Niente di male

parte 9

di bluejusttooblue

 

Per un attimo, dopo quelle parole, Sakuragi lo fissa, la sua espressione intraducibile.

Per un attimo, dopo quelle parole, Kaede non sa cosa aspettarsi, se urla o pugni.

Ma solo per un attimo. Poi le labbra di Sakuragi sono contro le sue, incerte ed esigenti ad un tempo e qualcosa dentro Kaede si spacca a metà, perché se da una parte vorrebbe che il tempo si fermasse ora e per sempre in questo momento, dall'altra, quella che conta, sa bene che niente dura per sempre e che questo attimo non fa eccezione.

E' per questo che cerca di spingere via Sakuragi, prima che quello che sta accadendo li segni in modo irreparabile. Ma Sakuragi non sembra essere d'accordo e blocca il suo debole tentativo intrappolandolo fra il suo corpo il muro. Le sue dita scivolano fra i suoi capelli e Kaede si trova d'istinto ad aprire la bocca, a cedere. Sakuragi ha un lieve sapore di coca-cola e alcool e qualcos'altro che Kaede non saprebbe definire, ma che immagina essere tipicamente suo. Si rende conto, con imbarazzo, che starebbe ore, con la lingua di Sakuragi nella sua bocca, a cercare l'aggettivo giusto, ma non può, non deve, per sé e molto più per Sakuragi.

E allora è con disperazione che lo spinge via da sé, quel tanto che basta per poterlo tenere poi a distanza con le parole giuste: "Allora è questo che vuoi da me? E' questo che vuoi che faccia per te?"

Sakuragi lo guarda, gli occhi grandi e confusi e feriti, la bocca semiaperta, le labbra ancora lucide della sua saliva, e Kaede quasi perde la testa e, con essa, la presa sulla sua già incerta risoluzione.

"Al diavolo l'accordo!" Sakuragi esplode e Kaede non vuole credere che sia disperazione quella che avverte nella sua voce. "Credi che ti costringerei?"

Kaede non dice niente, non può. Rimane contro il muro, certo che le sue gambe e la sua decisione non potrebbero reggere a lungo senza quel sostegno. Sakuragi lo sta fissando, come in attesa di una sua parola, ma Kaede si costringe a ricambiare lo sguardo con silenziosa freddezza. Sakuragi si morde le labbra, fa per dire qualcosa, poi scuote la testa e lo guarda di nuovo. Kaede sa che se c'è un momento per dire qualcosa, per cambiare qualcosa, è quello. Ma crede, per quanto faccia male, che sia meglio lasciare tutto com'è, com'era. Crede, per quanto faccia male, che se Sakuragi fosse in grado di ragionare, farebbe la stessa cosa.

Così stringe i denti e non dice niente. Il silenzio, assordante, dura ancora pochi momenti, quelli che impiega Sakuragi a voltarsi e ad andarsene.

E finalmente, quando la porta si chiude, Kaede può lasciare andare un respiro trattenuto troppo a lungo in un singhiozzo frustrato. Può lasciarsi scivolare a terra e prendere la testa fra le mani, nell'inutile tentativo di fermare i troppi pensieri che lo assediano, violenti.

*

Ad Hanamichi sembra di impazzire. Rukawa lo sta facendo letteralmente impazzire.

Allora è questo che vuoi da me?

, avrebbe voluto dire. Sì, se lo vuoi anche tu. Sì, e lo so che lo vuoi anche tu.

Ma non ha detto niente. Niente. E ora sta passando giorni d'inferno, in cui si trova sempre più spesso a cercare lo sguardo di Rukawa per i corridoi e durante gli allenamenti. Ma Rukawa continua ad evitarlo e Hanamichi sente crescere dentro di sé un misto di frenesia e rabbia e disperazione.

E' questo che vuoi che faccia per te?

Hanamichi non ha mai sentito qualcosa di simile a quello che ha provato quando le sue labbra hanno toccato quelle di Rukawa, quando la bocca di Rukawa si è aperta per accogliere la sua lingua, quando ha potuto sentire finalmente quel sapore che si è scoperto ad immaginare inconsciamente solo nel momento in cui lo ha potuto sperimentare realmente.

Allora?

Hanamichi non ce la fa più ad andare avanti così. Rischia di trovarsi a compiere qualcosa di cui poi dovrà pentirsi.

Assesta un calcio alla recinzione della terrazza della scuola.

"Cazzo, ma perché fa così?" geme nell'aria elettrica per il temporale estivo che da quella mattina minaccia di scatenarsi sulla città da un momento all'altro.

Sente Yohei sospirare accanto a lui prima di cominciare ad armeggiare con l'accendino. Il vento si sta alzando ed è solo dopo diversi tentativi che riesce a prendere una prima boccata di fumo dalla sua sigaretta.

"In realtà la domanda è perché fai così," commenta poi, calmo. Punto sul vivo Hanamichi si gira a guardarlo, rosso in faccia. Yohei alza le mani a prevenire la sua reazione. "Guarda che non c'è niente di male a voler mettere le cose in chiaro, per una volta," aggiunge.

Hanamichi annuisce lento. "Lo so," dice, e davvero sa di non poter lasciare le cose come stanno, di non poter fare finta di niente. Non più.

"Davvero?" Yohei sbuffa altro fumo e un po' di malcelata esasperazione. "Allora a questo punto io mi chiedo: che cazzo stai aspettando, ancora?"

Se lo chiede anche Hanamichi e ben presto scopre che non ha risposte a questa domanda.

E così, quella sera stessa, torna da Rukawa.

*

Kaede se ne sta sdraiato sul divano ad ascoltare il ticchettare violento della pioggia contro i vetri quando Sakuragi viene a suonare alla sua porta, come quel temporale nel caldo insopportabile di metà estate: inatteso, ma, Kaede si trova ad ammettere suo malgrado, desiderato.

Lo lascia entrare senza una parola, neanche per commentare la maglietta incollata addosso e i jeans scuri d'acqua che gocciolano sul parquet lucido dell'ingresso.

Gli porta un asciugamano. Neanche Sakuragi seambra avere niente da dire, mentre si sfila la maglietta e la lascia cadere lì in terra, in un angolo dell'ingresso.

Kaede lo vede rabbrividire e la violenza dell'improvviso desiderio che ha di toccarlo lo lascia stordito. Gli ci vuole un enorme sforzo di volontà per limitarsi a porgergli l'asciugamano e a osservare in silenzio Sakuragi che si asciuga i capelli cercando di tenere a mente perché ha cercato di allontanarlo.

"Allora? Hai capito cos'è che vuoi da me?" domanda infine, e non si preoccupa di nascondere la stanchezza nella propria voce. Kaede è stanco. Stanco di doversi opporre agli inspiegabili comportamenti di Sakuragi. Stanco di impedirsi di assaporare questa miriade di sensazioni a lui nuove perchè il buon senso vuole che almeno lui, fra loro due, pensi a cosa è meglio, giusto, normale. Stanco di sentirsi spaccato a metà.

Sakuragi lo fissa e c'è una tale determinazione nel suo sguardo che, aspettando la sua risposta, Kaede si trova a trattenere il respiro.

"Voglio sapere perché quando ti ho visto baciarlo, ho desiderato morire."

*

La bocca di Rukawa si apre e la lingua di Hanamichi scivola incontro alla sua, ruvida. Il contatto di quel corpo è stupendo, caldo contro la pelle fresca di pioggia.

Hanamichi non sa come sono finiti così, a respirare la stessa aria. Sa solo che quando si staccano Rukawa lo guarda con occhi così grandi, profondi e liquidi che Hanamichi crede di poter annegare in essi. Sposta una ciocca ribelle da quello sguardo con delicatezza, e lo bacia ancora, piano, mentre avverte Rukawa così solido e reale contro di sé.

Stringerlo di più diventa una necessità, almeno finché Rukawa non sembra irrigidirsi nel suo abbraccio. Hanamichi allenta la presa allora, lasciandogli la possibilità di scivolare via, se volesse, di dirgli di no, se volesse.

Rukawa indietreggia appena, poi si piega in avanti e gli accarezza le labbra con le sue.

"Mi stai bagnando," sussurra.

Hanamichi guarda in basso. Sui jeans di Rukawa, lì dove erano premuti contro quelli zuppi di Hanamichi, sono comparse macchie scure d'acqua.

"Scusa," Hanamichi dice, e sente Rukawa trasalire all'inaspettata serietà del suo tono. "Per tutto," aggiunge, perché capisca una volta per tutte cosa intende.

Rukawa fa una smorfia, che forse è un sorriso, prima di guardare via imbarazzato.

"Togliteli," mormora. "Ti porto io qualcosa." Si volta per andarsene, ma Hanamichi lo afferra per un polso e lo attira a sé per depositargli un bacio su una tempia, leggero.

"Grazie," dice.

Quando Rukawa si stacca da lui, annuendo, Hanamichi non può fare a meno di notare il rossore diffuso sulle guance.

*

Guarda Sakuragi indossare i pantaloni della tuta e la maglietta che gli ha portato. Poi Sakuragi si volta e gli sorride e il cuore di Kaede prende a battere come non aveva mai fatto prima.

Si chiede se Sakuragi possa sentirlo.

Capirebbe tante cose, allora. Tutte quelle cose che Kaede non ha parole per spiegare.

"Vieni," è l'unica cosa che riesce a dire, portandolo in salone. Sakuragi si siede sul divano. Kaede resta in piedi, indeciso sul da farsi, finché Sakuragi non lo prende per la vita e lo trascina giù con sé. Kaede gli finisce sopra, in un groviglio di braccia e di gambe e Sakuragi ridacchia mentre lui cerca di trovare una posizione più comoda.

"Posso tenerti così?" lo sente chiedere poi, esitante.

Kaede annuisce contro la sua spalla.

Il suo cuore continua a battere così forte che crede debba uscirgli dal petto da un momento all'altro. Sente la mano di Sakuragi scivolare sotto la sua maglietta e fermarsi all'altezza di quel martellare impazzito. Kaede trattiene il respiro.

"Hey," Sakuragi sussurra preoccupato. "Calma."

"Non - non riesco a -"

<I>- trovare le parole. Per spiegare. Per spiegarmi.</I>

Sakuragi sembra aspettare che continui, ma Kaede non riesce a continuare. Sospira, frustrato, sollevandosi su un gomito. La mano di Sakuragi è ancora sul suo cuore, a impedire che esploda. Kaede lo guarda per un momento prima di piegarsi su di lui e baciarlo, piano, sulle labbra. Sakuragi sa inconfondibilmente di pioggia e di sé. Kaede apre la bocca, cercandolo di più, ancora, e quando Sakuragi approfondisce il bacio Kaede si lascia sfuggire un gemito che si perde nella bocca dell'altro.

"Non -" riprova, ma inutilmente. Chiude gli occhi, rassegnato.

"Shh," Sakuragi mormora sulle sue labbra. "Non dire niente. Ho capito."

Kaede appoggia la fronte contro quella di Sakuragi con un sospiro.

"Grazie," riesce a dire, dopo un attimo.

Sakuragi gli accarezza uno zigomo con il pollice, piano.

"E di che?" Sakuragi chiede.

Kaede apre gli occhi, confuso.

"Di tutto."

Sakuragi lo studia un momento prima di iniziare a ridacchiare.

"Stai arrossendo. Di nuovo," lo informa. Kaede lo fissa stupito e Sakuragi ne approfitta per dargli un bacio a fior di labbra.

"Idiota," borbotta imbarazzato, nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla. Sakuragi gli scompiglia i capelli affettuosamente, continuando a ridacchiare.

Fuori il temporale è finito.

Loro, invece, hanno appena iniziato.


*

 

fine.

 


note finali:

E così questa era la fine... spero sia stata all'altezza delle vostre aspettative...
Ahem.
Allora, prima di tutto grazie di cuore a tutti quelli che hanno seguito questa fic e in particolare a Silvia, Sakura, Ecas, Black_Queen e Eowyn! Grazie per i commenti e per il sostegno!
Questa fic finisce qui MA continuate a seguire questo post per aggiornamenti perché sto scrivendo una side story NC-17 di "NdM" che aggiungerò qui di seguito... capito Silvietta?
Per quanto riguarda nuove fic, ce ne sono un paio in lavorazione. Vi dico subito che io tifo (e scrivo) principalmente HanaRu/RuHana... E comunque in nessun caso, ripeto nessuno, userei il mitico Sendoh come rovinacoppie... il ragazzo merita moooolto di più!!!
E questo è quanto, per ora.
Ciao!