Noi Sempre Parte
VI di Tifawow Silenziosamente, tre dei
quattro malandrini stavano percorrendo il corridoio che li avrebbe portati all’sterno, sotto il mantello dell’invisibilità. Quella notte ci sarebbe stata
la luna piena. Come sempre in quelle
occasioni, James, Sirius e Peter stavano uscendo di
nascosto per andare alla Stamberga Strillante dove Remus si sarebbe
trasformato. Sgusciavano rapidi e
silenziosi per i corridoi, cercando di fare il primo possibile, percorrendo
in fretta i prati, arrivando infine fino al Platano picchiatore: la luna era
già alta nel cielo. -muoviamoci- disse Sirius con
una nota di preoccupazione nella voce…sicuramente il suo Moony stava già
mutando: quasi gli pareva di sentire il suo dolore, la sua paura…perché si,
sapeva che lui in quei momenti era più che spaventato; troppe volte aveva
assistito ai suoi pianti disperati le notti che precedevano il plenilunio,
troppe volte lo aveva stretto a se per consolarlo in quei momenti…solo lui
riusciva a calmarlo quando era così, forse per via del forte sentimento che provava
nei suoi confronti, riusciva a capire cose di lui che nessun’altro
capiva. Il primo a trasformarsi
raggiunto l’albero fu Peter, che essendo il più piccolo riuscì agilmente ad
evitare i rami del Platano e a intrufolarsi nel
passaggio segreto dove, ripresa forma umana, azionò il meccanismo che
bloccava i rami per lasciar tempo agli altri amici di passare. Un lungo ululato ferì la
notte. -accidenti siamo in ritardo!-
esclamò James iniziando a sentire i primi furiosi ringhi –corriamo prima che
si faccia del male!- La
loro corsa su per la rampa di scale fu il più veloce possibile; arrivarono
davanti alla porta e la aprirono subito: lo spettacolo che si presentò ai
loro occhi non era certo dei migliori; Remus era già totalmente mutato e
nella furia ceca del momento si era azzannato profondamente un braccio. -Remmy!- esclamò
Sirius nel vedere il braccio sanguinante del suo amore…subito prese le
sembianze dell’enorme cane nero accorrendo a fianco del lupo mannaro, seguito
a ruota dai due amici. Nel vedere le familiari
figure dei tre animagus subito il lupo si calmò, guaendo
leggermente…Sirius si avvicinò cautamente, iniziando a leccare la
profonda ferita. James lo seguì a ruota strusciando il muso sulla pelle del
lupo, come a volerlo tranquillizzare mentre Peter correva attorno agli amici. La notte passò così, tutto
sommato tranquillamente, e poco prima dell’alba, quando Remus riprese forma
umana uscirono nascosti sotto il mantello dell’nvisibilità. Si allontanarono di corsa per
tornare alle loro stanze: quella notte era andato tutto abbastanza bene, e a
parte il morso al braccio Remus non si era fatto altre ferite; se avevano
fortuna il loro amico sarebbe tornato entro sera. ***** mentre gli
altri due amici tornavo nel loro letto a riposare almeno quelle ultime due
orette che restavano, James sedeva sul divano della sala comune, davanti al
fuoco morente del camino. Non era preoccupato per
remus, quella sera era andato tutto per il verso giusto e nessuno si era
fatto molto male(ormai Remmy era completamente abituato alla compagnia di
Paddy, Prongs e Wormy)-…si stava bensì preoccupando per la sua situazione
sentimentale. Quella sera, aveva visto la
dolcezza con cui Sirius aveva leccato la ferita di Remus, e si era accorto di
come quest’ultimo si fosse aggrappato all’altro
prima che lo lasciassero alle cure di Madama Chips…bhe, lui sapeva da una
vita i sentimenti di Sirius(che razza di migliore amico era se no??) ed era
certo che anche il lupacchiotto lo ricambiasse a pieno. Era palese. Anche se quel testone di Sirius
continuava a farsi le sue belle seghe mentali, di
certo alla fine tra i due sarebbe finito tutto per il verso giusto: Remus
stravedeva per lui, cercava sempre di stare con lui, di toccarlo, e quando
era malato non lasciava mai il suo capezzale…anche un cieco si sarebbe
accorto dell’amore che c’era tra i due. Quindi presto i due amici
sarebbero capitolati a lieto fine. Ma lui? Quel pomeriggio per
l’ennesima volta, Lily Evans gli aveva dato il due di picche(e anche una
bella gomitata nello stomaco)…cavolo, anche se cercava sempre di riderci
sopra e faceva lo stupido non voleva dire che non ci rimanesse male, anzi, in
realtà ogni volta che sentiva lo sguardo carico di disprezzo della bella
rossa su di se si sentiva andare in pezzi. Era così bella…e lui la amava
davvero molto; bella, forte fiera…tutte qualità che lo mandavano n
fibrillazione. O
almeno, credeva di amarla…non aveva mai amato nessuno prima di lei e quindi
non aveva le idee molto chiare su certe cose; fino a quel momento si era
sempre limitato a scappatelle con questa e quella ragazza ma mai niente di
serio. -cazzo-
mormorò sconsolato tra se e se, stringendosi appena nella coperta in cui era
avvolto per ripararsi dal freddo pungente. Anche se
cercava di non darlo a vedere, era depresso come non mai. Non poteva andare
avanti così ancora a lungo…anche se cercava di nascondere con il suo
carattere allegro la sua depressione, quell’amore impossibile lo stava
distruggendo lentamente…forse avrebbe fatto bene a
cercarsi un’altra ragazza. In fondo anche se fingeva di
non accorgersene, sapeva di avere un nutrito gruppo di ammiratrici. Ma non
ci riusciva, non riusciva a non perdersi in quegli occhi color smeraldo che
lo avevano attratto fin dal primo momento. Rimase letteralmente scioccato, quando si accorse che gli occhi che nitidamente
stavano prendendo forma nella sua mente, non erano verde smeraldo ma bensì un
verdino sfumato di giallo-grigio, coperti da un paio di occhiali con una
montatura rossa assai strana, e alcuni ciuffi di capelli biondo scuro
ricadevano sul davanti. Musica. Una musica, strana, forte gli
rimbombava nella testa…una musica gabbana probabilmente visto
che non gli sembrava di conoscerla. Tanta gente intorno a lui
vestiti in modo alquanto strano….le forti luci colorate e abbaglianti del
luogo lo confondevano, lo spaesavano…che razza di magia era quella? Sirius avanzava piano,
confuso. Tutto intorno a lui era
strano…tutta quella gente vestita in modo così
bizzarro, quelle luci che lo stordivano , quella strana musica
assordante…sentiva le persone ridere, urlare come se si stessero divertendo. E lui
camminava traballante in mezzo a quel macello e tutto sembrava vorticargli
intorno…come se fosse drogato o ubriaco, non sapevo dove andare, che posto
fosse: poteva quasi sembrare uno sgabuzzino illuminato. Con una certa fatica riuscì a
portarsi vicino a una parete e appoggiarsi; -ehi!- sentì una voce
distante…cerco di alzare lo sguardo ma tutto ciò che riuscì a vedere era
un’ombra indistinta fermarsi davanti a lui- Dio cara…,a
tu stai male!!- allarmata a voce della nuova presenza. -portami via da qui…-sentì la
sua voce rispondere –sto bruciando…se il mio potere si sfoga qui…- Sirius aprì gli occhi di
scatto. Un sogno…la musica, quel
posto…era stato solo un sogno. Ma accidenti se era
realistico!!! Si sentiva ancora confuso da
quello che era successo ed era tremendamente sudato…per un attimo gli era
davvero sembrato di essere in quello strano posto, e ancora la cosa gli
sembrava tremendamente reale. Poco prima di aprire gli
occhi aveva sentito come se qualcosa stesse esplodendo dentro di se, e per un
istante gli era sembrato di andare totalmente a fuoco…e non era stata una
bella sensazione. Rabbrividì leggermente mentre
si alzava in piedi e si dirigeva in bagno per farsi una doccia…Peter stava
ancora dormendo ma James non era nel suo letto…probabilmente era andato a farsi due passi. Dopo essersi lavato e
vestito, scese in sala comune, con l’intenzione di andare in infermeria a
trovare Remus prima di colazione, quando la sua attenzione venne
attirata dalla figura rannicchiata davanti al fuoco. Per un attimo fu tentato
di passare oltre, ma anche alla debole luce mattutina riuscì a riconoscere James. -ehi Prongs…-disse
avvicinandosi e prendendo posto sul divano. Il ragazzo occhialuto volse
lo sguardo nella di lui direzione -stanotte sono
successe troppe cose…non riuscivo a dormire…- Sirius annuì leggermente,
rimanendo in silenzio per qualche attimo…era strano vedere James in quello
stato…lui che era sempre così allegro e gioviale era difficile da immaginare
in quello stato di depressione in cui si trovava ora –centra
lily?-domandò titubante, sapendo che probabilmente era per quello. -anche…sai Paddy,
riflettevo principalmente su te e Moony e sull’amore che vi lega –evitò
accuratamente di parlare della visione che aveva avuto prima…gran parte del
suo stato catatonico era derivato da quello. -su me e Remus?-lo interruppe
Sirius. -Si, su di voi…mi sono reso
conto che tra me e Lily non ci sarà mai un sentimento forte come quello che
lega voi due…- .Noi?-domandò Sirius
leggermente sorpreso…ma dove voleva andare a parare jamie? –bhe da parte ma
sicuramente…lo sai che lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo…ma se
vediamo chi è ricambiato o meno, beh…siamo sulla stessa barca direi…- Jamie sorrise…un sorriso
dolce e divertito allo stesso tempo- non fare il minchione Paddy, mi sono
stufato di dirtelo! Tu hai le fette di salame sugli occhi per non accorgerti
di quello che Moony sente per te…sei l’unico che non si accorge che per lui
il sole arriva quando ci sei tu e sparisce quando te ne vai…- il sorriso si
fece ancora più largo nel vedere l’espressione dell’amico- vai da lui
Sirius…diglielo…- Non fece in tempo a finire la
frase. Sirius si era già alzato ed
era corso fuori, verso l’infermeria.
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