Noi sempre
parte IX
di
Tifawow
Dopo le lezioni del mattino, i malandrini si erano riuniti come deciso
precedentemente alla Stamberga Strillante.
Grazie alla fortuna che in quel momento li assisteva l’unica lezione che
avevano nel pomeriggio (erbologia), era stata sospesa per mancanza della
professoressa e quindi potevano fare tutto con calma.
Peter e James se l’erano defilata a pranzo cercando di dare meno nell’occhio
possibile, erano corsi subito nella loro stanza a prendere il libro dalla
copertina azzurra e poi diretti alla stamberga; Sirius e Remus invece erano
rimasti tutta la mattina a coccolarsi in infermeria: solo dopo che Madama
Chips si era accertata che lo svenimento di Remus non fosse nulla di grave
li fece andare via, e quindi arrivarono un po' in ritardo all’appuntamento.
-scusate- disse affannato Sirius aprendo la porta della stanza dove si
sarebbero riuniti, seguito da un’altrettanto affannato Remus –Madama Chips
ci ha tenuti lì una vita-
-Se…adesso si chiama Madama Chips- ghignò James con fare malizioso.
Remus arrossì come un peperone(come sei sexi amore*__* ndSirius) –Jamie!!-
sbottò in tono di rimprovero mentre si avvicinava per prendere posto sulla
coperta stesa sul polveroso pavimento.
-Jamie- ridacchiò Sirius sedendosi a sua volta a fianco del suo amore –hai
portato il libro?-
-ha ah- annuì con un sorrisetto il ragazzo occhialuto indicando il libro
aperto che aveva in mano –ci abbiamo dato una rapida occhiata mentre vi
aspettavamo ma…-
-ma?-domandò Remus allungando la mano per prendere il libro.
-ma sono strani questi incantesimi- sospirò Peter –cioè.-..alcuni sono molto
interessanti, ma sono diversi dai nostri-
Remus intanto stava sfogliando con interesse –è vero sono complicati…ma sono
decisamente interessanti…’per vincolare’…’per spezzare un legame’…ma dite
che possono funzionare?-
-Non ne sono convinto- borbottò Sirius –infondo lo abbiamo preso dal baule
di Snivellus-
-dimentichi che Snape è un genio in queste cose-sottolineò Remus –e comunque
sembrano scritti molto bene-
-già- concordò James –ma fin’ora non abbiamo trovato nulla di utile…che so,
qualcosa come ‘per teletrasportarsi’ oppure ‘per salvare una ragazza’…credo
che dovremmo andare davvero da Dumbledore a questo punto, non possiamo
indugiare ancora, se davvero quello che abbiamo visto è vero…-
Peter ridacchiò –Prongs, mica è una guida…-
-Non credo troverai mai una cosa del genere- sorrise Remus –credo che siano
altre le parole chiave da cercare-
-ma dai!!-Sirius si alzò in piedi strappando il libro dalle mani del
fidanzato- è ridicolo! Sono poesie mica incantesimi! Cioè, sentite sta roba
‘Per ritrovare se stessi’-scosse il capo –
fredda la mano, l’anima e il cuore,
freddo è il corpo del viaggiatore
spiriti vi invoco in ques’ora
giungete a me con un messaggio
che me stesso sia ritrovato
…ma dai! Che incantesimo è!!- non fece in tempo a dire nient’altro…il
pavimento iniziò a tremare.
Dapprima brevi oscillazioni, poi sempre più violentemente come in un
terribile terremoto.
-ma che succede???!- urlò James scattando in piedi per lo spavento –Sirius
Vaffanculo!! Tu e la tua mania del cazzo di provare qualsiasi cosa!!!-
-Siri!-anche Remus si alzò spaventato e, nonostante il pavimento oscillante,
cercò di raggiungere il compagno che a sua volta stava accorrendo da lui.
-Cazzo! Ma io stare zitto mai???!- portò entrambe le braccia a cingere Remus,
protettivo.
Peter era rimasto a terra traumatizzato.
Iniziarono a scendere calcinacci dal muro e dal soffitto…alcuni pezzi
decisamente grossi –se usciamo vivi ti affogo nel cesso di Mirtilla
Malcontenta, lo giuro!!!- istintivamente James era andato a nascondersi
sotto il tavolo abbandonato in un angolo.
Remus aveva appoggiato la testa sulla spalla di Sirius nascondendo il volto
nell’incavo del suo collo, stringendosi a lui spaventato.
Poi una luce abbagliante li accecò.
-Yaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!- un urlo, acuto, terrorizzato
squarciò il silenzio.
Un attimo.
Quando riaprirono gli occhi ci volle qualche attimo per far riabituare la
vista alla luce normale : a terra seduta nei pressi del letto con la faccia
del tutto sconvolta sedeva una ragazza.
-è lei! È lei!- mormorò Remus fissando le iridi ambrate su di lei. Era
proprio la ragazza della visione : era estremamente pallida, forse ancora
più di Remus, lunghi capelli biondi scuro erano raccolti con una molletta e
tenuti con una fascia nera; pesava forse una decina di kg di troppo ma non
era per niente di aspetto sgradevole, anzi, se non fosse stato per il livido
che le gonfiava appena lo zigomo destro sarebbe stata decisamente carina;
indosso portava un paio di jeans neri decisamente consunti sulle ginocchia e
un maglione nero con il collo alto, sopra tutto questo un lungo cappotto di
tessuto sintetico anch’esso nero.
La ragazza parve tenere gli occhi chiusi, serrati per qualche attimo, mentre
i quattro ragazzi erano immobili, quasi sconcertati da quello che stavano
vedendo; poi, di scatto, le aprì gli occhi, alzando il capo di scatto con un
moto di spavento.
-ma dove minchia sono????- urlò la ragazza, con un tono a metà tra il
terrorizzato e lo sconcertato, mentre quasi freneticamente si guardava
intorno. Gli occhi di lei alzandosi erano andati a incontrare quelli di
James.
Per un attimo il ragazzo smise di respirare…poi riprese pensando che voleva
morire di una morte più dignitosa; quegli occhi…erano gli occhi che aveva
visto in quella visione, non c’era dubbio alcuno: così tristi, di quel verde
così strano da avergli fatto dimenticare la Evans in tutto…schermati da
quegli occhiali altrettanto strani.
Non c’era dubbio era lei…e nel formulare quel pensiero il suo cuore perse un
battito.
Sirius era fermo, rigido in mezzo alla stanza mentre teneva ancora tra le
braccia Remus…forse ancora più spaventato della ragazza che stava seduta a
terra, visto che erano state le sue parole a richiamarla.
Che cosa recitava l’incantesimo? ‘che me stesso sia ritrovato’…quindi quella
ragazza poteva essere qualcosa come la sua sosia?
Non riusciva a staccare gli occhi da quella figura terrorizzata…anche se era
ancora più spaventato di lei, anche se incredulo sul fatto di essere
riuscito a far funzionare uno di quegli incantesimi…ora si sentiva completo.
Non sapeva come spiegarselo, ma da quando quella ragazzina era arrivata
aveva sentito come se qualcosa lo afferrasse per vita inglobandolo in
qualcosa di superiore…qualcosa di totalmente…ecco non riusciva neanche a
trovare la parola esatta per descrivere quello che sentiva…forse l’unica
parola che vi si avvicinava era ‘completezza’ anche se nemmeno quello
riusciva a rendere l’idea.
Era come se gli avessero ridato un pezzo di se.
-chi cazzo siete?????- di nuovo la ragazza, in tono decisamente più isterico
di prima, urlo quella frase.
-emh…ti prego sta calma…- fu Remus ad avvicinarsi per primo…si staccò
dall’abbraccio protettivo del fidanzato e mosse un passo in direzione della
ragazza…tra tutti era quello che era rimasto abbastanza in se per
avvicinarsi.
Naturalmente anche lui come tutti gli altri era rimasto abbastanza scioccato
da quell’evento, ma non sentendo cose strane si era ripreso abbastanza in
fretta…si era reso conto che la ragazza era terrorizzata ed essendo stato
lui a premere per trovare un modo per aiutarla in minimo che potesse fare
era cercare di calmarla.
-No!!- vedendolo avvicinarsi, la ragazza iniziò a indietreggiare,
strisciando con il fondoschiena all’indietro – non ti avvicinare!! Stammi
lontano…-
Tutti guardavano la scenetta straniti…bhe certamente non poteva pretendere
che prendesse bene la cosa visto che era sparita da casa sua e si era
trovata in quel posto del quale non sapeva nulla.
Remus si fermò, incerto sul da farsi…la sua espressione era come sempre
dolce e gentile, anche se leggermente spaventata a sua volta –non avere
paura…siamo qui per aiutarti…-
-non avere paura???- la ragazza aveva ormai raggiunto il letto e non poteva
allontanarsi oltre –non avere paura?? Oddio…è successo di nuovo…ho fatto
ancora qualcosa di strano e sono capitata qui…non ancora, non di nuovo…-
iniziò a mormorare sconnessamente.
Un attimo di silenzio.
Poi James si riscosse dal suo silenzio…scosse leggermente il capo come a
volersi liberare dal sonno e si avvicinò lentamente, con un gran sorriso
stampato sulle labbra –ma va che non sei stata tu!!!- esclamò, cercando di
trovare il tono più naturale possibile –siamo stati noi a portarti qui!!-
Remus si voltò seccato verso l’amico…ma era cretino???
No era semplicemente James e questo valeva più di mille imbecilli.
Ma cosa gli saltava in mente?? Cioè, era chiaro che la ragazza era
spaventata dalla magia sebbene sapesse che esisteva…e lui ammetteva con
nonchalanse di averla portata lì? Come minimo la ragazza gli moriva di paura
lì.
-siete…siete stati voi?- domandò incerta la ragazza, mentre ora
all’espressione spaventata iniziò a sostituirsene una furibonda.
-ebbene si!- estasiato dal suo successo e dalla sua idiozia, James non
poteva fare a meno di pavoneggiarsi –vedi? Non hai fatto niente tu!-
-Brutto idiota deficiente come hai osato????- esclamò la ragazza…con uno
strano scatto di velocità si alzò in piedi di scatto e si buttò come una
furia sul ragazzo che non aspettandosela cadde all’indietro con la ragazza
sullo stomaco, pronta a rifargli la faccia di pugni – io non sono una
strega!!! Di chi siete amici eh? Di Lee Jade vero?? Che diavolo di scherzo
avete in mente ora?? Non vi sono bastate le pietre di stamattina???- caricò
il pugno.
-emh…NO ASPETTA!- Remus cercò di mettersi in mezzo –non è come pensi…-
Ma il pugno fu bloccato…Sirius anche si era riscosso da quello stato i
apatia che lo circondava e si era avvicinato fermando il braccio della
ragazza, afferrandole la mano...per un attimo il tempo parve fermarsi; nel
momento stesso in cui la sua mano era venuta a contatto con quella della
ragazza si era trovato di nuovo a provare quel dolcissimo stato di
completezza di poco prima…solo un secondo, poi il pensiero del migliore
amico inchiodato sotto una pazza che cercava di farlo fuori lo fece tornare
in se…avrebbe trovato dopo il tempo di analizzare quanto stava succedendo
–ferma- disse in tono severo, ma che manteneva una nota di gentilezza…non
poteva fare a meno di ricordare il dolore immenso che aveva sentito quella
notte, quando si era trovato nel suo corpo-
Anche la ragazza trasalì a quel contatto…prima sembrò quasi abbandonarsi
alla stessa sensazione che aveva preso il ragazzo poco prima, poi la sua
smorfia si trasformò in qualcosa di molto simile al dolore –lasciami la
mano…- mormorò…non in tono irato ma quasi carico di dolore.
-tu alzati da Jamie- disse tranquillo, senza accennare a staccare la
presa…-non è come pensi tu…noi siamo amici…ti abbiamo chiamato qui per
salvati da quelli con le pietre…siamo maghi, non babbani che cercano di
giocarti qualche brutto scherzo?-
La ragazza rimase interdetta per qualche secondo, come se dovesse decidere
se avere paura o meno di quella rivelazione…poi mormorò tra se e se –bhe,
non sarà certo più terribile dei soliti insulti- e lentamente si alzò in
piedi.
James da sotto tirò un sospiro di sollievo mentre si metteva a sedere, forse
per questa volta non lo avrebbe ammazzato di pugni…ma nei suoi occhi
brillava una nuova luce: era lei, altro che la Evans la ragazza dei suoi
sogni; per attimo restò silenzio, osservando rapito quel volto e quel
corpo…poi l’occhio le cade sulle mani, una delle quali era ancora stretta
piuttosto brutalmente da Sirius: non erano le mani bianche tipiche di una
ragazza, no, per niente…portava dei mezzi guanti che lasciavano liberi le
dita, ma da quello che poteva vedere la pelle non era morbida, anzi, la
carne pareva completamente ustionata.
Rabbrividì leggermente captando una nota di dolore sul di lei volto
–Siri…lasciale la mano- disse indicando con lo sguardo la di lei mano.
Sirius abbassò lo sguardo sulla mano…nel guardarla spalancò gli occhi
lasciandogliela di colpo –o mamma…scusami, non mi ero accorto che ti eri
fatta male…-
La ragazza scosse appena il capo, come a voler dire che non faceva
niente…poi alzò lo sguardo e fissandoli da sotto le lenti degli occhiali,
mormorò –cosa vuol dire che…che siete maghi?- era spaventata ancora, anche
se pareva meno di prima.
-ah ha- sorrise allegramente James.
Stranamente, contro ogni più rosea previsione, la ragazza non reagì con un
moto di panico, con urla e strepiti e nemmeno con risate fuori luogo…rimane
tremendamente seria, spalancando appena gli occhi, indecisa forse se avere
ancora paura o meno di quelle persone.
Remus si avvicinò ancora, ora sicuro che non l’avrebbe schiantato –ecco…non
so se abbiamo fatto la cosa giusta portarti qui ma ti assicuro che non
centra quel Lee o come si chiama…ti abbiamo portato qui perché secondo me
andava fatto –prese fiato, leggermente intimorito…Sirius se ne accorse e
mentre parlava gli si avvicinò prendendogli la mano con la propria,
rassicurandolo: il mannaro gli sorrise fuggevolmente per poi tornare sulla
ragazza –è che…noi tutti abbiamo avuto una visione, nella quale c’eri tu…io
ti ho vista stamattina mentre quegli incivili ti…insomma ti lanciavano le
pietre e ho pensato….- arrossì –si insomma, ho pensato che tu potessi aver
bisogno di aiuto….- era imbarazzato…forse quella ragazza non voleva essere
aiutata, forse si sarebbe indignata per quell’intrusione improvvisa.
Lei lo fissava come se fosse un alieno- vuoi…vuoi dire che…che anche voi
siete…siete strani?- piegò appena la testa di lato, confusa.
James, che nel frattempo si era allontanato un attimo per scuotere Peter che
fino a quel momento era rimasto in stato di torpore (poco c’è da fare, quel
topo non lo sopporto e non riesco a raccontare di lui ndTifa), si voltò
leggermente indignato –strani?? We ma che ti salta in mente!! È normalissimo
qui essere un MAGO –sottolineò l’ultima parola.
Sirius annuì leggermente alle parole dell’amico –ti sei cresciuta tra i
babbani…logicamente non puoi sapere che tra noi essere maghi è
normalissimo…-sorrise, come a volerla rassicurare.
-no…normale?- stupita, incredula…bhe era chiaro che lo fosse, visto che da
quello che i ragazzi avevano capito era stata più volte umiliata per i suoi
poteri magici.
Remus sbuffò –certo che parlare con voi due è come farsi stirare da una
schiacciasassi..- scosse leggermente il capo – credo che non tocchi a noi
spiegare questo…-
-e a chi allora? – Sirius e James si voltarono verso l’amico, parlando
all’uniscono.
-Dumbledore…-
Tutti rimasero in silenzio qualche attimo…chi pensa al guaio che avrebbe
passato per aver fatto quell’incantesimo senza riflettere, chi giù in cuor
suo si disperava pensando a come fare per rivedere la ragazza se l’avessero
rimandata indietro, chi stava ancora cercando di alzarsi in piedi e chi non
sapeva chi fosse quest’uomo.
-ma…Moony sei fuori?- domandò dopo un ‘attimo di esitazione Sirius…eh si,
avrebbe passato un bruttissimo guaio.
-no Paddy, non sono fuori…non penserete mica di tenerla nascosta qui?-
domandò leggermente seccato il licantropo.
-e e mi mandate a casa?- chiese innocentemente la ragazza.
Remus ammutolì e così gli altri –emh…mi spiace doverti dare questa notizia
ma…ma non sappiamo come fare-
-COSA????????-
Sirius arrossì leggermente…infondo era stato per colpa sua se si erano
cacciati in quel guaio –ecco…io ti ho richiamato ma…ma non so assolutamente
come fare per rimandarti indietro-
La ragazza lo sguardo truce per qualche attimo…ecco ora era il suo di collo
ad essere gravemente in pericolo- cioè…voi buffoni mi avete portata qui con
chissà quale magia…ed ora non sapete come rimandarmi a casa?????-
Anche James per qualche attimo si senti imbarazzato…solo qualche attimo,
prima di capire che in realtà era proprio contento di non poterla rimandare
indietro –esattamente…-
-oh buffoni a chi??- iniziò a scaldarsi Sirius.
-a te prima di tutti, brutto idiota!- anche lei stava iniziando a scaldarsi
–cioè, mi trascini via da casa mia e mi porti in questo posto che Dio solo
sa che è poi mi dici che non sai nemmeno come rimandarmi a casa…ti pare
normale come cosa???-
-e a te pare normale attaccare qualcuno che ha solo cercato di salvarti da
quei maniaci con le pietre???-
-ragazzi…-cercò di calmare le acque Remus, senza che nessuno lo ascoltasse.
Gli occhi della ragazza divennero qualcosa di incalcolabile, molto simili a
quelli di un serial Killer –me la sono cavata con cose ben peggiori, cosa
pensi che me en freghi di due pietre??-
-ragazzi…-
Sirius avanzò di un passo minaccioso…se non fosse stata una ragazza
certamente le avrebbe già messo le mani addosso e l’avrebbe picchiata fino a
farla vomitare –senti signorina Arroganza, la prossima volta metti i
cartelli ok? Così a nessuno passerà più la sante idea di aiutarti!-
-ragazzi!!!!!!- ora Remus si stava incazzando…anche se era spesso buono e
remissivo non sopportava quando non lo ascoltavano –piantatela di fare i
bambini e vedete di stare calmi!!-
-scusa…- dissero i due litiganti all’uniscono.
Remus trattene il fiato…era sorprendente quanto anche l’espressione di
dispiacere della ragazza fosse identica a quella di Sirius…identica!! Scosse
il capo- È vero ne io ne gli altri abbiamo la più pallida di come sistemare
sto casino, ma c’è qualcuno che lo può fare…e no Sirius non me ne frega
niente se poi finiamo nei casini, noi abbiamo portato qui lei e noi
l’aiuteremo visto che era la nostra intenzione iniziale, indi andremo da
Dumbledore – rivolse un sorrisetto alla ragazza –non preoccuparti…è una
brava persona e saprà come tirarci fuori da questa situazione…-
La ragazza rimase silenziosa qualche attimo…anche se era ancora
terrorizzata, qualcosa dentro di lei la incitava a fidarsi di queste
persone…non tanto al cretino che era ancora seduto a terra e che non aveva
spiaccicato parola, quanto agli altri…il ragazzo che li aveva messi a tacere
le ispirava fiducia, sembrava una persona buona e gentile e non le aveva
parlato con arroganza, anzi, stava cercando di metterla a suo agio nel modo
migliore; poi c’era il ragazzo con gli occhiali…ecco, quella si che era un
incognita! Era strano…affascinante certamente ma più che altro strano, non
riusciva a inquadrarlo bene; ma più di tutti l’aveva colpita il ragazzo con
cui stava litigando: quando l’aveva toccata aveva provato una sensazione
strana…appagamento forse, come se la stesse completando…per la prima volta
in vita sua si era sentita nel posto giusto…non era niente di lentamente
paragonabile all’attrazione che si sarebbe potuta avere per un ragazzo, era
più che altro come se avesse trovato un pezzo di se.
Si poteva fidare o no?
-dove…dove sono- ripetè.
I ragazzi si guardarono per qualche attimo, come se non sapessero cosa
rispondere…poi James si avvicinò, guardandola dritta negli occhi,
poggiandole una mano sulla spalla –ad Hogwarts…la più grande scuola di magia
e stregoneria…-
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