Noi Sempre

Parte I

di Tifawow

 

 

Sirius Black stava dormicchiando nel suo letto.

Era l’ultimo giorno delle vacanze estive, di quei pallosissimi tre mesi nei quali era stato costretto a rimanere in quella casa che detestava con tutto se stesso: tre lunghissimi mesi passati a litigare, a urlare con i genitori e il fratello minore per qualsiasi cosa, tre lunghissimi mesi di noia mortale chiuso praticamente tutto il giorno nella sua stanza, l’unico posto della casa che poteva ancora reputare come suo personale…insomma, una vera vacanza di merda.

Non era riuscito a vedere i suoi amici nemmeno una volta, un po’ per i comuni impegni estivi e un po’ perché i suoi genitori non gli permettevano di frequentare ‘simili compagnie’ come li definivano loro…ed era questa la cosa che gli dava più suoi nervi. Forse se gli fosse stato permesso di vederli almeno un paio di volte, la sua estate non sarebbe stata così tragica.

James…aveva passato tutta l’estate in Egitto con i suoi genitori…che grandi persone i Potter! Aveva avuto modo di frequentarli un paio di volte e ne era rimasto sempre piacevolmente colpito: erano una famiglia unita(diversamente dalla sua), cordiale e ben disposta anche nei suoi confronti. Nonostante fosse andato lontano, il vecchi amico James non aveva mancato di mandargli parecchie lettere e cartoline e spesso riusciva anche a chiamarlo; gli mancava tantissimo Jamie, il suo migliore amico.

Ne combinavano di tutti i colori quando erano insieme e si divertivano da matti: erano sempre loro due a mettere nei guai gli altri della combriccola e naturalmente la maggior parte del tempo libero a scuola la passavano in punizione.

Peter…bha, anche Peter ogni tanto gli scriveva, e lui gli rispondeva per educazione…non gli piaceva molto quel ragazzino, ma era un suo amico e nel mezzo stato comatoso in cui si trovava sarebbe stato contento di uscire con lui per una birra.

E poi c’era Remus…Remus, tutta l’estate nei suoi pensieri, tutto il tempo a perdersi nel ricordo di quei dolcissimi occhi color ambra(non solo negli occhi a dire il vero, ma per non impazzire cercava di non pensare agli altri dettagli del suo tesoruccio), giorni interi ad aspettare le sue lettere…lettere che in quei tre mesi erano state molto rade, cosa assai strana visto che solitamente era proprio Remus il primo a scrivere.

Accidenti, ma non poteva essere Peter quello che non scriveva??

Un’estate intera senza vere notizie di Remus era per lui un’autentica tortura…ormai da anni aveva imparato ad accettare il sentimento che fino a quel momento, dal primo istante in cui aveva posato i suoi occhi su di lui, lo aveva accompagnato: lui amava Remus Lupin.

Lo amava da impazzire.

L’unico che sapesse di questo suo sentimento era il buon vecchio Jamie…con lui si perdeva per ore a elogiare la bellezza del suo Remus, l’intelligenza del suo Remus, la dolcezza del suo Remus…si, il SUO Remus!

Anche se in realtà di sua proprietà c’era proprio poco, lo considerava suo, solamente suo…sapeva che probabilmente, anzi, sicuramente il suo sentimento non era ricambiato, però sapeva anche che non avrebbe sopportato l’idea del suo Remus con una ragazza: si sarebbe completamente distrutto.

Era proprio lui che gli mancava più di tutti.

Con un movimento pigro, si rigirò nel letto, stancamente, mettendosi sul fianco destro, rivolto verso la finestra: due giorni prima c’era stata la luna piena, e come sempre in quell’occasione era mortalmente preoccupato per il suo amore. Quando erano a scuola lui e gli altri lo aiutavano nelle trasformazioni, prendendo le sembianze, lui di un cane nero, James di un cervo e Peter di un topo, in modo da tenergli compagnia in quelle notti che per lui erano un vero inferno…ma quando erano lontani e non potevano stargli accanto, Remus si chiudeva in cantina, e si feriva da solo, sfogando su di se il suo lato bestiale.

Chissà come si era ridotto questa volta…se si era ferito, se stava bene, se si stava riprendendo a dovere.

Dentro di se, era sicuro che se fosse successo qualcosa al suo amato Moony lo avrebbe saputo, se lo sarebbe sentito…però le sue lettere evasive lo preoccupavano e non poco.

Bhe, se fosse successo qualcosa lo avrebbe saputo certamente l’indomani al binario 9 ¾…già, domani finalmente sarebbe stato libero da quella casa prigione e sarebbe tornato ad Hogwarts per passare assieme ai suoi amici l’ultimo anno di scuola.

E avrebbe confessato tutto a remus.

Al solo pensiero di dire tutto ciò che sentiva al suo amoruccio divenne rosso come un peperone…parlare con Moony?Certo, avrebbe dovuto farlo già da un pezzo, ma non sapeva nemmeno da dove cominciare. Come ci si provava con un ragazzo? Aveva la terribile paura che se l’amico fosse venuto a conoscenza dei suoi sentimenti avrebbe perso anche la sua amicizia…e non voleva, almeno quella la voleva totale.

Forse alla fine dell’anno, dopo il diploma(sempre se ci arrivo al diploma NDSirius ehh siamo in due =_= NDTifa)quando non avrebbe dovuto viverci insieme 24 ore su 24.

Ecco, quello era un altro grande problema: dopo la scuola non sarebbe stato più possibile rimanere tutto il tempo che passava ora assieme ai suoi amici; certo, non si sarebbero persi di vista(già Jamie stava progettando di andare a lavorare con Snivellus per tormentarlo anche dopo), ma inevitabilmente alla fine un po si sarebbero allontanati.

James, Peter…prima o poi si sarebbero sposati e avrebbero messo su una famiglia…eh si Sirius, anche Remus per quanto tu possa cercare di pensarci, non è uno squallido frocio come te!

Lentamente chiuse gli occhi con un leggero sospiro.

Anche se l’estate era ormai alla fine, faceva ancora caldo e non c’era bisogno delle coperte.

 

-si- disse tra se e se dopo qualche minuto, mentre si rigirava nel letto per cercare una posizione più comoda –devo parlare assolutamente con Moony-.

 

Qualche attimo di silenzio e poi si addormentò.

 

 

XXXXX

 

Il mattino dopo venne svegliato di buon ora da uno degli elfi domestici di suo padre…dopo i soliti dieci minuti di scomatizzazione che gli servivano per ingranare, si alzò e si diresse verso il bagno.

I suoi bagagli erano già stati fatti la sera precedente, quindi poteva prendersela comoda: si spoglio ( *ççççççççççççççççççççç* nd Tifa ehi!! Giù le mani dal mio pupattoloso!! Nd Remus), si fece una bella doccia fredda…anche quella quotidiano rito mattutino, si lavò i capelli, insomma, si preparò a dovere e poi tornò nella sua stanza.

Si rivestì con calma, con alcuni indumenti che aveva lasciato fuori dal bagaglio poi, dopo aver dato una sistemata veloce alla sua fluente chioma, si decise a scendere per la colazione, l’ultima per fortuna, in quella casa.

Erano già tutti a tavola: sua madre, come sempre, stava parlando al telefono con chissà quale amica, suo padre era tutto preso dal giornale e non gli rivolse nemmeno un cenno di saluto, mentre suo fratello Regolus era completamente dedito alla sua colazione.

Senza salutare nessuno, Sirius si sedette al suo posto e si servì un caffè.

Forse per il ritorno ad Hogwarts, o forse per la prospettiva di rivedere Remus, quella mattina si sentiva particolarmente rincoglionito.

 

Quando finì la colazione, si alzò in piedi con calma –bhe…ci si vede a fine scuola…-disse semplicemente; i genitori alzarno appena la testa dando un cenno di assenso e nient’altro.

 

-ma vaffanculo-mormorò Sirius tra se e se mentre, dopo aver constatato che tutti i suoi bagagli erano stati caricati in macchina, si decise ad andare alla stazione di Londra.

Era ancora presto, ma prima se ne andava da quella casa meglio era.

Ci volle poco per arrivare alla stazione…arrivato, Sirius non perse tempo, scaricò tutta la sua roba e iniziò a dirigersi verso il passaggio del binario; erano circa le dieci e il treno partiva alle undici, quindi non c’era quasi nessuno.

Arrivato al binario, come si aspettava, lo trovò quasi deserto…sbuffando, dopo aver affidato i suoi bagagli all’addetto, andò alla panchina dove tutti gi anni si ritrovava con i suoi amici.

Si sedette pesantemente, appoggiandosi con la schiena…ora doveva solo aspettare l’arrivo degli altri per risollevarsi un po il morale.

La sola idea di rivedere Remus lo metteva in agitazione; ormai era una dura lotta con se stesso per non lasciar trapelare i suoi sentimenti. Si era ripromesso di parlargli, ma ne sarebbe passata di acqua sotto i ponti prima!

Ormai lo pensava sempre(non ce n’eravamo accortiXDD nd Tifa)…anche la notte lo sognava(e che sogni!) e quando si svegliava il suo corpo rispondeva prontamente…’Dio…sono un pazzo frocio maniaco’ pensò esasperato, portandosi una mano alla fronte.

 

-Basta Sirius! Piantala!!-esclamò, dandosi una sonora botta in fronte per scacciare i pensieri osceni su Remus che gli stavano venendo in mente.

 

-basta cosa paddy?-un’allegra e familiare voce alle sue spalle lo fece destare dai suoi pensier –tanto so a che stai pensando…eccitato così solo a Moony potevi pensare-

 

-eccoti qui Jamie!-esclamò Sirius alzandosi per andare ad abbracciare l’amico.

 

Il largo sorriso che gli segnava il volto era sincero…Jamie gli era mancato da matti in quei tre mesi, si era terribilmente annoiato senza i loro quotidiani scherzi –che ci fai già qui?- domandò il ragazzo occhialuto-di solito ti piace fare la prima donna e arrivare per ultimo-

 

--naaaa- rispose divertito l’altro ragazzo-avevo le palle piene di casa mia e ho pensato di sloggiare un po prima…tu piuttosto, cosa ci fai qui così presto?-

 

-presto? Sirius ma sei cretino?-

 

-come?-

 

-Sirius…sono le undici meno dieci-disse James indicandogli l’orologio alle sue spalle.

 

A Sirius quasi pigliò un colpo…non si era nemmeno accorto del tempo che passava.

Proprio in quel momento una nuova voce familiare lo fece voltare-

 

-Jamie! Siri!!-era Peter. Non era cambiato per nulla in quei tre mesi…basso e tarchiato, con quell’espressione da perenne deficiente stampata sulle labbra…viscido come sempre.

 

-ehi Peter!-esclamò James andandolo ad abbracciare- ben ritrovato…è un piacere rivederti piccoletto!!-come sempre, james era esagitato per le nuove avventure che avrebbero certamente vissuto quell’anno.

 

-anche per me è un piacere! Ma…sbaglio o manca Remus?- domandò il topo con aria leggermente dispiaciuta.

 

-già- annu’ James –speriamo arrivi presto…non vorrei certo che perdesse il treno-

 

Sirius si guardava intorno preoccupato.

Che fosse successo qualcosa? Perché Moony tardava ad arrivare? Di solito era lui il più puntuale di tutti…santo cielo, il treno tra poco sarebbe partito e l’idea di passare un anno senza Moony era terrificante!! Doveva ancora confessargli il suo amore!! No no, non poteva pensarci…Moony quell’anno doveva esserci assolutamente!!

 

-io vado a cercarlo…-disse risoluto Sirius pronto a scattare alla ricerca dell’amico.

 

-chi vuoi andare cercare Paddy?-una voce dolce, calma e pacata quasi lo avvolse…si girò, sorridendo, sapendo già che alle sue spalle avrebbe trovato Remus.

 

-Remus!!-esclamarono Peter e James all’uniscono.

 

Il ragazzo sorrise…bellissimo fu l’unico aggettivo che riuscì ad associargli Sirius –vi pare che vi avrei lasciati soli proprio l’ultimo anno di scuola?-il di lui sguardo si posò su Sirius, che lo guardava con un certo sollievo-non hai fiducia in me Paddy…-

 

Sirius sorrise e si avvicinò al ragazzo, stringendolo subito in un dolce abbraccio-Hogwarts non sarebbe stata la stessa senza di te-lo strinse, leggermente…ma quel gesto bastò per scaldargli in sangue nelle vene…si contenne, anche quando Remus ricambiò il suo abbraccio.

Rimasero così alcuni attimi, fino a quando James, ridendo li trascinò sul treno in partenza.