Noi sempre
parte VII
di
Tifawow
Remus si girò lentamente sul lettino dell’infermeria.
Da poco era calata la luna e il suo corpo era tornato finalmente
normale…mancava ancora una mezz’oretta circa al sorgere del sole e Madama
Chips, dopo avergli medicato le braccia, lo aveva lasciato solo a riposare.
Tuttavia non riusciva a prendere sonno.
Era ancora spaventato…quando quella sera non aveva visto i suoi amici
arrivare, era stato colto dal panico e si era morso a fondo le braccia, come
a voler fermare in qualche modo la paura…per fortuna era stato solo un
ritardo e i suoi amici come tutte le notti di luna piena gli erano rimasti
accanto.
Soprattutto Sirius.
Si era aggrappato a lui quasi con disperazione quando era tornato umano…non
voleva che lo lasciasse solo ma poi aveva dovuto desistere, perché a momenti
sarebbe venuta a prenderlo Madama Chips.
Eppure non avrebbe mai voluto abbandonare quelle braccia calde…avrebbe
voluto che Sirius stringesse per sempre; lo amava, lo aveva sempre amato,
fin dal primo momento che si erano visti, ma naturalmente non aveva mai
trovato il coraggio per confidarglielo.
Le avventure amorose di Sirius erano leggenda in tutta la scuola, e per
quello che ne sapeva non era uno squallido frocio come lui!
Eppure…mentre Sirius lo stringeva a se, mentre gli accarezzava il volto e
gli scostava i capelli dagli occhi, per un attimo si era sentito amato, come
se nella stretta che lui gli riservava vi fosse qualcosa di più di affetto o
di semplice amicizia.
Sospirò leggermente mettendosi a pancia in su, fissando il suo sguardo sul
soffitto: il suo corpo era tutto un dolore, come sempre dopo le
trasformazioni.
Avrebbe dovuto cercare di riposare un po', ma non poteva certo riuscirci con
quel rumore di passi in sottofondo…un attimo, passi in sottofondo???
Remus si mise di scatto a sedere con un'intensa fitta di dolore, osservando
la porta d’entrata dell’infermeria che ora si apriva, lenta, appena il
necessario per far passare una figura alta e sottile…
-Sirius?-domandò, riconoscendo quasi d’istinto la persona che gli si era
presentata in quel momento.
Il ragazzo non parlò…si limitò ad avvicinarsi con calma e circospezione,
andando verso il lettino dove giaceva il lupo mannaro…i suoi occhi grigi
cercavano quasi disperatamente nell’ombra quelli ambrati dell’amico –sono
venuto a vedere come stavi…-disse semplicemente sedendosi sul bordo del
letto.
Remus arrossì di colpo, ringraziando ora le tenebre che gli nascondevano il
volto –on dovevi…se Madama Chips ti scopre qui…-
-sono stato attento, non preoccuparti… -ecco, ora che era lì tutti i buoni
propositi fatti nel tragitto andavano scemando…James lo aveva rassicurato,
ma lui non era più così sicuro di quello che stava facendo.
Era così bello il suo Remmy…anche con quell’aria ancora più pallida e
malaticcia del solito era sempre perfetto per lui, e con uno sforzo
inimmaginabile si dovette trattenere dall’accarezzarlo.
Dal canto suo, Remus non sapeva cosa dire…riusciva soltanto ad ammirare le
figura nascosta dal buio del suo amore, come se fosse un’apparizione
angelica.
-sono contento…che tu sia qui- disse dopo qualche attimo – ma…ma dovresti
essere a riposare, questa notte è stata lunga per tutti…-
-non ho bisogno di riposare- ispirò profondamente…doveva farsi coraggio e
parlare…ma come?? E se Jamie si fosse sbagliato?
-si che ne hai bisogno!- Remus si accigliò appena…certo che l’intelligenza
non era il suo forte! Il suo grande amore era lì con lui e non riusciva a
fare altro che rimproverarlo…si vedeva che era alla sua prima cotta…va bhe
ma lo faceva solo perché si preoccupava per lui –la trasformazione è
faticosa…-
.lo so Moony, ma non potevo andare a dormire senza…senza sapere come stavi-
-sto bene…-arrossendo ancora di più –ti preoccupi sempre troppo Paddy…hai
visto anche tu che morso a parte non sono stato ferito-
-si ma..>titubante, Sirius allungò la mano andando ad accarezzare la morbida
guancia dell’amico…le pelle del mannaro era calda, di seta quasi…Remus tremò
appena sotto quel dolce tocco –ma lo sai che mi preoccupo all’inverosimile
quando ci sei di mezzo tu…-
Remus, che ormai si era quasi completamente abituato al buio, potè giurare
di aver visto arrossire anche l’amico in quel momento- Siri…- sussurrò,
godendosi per qualche attimo quella dolce sensazione di puro stordimento.
Vi furono alcuni attimi di silenzio…nessuno dei due ragazzi aveva il
coraggio di parlare ed interrompere quel magico momento che si era venuto a
creare tra di loro.
Poi, dopo attimi che parvero eterni, Sirius ritirò la mano e si alzò –bhe…il
sole ormai sta sorgendo…credo sia meglio andare prima che Madama Chips mi
veda qui- parve esitare un attimo, poi si voltò –ci vediamo dopo le
lezioni…prometto che passo-
Il volto di Remus si rabbuiò tutto d’un colpo, come se dalla sua vita fosse
scomparso il sole…non voleva che l’altro smettesse di accarezzarlo, non
voleva che se ne andasse-si…buona giornata allora..- mormorò mentre l’amico
usciva dalla stanza.
Che poteva dire infondo?
La porta si chiuse alle spalle di Sirius.
Ma che diavolo stava facendo??
Era li per confessare i suoi sentimenti a Remus, non per scappare come un
coniglio!! Certo non era facile mettersi a nudo in quel modo, ma accidenti,
non poteva continuare a guardarlo disperandosi senza sapere cosa l’altro
provasse per lui!
Ormai James gli aveva messo la pulce nell’orecchio e doveva sapere!
Con decisione si voltò e riaprì la porta, facendo di nuovo irruzione nella
stanza…Remus, che era tornato a letto con l’intenzione di provare a
riposare, si rialzò di colpo.
-ma…che-mormorò confuso, nel rivedere l’amico…confuso certo ma non
dispiaciuto!
-ho aspettato a sufficienza…-disse Sirius, ritornando al capezzale
dell’amico che lo guardava confuso –non posso più tacere…se sei davvero un
amico accetterai anche questo!- e così dicendo agì.
Il cuore di Remus perse un battito.
Sirius lo guardò intensamente per qualche attimo sentendo il suo cuore
battere all’impazzata, poi, portando le mani su entrambe le di lui spalle,
si chinò lentamente, portando il proprio volto vicino a quello del
mannaro…sempre più vicino, fino a sfiorargli le labbra con le proprie in un
dolcissimo bacio.
Fu un solo attimo, ma per i due ragazzi fu eterno-
Una bacio dolce, leggero quasi come una piuma, ma che esprimeva alla
perfezione i sentimenti che legavano i due ragazzi.
Il cuore di Remus minacciava di scoppiargli nel petto e così quello di
Sirius…il momento che entrambi sognavano dall’attimo in cui si erano visti
la prima volta era finalmente giunto.
Le labbra di Sirius si staccarono, quasi subito.
-ti amo…-semplice, conciso .ti amo da sempre Moony…sono anni che vivo con
questi sentimenti dentro di me senza il coraggio di parlare e…-si bloccò
vedendo una lacrima solcare la guancia dell’amico –rem…-fece per portare l
destrina ad asciugare il volto dell’amico ma non fece in tempo.
Remus era già scattato in avanti, portando le braccia a collo di Sirius e
tirandolo a se con una forza che sembrava strana per quell’esile ragazzo,
andando a premere le loro labbra, l’una contro l’altra.
Sirius rimase rigido qualche attimo per la sorpresa…ma allora James aveva
ragione, Remus lo amava! Fu solo un attimo, prima di portare le proprie
braccia attorno alla vita del compagno, stringendolo a se con dolcezza,
iniziando a ricambiare il bacio.
Dapprima fu solo un bacio a fior di labbra, poi piano iniziò a farsi più
profondo…la lingua di Sirius andò a leccare leggermente il labbro inferiore,
chiedendo il permesso a Remus di entrare…le labbra dell’altra ragazzo si
schiusero, lasciando libero il passaggio; le loro due lingue si
accarezzavano sensualmente, si rincorrevano, giocavano insieme e fu solo per
la necessità di respirare che si dovettero separare.
Gli occhi di Remus erano ancora colmi di lacrime di gioia nel fissarsi in
quelli di chi ora era il suo ragazzo…si perché ora poteva dirlo: il suo
ragazzo –anche io ti amo Paddy- mormorò.
Il volto di Sirius si illuminò dalla gioia mentre ancora coinvolgeva il suo
tesoro in un bacio appassionato.
Per loro da quel giorno iniziava una nuova vita.
-Questo è indubbiamente opera di un mago…- Cornelius Caramell, ministro
della magia, era giunto sul luogo dello strano evento.
Lo avevano chiamato nel cuore della notte, avvertendolo di una gravissima
inflazione: un mago, probabilmente oscuro si aggirava per le strade gabbane
dando fuoco a tutto quello che incontrava.
Giunto sul luogo del fattaccio, lui stesso era rimasto sconcertato: era un
piccolo vicolo, ma era stato letteralmente ridotto in cenere; cassonetti,
macchine, muri…tutto annerito e incenerito, e dovevano ringraziare il cielo
che non vi fossero umani nei paraggi…persino l’asfalto era completamente
annerito dalle fiamme.
-ma quale pazzo può essere stato? Chi avrebbe potuto fare una cosa del
genere qui, che non ci sono vittime da uccidere?- il ministro era scioccato;
i testimoni avevano giurato di aver visto una persona al centro della via,
che stava nel bel mezzo delle fiamme senza esserne toccato; le fiamme
sprigionate erano più che semplici fiamme: sembravano venire direttamente
dall’inferno.
-Un incendiario…-la voce del preside Dumbledor, in seguito al ministro, era
piuttosto calmo e tranquillo nonostante tutto –e anche uno molto potente
direi…-
-un incendiario??- domandò di nuovo Caramell, incredulo- non è possibile,
quel potere è rarissimo-
.raro e distruttivo- precisò il preside .credo che si tratti di un
‘incontrollato, di un ragazzo probabilmente che non sa nulla dei maghi e di
quello che gli sta succedendo- mentre parlava, alcuni esperti stavano già
iniziando a prelevare campioni e controllare il luogo- è da cercare…sarà
sicuramente spaventato-
-ma com’è possibile??. Di nuovo domande…gli incendiari erano più unici che
rari: si trattava di maghi non registrati che avevano una particolare
attitudine a dominare il fuoco…erano il frutto di incroci avvenuti in epoche
antiche ed erano considerati pericolossimi, poiché la maggior parte di loro
non sapeva nulla della magia e rischiavano di fare stragi inconsapevolmente
o addirittura di finire consumati dalle proprie fiamme –cosa ti fa credere
che non sia stato un semplice incantesimo di fuoco?-
Il vecchio preside si chinò, prendendo tra le dita un po' di cenere –tanti
indizi…per prima cosa questo odore di zolfo…gli incantesimi di fuoco non
fanno questo odore; poi è stato un incendio di proporzioni decisamente
elevate e i testimoni hanno detto di aver visto qualcuno nelle fiamme che
non bruciava…poi queste impronte…-indicò alcune orme sulla cenere- la forma
della suola è tipicamente di foggia babbana, niente a che vedere con le
nostre calzature- sul suo volto si disegnò un’espressione soddisfatta - un
incendiario…i ncredile-
-più che incredibile-annuì Cornelius ora convinto dalle parole del preside
–c’è da trovare questo ragazzo, prima che perda ancora il controllo-
-e poi che ne faremo signore?-domandò uno dei due segretari che aveva
seguiro fino a quel momento la conversazione.
Per un attimo calò il silenzio.
Indubbiamente non poteva essere rimandato a casa sua…e togliergli la
bacchetta non avrebbe portato a nulla considerato che gli incendiari non ne
avevano bisogno per usare il loro potere; e poi perdere un tale elemento con
l’utilità che poteva avere per il Ministero…non se ne parlava e di certo non
potevano spedire un ragazzo ad Azkaban solo perché non si sapeva
controllare.
-potresti affidarlo a me…- propose Dumbledore in tono pacato.
-a te?-
-si…farlo entrare come studente ad Hogwarts…gli si insegnerebbe tutto quello
che serve e lo si potrebbe aiutare con il suo potere latente-
-non se ne parla Albus- lo interruppe il ministro. Non posso, sarebbe un
pericolo e…
-non sarà un pericolo se prenderemo le dovute precauzioni…non è certo il
primo incendiario che viene ammesso alla scuola e sai bene che non possiamo
rinchiuderlo visto che non ha alcuna colpa…è da addestrare e chi può farlo
meglio di me?-
Caramell non ebbe nulla da ridire…era tutto vero –e come pensi di trovarlo?-
-lascia fare a me…ho già una mezza idea…-
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