DISCLAMER: La Rowling
non potrebbe mai scrivere una cosa così idiota.... per cui lo faccio io!^^
Non voglio
chiamarmi Harry Potter!
di Nuel
Restare a scuola pressoché da soli può avere i suoi vantaggi. Quel Natale
Draco si era preso una bella influenza e Madama Chips gli aveva
assolutamente proibito di prendere il treno finché non gli si fosse
abbassato quel febbrone.
Il febbrone, la vigilia di Natale, era passato, ma lui non aveva molta
voglia di tornare dai suoi, così con un “Mi sento ancora debole” e un “Non
vorrei contagiare la mamma” aveva convinto tutti a lasciarlo in pace ad
Hogwarts.
Ed era stato decisamente un bene! Sarebbe stato un vero peccato perdersi
la scenetta che si stava gustando dalla balaustra del ballatoio sopra
l’ampio ingresso del castello: Harry Potter, isterico, che urlava come una
donnetta! Tutto per colpa dell’ennesimo articolo comparso sulla Gazzetta
del Profeta. Otto articoli in cinque giorni.... E uno più bislacco
dell’altro! Del resto, cosa importava cosa si scriveva, purché si
scrivesse di Harry Potter!
Draco ridacchiava divertito dallo sfinimento psicologico dell’altro, che,
evidentemente, dopo cinque anni sotto i riflettori, cominciava ad averne
le scatole piene.
Il preside, del resto, sembrava fin troppo comprensivo, ma, in fondo, era
risaputo che Potter fosse il suo pupillo.
-Basta! Non ne posso più! Non voglio essere Harry Potter!- Urlò il giovane
Grifondoro, prima di correre via.
Tz! Come si fa a non voler essere se stessi?! Harry Potter, ricco,
famoso... un tantino perseguitato.... ma la fama ha un prezzo, no?
Draco se ne tornò con calma al suo dormitorio. Aveva chiesto ed ottenuto
di dormire nel suo letto, dato che stava meglio. L’infermeria lo
deprimeva!
Dato che, spesso, la notte porta consiglio, a Draco, quella notte, portò
un’idea geniale....
Il mattino seguente, la Sala Grande accolse quella ventina di studenti
che, per svariati motivi, non avevano fatto ritorno a casa per le vacanze.
Draco spintonò via il vicino di posto di Potter e gli sedette accanto. Era
stata apparecchiata una sola tavola, data l’esiguità di studenti e Malfoy
ne approfittò per avvicinare subito il suo rivale di sempre.
-Che vuoi, Malfoy?-
-No, Potter: la domanda corretta è “cosa vuoi tu”!-
-La febbre ti ha liquefatto il cervello?-
-Mi pareva di aver capito che tu non volessi più essere tu...- Gli sorrise
bieco, afferrando del pane tostato.
Harry aggrottò la fronte e lo osservò attentamente.
-Passavo per caso dalle parti dell’ingresso, ieri sera... e ho sentito una
interessante conversazione tra te ed il preside-
-Mi stavi spiando?!-
-E perché mai dovrei farlo, Potter? Per sapere qualsiasi cosa su di te mi
basta leggere la Gazzetta, no?- Ironizzò il Serpeverde andando a premere
un tasto sicuro.
Harry tornò, imbronciato, sul suo bacon, rivolgendo mentalmente una
quantità di insulti a tre quarti dei giornalisti del mondo dei maghi.
-Bhe, pensaci, Potter. Io potrei avere la soluzione ai tuoi problemi...
ciao- Malfoy si alzò e lasciò la Sala canticchiando.
Repressa la rabbia, ma non la curiosità, Harry, cinque minuti dopo,
correva dietro a Malfoy per sapere cosa intendesse col suo discorso.
-Vieni, Potter, andiamo in un posto sicuro...- Disse, indicando il
fantasma di Pix che passava sopra di loro in quel momento.
Entrarono in un’aula vuota. Draco controllò che non ci fosse nessuno nei
paraggi e chiuse la porta.
-Allora?- Chiese Harry, impaziente.
-Molto semplice Potter: Trasfigurazione! Tu sei bravo in Trasfigurazione,
no?-
-Si, ma che c’entra?-
Draco sorrise alzando gli occhi al cielo.
-Ti trasformerai in qualcun altro!-
-Non sono un metamorfomago-
-Lo so. Infatti useremo un incantesimo di Trasfigurazione. E’ un po’
complesso, ma lavorandoci in due non dovremmo avere problemi-
Harry lo fissò alquanto incuriosito, ma anche un po’ preoccupato.
-Da quando vuoi aiutarmi, Malfoy?-
Draco allargò le braccia. -Ho da guadagnarci pure io, Potter, cosa credi?
Non ti aiuterei mai per puro altruismo!-
-E cosa ci guadagni, sentiamo-
-Semplice: ti tolgo dalle luci della ribalta per un po’... sai, è una vera
noia trovare il tuo nome ogni volta che leggo la Gazzetta, inoltre, tu mi
dovrai un favore...-
-E in chi dovrei trasfigurarmi?-
-Mio cugino Nigel-
-Cosa??-
Malfoy sogghignò soddisfatto.
-Nigel Malfoy, mio cugino. Starai con me dato che non sei in grado di
inventarti una scusa decente...-
-Vuoi dire “mentire”-
-...E’ la stessa cosa, Potter. Dicevo: diremo che mio cugino è venuto a
trovarmi perché mi è molto affezionato e non voleva trascorrere le vacanze
lontano da me. Tu manderai una lettera a Silente dicendo che hai preso il
Nottetempo perché volevi cambiare aria per un po’-
-Silente non è uno stupido!-
-Anche se non ci cascasse non tradirà il tuo travestimento, sapendo che
hai bisogno di un po’ di anonimato-
-...-
-Inoltre, dovendoti comportare come Nigel....-Draco sfoderò uno dei suoi
migliori ghigni alla Malfoy.-dovrai essere molto carino con me... Nigel ha
due anni meno di me e mi adora... credi di farcela, Potter?-
-Certo! Cosa ci vuole a fare lo stupido?!- Si piccò Harry, cadendo
definitivamente nella trappola di Malfoy.
Mentre mettevano a punto i passaggi dell’incantesimo in biblioteca, Draco
pregustava la soddisfazione di avere Potter in suo potere, almeno per una
settimana.
Impiegarono poco meno di due giorni per imparare l’incantesimo. Più della
formula e dell’intonazione, ad essere difficile era il movimento della
bacchetta.
Infine, la sera del secondo giorno, Harry e Draco operarono l’Incanto
Transfiguratio Totalus.
Harry si guardò allo specchio: era un po’ più basso, più esile, pallido,
biondo e con gli occhi azzurri. I lineamenti erano delicati e morbidi, i
capelli un po’ più lunghi e leggermente mossi... se non fosse stato certo
che Nigel fosse un maschio si sarebbe scambiato per una bambina.
Draco ridacchiò per il suo stupore, poi lo prese per mano e lo trascinò
fino all’ufficio di Piton. Harry era un po’ scioccato e lo seguiva
arrancando con le gambe troppo corte per tenere il passo.
-Professore- Iniziò Draco, quando fu davanti all’insegnante di Pozioni.
-Lui è mio cugino Nigel... è arrivato poco fa con la polvere volante... so
che è contro le regole, ma... potrebbe restare qualche giorno con me?-
Draco mise in mostra tutte le sue qualità di attore -Bugiardo, secondo
Harry- per convincere l’arcigno insegnante.
-Nigel? Il figlio di Augustus?-
-Si, proprio lui!- Intervenne Draco.
-Ha fatto un lungo viaggio per arrivare qui... va bene, permesso
accordato-
-Grazie professore!-
-Grazie- Mormorò pure Harry.
Draco lo trascinò nel dormitorio di Serpeverde. Harry si guardò in torno,
fingendo di non conoscerlo, anche se, in effetti, la sua unica visita al
sotterraneo, qualche anno prima, non era stata proprio una gita turistica.
-Fin qui è andata. Hai scritto a Silente?-
-Si... ora?-
-Ti mostro il tuo letto-
-Devo stare qui?- Cadde dalle nuvole Harry.
-Mi pare ovvio: sei mio cugino!-
Harry si lasciò condurre al letto accanto a quello di Draco, continuando a
guardarsi in torno. Draco era l’unico Serpeverde rimasto.... Harry si
sentì un po’ in trappola.
-Chi è Augustus?- Chiese, tanto per fare conversazione.
-Il primo cugino di mio padre. Vive in Scandinavia, suo padre, il mio
prozio Brutus era il fratello minore di mio nonno Draco. Il clan Malfoy
aveva dei possedimenti in Scandinavia e il mio bisnonno mandò il suo
secondogenito ad occuparsene. Lì zio Brutus sposò una nobildonna locale:
lady Gherta ed ebbero Augustus. Lui sposò un’altra donna Scandinava: lady
Ulyka, la madre di Brutus e di Nigel.-
-”Ho” un fratello?-
-Maggiore, ma non andiamo molto d’accordo. Invece con Nigel è tutta
un’altra storia- Draco sorrise ed Harry intuì che non sarebbe seguito
nulla di buono.
-Nigel è un ragazzo timido, ma con me è molto estroverso... anzi... direi
che è totalmente disinibito.... è molto bello, come puoi vedere, ma credo
che non se ne renda conto. Con me è struscevole, quasi ammiccante.... ma
data la sua età dubito che lo faccia intenzionalmente...-
-Stai dicendo che dovrò starti tutto il giorno addosso, Malfoy?-
-Se vuoi essere credibile...- Ghignò di nuovo il Serpeverde.
Harry sgranò gli occhi.... cominciava a non piacergli quella situazione.
-Ora andiamo a cena. Sarà la tua prova del fuoco! Aggrappati al mio
braccio: Nigel lo fa sempre-
Harry ubbidì sbuffando. L’imbarazzo del dover camminare in quel modo gli
fece assumere un atteggiamento molto “da Nigel” : occhioni bassi ed un
velo di porpora sulle guance morbide.
Dopo cena, Harry fece un po’ fatica ad addormentarsi, in un letto diverso
dal suo. Il sotterrraneo era molto buio e la vicinanza di Malfoy non era
molto rassicurante, tuttavia, alla fine, si addormentò.
La mattina seguente, Harry si svegliò per primo e si rivestì con gli abiti
che gli aveva fornito Draco: pesanti pantaloni neri ed una morbida camicia
bianca piena di pizzi svolazzanti che lui avrebbe tanto voluto eliminare.
Mentre si pettinava davanti allo specchio, sorpreso di quanto quell’operazione
per lui insolita risultasse facile, sentì Draco muoversi nel letto-
-Buon giorno!- Lo salutò. Si era svegliato di buon umore, pregustando la
libertà di cui avrebbe goduto per quei giorni.
-Ciao Potter- Draco si alzò a sedere sul letto e lo fissò. -Di solito
Nigel salta sul letto e mi da il buon giorno con un abbraccio
soffocante... ancora mezzo svestito...-
-Vuoi dire che devo farlo pure io?- Harry era troppo di buon umore per non
stare al gioco; ancora prima che l’altro rispondesse, saltò sul letto e
gli buttò le braccia al collo, ributtandolo disteso sul cuscino.
-Va bene così, “cugino”?-
Draco Infilò una mano tra i loro petti e gli sbottonò qualche bottone
della camicia.
-Così va meglio...-
Harry sorrise insinuante e la sua espressione assunse un aspetto molto
“Malfoy”
-Draco, non è che tu e tuo cugino...?-
-Che stai insinuando, Potter?!-
-Niente solo...- Harry cominciò a baciargli il collo... era sicuro che
Malfoy avrebbe ceduto molto in fretta e gli avrebbe rivelato di avere una
certa passioncella per il bel cuginetto.
Malfoy gemette piano, iniziando ad abbracciarlo. Allora Harry, ridendo di
gusto, per la riuscita del suo scherzo, si allontanò con un salto da
Malfoy e dal letto, guardandolo molto soddisfatto.
Draco si alzò di scatto cercando di afferrarlo, col viso arrossato.
-Dove credi di andare?!- Gli sbraitò con voce di una nota più alta del
solito. -Torna subito qui a finire quello che hai iniziato!- Gli ordinò.
Cercando di frenare la risata, Harry si sedette ai piedi del letto,
continuando a fissarlo con un bel sorriso.
-Ma come? Non hai appena detto che tra te e tuo cugino non c’è proprio
niente?!-
-Cosa c’entra? Lui è piccolo! E tu non sei lui!-
Harry scoppiò a ridere di nuovo e Draco, uscito dalle coperte, gattonò
fino a lui, circondandogli il collo con un braccio e baciandolo a
sorpresa.
Nel giro di pochi secondi Harry era di nuovo steso sul letto, coinvolto in
un bacio mozzafiato. La sua camica, come la casacca del pigiama di Draco
era sparita da qualche parte, sul pavimento ed i due continuavano ad
accarezzarsi, stesi uno di fianco all’altro.
-Aspetta!- Lo interruppe Harry, ad un certo punto, mettendosi a sedere.
Draco fece altrettanto, sedendogli di fronte.
-Insomma... cosa...? Che stiamo facendo?-
-Siamo adolescenti, Potter... che diavolo vuoi che stiamo facendo?-
Harry lo fissò con un’espressione un po’ da pesce lesso.
-Ma siamo ... maschi... Insomma.... non è proprio normale-
-Vedi ragazze disponibili nei paraggi, Potter? A volte bisogna
accontentarsi di quel che si ha!-
-Mai sentito dire “Non prender pane per focaccia”?-
-E’ un modo di dire babbano?-
-Già-
-No, mai sentito... ma ne capisco il senso-
-E allora?-
Si guardarono per qualche secondo, entrambi a gambe incrociate, uno di
fronte all’altro, il fiato ormai ripreso.
-Continuiamo! Mi pare ovvio!- Rispose sicuro, Malfoy.
-E fin dove arriviamo?- Harry non era altrettanto sicuro.
Malfoy pensò per qualche secondo. -Non so... non credo che dovremmo
arrivare fino in fondo... solo... continuare un altro po’-
-Giusto- Convenne Harry, un istante prima che Malfoy gli fosse di nuovo
addosso.
Mentre Draco lo baciava quasi famelico, Harry prese a palpeggiargli
abbondantemente il sedere, appena coperto dal pigiama di seta nera.
-Che fai, Potter?- Gli chiese il biondo, ansimante, continuando a
succhiargli il lobo di un’orecchio.
-Non lo so.... seguo l’istinto-
-Ok-
Harry infilò una mano sotto l’elastico dei pantaloni e prese a saggiare la
consistenza dei glutei del Serpeverde, quando questi si ritrasse
all’improvviso, col fiato di novo corto.
-Che c’è?- Gli chiese Harry, che non aveva per nulla voglia di smettere.
-Non va bene-
-Cosa?-
-Sei mio cugino! Non posso farmi Nigel!-
-Non sono Nigel!-
-Però sembri lui!-
-Non mi pareva te ne preoccupassi, un attimo fa!-
-Mi sento incestuoso e pedofilo! Poi come lo guardo, mio cugino, quando lo
reincontro?!-
-D’accordo, finiamola qui- Sbuffò Harry, convenendo che il biondo aveva
ragione.
-Io vado in bagnio, poi studiamo?-
-Si, sarà meglio...-
I due ragazzi si separarono per qualche minuto. Quando Draco tornò,
lavato, pettinato e vestito, anche Harry si era ricomposto.
-Andiamo a fare colazione?-
-Andiamo-
Dopo colazione tornarono nella sala comune dei sotterranei e presero i
libri, decisi a mettersi a studiare.
Un paio d’ore trascorsero tra piume d’aquila che tamburellavano sul legno
del tavolo e pagine girate e rigirate a vuoto.
-Tu riesci a studiare?-
-Io no e tu?-
-Nemmeno-
Qualche minuto d’imbarazzo e poi....
-Credi che dovremmo....-
-Assolutamente!-
-Assolutamente si o assolutamente no?-
Draco aggrottò le sopracciglia. -A volte mi chiedo come tu ci sia arrivato
al sesto anno-
-Istinto-
-Si.... per forza. Allora...-
Ma mentre parlavano si erano già pericolosamente avvicinati. Si erano
fermati un attimo a guardarsi negli occhi e poi, come due falchi che
calino sulla preda, si erano avventati uno sulle labbra dell’altro,
cominciando a dirigersi verso il letto e spogliandosi
contemporaneamente..... riuscendo a sfilarsi a mezzo le camicie ed
inciampare sul mantello di Draco che finì a terra, tirandosi dietro Harry.
-Ai!-
-Cosa?- Soffiò Harry, incapace di trattenersi dal continuare a baciarlo.
-La schiena! Il pavimento non è propriamente morbido!-
-Vuoi che andiamo sul letto?-
-Potter, ti sei rincoglionito? Certo che voglio andare sul letto!-
Harry si alzò un po’ più rosso di un attimo prima, aiutandolo ad alzarsi e
raggiungendo finalmente il letto.
-Prima però....- Iniziò Draco prendendo la bacchetta.
-Cosa vuoi fare?-
-Renderti il tuo aspetto!-
-E se entra qualcuno?-
-Potter, chi diavolo vuoi che entri?!-
-Giusto..... siamo soli-
-Disincanto!-
Le fattezze delicate del cugino Nigel si dissolsero in un lampo, rivelando
quelle più solide di Harry.
-Va meglio così?- Chiese Harry, ritrovandosi un po’ stretto nei pantaloni
del suo travestimento.
-Decisamente...-
-Non riesco a credere che tu voglia fare certe cose con me!-
-Non “con te”, Potter... sono un normale adolescente in piena tempesta
ormonale....-
-Vuoi dire che ti andrebbe bene chiunque?- Gli chiese Harry un po’
infastidito.
-Bhe... Weasley, per esempio, no... e neppure Paciok.... quei due cretini
che mi girano sempre intorno, men che meno!-
-Malfoy, stai nominando tutti maschi.... io pensavo a qualche ragazza, la
Parkinson, per esempio, lei ti adora!-
Draco fece un’espressione disgustata. -Ti prego, Potter! Le femmine sono
così noiose!-
-Vuoi dire che ti piacciono i maschi?-
-Non so.... forse vuol solo dire che si, voglio farlo con te.... cavolo,
Potter! Sei nella mia vita da meno di ventiquattro ore e stai facendo un
casino! Io avevo altre cose in mente!-
-Se è per questo, pure io....-
-Io lo so come finirà: ce ne staremo rinchiusi qui dentro fino alla fine
delle vacanze a sprecare i nostri giorni per fare cose che non avremo mai
il coraggio di ammettere!-
-E allora cosa suggerisci?-
-Smettiamola di arrovellarci il cervello e facciamole!-
Harry, con un sorriso soddisfatto si buttò di nuovo su Malfoy.... aveva
una gran voglia di trovare una scusa per togliersi quei pantaloni così
stretti...
Dopo svariati secondi di reciproca esplorazione del cavo orale e di dita e
di mani che esploravano tutto quello che potevano, i due si staccarono per
riprendere fiato, più decisi che mai a continuare, ma con un dubbio
atroce.
-Potter, tu l’hai mai fatto?-
-No-
-Oh- Malfoy aggrottò le sopracciglia. -Potter, mi sfugge un
particolare...-
-Che ne diresti di chiamarmi per nome, intanto? E poi, cos’è che ti
sfugge?-
-La teoria, con una ragazza, credo di saperla.... ma, tra maschi, come
funziona?-
-Ehm....- Harry fu sopraffatto dal medesimo dubbio amletico.
-Harry.... io la femmina non la faccio!- Realizzò Malfoy prima che Harry
potesse dire la stessa cosa.
-Ma avevamo deciso che non saremmo andati fino in fondo, no? Per cui...-
Draco sospirò spazientito. -Abbiamo sette giorni, ancora, da passare
assieme. Davvero credi che in sette giorni non cederemo agli assalti
ormonali?-
-Forse hai ragione..... e allora come facciamo?-
-Semplice Harry.....- Gli sorrise sornione. -la femmina la fai tu!- E gli
tappò la bocca con un bacio impedendogli di ribattere.
Harry bofonchiò qualcosa, cercando di sottrarsi al bacio, ma Malfoy,
nonostante il suo supposto sangue puro, doveva avere tra i suoi antenati
qualche piovra ed Harry rinunciò, momentaneamente, a dirgli il fatto suo.
-E se facciamo a turno?- Propose non appena ebbe le labbra libere.
-Mi pare una proposta sensata.... Ci penserò!-
Harry avrebbe tanto voluto rivolgergli un paio di improperi, ma dalla gola
gli uscì solo un alto gemito simile ad un ululato: Draco gli aveva
sbottonato i pantaloni ed aveva cominciato ad accarezzarlo col palmo della
mano, sopra i boxer.
Spostandosi leggermente, Draco allargò l’apertura dei pantaloni e cominciò
a leccare il tessuto bianco, tenendo compressa l’erezione del Grifondoro
che perdeva rapidamente la ragione.
Harry si sentiva come se lo stessero torturando: voleva che Draco
eliminasse tutta la stoffa tra loro e lo prendesse in bocca.... ma si
sentiva anche così sconvolto da non riuscire a fare altro che gemere
incontrollabilmente.
Draco gli sfilò i pantaloni con un movimento deciso e fece altrettanto con
i propri, premendosi immediatamente contro Harry.
I baci divennero morsi affamati, mentre Harry cercava disperatamente il
contatto dei loro bacini, strusciandosi sull’altro e facendogli
rapidamente raggiungere le sue stesse condizioni.
Harry cercò rapidamente con lo sguardo il bassoventre di Draco per
scoprire cosa dovesse assolutamente eliminare, notando distrattamente che
il nemico erano degli slip neri, elasticizzati, che segnavano egregiamente
le linee del biondo.... compresa quella che palesava il suo desiderio.
Harry ci mise solo due secondi ad eliminare il carceriere di Draco e poi
si liberò a sua volta del proprio.
Il primo incontro fece urlare entrambi. Le punte carminie erano già umide
e pulsanti, i testicoli gonfi da far male, ma nessuno dei due si decideva.
I baci e le carezze insistenti presero a fermarsi sugli ombelichi, mentre
i fianchi si tenevano un po’ discosti.
-Cosa aspetti, Draco?- Chiese convulsamente Harry.
-Sei tu quello più istintivo, no? Comincia tu!-
-Ma non hai detto che tu non vuoi fare la femmina?!-
-Oh, piantala, Potter! Devo sempre spiegarti tutto?!-
-----^^ Così, Harry e Draco scoprirono i dolori e le dolcezze
dell’adolescenza! Trascorsero giorni molto densi e non finirono i compiti,
ma al ritorno dei loro compagni dalle vacanze, nessuno riuscì a scoprire
perché.... In compenso, gli sgabuzzini per le scope, nei mesi seguenti,
avrebbero potuto raccontare cose turche.... se solo avessero potuto
parlare!-----
Fine
-_- : E la lemon?
>*-*<: Non c’è.
O_O : QUesto lo vediamo anche noi....
-_- : .... e gradiremmo sapere perché!
>*-*<: Non riuscivo a scriverla...^^’
Non volete sapere di Nigel?
-_- + O_O: NO!
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