Non ti amo

parte IV

di Nefertari

 

Sanzo e Gojyo si erano perfettamente rimessi in un paio di giorni.

La loro partenza era stata rimandata fin troppo.

Quella sera sarebbe stata l’ultima che avrebbero trascorso in quella città dove avevano trovato solo  problemi.

Il kappa decise di passare la serata guadagnando qualche spicciolo con il gioco d’azzardo.

Hakkai si ritirò nella propria stanza portando con sé Hakuryu,il quale,il giorno seguente, avrebbe dovuto tornare ad essere il loro mezzo di trasporto.

Goku e Sanzo,invece ,erano impazienti di avere un po’ di tempo da trascorrere finalmente insieme.

Si chiusero nella camera del bonzo e la scimmia si gettò allegramente sul letto,ridendo come un bambino.

Sanzo accennò un sorriso osservando l’entusiasmo di ‘quello stupido’.

Si avvicinò al giaciglio e si chinò verso il suo animaletto.

Questi allungò le braccia e accolse il monaco sul proprio petto.

Sanzo poteva sentire i battiti del cuore del compagno.

Avrebbe potuto anche passare a quel modo tutta la notte.

Goku carezzava lentamente i suoi capelli ,con una dolcezza tale da farlo rabbrividire.

Sollevò la testa e si avvicinò al volto della scimmia.

Solitamente entrambi lasciavano che la passione li travolgesse e li spingesse a unirsi con impeto e desiderio, ma quella sera , forse a causa della debolezza che ancora non aveva abbandonato Sanzo, ogni carezza e ogni bacio erano teneri e prolungati.

Goku catturò le labbra del bonzo e si  perse esplorando la sua bocca.

Nella camera regnava un silenzio irreale; udivano solamente i respiri profondi che accompagnavano le loro effusioni.

 

Lo scimmiotto non aveva preteso spiegazioni per lo strano comportamento che Sanzo aveva manifestato qualche giorno prima.

Aveva  capito che probabilmente si era trattato di un momento difficile per il bonzo e il suo unico rammarico era quello di non essergli potuto stare vicino.

Del resto Sanzo era fatto così: ogni tanto aveva bisogno di stare da solo.

Nonostante questo il bonzo gli voleva bene...ne era sicuro,ormai.

Non avrebbe più avuto dubbi.

Si sentiva ancora uno stupido per aver accettato la soluzione offertagli dalla vecchia alchimista.

Non aveva fatto altro che fuggire dai propri problemi e aveva rischiato di perdere il suo sole.

 

Sanzo depositò una lunga serie di umidi baci sul collo di Goku, per poi spostarsi sulla spalla e sul braccio.

Raggiunse la mano destra della scimmietta e introdusse un dito alla volta nella propria bocca, succhiandolo gentilmente.

A Goku pareva che la sua testa girasse.

Si sentiva in estasi.

 

Il suo stato di beatitudine fu interrotto da un sussulto di Sanzo.

“Cosa c’é?” chiese Goku allarmato alzando la testa.

Il bonzo aveva un’espressione inquieta.

“La tua mano...” rispose, “ ....per un attimo è ....sparita.”

La scimmia guardò Sanzo disorientata. “Sanzo, sei sicuro di star bene? Magari hai ancora un po’ di febbre...”.

Il bonzo tirò fuori l’harisen e colpì Goku sulla testa.

“Sono sicuro di quello che ho visto, stupida scimmia!” ruggì Sanzo. “Cos’hai combinato,questa volta?”

“Ma...”sussurrò Goku con occhi innocenti, “...io non ho fatto niente! E’ da quando ho bevuto l’antidoto che tutto è a posto!”

“L’antidoto?” chiese Sanzo allarmato e infuriato. “Credevo ti fossi ricordato spontaneamente di me! Perché non me lo hai detto,idiota? Chissà che cosa diavolo ti hanno fatto bere....”

Goku avvertì nuovamente un giramento di testa.

Si osservò istintivamente le mani e ,come aveva detto Sanzo, le vide perdere consistenza e diventare trasparenti per un breve istante.

La stessa cosa stava succedendo anche ai piedi.

“Maledizione...” ringhiò Sanzo. “Muoviti,dobbiamo andare subito da quella fantomatica alchimista.”

“Ehm....Sanzo....” disse timidamente Goku. “Non riesco a muovere le gambe.”

Il bonzo sbraitò e prese lo scimmiotto tra le braccia, trasportandolo fuori dalla stanza.

 

 

************************

 

 

Fortunatamente la vecchia donna non abitava troppo lontano dall’albergo.

I mancamenti di Goku si facevano sempre più frequenti e si estendevano ad ogni parte del corpo. Sanzo correva stringendo al petto quel fagotto inerme.

Lo aveva appena ritrovato e stava per perderlo di nuovo.

No,non lo avrebbe permesso.

 

Giunti di fronte alla casa dell’alchimista, Sanzo adagiò Goku sotto un albero.

“Non ti preoccupare,me la vedo io con quella vecchaiccia.” disse.

Goku annuì accennando un sorriso.

Il bonzo sferrò un calcio e scardinò la porta dell’abitazione.

“Vieni fuori, maledetta!” intimò.

L’anziana donna non rispose. Evidentemente non era in casa.

Dal piccolo bosco di fronte alla residenza, emerse una risata fastidiosa e perfida.

Sanzo si voltò di scatto.

Vicino ad un immobile Goku c’era la vecchia alchimista.

“Molto bene!”esclamò lei. “Finalmente la mia pozione ha fatto effetto. Cominciavo a credere di non aver utilizzato le dosi esatte.”

Sanzo estrasse la pistola e la puntò contro la donna.

“Altro che alchimista!” disse. “Tu sei una seguace delle arti oscure.”

Intorno alla strega si cominciava a distinguere un’ombra di energia rossastra.

“Genjo Sanzo...” riprese lei. “...Tutto è andato come avevo previsto sin dall’inizio . Se rivuoi indietro il tuo amichetto devi consegnarmi il sutra del cielo demoniaco. Altrimenti.... questo bel giovanotto diventerà un’ombra e sarà destinato a vagare sulla terra senza mai trovare pace..”

“Tsk...” Sanzo cominciava ad alterarsi. “Se c’è una cosa che odio , sono i ricatti, maledetta vecchia.”

Il bonzo spostò la sua attenzione su Goku.

Ormai era quasi del tutto trasparente.

-Dannazione....- pensò.

Decise quindi di consegnare il sutra all’alchimista.

Lo arrotolò e glie lo offrì.

La vecchia si avventò ridendo sul proprio bottino.

“E adesso dammi l’antidoto!” ordinò il monaco furente.

Lei scoppiò in una risata assordante.

“Povero illuso...”sghignazzò. In preda all’euforia dimenticò di farsi consegnare anche l’arma di Sanzo. “Credi davvero che esista un antidoto?”

Detto questo la vecchia si allontanò velocemente ma il colpo di pistola di Sanzo la raggiunse prima che potesse dileguarsi.

La strega si volatilizzò tra atroci urla di rabbia.

Una disattenzione aveva mandato all’aria tutto il suo piano

Il sutra di Sanzo cadde a terra.

 

Il bonzo si inginocchiò di fianco a Goku.

Allungò una mano per toccarlo ma non ci riuscì.

Il corpo della scimmietta era ormai immateriale,simile alla nebbia.

“Sanzo...” disse Goku con un filo di voce.

Il monaco non riusciva nemmeno a rispondere.

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime.

Erano passati anni dall’ultima volta in cui aveva pianto.

Goku sollevò il suo braccio trasparente e cercò di afferrare la mano di Sanzo, fallendo.

-Niente....- pensò Sanzo. -Non posso fare niente....-

 

All’improvviso una forte luce bucò le nuvole.

Sanzo alzò la testa e vide materializzarsi di fronte a sé Kanzeon Bosatsu.

“Buonasera Genjo Sanzo Oshi.” sorrise lei. “Possibile che io debba sempre scomodarmi per correre in vostro aiuto?”

Sanzo la guardò diffidente. “Che diavolo vuoi?”

“Non cambierai mai!” disse lei compiaciuta. “Sono venuta a portarti questa.”

La divinità porse al monaco un’ampolla.

“Questa è l’acqua miracolosa che sgorga da una sorgente del mondo celeste.” spiegò. “E’ un buon antidoto contro qualsiasi veleno. Certo che voi umani siete proprio delicati!”

“Perché vuoi aiutarmi?” le chiese Sanzo.

“Diciamo che lo spettacolo che voi mi offrite sarebbe più noioso senza questa scimmietta.”

Il bonzo non volle sentire ulteriori ragioni e strappò a Kanzeon Bosatsu la boccetta .

La divinità scomparve sussurrando :”A presto...Konzen.”

 

Sanzo si piegò su Goku e spruzzò su tutto il suo corpo l’acqua miracolosa.

La scimmia parve riacquistare consistenza ma non aveva ancora riaperto gli occhi.

Il bonzo prese allora in bocca un sorso d’acqua e la riversò nella bocca di Goku.

Si allontanò dalle sue labbra e attese.

Lo scimmiotto riprese lentamente conoscenza e quando riconobbe Sanzo i suoi occhi si riempirono di gioia.

Saltò al collo del biondo monaco,il quale sospirò,sollevato.

“Adesso hai capito perché ti dico sempre di non fidarti di tutti quelli che incontri?” disse Sanzo con la voce rotta dall’emozione.

 

****************************

 

Sanzo portò Goku sulle spalle fino alla locanda.

Arrivati in camera, il bonzo si abbassò per far scendere la scimmia, che ormai aveva pienamente recuperato le forze.

Goku prese Sanzo per mano,sorrise  e lo tirò fino al letto.

Il monaco si tolse la veste cerimoniale e la tuta nera, restando solo con i pantaloni.

Lo scimmiotto, anch’esso vestito solo dai pantaloncini, si infilò sotto il lenzuolo.

Sanzo lo raggiunse e si strinse a lui.

Non dissero una parola , ma del resto non ce n’era bisogno.

Goku si avvicinò alla bocca di Sanzo e la baciò con ardore, mentre le sue mani giocherellavano con i capelli dietro le orecchie.

Il bonzo prese il viso dello scimmiotto tra le mani e lo spinse contro il proprio, per cercare maggior contatto, quasi volesse assimilarlo per non rischiare più che gli venisse portato via.

Il loro respiro era già affannoso.

Le mani di Sanzo scesero verso le natiche di Goku e si fecero strada sotto i leggeri pantaloncini.

Goku gemette allontanandosi dalle labbra del ragazzo biondo.

Questi afferrò il membro della scimmietta carezzandolo lentamente in tutta la sua lunghezza.

Nel frattempo gli piaceva osservare l’espressione di Goku: era bello vedere il piacere disegnato sul suo volto ingenuo.

Sanzo si abbassò e baciò l’eccitazione di Goku per poi accoglierla nella sua bocca.

In pochi istanti Goku raggiunse l’apice del piacere e, contorcendosi, emise un gemito di puro godimento.

La mano di Sanzo scattò e serrò la bocca della scimmia.

“Accidenti,idiota!” sussurrò il bonzo spazientito. “Ti avrò detto mille volte di cercare di contenere le tue grida. Nell’altra stanza ci sono Gojyo e Hakkai!”

Goku sorrise e disse :”Eh eh...scusami! Però la colpa è tua!”

Sanzo sbuffò e poggiò la testa sulla spalla di Goku, il quale catturò la mano del bonzo e iniziò a leccarne le dita.

Il monaco chiuse gli occhi per concentrarsi e assaporare meglio le sensazioni che quell’animale era in grado di donargli.

In seguito tornò a carezzare i glutei di Goku e massaggiò la sua apertura.

Dopo averlo preparato, Sanzo penetrò lo scimmiotto con forza.

La ferita sul suo stomaco gli faceva ancora male, ma questo non gli impedì di spingere ritmicamente con tutta la passione che aveva in corpo.

Gli occhi dorati di Goku erano colmi di appagamento.

Le mani del monaco stringevano la schiena del compagno.

Tenendo occupata la bocca di Goku  con un bacio, per evitare gemiti troppo acuti, Sanzo raggiunse l’orgasmo poco prima della scimmia,che si liberò di nuovo.

Stanco e sudato, il bonzo stava per uscire dalla scimmietta , ma questa disse :”Aspetta...ti prego... Resta ancora un attimo dentro di me. Mi piace stare così....”

Sanzo accolse di buon grado la richiesta di Goku e rimase unito a lui per qualche minuto; nel frattempo prese tra i denti uno dei teneri capezzoli della scimmia.

 

“Goku....” bisbigliò Sanzo.

A Goku piaceva sentire il suo nome dalle labbra del bonzo.

“L’altro giorno ti ho detto che non ti amo.” continuò il bonzo.

La scimmia abbassò lo sguardo e si intristì, ricordando quel momento.

“Bè...ho mentito.” concluse Sanzo senza guardare negli occhi Goku. “Ti amo.”

Detto questo reclinò il capo e si addormentò sul petto dello scimmiotto.

Goku pianse lacrime di gioia e poi si assopì carezzando i biondi capelli della persona che gli aveva donato un mondo splendente.

 

THE END!

 




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions