Discleimers: I personaggi non sono miei...io ne faccio un
uso improprio solo per mio diletto e non ne traggo profitto alcuno perciò non
si riscontra nessuna fattispecie di reato d’uso improprio di personaggi di
manga ^_^..
Note: l’idea di questa FF mi è
venuta dal dentista durante un’estrazione…^_^…che ne dite?ho cercato di
scrivere senza le solite “seghe mentali”…
By
§ Leyla Mayfair §
Prologo
Gli allenamenti quel giorno erano appena cominciati e Ayako si guardava attorno un po’ preoccupata. L’atmosfera non era più la stessa da un po’ di giorni. Hanamichi sembrava un anima in pena, di fronte alle prese in giro di tutti gli altri, non reagiva più alle loro provocazioni.
Guardò Rukawa che dall’altro lato della palestra si stava
esercitando nei tiri da tre. Freddo, controllato, quasi assente a tutto ciò che
accadeva attorno a lui. La sua attenzione concentrata tutta sul canestro la
retina e il movimento del polso per insaccare la palla.
- Ah, ah Sakuragi – stava dicendo Ryota dando di gomito a
Mitsui - adesso la pianterai di blaterare sulle indiscusse doti di fascino del
Tensai….Nessuno si è presentato a “ritirarti” la sera dell’asta…e dire che eri
carino vestito così.
- Smettila Nano…che vuoi da me…hanno fatto un’offerta
molto alta per il Tensai ti ricordo
- già certo…però nessuno è venuto a “riscuotere” la
settimana premio…
- Sarà timida…- azzardò Sakuragi ma pareva non esserne
convinto neppure lui.
Ayako si mosse e dopo aver dato una sventagliata in testa
a Ryota:
- Allora pelandroni volete muovervi?Ci sono gli
allenamenti da fare
- Ma Aya chan
- niente storie..forza…
Mentre gli altri correvano attorno al campo nei soliti
giri di riscaldamento
- Ehi Ru...- Ayako gli si fece vicina e lui finse di
ignorarla mentre si sistemava la fascetta nera al braccio ma la moretta non si
diede per vinta e dandogli una leggera gomitata al fianco
- Hn
- Quando hai intenzione di dirglielo?
- è necessario?
- Bhè hai pagato no? – il sorriso di Ayako si fece
allusivo
- Hn...- Rukawa cercava di mantenere la sua solita
espressione impassibile ma nello sguardo di Ayako c’era qualcosa che gli faceva
intendere di stare fallendo miseramente
- Lo so. Lo so solo per non darla vinta a Sendoh, solo non
capisco cosa ti poteva interessare. C’è rimasto male quando non si è presentato
nessuno.
- Cosa gli hai detto?
- nulla quello spetta a te
Ayako si allontanò senza aspettare la sua risposta,
brandendo il ventaglio e agitandolo davanti a sé per terrorizzare i ragazzi che
si erano fermati ancora a ridere e scherzare nei confronti di Hanamichi.
Sospirando Rukawa riprese a fare i tiri da tre che aveva
interrotto poco prima…
Stonk!Per la prima volta la palla colpì il ferro (Oi
Le…vediamo di non ricominciare NdR…).Dannazione tutta colpa di Ayako e di
quello che era successo una settimana prima…Lui non voleva pensarci, cercava in
tutti i modi di non pensarci e la manager arrivava lì tranquilla a
ricordarglielo…Non era scritto da nessuna parte che lui doveva dire a
Sakuragi…Già che cosa doveva dirgli?E poi chi le faceva pensare che la
delusione di non essere stato ritirato da nessuno sarebbe stata minore se
avesse visto CHI aveva fatto quell’offerta?
Scosse il capo domandandosi ancora cosa diavolo gli era
saltato in mente…Lui comprare la scimmia rossa! Certo aveva da ripetersi che lo
aveva fatto per avere le attrezzature nuove per la squadra ma da allora una
piccola insinuante vocina si faceva inaspettatamente tra i suoi pensieri per
chiedergli conto di quell’azione. Rimandandogli l’immagine di Hanamichi che
usciva su quel palco…scosse la testa violentemente non doveva pensarci.Doveva
smettere di pensarci assolutamente, ne andava della sua salute…Eppure
quell’immagine era scolpita a fuoco nella sua memoria, non avrebbe mai potuto
dimenticarla. Lanciò un occhiata in tralice all’oggetto ignaro dei suoi
pensieri che si stava dedicando ai fondamentali con Ayako…Certo per non darla
vinta a Sendoh…deglutì un paio di volte sentendosi quasi venir meno e distolse
lo sguardo non era poi più così sicuro che le risposte che si era dato fino a quel
momento fossero le più veritiere. Tornò con il pensiero a quegli avvenimenti.
Rukawa ed Hanamichi si stavano pestando nel lato della
palestra dove c’ era il cestino dei palloni.Normale routine di un giorno come
un altro al Liceo Shohoku della prefettura di Kanagawa. Si avvicinava il torneo
estivo, la squadra era tesa e concentrata nella preparazione di alcune
amichevoli per verificare i nuovi schemi in visto degli scontri diretti con
Kainan e Ryonan. Quel giorno tutto era cominciato come al solito con un'altra
sparata di Hanamichi che uscendo dagli spogliatoi aveva dichiarato di fare
largo a colui che avrebbe insegnato il basket a tutti…volpi ibernate comprese.
Prima che Akagi avesse potuto assestare un pugno sulla testa del suo giocatore
più idiota, Rukawa dietro di lui aveva sibilato il suo solito:
- Dohao…
Scatenando l’ovvia reazione di Hanamichi che al grido di
- Baka Kitsune ti distruggerò… - si era lanciato su di lui
cominciando a tempestarlo di pugni. E Rukawa aveva risposto ai pugni più per
abitudine e per cercare di coprire quel sordo dolore che si impadroniva di lui
ogni volta che Hanamichi si slanciava su di lui con odio…Ormai che altro poteva
fare?
Prima che qualcuno potesse fare qualcosa per separare i
due litiganti il sig Anzai fece inaspettatamente il suo ingresso in palestra.
Con gran stupore di Akagi e degli altri non andò a sedersi sulla panchina
accanto ad Ayako come faceva di solito, ma si fermò a bordo campo e li chiamò
attorno a sé, con cenno lieve della mano:
- Ragazzi. Quest’anno abbiamo un problema…le nostre
attrezzature sono decisamente rovinate – lanciò un’ occhiata distratta ai due
giocatori che, incuranti di tutto e tutti, continuavano a darsele di santa
ragione senza commentare – dobbiamo ricomprarle, ma i fondi della scuola da
ripartire ai vari club sono quello che sono e questa spesa straordinaria non
era prevista nel conto spese del club di basket…
Akagi si lasciò andare a un sospiro di rassegnazione
chiedendosi perché mai avesse fatto entrare quel giorno il rossino nel club:
- Lo sapevo che avrebbe portato solo guai…- disse mentre
con un paio di pugni ben assestati
riconduceva alla ragione i due litiganti trascinandoli poi verso
l’allenatore
- Ite!…- urlò Sakuragi massaggiandosi la testa
- Zitto e ascolta! – gli intimò Akagi con espressione
truce
- ora l’idea che è venuta al preside e a me – riprese il
sig. Anzai incurante dei borbottii di protesta di Hanamichi - è che un
giocatore della squadra di basket venga messo all’asta con in palio…una
settimana in compagnia della persona che farà l’offerta più alta…- i borbottii
cessarono di colpo e tutta l’attenzione di ogni giocatore dello Shohoku fu
catalizzata sul loro allenatore che concluse – Ora dovete scegliere chi sarà
oggetto dell’asta
Il sig. Anzai andò a sedersi sulla panchina accanto ad
Ayako dicendo:
- mi andrebbe proprio una bella tazza di tea ora…
Dopo il primo attimo di sconcerto i ragazzi si erano messi
a parlare tutti assieme commentando eccitati quella novità. Un asta per trovare
i fondi necessari ad acquistare le attrezzature nuove?Occorreva decidere in
fretta il giocatore da mettere all’asta. Miyagi non ebbe nessun dubbio in
proposito:
- Ehi…Rukawa sarà perfetto non trovate?
Il numero 11 dello Shohoku spalancò tanto d’occhi
guardando fisso davanti a sé, mentre immagini terrificanti delle scatenate del
Rukawa Shitenai che si contendevano il suo acquisto si materializzavano davanti
a lui: (Leyla…tu che ci fai in prima fila? NdA…guardavo^^ NdL)
- Sai come se lo contenderanno le sue fan?
- Già…
- Come sarebbe a dire?E il Grande Tensai dove lo mettete?
– intervenne a quel punto Hanamichi…non avrebbe mai permesso a quella algida
Kitsune dal cuore ibernato di scavalcare l’unico vero inimitabile Genio
Assoluto
- Ma quale Tensai?Tu e i tuoi 50 rifiuti…- disse Mitsui –
chi vuoi che ti si compri…Invece Rukawa
Il diretto interessato in quel momento riscotendosi dalle
immagini terrificanti di poco prima e lasciando tutti a bocca aperta sentenziò:
- Io non ho intenzione di fare una cosa del
genere…Scordatevelo…- e detto questo si rimise a palleggiare allontanandosi dal
gruppetto, con il chiaro messaggio che considerava chiuso l’argomento, senza
altra possibilità di accordo.
Ayako lo guardò sorridendo e poi volgendosi verso i
ragazzi disse:
- Dovremo trovare qualcun’ altro…
- Ma Aya - chan con Rukawa le offerte sarebbero balzate
alle stelle…- Miyagi cercò di perorare la sua idea
- non credo Rukawa voglia rischiare di finire tra le
grinfie di qualche esaltata
- si potrebbe provare a convincerlo…
Ayako lanciò un occhiata da sopra la spalla a guardare
Rukawa che davanti al canestro insaccava un canestro dopo l’ altro
- vuoi provarci tu?
- Allora che si fa? – si arrese Miyagi consapevole
dell’inutilità di rivolgersi a Rukawa
- Si tira a sorte….è l’unica soluzione – sentenziò Ayako
La manager estrasse da dietro la schiena le mani mostrando
loro la serie di pagliuzze che stringeva tra le mani
- chi pesca la più corta vince…- spiegò allungando le
braccia davanti a loro
In men che non si dica la scelta era stata compiuta:
- No non ci posso credere…
- Eh, Eh, Eh visto il grande Tensai…
- Perché proprio tu? – la domanda di Mitsui era detto in
tono leggero e fu seguita dalle risate degli altri compagni di squadra
Il giorno dopo non si parlava d’altro a scuola. La notizia
dell’asta si era sparsa tra gli studenti provocando mormorii eccitati. Rukawa
passava in mezzo a loro con la solita aria indolente cercando di non badare a
gli sguardi languidi delle ragazze lungo i corridoi ma cogliendo con attenzione
frammenti di conversazione
- E così sarà Sakuragi...
- Chi?
- Ma si quel gigante con quell’improbabile chioma di
capelli assurdi...
- Ah certo...certo che se avessero scelto Rukawa – seguiva
il sospiro della ragazza di turno – chissà chi sarà così pazzo da fare un
offerta per quello lì...
Sbuffando per il fastidio entrò nella sua classe
preparandosi a seguire le lezioni. Non si avvide che in fondo al corridoio una
figura alta e dinoccolata con un inconfondibile capigliatura rossa aveva
seguito il suo passaggio per poi sospirare sconsolata e allontanarsi
borbottando:
- Rukawa sempre Rukawa
Rukawa si fermò per i soliti allenamenti supplementari. Da
lì a poco sarebbe cominciato il torneo estivo e lui non voleva lasciare nulla
al caso. Doveva battere Sendoh diventare il miglior giocatore della Prefettura
per poter raggiunger la sua meta, andare a giocare in America (oi Ru ormai lo
sanno anche i sassi cambia disco ^^).
Dagli spogliatoi sentiva provenire il vociare dei suoi
compagni che si attardavano a commentare la novità dell’asta. Tutti ne erano
entusiasti…solo lui si chiedeva da quale mente malata era stata partorita
quella idea?E poi visto l’esito del sorteggio come poteva venire in mente a
qualcuno di dover pagare una qualsiasi cifra per passare del tempo con Sakuragi?
Anche se stava palleggiando sentiva tutti i commenti sul
sorteggio e i motteggi di cui era vittima il vincitore inaspettato:
- Ah, Ah il grande Tensai vedrete riceverà più offerte di
tutti
- Sì certo come no…
“Dohao” sibilò tra sé Rukawa mentre insaccava il suo
ultimo tiro…
Si diresse verso gli spogliatoi trovando che erano già
tutti pronti ma che si erano fermati
chiacchierare,incurante degli sguardi stupiti che gli lanciavano andò a
farsi la doccia.Sapeva bene che si stavano chiedendo come mai avesse finito
così presto i suoi allenamenti supplementari, che di solito duravano ore,
nessun però aveva il coraggio di porgli la domanda e lui sicuramente non
avrebbe sprecato fiato per dare spiegazioni. Quel giorno avrebbe dovuto tornare
a casa prima del solito, i suoi partivano per una crociera, una sorta di nuova
luna di miele e aveva promesso di essere a casa per salutarli.
I discorsi continuavano:
- Senti Hanamichi cosa ti fa pensare che mister 50 rifiuti
possa ottenere che qualcuno sganci un solo yen per passare del tempo con te…
Rukawa che usciva
in quel momento dalla doccia vide Mitsui di schiena che riempiva la sua sacca
ridacchiando assieme a Ryota ciò che lo colpì fu la faccia di Hana o meglio il
suo sguardo mentre rispondeva con la solita voce con una delle sue solite
sparate:
- Ah, Ah dubitate forse del grande Tensai
La voce era la solita allegra sguaiata allegra
strafottente e così la sua espressione...ma quello sguardo; quello sguardo era
addolorato e ferito, e lui non lo aveva mai visto dipinto sulla faccia di
Sakuragi, che indossava sempre la faccia sorridente da buffone…Si fermò con
l’asciugamano a mezz’aria colpito da quel verbo…era insolito però lo sentiva
vero.Aveva sempre considerato Hanamichi un idiota è vero però era anche certo
che fosse sincero genuino, incapace di mentire e quello sguardo ora apriva uno
spiraglio sul vero Hanamichi quello che non scorgeva nessuno, quello che
rimaneva dietro il sorriso e le sbruffonate. Il vero Hanamichi. Rukawa per la
prima volta si trovò a chiedersi cosa si nascondesse dietro quella maschera da
bullo e ad avere paura della risposta.Il pensiero di ciò che quell’animo
nascondeva lo terrorizzava più di qualsiasi cosa, senza che riuscisse spiegarsi
perché. (ma ho idea che tu me lo dirai presto vero Le? NdR ^^’’’’
ndL)
Si lasciò cadere sul divano dopo aver chiuso la porta...
Sua madre era impossibile. Lo aveva riempito di
raccomandazioni
“Se hai bisogno chiama...Mangia ti ho lasciato le porzioni
nel congelatore...devi solo riscaldarle...”
C’era da chiedersi come non avessero perso l’aereo. Li
aveva dovuti letteralmente sbattere sul taxi che li aspettava davanti a casa
per portarli all’aeroporto. Eppure tutte quelle attenzioni gli facevano
piacere. Si concesse uno dei suoi rari sorrisi, qualcosa che non mostrava mai a
nessuno, ma che si concedeva solo tra le mura di casa
“Il mio bambino silenzioso “lo chiamava affettuosamente
sua madre quando tutti si chiedevano come era potuto nascere un figlio così
taciturno e scontroso in una famiglia di persone così aperte, vitali,
comunicative come erano i Rukawa
Lui era da sempre consapevole di essere stato adottato,
scoprirlo era solo servito a dare conferma ad una sensazione che aveva da
tempo. Aveva ricordi di volti, posti, profumi e voci che non si accordavano con
i suoi genitori né con la casa in cui era cresciuto in tutti quegli anni. Il
volto di una donna triste dagli occhi blu come i suoi che lo stringeva al petto
baciandogli i capelli. Si guardò le mani aveva il ricordo di quelle dita che
stringevano una ciocca di capelli serici sottili morbidi e profumati di fiori,
ma era molto piccolo e tutto si confondeva in una nebbia dorata e fosca in cui
a guidarlo erano solo le sensazioni del suo cuore. Quando aveva 12 anni e un
amico di famiglia si era fatto scappare qualcosa lui aveva smesso di indugiare
chiedendo direttamente ai suoi genitori. Doveva averli sconvolti quel giorno
lui che non parlava mai se non vi era costretto e se non era interpellato
direttamente si era avvicinato a loro dopo cena chiedendo notizie dei suoi veri
genitori...
La scoperta di essere figlio di qualcun altro gli aveva
dato solo una maggiore sicurezza di sé consentendogli di evolvere al meglio la
propria personalità. Fino a che non aveva scoperto di non essere figlio dei
Rukawa…si era sempre sentito fuori posto, vedeva i suoi genitori così allegri,
pieni di entusiasmo per la vita e per tutte le attività che li coinvolgevano
perfettamente e di cui a lui interessava molto poco…Per molto tempo si era
chiesto come era possibile che qualcuno potesse volergli bene…c’era da dire che
una volta andato a posto l’ultimo tassello aveva capito che lui era così e che
nonostante questo qualcuno poteva amarlo comunque…per come era…questa era stata
una grossa fonte di sicurezza.
Ripensò di nuovo allo sguardo triste di Sakuragi mentre
riassettava la cucina dopo aver cenato da solo...Proprio per ciò che aveva
sperimentato a sue spese, sapeva leggere perfettamente dentro di sé e scorgere
i segni sui volti degli altri…Lo sguardo di Hanamichi era veramente addolorato.
Come se l’ osservazione di Mitsui avesse riproposto e dato voce a qualcosa che
lui si era per molto tempo chiesto dentro la sua testa.
Alzò lo sguardo sull’orologio appeso al muro accanto al
frigorifero. Non era poi così tardi…poteva andare a dare un occhiata, solo per
vedere come procedeva.
Il fatto era che la domanda di Mitsui continuava a
ronzargli nella testa come un eco cantilenante, una litania che lo torturava
con sadismo “Perché proprio tu?”
Già perché proprio lui?Era una domanda che lo accompagnava
da una vita…sintomo di una insicurezza profonda. Quella sera si sarebbe tenuta
l’ asta e lui cominciava a sentirsi un pochino nervoso gli sudavano le mani e
il cuore in gola aveva un battito strano…troppo accelerato. Avrebbero tutti
preferito che al suo posto ci fosse Rukawa…Imprecò tra i denti. Rukawa sempre
Rukawa. Dannazione cosa aveva lui meno di quella volpe ibernata?Rukawa era
l’asso della squadra…Rukawa aveva il cuore di Haruko…Rukawa catalizzava senza
alcuna difficoltà gli sguardi adoranti delle ragazzine al suo passaggio per i
corridoi…Era bello?Secondo l’opinione generale sì…ma era costretto ad ammettere
che l’aspetto di Rukawa andava al di là della soggettività dei gusti. La sua
era una bellezza oggettiva qualcosa che non si poteva negare…
E lui?Hanamichi Sakuragi capelli rossi, casinista,
imbranato. La consapevolezza di stare a un paio di gradini indietro alla
Kitsune era qualcosa che poteva ammettere con sé stesso. In tutti i campi
Rukawa lo surclassava, talento, capacità, bellezza. E non era solo per via di
Haruko…quella era una scusa bella e buona. Lui non sopportava la sufficienza
con cui Rukawa lo ignorava sistematicamente. Certo ignorava tutti. Però a lui
quella indifferenza soffocava il cuore, più di quella di molte altre persone. E
non riusciva a capire perché. C’erano volte che lo aveva visto passare a
sfiorarlo con lo sguardo e andare oltre come se lui non ci fosse, come se fosse
di vetro…Si diresse verso casa sua cercando di non pensarci, doveva essere
pronto per quella sera. L’asta. Avrebbe dimostrato a tutti quanto valeva. E
avrebbe dimostrato a quella specie di congelatore umano di non essere poi
indegno della sua attenzione. Anche se non era poi così sicuro che essere
acquistato ad un asta lo avrebbe elevato agli occhi di Rukawa…
Era passato davanti a un campetto pochi giorni prima
mentre tornava a casa quando il tipico rumore della palla da basket che
rimbalzava sul cemento aveva attirato la sua attenzione…affacciatosi sulla
porta della recinzione aveva cacciato dentro la testa proprio mentre Rukawa
atterrava leggero a terra senza un rumore dopo aver messo a segno uno slam dunk
strepitoso dando le spalle al canestro. Era entrato assumendo la sua solita
aria:
- ehilà Baka Kitsune…
- hn…che vuoi Dohao? –
- Insegnarti a giocare a basket…-
- tu?- il tono di Rukawa era stato sottile e glaciale come
sempre ma questa volta le parole lo avevano colpito come una sferzata…la
domanda pareva ripresentarsi sempre e comunque in ogni cosa che facesse…e poi
scoprì che se fatta da Rukawa faceva ancora più male...Mentre si slanciava
verso di lui per rubargli la palla, si chiedeva perché quel dolore al cuore
così sottile come una stilettata…
- Ehi Hanamichi sei pronto? – la voce di Ayako gli
giungeva ovattata richiamandolo indietro mentre camminava avanti e indietro per
gli spogliatoi. Il cuore in gola, le mani tremanti. Aveva sbirciato fuori dalla
porta e aveva visto la folla che si assiepava ai piedi del piccolo palco
allestito al centro della palestra. C’era praticamente tutta la scuola…aveva
cominciato a perdere un po’ della sua baldanza e poi altro piccolo particolare…
- io così mi rifiuto di uscire – disse incrociando le
braccia la petto
- uhm un genio che non sa neppure allacciarsi la cravatta…
- osservò lievemente divertita Ayako avvicinandosi a lui e sistemandogli il
farfallino – E perché mai non vuoi uscire sei carinissimo vestito così...
- Ridicolo vorrai dire...- allargò le braccia arrossendo
violentemente di fronte allo sguardo di Ayako
- Vedrai avrai un successone! – decretò strizzandogli l’occhio
e facendolo arrossire ancora di più
- dove lo avete trovato questo costume?
- Miyagi dice che avevano solo questo della tua taglia al
club di teatro
- Si certo come no – bofonchiò Hanamichi scuotendo la
testa – quello lo ha preso apposta
- Attento – lo riprese Ayako – ti sposti le orecchie si
avvicinò a lui alzandosi sulla punta dei piedi e raddrizzando il cerchietto che
incastrato tra i riccioli di Hanamichi reggeva due lunghe orecchie da
coniglietto bianche (^^’’’’)
Si allontanò da lui per osservare l’effetto del costume.
C’era da dire che Hanamichi era decisamente una bomba vestito così. Se Ryota
aveva voluto fargli uno scherzo aveva decisamente sbagliato in pieno, ma ormai
non c’era tempo per rimediare. E poi forse poteva anche andare bene.
Hanamichi stava in piedi davanti a lei, fasciato in un
paio di pantaloni di velluto color crema leggermente attillati e a vita bassa a
cui sul retro era attaccato un batuffolo che fungeva da coda (^^’’’’ Naika ci
sei ancora? NdL ), una camicia bianca senza maniche e un gilet color caffè
anch’essi attillati completavano il costume...C’era da dire che la camicia era
leggermente corta e posava a mala pena sulla vita bassa dei pantaloni e se
Hanamichi sollevava appena le braccia lasciava intravedere gli addominali. Ayako
si disse che c’era da rischiare un infarto per molti spettatori in sala...ma
pareva che Hana fosse inconsapevole dell’ effetto generale
- Dai preparati tocca a te...
- no io non ho intenzione...
- Andiamo non fare storie...
- Ti ricordi cosa devi fare?
- sì esco faccio quattro passi poi giro torno indietro…e
lo faccio un altra volta…ma
- Fuori Hana! - e
con un ultima spinta Ayako lo spinse fuori sul palcoscenico...
Rukawa entrò nella sala non appena le luci furono spente
ripetendosi che lui era lì solo per non perdersi la serata in cui il dohao
avrebbe subito una amara delusione…forse così l’avrebbe smesso di fare il
buffone e avrebbe cominciato una buona volta
dedicarsi seriamente al basket, lasciando da parte pseudo proclami di
genialità…
Rimase in fondo alla sala sbirciando gli altri seduti in
sala. C’era da dire che quella serata era veramente un successo, tutta la
scuola praticamente era assiepata nella piccola palestra
Sperava che tutto finisse presto così da potersene tornare
a casa e mettersi a dormire
- Ehi là Rukawa…- sussultò al suono di quella voce si
volse incontrando il sorriso immancabile e i capelli a punta che annunciavano
Akira Sendoh
- Hn.. Sendoh che ci fai qui?
Il sorriso si allargò ancora di più (ma ha un limite di
apertura?o poi si blocca e bisogna scardinarlo con il cric?NdL) e sventolando
davanti al suo naso un libretto di assegni disse:
- mi compro Sakuragi…mi compro Sakuragi
Rukawa lo guardo di traverso stringendo gli occhi in due
sottili fessure mentre un pensiero omicida gli attraversava il cervello. Cosa
voleva fare quello...quello...Ehi ma poi a lui che importava?Il problema
sarebbe stato di Sakuragi mica suo...Incrociò le braccia al petto sistemandosi
meglio contro il muro. Lo spettacolo si prospettava interessante.
Sendoh si stava guardando in giro incurante degli istinti
omicidi di Rukawa nei suoi confronti
- tu resti qui?
- Hn…
- io cerco di andare un po’ più avanti…- e si allontanò
facendo ciao, ciao con la mano che reggeva il libretto di assegni.
Si stava guardando attorno con aria annoiata cercando di
capire dove si fosse andato a cacciare Sendoh quando il brusio della sala cessò
di colpo, si rese conto che tutta l’attenzione della gente era focalizzata in
un punto preciso del palco. Alzò distrattamente la testa...un unico faro di
luce illuminava l’entrata laterale dove stava ferma una figura che cominciò a
camminare verso il centro…
Ma era Sakuragi quello?Rukawa dovette trattenersi dal
balzare sul palco...Era...era... si accorse con disappunto di non riuscire a
formulare neppure un pensiero coerente di fronte a quello spettacolo...
Hanamichi si mosse esitante sul palco in mezzo al silenzio
profondo che era seguito al suo ingresso. Partirono le offerte accompagnate da
risatine e commenti divertiti
Quelle movenze feline, quel passo scattante…e quel vestito
da coniglietto che lo fasciava come una seconda pelle, osservò il gioco dei
capelli morbidi sulla fronte, sembravano ancora più rossi in contrasto con le
lunghe orecchie da coniglio che gli ondeggiavano sopra la testa…si sentiva la
gola secca e gli occhi gli stavano per uscire dalle orbite, si chiese quanto
tempo ci sarebbe voluto per raccogliere la sua mascella schiantatasi a terra
dopo il primo giro di Hanamichi sul palco. La linea della schiena, la curva dei
fianchi e quel pon - pon che ondeggiava ad ogni passo ,si guardò in giro ma il
buio non gli consentiva di vedere le reazioni delle persone accanto a sé. In
fondo era meglio così, non era sicuro della freddezza della sua espressione.
Sentiva delle risatine alla sua destra ma non riusciva a capire di chi fossero.
Si chiese dove fosse Sendoh...sperò abbastanza lontano da lui e dal
palcoscenico. Hanamichi sollevò un braccio per risistemare il cerchietto con le
orecchie...Il tessuto della camicia si alzò mostrando un lembo di
addominali...Rukawa si disse che poteva morire in quel momento, C’era che era
molto per molto meno. I suoi pantaloni si stavano facendo sempre più stretti
ogni minuto che passava si morse a sangue le labbra...sentiva come lontane le
voci che si rincorrevano per la sala...tuttavia una su tutte gli fece girare la
testa in una direzione precisa...Aveva riconosciuto la voce di Sendoh provenire
dalla sua sinistra. La sua era stata l’offerta più alta di tutte...Hanamichi
stava terminando la sua seconda uscita...nessuno pareva intenzionato a
ribattere all’offerta appena fatta. Ayako alzò il martello pronta a battere la
chiusura di quell’offerta. Il primo colpo di martello si abbatté risuonando
secco nel silenzio della sala. Rukawa aprì la bocca per respirare...
Una voce dal fondo della sala emerse dall’oscurità,mentre
Ayako stava per battere l’ultimo colpo:
- Offro il doppio…-appena ebbe rinchiusa la bocca si rese
conto di essere stato lui a parlare…ma che diavolo gli era saltato in mente?
Solo che il pensiero di darla vinta a Sendoh…di lasciare
che Sendoh prendesse Sakuragi…che qualcuno prendesse il suo…e questo pensiero
da dove usciva?Da quando quella specie di scimmia ambulante scappata dal circo
travestitosi da coniglietto (^.^) era di sua proprietà?
Che pensieri assurdi…Però appena lo vide fare l’ultimo
giro prima di uscire…dal palco, si ritrovò a deglutire rumorosamente…
Da ora decretò una voce nella sua testa. Sakuragi doveva
essere suo...Con o senza vestito da coniglietto (meglio con vero Ru?NdL *_* NdR...)
Restava da vedere come comunicare queste sua decisione al
diretto interessato...dettagli. quello che Kaede Rukawa voleva, Kaede Rukawa
otteneva. era una legge indiscussa quella e non c’era nessuno che potesse
opporsi.
Stando bene attento a non mostrarsi nei coni di luce si
avvicinò al banco delle offerte che restava in un angolo appartato del palco…e
rimase di sasso scorgendo la manager che lo guardava sorridendo sorniona
- Ma guarda….Rukawa…
- hn Ayako…
- Bene …allora lo hai comprato tu il nostro Hana chan – lo
squadrò con attenzione
- non volevo vincesse Sendoh
- Certo…chissà che faccia farà Hana
- Hn potresti evitare di dirglielo?
- Oh che bello una sorpresa….- Ayako sogghignò – mi chiedo
cosa hai in mente di fargli fare…
- Hn?
- Oi Ru ti ricordo che dovreste passare del tempo
assieme...
- non si può evitare?
- Ci resterà male lo sai?
- Hn...che vuoi che mi importi...- prese il foglietto
della ricevuta che Ayako gli porgeva e si allontanò uscendo dalla palestra.
Fuori incontrò Sendoh che prendeva a calci i sassi
visibilmente alterato borbottando:
- Dannazione ci ero andato così vicino...- poi si accorse
di lui - Ehi Rukawa...
- Mn...- si infilò in fretta la ricevuta in tasca non
l’aveva visto dentro
Rukawa evitò di rispondere.
- Chissà che diavolo lo ha comprato...- lo squadrò da capo
a piedi – ehi vai già via?
- mn ci vediamo Sendoh...- si infilò le mani in tasca e si
allontanò.
Sulla strada di casa ripensò al discorso di Ayako...ci
resterà male...sì certo perché invece avrebbe fatto i salti di gioia a scoprire
che l’aveva comprato lui...quello non lo sopportava...si volse a guardare le
stelle sopra di lui... E lui?Cosa diavolo gli era saltato in mente?Ok c’erano
le nuove attrezzature da acquistare, e poi il fatto di non farla avere vinta a
Sendoh...ma quel pensiero, quel rimescolarsi del sangue quando lo aveva visto
uscire sul palco vestito in quel modo. Si chiese se quel dohao era consapevole
dell’effetto che provocava. Non era certo il vestito da coniglietto e non c’era
nulla di diverso in lui rispetto al Sakuragi di sempre, quello che agli
allenamenti gli faceva saltare i nervi più di qualsiasi cosa al mondo, quello
che popolava i suoi pensieri e i suoi sogni in misura uguale al basket. Forse era
proprio quella sua inconsapevolezza, quel suo modo di muoversi, di camminare.
Tutta una serie di cose insignificanti in sé ma che avevano un effetto
devastante su di lui...e sperò su nessun altro, Sendoh a parte...Non ne era
così sicuro però. Mentre Hanamichi camminava sul palco per i due minuti della
sua passerella, non un rumore si era alzato dalla folla assiepata attorno. Solo
con il suo ingresso Hanamichi aveva catalizzato l’attenzione di tutti. E a
questa constatazione imprecò alle stelle.
La palestra era ancora deserta quando Rukawa entrò per
fare un paio di tiri prima che cominciassero gli allenamenti….anche se come gli
capitava da un po’ di tempo a quella parte non si limitava a tirare a
canestro…Lasciava che i suoi pensieri corressero seguendo percorsi propri senza
che lui potesse far nulla per fermarli…
Vide
entrare Ayako che lo fissò senza parlare...ma sapeva cosa voleva da lui glielo
si leggeva in faccia...Aveva passato le notti precedenti a chiedersi perché mai
aveva aperto bocca per fare quella offerta.
Quando quella sera all’ asta aveva sollevato la paletta offrendo tutti quei
soldi per comprare Hanamichi...oddio che brutto concetto...lui non lo aveva
comprato. Era
solo che c’era stato un impulso forte dopo aver visto Sendoh che provava in
tutti i modi ad accappararsi il rossino. La
cosa in sé era ridicola...Tutto aveva del ridicolo quell’asta, che sembrava il
frutto di una mente malata (^^;;;;;NdL) il fatto che lui fosse andato lì invece
di guardasi l’NBA sulla TV via cavo...
“Come se non lo
sapessi...” ancora quella voce nella sua testa, dannazione perché mai la
sua coscienza doveva aver passato in letargo i suoi primi 16 anni di vita per
poi svegliarsi repentinamente? “aventi
ammettilo che lo hai comprato perché non potevi sopportare che lo comprasse
qualcun altro...”
Scosse la testa mentre si avvicinava al cesto dei palloni,
nuovi...li accarezzò con la mano...
Oh al diavolo!
-Sapete cosa penso?...- stava dicendo Mitsui – che in
realtà si è fatto comprare da uno dei suoi amici...chi volete che se lo compri
questa specie di scimmione rosso travestito da coniglio pasquale
-
Merda!
Hanamichi chiuse l'armadietto con un gesto stizzito.Gli altri se ne erano
già andati, per fortuna aveva cercato di evitare il più possibile di stare in
mezzo a loro. Dopo l’esito dell’asta non facevano altro che prenderlo in giro
sul fatto che quel qualcuno lo aveva comprato senza poi ritirarlo...
Rukawa era uscito presto, appena finiti gli allenamenti. Per tutta la loro
durata si erano ampiamente evitati. O meglio lui aveva evitato di essere nella
sfera di azione di lui. Non voleva restare accanto a lui,
Incosciamente pensava che se ci fosse stato lui...
Ecco di nuovo quel senso di frustrante impotenze e inadeguatezza che lo
attanagliava. Non poteva farne a meno sentirsi mediocre incapace di fare
qualsiasi cosa nonostante si proclamasse un Tensai...
Chiuse
gli occhi e appoggiò la fronte contro il metallo freddo,partecipare a
quell’asta era stato il più grosso errore della sua vita: vestito in quel modo,
poi, aveva dato un colpo di grazia...Aveva sentito il silenzio di tomba che era
calato sulla gente assiepata attorno al palco quando era uscito. Silenzio rotto
solo da un paio di offerte. Scosse la testa premendo ancora di più la fronte
sul metallo freddo. Tutti a scuola ora lo guardavano, le ragazze lo additavano
ridacchiando con le amiche...era consapevole di aver fatto davvero una figura
pietosa. Certo c’erano state un paio di offerte alte...e alla fine qualcuno lo
aveva comprato ma nessuno, si era presentato a ritirarlo. In fondo era meglio
così...si disse, chi diavolo poteva essere così pazza da farsi vedere in giro
con lui?
Un rumore attrasse la sua attenzione, girò appena la testa
per scorgere la figura di Rukawa appoggiato allo stipite della porta che lo
guardava fisso. Distolse lo sguardo e cominciò ad armeggiare con il lucchetto
dell’armadietto, cercando di non prestarvi attenzione. Non era in vena di
affrontare Rukawa.
Si voltò a guardare, Rukawa lo stava ancora guardando
fermo nella stessa posizione, sembrava non essersi mosso e quello sguardo piantato
addosso pareva bruciare, come una carezza:
- Che hai da guardare Baka Kitsune
- mi chiedevo quanto ti vuole per essere pronto
- E a te che te frega...
- muoviti Dohao non voglio far notte
Hanamichi lo guardò perplesso
- Seguimi...- mentre lo diceva si girò e poi uscì senza
aspettare una risposta da Hanamichi
- Kitsuneee – gli si parò davanti
- Che vuoi
- Come sarebbe che devo seguirti
- Sei proprio tonto...- tirò fuori dalla tasca la ricevuta
Hanamichi guardò il foglietto poi Rukawa, poi di nuovo il
foglietto
- questo è uno scherzo...- balbettò
- ti sembro uno che scherza?
Una volta che Rukawa ebbe richiuso la porta di casa si
volse a guardarlo
- Ok siediti, non fare rumore e non rompere nulla
- Oi Kitsune surgelata...guarda che non sono un animale...
- Hn…
Avevano
fatto il resto del tragitto in silenzio, dopo che Rukawa lo aveva fatto salire
sul retro della sua bicicletta e aveva imboccato ad una velocità pazzesca la
strada di casa. Hanamichi lo aveva seguito come un automa mentre la sua mente
cercava di registrare quella situazione...Rukawa lo aveva comprato
all’asta?Rukawa era venuto all’asta?rukawa lo aveva visto conciato in quel
modo?Il pensiero successivo era stato un accozzaglia di balbettii
incomprensibili e il suo cervello aveva dichiarato lo stand by totale....
Hanamichi deglutì di fronte a quello sguardo. Dentro
quelle iridi azzurre si agitava un fuoco intenso, bruciante, vivo. Non v’ era
traccia della freddezza e della distanza che fino ad allora li aveva
caratterizzati. Erano caldi...Kaede inclinò la testa mentre una ciocca di
capelli ondeggiava davanti ai suoi occhi. Hanamichi si scoprì a desiderare di
essere quella ciocca:
- e ora che ci faccio con te?
Hanamichi si sentì arrossire non sapeva se per il pensiero
o per il tono che Rukawa aveva usato per parlare ma sostenne quello sguardo:
- Oi Kitsune non ti ho chiesto io di comprar...- si bloccò
soffocando il suo imbarazzo realizzando solo adesso che per qualche strana
ragione Rukawa aveva speso dei soldi per lui, per comprarlo a quell’asta...che
razza di implicazioni si nascondevano dietro tutto questo?
E ora si trovava di fronte Rukawa che dopo avergli detto
che lo aveva comprato a quell’asta, gli chiedeva con quello sguardo che cosa
doveva farne con lui: e lui si sentiva andare a fuoco sotto quelle iridi...senza
capire perché. Rukawa era davvero bellissimo...era un pensiero incoerente
quello ma non poteva farne a meno di formularlo. Come non poteva far recedere
quell’ondata di calore intossicante che lo stava piano avvolgendo.
Rukawa si avvicinò a lui, che indietreggiò d’istinto fino
a trovarsi schiacciato tra il corpo di Rukawa e la porta:
- Dove pensi di andare? – il fiato bollente di Rukawa gli
accarezzò la pelle accendendo mille brividi lungo la sua schiena, la situazione
cominciava a farsi pericolosa, vedendo che Hanamichi non rispondeva l’altro
continuò – ti ho comprato...devi stare con me
Sakuragi si agitò sotto di lui poggiando le mani sulle sue
spalle cercando di allontanarlo
- Perché? – balbettò cercando di non pensare alla pelle di
Rukawa sotto il tessuto della camicia
L’altro sorrise mentre si coniava sulle sue labbra,
accarezzandole piano con la lingua prima di mormorare:
- Eri uno spettacolo vestito in quel modo...
Mentre osservava la bocca di Rukawa chinarsi su di lui
Hanamichi si rese conto che forse era quello che aveva sempre desiderato da un
po’ di tempo a questa parte, sentire quelle labbra su di lui invece dei pugni
di Rukawa...ma poi d’improvviso tutto tornò...Le risa di scherno, la paura, non
voleva, lo spinse via facendo forza sulle spalle, scostandolo lontano da sé.
Doveva allontanarsi o sarebbe finito in pezzi senza possibilità alcuna di
ricomporsi...
Rukawa lo guardò perplesso dicendosi che forse era andato
un po’ troppo veloce?eppure gli era parso che non gli dispiacesse poi tanto.
Bhè certo forse aveva qualche problema ad accettare la cosa. Forse poteva
dargli un po’ di tempo:
- Siediti sul divano, torno subito – gli disse con il suo
solito tono freddo
Hanamichi avrebbe voluto scappare aprire la porta e
correre via lontano da quella casa e da quel Rukawa...non era pronto ad
affrontarlo. Eppure mentre osservava la schiena di Rukawa scomparire in cima
alle scale, mosse alcuni passi verso il salotto e si lasciò sprofondare nel
divano perdendosi in considerazioni che aveva già fatto miriadi di volte solo
che adesso avevano un soggetto insolito.
Lui era mister 50 scaricamenti!Lo dicevano tutti che mai
nessuno poteva volere lui...Non una delle ragazze di cui si era infatuato lo
aveva ricambiato. Non una delle persone a cui si era aggrappato aveva accettato
di sostenerlo, ma lo avevano calpestato chi con freddezza, chi con cattiveria e
tutte avevano finito per scegliere qualcun altro. Non era ancora giunto a quota
51, solo perché dichiararsi alla ragazza sarebbe equivalso ad un suicidio bello
e buono…anche lei come tutte guardava sempre qualcun altro...era frustrante e
doloroso. Eppure non era il fatto di Haruko...la cotta in realtà gli era
passata quasi subito...Era quello che era rimasto che lo faceva stare male:
vivere con la consapevolezza di non essere buono per nessuno, questo era una
cosa più dolorosa da accettare dei 50 o passa rifiuti che poteva avere
collezionato eppure lui avrebbe tanto desiderato...che cosa?Una piccola cosa
semplice ma infinitamente importante: amare ed essere amato per se stesso. Ne
aveva tanto di amore da riversare su chi sarebbe arrivato lo sentiva...ma tutti
quei gesti, quelle parole, quei sogni che portava nel cuore...che senso aveva
dargli vita se non potevano essere espressi?Si inaridivano nel suo animo
avvizzendo come un fiore sbocciato troppo presto nel freddo dell'inverno...
E ora si trovava in casa di Rukawa. Il suo rivale. Il
ragazzo di cui Haruko era infatuata. Colui che pareva essere nato per mettere a
nudo la sua incapacità...certo poco fa sembrava voler mettere a nudo lui e
basta! Arrossì a quel pensiero...
Se lo trovò di fianco senza che se ne accorgesse e di
nuovo quegli occhi che gli si piantavano nel cuore prendendone possesso con
prepotenza:
- Ru...- si ritrovò a mormorare
L’altro inclinò la testa
- hn
- Perché? – ripeté - perché mi hai comprato?
- Ti sembra così impossibile che
qualcuno possa desiderarti
- Sì - la sua risposta fu un sussurro
appena udibile
-
ti sei mai guardato Hana - sussurrò Rukawa cercando di fargli sollevare
il mento
- Non ce n'è bisogno...lo so cosa vede
la gente...cosa vedi tu...
- Come fai ad esserne così sicuro...
Hanamichi strinse i pugni,la voce di
Rukawa era così dolce, così vera, sembrava sincera. Voleva disperatamente
credere ma quella domanda gli risuonava nella mente...perché proprio tu...le
risate, lo scherno...
- tutti scelgano qualcun altro.
- non è vero...
- mi hanno detto no cinquanta
ragazze,te ne sei dimenticato? Cinquanta Rukawa non un paio. Chiedevo solo
di...non potrei mai sopportare di essere lasciato anche da te, di
sentirmi...messo da parte...Kaede mi hai guardato bene? – sussultò quando si
rese conto di quello che aveva detto, si era esposto, mettendo a nudo il suo
cuore, non avrebbe voluto ma quello sguardo, il ricordo del corpo caldo di Rukawa
contro il suo:
- Certo...
Hanamichi lo guardò senza capire, il suo tono era leggero tranquillo
- Sei la cosa più bella che io abbia
mai visto...
Lo sguardo di Hanamichi si allargò
sembrava quello di un bambino, limpido, chiaro ma ancora incredulo. Avrebbe
voluto cancellare tutto quello con i baci, con le carezze, ma forse c’era un altro modo. Lo prese per mano
trascinandolo davanti allo specchio che stava in un angolo del salotto
mettendosi alle sue spalle
- Guardati....sei luminoso, vitale, allegro
Hanamichi si lasciò incastrare lo sguardo da quello zaffiro del ragazzo
dietro di lui
- ti piaccio io? – sussurrò ancora
incapace di rendersi conto di ciò che stava succedendo...
L’altro annuì
- Perché...
Senza parlare Kaede prese a far
scorrere la sua mano sulla sua pelle, senza parlare ma ad Hanamichi sembrava di
leggere ogni pensiero nei suoi occhi
I tuoi occhi. Luminosi e caldi
La linea del tuo naso.
La curva morbida delle tue labbra.
Le tue spalle.
Il tuo torace.
La linea dei tuoi fianchi...
- Devo continuare...- mormorò con voce
roca, chinandosi a baciarlo sul collo senza spostare le mani dai suoi fianchi.
Senza aspettare risposta lo fece voltare tra le sue braccia sporgendosi poi a
sfiorargli le labbra con le sue, questa volta Hanamichi non si ritrasse. Era un
bacio diverso da quello che gli aveva dato poco prima in cucina, non c’era
nulla di vorace in quelle labbra...Era attento dolce, pareva avesse intenzione
di prendersi tutto il tempo del mondo, socchiuse le labbra per invitarlo a un
maggior contatto ma Kaede si ritrasse, prendendolo per la mano e trascinandolo
nella sua camera su per le scale senza lasciare la sua mano
Lo spinse sul letto e con un gesto
sinuoso gli si sdraiò addosso facendo aderire i loro corpi. Hanamichi si morse
un labbro trattenendo un gemito quando i loro bacini vennero a contatto.
Sentiva le sue carezze…le sue mani
sulla pelle mentre slacciava i bottoni della camicia…era una sensazione
inebriante. Non osava aprire gli occhi: si sentiva galleggiare in un limbo di
leggerezza in cui il controllo del suo corpo era nelle labbra e nelle mani di
Kaede. I suoi baci erano una pioggia inebriante, si sentiva scottare la dove
lui posava le sue labbra morbida, un calore piacevole, intossicante. Quando la
sua bocca si chiuse su un suo capezzolo, spinse la testa all’indietro
affondando nel cuscino:
- Hana – lo chiamò piano a un soffio
dal suo orecchio – Vuoi che continui?
La sua mano scese lieve a posarsi sul
suo fianco e accarezzando la sericità di quella pelle bronzea
- sì...- ansimò ancora con gli occhi
chiusi
Sentì il sorriso di lui sfiorargli la
pelle del collo prima di morderlo lievemente. Le sue mani risalirono a
liberarlo dell’ingombro della
camicia...ogni centimetro di pelle che veniva scoperto era assaggiato da quelle
labbra curiose e voraci mentre con le mani lo aiutava a liberarsi degli
indumenti rimasti. Si sentì arrossire mentre lo sguardo di Rukawa percorreva
tutto il suo corpo nudo e indifeso davanti a lui. Aprì gli occhi per incontrare
lo sguardo di Rukawa che si stava svestendo a sua volta per poi tornare a
stendersi su di lui provocando un gemito in entrambi quando le loro virilità
vennero a contatto. Rukawa riprese la dolce tortura interrotta poco prima
scendendo sul suo torace e lasciando un umida scia di baci umidi sulla sua
pelle.
Quando Hanamichi si rese di dove stava
portando il suo percorso cercò di parlare ma la voce gli si spezzo in gola
quando sentì le sue labbra avvolgerlo dolcemente...Affondò le mani nei capelli
di Rukawa guidando i suoi movimenti fino a che non si sciolse con un gemito
spezzato...
Chiuse gli occhi troppo stanco per
reagire e fare alcunché. Rukawa si sporse a baciarlo dolcemente, mescolando il
suo sapore a quello della sua bocca. Hanamichi a tentoni cercò una mano di
Rukawa portandosela alla bocca e cominciando a succhiare le dita dell’ altro.
Lo sguardo di Rukawa assunse una tonalità scura mentre la sua eccitazione gli
premeva sulla coscia. Senza parlare Hanamichi annuì piano...invitandolo con lo
sguardo a proseguire.
Si irrigidì violentemente quando Kaede
inserì il primo dito, seguito poi a distanza dagli altri due. Per tutto quel
tempo i loro occhi restarono incatenati, fusi assieme come se non ci fosse
null’altro le orecchie piene dei loro gemiti e ansiti. Quando Kaede sostituì le
dita e cominciò a entrare piano in lui lentamente per permettergli di abituarsi
all’intrusione chiuse gli occhi perso nel calore di quel corpo che accoglieva
il suo.
Il dolore era insopportabile, pareva
spezzarlo in due. Poi vide gli occhi di Kaede aprirsi piano davanti al suo
volto e di nuovo non ci fu niente altro, che quegli occhi che lo guardavano con
amore, desiderio, passione, calore.
Quando lo penetrò con una spinta veloce
tuttavia una lacrima si formò all’angolo del suo occhio e l’altro allungò il
pollice ad asciugarla, scivolando poi in una morbida carezza fino a
imprigionare di nuovo il suo membro
Di nuovo il suo sguardo venne
incatenato da quello limpido di Kaede mentre cominciava a muoversi dentro di
lui, accompagnando con le carezze ...spazzando via il dolore e l’intrusione,
aumentando via, via il ritmo delle spinte e lasciando posto solo a quelle
sensazioni inebrianti, a quel calore intossicante che lo avvolgeva facendo
scomparire tutto, dubbi, paure, incertezze. Poi ci fu solo il piacere che
saliva dentro di lui come un onda che bagna la riva per poi ritrarsi ancora e
ancora. La vista gli si offusco mentre davanti ai suoi occhi esplodevano una
miriadi di lampi colorati e Kaede si scioglieva dentro di lui.
Il corpo di Kaede si allontanò da
lui...un senso di abbandono e di vuoto lo invase ma quando l’altro lo accolse
tra le sue braccia allungò una mano a sfiorargli il volto.
C’era una luce particolare nei suoi
occhi mentre lo guardava...
- Hai capito? – sussurrò Kaede
sfiorando con il naso la mascella e depositando piccoli baci dietro l’orecchio.
Hana si sentì arrossire incapace di parlare...
Kaede lo
scostò da sé per un attimo a guardarlo negli occhi, sorridendo piano:
-
MM chissà se Ayako ha ancora quel costume da coniglietto...
-
Kitsuneeeeeeumpf...
Owari
Leyla: ecco finita ^^ allora sentiamo
che avete da dire?
Ru: *_*
Leyla: bhè? (Leyla scuote una mano
davanti agli occhi di Ru)
Ru: *_*
Leyla: oi Ru che hai...
Hana ^///^ piantala di guardarmi così
Kitsune non me lo metto il costume da coniglietto....Leyla questa me la paghi
Leyla: Dai eri così puccioso e poi Ru
ha apprezzato vero Ru?
Ru: annuisce *_* (ormai è senza parole
la mascella tocca terra...)
Hana: ^///^ ma è imbarazzante sta tutto
il tempo così...
Leyla: me vi lascia soli...così lo puoi
scuotere dal torpore...Ah il costume è nell’armadio...vedi di non stropicciare
le mie tuniche Jedi
Hana: Leeeeeee
Leyla: Allora Naika ti piace???Non è il
mio solito genere ma ho voluto farla un po’ poco polpettone psicologico ^^’’’’
e per la lemon, no comment please, lo so che fa schifo me incapace all’ennesima
potenza...Auguri comunque anche se in ritardo....
Baci
Leyla Mayfair