Today is Ria Day...buon compleanno
Ria!!!
Notte Sotto le Stelle
di Masha
Pov
Hana
Per
l’ennesima volta negli ultimi quindici minuti sposto uno sguardo
impaziente dalla strada qui di fronte per portarlo sull’orologio che fa
bella mostra di sé sul mio polso sinistro: ormai sono quasi le sette e
ancora non si vede nessuno.
L’appuntamento
era fissato proprio qui ai piedi della scalinata che conduce al tempio, e
poi più su sulla sommità della
collina, per le sei e trenta; è un’uscita che abbiamo cominciato
a organizzare da più di due settimane, coinvolgendo persino Akagi e
Kogure che al termine del campionato nazionale hanno lasciato la squadra
per prepararsi agli esami di ammissione all’università.
L’idea
è nata da una proposta di Ayako;la nostra efficientissima manager ha
pensato che sarebbe stato carino fare qualcosa per dare l’addio a questa
magica estate che ha significato tantissimo per tutti noi giocatori dello
Shohoku, così abbiamo deciso di trascorrere una nottata all’aperto su
quest’altura poco fuori da Yokohama. Faremo un falò, mangeremo le
prelibatezze preparate da Ayako e Haruko,che è diventata la seconda
manager della squadra, e chiacchiereremo allegramente sdraiati nei nostri
sacchi a pelo, sotto la luce delle stelle.
Quest’idea
mi ha suscitato un entusiasmo immediato. Yohei ed io da piccoli (e anche
ora a dire il vero) abbiamo passato molte serate in questo modo da soli o
con i nostri padri e io,modestamente parlando, sono il Tensai del
campeggio!!
Adesso
però la mia euforia si sta notevolmente smorzando:ma che fine hanno fatto
tutti quanti?
Mi
sto annoiando ad aspettarli qui da solo e il loro ritardo consistente
comincia ad irritarmi, tanto più che per arrivare puntuale ho rischiato
di scapicollarmi giù per le scale della metropolitana…
Con
un agile balzo scendo sbuffando dal muretto su cui mi ero seduto appena
arrivato;dall’altro lato della strada c’è un distributore automatico
di bibite e una lattina di Coca è proprio quello che mi ci vuole per
rinfrescarmi un po’, siamo a settembre ma l’aria è ancora calda, e
per passare il tempo fino a che non arrivano gli altri. In poche falcate
raggiungo il distributore e mi frugo nelle tasche dei jeans in cerca di
qualche moneta. Dopo qualche secondo un forte clangore metallico mi avvisa
che la lattina è caduta nel vano di estrazione. Torno lentamente al mio
posto,sorseggiando piano la bibita gelata.
Ammetto
che sto iniziando a preoccuparmi;d’accordo essere in ritardo,ma qui
stanno davvero esagerando!
E
mancasse solo qualcuno…ma qui non c’è tutta la squadra!
Che
sia successo qualcosa?
O
forse ho capito male io l’orario dell’appuntamento?
Uhm,no,
questo non è possibile: ho ricontrollato più volte il messaggio di
Ryochan proprio per essere sicuro di arrivare puntuale ed evitarmi la
prevedibile sgridata del Gori…
Comunque
finalmente sento dei passi sul selciato; mi volto sulla mia destra,da dove
proviene il suono, e quasi mi strozzo col sorso di Coca che sto mandando
giù: la maledetta volpe sta avanzando verso di me col suo passo
indolente, le mani affondate nelle tasche dei jeans scuri e lo zaino
buttato negligentemente su una spalla.
Ma
tra tutti proprio lui doveva arrivare??
Non
ci siamo mai potuti sopportare sin dalla prima volta che ci siamo visti.
Io
non riesco a soffrire la sua alterigia,il suo essere sempre indifferente a
tutto come se quello che succede attorno a lui non lo sfiorasse
minimamente.
E del resto non è
che lui faccia poi per nascondere di detestare la mia esuberanza e la
sbruffonaggine che caratterizza il mio modo d’essere.
Da quando sono
tornato dalla clinica,poi, almeno da parte mia le cose sono peggiorate
sensibilmente. Durante la riabilitazione mi sono trovato a pensare molto
spesso a lui, più che a chiunque altro, e forse non poteva essere
altrimenti dato che me lo ritrovavo davanti tutti i giorni: sembrava che
ci provasse un gusto particolare nel venirmi a sbattere in faccia il suo
status di convocato nella nazionale juniores.
Ora provo un
profondo disagio nel rimanere solo con lui e non riesco a comprenderne
fino in fondo il motivo. Ok, ho pensato a lungo a lui che è un ragazzo,
ma si tratta semplicemente di Kaede Rukawa,un mio compagno di squadra col
quale non nutro particolari buoni rapporti.Il che se vogliamo è anche
strano perché mi riesce di andare d’accordo praticamente con tutti.
Ma questa cosa mi
manda in bestia!
È vero, sono un
tipo impulsivo, uno che si lascia guidare moltissimo dalle emozioni, ma in
questo caso non riuscire a dare un nome a quello che provo mi spaventa.
Rukawa,intanto, è
arrivato di fronte a me.Senza dire una parola si siede sul muretto a
distanza di sicurezza e si sfila gli auricolari dalle orecchie, riponendo
il lettore cd portatile nello zaino.
E riecco quello
strano disagio che provo in sua presenza riprendere possesso di me:il
cuore comincia a battere più forte,mentre le gambe iniziano a
tremare…ma perché cavolo devo sentirmi così? La volpe,poi, non mi è
certo d’aiuto se continua a fissarmi in quel modo!
Kami,adesso sto pure
arrossendo…
Per fortuna
interviene il trillo del mio telefonino a togliermi dall’imbarazzo.
Sollevato estraggo il cellulare dalla tasca superiore dello zaino e sul
display leggo che si tratta di Mitsui.
Alla buon’ora quel
mezzo teppista si è deciso a chiamarmi!
“Oi Mitchy,ma dove
cavolo siete??” sbotto senza troppi complimenti,prima ancora di
lasciarmi il tempo di salutarmi “È da più di mezz’ora che vi
aspetto!”
“Testa
rossa,quante volte devo dirti di non chiamarmi così?Sono un tuo sempai e
tu devi…”
“…devo portarti
rispetto,lo so.Ma è l’unica frase di senso compiuto che sai dire?”
“Do’aho!”
questo naturalmente è il sorbetto che, stranamente sveglio, sta
ascoltando la nostra conversazione telefonica e non può fare a meno di
rivolgermi il suo insulto quotidiano.
Ma che gli si
atrofizzassero sul serio le corde vocali!
“Baka
kitsune,fatti gli affari tuoi!Non sto certo parlando con te!”lo
rimbrotto con un ringhio, prima di tornare a rivolgermi a Mitsui
“Allora,si può
sapere che fine avete fatto?”
“Io e Kogure
abbiamo avuto un imprevisto e arriveremo un po’ in ritardo. Tu e gli
altri intanto cominciate ad andare alla radura e a preparare
l’occorrente per il falò,non vi raggiungeremo là.”
“Ma qui ci siamo
solo io e il volpino…”
“E gli altri?”mi
chiede sorpreso il nostro tiratore da tre.
“A me lo
chiedi??Io pensavo che fossero con voi…”
“Boh…saranno in
ritardo anche loro.Allora cominciate ad avviarvi tu e Rukawa” dopo
questa affermazione lo sento ridacchiare “e vedete di non strangolarvi
prima del nostro arrivo, non voglio perdermi lo spettacolo!”
Io sbuffo
“La fai facile
tu!A me prudono le mani solo a vederlo…vabbè,allora a dopo!”
Ci scambiamo ancora
qualche battutina prima di salutarci e alla fine sistemo nuovamente il
cellulare nello zaino, poi mi volto verso Rukawa che continua a guardarmi
immobile.
“Ascolta stupida
volpe” gli dico alzandomi e caricandomi lo zaino sulle spalle “Mitchy
e gli altri saranno in ritardo, perciò è meglio che noi due cominciamo
ad avviarci”
“Hn” la sua
risposta è un semplice monosillabo ma se non altro lo vedo alzarsi a sua
volta e seguirmi lungo le scale.
Superato il tempio
la scalinata prosegue ancora per qualche rampa fino a giungere ad un
sentierino che si inerpica su per il fianco della collina, tra gli alberi,
fino ad arrivare ad uno spiazzo erboso sulla sommità.
Io e Rukawa
percorriamo tutta la strada fino alla radura in silenzio.Del resto,a parte
qualche battutina pungente non abbiamo niente di cui parlare.
Una volta arrivati
respiro a pieni polmoni l’aria frizzante che scuote piano le cime degli
alberi, mentre mi guardo intorno alla ricerca del posto migliore dove
sistemare il mio sacco a pelo…arrivare per primo mi sarà pure servito a
qualcosa!
Ben presto individuo
un angolino che fa al caso mio e mi ci dirigo con passo deciso. Però,
mentre sto per posarci la mia roba, Rukawa mi precede poggiando proprio lì
il sacco a pelo e lo zaino.
Ma perché questo
cretino deve sempre rovinare i miei piani?
“Oi baka! Sposta
immediatamente le tue cose da lì, questo posto è mio!” gli urlo contro
con le mani sui fianchi ed espressione battagliera.
Rukawa solleva un
sopracciglio, interrogativo, squadrandomi gelidamente
“Hn…non mi pare
che ci sia scritto il tuo nome,idiota”
“Ma l’ho visto
prima io!!”
“E io ci ho messo
le mie cose per primo” ribatte con un’alzata di spalle, serafico come
d’abitudine, mentre apre il sacco a pelo e lo stende per bene.
“Ti ho detto di
spostare quelle cose!”
La mia voce si alza
pericolosamente; adesso il disagio se ne sta andando e la rabbia comincia
a salire, alimentata dal fatto che la volpaccia mi sta deliberatamente
ignorando ed è una cosa che io proprio non sopporto.
“Senti razza di
presuntuoso bastardo, se vuoi la rissa non hai che da chiedere”
Meno di un secondo
dopo questa affermazione mi ritrovo gambe all’aria e con un labbro
sanguinante;la volpe mi ha colpito con un pugno violentissimo,che non vedo
l’ora di restituirgli.
Mi rialzo di scatto
senza neanche asciugare il rivoletto di sangue che mi imbratta il mento e
mi lancio contro la mia nemesi, rifilandogli un destro micidiale.Andiamo
avanti a picchiarci per diversi minuti, colpendoci con tutta la forza che
abbiamo e rimanendo quasi senza fiato.
Nel bel mezzo della
lotta mi ritrovo, senza sapere bene come, con la schiena contro il tronco
di uno degli alberi che stanno ai margini della radura;ho un attimo di
indecisione e Rukawa approfitta del mio momentaneo smarrimento per
afferrarmi con forza i polsi e portarli sopra la mia testa, inchiodandomi
all’albero col peso del suo corpo.
“Allora, chi ha
vinto questa volta Sakuragi?” mi sibila trionfante.
Tento di
divincolarmi ma lui si preme ancora di più contro di me e vedo
l’espressione dei suoi occhi cambiare;la gelida indifferenza che li
contraddistingue è sparita per lasciare spazio a due iridi cobalto
brucianti.
Sono talmente
stupito da questa trasformazione che mi accorgo del suo movimento soltanto
quando le sue labbra sono già sulle mie.
Kami sama mi sta
baciando!
Sgrano gli occhi
mentre la volpe approfondisce il bacio, forzando la mia bocca con la sua
lingua curiosa che va in cerca della mia, coinvolgendola in un gioco
tormentoso di fughe e rincorse che mi trovo ad assecondare senza
rendermene veramente conto.
Rukawa si stacca
dalla mia bocca solo parecchi minuti dopo,ansimando pesantemente, con un
piccolo sorriso sul volto.
“Ma che cosa stai
facendo?” ho a malapena la forza di chiedergli con la voce ridotta ad un
sussurro roco,le guance in fiamme.
Per tutta risposta
il volpino stacca una mano dai miei polsi per farla scendere sul mio viso
in una carezza gentile
“Hana…”mormora
solo,riabbassando il suo volto sul mio per baciarmi di nuovo.
Ma una voce alle sue
spalle lo blocca prima che riesca a raggiungere le mie labbra.
“È mai possibile
che voi due non riusciate a stare insieme per più di dieci minuti senza
saltarvi alla gola?” borbotta Akagi avanzando minaccioso verso di noi.
La sua frase ha il
potere di scuotermi.
Con uno strattone mi
libero della presa di Rukawa e lo spintono in malo modo,allontanandomi da
lui e andando a raggiungere i miei compagni che sono arrivati con lui.
Sono ancora sotto
shock.
Rukawa mi ha baciato
e io…
…io l’ho trovato
assolutamente meraviglioso.
Pov Kaede
Sono seduto un po’
in disparte rispetto al resto della squadra che è radunata accanto al
fuoco cantando qualche canzone alternandole ad aneddoti più o meno
divertenti.
Anche Hanamichi è
tra di loro,naturalmente, e anzi sembra essere lui il vero fulcro attorno
a cui ruotano tutti gli altri.
Illuminato dalla
luce del fuoco,che sembra creata apposta per esaltare i suoi capelli rossi
e la pelle dorata, brilla ancora più del solito.
Sospiro rendendomi
conto che per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare a lui. Ormai non
riesco a fare altro, qualunque cosa mi fa andare con la mente al suo
sorriso sbarazzino e ai suoi occhioni espressivi.
Mi sento un idiota.
Un perfetto e
completo idiota.
Non mi è mai
importato di niente e nessuno che non fossero il basket e la mia famiglia
e poi mi vado a innamorare di uno a cui non importa nulla di me, ma che al
contrario mi odia con tutto se stesso.
Troverei la
situazione estremamente ridicola se non fosse che ci sto soffrendo come un
cane: ebbene sì, Kaede Rukawa ha un cuore che batte unicamente per un suo
compagno di squadra.
E sa soffrire.
Sperare.
Amare.
Chi l’avrebbe mai
detto?
Stiamo parlando
della volpaccia artica,di Iceman…
Eppure è davvero
così,anche io ho la capacità di provare dei sentimenti,sebbene non sia
solito urlarli ai quattro venti. Ma oggi li ho messi a nudo fin troppo
chiaramente…l’ho baciato.
L’ho fatto sul
serio!
Non era
preventivato; certo,ho partecipato a quest’escursione solo perché
sapevo che ci sarebbe stato anche lui, figuriamoci se quel matto si perde
un’occasione per uscire a fare baldoria, ma non avevo alcuna intenzione
di permettere che le cose degenerassero in questo modo.
Ma averlo così
vicino, intrappolato tra il mio corpo e l’albero, il fiato corto per la
rissa e gli occhi lucenti, le gote arrossate e il petto ansimante, mi ha
fatto perdere la testa. Lo desidero così tanto, da talmente tanto tempo
che l’unica cosa che sono stato in grado di fare è stata baciarlo.
E per la miseria ha
risposto al mio bacio!Era così sbalordito,ma ha risposto!e quando stavo
per farlo la seconda volta non ha cercato di allontanarmi. Quegli
scocciatori dei nostri compagni hanno scelto il momento sbagliato per
arrivare ad interrompere quell’attimo magico; sebbene non l’abbia dato
a vedere la cosa mi ha scocciato molto, ero così felice di essere solo
con lui…
Quando sono arrivato
sul luogo dell’appuntamento e mi sono reso conto che non c’era nessun
altro a parte noi due ho dovuto faticare non poco a trattenere un sorriso.
È vero che poi,
fino al bacio, non abbiamo fatto che scambiarci insulti e battutine acide,
ma io trovo tutto questo estremamente divertente e stimolante.
Hanamichi è una
delle poche persone che non mi tratta come un essere superiore e non si
spreca in complimenti o smancerie nei miei confronti. Sono stufo delle
ragazzine con gli occhi a forma di cuore che sbavano al mio passaggio o
dei ragazzi che cercano la mia amicizia solo perché sono popolare a
scuola…non so che farmene di questo genere di persone!
Io apprezzo le
persone schiette e sincere. E Hana lo è.
È una delle persone
più cristalline che conosca, me ne sono accorto fin dai primi tempi.
Mi fa impazzire il
modo in cui si imbarazza e arrossisce per un nonnulla, così come adoro la
sua ingenuità e la sua schiettezza, per non parlare della forza d’animo
che lo porta a non arrendersi neppure di fronte alla sfida più ardua.
È una perla rara,un
tesoro di cui prendersi cura con dedizione. Non capisco come possano
averlo scaricato tutte quelle ragazze…stupide!Troppo prese a inseguire
sogni impossibili non si sono rese conto della meraviglia che avevano
accanto…
Un movimento
improvviso alla mia destra attira la mia attenzione; con la coda
dell’occhio noto che la Akagi si è seduta poco lontano da me e che ora
mi sbircia di sottecchi, cercando di trovare il coraggio per iniziare una
conversazione con me.
Ma è possibile che
non si sia ancora rassegnata?Non l’ha ancora capito che mi è
indifferente? Anzi, a volerla dire tutta la detesto e la invidio anche un
pochino: lei l’affetto di Hanamichi ce l’ha,pur senza aver fatto nulla
per guadagnarselo.
La ignoro
volutamente,mentre infine si decide a parlare:non mi interessano le sue
chiacchiere prive di importanza.
Torno a fissare il
mio rossino, che nel frattempo sta ridendo di qualcosa con Miyagi. La sua
risata è così solare…mi scalda il cuore. Forse sono patetico,ma sarei
davvero in grado di rimanere a guardarlo per ore mentre ride.
“Scusa, ma perché
non glielo dici?”
Sussulto sentendo
queste parole pronunciate dall’Akagi con voce seria e decisa.
Le concedo la mia
attenzione voltandomi verso di lei con un sopracciglio inarcato per la
sorpresa: dovrei dire che cosa a chi?
Lei mi
sorride,evidentemente divertita dalla mia espressione e prosegue
“Ad
Hanamichi,intendo”
Sono davvero
sorpreso dalla sua domanda e dal tono con cui è stata posta.Non è
possibile che lei abbia capito quello che provo per il rossino. Mi
schernisco rispondendole con il tono più annoiato del mio repertorio
“E sentiamo…cosa
dovrei dire a quel do’aho di Sakuragi?”
La Akagi ridacchia
per qualche istante strizzandomi subito dopo un occhio con fare allusivo
“Ma che sei
innamorato di lui,ovviamente!”
Ma lei come…?
“Oh,andiamo
Rukawa!È palese quello che provi per lui. Hana è l’unica persona a cui
permetti di avere contatti con te…Ayako ed io ce ne siamo accorte quasi
subito” si interrompe un attimo, in attesa di una qualsiasi reazione da
parte mia che naturalmente non c’è.
La sorella del
nostro ex capitano scuote piano la testa e si china a raccogliere un filo
d’erba che comincia a rigirarsi tra le mani.
“Del resto ti
capisco,sai?” riprende con voce pacata, lo sguardo tenuto fisso davanti
a sé, tranquillamente posato sull’oggetto del suo discorso “Hana-chan
è un ragazzo molto bello, magari non nel senso tradizionale del
termine,ma di sicuro è molto affascinante, non credi?E poi è una persona
solare,onesta e leale.Sa essere così dolce,a volte.Mi fa tanta
tenerezza…”
La realizzazione di
quello che queste parole significano mi pietrifica:anche Haruko è
innamorata del do’aho.
“Lo ami” affermo
con sicurezza
Mi sorride di
nuovo,annuendo piano.
“Eh già, chi
l’avrebbe mai detto che io e te avremmo finito per essere rivali in
amore?” ridacchia ancora, strappandomi un mezzo sorriso.
“Ma tu non
eri…?”
“Innamorata di
te?Forse per un certo periodo lo sono stata davvero. O forse si trattava
di una semplice cotta,non lo so.” Scuote la testa, tornando a
concentrarsi su di me “E comunque non sono stupida fino al punto di
impuntarmi con ostinazione su un amore a senso unico. Me ne sono accorta
che tu le ragazze neanche le guardi,sai?E dire che ci sono alcune tue fan
molto carine…Tra l’altro se non fossi la sorella di Takenori tu non
sapresti neanche chi sono,vero?”
In effetti…però
forse è indelicato ammetterlo apertamente.
Ma c’è un’altra
cosa che ora mi preme sapere, un dubbio che si è insinuato in me nel
momento in cui sono venuto a conoscenza dell’amore dell’Akagi per Hana
“Tu hai detto di
essere innamorata di Hana,giusto?E allora perché mi stai spingendo a
parlare con lui dei miei sentimenti?Perché non lo fai tu?” ho formulato
una frase molto complessa per i miei canoni, ma ho davvero bisogno di
saperlo.
Il viso di Haruko si
incupisce e i suoi occhi diventano improvvisamente tristi
“Oh,l’ho
fatto…il giorno dopo il suo ritorno dalla riabilitazione…è stato
proprio in quel periodo che ho capito quanto tenessi a lui…ma Hanamichi
ha detto che per lui sono come la sorella che non ha mai avuto” termina
con un sussurro. È evidente che sta soffrendo molto e mi rendo conto che
in fondo un po’ mi dispiace per lei,ma sono anche felice perché forse
questo significa che ho una possibilità…
“Bene” la Akagi
si alza in piedi,spolverandosi i jeans con le mani. Sembra essersi ripresa
dal momento di sconforto che l’ha assalita poco fa “Ti ho detto tutto
quello che avevo da dirti.Ora è meglio che torni dagli altri altrimenti
chissà cosa penseranno” e si allontana,non prima di avermi consigliato
per l’ennesima volta di pensare alle sue parole.
Ed è quello che
faccio per tutto il resto della serata.
Devo davvero
rivelare ad Hana i miei sentimenti?
Beh,dopotutto l’ho
baciato!
Più chiaro di così…
Però potrebbe anche
pensare che si sia trattato di un attimo di pazzia…
Non so,sono confuso.
Una buona dormita mi chiarirà senz’altro le idee.
Mi alzo e mi dirigo
verso il mio giaciglio,stringendomi di più nel maglioncino di cotone che
indosso e strofinandomi con forza le braccia;fa piuttosto fresco,ora,è
notte inoltrata. Mi sistemo in fretta nel sacco a pelo,tirando su la
chiusura lampo e solo ora mi rendo conto di un particolare:nella foga di
allontanarsi da me Hanamichi ha lasciato qui accanto le sue cose e questo
vuol dire che stanotte dormiremo vicini.
Sorrido soddisfatto
della mia scoperta,anche se il do’aho ancora non si vede. Strano,ormai
sono andati tutti a dormire…
Mi sollevo un poco e
mi guardo intorno cercandolo con lo sguardo; la testa rossa si trova
dall’altro l’alto della radura e sta passeggiando nervosamente avanti
e indietro,grattandosi la testa con una mano ;sicuramente la scimmietta è
ancora sottosopra per quello che è successo prima tra di noi.
Osservo il suo
andirivieni per almeno un quarto d’ora, poi finalmente decide che anche
per lui è ora di trovare riparo dai suoi pensieri nel sonno e si avvia da
questa parte.Mi rimetto sdraiato e fingo di dormire, non vorrei che si
innervosisse ulteriormente trovandomi sveglio e poi anche io sento il
bisogno di riflettere prima di trovarmi di nuovo faccia a faccia con lui.
Passano alcuni
minuti, ma ancora non sento il fruscio del sacco a pelo che viene aperto e
neanche il rumore della cerniera richiusa;dove si sarà cacciato adesso?
Sto per sollevare le
palpebre quando delle dita delicate sfiorano il mio profilo;la linea della
mascella,le guance,le palpebre,la fronte. Quelle dita gentili accarezzano
dolcemente ogni particolare, facendomi correre lunghi brividi lungo la
schiena.
E poi una voce
sussurra piano
“Che cosa mi hai
fatto?” mentre le dita indugiano sulle mie labbra.
Spalanco gli occhi
accorgendomi che si tratta proprio di Hanamichi. Il do’aho allontana la
mano dal mio volto,arrossendo furiosamente e abbassando lo sguardo; ma io
non voglio che si allontani.Gli afferro il polso bacio dolcemente le sue
dita ad una ad una,poi lo strattono con gentilezza facendolo cadere su di
me e allaccio le braccia dietro il suo collo,baciandolo.
Quando le nostre
labbra si separano Hana mi guarda confuso,senza sapere cosa dire
“Ru,io…”
Lo zittisco
posandogli l’indice sulle labbra e accarezzandogli una guancia gelata
“Non
importa,avremo tempo per parlare” mi faccio da parte e abbasso la zip
del sacco a pelo,facendogli cenno di sdraiarsi accanto a me “Vieni
qui,sei gelato.Rischi di ammalarti se rimani fuori con quel maglioncino
leggero ancora un altro po’ ”
“Ma Ru…” tenta
di protestare invano,imbarazzatissimo,mentre io lo costringo a stendersi
al mio fianco e richiudo il sacco a pelo “Staremo scomodi in due in
questo sacco a pelo minuscolo!”
Tappo quella
boccaccia chiacchierona con la mia riducendolo al silenzio,prima di fargli
posare il capo sulla mia spalla e di abbracciarlo forte,stringendomelo
contro.
“Stai zitto,Hana e
adesso dormi” gli sussurro con dolcezza “Staremo comodissimi,vedrai”
E lo penso davvero.
Owari
Happy
birthday to you,happy birthday to you,happy birthday dear Ria,happy
birthday to you!!
Augurissimi di tutto cuore!
E un grazie enorme per il
meraviglioso lavoro che compi ogni mese per regalarci un sogno...
Un abbraccio affettuoso
Masha
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