Buon anno ragazze, e un felicissimo compleanno al mio Kaede adorato, perché mi possa perdonare per tutte quelle che gli combinerò…
è il primo dell'anno, e mi devo già preoccupare? n.d.Ru
eh sì; n.d.Hymeko
Notte preziosa II
di Hymeko
Un sottile nevischio si posa sulle decorazioni appese fuori dalla finestra, tristissimi ricordi delle feste appena trascorse. Sono così mesti, lo erano già il 26 di dicembre…sembrano non avere più significato…forse sono la metafora della mia vita. Anch'io, prima di quel giorno, ero al massimo del mio splendore, e la mia felicità non aveva rivali, al mondo. Poi, un giorno, Hanamichi mi ha lasciato senza un perché, ed io non sono stato più nulla. Inutile, passato…proprio come quei piccoli Babbo Natale infradiciati dalla neve.
Mi giro, non voglio più vederli, non desidero ricordare…ho anche tolto tutti gli addobbi dalla stanza, per togliermi dagli occhi lui, la sua bellezza, l'averlo ritrovato nel letto di…
Scuoto la testa, inizia a farmi male, quando ci penso…ma la cosa che più m'addolora, è il non avere un motivo. Un perché, uno straccio di spiegazione…perché mi ha lasciato, per andare a fare quello che ha fatto? Io non so nulla…e questo mi corrode, mi distrugge.
Anche il sesso a tre è meglio di me? Cosa ho dato io, a lui? Ha mai capito quanto lo amassi? Mi ha mai amato?
Tutte queste domande, che avevo da un sacco di tempo, ma che avevo pigiato nel fondo dei miei pensieri, si sono ripresentate in quella notte…in quelle ore, ho avuto tante testimonianze contrastanti dei suoi sentimenti, nei miei confronti.
Prima sembrava così arrendevole fra le mie braccia, poi si liberava dalla mia stretta, per tornare a essere una fredda bambola, per il divertimento di una notte. Per poi fingere di gridare d'amarmi, e farsi scopare da Sendo…non capisco, non capisco più nulla…
…so solo che impazzisco al pensiero di averlo di nuovo avuto, di averlo posseduto ancora, di esser stato abbracciato dal suo corpo stretto…ne sento il bisogno, il mio sesso pulsa, al ricordo delle sue pareti, così lisce e calde…
Che cosa devo fare? Fuori, i fuochi degli impazienti iniziano già a fischiare, nonostante manchi ancora un po' alla mezzanotte. Forse dovrei uscire a farmi un giro, una passeggiata che, sono certo, mi porterà ancora a Ueno, davanti a quell'hotel e poi all'interno, a elemosinare un'altra notte come quella di Natale…ma magari in solitudine, con lui…
TOC TOC
Chi sarà? Non aspettavo nessuno…ma non ho voglia d'avere problemi, quindi all'ingresso mi infilo le scarpe, e mi avvolgo una sciarpa attorno al collo…chiunque sia, spero la capisca, che sto per uscire.
Sbircio dallo spioncino, non si sa mai...e qualcosa rumoreggia nel fondo del mio cuore. Un garofano rosso…una minuscola corolla carminio fa capolino, dall'altra parte della lente. Ma ha qualcosa di diverso, è più ricco…il bordo dei suoi petali è screziato di polvere d'argento…
Prima che possa fermarla, la mia mano ha già aperto la porta…e sulla soglia, abbracciato a un immenso, magnifico mazzo di garofani, c'è lui…
…la dolcezza fatta persona, la pazzia incarnatasi in un rossino scatenato.
"Stavi uscendo?"
mormora, lasciandosi depistare dai miei falsi indizi…io posso quasi vedere le due strade che s'aprono davanti a me.
Se dico di sì, non saprò mai perché è qui, cosa voglia, e soprattutto perderò l'occasione di passare un'altra notte con lui.
Ma se dico la verità, ne dovrò affrontare tutte le conseguenze…compresa la possibilità d'esser lasciato di nuovo.
La risposta è tuttavia semplice…
"Hn…no"
borbotto, togliendomi la sciarpa e calciando via le scarpe.
"…lo immaginavo. Non sei cambiato"
Sento il suo commento divertito solleticarmi l'anima, è proprio vero…detesto le feste in compagnia, noi le abbiamo sempre passate assieme, sotto un piumone rubato a uno dei letti, a far l'amore stesi davanti al fuoco, o affondati in un divano troppo piccolo per entrambi…
…ma felici, noi due assieme.
"Che cosa c'è?"
chiedo, impaziente…o forse no…Hanamichi scrolla le spalle, posando i fiori sul tavolo, e affacciandosi alla finestra da cui stavo guardando:
"Io…volevo passare la notte dell'ultimo dell'anno con te. E domani è il tuo compleanno…"
"Hn…"
mugugno, tentando di sedare la rivolta del mio cuore…ma non ce la faccio.
"…non lavori?"
chiedo, senza nascondere una punta di cattiveria. Ciò che fa, mi ha colpito più profondamente di quanto abbia mostrato, anche a lui…
Lo vedo incassare, mordersi le labbra per non tirarmi una zuccata, ma che pretende? Che faccia i salti di gioia per esser stato mollato, e poi ritrovarmelo così?
"No…ho finito. Per sempre"
bisbiglia, senza nascondere una certa soddisfazione…ma io rimango in silenzio.
"L'avevo deciso anche prima di rivedervi"
anche il mio Hana, a quanto noto, sa tirar fuori le unghiette, ogni tanto…
"Io non ho detto nulla"
commento freddo, mentre fuori la mezzanotte dà il via all'esplosione dei fuochi d'artificio.
I nostri riflessi sulla finestra si guardano, poi il suo si gira verso di me, e…si appoggia alla mia spalla.
"Buon compleanno, Kaede"
La sua voce mi carezza il collo…tendendo un occhio lo vedo allungarsi verso di me, riesco a sentire il suo calore che s'avvicina, e poi le sue labbra, che posano la loro forma arrotondata sulla mia guancia…
Non posso illudermi…non devo assolutamente farlo, già una volta mi ha lasciato, non devo credere che sia qui per tornare da me! E allora lo allontano, senza violenza. Ma lo mando via, rifiuto il suo tocco:
"Perché sei qui?"
mi sento chiedere, la mia voce è roca come il rombo dei razzi.
Luci rosse e verdi si riflettono nei suoi occhi, facendomi riscoprire il piacere di un cuore che batte per qualcuno...non riesco a dimenticarlo, i miei propositi non servono a nulla, non ci riesco…vorrei potermi strappare questo cuore ancora innamorato, e gettarlo in un luogo dove non debba più soffrire…
"Per dirti ciò che non ti ho detto quando ti ho lasciato…per chiederti perdono, per chiederti di…tornare con me"
La sua voce scema nei fischi dei fuochi d'artificio, faccio appena in tempo a sentirla prima che svanisca…scuoto la testa, come può pretendere che stia qui ad ascoltarlo, che lo perdoni?
Vorrei, ma…ho sanguinato troppo, per poterlo fare. E ho paura, terrore che accada di nuovo. In fondo, l'ha già fatto una volta, cosa gli impedirà di ripetersi? Non certo i sentimenti che prova per me, se ne ha…
Ma non sembra aver intenzione di cedere, senza aver provato a convincermi…com'è caldo il corpo che strofina contro il mio…il profumo della sua pelle si esala fino alle mie narici, il naso da volpe lo avverte…chissà cosa ha usato, per renderla così morbida e liscia. Quando stavamo insieme, ero io che lo massaggiavo, con l'olio al cioccolato…
…quante volte, ho leccato ogni minima traccia di quel liquido, via da lui…
…mi sembra di sentire ancora la mia lingua passare sulla sua pelle…
…e le sue grida che mi vorticano nei timpani…
"N-No…"
mi allontano, mi devo staccare, sto per cedere, e io non lo posso fare, non posso permettermelo, non voglio ricadere in quell'orribile depressione…devo essere la gelida volpe, per il mio bene!
"…non tentare di sedurmi!"
sbotto, con rabbia…non voglio, non voglio tornare con lui! I miei sentimenti non devono piegarmi…ho già conosciuto quali sono i suoi!
E allora scappo…mi sento sconfitto, ha vinto lui, mi ha spinto a rintanarmi qui, nel divano, nel piumone in cui ero avvolto, prima che arrivasse…in cui pensavo, a lui e a noi…
Sento il divano cedere, quando si accoccola nell'altro posto…ma non sta guardano me. Sono geloso…il suo sguardo non è per me, nonostante tutto. Ma è per questo piumone…sì, è proprio quello. Non mi stupisco che lo fissi…forse credeva che l'avrei buttato, dopo che lui…forse avrei dovuto farlo.
"L'hai ancora…"
bisbiglia, accarezzandone con deferenza un bordo.
"Hn…"
Che dire? Confessargli che avevo bisogno di averlo sempre con me, perché lui vi era stato avvolto? Perché potevo far finta che, un giorno, lui sarebbe tornato?
"…mi è sempre piaciuto"
I suoi occhi…mi piace vederli così pieni di ricordi…riguardano noi due…
"Fa ancora lo stesso viaggio?"
mormora, tornando finalmente su di me.
"Hn…"
è un sì, lui lo sa…sorride. Il cuore mi sta impazzendo…il mio rancore si scioglie, e io allento i miei muscoli…chissà se se n'è accorto…
"Dal nostro letto a qui…e poi di nuovo al letto"
Ricorda…lo ricorda ancora…
"Hn…"
Mi sfugge un sorriso…anch'io ho ben impressi nelle mente quei momenti…e anche lui li deve aver presenti, perché sul suo viso si spande un rossore delizioso…
"Però all'andata eravamo vestiti, di solito. Al ritorno, invece…"
e mi sbircia, sorridendo imbarazzato e incantevolmente bordeaux.
"…eravamo sempre nudi"
concludo per lui, trattenendomi per non ridere apertamente. Quanta fatica facevamo, per risalire le scale stretti uno all'altro, avvolti in questo piumone, simili a due salami…se ci ripenso, mi fanno ancora male i lividi delle cadute, quanti capitomboli abbiamo subito.
Ma non sono felice di ricordare…tutto è velato dalla malinconia, dall'invidia per quei giorni…ero felice, allora.
Eravamo felici, noi due. Ora siamo soli.
Qualcosa di pesante s'appoggia alla mia spalla…mi scioglie dai miei sogni, mi attira a sé. La sua testa, contro di me…i suoi capelli mi solleticano il collo, il suo respiro si posa sulla mia clavicola.
Qualcuno mi aiuti…mi sto eccitando, solo per averlo così vicino. E i ricordi…ciò che gli facevo, ciò che provavamo, assieme…le urla di piacere, gli schizzi del suo sperma che macchiavano il mio ventre…tutto quel calore, l'odore del sudore, i vapori dell'ofuro dove ci rifugiavamo dopo i nostri amplessi, l'acqua in cui ci annullavamo…
Non voglio perdere il controllo…
…ma il mio corpo, guidato dal mio inconscio, ha già deciso per me.
Ed ecco, ora Hanamichi è fra le mia braccia, di nuovo, se non sentissi questo dolore sordo in mezzo al petto potrei dire che non è passato nemmeno un secondo…il piumone ci avvolge, e noi siamo abbracciati.
È di nuovo tutto come prima…scommetto che, se volessi, potrei spingerlo indietro e farlo mio, lui non si opporrebbe…non l'ha mai fatto.
Ma la cosa più dolorosa, è sapere che non ha mai respinto neppure gli estranei cui si è concesso, in questi anni…
Scuoto la testo, mordendomi le labbra. Questa scimmietta cattiva ha deciso di mettere a dura prova la mia pazienza. Altrimenti perché si struscerebbe contro la base del mio collo? Perché mi mordicchierebbe la pelle?
Gemo…mi è mancato tutto questo…è così maledettamente bello, lasciarsi toccare da lui, permettergli di farmi ciò che vuole…ah, la sua lingua, sempre più calda, nell'orecchio…hhhmmm Hana…
"B-Basta"
borbotto, ho bisogno d'aria…cerco di sgattaiolare fuori ma lui mi tiene a sé, anche il piumone sembra essersi alleato con lui, mi sento legato…maledetto, avrei dovuto buttarlo!
"Va bene, la smetto…ma rimani qui…per favore"
Mi blocco, gelato…come dire di no, alla sua voce supplicante, e ai suoi occhioni sgranati, da cucciolo ferito?
Impreco fra me…qua sono io il cucciolo ferito, merda!
"Hn…però basta"
Mi rilasso, sconfitto…è evidente che non mi lascerà andare, per un po'. E io mi rendo conto che non voglio che lo faccia…se desiderassi sul serio liberarmi di lui, lo potrei fare senza problemi. È tutta colpa del mio cuore…merda!
Affondo nel divano, sommergendomi nel piumone enorme, e lo tiro a me. Hanamichi si accoccola felice fra le mie braccia, come faceva un tempo…un po' fa le fusa, un po' strofina la guancia contro il mio petto, per miscelare meglio i nostri calori…che cosa devo fare per riaverlo, per cancellare il passato e non perderlo mai più?
Cosa ho sbagliato, in passato? Perché mi ha lasciato? Non capisco, non capisco…Hana, dimmelo tu…
In attesa di una risposta, le mie mani iniziano a vagare sulla sua schiena, scaldandosi un po'…le ho troppo fredde, per infilarle direttamente sotto il suo maglione. Non voglio che soffra, nonostante tutto.
"Hhnn…Ru…"
gongola felice…e io sorrido, nascondendomi nei suoi capelli…iniziando un valzer di carezze, ci scambiamo le più dolci effusioni da quando ci conosciamo, mai prima ci eravamo coccolati con tanta inerte lentezza, con tutta la tenerezza che stiamo dimostrando ora…stiamo forse festeggiando il nostro incontro? Non so…ma i ricordi si sovrappongono alla realtà.
Di solito, dopo pochi minuti, ci strappavamo gli abiti di dosso, abbeverandoci l'uno alla bocca dell'altro, fondendo i nostri corpi con movimenti spasmodici, angosciati, che solo nella nostra febbrile unione trovavano quiete…adesso è tutto così…soft.
Anche il silenzio in cui possiamo crogiolarci, è quasi una novità…il chiacchierone che ho tra le braccia non è mai stato zitto molto, in vita sua. Quasi mi stupisco, che non abbia ancora iniziato coi suoi vecchi sproloqui, su quanto sia stato geniale nel farmi godere, su come solo un essere superiore possa esser degno di ricevere in sé questa volpaccia schizzinosa, come io abbia dimostrato tutto il mio fiuto scegliendo lui…
…come se avessi potuto scegliere il ragazzo di cui innamorarmi…
"Ru?"
Perché ha dovuto interrompere questo idillio? Non poteva continuare a stare zitto?
"Hn?"
mugugno, affondando di più nel divano, nel suo abbraccio e sotto il piumone…qui l'aria è calda, ma non mi dà fastidio.
"…mi dispiace. Mi spiace tantissimo…di averti lasciato"
La mia calma si spezza. Il mio cuore sussulta, la bocca si trasforma in una grotta riarsa.
I miei muscoli si contraggono, si tendono mentre la rabbia scorre nelle mie vene, riempie le arterie con la sua forza possente…
…perché lo ha detto? Perché non è stato zitto? Perché ha dovuto farmi ricordare quanto fossimo felici quando lui era mio?
Lui era mio…mio…mio!
"Tu sei mio!"
ringhio, lasciandomi dominare dagli istinti. Lo voglio, lo voglio, lo voglio!
Non protesta, non gliene ho dato il tempo, ma comunque non credo lo ascolterei. Lo voglio, voglio possederlo di nuovo, voglio entrare con forza dentro di lui e sentirlo sfondarsi per me, e implorarmi di prenderlo con più vigore!
Non mi respinge, il suo respiro è affannato quanto il mio, le sue mani mi spogliano come io denudo lui, gli strappo i vestiti di dosso, non so nemmeno come gli ho tolto i pantaloni so solo che ora è nudo sotto di me, che lo posso avere…
"Girati!"
ordino, e lui obbedisce subito, si punta contro lo schiena del divano, aspettandomi…mi posiziono dietro di lui, e lo faccio.
Lecco la sua apertura, seviziando la rosea carne del suo ano.
Hanamichi grida, il salotto è pieno delle sue urla attutite, il piumone che morde non è sufficiente a zittirlo mentre continuo a giocherellare con la punta della mia lingua, a stuzzicarlo fingendo d'entrare ma allontanandomi all'ultimo secondo…
"K-Kaede!!! Ti prego!!!"
e si spinge indietro, i suoi glutei sbattono contro il mio viso mentre tenta d'appagarsi…il mio sesso è grosso e teso, si sta strusciando contro uno dei suoi polpacci, ha bisogno d'esser stretto nella sua carne bollente…e lo accontento. Li accontento.
Risalgo, cingo Hanamichi con le braccia, lo fermo mentre si spinge contro di me. E affondo.
Brutalmente, violentemente, lo faccio totalmente mio con una spinta.
Il suo corpo resta irrigidito per un secondo, poi inizia a muoversi.
Non mi faccio domande, esco e lo fotto di nuovo, mi riapproprio di questa carne calda e viscida che esulta quando la prendo, lo so che gli piace, lo capisco da come mi accoglie, non pensa un attimo di rifiutarmi, lo vuole fino in fondo…sussulta e stringe…
…e io la appago, questa scimmietta golosa e lussuriosa…
Il mio ritmo è folle, lo impongo anche a lui, gli mordo una spalla per non unirmi al suo grido, non ho forze da sprecare così, le devo concentrare solo a scoparlo, ad assaporare l'intestino strettissimo che apro, che cede quando lo penetro, che mi accarezza e massaggia…si contrae, stringo di più le dita, è troppo bello, troppo caldo, troppo…troppo, non capisco più niente, è tutto luce e calore e Hanamichi, sono al limite, il baratro mi attira, mi gira la testa, sto per esplodere, è troppo caldo, è troppo bello…
E nell'ultima spinta metto tutto me stesso, arrivando nel fondo del suo corpo, all'imbocco dell'intestino, alla curva oltre cui non posso procedere…lì mi libero, lo marchio, lo sento urlare e mi unisco a lui nell'orgasmo…
………
Riemergo dal torpore in cui sono caduto, quando un corpo morbido, accanto al mio, si accoccola contro di me:
"Stai meglio?"
mi sento chiedere…e piano piano, il ricordo di ciò che ho fatto mi sommerge…
…cielo…
Se non lo avessi sentito venire, mi odierei…scuoto la testa, posando un bacio sul suo collo:
"Non avrei dovuto farlo"
mormoro, leccando via una goccia di sudore, che m'infastidiva.
"Non preoccuparti, non mi hai fatto male…"
"Non sono preoccupato, ti ho sentito come godevi…"
Non posso permettermi di mostrarmi debole…non voglio che pensi che l'ho perdonato. Non è così…non avrebbe dovuto lasciarmi, non ha nessuna spiegazione.
Non si spezza un cuore innamorato, dopo avergli girato amore eterno.
Adesso me lo sono scopato, e basta.
"…ma mi resterà comunque un po' di senso di colpa"
decreto, lambendomi le labbra con la lingua. Non so perché l'ho detto.
Hanamichi non mi risponde, credo di esserci andato giù un po' pensate, ma non riesco a sentirmi triste, per questo. Anzi…quasi godo, del suo sentirsi male. Finalmente, anche lui assaggia un briciolo del dolore che ho provato io.
"Comunque sì, mi sento meglio"
confesso. Dopo essermelo scopato, mi sento più leggero. Mi sembra di aver riaffermato il mio possesso su di lui, anche se forse sarà l'ultima volta che lo faremo.
Ma probabilmente lo voglio illudere, come lui ha fatto con me. L'idea che possiamo tornare insieme, come credo lui vorrebbe, non mi sfiora neppure. Mi sono lasciato incastrare una volta, non permetterò che accada di nuovo…non sopporterei un altro addio.
E adesso ho anche la forza per farmi dare delle spiegazioni, per fargli la fatidica domanda:
"Perché mi hai lasciato in quel modo? Ce n'era proprio bisogno?"
Lentamente, dopo un attimo di silenzio, Hanamichi si rigira fra le mie braccia, e si stringe a me…impassibile, io rimango fermo, non lo respingo né lo abbraccio…non avrà da me alcuna reazione, finché non mi avrà detto tutta la verità.
"Promettimi che non mi odierai…più di quanto tu non faccia già…"
Ha paura? Non posso dargli torto…
"Solo se mi dirai la verità"
affermo…quel che ne scaturirà poi, dipenderà dalla sua confessione.
"Ti ho lasciato perché ti mentivo"
Ecco…ancora…quel suono dolorosamente stridente, di qualcosa d'importante che finisce in migliaia di frammenti sottilissimi…no, non voglio più averlo così vicino…
…una persona che m'ha mentito, sul sentimento che provava per me.
Punto le mani sulle sue spalle, tento di allontanarlo, ma non ci riesco…doveva esser pronto a questa mia reazione, probabilmente l'aveva prevista…
"Ah!"
gemo…mi sta masturbando, ha afferrato il mio pene con una mano e adesso…non ci vedo più, è bello…
"Stupido volpino, non sarei qui se non ti amassi!"
sbotta, ansimando nel mio orecchio…lo odio ma è sexy, lo detesto eppure è ancora la persona più eccitante del mondo, per me…
…lo voglio scopare, ho una gran voglia di farmelo di nuovo, non mi importa ciò che ho pensato prima, lo voglio di nuovo, voglio aprirlo come ho fatto prima, voglio godere dentro di lui!!!
"H-Hana…"
Aaahhh!!! Ha capito…mi ha preso subito in sé…com'è caldo, è caldo, scotta!!! È stretto, quasi come prima, ma il mio affondo è più fluido, non sta soffrendo…
…e nonostante tutto, in questi momenti non posso che esserne felice.
Mi trattengo, voglio che duri il più possibile, voglio intossicarmi del tutto, per avere almeno un valido motivo per perdere la testa…anche lui lo fa, si ferma a metà strada, sono un pezzo dentro e un po' fuori, è una tortura…forse la sua vedetta, o solo un modo per stringermi a sé…
"Perché?"
imploro…devi dirmi la verità, adesso!
Ma tutto è coperto dalla luce…s'è impalato su di me con un solo colpo forte, senza delicatezza, mi ha inglobato, mi sento fuso con lui…
"Non ero felice"
quasi grida, forse è passione, forse solo voglia di vuotare il sacco…e io non capisco, perché non lo era?
Mi muovo in lui, mi riempio le orecchie con le sue urla…tendo il viso, lecco il suo capezzolo e lo succhio, faccio finta d'allattarmi ad esso…lui è la mia vita, non c'è nulla di strano, in questo.
Non si ferma, non si ferma…continua a muoversi, vuole andare fino in fondo, esser libero dai freni che l'hanno zittito, per tutto questo tempo…grida, il nostro sudore si mischia, ha lo stesso odore di tanti anni fa, e io mi sento venir meno…
"Non ero nulla! Non ero nulla!"
urla, prima d'inarcarsi e liberarsi contro di me.
Non ho capito, ma…vengo anch'io, permettendomi di cancellare tutto, per qualche minuto…
…solo il tempo di tenerlo stretto a me, affondato fra le mie braccia…le sue mani grandi, chiuse a pugni, sembrano più minute, mentre riposano abbandonate sul mio petto. Il suo respiro non è più faticoso come prima, mi blandisce con dolcezza, solleticandomi la pelle…mi mancava molto, questa sensazione. La stanchezza piena dopo l'orgasmo, l'ozio che ne consegue, la capacità di rilassarsi totalmente, abbattendo tutti i muri…ci ha sempre fatto bene, fare l'amore con follia. Dopo ogni volta, siamo stati più liberi, ma contemporaneamente, per qualche magica alchimia, uniti più saldamene l'uno all'altro, come due rivoli di vento che si intrecciano continuando a volare.
Anche adesso è così…appoggio la guancia alla sua nuca, godo del battito del suo cuore contro il mio torace. Sorrido fra me…non si è ancora calmato, la passione ha scorso come lava, in quest'ultimo amplesso…
Tutto questo, però, non basta a cancellare dalla mia memoria le sue grida, quelle affermazioni colme di dolore, nonostante il piacere…per me è stato uno smacco, non esser stato in grado di fargliele dimenticare, anche solo per il tempo di un'unione.
"…non capisco"
bisbiglio, riconoscendo i brividi che increspano la sua pelle…gli ho sempre fatto quest'effetto…
Hanamichi si rigira fra le mie braccia, mettendosi in posizione fetale, come meglio può…le sue labbra toccano la mia cute, mentre i frammenti di coraggio che gli sono rimasti, gli permettono di confessarsi a me:
"Quando stavamo assieme, io non ero…nulla. Solo il ragazzo di Kaede Rukawa"
Non mi ha chiarito le idee, ma rimango in silenzio, spingendolo a continuare…
"Non pensare che non fossi felice con te, anzi…"
Lo sento arrossire, la sua pelle è più calda…come vorrei avere uno specchio…
"…ma lo ero unicamente quando eravamo soli noi due…allora mi sentivo realmente vivo"
Chiudo gli occhi, e il suono della sua voce mi culla, riportandomi al passato, ai giorni spensierati che trascorrevamo in riva al fiume, a riempirci di coccole…
"Ma non si può vivere sempre e solo in due, e quando eravamo là fuori, io non esistevo più…mi dissolvevo accanto alla tua luminosità"
Perché dice questo? Perché sta tirando fuori questa storia? E perché non prima? Non lo concepisco, non posso credere che lui fosse infelice, in mezzo agli altri…lo ricordo bene, era sempre sorridente, non ha mai mostrato segni di tristezza…
…o forse sono stato io, a non vederli? Ero così ricolmo di me, di noi, del nostro amore, da non accorgermi di nulla? Possibile?
Hn…non ricordo particolari che potessero rivelarmi la verità. Anche se devo ammettere che…a casa, mentre ci baciavamo, in solitudine, lui…brillava…di più.
Non era per l'estasi della passione, allora? Non era per i miei baci passionali?
"Sono confuso…"
Meglio non mi faccia troppe giravolte mentali…questa situazione è già complicata così, dannazione…
"Lo so, questa condizione sarebbe difficile da comprendere anche per uno normale, figuriamoci per te"
"Hn? Mi devo ritenere offeso?"
Non m'è piaciuta quella frase, e la scioltezza con cui l'ha pronunciata.
"No, non mi fraintendere…è che tu non puoi capire, tu sei…Kaede Rukawa!"
e scuote la testa, strofinandosi- apposta?- su di me.
"Allora prova di nuovo…"
Un soffio che è un'implorazione…in fondo al cuore, spero ceda…
"…il fatto è che la bellezza ti ha sempre aiutato tantissimo, lo so che a te ha sempre dato fastidio…"
aggiunge in fretta…allora si ricorda quanto sono suscettibile, su questo argomento!
"…è solo che la gente a me non ha mai dato credito per ciò che potevo offrire, ma solo perché…stavo con te"
"Hana…"
Mi sento sempre più ingarbugliato…ma di che sta parlando? E non sospirare così, come fossi un caso irrecuperabile!
"Ehm…ti ricordi quel lavoretto estivo che abbiamo fatto un anno, dal fiorista?"
"Hn…"
Quante belle rose…e che piacere, far l'amore con lui, su quei petali…
"Volpaccia maniaca!"
mi apostrofa…però significa che anche lui ci stava pensando. Ma è meglio che torni serio, o me lo sbatterò di nuovo…non voglio che questa notte sia solo sesso, anche se, in fondo al cuore, penso che sarebbe meglio…
"…sì"
Il suo sospiro si stende come un velo, sulla mia pelle…è un respiro triste, lo riconosco…è lo stesso di quando uscivo da lui, dopo un amplesso rovente, ma colmo di passione amorosa…il suono flebile di un amante che non vorrebbe mai essere abbandonato…
…il ritmo con cui ha battuto da quel giorno, il mio cuore colmo di ricordi.
"C'è una cosa che non ti ho mai detto…prima che tu arrivassi, il colloquio che stavo sostenendo, stava andando male…decisamente male"
Hn? Anche se non ricordo perfettamente i particolari, quell'uomo non mi è sembrato molto indisponibile…
"Certe notti, sogno ancora il cambiamento che si è verificato, quel pomeriggio. Tu eri in ritardo, e io ero stato costretto a iniziare quell'incontro da solo. Mi ero ripromesso di esser forte, di conquistare per entrambi quel posticino, che ci avrebbe permesso di fare le vacanze senza problemi, però…"
Sento la sua voce scemare tremando, i suoi muscoli contrarsi contro i miei, e lui chiudersi in sé, contro di me, in cerca di qualcosa…
"…per quanto ce la mettessi, non andavo bene. Le referenze dei lavoretti che avevamo fatto in precedenza non servivano a nulla, le risposte sicure e sensate che davo, era come non le sentisse per niente"
"Hana…"
Poso un bacio fra i suoi capelli…perché non me ne ha parlato?
"…l'unica cosa che importava a quel tipo erano i miei capelli rossi…non faceva che guardali, che sbirciarmi, io me ne accorgevo e credo che lui lo sapesse benissimo…mi metteva in soggezione, mi sentivo così…disprezzato…"
Prima mi piaceva, ma adesso lo odio quel posto!
"…e poi, sei arrivato tu, con la tua aria leggermente assonnata ma l'aspetto di uno che s'è appena laureato"
In effetti…era proprio così…
"…e lui ti ha guardato, si è concentrato su di te, dimenticandomi. Hai ripetuto…biascicato…le stesse cose che ho detto io, ma l'atteggiamento è cambiato. Mentre tu andavi avanti, pian piano, anche la sua attenzione aumentava…e alla fine ci ha assunti, anche se avrebbe preferito solo te"
"Non è vero!"
sbotto, rabbuiandomi. Se fosse stato davvero così, non avrei accettato quel posto. Io non mi sono accorto di nulla, possibile che Hana abbia sofferto tanto?
"Sì che è vero!"
Si sta infervorando…sente ancora così forte il dolore per quel vecchio episodio?
"E-Era come se…tu fossi il mio ammaestratore, una specie di benefattore che diluvia il mio esser grezzo, rendendomi accettabile al mondo, e lui facesse un favore all'universo, assumendo una povera…b-bestia…come me. Una sorta di carità…"
Vorrei dire qualcosa, ma gli argini hanno ceduto, e finalmente lui si libera di tutto…
"O come se mi assumesse perché ero l'appendice di cui non potevi fare a meno, come certi accessori che, anche se non servono a nulla, nessuno li toglierà mai perché ci devono essere…io ero questo, per lui. Un in più che ha accettato di avere, pur di poter ingaggiare te"
…sembra una cicatrice ancora dolorosa…un ferita che sanguina ancora…
…mi chiedo quante ce ne siano sul suo cuore, quante ne abbia collezionate, per portarlo a lasciarmi.
"Hana…"
Che posso dire? Non ho mai pensato a questo, non sapevo nemmeno esistesse questa sua sofferenza…
"Io…non ero nulla…quante altre volte è successo? Quanti sì mi sono sentito mormorare per semplice pietà? Perché ero vicino a te, ed ero considerato il povero piccolo sfigato di turno che, per andare avanti, non ha che aggrapparsi a una stella di successo? Io non ero nulla, ai loro occhi"
Lo so che non dovrei farlo, però…mi sto arrabbiando. Hanamichi ha messo in primo piano l'opinione degli altri, e in secondo l'amore fra noi, la nostra storia…il bene che ci volevamo.
"Quindi a te interessava più l'opinione degli altri, rispetto alla nostra storia? I pensieri di quattro estranei erano più importanti di me?"
Scuote forte la testa, i suoi capelli si strofinano sulla mia pelle…
"No Kaede, non pensare questo…però non posso nemmeno ignorarli, perché ci sono dei momenti in cui gli altri, i tanto bistrattati estranei, hanno ragione da vendere. No, fammi finire…"
Stoppa le mie proteste con un bacio, leccandomi le labbra…ci sono sempre cascato, mi sono sempre zittito, dopo queste coccole…
"…fregarsene sempre degli altri, senza analizzare bene ciò che dicono, è un'enorme cazzata. Perché non siamo soli al mondo…non viviamo in un'isola deserta, solo noi due. E, data la situazione nella nostra coppia, avevano ragione, a trattarmi come un'appendice!"
Mi gira la testa, per la delusione e per la rabbia…e mentre avverto un orribile sapore di bile lambirmi la gola, sento l'ira crescere in me, e prendere il sopravvento:
"Io non ti ho mai trattato come un'appendice! Tu hai tutte le capacità per splendere da solo, l'ho sempre saputo!"
Le tempie mi pulsano…tutti i ricordi che ho della nostra relazione, mi sembrano sbagliati, basati su delle bugie, costruiti sull'inganno e cementati dalla follia…
…non riesco a trattenermi…
…le sue labbra si lasciano violare con facilità, la sua lingua non oppone resistenza, mentre faccio mia la sua bocca, mentre possiedo con violenza il suo tepore…
…mentre gli impedisco di respirare, quasi appropriandomi della sua vita…
"…K-Ka..e…d…"
Il suo mugugno mi riporta alla realtà, alla forza con cui lo sto baciando, non c'è gentilezza…mi allontano dal suo viso e lo guardo, il mio sguardo è attratto da un rivolo di fuoco che sgorga da un angolo delle sue labbra, quasi una colata di lava…
Mi chino su di lui, il suo respiro affannato m'accarezza la pelle…allungo la lingua e la lecco via, mischiando il suo sapore metallico a quello della sua bocca, che ancora permane nella mia.
"In cosa avevano ragione? A urlarci dietro che facevamo schifo, solo perché te lo sbattevo dentro, e tu mi stringevi forte?"
sbraito, volutamente sferzante…
I suoi occhi si spalancano, il mio riflesso è grande, così simile a quello che vedevo quando lo riempivo, venendo in lui…anche ora c'è una lacrima che spunta, ma so bene che non è di piacere…
"Io non ho detto che hanno sempre avuto ragione!"
sbotta, furioso, offeso…ferito…
"Ma cinquantun ragazze m'hanno rifiutato…e avevano ragione! Io sono un gay uke, cazzo, che razza di ragazzo sarei stato per loro? Un bugiardo impotente, ecco!"
Non ho una risposta con cui controbattere, perché non potrò mai capire il dolore di cinquantun rifiuti…non sono mai stato respinto, ma solo lasciato…una volta sola, ma il cuore mi si è ugualmente spezzato…
…l'unica consolazione che mi rimane, è che almeno per un po', sono stato felice…mugugno, scuoto la testa, la sento girare…ho l'impressione di aver perso tutte le mie certezze…credevo che con me Hanamichi fosse felice, invece mi trovo su un terreno che sprofonda, con una felicità che non è mai esistita…
…a che è servito, tutto il tempo che abbiamo passato assieme? A cosa, tutto ciò che ho fatto, per vederlo sorridere?
"Perché non me l'hai mai detto?"
bisbiglio, senza aver neanche la forza per essere arrabbiato. Credo lontanamente di capire ciò che prova, sento un pallido strato di dolore ungermi la superficie del cuore, scivolare insozzandomi, nascondermi al sole…se ha sofferto più di quanto sia successo a me, allora…io sono inutile.
"Perché non avremmo risolto nulla…"
Se è questo che pensa di me, come aiuto…non vado bene nemmeno come appiglio…
"…avremmo fatto qualcosa in due, mi avresti sostenuto con la tua forza…ma io avevo bisogno di compiere qualcosa d'importante da me, solo…dovevo costruire i pilastri per sorreggermi, perché se un giorno, per qualsiasi motivo, tu avessi avuto bisogno di me…io non avrei potuto aiutarti, perché non ero in grado di…salvare nemmeno me stesso"
Per me? Mi ha lasciato…per me, per il mio bene? Per andare a…e oltretutto me lo dice con quegli occhioni da cucciolo, sull'orlo delle lacrime, con l'espressione di chi è fermamente convinto delle proprie opinioni ma non vuol litigare per imporle, solo farle accettare per affetto…
…ma ha mai minimamente pensato a me?
"Hn…anche a costo di diventare il re dei ménage a trois? Il Genio delle scopate?"
Vedo il sangue chiazzare di scarlatto le sue guance, il contrasto delle labbra sbiancate dalla forza con cui i denti le stringono…ma non c'è vergogna nei suoi occhi, solo la limpida certezza di quanto ho sofferto, a causa sua…
…ha scelto la mia sofferenza, invece che la propria…umano, certo.
Ma non da innamorati…io non l'avrei fatto. La mia mente ridacchia, riesco a esser giustamente compiaciuto anche in questa situazione, ma non posso fare altro, è la verità…io non l'avrei lasciato…
"Lo so che non ti piace come ho trascorso questi anni…"
Sbuffo, ma lui non dice nulla…
"…ma sì, fare quello che ho fatto mi ha aiutato. Perché volevamo me. Delle persone desideravano giacere con me. Degli estranei volevano passare la notte con me non per affetto, non perché mi amassero, non perché volessero trascorrere assieme la vita, ma perché ero bravo. E mi spiace se questo ti fa soffrire…"
Lo vedi, il mio dolore? Lo percepisci? Allora annullano! Cancellalo! Attenualo, fai quello che vuoi ma fallo smettere!
"…ma non me ne vergognerò mai, né ti chiederò scusa, per quello che ho fatto. T'implorerò di perdonarmi per averti lasciato, ma per questo…no. Perché mi ha reso davvero forte, adesso io…mi sento degno di stare accanto a te"
I miei occhi si chiudono, non lo voglio guardare, quando risponderà a questa mia domanda:
"Prima…non ti sentivi tale?"
La sua testa s'appoggia ancora sulla mia spalla, i suoi capelli si adagiano sulla mia cute, quando compie un lento, deciso gesto di diniego:
"No…prima stavo davvero male"
"Hn"
………
Non ho detto più nulla, non ne ho avuto la forza.
Fuori, i fuochi artificiali si sono ormai spenti, non sopprimono più, col loro vivido fuoco, le stelle in cielo. Ma nemmeno loro splendono…la volta celeste s'è coperta di nubi, un leggero strato spesso, bianco e grigio come la cenere più pura.
Le luci di Tokyo vi si riflettono, s'amplificano, la notte è chiara…se mi sforzo, i miei occhi sottili possono intravedere dei fragili fiocchi di neve cadere dalle nuvole.
Mi sento come loro…spossato, senza la forza di rimanere attaccati al cielo, vanno a morire al suolo. La loro triste fine, mi sembra di condividerla…le mie palpebre si spalancano, me ne rendo conto, è…ora, tutto quello che è successo, si sta convogliando in questo punto del tempo…era per questo?
Io devo essere debole? Per farmi sostenere da lui? Per…dare una ragione al suo agire?
"Io…"
Ti prego d'esser sveglio, non avrei la forza di doverti destare…
"…ora non ho più certezze. Ho bisogno…"
…è sveglio, non s'è addormentato, è rimasto a vegliarmi…Hanamichi alza la testa, mi guarda…attende…
"…della forza…"
…sorride, una lacrima scivola lungo la sua guancia…
"…che sei andato a cercare"
Il mio orgoglio non soffre, a questa dichiarazione, perché dovrebbe? È la verità…e io non ne ho paura.
"Kaede…"
Si sporge, mi bacia…il mio cuore riprende a battere, come faceva tanto, tanto tempo fa…e sarà solo la mia immaginazione, ma è anche più…caldo.
"…Kaede"
ripete, accoccolandosi contro di me, intrecciando le mani con le mie e riempendomi il torace di baci…i suoi piedi accarezzano i miei, sono caldi come li ricordavo…
"Ti amo"
mormoro, senza accorgermene…mi è sfuggito con naturalezza, nello stesso modo in cui glielo dicevo, senza pensarci troppo…la ragione è nemica dell'amore, ne sono sempre più convinto…
"Anch'io Kaede…e c'è una cosa che devo dirti…"
Tremo, o è il brivido della mia anima, che ha raggiunto la superficie?
"…no, non preoccuparti, non c'è nulla di cui temere"
"Hn?"
Sarà…ma non so quando riuscirò nuovamente fidarmi ciecamente, di lui…
"Come ti ho detto, con questo lavoro ho chiuso. Ho raccolto la somma necessaria per…realizzare un sogno, un desiderio che ho concupito per…scordare ciò che ti ho fatto. Ma ora tu sei qui, e…"
"Hana, arriva in fondo!"
sbotto spazientito…certe volte è proprio prolisso!
"Non interrompere il Genio, volpaccia muta!"
"Hn"
ma ride, tutto il lui è gioia…mi sento meglio, mi sento davvero meglio, sto iniziando a chiedermi il motivo per cui prendevo quei sonniferi, non lo ricordo più…
"…capisco che potrebbe essere una cosa difficile da decidere così, in fretta, però…voglio girare la vecchia Europa"
Eh?!
"Hn?"
Si strofina contro di me, come un cucciolo…
"Sì…voglio andare dall'altra parte del mondo, affittare una macchina- sto prendendo la patente internazionale, sai?"
"Se guidi come con quella giapponese, siamo a posto…"
commento funereo, al ricordo del nostro povero insegnate di scuola guida…pace all'anima sua…
"Maledetto volpino spelacchiato! Dovrei tirarti una testata!"
Mi guarda furente, ma non mi sposto, non mi muovo…non faccio nulla, a parte socchiudere le labbra in un sorriso indecifrabile, e lasciar intravedere i denti…l'ho sempre fatto impazzire, facendo così…
…e infatti subito sbuffa, perdendo tutta la carica rabbiosa e trasformandosi, di nuovo, in una scimmietta morbidosa e coccolosa…la mia scimmietta!
"Ma dato che è il primo, e il tuo compleanno, per stavolta soprassederò. Ma ti avviso, la prossima volta doppia razione!"
e ride, riprende a ridere come se il lasso di tempo, in cui non siamo stati insieme, non fosse mai esistito, e mi guarda con quegli occhi in cui le stelle sono discese…non dico nulla, mi piace troppo per poter parlare, e lui lo sa come mi sento, come mi sconvolge dentro, come ho voglia di prenderlo di nuovo, e farlo godere fino a farlo svenire, e io in lui…
…lo sa perché lui vuole, che sia così.
"Vorrei prendere quella maledetta macchina, magari una bella jeep, e partire, girando in tutti i paesi…ho comprato un portatile con connessione satellitare, con quello sceglierei i percorsi migliori, i luoghi da visitare, e un albergo a caso in ogni città, per passarvici le notti, e girare per tutto il tempo necessario a riempirmi gli occhi di quel mondo lontano…"
Mi sembra di sognare a occhi aperti, di essere lì accanto a lui, a camminare fra le lavande della Francia, a rotolarci fra le nevi della Svizzera, a specchiarci nei lì vicini laghi del nord Italia, e poi scendere, e perderci nel sole e sulle spiagge, e con un traghetto arrivare all'ombra dei templi della Grecia antica…
…ma lui ha parlato al singolare, io non sono compreso in questo progetto…perché me ne sta parlando? Non capisce quanto mi faccia male?
No, probabilmente no…così ingenuo e cieco, il mio Hanamichi…non so nemmeno, se posso di nuovo definirlo il mio ragazzo…
"La partenza è per agosto, alla fine del periodo degli esami, ho già parlato coi prof, non c'è problema se mi prendo un anno sabbatico…vorresti venire con me?"
Dritta, senza preavviso, il mio cuore ha sussultato…allora mi vuole con sé?
"H-Hana…"
Non ci credo, non posso credere…
"Lo avevo programmato per dimenticare tutto, ma ora…vorrei usare tutti gli attimi di questo viaggio per offrirmi a te, cancellare ciò che ho fatto, e…dimostrarti quant'è migliore questo Hanamichi, rispetto a quell'idiota che ti ha lasciato…"
"Allora lo ammetti…"
Non potevo lasciarmela scappare, non ho ancora completamente realizzato ciò che ha detto…
"Sì…solo il più grande degli idioti, potrebbe farti soffrire. E io voglio farti dimenticare tutto! Tutto!"
Il fervore con cui si confessa a me è strabiliante, mi intontisce…andare con lui, un anno intero con lui, solo noi, in luoghi lontani dove nessuno ci conosce, dove essere noi stessi, in pubblico, senza timore…
…il mio cuore trema, alla sola idea…
"M-Mi stai chiedendo di lasciare l'università, la squadra, Seattle…"
"…sì"
mugugna mesto, aspettandosi un no secco, una vendetta per ciò che mi ha fatto.
Sciocco…è ora di dimostrare che credo, in ciò che ho affermato prima…
"Raccontami meglio del tuo progetto…da dove vorresti cominciare?"
Una cosa che mi ha sempre reso estasiato, è vederlo felice…come ora.
Sì, sono felice. Finalmente, lo sono di nuovo.
"K-Kaede…verrai con me?"
Credici, amore mio, credici…
"Hn, ma a una condizione…guido io"
Hanamichi non ci arriva subito, poi s'arrabbia:
"Stupido volpino!"
sbotta, ma lo dice ridendo…e anch'io sorrido…sarà bello, tornare con lui.
Fine
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