero con te?
"E'
tutto esatto!"
Sul
volto di Hanamichi si aprì un enorme sorriso.
"Nobu-chan,
sei venuto dalla persona giusta! Devi sapere che io Ru e..."
Qualche
minuto e molti "No? Sul serio?" di Kiyota dopo, Hanamichi concluse
proclamandosi Tensai del sesso e del basket. (Ma lo sai che sei una stronza?
NDH&R Non ve lo dico chi è il terzo!!! Aspettate e basta! Scassacazzi!
NDS)
Nobunaga
rise di gusto appoggiando la testa sulla spalla del rossino. Quando si
sollevò, si accorse troppo tardi di avere il viso dell'amico a pochissimi
centimetri dal proprio.
Hana
si avvicinò a lui e gli sfiorò le labbra con un bacio.
"Ma
che cavolo stai facendo?"
"Non
volevi imparare come si fa a provarci con un ragazzo? Esattamente come
faresti con una ragazza! Vai e ti butti. E se lei o lui ti respingono,
potrai comunque dire di averci provato!"
Nobu
ascoltò con attenzione il discorsetto di Hanamichi, e poi lo baciò,
stavolta facendo pressione sulle labbra del rossino che le schiuse senza
troppe remore, rendendo il bacio più intimo.
Dimentichi
della presenza di Yoriko al piano di sotto, i due ragazzi si approfondirono
il bacio. Le lingue cominciarono una lotta frenetica, mentre le mani erano
partite alla spasmodica ricerca del corpo dell'altro.
Hanamchi
fece sdraiare Kiyota sul letto e cominciò a baciarlo freneticamente
dappertutto, levandogli contemporaneamente i vestiti.
Poco
dopo erano in mutande, Hanamichi sopra, che si baciavano e succhiavano a
vicenda, strusciando le loro virilità tese l'una contro l'altra.
Da
dietro la porta Yoriko si stava godendo la scena, le mutandine bagnate, e
una voglia sfrenata di unirsi a loro.
E
così fece. Si tolse i vestiti, rimanendo in mutande e reggiseno.
Silenziosamente
entrò nella stanza e si avvicinò al letto.
"Posso
unirmi anch'io?"
I
due ragazzi sussultarono. Si erano completamente scordati di lei.
Poi
gli occhi dei due ragazzi si posarono su di lei. La sua figura sottile, i
seni sodi e quell'ombra scura sotto le mutandine la rendevano veramente
eccitante.
Nobu
cominciò a balbettare.
"Yo... Yocchan sei... sei..."
"...Bellissima!"
completò la frase Hanamichi, afferrando la ragazza per la vita e facendola
sedere su di lui.
Cominciò
a baciarla in bocca, come aveva appena fatto con Kiyota.
Con
una mano le teneva la vita, mentre con l'altra le accarezzava la pelle nuda
delle braccia e delle spalle, facendola rabbrividire.
Kiyota
intanto sentiva la propria eccitazione crescere sempre di più, ma la sua
mente continuava a chiedersi "Ma cosa cavolo sto facendo?"
-Owari
terzo capitolo-
NobuYoHana
*superincazzati* “Si può sapere perché cavolo ci hai interrotto????”
Sei-chan
*Se la ride sotto i baffi*
Capitolo 4: Pomeriggio in compagnia
Yoriko
stava baciando Sakuragi con passione.
Non
appena il loro bacio terminò, Yoriko si spostò da Sakuragi, avvicinandosi
a Nobunaga e baciandolo sulle labbra.
La
razionalità di Kyota crollò in quel preciso istante.
Baciò
la ragazza con foga, quasi a divorarla. La stese sotto di sè e con una mano
cominciò a torturarle piano un capezzolo, che si inturgidiva sotto il suo
tocco.
Hanamichi
intanto aveva ripreso a baciare Kiyota sulle spalle e sulla schiena,
tracciando un umida scia dal collo fino al sedere.
Yoriko,
gemette sotto il tocco delicato ed eccitante di Kiyota e invitò il ragazzo
a sfilarle il reggiseno.
Nobu
non se lo fece dire due volte, strappandole letteralmente l'indumento di
dosso. Poi prese un capezzolo ed iniziò a succhiarlo avido, guardando
Hanamichi fare lo stesso con l'altro.
Kiyota
si spostò dal seno di Yoriko, fiondandosi su Hanamichi e cominciando a
baciarlo dappertutto, ormai perso nell'eccitazione e nella novità della
cosa.
Yoriko
spostò Hanamichi e lo fece sedere con la schiena appoggiata al muro. Kiyota
gli tolse i boxer, facendo lo stesso con i propri. Così denudati, il
ragazzo e la ragazza cominciarono contemporaneamente un'assetata opera di
suzione sul membro eretto di Sakuragi.
Yoriko
fece scorrere lentamente la propria lingua sulla cappella, mentre Kiyota
leccava avidamente la base dell'asta e i testicoli. Hanamichi si contorceva
e gemeva sotto il loro tocco, ma sussultò quando Yoriko si scostò da lui,
per portarsi dall'altro lato.
"Girati
un po', Hana-chan..."
Kiyota
intanto aveva sostituito egregiamente l'amica, avvolgendo la carne marmorea
di Sakuragi con la propria bocca.
Yoriko
invece, si era sdraiata dietro ad Hanamichi, iniziando a leccare con
insistenza la sua piccola fessura. Non appena sentì la lingua umida di
Yoriko stuzzicarne i bordi rugosi, Hanamichi gemette di piacere e sorpresa.
La
bocca calda di Nobu da un alto, e la stuzzicante umidità di Yoriko
dall'altra lo portarono verso un estasi quasi unica, e, colto dall'orgasmo,
Hanamichi venne copiosamente nella bocca di Kiyota.
Yoriko
si fiondò sulla bocca dell'amico, per assaggiare il sapore dolce amaro di
Hanamichi. Poi entrambi lo baciarono, facendogli sentire il suo stesso
sapore.
Kiyota
riprese a baciare Yoriko che si strusciava contro la sua virilità.
Nobu
allora le sfilò le mutandine e cominciò ad esplorare con le dita la
femminilità di Yoriko.
Dapprima
fu un semplice accarezzare, restando all'esterno dell'orifizio vaginale, ma
poi la penetrò con un dito. Yoriko si spinse incionsciamente contro il dito
del moro, che la accontentò, infilandone altri due, spingendosi più a
fondo dentro di lei.
Hanamichi
si stava occupando dei suoi seni, torturandoli, succhiandoli e baciandoli
con furia e passione. Kiyota all'improvviso tolse la mano dal sesso di
Yoriko e, mettendosi supino, la fece sedere sopra la sua faccia. Aiutandosi
con le mani, Nobu iniziò a leccare sempre di più in profondità,
bloccandosi solo per un istante, esattamente quando Hanamichi approfittando
della situazione, si era fiondato sulla gigantesca erezione del ragazzo,
iniziando quello che volgarmente viene definito ‘un gran pompino’.
Yoriko
venne e anche Kiyota.
Presi
dalla foga dell'orgasmo appena sperimentato, Hana e Nobu si gettarono su
Yoriko che li accolse a gam.. ehm... a braccia aperte.
Kiyota
la prese da davanti e, qualche istante dopo, Hana si unì a loro,
penetrandola da dietro. In breve i tre ragazzi trovarono il ritmo giusto e
cominciarono ad emettere gemiti sempre più forti.
Yoriko
si sentiva colmata, e sentiva che presto sarebbe stata investita da un altro
potentissimo orgasmo.
Yoriko
venne per prima, seguita da Kiyota ed infine da Sakuragi, ke si affrettò a
liberarla da quell'ingombrante intruso.
Sembravano
stanchi, ma nessuno dei tre aveva intenzione di cedere.
Appena
si fu ripreso, Hanamichi calò la testa fra le gambe di Yoriko, leccando
avidamente prima l'interno coscia e poi la sua femminilità, penetrandola
con la lingua e assaggiando così di nuovo il seme di Kiyota.
Il
ragazzo intanto, con una mano stava massaggiando il membro di nuovo eretto
di Sakuragi, mentre si succhiava le dita dell'altra.
Con
le dita bagnate di saliva iniziò a giocare con l'ano di Sakuragi,
inserendovi piano un dito. Sakuragi gemette all'unisono con Yoriko, e quasi
urlò mentre Kiyota aumentava il numero delle dita.
Alzò
la testa e penetrò con foga Yoriko, mentre Kiyota faceva lo stesso con lui.
Sakuragi spingeva dentro Yoriko, sentendo Kiyota spingere dentro di lui. I
ragazzi cominciarono ad urlare di piacere e a contorcersi, uno dentro
l'altro, finché, stremati dall'ennesimo orgasmo, non caddero addormentati,
abbracciati stretti sotto le lenzuola.
-owari
quarto capitolo-
Sei-chan:
Siete contenti adesso?
Nobu-Hana-Yo:
E ce lo chiedi pure?
Sei-chan:
Era una domanda retorica.
Ru
con aria minacciosa: Fra...
Sei-chan:
Ciao Ru... (Che paura!)
Ru:
Purché Hana mi ha messo le corna?
Sei-chan:
Ha solo fatto un favore ad un amico e si è lasciato un po' trasportare
dagli eventi...
Ru:
Un po' un par di palle! Comunque lo perdono perchè lo amo troppo, ma guai a
lui se lo rifà!
Capitolo 5: Posso farcela
Il
primo ad aprire gli occhi fu Kiyota.
Sentiva
il respiro caldo di Yoriko sul suo collo, e i capelli rossi di Hanamichi che
gli solleticavano il petto nudo.
Era
letteralmente a pezzi. Non si ricordava di essere mai stato così stanco in
vita sua. Ma era una stanchezza dolce, quasi piacevole, come quel senso di
spossatezza gentile che ti coglie dopo una giornata favolosa, o quando hai
appena finito di esultare dopo aver vinto una partita.
Si
sentiva bene, anche se sapeva che quello che era successo quel giorno poco
aveva a che fare con i suoi sentimenti. E con quelli di Hanamichi. E di
Yocchan. Nessuno di loro tre si aspettava una cosa del genere, eppure era
successo... si erano lasciati trasportare dal momento. Nonostante le ragazze
non gli interessassero minimamente, era convinto che Yoriko fosse
l'eccezione che confermava la regola. Fin dal momento in cui era entrata
nella stanza aveva capito che sarebbe andata in quel modo. E non perché
avesse avuto un improvviso ripensamento sulla sua identità sessuale. Lui
era e rimaneva gay a tutti gli effetti. E la prova era che l'aveva fatto
anche con Hana. Era stato qualcosa di insolito e bellissimo, che voleva
ripetere. Che doveva assolutamente ripetere. Con Maki e Jin.
Kiyota
si alzò, scostando dolcemente da sè Yoriko e il rossino, e scese in cucina
a mangiare qualcosa.
Il
suo movimento aveva però svegliato la ragazza, che però fece finta di
nulla. Ancora non credeva di avere appena vissuto uno dei suoi sogni erotici
più ricorrenti, e proprio con le due persone che spesso e volentieri erano
protagoniste con lei di quei sogni. Avrebbe tanto voluto farlo di nuovo, ma
sapeva che non era possibile. Kiyota amava Maki, ed era attratto da Jin.
Due
ragazzi.
E
lo stesso valeva per Hana, che stava con la Kitsune e con quell'altro
ragazzo tanto gentile. (AH! Allora non è Fuku-verme! NDHana Come fai a
sapere che, secondo Yoriko, Fukuda non è un ragazzo gentile? NDSei-chan
Uffa!!! Ma proprio non ce lo vuoi dire chi è? NDHana-supplicante No!
Soffri! NDSei-chan)
Insomma,
avrebbe dovuto trovarsene altri due con cui farlo così. Anche se nel suo
cuore desiderava trovarne uno solo, ma che la amasse davvero.
Si
sentiva un po' stupida a pensare al principe azzurro in quel momento, ma
sinceramente non poteva farne proprio a meno. Le scappò una risata, che si
affrettò a soffocare nel cuscino. Non voleva certo svegliare Hana.
Troppo
tardi. Il rossino si era svegliato ed ora la guardava con aria... non
credeva ai propri occhi! Hanamichi aveva dipinto negli occhi uno sguardo a
dir poco terrorizzato!
"Cosa
succede Hana? Cos'hai visto? Che c'è?"
Sakuragi
tremava e sudava freddo. Yoriko non lo aveva mai visto in quelle condizioni.
"HANA-CHAN
SVEEEEGLIAAAAAAAAA!" Urlò Yoriko con quanto fiato aveva in gola.
Il
rossino aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
Yoriko
cominciò a scuoterlo, afferrandolo per le spalle, al che Hanamichi spalancò
gli occhi e si mise ad urlare
"MI
UCCIDERA'! RU STAVOLTA MI AMMAZZA SUL SERIO! E MICCHAN GLI DARA' SICURAMENTE
UNA MANO! Non dovevo farlo! Non dovevo farlo!!!! Ma porca vacca!!! Stupido,
stupido stupido!"
"Nessuno
ti ha costretto Hana-chan! E poi sei stato tu a cominciare!"
Yoriko
si voltò a guardare Kiyota appoggiato alla stipite della porta con una
spalla, le gambe incrociate e le braccia conserte.
Richiamato
dall'urlo di Yoriko prima e da quello di Sakuragi poi, Nobunaga aveva fatto
di corsa le scale per vedere cosa stesse succedendo, giusto in tempo per
rispondere a tono al rossino urlatore. (Sembra le scimmie urlatrici!!! Sono
un po' stupida, lo so... NDS)
"E
poi non ti preoccupare" continuò Kiyota "Io non lo dirò a
nessuno, tanto meno a Rukawa! E nemmeno a Mito, se è per questo."
(L'ho
detto! Cazzo! Mi sono sbagliata! Comunque Hana sta con Ru e Yohei... poi vi
racconterò come è successo... NDS Finalmente possiamo abbracciarci... Però
potevi sbrigarti prima a dircelo! Strega! NDHRY Che palle! NDS)
Tranquillizzato
Hanamichi, Nobunaga disse che aveva preparato la merenda, e tutti e tre
scesero al piano di sotto per mangiare e guardare un po' la TV, tanto per
rilassarsi, dopo le fatiche di quel pomeriggio.
Erano
all'incirca le 7 e più che di merenda si poteva tranquillamente parlare di
cena. I ragazzi mangiarono in silenzio, guardandosi sottecchi, senza
riuscire a trovare un argomento su cui intavolare una conversazione decente.
Alla
fine ripiegarono sul basket finché, più o meno un'ora più tardi,
Hanamichi annunciò che per lui era ora di tornare a casa. I tre si
salutarono abbastanza freddamente e Kiyota decise che per quella notte
avrebbe dormito a casa propria. Non gli andava di stare lì. Prese le sue
cose ed uscì lasciando Yoriko da sola con i suoi pensieri.
Il
giorno seguente, a scuola, Nobunaga prese in disparte Yoriko e le confessò
che aveva deciso di agire con Maki e Jin. Ora sapeva come fare ad
affrontarli uno alla volta, ma doveva assolutamente bisogno di capire come
fare ad affrontarli insieme, aveva bisogno di un piano per fare in modo che
entrambi accettassero l'idea di avere un menage a trois con lui. D'altronde
non era nemmeno sicuro che a Maki piacesse Jin o viceversa. Insomma, c'erano
troppe cose incerte, e lui aveva una paura fottuta di fallire.
Yoriko
ci pensò su un po' e sentenziò che avevano di nuovo bisogno di Hana-chan,
che però stavolta non sarebbe stato solo. Yoriko aveva intenzione di far
intervenire anche Rukawa e mIto, in modo tale che Kiyota vedesse con i suoi
occhi quanto quei tre fossero felici insieme.
Quel
pomeriggio la ragazza chiamò Sakuragi, e decisero di vedersi l'indomani a
casa di Rukawa. Hanamichi si raccomandò più volte con Yoriko di non far
parola di quello che era successo fra loro, e di ricordare anche a Kiyota
che era importante tenere la cosa segreta.
Yoriko
rispose che non c'erano problemi e chiuse la telefonata.
'Che
palle' pensò la ragazza 'Rukawa deve essere un tipo davvero geloso, per far
intimorire Hana-chan in questo modo!'.
Poi
si voltò verso Kiyota che aveva sentito la conversazione tra lei e
Hanamichi attraverso il vivavoce.
"Certo
che Hana ha davvero paura della reazione di Rukawa, non è vero?"
"Già"
annuì Yoriko. "Però devi ammettere che Hana non si è comportato
molto bene. Insomma, se fosse stato Maki a venire a letto con Hana e me tu
cosa avresti detto?"
"Penso
che vi avrei ucciso!"
"Appunto!"
Yoriko
e Nobunaga erano davanti al cancello della casa di Rukawa, in perfetto
orario. Yoriko suonò. Qualche istante dopo comparve sulla porta un
Hanamichi preoccupatissimo, che aprì il cancellino e li fece entrare.
"Mi
raccomando silenzio su quella cosa, ok?" bisbigliò il rossino ai due
ragazzi.
"Sì,
sì, va bene, ok!!! Basta ora!!!" rispose Kiyota decisamente seccato.
La
casa di Rukawa era davvero bella, e grande anche. Era arredata con gusto, in
stile europeo. Hanamichi li fece accomodare in salotto, dove li aspettavano
Mito e Rukawa, seduti uno accanto all'altro su un divano, rara e quanto mai
inusuale comodità occidentale.
I
due ragazzi salutarono subito Kiyota, e Mito si alzò per abbracciare Yoriko.
"Hidetoshi!
Quanto tempo! Sei sempre bellissima, sai?"
"Grazie
Mito. Anche tu sei sempre il più bello di tutti! Ciao Rukawa"
Il
volpino si limitò a fare un cenno con la testa, neanche tanto evidente.
"Baka
Kitsune!" si infervorò Hanamichi "Alzati e saluta Yocchan come si
deve!"
"Tranquillo
Hanamichi. Ormai conosco i modi di Rukawa, e il gesto che ha fatto era
pienamente sufficiente come saluto!!!!"
"Kacchan
(Ne approfitto per salutare la mitica autrice che porta questo nome per
dirle che da quando ho letto Super Bambola Kiyota, cioè da un sacco, non ho
ancora smesso di ridere! Grazie Kacchan! NDS) non si smentisce mai! Sempre
quel modo di fare da Freezer... a parte quando... bhe... avete capito
no?"
Kiyota
arrossì violentemente, e Yoriko si mise a ridacchiare.
"Bhe,
ragazzi, era proprio questo quello di cui dobbiamo discutere con voi
oggi." disse la ragazza.
"Di
com'è Kacchan a letto?" chiese Mito ironicamente.
Yoriko
scoppiò a ridere, ma poi tornò seria e passò la parola ad Hanamichi.
Il
rossino spiegò la situazione di Maki e, incerdibilmete, il primo a
rispondere fu Rukawa.
"Sei
proprio in un bel guaio ragazzo. Non sai che fatica sia iniziare una storia
a tre. Viverla è una gioia, ma iniziarla... comunque puoi farcela! Ti basta
guardare noi!!!"
Tutti
erano rimasti a bocca aperta. Mito mise una mano sulla fronte di Rukawa. Non
aveva la febbre.
Il
volpino li squadrò malissimo, e si limitò a dire: "Bhe, che c'è? Gli
serve un aiuto e diamoglielo! Se no che siamo qua a fare?"
Tutti
annuirono, e fu Mito ad iniziare il discorso.
"Credo
che il modo migliore per farti capire come agire è raccontarti il modo in
cui io e loro ci siamo messi insieme. Vi consiglio di mettervi comodi perché
è una storia lunga, complicata e dolorosa. Ma che, come potete vedere ha
avuto sicuramente buon esito!"
Nobunaga
guardò i tre ragazzi seduti vicini, e li invidiò un po'. Poi, si fece
coraggio e disse a se stesso: ‘Ce la farai Nobunaga. Ci sono riusciti
loro? Bhe... Ce la farai anche tu!’
-Owari
parte quinta-
Sei-chan:
Preparatevi gente perché stanno per iniziare i due capitoli più difficili
da scrivere di tutta la storia: come si sono messi insieme questi tre? Se
qualcuno lo sa me lo scriva perché io non ne ho idea!!!!!
RuHanaYohei: IN
CHE SENSO SCUSA?
Sei-chan:
Nel senso che non ne ho proprio idea... ci devo meditare sopra!
Nobu-chan:
E a me chi mi aiuta adesso?
Yocchan:
Già! E chi lo aiuta adesso?
Sei-chan:
Io devo preparare un esame... ci vediamo!!!
Ru
e Hana *afferrano Sei-chan per le braccia e la costringono a risedersi
davanti al computer*: Adesso tu finisci!
Sei-chan
*crying*: Aiuto!!! Sono stata sequestrata!!!
Yocchan,
Mito e Nobu-chan *con pistola*: Non frignare e scrivi!
Sei-chan:
Ma non sono Micheal Jordan e Grant Hill quelli?
Tutti:
DOVE?
Sei-chan
*se la svigna*: Fregati!
Capitolo 6: L'episodio 24 di Evangelion
Precisazione: questo
capitolo l'ho scritto dopo aver visto l'episodio 24 di Evangelion (L'ultimo
messaggero sacrificale-The Beginning and the End, or "Knockin' on
Heaven's Door) e dopo mezz'ora buona di pianto. E' una delle cose più
strane che abbia mai scritto, ma mi è venuta così... NDSei-chan
"Ma
perchè capitano sempre tutte a me?"
Hanamichi
stava camminando lungo la strada sbraitando come un pazzo.
Aveva
appena finito di litigare con sua nonna. Davvero non la sopportava più.
Era
una delle persone più ignobili che avesse mai conosciuto.
La
sopportava solo perchè l'assegno mensile che gli passava gli faceva davvero
comodo.
Sakuragi,
infatti, era orfano di entrambi i genitori. Sua madre era morta di cancro
all'utero quando lui aveva solo 7 anni. Ma aveva decine di ricordi di lei.
Il suo profumo, tanto per cominciare. Un profumo così dolce da stordire.
Profumo di biscotti appena sfornati, biscotti al cioccolato, buoni e
croccanti, come solo lei sapeva fare. E poi c'era quell'altro odore. Quello
di quando la mamma non era in cucina. Un aroma speziato, di incenso e
vaniglia, un profumo che lo avvolgeva quando lei lo prendeva in braccio, un
profumo che lo faceva sentire caldo e protetto.
E
infine c'erano i suoi capelli. Rossi come il fuoco. Morbidi come seta. Che
le incorniciavano il viso rendendola più bella di una dea. Ed erano quegli
stessi capelli che lui portava con tanto coraggio, anche se veniva preso in
giro da tutti.
"Ehi
Sakuragi, perchè non ti tingi?" era una delle domande che più spesso
gli venivano rivolte.
E
mentre prendeva a testate i poveri malcapitati che avevano avuto la pessima
idea di dirgli una cosa del genere, Hanamichi non riusciva a fare a meno di
pensare alla sua mamma, che probabilmente l'avrebbe sgridato per aver fatto
a botte. Ma che sarebbe stata orgogliosa di lui, per aver difeso quel colore
che tanto amava. La sua mamma che era tanto bella. E suo padre era stato così
male dopo averla persa.
Aveva
cominciato a bere. E lo aveva fatto per 6 lunghi anni. Ma poi aveva smesso.
Davvero. Era uscito dal tunnel dell'alcol, per ricadere in quello di una
malattia orribile, la cirrosi epatica. Che gli aveva procurato anche
l'infarto a causa del quale era morto. Anche se Hanamichi sapeva che avrebbe
potuto salvarsi, se non fosse stato per quella sua assurda mania di fare
sempre a botte. Non si ricordava quanti fossero quella volta. Ma sapeva che
le mani e i piedi che lo avevano colpito erano veramente tanti. E ad ogni
calcio e ad ogni pugno si aggiungeva il dolore di sapere che suo padre, a
casa, si stava lentamente spegnendo. Che il suo cuore si stava rompendo. E
che lui non poteva salvarlo.
Hanamichi
si sedette su una panchina del parco, vicino al campo da basket. Avrebbe
tanto voluto fare due tiri, ma non aveva la palla. E poi si sentiva così
triste. Gli mancavano tanto il papà e la mamma. Gli mancavano davvero.
Il
tribunale dei minori lo aveva messo sotto la tutela dei suoi nonni materni,
che però vivevano in un'altra città. E lui non voleva abbandonare i suoi
amici, le sue truppe. Il suo Yohei.
E
allora si era trovato un lavoro che gli permettesse di andare a scuola, per
dimostrare di potercela fare anche vivendo da solo. All'inizio era stato
molto faticoso, ma poi erano cominciate le gratificazioni, e la prima
promozione. Ora con il suo stipendio e l'assegno dei nonni era in grado di
vivere più che degnamente. E finalmente sapeva di poter ripagare Yohei per
tutto quello che aveva fatto per lui. Per tutto l'aiuto che gli aveva dato.
Per l'affetto disinteressato che ancora gli donava. Perchè era l'unico vero
amico che avesse mai avuto. Perchè lo amava davvero. Un amore completo e
sincero. Un amore ricambiato. Un amore che però...
I
suoi pensieri furono interrotti dal rumore di una palla da basket che
infilava il canestro, per poi ricadere sul campo. E dal suono di una voce
profonda e inconfondibile, che lo salutava.
"Do'aho!
Che ci fai qui?"
"Ah.
Sei tu Rukawa. Ciao."
Rukawa
trasalì. Nessun 'Teme Kitsune, come osi chiamare idiota il Tensai',
'stupida volpe idiota sarai tu', 'imbecille', 'fai pena' e altre amenità
del genere. Solo un saluto. Un saluto normale, pronunciato con aria
decisamente triste. Rukawa era davvero stupito.
Si
sedette sulla panchina accanto al compagno di squadra e gli mise una mano
sulla spalla.
"Che
ti succede, Do'aho?"
Sakuragi
alzò lo sguardo e si trovò davanti gli occhi di Rukawa. Occhi bellissmi,
che lo guardavano con dolcezza. Come se la Kitsune fosse veramente
preoccupata per lui. Il rossino decise di dare una possibilità al rivale ed
evitò di rispondergli male, almeno per una volta.
"Non
è niente, davvero. Stavo solo pensando a... no, non credo che ti
interesserebbero le mie lagne"
"E
se ti dicessi che invece mi interessano, e molto? Mi sveleresti i tuoi
tristi pensieri?
"Non
prendermi in giro, Kitsune. Non vedo proprio in che modo potrebbero
interessarti i miei problemi"
"Perchè
sono i tuoi. E perchè ora sei triste. E perchè qui ci sono solo io, e
stasera sono di buon umore e mi va di aiutare un amico... è
sufficiente?"
Sakuragi
accennò un sorriso forzato. Ma poi le lacrime, che da un po' premevano per
uscire dai suoi occhi, sfuggirono al suo controllo, e il ragazzo scoppiò a
piangere.
(Puntualizzo
una cosa: A me quando Hana comincia a frignare non piace per niente. In
questo caso però lui sta pensando ai suoi genitori morti e a sua nonna che
rompe le balle... sarebbe venuto da piangere a chiunque. Hanamichi non è
una persona debole o sfigata per questo. Anzi, ci vuole più coraggio a
piangere che a mostrarsi imperturbabili di fronte agli altri... non è da
tutti saper mostrare i propri sentimenti NDSei-chan Secondo me è solo un
piagnone NDFukuda Cosa vuoi tu, Fuku-chan? Torna da Ally immediatamente,
capito? NDSei-chan Ok... ma tu la finirai prima o poi quella fic?
NDFuku-chan Quella su te e Ally? Penso proprio di sì! Anche se credo che
Ally ci abbia già pensato da sola… NDSei-chan)
Rukawa
non sapeva che fare, e si limitò ad abbracciare il rossino e a stringerlo
forte. Hanamichi arrossì violentemente, e il suo pianto cominciò a
scemare, fino a che le lacrime smisero di rigargli il volto abbronzato.
Rukawa
lo guardò di nuovo.
"Allora,
mi vuoi dire una buona volta che cavolo ti succede?"
Hanamchi
si ritrovò a raccontare tutto di sè alla Kitsune, dei suoi genitori, dei
suoi nonni, di come fosse faticoso dover lavorare e studiare
contemporaneamente, con gli allenamenti e le partite a cui non poteva
mancare assolutamente. Rukawa lo ascoltò in silenzio, annuendo ogni tanto,
ma senza mai dire una parola.
"Capisci
ora perchè sono triste stasera?"
"Anche
la mia mamma è morta" disse il moro, con naturalezza.
Sakuragi
non sapeva che dire.
"E'
successo quando io avevo... bhe... più o meno avevo la stessa età che
avevi tu quando è morta la tua. Un giorno è uscita con mio padre per
andare ad un ricevimento. Mio padre è tornato due mesi dopo con gambe
braccia ingessate. Lei, invece, non è tornata più. Mio padre ha creato un
muro fra sè e il mondo per non impazzire, e si è buttato nel lavoro.
praticamente non fa a ltro che lavorare. Lo vedo sì e no tre, quattro volte
l'anno, ma mai per più di due giorni. Io, invece, fra me e il mondo ho
messo una palla da basket. Che fino ad ora è stata la mia unica ragione di
vita. L'unica cosa che sia stata capace di smuovermi dall'apatia nella quale
ero caduto dopo la morte di mia madre. "
Hanamichi
prese la mano del volpino e la strinse forte. Poi lo guardò e, dolcemente,
sorrise.
"A
quanto pare Kitsune, abbiamo molte più cose in comune di quanto
pensassimo!"
"Già.
Chi l'avrebbe mai detto, eh?"
"Eh
sì..."
"Proprio
così"
I
due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere.
Tra
una risata e l'altra, Rukawa chiese a Sakuragi che programmi avesse per
quella sera e il rossino rispose che non aveva niente da fare.
"Perchè
non vieni da me? Ho comprato la videocassetta con gli ultimi tre episodi di
Evangelion... se ti va..."
"E
me lo domandi? Sono secoli che voglio vedere quel dannatissimo episodio 24 e
ancora non ci sono riuscito... Con tutto quello che ho letto su quella
puntata sono proprio curioso!"
"Ok!
Ti va se ci fermiamo a comprare un pizza? Ho voglia di cucina italiana... e
c'è una pizzeria molto carina vicina a casa mia, gestita da quattro ragazze
italiane molto simpatiche! Se vuoi te le presento!"
"Sono
carine almeno?"
"Sì...
e anche i loro ragazzi sono molto carini, soprattutto molto grossi..."
"Ah...
ma io mica volevo provarci, che hai capito?"
"Dai
andiamo, Do'aho che non sei altro!"
Circa
mezz'ora dopo i due erano a casa di Rukawa, pizze alla mano, che
chiacchieravano allegramente sul divano.
"Quelle
quattro sono delle pazze!"
"A
chi lo dici... Io è un po' che le conosco e ancora non sono riuscito a
capirle!"
"Facciamo
un riassuntino allora! Loro quattro sono sorelle, giusto?"
(A
questo punto ho inserito le 4 persone a cui ho affidato le mie fanfic e a
cui voglio più bene!!!! Non scrivo i nomi, se vogliono se li mettono loro
prima di mettere la fic on-line. La sfida, comunque, è capire chi sono!
Anche se non è difficile, visto che sono quattro bravissime web-mistress! E
poi c'è una cugina a sorpresa, che non è una web-mistress ma a cui voglio
tanto bene lo stesso! NDSei-chan)
"Giusto.
La più grande è la padrona della pizzeria, legge solo storie yaoi, le
scrive pure e con alcune sue compagne di università (Me la passate questa
ragazze??? VVB Sei-chan) gestisce un sito sul tema dello Yaoi. E' una
ragazza molto dolce, e gentile, e sa scrivere delle scene di sesso
favolose!!! Comunque è una che ci sa fare, e se si mette in testa una cosa
arriva fino in fondo!"
"E'
proprio una da ammirare, davvero! La seconda, invece, è anche lei una
scrittrice, ma preferisce disegnare doujinshi invece di studiare per
l'università... A proposito... che belli i suoi disegni... Mamma mia,
sembra una professionista... "
"Che
ti ha trovato davvero carino... sei diventato color dei tuoi capelli quando
te l'ha detto!"
"Ru
non sfottere! Andiamo avanti piuttosto! Fin qui abbiamo una Mangaka e una
Programmatrice. Ci restano le ultime due..."
"La
terza che ti ho presentato è quella che scrive in inglese. Quella ragazza
vive in un mondo tutto suo, una specie di Paradiso Proibito (chi ha orecchie
per intendere intenda, gli altri in roulotte! NDS) a tutti tranne a lei che
è un vero Angelo, anche se Proibito pure quello, dato che è un vero
terremoto, secondo me!"
"Hai
ragione Ru! E poi c'è lei. L'ultima della serie. Quella innamorata cotta di
te!"
"Ma
davvero?"
"Davvero!
Giuro! Non l'hai mica vista come ti guardava mentre ti raccontava di quelle
stronze delle sue presidi che l'hanno tenuta a scuola fino a tardi senza
cibo?"
"No,
non ho notato! Ma sbavava così tanto?"
"E'
sì..."
"Bhe,
non è niente male... magari ci faccio uno o due pensierini... anche
tre!"
"Il
solito porco!!! Comunque a quanto pare anche lei è molto brava a
scrivere... di Promesse, Assedi e Fantasmi..."
"E
anche di Assi di cuori!"
"Quella
non l'ha ancora finita, ma noi si aspetta pazienti, vero?"
"Già,
speriamo faccia presto! Non vedo l'ora! Abbiamo finito? Ah, no, c'è il quinto membro a sorpresa..."
"...
e cioè la cugina italiana in visita... anche lei una grandissima
scrittrice... in famiglia hanno il dono della parola scritta, non
credi?"
"Eh
Sì! Lo penso anch'io! Comunque la cugina deve avere un debole per Koshino..."
"E
come lo sai?"
"Li
ho visti l'altro giorno che parlavano mentre Koshino aspettava la pizza e
lei aveva gli occhi da triglia!"
"Davvero?
Adesso che faccio mente locale mi ha chiesto se lo conoscevo..."
"Ma
dai? Però a lei piacciono i vampiri..."
"Sì,
e le storie di omicidi-suicidi..."
"E
pure lei scrive in inglese... Davvero una bella famiglia, non c'è niente da
dire! E poi fanno una pizza che è una meraviglia!"
"Concordo...
adesso guardiamo la cassetta, che è tardi!"
Circa
mezz'ora dopo erano tutti e due in lacrime, abbracciati sul letto di Ru. (La
cassetta l'avevano guardata in camera, visto che comunque era ora di andare
a nanna!)
"Povero,
sniff, Kaworu... non doveva finire così..." singhiozzò Rukawa.
"E
chi, sigh, se lo aspettava che fosse proprio lui il 17° angelo..."
"E
poi Shinji lo amava così tanto... Buaaaaaah"
Hanamichi
guardò sospreso l'amico in lacrime, e poi gli asciugò il viso con il dorso
della mano.
"E'
brutto perdere una persona che si ama, vero Ru?"
"Sniff,
sì, sniff, è bruttissimo..."
"Ti
voglio bene Kaede..."
"Anche
io Hanamichi..."
I
due ragazzi si abbracciarono e si addormentarono sulle note della sigla
finale di Evangelion, stretti l'uno all'altro, in un dolce sonno
ristoratore.
-Owari
sesto capitolo-
Sei-chan:
Piaciuto?
Ru:
Chi sono quelle cinque pazze che ci hai fatto conoscere in pizzeria?
Sei-chan:
Non ci credo che non lo sai...
Hana:
Io lo so e la Kitsune no!
Ru:
Lo so anch'io, razza di Idiota! volevo farlo dire a lei!!!!
Sei-chan
*bocca cucita*
Ru:
Kami-sama quanto ti odio quando fai così!
Sei-chan
*ride come una matta*
PS:
Se sapete chi sono le quattro pizzaiole e la cugina, scrivetemelo a
francyfra@ciaoweb.it
Capitolo
7: Cos'ho fatto?
Nota:
Ringrazio e riverisco Miyu-chan
per avermi dato l'ispirazione per scrivere questo capitolo. Senza di lei
sarei ancora bloccata al 6°!!!!!
GRAZIE
MIYU!!! Poi convinco Ru a venirti a trovare...
Nel
giro di un mese Rukawa e Hanamichi erano diventati inseparabili. Se c'era
uno, potevi essere certo che in qualche modo, da qualche parte, sarebbe
spuntato anche l'altro! Tutti i giorni avevano appuntamento fisso in
terrazza per mangiare insieme e per raccontarsi come era andata la mattina.
Quel
giorno però Hanamichi aveva qualcosa di molto importante da dire a Rukawa.
Qualcosa che forse avrebbe cambiato per sempre il loro rapporto.
Hanamichi
salì in terrazza e vi trovò Rukawa addormentato. Seduto per terra, la
schiena appoggiata alla ringhiera, le cuffie del walkman nelle orecchie.
Dio
se era bello.
Nessuno
era bello come lui.
Quella
pelle diafana, quel fisico scolpito, quello sguardo così blu che ci si
poteva annegare...
Avrebbe
fatto qualsiasi cosa per lui.
Da
quando si erano scoperti l'un l'altro, Hanamichi aveva imparato che, a
dispetto dell'apparenza di ghiaccio, il cuore di Rukawa era grande e caldo.
E
così dolce. Era impossibile non amarlo.
Rukawa
avvertì quasi immediatamente la presenza di Hanamichi. Come non riconoscere
quel suo odore selvatico, ma così familiare allo stesso tempo? Lentamente
aprì gli occhi, e fissò l'amico per qualche secondo, percependo nettamente
il suo disagio.
"Hanamichi...
c'è qualcosa che non va?"
Il
rossino si sedette accanto a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla.
Rukawa
gli passò un braccio dietro la schiena, e lo strinse a sè.
"Ru...
io... io credo..."
"Cosa?"
"Bhe...
io penso di essermi innamorato di te... Ora tu mi odierai, ma io dovevo
dirtelo. Quello che provo è qualcosa di indefinibile, e bellissimo, ma se
tu ora non vorrai pi vedermi ti capirò, e ti lascerò in pace..."
Hanamichi
alzò gli occhi incontrando lo sguardo del volpino. Immediatamente capì che
forse non si sarebbe dovuto separare da lui. Hanamichi chiuse gli occhi, e
Rukawa raggiunse le sue labbra.
CONTATTO.
Sakuragi
era al settimo cielo, e Rukawa era felice come non lo era mai stato. Ma
c'era qualcuno, nascosto dietro la porta, che, accasciatosi a terra,
piangeva in silenzio.
Qualche
settimana dopo...
Rukawa
e Hanamichi avevano fatto grandi progetti per quel week-end.
Sabato
cena e cinema, e domenica tutto il giorno al mare.
Ma
scattò un imprevisto, che Sakuragi definì come "il suo senso di colpa
per l'Armata abbandonata".
I
ragazzi, infatti, sabato mattina gli avevano chiesto se voleva per caso
uscire con loro quella sera, per mangiare allegramente una pizza in
compagnia...
Ru
disse che Hanamichi doveva uscire con loro, senza di lui. Doveva stare con i
suoi amici come ai vecchi tempi, quando ancora non aveva un ragazzo!
"Ma
Ru... Io voglio stare con te!"
"Niente
ma! Noi passeremo insieme tutta la domenica! Non puoi continuare a
trascurarli così! Sono anni che sono i tuoi migliori amici, e che cavolo!
Esci con loro, che noi abbiamo una domenica e una vita intere per stare
insieme!"
"Sei
tanto dolce, sai? comunque va bene! Se a te non dispiace... però potrei
ubriacarmi... e se non mi svegliassi addio treno e gita al mare..."
"Nessun
problema! Ti telefono io e ti sveglio!!!"
"No...
quando dormo non sento nemmeno le cannonate... soprattutto dopo una sbronza!
Facciamo così: ti do la copia delle mie chiavi di casa, così vieni
direttamente lì e mi svegli... come solo tu sai fare..." disse
Hanamichi con aria maliziosa.
Il
volpino accennò un sorriso, e accettò volentieri.
"Affare
fatto Do'aho! A domattina allora!"
I
due si salutarono con un fugace bacio sulle labbra, e poi si separarono con
in testa mille progetti per l'indomani.
Quella
sera Hanamichi e gli altri andarono prima in pizzeria (indovinate quale?
Bravi, bravi! Proprio quella! NDS) e poi in un pub.
Stavano
ridacchiando dietro ad un tizio con la pettinatura più assurda del mondo
quando Takamiya sollevò la sua mole sopra una sedia (Pesaaaa! NDSedia) e,
guardando il rossino negli occhi disse, con aria solenne:
"Io,
il grande Takamiya, sfido te, infimo rossino, a chi beve di più! Chi perde,
paga per tutti!"
Hanamichi
non si tirò certo indietro.
112
birre medie dopo... (Ho esagerato?NDS ^_^'NDTutti)
"Siete
56 pari, ragazzi. Chi beve l'ultimo bicchiere ha vinto!" sentenziò
Mito, che faceva da arbitro.
"Io"
disse Takamiya ubriaco come non mai "shono il più forte, hic,
bevitore.... che shia mai eshishtito... Quindi..."
E
crollò, addormentato, sul tavolo.
Hanamichi
ne approfittò per bere l'ultimo bicchiere di birra.
"Vince
Hanamicchiiii" urlò Mito nell'orecchio di Takamiya.
Il
ragazzone rialzò la testa per un secondo e ruttò in faccia a tutti quanti.
"Giuda ballerino, non c'è fine allo schifo!" (E' dal numero 111
di Dylan Dog che sogno di usare questa frase!!!! NDS) urlò Mito guardando
l'amico.
Poi
il suo sguardo si spostò su Hanamichi.
Era
in uno stato a dir poco pietoso...
"Sentite
ragazzi..." disse Mito a Noma e Okusu "Cosa facciamo con questi
due? Non credo siano in grado di ritornare a casa da soli."
"Decisamente
no. Finirebbero in un fosso, o peggio nel fiume... Senti Noma, Takamiya lo
portiamo a casa insieme... Non penso di farcela da solo!!!!" disse il
biondino, ridendo alla vista di Takamiya che ronfava beato sul tavolo,
attirando gli sguardi di tutto il locale.
Noma
si lisciò i baffi e annuì.
"E
va bene! Il ciccione lo portiamo noi!!! Mito, ci pensi tu a Sakuragi?"
"Non
preoccupatevi, ragazzi!!! Hanamichi è molto più leggero di Takamiya!!! Non
avrò problemi a portarlo a casa. Piuttosto... perchè non prendete voi il
motorino? Sarà più facile trasportare questo culattacchione (Grazie per
averci citato NDKyle&Stan da South Park) sbronzo!!!"
Noma
e Okuso sorrisero contenti. Portare a casa Takamiya, per di più ubriaco
fradicio, non era certo una cosa da poco! Il motorino era una benedizione
per le loro povere schiene.
Con
fatica sollevarono l'amico dal tavolo e, dopo aver pagato il conto, se ne
andarono.
Mito,
nel frattempo, cercava di far riprendere Sakuragi, che era su una sedia, il
collo gettato all'indietro, che farfugliava cose senza senso.
Una
volta fatto alzare il rossino, Mito si mise un suo braccio attorno al collo
e lo afferrò per la vita, conducendolo verso casa.
"Per
fortuna che abiti vicino Hanamichi... se no sai che faticata..."
in
pochi minuti, infatti, i due erano arrivati davanti al portone di Sakuragi.
"Hana,
dammi le chiavi..."
Sakuragi
bofonchiò qualcosa, mise una mano in tasca e diede a Yohei il portafoglio.
"Hanamichi...
ho detto le chiavi... come faccio a portarti dentro se no?"
Ma
il rossino non proferì parola.
Allora
Mito cominciò a frugargli nelle tasche fino a quando non trovò il mazzo di
chiavi che cercava.
Aprì
il portone e, con fatica, convinse l'amico a salire le scale.
Una
volta in casa, Mito fece sdraiare Hanamichi sul divano, e andò in cucina
per preparagli un caffè molto forte, e il più cattivo possibile. O si
riprendeva, o vomitava. Il risultato però sarebbe stato quello sperato: far
svegliare il rossino.
"Bevi
Hana, ti farà bene.."
Il
numero 10 dello Shohoku aprì un occhio e guardò di traverso la tazza
fumante che gli era stata accostata alla bocca. Con riluttanza ne bevve un
sorso.
"Puahhhh!
Che roba è? Merda liquida??? Ma tu sei matto... Che schifo!!!!"
Si
era ripreso.
Per
fortuna.
"Dove
sono? A casa? Mi ci hai portato tu Yohei?"
"E
chi se no? Eri sbronzo da far paura..."
"Chi
ha vinto la gara?"
"Tu.
57 a 56... ci siete andati pesanti stavolta!!!"
Sakuragi
guardò Mito e sorrise.
Voleva
così bene al suo Yohei. Era il suo migliore amico da sempre...
"Grazie
Mi-chan! Sei un amico... Da chi dormi stasera? Da tua madre o da tuo
padre?"
I
genitori di Mito erano separati.
"Da
mio padre... infatti ora devo andare, se no rischio di arrivare a casa
troppo tardi..."
"Perchè?
Con il motorino ci metti 20 minuti..."
"Magari...
Il motorino ce l'hanno gli altri... Sai... Takamiya non è facile da
sorreggere..."
"Ma
non puoi andare da tuo padre a quest'ora di notte a piedi!!!! Resta a
dormire qua!"
"No...
non posso..."
"Non
fare storie... adesso mi alzò e ti preparo il futon..."
Hanamichi
fece per alzarsi, ma le gambe cedettero. Per non cadere si aggrappò a Yohei,
con il risultato che anche lui cadde lungo disteso sul pavimento.
Hanamichi
si trovava sopra Yohei, faccia a faccia. Sentiva il corpo caldo dell'amico
sotto il suo, e le sue braccia forti che gli stringevano ancora la vita, da
quando prima l'aveva afferrato mentre cadevano.
Sakuragi
aveva la vista annebbiata, e il naso pervaso dall'odore dolce di Yohei.
Sentiva come uno strano calore espandersi nel suo petto. Lentamente avvicinò
il proprio viso a quello di Mito e gli sussurrò a fior di labbra: "Sai
Mi-chan... ho voglia di baciarti... una voglia matta di baciarti..."
Yohei
non credeva alle proprie orecchie.
Quando
quel giorno l'aveva visto baciare Rukawa sulla terrazza, aveva creduto di
averlo perso per sempre... e invece ora era lì... sopra di lui...
eccitato... e lo voleva baciare...
Yohei
guardò il rossino dritto negli occhi.
"Cosa
aspetti allora a baciarmi, stupido?"
Hanamichi
si fiondò letteralmente sulla bocca di Yohei, divorandone le labbra e
spingendo con prepotenza la propria lingua nella bocca del compagno.
Mito
rispose al bacio con la stessa foga, e, in poco tempo, si trovarono
avvinghiati sul divano, alla ricerca di un contatto più intimo, che non
tardò ad arrivare.
Uno
strano rumore svegliò Sakuragi di soprassalto.
Aveva
un mal di testa incredibile, e non riusciva a capire cosa diavolo fosse quel
dannato suono. Abbassò lo sguardo su Yohei, arrossendo al ricordo della
notte appena passata con lui. Poi all'improvviso riconobbe il rumore: chiavi
che aprono una porta.
RUKAWA!!!
Hanamichi
cercò di uscire dal letto per rivestirsi, ma era già troppo tardi.
Kaede
era in piedi sulla porta, lo sconforto dipinto sul volto.
Rukawa
lasciò cadere le chiavi, si voltò, e corse più veloce che poté, lontano
da quel posto.
Haamichi
rimase immobile accanto al suo letto, lo sguardo fisso e una sola frase
nella mente.
Yohei,
che si era svegliato sentendo Rukawa entrare, si chiedeva cosa sarebbe
successo ora. Guardò Hanamichi, che, voltandosi verso di lui, diede voce ai
propri pensieri; "Cos'ho fatto...
cos'ho fatto..."
-Owari
capitolo 7-
Sei-chan:
Sono crudele e cattiva, lo so...
Ru:
Siamo al settimo capitolo e Hana mi ha già messo le corna due volte... non
va bene così...
Hana:
Io queste ultime non le considererei delle corna vere e proprie... In fondo
tu lo ami Yohei, non è così?
Ru:
Adesso sì... quel giorno avrei voluto ucciderlo...
Yohei:
Io invece ti adoravo, guarda!!! Tu arrivi con quella tua aria da principe
delle nevi, mi porti via il mio migliore amico, nonchè il ragazzo che
amo... cos'avrei dovuto fare, amarti?
Sei-chan:
In effetti è così che è andata... O mi sbaglio?
RuHanaYohei:
Perchè ha sempre ragione?
Sei-chan:
Perchè sono un genio...
Hana:
Guarda che quello sono io...
Sei-chanMitoRu:
Che vergogna...
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