Non ti amo
parte III
di Nefertari
Goku passò tutto il
pomeriggio passeggiando per le vie della cittadella.
Non aveva il coraggio di
tornare alla locanda dove c’era anche “quel bonzo”.
Eppure non riusciva a
pensare ad altro che al bacio che lo aveva stordito e reso incapace di
reagire.
Scosse la testa per
cercare di eliminare l’immagine di quei bellissimi occhi viola che lo
perseguitavano e decise di andare a cercare qualcosa da mangiare.
Salì su un albero e
raccolse una pesca vellutata.
Se avesse fatto un cosa
del genere a Cho’An , sicuramente i monaci lo avrebbero rimproverato.
-Già...Cho’An....Eppure.....-
Goku si rese conto che
mancava davvero qualcosa nei suoi ricordi: come era finito a Cho’An? Perché
accettava di passare le giornate con bonzi lamentosi e severi?
Sospirò e addentò
avidamente il frutto.
********************
-Mmhm... A quanto ho
capito, la scimmia era qui,prima di tornare da noi....-
Gojyo si trovava davanti
alla casa dell’anziana donna che aveva offerto ospitalità a Goku.
Questi ricordava di aver
passato in quel luogo il pomeriggio e di aver assaggiato degli ottimi
pasticcini. Lo aveva raccontato al mezzo demone che aveva subito pensato di
cercare lì la causa dell’amnesia.
Bussò più volte alla
porta finché la vecchia non si affacciò ad una finestra.
“Cosa desidera?” chiese
lei sorridendo gentilmente.
“Buongiorno!”salutò Gojyo.
“Sono un amico del ragazzino che ieri è stato qui.”
“Oh,un amico del piccolo
Goku!” si illuminò la nonnina. “Prego,entra pure,ragazzo!”
Gojyo aprì deciso la
porta e si introdusse nell’abitazione.
“Avrei bisogno di
un’informazione!” esordì il kappa. “La scimm...ehm...Goku è tornato
piuttosto strano,ieri sera... Purtroppo non si ricorda di uno dei suoi
compagni di viaggio. Mi chiedevo se lei sa qualcosa di questa faccenda...”
La donna non si scompose
e continuò a sorridere
“ Ho solo esaudito una
richiesta di quel povero ragazzo...” disse. “Quando l’ho incontrato era
davvero distrutto!”
“-Esaudito una
richiesta-?” chiese Gojyo confuso.
“Voleva dimenticare la
causa della propria sofferenza e io ho risolto il suo problema.” rispose
lei.
“Ma...Cos...? Come
diavolo ha fatto? Cosa le è saltato in mente?” il kappa iniziava a perdere
la calma.
La vecchietta assunse
un’aria seria. “ Questo è solo il mio lavoro,giovanotto. Non ho imposto
niente a quel ragazzino. Io sono un’alchimista.”
Gojyo capì che la scimmia
doveva aver desiderato di dimenticare il litigio con Sanzo ma aveva ottenuto
un effetto maggiore rispetto alle aspettative.
“Dannazione... Senta,mi
dia immediatamente un antidoto!La sua pozione ha solo peggiorato le cose!”
ordinò il kappa.
La donnina lo guardò,
seccata dall’irruenza dell’ospite. “Mi dispiace... Non esiste un antidoto.”
*******************
Hakkai rimase ammutolito.
Le notizie che Gojyo gli
aveva portato erano tutt’altro che rassicuranti.
“Niente antidoto?” disse
il ragazzo dagli occhi verdi.
“Proprio così.” rispose
il compagno a voce bassa. “Quella stupida scimmia... Possibile che debba
sempre combinare qualche guaio?”
“Bisogna
riconoscere...”continuò Hakkai “... che Sanzo è stato troppo severo con
lui,questa volta. E’ normale che Goku abbia desiderato dimenticare un brutto
momento.”
“Questo lo capisco,Hakkai!”
commentò Gojyo. “Ma avrebbe dovuto lasciare che fosse il tempo a guarire le
ferite. Mi ha sempre commosso la devozione con la quale la scimmia seguiva
quel bonzo corrotto di fine secolo e invece ora...”.
“Adesso smettetela di
commentare faccende che non vi riguardano.” Sanzo era sulla porta ed aveva
ascoltato il discorso. “Se la situazione non si può cambiare, è inutile
indugiare ancora in questo villaggio. Domattina riprenderemo il viaggio.”
“Ma...Sanzo...” Hakkai
non riuscì a ribattere.
Sanzo si voltò e sia
allontanò dalla camera.
“Maledetto testardo...”
bisbigliò Gojyo.
***********************
La giornata stava
volgendo al termine e il sole gettava sulla valle riflessi infuocati.
Goku entrò di soppiatto
nella locanda e ,in punta di piedi, raggiunse la propria stanza.
Appena chiuse la porta
dietro di sé , tirò un sospiro di sollievo.
Si sedette a gambe
incrociate sul letto.
Lo stomaco gli
brontolava...
Pochi minuti dopo
qualcuno bussò alla porta ed entrò, senza attendere che gli venisse dato il
permesso.
Sanzo.
“Hai deciso di
evitarmi?”chiese il bonzo in tutta tranquillità.
Goku, imbarazzato,
abbassò lo sguardo e arrossì lievemente.
“Non preoccuparti,non ti
toccherò.” promise Sanzo avvicinandosi alla finestra aperta. “A quanto pare
ti sei bevuto un intruglio per cancellare parte della memoria e non esiste
un modo di annullarne gli effetti. Sono solo venuto a dirti che domattina
partiremo di nuovo.”
Goku annuì e prima che
Sanzo potesse uscire dalla camera gli chiese: “ Avrei bisogno di sapere una
cosa... Prima che io mi dimenticassi di te...che tipo di rapporto c’era tra
noi? Eravamo...ehm... amanti?”
Sanzo lo guardò così
intensamente da costringerlo a reclinare il capo.
“Eravamo molto di più, a
dire il vero.” rispose lui.
“Ma allora perché avrei
dovuto desiderare di dimenticarti?” domandò confuso lo scimmiotto.
“Nell’ultimo periodo
abbiamo avuto qualche divergenza...”spiegò Sanzo. “Purtroppo tu hai deciso
di risolvere i nostri problemi senza di me.”
Goku si sentì ferito da
quest’affermazione.
Era terribile sentirsi in
colpa per qualcosa che non ricordava di aver fatto.
Sanzo poggiò la mano tra
i capelli di Goku ma la ritrasse dopo pochi secondi, per non turbarlo.
In realtà avrebbe tanto
voluto stringerlo a sé.
“Vado a comprare le
sigarette...” disse, uscendo dalla stanza.
Goku rimase da solo.
*****************************
“Non c’era bisogno che
venissi anche tu.” disse Sanzo.
Gojyo lo aveva seguito
con la scusa di volersi comprare da solo le sigarette.
“Non essere sempre così
scontroso...” lo schernì il kappa. “In un momento come questo hai bisogno di
qualcuno con cui sfogarti!”
“A cosa ti riferisci?”
chiese Sanzo indifferente.
“Ah,andiamo... Sai
benissimo di cosa parlo. Mi riferisco a Gok...” Gojyo non fece in tempo a
finire la frase che si trovò la pistola del monaco puntata alla tempia.
“Ok,ok,ho capito....mi faccio gli affari miei. Comunque...” assunse
un’espressione seria “mi dispiace per ciò che è successo.”
Sanzo annuì.
In fondo,pensava, era
tutta colpa sua se Goku lo aveva dimenticato.
Riportò alla mente il
giorno in cui lo trovò nella caverna dove era stato rinchiuso per
cinquecento anni.
Lui lo aveva liberato ma
in realtà aveva salvato se stesso dal senso di vuoto che avvertiva dal
giorno della scomparsa del suo maestro.
E ora...
Da quel momento il suo
legame con lo scimmiotto non sarebbe più stato forte come un tempo....
Fu un ruggito a riportare
Sanzo alla realtà: un demone era sfuggito al loro intervento del giorno
prima e ora li stava per attaccare.
Gojyo,divertito,si
preparò allo scontro.
Il mostro li attaccò
ripetutamente ma i suoi colpi venivano facilmente evitati.
Ma ad un tratto,dai tetti
delle case circostanti, piovve un’orda inferocita di demoni che reclamavano
vendetta.
Sanzo e Gojyo furono
travolti e si confusero tra i nemici.
*************************
“Goku...” Hakkai entrò
nella camera di Goku e lo trovò appoggiato al davanzale della finestra,con
lo sguardo perso.
“Sono venuto a portarti
qualcosa da mangiare. Hai bisogno d’altro?”
La scimmia sorrise
tristemente e scosse la testa.
L’espressione di Goku
fece stringere il cuore al ragazzo moro.
“Più ci penso...”disse lo
scimmiotto, “...più la mia testa sembra voler scoppiare. Quel bonzo mi mette
addosso una tale ansia da farmi stare male.”
Hakkai poggiò una mano
sulla spalla di Goku e gli sorrise. “Io sono sicuro che un giorno ti tornerà
la memoria. Magari ci vorrà un po’ di tempo ma so che non puoi dimenticare
Sanzo. Lui è sempre stato tutto, per te.”
Il loro discorso fu
bruscamente interrotto dalle voci allarmate dei gestori della locanda.
Goku e Hakkai uscirono
dalla stanza.
Nel corridoio stava
avanzando a fatica Gojyo, che con una mano si appoggiava al muro e con
l’altra sorreggeva Sanzo, privo di sensi.
Hakkai si precipitò ad
aiutare Gojyo. “Cosa vi è successo?” chiese agitato.
“Alcuni demoni si sono
arrabbiati per il lavoretto che abbiamo fatto ieri...” rispose a denti
stretti il kappa ansimante. “Io me la sono cavata con qualche ferita
superficiale ma...Sanzo...”.
Il bonzo era stato
trapassato in pieno stomaco da una rudimentale arma.
Hakkai li aiutò a
raggiungere i rispettivi giacigli e chiese al padrone della pensione di
occuparsi del mezzo demone,che necessitava di cure meno urgenti.
Goku restò immobile sulla
porta della camera del bonzo.
Qualcosa stava per
esplodere dentro di lui.
Aveva già vissuto una
situazione del genere.
Quando?
Ad un tratto avvertì una
forte fitta e si accasciò a terra ansimante.
Era ancora cosciente ma
non riusciva a pensare ad altro che al dolore.
Hakkai si stava occupando
di Sanzo e non si accorse del malessere della scimmietta.
Goku si trascinò a fatica
verso la propria stanza e si gettò sul letto.
Le lacrime gli sgorgarono
dagli occhi senza un motivo apparente.
Si rotolò su se stesso in
preda al dolore finché la crisi non passò.
*************************
Hakkai era riuscito a
bloccare l’emorragia ma Sanzo non aveva ancora ripreso conoscenza.
Il problema non era tanto
la perdita di sangue quanto la febbre che era salita in seguito al forte
shock.
Goku si avvicinò
timidamente al letto di Sanzo.
Di nuovo provò un forte
dolore allo stomaco.
“Hakkai...” bisbigliò
sempre guardando il bonzo. “...mi sento male.”
Hakkai avvolse le spalle
di Goku con il suo braccio. “Lo so...” disse. “Cerca di stare tranquillo...”
La scimmia annuì.
Il giovane dagli occhi
color smeraldo lasciò la stanza per andare a prendere un bicchiere d’acqua.
Lo scimmiotto si sedette
vicino a Sanzo e lo osservò.
Vederlo ridotto così era
inspiegabilmente straziante.
Sfiorò il viso del bonzo
facendo affondare le dita tra i capelli dorati.
La pelle di Sanzo era
rovente.
Goku bagnò una pezza e
glie la posò sulla fronte.
Scrutò a lungo quel
profilo così familiare.
Nel contemplarlo, il suo
cuore si riempiva di tristezza.
Valeva la pena di
ricordarsi di una persona capace di provocare tali disagi interiori?
Finalmente Hakkai
ricomparve.
Goku decise di uscire a
prendere un po’ d’aria.
*****************************
La scimmia si riempì i
polmoni d’ossigeno.
Si sentiva disorientato e
perplesso.
Camminò verso la radura
circostante e si fermò sotto un albero.
Il vento soffiava tra le
foglie e il cielo era coperto.
Goku avvertì
l’irrefrenabile desiderio di colpire qualcosa e sfogò la propria tensione su
una roccia , prendendola a pugni.
La sua mano sanguinava ma
il dolore era impercettibile.
“Ogni volta che ti
incontro sei intento a distruggere qualcosa!”
Goku si voltò e vide
l’anziana alchimista. “Ah, è lei...”
“Sono venuta a cercare
proprio te,ragazzo.” disse la donna. “L’altro giorno il tuo amico con i
capelli rossi è passato da me per cercare un antidoto alla tua amnesia.”
“Si,l’ho saputo. A quanto
ho capito non esiste un antidoto.” asserì Goku ,cercando di recuperare il
controllo.
“Non è esatto...” lo
corresse lei . “In realtà l’antidoto esiste. Ce l’ho qui con me.”
Estrasse una fiala di
fluido rosa dalla ridicola borsa che portava a tracolla .
Goku rimase sconcertato.
“Io te la posso offrire”
continuò lei, “affinché tu possa recuperare la memoria perduta. Non l’ho
consegnata al tuo amico perché è giusto che sia tu a decidere se preferisci
ricordare o meno.”
La vecchia consegnò la
fiala a Goku.
“Arrivederci,piccolo!”
sorrise e se ne andò.
Goku guardò l’antidoto
che teneva stretto fra le dita.
-Cosa diavolo faccio
,adesso?- pensò in preda al dubbio.
-Se ho deciso di
dimenticare,l’altro giorno,sicuramente un motivo ci sarà stato.
E poi quel Sanzo mi mette
addosso una tale agitazione...
Però...Gojyo e Hakkai
dicono che gli ero affezionato.
Cosa devo fare?
Dannazione...-
Il cuore di Goku batteva
sempre più forte.
-E’ meglio....
Forse...
Io...
No...
Ma se...
................................
................................
................................
Sì. -
Lo scimmiotto trangugiò
la pozione .
****************************
“Sanzo si è ripreso?”
chiese Gojyo aprendo la porta della camera del bonzo.
Hakkai sorrise e
bisbigliò: “Credo che il peggio sia passato. Lasciamolo riposare. E tu come
ti senti?”
Il mezzo demone sorrise.
“Ho la pelle dura,io!”
All’improvviso Goku
comparve sulla porta ansimante.
Evidentemente aveva
corso.
“Come sta Sanzo??”
domandò impaziente.
“Goku!” esclamò Hakkai. “Sanzo..
sì , Sanzo sta meglio. Ma tu...?”
La scimmia si avvicinò
velocemente al letto del monaco e gli mise la mano sulla fronte. “Sì,la
febbre si è abbassata.” Tirò un sospiro di sollievo. “Meno male...” Un
sorriso si dipinse sul suo volto.
Gojyo e Hakkai si
guardarono perplessi.
“Ehi,scimmia...” disse il
kappa, “...ma tu......?”
“Mi ricordo...” lo
anticipò Goku. “Mi ricordo tutto. Lasciatemi un po’ con lui,per favore.”
I due compagni,ben felici
per aver ricevuto una bella notizia, uscirono e chiusero la porta.
Lo scimmiotto continuava
a sorridere e aveva le lacrime agli occhi.
Sanzo... il suo Sanzo....
Come aveva potuto
dimenticarlo?
Gli prese la mano e se la
avvicinò alla guancia.
Si strofinò contro il
palmo immaginando che fosse lo stesso Sanzo ad accarezzarlo.
Ad un tratto il bonzo si
mosse ed emise un flebile lamento.
Goku sussultò e attese
che Sanzo si svegliasse.
Finalmente gli occhi
viola si schiusero.
Le pupille del monaco
vagarono disorientate per qualche secondo finché non si focalizzarono sulla
scimmia.
“Sanzo....”sussurrò Goku.
“Sono io! Mi riconosci?”
Il bonzo non rispose ma
sollevò il braccio sinistro e sfiorò con le sue lunghe dita il viso della
scimmietta per poi attirarla a sè.
Goku si accoccolò vicino
a Sanzo e gli disse: “Scusami... Sono stato uno stupido a bere quell’intruglio.
Ora è tutto come prima.”
Il giovane dai capelli
biondi accennò un raro sorriso e baciò la fronte della piccola scimmia.
Quest’ultima lasciò che
le lacrime scendessero liberamente dagli occhi.
Entrambi si
addormentarono sereni.
FINE TERZA PARTE
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