Today is Ria Day...buon compleanno Ria!!!




Notte Sotto le Stelle

di Masha

Pov Hana

 

Per l’ennesima volta negli ultimi quindici minuti sposto uno sguardo impaziente dalla strada qui di fronte per portarlo sull’orologio che fa bella mostra di sé sul mio polso sinistro: ormai sono quasi le sette e ancora non si vede nessuno.

L’appuntamento era fissato proprio qui ai piedi della scalinata che conduce al tempio, e poi più su sulla sommità della            collina, per le sei e trenta; è un’uscita che abbiamo cominciato a organizzare da più di due settimane, coinvolgendo persino Akagi e Kogure che al termine del campionato nazionale hanno lasciato la squadra per prepararsi agli esami di ammissione all’università.

L’idea è nata da una proposta di Ayako;la nostra efficientissima manager ha pensato che sarebbe stato carino fare qualcosa per dare l’addio a questa magica estate che ha significato tantissimo per tutti noi giocatori dello Shohoku, così abbiamo deciso di trascorrere una nottata all’aperto su quest’altura poco fuori da Yokohama. Faremo un falò, mangeremo le prelibatezze preparate da Ayako e Haruko,che è diventata la seconda manager della squadra, e chiacchiereremo allegramente sdraiati nei nostri sacchi a pelo, sotto la luce delle stelle.

Quest’idea mi ha suscitato un entusiasmo immediato. Yohei ed io da piccoli (e anche ora a dire il vero) abbiamo passato molte serate in questo modo da soli o con i nostri padri e io,modestamente parlando, sono il Tensai del campeggio!!

Adesso però la mia euforia si sta notevolmente smorzando:ma che fine hanno fatto tutti quanti?

Mi sto annoiando ad aspettarli qui da solo e il loro ritardo consistente comincia ad irritarmi, tanto più che per arrivare puntuale ho rischiato di scapicollarmi giù per le scale della metropolitana…

Con un agile balzo scendo sbuffando dal muretto su cui mi ero seduto appena arrivato;dall’altro lato della strada c’è un distributore automatico di bibite e una lattina di Coca è proprio quello che mi ci vuole per rinfrescarmi un po’, siamo a settembre ma l’aria è ancora calda, e per passare il tempo fino a che non arrivano gli altri. In poche falcate raggiungo il distributore e mi frugo nelle tasche dei jeans in cerca di qualche moneta. Dopo qualche secondo un forte clangore metallico mi avvisa che la lattina è caduta nel vano di estrazione. Torno lentamente al mio posto,sorseggiando piano la bibita gelata.  

Ammetto che sto iniziando a preoccuparmi;d’accordo essere in ritardo,ma qui stanno davvero esagerando!

E mancasse solo qualcuno…ma qui non c’è tutta la squadra!

Che sia successo qualcosa?

O forse ho capito male io l’orario dell’appuntamento?

Uhm,no, questo non è possibile: ho ricontrollato più volte il messaggio di Ryochan proprio per essere sicuro di arrivare puntuale ed evitarmi la prevedibile sgridata del Gori…

Comunque finalmente sento dei passi sul selciato; mi volto sulla mia destra,da dove proviene il suono, e quasi mi strozzo col sorso di Coca che sto mandando giù: la maledetta volpe sta avanzando verso di me col suo passo indolente, le mani affondate nelle tasche dei jeans scuri e lo zaino buttato negligentemente su una spalla.

Ma tra tutti proprio lui doveva arrivare??

Non ci siamo mai potuti sopportare sin dalla prima volta che ci siamo visti.

Io non riesco a soffrire la sua alterigia,il suo essere sempre indifferente a tutto come se quello che succede attorno a lui non lo sfiorasse minimamente.

E del resto non è che lui faccia poi per nascondere di detestare la mia esuberanza e la sbruffonaggine che caratterizza il mio modo d’essere.

Da quando sono tornato dalla clinica,poi, almeno da parte mia le cose sono peggiorate sensibilmente. Durante la riabilitazione mi sono trovato a pensare molto spesso a lui, più che a chiunque altro, e forse non poteva essere altrimenti dato che me lo ritrovavo davanti tutti i giorni: sembrava che ci provasse un gusto particolare nel venirmi a sbattere in faccia il suo status di convocato nella nazionale juniores.

Ora provo un profondo disagio nel rimanere solo con lui e non riesco a comprenderne fino in fondo il motivo. Ok, ho pensato a lungo a lui che è un ragazzo, ma si tratta semplicemente di Kaede Rukawa,un mio compagno di squadra col quale non nutro particolari buoni rapporti.Il che se vogliamo è anche strano perché mi riesce di andare d’accordo praticamente con tutti.

Ma questa cosa mi manda in bestia!

È vero, sono un tipo impulsivo, uno che si lascia guidare moltissimo dalle emozioni, ma in questo caso non riuscire a dare un nome a quello che provo mi spaventa.

Rukawa,intanto, è arrivato di fronte a me.Senza dire una parola si siede sul muretto a distanza di sicurezza e si sfila gli auricolari dalle orecchie, riponendo il lettore cd portatile nello zaino.

E riecco quello strano disagio che provo in sua presenza riprendere possesso di me:il cuore comincia a battere più forte,mentre le gambe iniziano a tremare…ma perché cavolo devo sentirmi così? La volpe,poi, non mi è certo d’aiuto se continua a fissarmi in quel modo!

Kami,adesso sto pure arrossendo…

Per fortuna interviene il trillo del mio telefonino a togliermi dall’imbarazzo. Sollevato estraggo il cellulare dalla tasca superiore dello zaino e sul display leggo che si tratta di Mitsui.

Alla buon’ora quel mezzo teppista si è deciso a chiamarmi!

“Oi Mitchy,ma dove cavolo siete??” sbotto senza troppi complimenti,prima ancora di lasciarmi il tempo di salutarmi “È da più di mezz’ora che vi aspetto!”

“Testa rossa,quante volte devo dirti di non chiamarmi così?Sono un tuo sempai e tu devi…”

“…devo portarti rispetto,lo so.Ma è l’unica frase di senso compiuto che sai dire?”

“Do’aho!” questo naturalmente è il sorbetto che, stranamente sveglio, sta ascoltando la nostra conversazione telefonica e non può fare a meno di rivolgermi il suo insulto quotidiano.

Ma che gli si atrofizzassero sul serio le corde vocali!

“Baka kitsune,fatti gli affari tuoi!Non sto certo parlando con te!”lo rimbrotto con un ringhio, prima di tornare a rivolgermi a Mitsui

“Allora,si può sapere che fine avete fatto?”

“Io e Kogure abbiamo avuto un imprevisto e arriveremo un po’ in ritardo. Tu e gli altri intanto cominciate ad andare alla radura e a preparare l’occorrente per il falò,non vi raggiungeremo là.”

“Ma qui ci siamo solo io e il volpino…”

“E gli altri?”mi chiede sorpreso il nostro tiratore da tre.

“A me lo chiedi??Io pensavo che fossero con voi…”

“Boh…saranno in ritardo anche loro.Allora cominciate ad avviarvi tu e Rukawa” dopo questa affermazione lo sento ridacchiare “e vedete di non strangolarvi prima del nostro arrivo, non voglio perdermi lo spettacolo!”

Io sbuffo

“La fai facile tu!A me prudono le mani solo a vederlo…vabbè,allora a dopo!”

Ci scambiamo ancora qualche battutina prima di salutarci e alla fine sistemo nuovamente il cellulare nello zaino, poi mi volto verso Rukawa che continua a guardarmi immobile.

“Ascolta stupida volpe” gli dico alzandomi e caricandomi lo zaino sulle spalle “Mitchy e gli altri saranno in ritardo, perciò è meglio che noi due cominciamo ad avviarci”

“Hn” la sua risposta è un semplice monosillabo ma se non altro lo vedo alzarsi a sua volta e seguirmi lungo le scale.

Superato il tempio la scalinata prosegue ancora per qualche rampa fino a giungere ad un sentierino che si inerpica su per il fianco della collina, tra gli alberi, fino ad arrivare ad uno spiazzo erboso sulla sommità.

Io e Rukawa percorriamo tutta la strada fino alla radura in silenzio.Del resto,a parte qualche battutina pungente non abbiamo niente di cui parlare.

Una volta arrivati respiro a pieni polmoni l’aria frizzante che scuote piano le cime degli alberi, mentre mi guardo intorno alla ricerca del posto migliore dove sistemare il mio sacco a pelo…arrivare per primo mi sarà pure servito a qualcosa!

Ben presto individuo un angolino che fa al caso mio e mi ci dirigo con passo deciso. Però, mentre sto per posarci la mia roba, Rukawa mi precede poggiando proprio lì il sacco a pelo e lo zaino.

Ma perché questo cretino deve sempre rovinare i miei piani?

“Oi baka! Sposta immediatamente le tue cose da lì, questo posto è mio!” gli urlo contro con le mani sui fianchi ed espressione battagliera.

Rukawa solleva un sopracciglio, interrogativo, squadrandomi gelidamente

“Hn…non mi pare che ci sia scritto il tuo nome,idiota”

“Ma l’ho visto prima io!!”

“E io ci ho messo le mie cose per primo” ribatte con un’alzata di spalle, serafico come d’abitudine, mentre apre il sacco a pelo e lo stende per bene.

“Ti ho detto di spostare quelle cose!”

La mia voce si alza pericolosamente; adesso il disagio se ne sta andando e la rabbia comincia a salire, alimentata dal fatto che la volpaccia mi sta deliberatamente ignorando ed è una cosa che io proprio non sopporto.

“Senti razza di presuntuoso bastardo, se vuoi la rissa non hai che da chiedere”

Meno di un secondo dopo questa affermazione mi ritrovo gambe all’aria e con un labbro sanguinante;la volpe mi ha colpito con un pugno violentissimo,che non vedo l’ora di restituirgli.

Mi rialzo di scatto senza neanche asciugare il rivoletto di sangue che mi imbratta il mento e mi lancio contro la mia nemesi, rifilandogli un destro micidiale.Andiamo avanti a picchiarci per diversi minuti, colpendoci con tutta la forza che abbiamo e rimanendo quasi senza fiato.

Nel bel mezzo della lotta mi ritrovo, senza sapere bene come, con la schiena contro il tronco di uno degli alberi che stanno ai margini della radura;ho un attimo di indecisione e Rukawa approfitta del mio momentaneo smarrimento per afferrarmi con forza i polsi e portarli sopra la mia testa, inchiodandomi all’albero col peso del suo corpo.

“Allora, chi ha vinto questa volta Sakuragi?” mi sibila trionfante.

Tento di divincolarmi ma lui si preme ancora di più contro di me e vedo l’espressione dei suoi occhi cambiare;la gelida indifferenza che li contraddistingue è sparita per lasciare spazio a due iridi cobalto brucianti.

Sono talmente stupito da questa trasformazione che mi accorgo del suo movimento soltanto quando le sue labbra sono già sulle mie.

Kami sama mi sta baciando!

Sgrano gli occhi mentre la volpe approfondisce il bacio, forzando la mia bocca con la sua lingua curiosa che va in cerca della mia, coinvolgendola in un gioco tormentoso di fughe e rincorse che mi trovo ad assecondare senza rendermene veramente conto.

Rukawa si stacca dalla mia bocca solo parecchi minuti dopo,ansimando pesantemente, con un piccolo sorriso sul volto.

“Ma che cosa stai facendo?” ho a malapena la forza di chiedergli con la voce ridotta ad un sussurro roco,le guance in fiamme.

Per tutta risposta il volpino stacca una mano dai miei polsi per farla scendere sul mio viso in una carezza gentile

“Hana…”mormora solo,riabbassando il suo volto sul mio per baciarmi di nuovo.

Ma una voce alle sue spalle lo blocca prima che riesca a raggiungere le mie labbra.

“È mai possibile che voi due non riusciate a stare insieme per più di dieci minuti senza saltarvi alla gola?” borbotta Akagi avanzando minaccioso verso di noi.

La sua frase ha il potere di scuotermi.

Con uno strattone mi libero della presa di Rukawa e lo spintono in malo modo,allontanandomi da lui e andando a raggiungere i miei compagni che sono arrivati con lui.

Sono ancora sotto shock.

Rukawa mi ha baciato e io…

…io l’ho trovato assolutamente meraviglioso.

 

Pov Kaede

 

Sono seduto un po’ in disparte rispetto al resto della squadra che è radunata accanto al fuoco cantando qualche canzone alternandole ad aneddoti più o meno divertenti.

Anche Hanamichi è tra di loro,naturalmente, e anzi sembra essere lui il vero fulcro attorno a cui ruotano tutti gli altri.

Illuminato dalla luce del fuoco,che sembra creata apposta per esaltare i suoi capelli rossi e la pelle dorata, brilla ancora più del solito.

Sospiro rendendomi conto che per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare a lui. Ormai non riesco a fare altro, qualunque cosa mi fa andare con la mente al suo sorriso sbarazzino e ai suoi occhioni espressivi.

Mi sento un idiota.

Un perfetto e completo idiota.

Non mi è mai importato di niente e nessuno che non fossero il basket e la mia famiglia e poi mi vado a innamorare di uno a cui non importa nulla di me, ma che al contrario mi odia con tutto se stesso.

Troverei la situazione estremamente ridicola se non fosse che ci sto soffrendo come un cane: ebbene sì, Kaede Rukawa ha un cuore che batte unicamente per un suo compagno di squadra.

E sa soffrire.

Sperare.

Amare.

Chi l’avrebbe mai detto?

Stiamo parlando della volpaccia artica,di Iceman…

Eppure è davvero così,anche io ho la capacità di provare dei sentimenti,sebbene non sia solito urlarli ai quattro venti. Ma oggi li ho messi a nudo fin troppo chiaramente…l’ho baciato.

L’ho fatto sul serio!

Non era preventivato; certo,ho partecipato a quest’escursione solo perché sapevo che ci sarebbe stato anche lui, figuriamoci se quel matto si perde un’occasione per uscire a fare baldoria, ma non avevo alcuna intenzione di permettere che le cose degenerassero in questo modo.

Ma averlo così vicino, intrappolato tra il mio corpo e l’albero, il fiato corto per la rissa e gli occhi lucenti, le gote arrossate e il petto ansimante, mi ha fatto perdere la testa. Lo desidero così tanto, da talmente tanto tempo che l’unica cosa che sono stato in grado di fare è stata baciarlo.

E per la miseria ha risposto al mio bacio!Era così sbalordito,ma ha risposto!e quando stavo per farlo la seconda volta non ha cercato di allontanarmi. Quegli scocciatori dei nostri compagni hanno scelto il momento sbagliato per arrivare ad interrompere quell’attimo magico; sebbene non l’abbia dato a vedere la cosa mi ha scocciato molto, ero così felice di essere solo con lui…

Quando sono arrivato sul luogo dell’appuntamento e mi sono reso conto che non c’era nessun altro a parte noi due ho dovuto faticare non poco a trattenere un sorriso.

È vero che poi, fino al bacio, non abbiamo fatto che scambiarci insulti e battutine acide, ma io trovo tutto questo estremamente divertente e stimolante.

Hanamichi è una delle poche persone che non mi tratta come un essere superiore e non si spreca in complimenti o smancerie nei miei confronti. Sono stufo delle ragazzine con gli occhi a forma di cuore che sbavano al mio passaggio o dei ragazzi che cercano la mia amicizia solo perché sono popolare a scuola…non so che farmene di questo genere di persone!

Io apprezzo le persone schiette e sincere. E Hana lo è.

È una delle persone più cristalline che conosca, me ne sono accorto fin dai primi tempi.

Mi fa impazzire il modo in cui si imbarazza e arrossisce per un nonnulla, così come adoro la sua ingenuità e la sua schiettezza, per non parlare della forza d’animo che lo porta a non arrendersi neppure di fronte alla sfida più ardua.

È una perla rara,un tesoro di cui prendersi cura con dedizione. Non capisco come possano averlo scaricato tutte quelle ragazze…stupide!Troppo prese a inseguire sogni impossibili non si sono rese conto della meraviglia che avevano accanto…

Un movimento improvviso alla mia destra attira la mia attenzione; con la coda dell’occhio noto che la Akagi si è seduta poco lontano da me e che ora mi sbircia di sottecchi, cercando di trovare il coraggio per iniziare una conversazione con me.

Ma è possibile che non si sia ancora rassegnata?Non l’ha ancora capito che mi è indifferente? Anzi, a volerla dire tutta la detesto e la invidio anche un pochino: lei l’affetto di Hanamichi ce l’ha,pur senza aver fatto nulla per guadagnarselo.

La ignoro volutamente,mentre infine si decide a parlare:non mi interessano le sue chiacchiere prive di importanza.

Torno a fissare il mio rossino, che nel frattempo sta ridendo di qualcosa con Miyagi. La sua risata è così solare…mi scalda il cuore. Forse sono patetico,ma sarei davvero in grado di rimanere a guardarlo per ore mentre ride.

“Scusa, ma perché non glielo dici?”

Sussulto sentendo queste parole pronunciate dall’Akagi con voce seria e decisa.

Le concedo la mia attenzione voltandomi verso di lei con un sopracciglio inarcato per la sorpresa: dovrei dire che cosa a chi?

Lei mi sorride,evidentemente divertita dalla mia espressione e prosegue

“Ad Hanamichi,intendo”

Sono davvero sorpreso dalla sua domanda e dal tono con cui è stata posta.Non è possibile che lei abbia capito quello che provo per il rossino. Mi schernisco rispondendole con il tono più annoiato del mio repertorio

“E sentiamo…cosa dovrei dire a quel do’aho di Sakuragi?”

La Akagi ridacchia per qualche istante strizzandomi subito dopo un occhio con fare allusivo

“Ma che sei innamorato di lui,ovviamente!”

Ma lei come…?

“Oh,andiamo Rukawa!È palese quello che provi per lui. Hana è l’unica persona a cui permetti di avere contatti con te…Ayako ed io ce ne siamo accorte quasi subito” si interrompe un attimo, in attesa di una qualsiasi reazione da parte mia che naturalmente non c’è.

La sorella del nostro ex capitano scuote piano la testa e si china a raccogliere un filo d’erba che comincia a rigirarsi tra le mani.

“Del resto ti capisco,sai?” riprende con voce pacata, lo sguardo tenuto fisso davanti a sé, tranquillamente posato sull’oggetto del suo discorso “Hana-chan è un ragazzo molto bello, magari non nel senso tradizionale del termine,ma di sicuro è molto affascinante, non credi?E poi è una persona solare,onesta e leale.Sa essere così dolce,a volte.Mi fa tanta tenerezza…”

La realizzazione di quello che queste parole significano mi pietrifica:anche Haruko è innamorata del do’aho.

“Lo ami” affermo con sicurezza

Mi sorride di nuovo,annuendo piano.

“Eh già, chi l’avrebbe mai detto che io e te avremmo finito per essere rivali in amore?” ridacchia ancora, strappandomi un mezzo sorriso.

“Ma tu non eri…?”

“Innamorata di te?Forse per un certo periodo lo sono stata davvero. O forse si trattava di una semplice cotta,non lo so.” Scuote la testa, tornando a concentrarsi su di me “E comunque non sono stupida fino al punto di impuntarmi con ostinazione su un amore a senso unico. Me ne sono accorta che tu le ragazze neanche le guardi,sai?E dire che ci sono alcune tue fan molto carine…Tra l’altro se non fossi la sorella di Takenori tu non sapresti neanche chi sono,vero?”

In effetti…però forse è indelicato ammetterlo apertamente.

Ma c’è un’altra cosa che ora mi preme sapere, un dubbio che si è insinuato in me nel momento in cui sono venuto a conoscenza dell’amore dell’Akagi per Hana

“Tu hai detto di essere innamorata di Hana,giusto?E allora perché mi stai spingendo a parlare con lui dei miei sentimenti?Perché non lo fai tu?” ho formulato una frase molto complessa per i miei canoni, ma ho davvero bisogno di saperlo.

Il viso di Haruko si incupisce e i suoi occhi diventano improvvisamente tristi

“Oh,l’ho fatto…il giorno dopo il suo ritorno dalla riabilitazione…è stato proprio in quel periodo che ho capito quanto tenessi a lui…ma Hanamichi ha detto che per lui sono come la sorella che non ha mai avuto” termina con un sussurro. È evidente che sta soffrendo molto e mi rendo conto che in fondo un po’ mi dispiace per lei,ma sono anche felice perché forse questo significa che ho una possibilità…

“Bene” la Akagi si alza in piedi,spolverandosi i jeans con le mani. Sembra essersi ripresa dal momento di sconforto che l’ha assalita poco fa “Ti ho detto tutto quello che avevo da dirti.Ora è meglio che torni dagli altri altrimenti chissà cosa penseranno” e si allontana,non prima di avermi consigliato per l’ennesima volta di pensare alle sue parole.

Ed è quello che faccio per tutto il resto della serata.

Devo davvero rivelare ad Hana i miei sentimenti?

Beh,dopotutto l’ho baciato!

Più chiaro di così…

Però potrebbe anche pensare che si sia trattato di un attimo di pazzia…

Non so,sono confuso. Una buona dormita mi chiarirà senz’altro le idee.

Mi alzo e mi dirigo verso il mio giaciglio,stringendomi di più nel maglioncino di cotone che indosso e strofinandomi con forza le braccia;fa piuttosto fresco,ora,è notte inoltrata. Mi sistemo in fretta nel sacco a pelo,tirando su la chiusura lampo e solo ora mi rendo conto di un particolare:nella foga di allontanarsi da me Hanamichi ha lasciato qui accanto le sue cose e questo vuol dire che stanotte dormiremo vicini.

Sorrido soddisfatto della mia scoperta,anche se il do’aho ancora non si vede. Strano,ormai sono andati tutti a dormire…

Mi sollevo un poco e mi guardo intorno cercandolo con lo sguardo; la testa rossa si trova dall’altro l’alto della radura e sta passeggiando nervosamente avanti e indietro,grattandosi la testa con una mano ;sicuramente la scimmietta è ancora sottosopra per quello che è successo prima tra di noi.

Osservo il suo andirivieni per almeno un quarto d’ora, poi finalmente decide che anche per lui è ora di trovare riparo dai suoi pensieri nel sonno e si avvia da questa parte.Mi rimetto sdraiato e fingo di dormire, non vorrei che si innervosisse ulteriormente trovandomi sveglio e poi anche io sento il bisogno di riflettere prima di trovarmi di nuovo faccia a faccia con lui.

Passano alcuni minuti, ma ancora non sento il fruscio del sacco a pelo che viene aperto e neanche il rumore della cerniera richiusa;dove si sarà cacciato adesso?

Sto per sollevare le palpebre quando delle dita delicate sfiorano il mio profilo;la linea della mascella,le guance,le palpebre,la fronte. Quelle dita gentili accarezzano dolcemente ogni particolare, facendomi correre lunghi brividi lungo la schiena.

E poi una voce sussurra piano

“Che cosa mi hai fatto?” mentre le dita indugiano sulle mie labbra.

Spalanco gli occhi accorgendomi che si tratta proprio di Hanamichi. Il do’aho allontana la mano dal mio volto,arrossendo furiosamente e abbassando lo sguardo; ma io non voglio che si allontani.Gli afferro il polso bacio dolcemente le sue dita ad una ad una,poi lo strattono con gentilezza facendolo cadere su di me e allaccio le braccia dietro il suo collo,baciandolo.

Quando le nostre labbra si separano Hana mi guarda confuso,senza sapere cosa dire

“Ru,io…”

Lo zittisco posandogli l’indice sulle labbra e accarezzandogli una guancia gelata

“Non importa,avremo tempo per parlare” mi faccio da parte e abbasso la zip del sacco a pelo,facendogli cenno di sdraiarsi accanto a me “Vieni qui,sei gelato.Rischi di ammalarti se rimani fuori con quel maglioncino leggero ancora un altro po’ ”

“Ma Ru…” tenta di protestare invano,imbarazzatissimo,mentre io lo costringo a stendersi al mio fianco e richiudo il sacco a pelo “Staremo scomodi in due in questo sacco a pelo minuscolo!”

Tappo quella boccaccia chiacchierona con la mia riducendolo al silenzio,prima di fargli posare il capo sulla mia spalla e di abbracciarlo forte,stringendomelo contro.

“Stai zitto,Hana e adesso dormi” gli sussurro con dolcezza “Staremo comodissimi,vedrai”

E lo penso davvero.

Owari


Happy birthday to you,happy birthday to you,happy birthday dear Ria,happy birthday to you!!

Augurissimi di tutto cuore!

E un grazie enorme per il meraviglioso lavoro che compi ogni mese per regalarci un sogno...

Un abbraccio affettuoso

Masha


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