Disclaimer: i personaggi non sono miei (purtroppo) ma di Inoue-sensei

Decitated: Sele-chan perché le avevo detto che per lei avrei anche potuto scrivere una SenRu e naturalmente Maeva

Warning: è la mia primissima lemon... Siate magnanimi!!!


 


Non è così che doveva andare

parte I

di Haiku84



 

La festa organizzata da Sendo per il suo compleanno andava a gonfie vele, erano venuti tutti i suoi più cari amici e anche la squadra dello Shohoku, si presentò persino Rukawa. Tutti si stavano divertendo, quando...

-È tutto pronto, ora devo solo farsì che lo beva!-^__^ pensava Sendo dirigendosi verso Sakuragi che era seduto vicino a Rukawa su uno dei divanetti del salotto. Bastò un attimo di distrazione, qualcuno lo chiamò per chiedergli dov’era il bagno che...

"Dov’è finito il bicchiere che era qui sopra?" Chiese un po’ allarmato continuando a fissare il vassoio che aveva in mano, ormai vuoto, poi alzò lo sguardo e vide Rukawa, che aveva appena terminato di bere il liquido ambrato.

"Kuso..." -E adesso?!?! Non doveva berlo lui!- Passò un minuto e Akira non sapeva ancora che fare. Poi Rukawa si alzò, si sentiva un po’ intontito e per non cadere dovette appoggiarsi a Sendo.

"Che cosa c’era in quel bicchiere?" Rukawa si allontanò un po’ da lui per guardarlo in viso. ^////^

"Hemnn... Vieni con me Rukawa!" Lo prese per un polso e se lo trascinò al piano di sopra, lo fece entrare in una camera e chiuse a chiave la porta dietro di lui appoggiandocisi contro. Rukawa, barcollando un po’, era andato verso la finestra e l’aveva aperta.

"Fa caldo... Troppo caldo." Ma la poca aria che entrava dalla finestra non gli diede neanche un minimo di sollievo, così iniziò a sbottonarsi la camicia facendola scivolare lungo le spalle. Sentiva il corpo bruciare, non si era mai sentito così, aveva caldo e non capiva perché.

-Kuso! E adesso che faccio?!?- Pensò Akira e alzò gli occhi, che fino a quel momento aveva tenuto a terra, verso Kaede e lo vide che si spogliava. A quella visione, la sua mente andò in totale blackout. L’unica luce che illuminava la stanza, era quella della luna che, pallida, entrava dalla finestra e che faceva risplendere la pelle diafana del ragazzo davanti a lui. Si lasciò andare all’istinto e gli si avvicinò.

"Ah." Un piccolo gemito uscì dalle labbra di Rukawa quando la bocca fresca di Sendo si posò sulla sua spalla, alleviando per un secondo quel caldo insopportabile che gli pervadeva il corpo. Akira poggiò le mani sulle spalle scoperte di Kaede scendendo lentamente a toccare le sue mani e con quel movimento fece scivolare la camicia a terra. Gli baciò ancora la spalla e poi il collo mentre con una mano risaliva a sfiorargli l’avambraccio, il braccio e l’altra spalla per poi ridiscendere lungo la scapola, le vertebre e infine poggiarla sul fianco.

"Aah." Kaede aveva tremato sotto il tocco di quella mano fredda, eppure il caldo continuava ad aumentare e a dilaniarlo. Poggiò le mani sul bordo della finestra davanti a lui mentre Akira iniziava a depositargli un’infinità di piccoli baci sulla schiena.

-Cosa mi sta succedendo? Perché ho tutto sto caldo? Voglio fermarlo eppure sento come un bisogno impellente di avere su di me le sue mani, perché? Perché mio malgrado non voglio che smetta di fare tutto quello che sta facendo?- Rukawa era nella più completa confusione eppure sentiva il bisogno opprimente di quel corpo, di quelle carezze e di quei baci. Si girò verso Akira, per guardarlo negli occhi e questo alzò una mano verso il petto dell’altro ragazzo ma poi si fermò come se avesse paura di toccarlo. Rukawa capì, era desiderio quello che provava, un innato e inarrestabile senso di desiderio del corpo di Akira, di quelle mani sul suo corpo. Voleva essere toccato e diede voce ai suoi pensieri.

"Toccami." L’aveva sussurrato accompagnando con la sua mano, quella di Akira al suo petto. Sendo la fece scivolare sui pettorali, sugli addominali per poi fermarsi sul ventre. Rukawa si era ulteriormente avvicinato a lui, voleva baciarlo e certamente Akira non si tirò indietro, annullò quella poca distanza che li separava chiudendo con le sue, le labbra di Kaede. All'inizio era solo un dolce, tenero bacio a fior di labbra, ma Kaede voleva di più. Passò la lingua sulle labbra del compagno che subito gli lasciò libero accesso e le loro lingue presero a duellare in quello che divenne un bacio lungo pieno di passione e desiderio. Akira poggiò l’altra mano sul fianco di Rukawa, mentre questo gli allacciò le braccia attorno al collo, affondando una mano nei suoi capelli, dietro la nuca, l’unico punto in cui non vi era il gel e si poteva constatare quanto in realtà erano morbidi.

"Ah.." Questa volta il gemito uscì dalla bocca di Akira, interrompendo il bacio, quando sentì il ventre di Kaede appoggiarsi al suo.

"Voglio di più." La voce di Kaede resa roca dall’eccitazione e quelle parole pronunciate contro il suo orecchio poco prima che il ragazzo iniziasse a leccargli e mordicchiargli il lobo, lo fecero sussultare.

"Ah... Kaede, io..."

"...Toccami, come facevi prima." Akira fece nuovamente scivolare le mani sulla schiena del compagno e contemporaneamente prese a baciargli il collo, la gola, il mento per arrivare ad assaporare per la seconda volta quelle deliziose labbra. E si persero di nuovo. Poi Kaede gli sbottonò il primo bottone della camicia, andando a baciare la pelle appena scoperta. Quindi il secondo, il terzo e mentre le mani scendevano inesorabilmente verso il basso, la sua bocca seguiva lo stesso percorso depositando ardenti baci sul petto, sugli addominali, quasi volesse marchiare quel corpo. La camicia cadde a terra ma Kaede aveva fermato le sue labbra sull’ombelico del compagno andando con la lingua ad assaggiarne la profondità. Akira gli prese il volto tra le mani facendo in modo che si tirasse su, aveva le guance un po’ arrossate e gli venne da sorridere nel vederlo così. Ma questa volta non era uno dei soliti sorrisi gratuiti che distribuiva a tutti, era vero. E si impossessò ancora di quelle labbra. Poi, piano, senza interrompere il bacio, riuscì ad avvicinarsi al letto. Kaede si era lasciato spingere verso la sua sinistra e fatti due passi indietro, percepì il letto all’occidentale dietro di lui, si lasciò cadere su di esso portando con se Akira. Ora era sopra di lui e poteva sentire ancora di più la virilità tesa del compagno che premeva contro la sua coscia.



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions