È una cosina corta corta, decisamente poco impegnativa, che ho scritto in un momento di assoluta depressione durante la notte in cui lessi per la prima volta “Harry Potter e il principe mezzosangue”, alcuni mesi fa. Mi farebbe piacere lo stesso ricevere dei vostri commenti^^ Un bacio a tutte, ashly NOTE: i personaggi della Rowling continuano ad essere suo, ma tanto ci faccio lo stesso ciò che voglio...^^ NOTE II: la vicenda si svolge alla fine del sesto libro.
Non riesco a fare altro che piangere di Ash(lynx)
Ti guardo e non posso far altro che piangere. Immobile e devastato. Dentro di me qualcosa si è inesorabilmente spezzato. Una luce si è spenta. La stessa che tu mi facesti conoscere amandomi. La stessa che tu facesti ardere volendomi. La stessa che mi ha tenuto in vita quando la morte sembrava l'unica via. Ricordo come fosse ieri quel giorno alla gufiera. Pioveva, come sempre dopo una tragedia, e Silente era morto da pochi giorni. Ucciso grazie a me. Stavo lì, in silenzio, senza muovermi. Fissavo un punto nel vuoto davanti a me, davanti alla finestra, dalla quale, in piedi, mi sporgevo. Pensavo, melodrammatico, a quanto sarebbe stato bello il mondo senza di me, quando tu arrivasti. Credevo mi avresti ucciso o, quantomeno, picchiato, ma nei tuoi occhi non c'era odio. Non per me, almeno. Rimanemmo a guardarci per un po' prima che tu ti avvicinassi. Non volevo più essere guardato da te, così rimasi in piedi sul cornicione e guardai verso il basso. Pensavo che mi avresti lasciato in pace, ma tu non eri il tipo che lasciava stare, avrei dovuto saperlo. Salisti accanto a me sul cornicione e mi afferrasti la mano. Mi voltai a guardarti e sì, avevi un aspetto distrutto quel giorno, ma mi sembrasti la cosa più bella che avessi mai visto. Bella non solo fisicamente. Per la prima volta vidi e compresi la forza che ti distingueva dalla massa, una forza che io non avrei mai avuto. <<Se ti butti io vengo giù con te, Malfoy>> mi dicesti serio. Fu in quel momento che la mia luce si accese ed io mi sentii di nuovo vivo. Scesi dalla finestra. <<Non l'avrei mai ucciso >> riuscii solo a dire. Eppure tu capisti, dopotutto non eri così stupido come si diceva. Capisti il mio dolore e non dicesti nulla. Ti limitasti ad abbracciarmi. Non ero mai stato abbracciato in quel modo, prima, così protettivo ed amorevole. In quel momento capii d'amarti e non me ne pentii mai. Nel breve tempo che la sorte ci concesse non fummo più soli, non fummo più disperati, non fummo più indesiderati. Viaggiammo insieme, con i tuoi amici a farci da scorta, e, ogni qual volta che il mio marchio bruciava o la tua cicatrice ti accecava dal dolore, eravamo lì, sempre uniti e pronti a sostenerci. Due esseri marchiati, ecco cosa eravamo. Null'altro che il Prescelto ed il Mangiamorte. Però era come se i nostri cuori battessero all'unisono e, tra le mille disgrazie e gli ancor più pericoli, distruggessero ogni sofferenza e ci rendessero più forti. Uniti in tutto, anche, ci dicevamo, nella discesa agli Inferi. Eravamo talmente uniti che soffrii con te quando la Granger e Weasley furono torturati ed uccisi da mio padre. È stato quando ti ho visto così ferito, così in preda al dolore, che ho capito per la prima volta cosa significasse desiderare la morte di qualcuno. E lo feci. Mi macchiai del sangue di un altro mago per te, perché ti aveva fatto soffrire. Uccisi mio padre, nonostante sapessi che ciò non avrebbe riportato indietro i tuoi amici. Non ci arrendemmo, mai. Ancora una volta insieme, distruggemmo gli Horcrux rimasti e solo allora decidemmo di tornare a recitare l'ultimo atto di quella tragedia, a combattere l'ultima battaglia. Essa, però, infuria attorno a me ed io non ho la forza di combatterla. Perché ti guardo. Perché è dall'inizio dello scontro che non ti perdo d'occhio, che non ti lascio nemmeno per un istante. Avevo paura di perderti. Ho fatto da spettatore alla tua battaglia contro Voldemort. Ti ho visto colpire ed essere colpito. Ogni ferita che si apriva sul tuo corpo era per me una sofferenza atroce. Avrei voluto essere là a proteggerti, a combattere al tuo fianco, ma ero troppo distante anche perché tu sentissi la mia voce. Ho continuato a scagliare incantesimi e ad uccidere, avvicinandomi a te. Speravo di fare in te. Purtroppo, però, non viviamo in una fiaba, non sempre ai buoni spetta il lieto fine. Non ci sono principi azzurri che traggono in salvo l'amata, solo orchi cattivi. Ti guardo. La pioggia cade su di te come se volesse lavare le tue ferite. Non ho fatto in tempo. Ero a pochi metri da te quando il tuo più potente e distruttivo incantesimo ha colpito a morte il tuo avversario. Non ho potuto, però, gioire con te per la vittoria, perché, come lui, sei caduto all'indietro, colpito dalla sua ultima maledizione. Ti ho visto cadere a terra e adesso non riesco a distogliere lo sguardo. Mi sento morire. C'eravamo detti "insieme fino agli Inferi", ma io sono ancora qui, anche se la mia luce è morta con te. Ti guardo, sorreggendoti il pallido volto con le mie mani tremanti, e non riesco a fare altro che piangere.
Fine
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