La festa organizzata da Sendo per il
suo compleanno andava a gonfie vele, erano venuti tutti i suoi più cari
amici e anche la squadra dello Shohoku, si presentò persino Rukawa. Tutti si
stavano divertendo, quando...
-È tutto pronto, ora devo solo farsì
che lo beva!-^__^ pensava Sendo dirigendosi verso Sakuragi che era seduto
vicino a Rukawa su uno dei divanetti del salotto. Bastò un attimo di
distrazione, qualcuno lo chiamò per chiedergli dov’era il bagno che...
"Dov’è finito il bicchiere che era
qui sopra?" Chiese un po’ allarmato continuando a fissare il vassoio che
aveva in mano, ormai vuoto, poi alzò lo sguardo e vide Rukawa, che aveva
appena terminato di bere il liquido ambrato.
"Kuso..." -E adesso?!?! Non doveva
berlo lui!- Passò un minuto e Akira non sapeva ancora che fare. Poi Rukawa
si alzò, si sentiva un po’ intontito e per non cadere dovette appoggiarsi a
Sendo.
"Che cosa c’era in quel bicchiere?"
Rukawa si allontanò un po’ da lui per guardarlo in viso. ^////^
"Hemnn... Vieni con me Rukawa!" Lo
prese per un polso e se lo trascinò al piano di sopra, lo fece entrare in
una camera e chiuse a chiave la porta dietro di lui appoggiandocisi contro.
Rukawa, barcollando un po’, era andato verso la finestra e l’aveva aperta.
"Fa caldo... Troppo caldo." Ma la
poca aria che entrava dalla finestra non gli diede neanche un minimo di
sollievo, così iniziò a sbottonarsi la camicia facendola scivolare lungo le
spalle. Sentiva il corpo bruciare, non si era mai sentito così, aveva caldo
e non capiva perché.
-Kuso! E adesso che faccio?!?- Pensò
Akira e alzò gli occhi, che fino a quel momento aveva tenuto a terra, verso
Kaede e lo vide che si spogliava. A quella visione, la sua mente andò in
totale blackout. L’unica luce che illuminava la stanza, era quella della
luna che, pallida, entrava dalla finestra e che faceva risplendere la pelle
diafana del ragazzo davanti a lui. Si lasciò andare all’istinto e gli si
avvicinò.
"Ah." Un piccolo gemito uscì dalle
labbra di Rukawa quando la bocca fresca di Sendo si posò sulla sua spalla,
alleviando per un secondo quel caldo insopportabile che gli pervadeva il
corpo. Akira poggiò le mani sulle spalle scoperte di Kaede scendendo
lentamente a toccare le sue mani e con quel movimento fece scivolare la
camicia a terra. Gli baciò ancora la spalla e poi il collo mentre con una
mano risaliva a sfiorargli l’avambraccio, il braccio e l’altra spalla per
poi ridiscendere lungo la scapola, le vertebre e infine poggiarla sul
fianco.
"Aah." Kaede aveva tremato sotto il
tocco di quella mano fredda, eppure il caldo continuava ad aumentare e a
dilaniarlo. Poggiò le mani sul bordo della finestra davanti a lui mentre
Akira iniziava a depositargli un’infinità di piccoli baci sulla schiena.
-Cosa mi sta succedendo? Perché ho
tutto sto caldo? Voglio fermarlo eppure sento come un bisogno impellente di
avere su di me le sue mani, perché? Perché mio malgrado non voglio che
smetta di fare tutto quello che sta facendo?- Rukawa era nella più completa
confusione eppure sentiva il bisogno opprimente di quel corpo, di quelle
carezze e di quei baci. Si girò verso Akira, per guardarlo negli occhi e
questo alzò una mano verso il petto dell’altro ragazzo ma poi si fermò come
se avesse paura di toccarlo. Rukawa capì, era desiderio quello che provava,
un innato e inarrestabile senso di desiderio del corpo di Akira, di quelle
mani sul suo corpo. Voleva essere toccato e diede voce ai suoi pensieri.
"Toccami." L’aveva sussurrato
accompagnando con la sua mano, quella di Akira al suo petto. Sendo la fece
scivolare sui pettorali, sugli addominali per poi fermarsi sul ventre.
Rukawa si era ulteriormente avvicinato a lui, voleva baciarlo e certamente
Akira non si tirò indietro, annullò quella poca distanza che li separava
chiudendo con le sue, le labbra di Kaede. All'inizio era solo un dolce,
tenero bacio a fior di labbra, ma Kaede voleva di più. Passò la lingua sulle
labbra del compagno che subito gli lasciò libero accesso e le loro lingue
presero a duellare in quello che divenne un bacio lungo pieno di passione e
desiderio. Akira poggiò l’altra mano sul fianco di Rukawa, mentre questo gli
allacciò le braccia attorno al collo, affondando una mano nei suoi capelli,
dietro la nuca, l’unico punto in cui non vi era il gel e si poteva
constatare quanto in realtà erano morbidi.
"Ah.." Questa volta il gemito uscì
dalla bocca di Akira, interrompendo il bacio, quando sentì il ventre di
Kaede appoggiarsi al suo.
"Voglio di più." La voce di Kaede
resa roca dall’eccitazione e quelle parole pronunciate contro il suo
orecchio poco prima che il ragazzo iniziasse a leccargli e mordicchiargli il
lobo, lo fecero sussultare.
"Ah... Kaede, io..."
"...Toccami, come facevi prima."
Akira fece nuovamente scivolare le mani sulla schiena del compagno e
contemporaneamente prese a baciargli il collo, la gola, il mento per
arrivare ad assaporare per la seconda volta quelle deliziose labbra. E si
persero di nuovo. Poi Kaede gli sbottonò il primo bottone della camicia,
andando a baciare la pelle appena scoperta. Quindi il secondo, il terzo e
mentre le mani scendevano inesorabilmente verso il basso, la sua bocca
seguiva lo stesso percorso depositando ardenti baci sul petto, sugli
addominali, quasi volesse marchiare quel corpo. La camicia cadde a terra ma
Kaede aveva fermato le sue labbra sull’ombelico del compagno andando con la
lingua ad assaggiarne la profondità. Akira gli prese il volto tra le mani
facendo in modo che si tirasse su, aveva le guance un po’ arrossate e gli
venne da sorridere nel vederlo così. Ma questa volta non era uno dei soliti
sorrisi gratuiti che distribuiva a tutti, era vero. E si impossessò ancora
di quelle labbra. Poi, piano, senza interrompere il bacio, riuscì ad
avvicinarsi al letto. Kaede si era lasciato spingere verso la sua sinistra e
fatti due passi indietro, percepì il letto all’occidentale dietro di lui, si
lasciò cadere su di esso portando con se Akira. Ora era sopra di lui e
poteva sentire ancora di più la virilità tesa del compagno che premeva
contro la sua coscia.