DISCLAIMER i personaggi nn sono suoi ma le piacerebbe NOTE allora...mia madre
dice che se nn riceve commenti nn va avanti :P! kmq si è presa un pò di
libertà perkè nn conosce bene la storia (lei le kiama licenze
poetiche...mah!)spero vi piaccia...fateci sapere!
Nessuno fra noi
di Parsifal
Parte 3/3 + Epilogo
Mitsui osserva senza essere visto tre ragazzi fermi in un bar.
Eccoli li i vigliacchi, leoni quando sono in branco, pecore quando sono da
soli.
Coraggiosi quando si tratta di affrontare un ragazzo solo e indifeso come
Kogure.
Ma lui non è indifeso.
I suoi riflessi sono eccezionali, cosi come i suoi pugni.
Sa difendersi e colpire dove fa più male.
E' un ragazzo di strada lui.
Abituato a fare a pugni e con un fisico molto più forte del loro.
Ma soprattutto è arrabbiato.
E questa rabbia darà ai suoi colpi una forza in più.
Quando si accorgono di lui ha avuto tutto il tempo di studiarli e di
preparare un piano.
Non andrà li a testa bassa attaccando alla cieca, ma li farà fuori uno a
uno, con calma metodica.
E poi correrà da Kogure.
Esce dal bar senza una parola e il più grosso dei tre gli va dietro da
solo, sicuro e strafottente, certo che basti lui per dare una lezione a quel
traditore di Mitsui.
Ed è quello che Mitsui voleva.
Non gli dà il tempo di pensare a un probabile attacco, il suo pugno scatta
veloce appena l'altro gira l'angolo e lo colpisce allo stomaco con una forza
micidiale.
Lo manda a finire contro il muro e, senza dargli il tempo di rialzarsi, lo
colpisce con un calcio nel viso.
Si avvicina al ragazzo raggomitolato a terra, gli afferra i capelli con la
mano strattonandoli all'indietro con forza, poi a un centimetro dal suo viso
sibila con odio.
- credevi veramente che ve l'avrei fatta passare liscia? Pensavi davvero che
fosse così facile?-
ma l'altro non risponde, la bocca piena di sangue e lo sguardo terrorizzato.
Mitsui rivede Kogure, gli occhiali rotti sul suo viso, la Milza spaccata. e
lo colpisce di nuovo.
Poi si siede su di lui, consapevole che da quelle parti non passa mai
nessuno e, se succede, si fa gli affari suoi.
Mentre lui aspetta.
Aspetta che escano anche gli altri due.
E non deve attendere molto.
Escono insieme dopo cinque minuti, preoccupati dell'assenza del loro amico.
Appena li vedono si fermano improvvisamente, gli occhi spalancati e la bocca
aperta.
Questa non se l'aspettavano, nel modo più assoluto.
E Mitsui, senza lasciargli il tempo di riprendersi, attacca.
Ma le cose non vanno mai come uno se lo aspetta.
"Come ho fatto a cacciarmi in questo guaio?" pensa con rabbia.
Uno di loro lo sta bloccando da dietro, tenendogli le braccia in una morsa
d'acciaio mentre l'altro si sta preparando a colpirlo.
Lo hanno preso a tradimento, colpendolo con un sasso alla tempia sinistra
proprio mentre stava picchiando quel bastardo di Wakanthasa.
Non se lo aspettava, anche se sapeva che sono soltanto dei vigliacchi. il
pugno arriva puntuale e lo colpisce in pieni viso,
facendogli esplodere nella testa un'intera galassia.
In quel momento sente un suono che gli gela il sangue nelle vene.
Il cellulare che ha tenuto in tasca.
Uno squillo.
Uno solo.
E il suo cuore va in frantumi.
- no.nooooooooooo.- urla con tutto il fiato che ha in gola mentre sente un
dolore senza nome che esplode nel suo petto.
Con un ringhio allarga di colpo le braccia liberandosi della morsa che
gliele imprigionava.
Cosa che prima non era riuscito a fare.
Una marea rossa lo sommerge, riempiendo ogni muscolo, ogni nervo, ogni più
piccola cellula del suo cervello.
E lui esplode, distruggendo tutto ciò che ha davanti a lui.
La moto divora l'asfalto, nastro nero che si srotola davanti a lui.
La pioggia ha smesso di cadere ma l'aria è piena di umidità, rendendo
difficile perfino respirare.
Lui però non se ne accorge.
Presto. deve fare presto.
Deve arrivare in tempo prima che sia troppo tardi.
Flash!
La sua mente è attraversata dai ricordi che gli divorano l'anima ormai a
brandelli.
La prima volta che si sono baciati, la prima volta che ha assaggiato quel
nettare dolcissimo che è la sua bocca.
Erano nel parco dietro casa sua e Kogure stava prendendo il sole, seduto
sulla panchina, con il viso all'indietro e gli occhi chiusi.
Ricorda chiaramente che in quel momento sentì uno scatto dentro di se, come
il meccanismo di un ingranaggio che andava a posto da solo.
Tutto quello che aveva sempre desiderato in tutta la sua vita era li.
Davanti a lui.
Il suo mondo.
La sua rivincita.
La parte migliore di se stesso.
Smise di lottare contro i suoi stessi sentimenti e accettò finalmente
Kogure.
Si sedette accanto a lui togliendogli delicatamente gli occhiali.
Sentì che tratteneva il fiato ma non aprì gli occhi.
Incurante del luogo pubblico e di chi poteva eventualmente passare posò le
sue labbra su quelle del suo compagno e le mosse lentamente, il sangue che
cominciava a correre più veloce nelle vene.
Finchè, con un sospiro, Kogure aprì la bocca e le sue mani salirono fino
alle spalle, abbracciandolo.
Allora Mitsui approfondì il bacio, cercando la sua lingua, quel tocco dolce
e vellutato, intrecciandola alla sua, succhiandola con dolce avidità.
Il loro primo bacio.
In un parco pubblico.
Vicino a casa sua per giunta.
- Non permettere più che mi allontani da tè.-
Gli disse Mitsui con il fiato corto, quando si staccarono senza ossigeno.
In quel momento gli occhi di Kogure erano immensi e colmi di una dolcezza
senza fine, così come la sua voce.
- Non ti lascerò andare mai più, te lo prometto. fini alla fine.-
" Fino alla fine. alla fine ".quelle parole gli rimbombano nella
mente, morde le labbra fini a farle sanguinare, accelera di più e affronta
una curva a duecento all'ora.
Le ruote slittano sull'asfalto bagnato ma riesce a mantenerle
miracolosamente sulla strada.
" Aspettami Kimi. aspettami" urla il suo cervello incessantemente.
Finalmente arriva in ospedale.
Sale in corsia senza più forze e quando arriva in terapia intensiva si
rende conto che tutto il suo coraggio l'ha abbandonato.
Entra con titubanza, terrorizzato da quello che potrebbe trovare davanti a
quella porta. e quello che vede lo scuote in effetti, anche se non come se
lo immaginava.
- Che accidenti sta succedendo ? Perché quelle facce allegre?- la sua voce
è quasi un ringhio, come possono Rukawa e Sakuragi essere così contenti se
Kogure sta per.
- come perché? E' uscito dal coma, capisci?
Ce l'ha fatta. certo, dovrà superare la notte prima di essere fuori
pericolo ma quel dannato quattr'occhi c'è riuscito.
I dottori ancora non ci credono e .-
Mitsui è stordito da quel fiume di parole.
Non ha capito niente. come uscito dal coma?
In quel momento Rukawa mette la mano davanti alla bocca di quel Doaho (letteralmente.)per
farlo stare zitto e, con espressione "quasi" dolce cerca di
chiarirgli un pò le idee: - è uscito dal coma poco fa, non parla ma ha
aperto gli occhi ed è cosciente.-
Mitsui scuote la testa, incredulo
- ma. e quello squillo?-
- Oh quello. questo idiota ha voluto assolutamente mandartelo lo
stesso per renderti partecipe, ha detto che tu avresti notato la differenza
di suono.- guarda Sakuragi con aria di compatimento, mentre quest'ultimo si
prepara a controbattere, offeso. Mitsui non riesce a credere alle sue
orecchie.
Volta la testa verso la grande vetrata che permette ai parenti di osservarei
pazienti senza entrare e lo vede circondato da medici e infermieri.
Appoggia le mani al vetro e si protende verso di lui, quasi come a
cancellare lo spazio che li divide con la sola forza della sua volontà.
Quella forza che lo ha tenuto in piedi fino ad ora.
Ed ecco che lui si volta.
Lentamente, molto lentamente.
Come se avesse sentito la sua voce che lo chiamava.
E Mitsui sente la morsa che gli attanaglia il cuore allentarsi sempre
più.
Vede quel viso a lui così caro che lo guarda e gli occhi si riempiono di
lacrime.
Lacrime che non riesce a fermare neanche se lo volesse.
E lui non lo vuole.
All'improvviso una mano si posa sulla sua spalla e la voce di Rukawa penetra
nella nebbia che lo avvolge: - ce l'ha fatta. Hanamichi ha ragione su
questo.
Lui ce l'ha fatta. ed è questa la cosa più importante.
Mitsui abbassa lo sguardo sulle sue mani ancora appoggiate al vetro, sono
piene di graffi e di lividi, soprattutto le nocche. domani saranno gonfie.
domani.
Domani sarà qua con lui.
E anche dopodomani.
Fino alla fine dei loro giorni.
EPILOGO.
Sono passati tre mesi dal giorno in cui Kogure è stato picchiato a sangue
da tre teppisti che volevano vendicarsi di Mitsui nel peggior modo
possibile.
Furono trovati dai loro amici e ricoverati in ospedale.
Uno di loro subì diverse fratture e un trauma cranico.
Gli altri due ebbero la prognosi sciolta dopo quindici giorni.
Resatrono in ospedale per un mese.
Ma mai quanto Kogure che restò in quell'ospedale per due mesi.
Due mesi duranti i quali subì due operazioni.
Adesso è a casa da quattro settimane, la riabilitazione ha dato ottimi
risultati e lui freme dalla voglia di tornare ad allenarsi.
E di fare l'amore con Mitsui.
Che, terrorizzato dall'idea di perderlo, non lo sfiora nemmeno con un dito.
Si scambiano baci ardenti e carezze ai limiti della censura ma quando si
tratta di andare fino in fondo lui si ferma, lasciando così Kogure a bocca
asciutta.
Letteralmente.
E adesso, il dolce e comprensivo kogure ha deciso che è ora di smetterla .
Si è autoinvitato a casa di Mitsui per il fine settimana.
Due giorni durante i quali saranno soli a casa, visto che i genitori di
Mitsui sono fuori città.
Quando arriva a casa sua la porta è socchiusa e, con una determinazione
nuova in lui entra, deciso più che mai a farla finita.
Oggi faranno l'amore.
E più di una volta.
In ogni modo possibile ed immaginabile.
Dapertutto.
Ha tre mesi da recuperare ed intende farlo alla grande.
- Vado a fare una doccia, fa un caldo pazzesco, sono tutto sudato…-
Kogure è giunto al limite dell'umana sopportazione.
E tenta l'ultima disperata carta.
Dopo di che lo stenderà sul pavimento e lo violenterà.
Mitsui ha respinto ogni approccio con decisa fermezza… anche se la sua
eccitazione è più che evidente… e così anche il suo desiderio.
Ma si è messo in testa che il suo compagno è ancora convalescente e può
fargli male dar sfogo alla parte "carnale" ( ma così deliziosa)
del loro rapporto.
La verità e che è semplicemente terrorizzato dall'idea di perderlo,
capisce bene l'impazienza di Kogure, perché è anche la sua ma appena le
loro carezze diventano più audaci si blocca e non riesce ad andare oltre.
Adesso l'uscita del suo ragazzo lo lascia allibito… che accidenti gli è
venuto in mente questa volta?
Si alza dalla sedia della cucina dove hanno appena finito di pranzare e
inizia a sparecchiare.
Carica la lavastoviglie con calma, cercando di tenere a bada i suoi ormoni
impazziti al pensiero di Kogure in bagno, con l'acqua che gli scorre sulla
pelle bianca e liscia, vede la spugna colma di schiuma che passa con
lentezza esasperante su quel corpo stupendo e inghiotte a vuoto alcune
volte… appoggiando la testa allo stipite della lavello, frustato.
Fino a quando la voce dell'oggetto dei suoi desideri si alza, chiara e
spaventata dal bagno, facendolo sussultare dalla paura: - Mitsui… vieni
qui, presto… ho un problema, corri…-
Scatta verso il bagno con il cuore in gola, spalanca la porta e …lo vede
in piedi sotto la doccia, apparentemente sano… e bellissimo.
- Eccomi… ma…cosa è successo? Qual è il problema?-
Fa scorrere lo sguardo su quel corpo che gli ha tolto il sonno… gli sembra
perfetto… anche troppo.
- E' questo il problema.-
Kogure indica con l'indice l'inguine, in modo particolare la sua eccitazione
che è così evidente da non aver bisogno di presentazioni.
- Non puoi fare niente per aiutarmi?-
Mitsui chiude la bocca che aveva lasciata aperta e se la riscopre
improvvisamente piena di saliva, come davanti a un cono gelato doppio con
panna e noccioline(…magari anche con cioccolato fuso), inghiotte alcune
volte ma non è che le cose migliorino di molto.
Cerca di mantenere lo sguardo sul viso di Kogure ma, inevitabilmente, gli
scivola verso il basso…
- non farti pregare Hisashi… io non ce la faccio più…- avanza
lentamente verso di lui, completamente bagnato, le gocce d'acqua che
scivolano sul suo corpo disegnando quei muscoli alla perfezione…
- oh Kimi… non sai cosa mi chiedi…-
ma non riesce a dirle dirgli di no, questa volta non ce la fa e rimane li
come un cretino, la bocca socchiusa e gli occhi brucianti che accarezzano
ogni centimetro di quel corpo stupendo e completamente suo.
Quando kogure lo tocca sussulta… come se fosse stato colpito da una
scarica elettrica e un pensiero continua a martellare la sua mente "
è mio, completamente mio… nessuno riuscirà a mettersi fra noi… potrei
uccidere per questo…"
Quando il suo compagno si spalma su di lui la sua eccitazione premuta contro
di lui gli fa provare fitte di autentico piacere.
- ho bisogno di te… ti prego-
ma Kogure non deve più pregare, ogni pensiero razionale ha abbandonato
Mitsui (era ora…) che comincia a far scorrere le mani sulla sua pelle
bagnata, cercando e trovando i punto più sensibili del suo compagno,
sostituendo le labbra alle mani per assaggiarlo, gustarlo di nuovo,
inebriandosi con il suo sapore.
Cade in ginocchio davanti a lui accogliendolo nella sua bocca, divorandolo
quasi, con una fame arretrata che è cresciuta attimo dopo attimo.
Kogure non capisce più niente,, sa solo che è in paradiso e intende
restarci il più a lungo possibile.
Stringe le meni nei suoi capelli mugolando piano, al culmine di un piacere
quasi dimenticato.
Viene con un grido rauco, l'acqua che continua a scendere, riempiendo di
vapore il piccolo bagno e i due ragazzi, ormai al culmine dell'eccitazione.
Mitsui risale il corpo di Kogure per terminare il suo lento e inebriante
viaggio nella sua bocca, dissetandosi di lui.
Nessuno dei due parla, non c'è bisogno di parole, hanno già detto quello
che c'era da dire ( finalmente…).
Kogure si volta verso le piastrelle con foga, allargando le gambe e
protendendosi verso Mitsui, vuole sentirlo dentro di sé… stà impazzendo
dal desiderio.
E così anche il suo compagno che lo prende con passione, con una voglia
trattenuta ormai da troppo tempo.
I loro corpi bagnati scivolano, si riprendono, si allacciano e si muovono
con un'intensità mai conosciuta prima.
Il dolore iniziale si mescola con un piacere impossibile da descrivere per
Kogure che non riesce a trattenere le grida sempre più alte.
Esplodono insieme nell'orgasmo più folle della loro vita… consapevoli che
soltanto la paura di essersi persi li ha portati a una passione così
profonda.
Finiscono a terra, ansimanti, stravolti ma assolutamente, completamente
felici.
Il mattino li accoglie abbracciati e finalmente addormentati.
E' stata una notte unica e i desideri di Kogure sono stai esauditi.
Tutti quanti.
Fu poco prima dell'alba, nel momento magico in cui il mondo attende la
promessa del rinnovamento e l'animo umano si protende in cerca
dell'affermazione della vita che Mitsui si muove nel sonno, stringendo i
fianchi del suo amante con un braccio.
Con il viso premuto tra i suoi capelli mormora nel sonno - mai più nessuno.
Non ci sarà più nessuno fra noi.-
E kogure nel sonno sorride.
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original Fictions
|
|