DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me ma al rispettivo autore e nel mio in sensatissimo lavoro non vi è alcun fine di lucro ^^

SPOILER: La storia è ambientata alla fine del sesto libro della saga ‘Harry Potter e il principe mezzo sangue’, potrebbero pertanto esserci spoiler per chi non l’avesse ancora letto.

    
 


 

 

Nemesi

 

parte IX

 

di Hikaru

 


 

Era una mattina umida e grigia, quel genere di giornata fin troppo comune a Londra. La pioggia batteva leggera sui vetri scandendo il tempo, pioggia estiva, leggera e insistente. In quella tenue luce grigia e fredda Draco osservava i lineamenti del moretto ancora addormentato, imprimendoli silenziosamente sul foglio.

 

Quella mattina si svegliò molto presto tra le braccia di Harry, con la schiena poggiata al suo petto e il suo respiro che gli solleticava il collo, un braccio gli cingeva possessivamente i fianchi, si voltò lentamente, attento a non svegliarlo, sino a trovarsi il suo viso di fronte e sospirare con un sorriso. Gli posò un bacio delicato sulle labbra e poi si districò lentamente dal suo abbraccio per scendere dal letto e dirigersi in bagno. Non appena fu in piedi rabbrividì per due motivi: uno per il freddo che lo colpi uscendo nudo dalle coperte e dalla calda stretta di Harry e due, per una fitta di dolore che gli si inerpicò lungo la colonna vertebrale non appena posati i piedi a terra.

Si diresse sotto la doccia, lodando tra se il compagno che aveva fatto poco più di un fiato nonostante lui ci fosse andato giù piuttosto pesante le volte precedenti. Si guardò fuggevolmente allo specchio e sorrise ancora, pensava che avrebbe avuto un aspetto molto peggiore dopo un intera giornata passata a fare l’amore, parlare e coccolarsi, invece nonostante fosse inequivocabilmente scarmigliato e un po’ indolenzito aveva decisamente un bell’aspetto, quasi radioso, come non lo aveva ormai da mesi.

E il merito era tutto di Harry.

Si fece una doccia veloce e poi andò a vestirsi, quella mattina si era svegliato con un idea ben precisa in testa e voleva approfittarne finche il moretto dormiva.

Aprì silenziosamente il suo baule e prese tutto ciò che gli occorreva, poi si sedette comodamente sul letto libero e cominciò la sua opera.

Voleva immortalare per sempre quel momento, quel momento felice che era solo suo e nessun altro poteva vedere.

Sospirò.

Quante volte aveva sospirato in quei giorni osservando quel viso?

Non ne aveva idea.

La sua testa cominciava a riempirsi di domande e preoccupazioni senza risposta e ognuna di esse ne portava un'altra:

Cosa significava quel rapporto?

E quanto sarebbe durato?

Cosa avrebbero fatto una volta tornati ad Hogwarts?

E quanto significava lui per Harry?

Era solo uno dei tanti che si portava a letto?

Una volta stancatosi di lui l’avrebbe lasciato e si sarebbe trovato un altro?

Non l’avrebbe permesso! Nessuno lascia un Malfoy! Si disse tra se, ma una parte ben più sincera di lui gli fece notare che di quello non gliene fregava niente e che in realtà non poteva semplicemente sopportare il pensiero di Harry tra le braccia di un altro. Lui era suo e non l’avrebbe lasciato a nessun!

Lasciarlo?

Ma loro non stavano insieme, quindi che cavolo andava a pensare?

La sua non era gelosia, era possessività!

Forse Harry quei problemi non se li metteva nemmeno, quindi lui perché stava a pensarci?

“Perché lo voglio solo per me” Ammise infine a se stesso.

Quando Harry avrebbe aperto gli occhi gli avrebbe parlato.

 

Harry mosse un braccio, cercando il biondino accanto a se senza aprire gli occhi, ma il posto affianco a se era vuoto. Aprì gli occhi infastidito per cercarlo e si mise seduto.

Draco subito arrivò e gli si sedette affianco, gia vestito e perfettamente sveglio.

<<Ti sei già alzato>> Mugugnò Harry ancora assonnato e un po’ contrariato.

Draco sorrise in risposta e Harry si sporse verso di lui per baciarlo, quella mattina era più bello che mai.

<<Hai il viso macchiato>> Notò Harry guardandolo meglio da vicino, senza lenti non lo vedeva bene.

Draco non rispose, si issò sul letto mettendosi a cavalcioni su di lui e si riaccostò per baciarlo a fior di labbra. Posò le mani ai lati del suo viso accarezzandolo delicatamente con i pollici, tracciandone i lineamenti come per memorizzarli: sulla mascella, sugli zigomi, la linea delle sopracciglia, le labbra morbide. Lo sguardo dolorosamente perso negli occhi del moretto, verde scuro come le foglie di rosa, quasi come se ne fosse ipnotizzato. Posò sul suo viso baci lievi come quelle carezze: sulla fronte, su gli occhi, sentendo la consistenza di quelle ciglia lunghe su le proprie labbra, baciando prima il labbro superiore, poi quello inferiore. Ne disegnò la forma con la punta della lingua e il moretto schiuse le labbra concedendogli l’accesso, ma lui non lo varcò, continuò a leccare appena quelle labbra come in un invito e allora Harry gli andò incontro unendosi a lui in una strana danza umida sin che Draco non chiuse la bocca su quell’intreccio succhiando la lingua di Harry e spingendo la propria nella sua bocca. Senza smettere di baciarlo lo fece distendere nuovamente facendo peso sulle sue spalle e poi lasciando scorrere le mani sul suo corpo.

Quel bacio era diverso dal solito, lento ma profondo, avido. Lo baciava come se gustasse un cibo che da troppo non assaporava. Gustandolo lentamente.

Quando si scostò Harry lo guardò u po’ confuso, si sentiva in qualche modo sopraffatto, lo sguardo di Draco su di lui bruciava come argento liquido.

Il biondino scese a baciargli il collo, posando la punta della lingua sotto il suo orecchio per scendere con una scia umida sino a le clavicole e viceversa con l’intera lingua.

Harry ansimò, cominciava a sentire decisamente caldo e Draco continuava a leccarlo, a baciarlo, succhiando leggermente la pelle come se volesse mangiarlo, saziarsi di lui.

Harry strattonò un lembo della sua maglietta, facendogli capire che voleva che sparisse e il biondo si scostò giusto il tempo di lasciarsela sfilare per avventarsi sul suo petto, riservandogli lo stesso trattamento del collo e scendendo a cibarsi avidamente dei capezzoli.

<<D-Draco…cosa..?>> Provò a dire il moretto ansimante e Draco si staccò dal suo petto per riattaccare le sue labbra.

Harry provò ad invertire le posizioni, per poter ricambiare quelle attenzioni e spogliarlo agevolmente, ma lui non glielo permise, lo schiacciò al letto con tutto il proprio peso impedendogli i movimenti e baciandolo per non farlo protestare. Sembrava volergli dire silenziosamente di lasciarlo fare e al moretto non resto altra scelta che arrendersi, gli cinse il collo con le braccia limitandosi a rispondere al bacio e lasciandoli campo libero.

Quando lo vide totalmente rilassato Draco si scostò, si liberò velocemente del resto dei vestiti e si stese nuovamente su di lui ricominciando a baciarlo.

Harry lo accarezzò sensualmente passandogli le mani dalle spalle ai reni e viceversa, e poi di nuovo sino a scendere a palpare i glutei sodi.

Draco si fermò di botto: <<No>> Intimò a mezza voce staccandosi dalle sue labbra, gli afferrò i polsi e glieli portò ai lati della testa immobilizzandolo.

<<Non posso toccarti?>> Chiese Harry dispiaciuto dall’interruzione, gli aveva gia concesso il comando ma voleva almeno accarezzarlo.

Draco non gli rispose, a Harry era chiaro ormai che non avesse voglia di parlare, stava cercando di comunicargli qualcosa diversamente, con il linguaggio del corpo e infatti il biondo lasciò scivolare la presa dai polsi alle sue mani e poi se le portò alle labbra, baciandole sul palmo e poi portandosele sul petto, permettendogli di accarezzarlo.

Harry gli passò le mani sul petto, prima con i palmi, poi con i polpastrelli, attardandosi un attimo a graffiargli leggermente i capezzoli, per poi riportare le mani dietro la sua schiena e riattirarlo su di se per baciarlo.

Draco ricominciò a baciarlo sul collo, scendendo rapidamente sul petto e poi all’addome, baciando delicatamente ogni segno che aveva lasciato sul suo corpo il giorno prima, immergendo la lingua nel suo ombelico in un anticipazione di come l’avrebbe posseduto. Scese ancora più in basso sino al suo inguine, ebbe un attimo di esitazione e poi scese a leccarne la punta una volta, ma Harry con un mugolio lo afferrò per le spalle e lo riattirò verso di se.

<<No>> Esalò con voce roca, il biondino sembro chiedergli il perché con lo sguardo e lui gli disse: <<Ci sarà tempo per quello, ora voglio fare l’amore con te>> Draco pareva contrariato e allora aggiunse con più decisione: <<Mi stai facendo impazzire, tesoro, prendimi o lo farò io!>>

Draco sbuffò e poi sorrise, lo baciò di nuovo profondamente e facendosi maggiormente spazio fra le sue gambe gli afferrò i fianchi, sollevandoli lo penetrò in un unico movimento andando dritto a toccare quel punto speciale che lo fece inarcare e gemere lascivamente.

Si ritrasse lentamente e poi riaffondò con forza, come una stoccata o una scudisciata e il moretto gemette ancora. Prese un ritmo lento, mentre con una mano accarezzava il sesso del moretto e con l’altra accompagnava i suoi fianchi verso di se.

Ogni affondo un nuovo gemito, Harry stava per impazzire. Draco lo portava vicino al limite, poi si bloccava riprendendo a baciarlo e appena si calmava un poco ricominciava a muoversi portandolo nuovamente al limite, senza però dargli soddisfazione.

<<Draco>> Mormorò in un lamento per l’insoddisfazione, mentre gli biondino gli baciava una spalla.

Allora riprese a muoversi, con la stessa forza ma molto più veloce, ansimando e gemendo al suo orecchio, venne dentro di lui mentre Harry si svuotava nella sua mano e tra i loro ventri.

Per un momento le loro teste si svuotarono da ogni pensiero e il biondino gli crollò tra le braccia, annaspando nel suo orecchio. Harry lo strinse tra le braccia riprendendo fiato.

Dopo poco, quando si ripresero, Draco si scostò un po’, senza uscire da lui e si osservò la mano macchiata del suo seme portandosela alle labbra e assaggiandolo.

Harry arrossì violentemente mentre lo osservava leccarsi con cura le dita, come aveva fatto il giorno prima quando erano coperte di cioccolato e mentre lo faceva lo guardava dritto negli occhi, lo sguardo ancora ardente di bramosia. Harry gemette e gli afferrò di istinto il polso per farlo smettere, quella visione avrebbe potuto farlo venire di nuovo senza neanche toccarlo.

Ma Draco non si fermò, continuando imperterrito ad assaporarlo come a volerlo punire per non avergli permesso di fare ciò che voleva prima. Cercò di scostarsi per poter uscire da lui e ripulirgli allo stesso modo anche il ventre, ma Harry glielo impedì incrociando le gambe dietro la sua schiena e trattenendolo, allora la serpe senza darsi per vinta gli prese la mano che serrava ancora il suo polso, gliela passò sul ventre imbrattato e se la portò alla bocca succhiandola con ghiotta avidità. Il rossore sulle guance del moretto aumentò di un'altra gradazione e Draco ripete l’operazione soddisfatto.

Harry lo guardò sconcertato, sentendo la consistenza di quella lingua umida sulle dita, della bocca bollente che le accoglieva,il biondo gli stava dimostrando palesemente quanto lo desiderava, un desiderio forte e impetuoso quanto il suo.

E Draco non si fermò fin che non l’ebbe ripulito completamente, dopo di che si riadagiò su di lui e lo baciò profondamente: <<Buongiorno>> Gli sussurrò poi, dopo che si staccò dalle sue labbra.

Harry sbatte un paio di volte le ciglia ancor più allibito:

<<Se mi dai il buongiorno così tutte le mattine non durerà a lungo, tesoro, mi esaurirai!>> Disse infine ridacchiando.

Ma Draco sembrò fraintendere quelle parole, si scostò da lui bruscamente fissandolo con sguardo gelido: <<E quanto dovrebbe durare? Hai intenzione di lasciarmi quando ti sarai stancato di me come fai con tutti gli altri?>> Chiese in un sibilo.

Harry spalancò la bocca sorpreso, non intendeva affatto quello!

Cercò di ribattere, ma Draco lo bloccò:

<<Sino a quando? Fino a che non riaprirà Hogwarts? Di più? O di meno? E’ un gioco per te Harry? Qualche giorno fa mi hai chiesto cosa sei per me, ma cosa sono IO per TE?!>>

Lo sguardo del moretto cambiò improvvisamente, divenne granitico, tanto che Draco sussultò, quello sguardo somigliava molto a quelli di gelida rabbia che gli rivolgeva a scuola.

<<Un gioco?>> Chiese Harry con voce aspra <<Credi che io stia GIOCANDO? Mi ritieni così stupido da venire a letto con te per puro divertimento? NOI non possiamo giocare Draco! Pensi che voglia dare un motivo in più a Voldemort per farti fuori?! Perché credi che abbia lasciato Ginny? Perché è il genere di cose che lui fa! Ti ammazzerebbe solo per farmi soffrire! E tu mi chiedi se sto giocando!!>> Disse furente <<Quello che faccio con te non è semplice sesso! Mi chiedi quando finirà? Che diamine posso saperne?! Siamo in guerra, potrebbe anche finire domani! I tuoi ex-compagni ti ammazzerebbero senza esitazione se avessero il più vago sentore di che stiamo facendo! Non ti lascio Draco, ne a loro, ne a nessun altro! Anche se con me sei più in pericolo che mai, il solo pensiero che qualcun altro ti tocchi mi fa impazzire! Tu sei MIO!>> Finì annaspando per la sfuriata. Avrebbe voluto colpirlo per quanto era infuriato, invece si scostò da lui mettendosi seduto.

Draco non disse nulla, assordato dalle parole di Harry e dal battito del proprio cuore, istintivamente abbassò lo sguardo cercando di pensare a qualcosa da dire, quando lo rialzò il moretto non lo guardava.

Harry stava seduto con la schiena poggiata alla testiera del letto, il braccio posato su una gamba ripiegata, lo sguardo diretto verso la finestra su cui batteva ancora la pioggia instancabile, il pugno serrato a reprimere la rabbia, mentre cercava di ignorare le fitte di protesta del proprio fondoschiena. Quel dolore lo faceva irritare ancor di più: avevano appena fatto l’amore e Draco se ne usciva con quelle idiozie! Ma che diavolo gli era preso?! Possibile che solo lui si preoccupasse per quella situazione? Eppure pensava che proprio lui avrebbe capito! Forse stava sbagliando tutto. Quella storia non avrebbe mai dovuto iniz…

<<NO!>> Esclamò di impulso Draco <<Non pensarlo neanche!>>

E Harry si ricordò all’improvviso dello strano legame che li univa, Draco sapeva cosa stava pensando, si voltò a guardarlo e per un momento vacillò, gli occhi del biondino erano carichi di rammarico.

<<Sono io che ho sbagliato non tu! Siccome avevo paura di perderti ho detto un mucchio di sciocchezze! E’ solo che il pensiero che tu possa stancarti di me e trovarti un altro mi terrorizza, se succedesse so che impazzirei! Mi dispiace sono un idiota…>>

Harry lo guardò sorpreso: Draco Malfoy, il principe di serpeverde, si stava scusando! Il moretto quasi non credeva alle proprie orecchie, ma il fatto che per una volta Draco mettesse da parte il proprio orgoglio lo colpì.

<<Beh la tua idiozia non è una novità…>> Disse ironico e Draco non replicò, sapeva di esserselo meritato, ma Harry allungò le braccia e lo attirò a se <<…Ma lo sono anche io, per non aver capito a che pensavi>> Completò baciandolo sulle labbra e Draco subito ricambiò sollevato.

<<Hai ancora il viso sporco>> Notò Harry passandogli il pollice sulla guancia macchiata di nero <<Come mai ti sei alzato così presto? Che stavi facendo?>> Disse baciandolo ancora.

Draco esitò a rispondere, in parte perché molto preso dal nuovo bacio e in parte per un altro motivo, ma in fine indicò l’altro letto.

<<Cos’è? Non lo vedo…>> Disse Harry che senza lenti vedeva solamente una sfumata macchia bianca rettangolare.

<<Un album da disegno>> Rispose Draco.

<<Che facevi con un album da disegno mentre dormivo?>> Chiese Harry cominciando a temere la risposta.

Il biondino pensò che sarebbe stato meglio che vedesse direttamente, ma non gli andava proprio di spostarsi, si accomodò meglio nell’abbraccio di Harry poggiando la schiena al suo petto, richiamò la bacchetta dal cumulo di vestiti ai piedi del letto e con essa richiamò a se l’album e lo mise sotto gli occhi del moretto.

Harry rimase sgomento, era come guardare una foto babbana in bianco e nero: davanti ai suoi occhi c’era un bellissimo ragazzo addormentato, steso su un fianco, un braccio reclinato a fare da cuscino alla testa e l’altro mollemente abbandonato lungo un fianco ricadeva in parte sull’addome, il corpo nudo e longilineo nascosto sino ai fianchi dal lenzuolo che copriva giusto in tempo ciò che andava celato, i capelli neri scarmigliati, il volto innocente e le labbra socchiuse con inconscia malizia.

Il moro fissò a lungo la copia di se stesso in silenzio.

<<Sono io?>> Chiese con voce insicura. Quella figura eterea e sensuale non poteva essere lui.

<<No, è un mio lontano cugino>> Disse il biondo sarcastico, poi vedendo che Harry non dava cenno di risposta sbottò: <<E dai! E’ venuto così male che non ti riconosci?>>

<<No, è solo che…io non sono così…>> Disse ancora titubante.

<<Beh in effetti non è ancora finito. Ti sei svegliato prima che potessi finire lo sfondo e le ombre sulle lenzuola, e forse c’è qualche errore di proporzione, non riesco a disegnare bene con questa luce…>> Disse serio, con cipiglio autocritico osservando il proprio lavoro.

Ma Harry non intendeva affatto quello, lui di arte non ne sapeva niente e il disegno gli sembrava bellissimo.

<<No, voglio dire, io non sono così sensuale! Sembra il disegno di una qualche divinità addormentata! Io non sono così!>>

Draco lo guardò incredulo, come se non fosse certo di aver sentito bene: <<Scherzi? Stai cercando di fare il modesto?>>

Harry scosse il capo, serio e Draco lo squadro per bene, come a volerlo valutare:

<<Si che sei così! E lo sai perfettamente anche tu, altrimenti non faresti il malizioso e non ti atteggeresti a seduttore>>

<<Che centra! Questa è un'altra manica di capotto! Non sono così, dai è evidente che mi hai idealizzato troppo!>> Rispose lui, convinto delle proprie parole.

<<Ehi! Guarda che potrei offendermi! Io sono sempre molto obbiettivo quando disegno e tu SEI sexy, tesoro, non mi scelgo mica amanti qualunque io! Ho buon gusto>> Disse il biondo, altezzoso come sempre.

Harry arrossì un po’, guardò il disegno, poi guardò Draco e arrossì ancora di più: non stava scherzando, lui lo vedeva veramente così, si stava guardando attraverso gli occhi di Draco.

<<Hai anche altri disegni?>> Chiese imbarazzato.

<<Può darsi…>> Rispose il biondo sul vago, baciandogli le guance arrossate <<Sei delizioso quando arrossisci, sai?>>

<<E posso vederli?>> Chiese Harry, ignorando volutamente le ultime parole.

Draco ci mise un bel po’ a rispondere. Non gli piaceva mostrare i suoi disegni, era come svelare una parte molto intima di se e lo imbarazzava. Ma a Harry poteva rifiutarlo?

Alla fine decise per un compromesso: <<Solo se mi lasci curiosare nel tuo baule!>>

<<E tu mi lasci vedere il tuo?>>

<<No, ti faccio vedere i disegni>>

<<Non mi pare per niente equo, nel mio baule c’è tutto che ho!>> Rimbeccò il moretto.

<<Uff! e va bene, affare fatto!>> Acconsentì il biondo <<Ma non mettere niente in disordine!>> Lo ammonì poi.

<<OK!>> Esclamò Harry felice <<Sarà il caso però che facciamo una doccia e mangiamo prima>> Aggiunse scoccandogli un bacio e Draco annuì.

 

Mettendosi in piedi Harry sbuffò per le fitte al fondoschiena e dovette camminare molto piano per arrivare sino al bagno.

Draco lo guardò un po’ preoccupato quando entrò nella doccia insieme a lui: <<Forse è meglio se facciamo un bagno>> Gli disse.

<<Non preoccuparti, passerà e poi non abbiamo molto tempo>>

<<Perché?>> Chiese il biondo insaponandogli la schiena.

<<Ho promesso a tua madre che avrei controllato se c’è un pianoforte in soffitta e ieri me ne sono completamente scordato>>

Draco sbuffò: <<Deve essere il suo vecchio pianoforte>>

<<Suo?>>

<<Da bambine lei e le mie zie passavano le estati qui>> Disse Draco

Harry sospirò pensando a cosa doveva sopportare il suo padrino vivendo in quella casa da ragazzo, non c’era da stupirsi che fosse scappato.

<<Tua madre è una Legilimens?>> Chiese poi cambiando discorso.

<<No, perché?>>

<<Allora ha un intuito spaventoso, mi ha fatto un allusione a ‘letti cigolanti ’ l’altro giorno>> Disse il moretto e Draco sogghignò.

<<E tu che le hai detto?>>

<<Che avrei cercato di fare qualcosa in proposito>>

<<Scommetto che sei arrossito, ti sarai fatto giocare come un fesso!>>

<<Che vuoi dire?>> Disse il moro, cominciando ad irritarsi.

<<Che mia madre non ne sapeva niente, avrà buttato li quella frase per vedere come reagivi e avrà capito tutto>> Spiegò Draco, sempre con il suo ghignò stampato in faccia.

 Harry lo guardò a bocca aperta, le serpi non si smentivano mai! E il biondo scoppiò a ridere.

Il moro sbuffò irritato e Draco lo baciò sul collo per rabbonirlo, scendendo poi a baciargli una spalla.

<<E questi?>> Chiese Draco, sfiorando dei graffi profondi che striavano le scapole del ragazzo.

Harry sorrise malizioso: <<Non ti ricordi? Beh probabilmente il tuo cervello non funzionava molto bene ieri, ma le tue unghie si!>> Disse voltandosi per godersi a pieno l’espressione del biondino che arrossì colpevole.

<<Ti ho conciato proprio bene ieri!>> Esclamò guardando il corpo del moretto pieno di segni con malcelata soddisfazione.

<<Già! Meriti una punizione non credi?>> Gli sussurrò all’orecchio, con quel particolare tono che faceva rabbrividire il biondino, prima di appropriarsi delle sue labbra.

Il biondino mugolò mentre Harry faceva scorrere le mani sulla sua schiena sino a palpare le natiche sode e con le labbra scendeva dalla mascella al suo collo leccando via i rivoli d’acqua, scendendo sul suo petto sino a chiudere le labbra su un capezzolo suggendolo con forza. Il moretto prese una bella dose di bagnoschiuma e iniziò a massaggiargli il fondoschiena insinuando due dita al suo interno per prepararlo, Draco ansimò e poi gemette quando Harry sfiorò quel punto dentro di lui che lo fece tendere e inarcare, mentre con l’altra mano toccava il suo inguine.

Harry lo baciò con passione prima di farlo voltare lentamente, strusciando il proprio inguine contro o le sue natiche, mentre la sua mano continuava a muoversi con lentezza su quello di Draco e l’altra ora gli torturava i capezzoli turgidi.

Le labbra del moretto si posarono sul suo collo succhiandolo avidamente, Draco gemendo poggiò i palmi sulla parete piastrellata cercando di non crollare mentre ansimava sconvolto dal piacere.

<<Ah…Harry…>> Lo chiamò fremente e il moro non resistette oltre, lo penetrò lentamente sino in fondo e i suoi ansimi si unirono a quelli di Draco.

Il suo petto si posò alla schiena di Draco mentre prendeva un movimento lento, ondeggiante, profondo e appagante. La sua mano si mosse allo stesso ritmo sul sesso del biondo, accelerando quando si fece più frettoloso e esigente.

Il braccio libero di Harry gli cinse il petto tenendolo stretto a se mentre ansimava al suo orecchio, in estasi, completamente persi l’uno nell’altro.

Draco chiuse gli occhi incapace di fare altro che gemere e sostenersi a quella parete fredda. Davvero non sapeva se preferisse la sensazione di quando possedeva il corpo del moretto o di quando lo sentiva entrare e uscire ritmicamente dal proprio corpo. Gemette con forza, ormai vicino al culmine e Harry accelerò ancora il ritmo, premendosi ancor più su di lui, possedendolo ancor più a fondo, ansimando il suo nome mentre veniva dentro di lui, capitolando per primo.

Il moretto non smise di muoversi al suo interno e al suo esterno e dopo poco anche Draco venne, macchiando di seme la sua mano e le piastrelle bianche.

Draco abbandono le braccia lungo i fianchi, sfinito, e l’altro braccio di Harry gli cinse la vita sorreggendolo.

Il biondino reclinò la testa posandola sulla sua spalla e Harry lo strinse maggiormente a se, mentre cercavano di regolarizzare il respiro e calmare i loro cuori che rintoccavano allo stesso frenetico tempo.

<<E meno male che non avevamo tempo…>> Ridacchiò Draco, quando si ripresero un poco, ancora uniti, il suo corpo avvinto a quello di Harry.

<<Ho sempre tempo per darti una bella lezione!>> Replicò Harry con una punta di arroganza.

<<Devo ammettere che adoro le tue lezioni allora>> Rispose il biondo, con voce languida invece.

<<Sempre disponibile a dartele>> Disse il moretto nel medesimo tono, baciandolo sul collo <<Sei il mio Paradiso>> Aggiunse baciandolo con ardore nonostante la posizione scomoda.

Draco non replicò ma pensò chiaramente che il moretto aveva appena detto un enorme cazzata [>__> Romantico che sei, amore!] e Harry gli ricordò un po’ scocciato: <<Guarda che ti sento!>> Dandogli un morso sul collo, non troppo gentilmente.

<<Ahi! Non ho detto niente!>> Protestò il biondo.

<<Ma l’hai pensato!>> Rimbecco lui, anche se in realtà aveva apprezzato il fatto che si fosse trattenuto.

<<Colpa tua che spari certe idiozie! Innanzi tutto una cosa del genere è proibita in Paradiso, soprattutto nel nostro caso! Si chiama ‘sodomia’ sai?>>

<<Uh! Abbiamo un esperto in teologia!>> Lo prese in giro Harry.

<<Ma dai! Conosci una parola difficile come ‘teologia’! Hai mangiato la pagina alla lettera ‘T’ del dizionario?>> Lo sbeffeggiò lui.

Il moretto sbuffò: <<Ritiro tutto quello che ho detto: altro che Paradiso, sei una condanna!>> Esclamò poi con un sorriso, che tuttavia Draco dalla sua posizione non poteva vedere.

<<Non mi sembri per niente avvilito da questa condanna!>> Replicò Draco muovendo i fianchi e facendo affondare nuovamente Harry dentro di se, che ansimò preso alla sprovvista.

<<No, infatti…>> Convenne il moretto stringendolo possessivamente e leccandogli l’esterno dell’orecchio <<…Chi pecca di sodomia finisce all’inferno, vero? Tuttavia mi pare piuttosto piacevole questa dannazione, no?>> Soggiunse mordicchiandogli il collo.

<<Si…>> Disse il biondo in un sospiro, forse non propriamente per rispondere alla sua domanda, inclinando il capo per dargli più accesso al collo.

Il moretto scivolò lentamente fuori dal suo corpo e Draco si lasciò sfuggire un mugolio contrariato.

<<Ti sei ripreso tesoro? Dobbiamo andare…>> Disse Harry che ancora lo sorreggeva, senza riuscire a nascondere una nota divertita e compiaciuta a quella reazione.

<<Si>> Rispose ancora Draco, stavolta in tono ben diverso dal precedente, rimettendosi ben ritto sulle gambe con un lieve broncio sulle belle labbra e allungando il braccio a chiudere la manopola dell’acqua.

Quando si voltò Harry non riuscì a soffocare un sorriso vedendo la sua espressione, gli mise una mano dietro il collo attirandolo a se per un altro bacio e subito il biondino schiuse le labbra per accoglierlo. Le lingue si incontrarono accarezzandosi nella danza più vecchia del mondo, sensualmente, lentamente, come se avessero tutto il tempo del mondo davanti.

Draco rabbrividì senza il getto d’acqua a scaldarli e si accostò di più al moretto in cerca di calore.

<<Hai la pelle d’oca>> Notò Harry quando le loro labbra si divisero.

<<Ho freddo>> Si giustificò lui.

Harry sorrise, posò la fronte sulla sua e poi disse: <<OK, andiamo>>

Mentre Draco si vestiva Harry recuperò i vestiti del giorno prima, che si era sfilato non appena messi ed erano rimasti sul pavimento abbandonati.

<<E questo?!>> Esclamò Draco all’improvviso guardandosi nello specchio dell’armadio <<Quando cavolo me l’hai fatto?>> Completò riferendosi al succhiotto sulla spalla, guardando Harry attraverso il riflesso dello specchio.

<<Poco fa. Perdi completamente il contatto con la realtà in quei momenti, eh?>> Disse Harry con un sorriso soddisfatto.

<<No, in genere no>> Disse il biondo arrossendo. Quando Harry lo toccava perdeva completamente il controllo di se stesso, il suo corpo reagiva senza rendere minimamente conto alla sua testa.

Harry lo raggiunse abbracciandolo alle spalle: <<Allora sono io a farti questo effetto?>> Chiese con voce sensuale al suo orecchio.

Come in risposta il corpo del biondino cedette totalmente tra le sue braccia: <<Temo di si>> Mormorò Draco girandosi un po’ verso di lui, il moretto gli posò un bacio sulla guancia senza dire niente per non metterlo ulteriormente in imbarazzo.

Rimasero per qualche minuto abbracciati, mentre Harry accarezzava con la punta delle dita il ventre scoperto del biondino, che non aveva ancora chiuso la camicia.

Draco si schiarì la voce, cercando di riprendere lucidità: <<Ha-Harry se non mi lasci…non posso finire di vestirmi…>> Biascicò.

Harry ci mise qualche secondo a riscuotersi, ipnotizzato dal profumo del biondo e dalla sfericità della sua pelle, gli posò un bacio sulla spalla prima di sciogliere l’abbraccio e allontanarsi un po’.

 

Fecero colazione in fretta e poi si diressero in soffitta alla ricerca del pianoforte fantasma [ >__<’’’’ Sembra il titolo di un film] Ci volle più tempo del previsto, la soffitta si rivelò enorme. Il rumore della pioggia, che ancora imperversava all’esterno, li pareva stranamente amplificato e la giornata grigia non lasciava filtrare che una tenue luce dai finestroni impolverati situati sul tetto obliquo, lasciando tutto in penombra. Gli oggetti coperti da teli bianche per preservarli dalla polvere si stagliavano sulle ombre come spettri.

Fortunatamente il pianoforte non era un oggetto piccolo da cercare il che restrinse il campo degli oggetti da scoprire.

Facendosi luce con le bacchette sollevarono telo dopo telo in una strana caccia al tesoro, scoprendo mobili antichi, quadri abbandonati, lampadari di cristallo e altri oggetti simili sino a trovare il pianoforte a muro in lucido legno nero.

Ora si presentava il problema trasporto [ ^_^ Bella grana gli hai mollato Cissy!] alla fine, grazie ad un brillante colpo di genio di Draco, ridussero il piano con un incantesimo sino a farlo diventare delle dimensioni di un modellino e poi lo portarono nell’ampia camera padronale restituendogli le sue originali sembianze.

Lady Malfoy li ringraziò e sorridendo con aria nostalgica al piano [ -__- Mica a loro che si son fatti un mazzo così per trovartelo, vero?] sollevò il coperchio dei tasti sfiorando una delicata scritta sotto di esso, ‘Bella&Cissy’ scritto in sottili lettere dorate e poi schiaccio qualche tasto per testarne il suono, scoprendo che era ancora perfettamente accordato.

Così mentre Narcissa cominciava a suonare una lenta melodia i due ragazzi tornarono nella loro stanza ad occuparsi di tutt’altro. [ XD A che pensate, maliziosi?!]

 

<<Da quale cominciamo?>> Chiese Harry, passando lo sguardo sui due bauli posti ai piedi dei loro letti.

<<Dal tuo!>> Rispose Draco sicuro.

<<Perché?>> Chiese Harry un po’ deluso.

<<Perché per il mio ci vorrà sicuramente più tempo>> Rispose pratico, Harry sbuffò ma annuì.

Draco tutto contento si inginocchiò davanti al baule del grifondoro per aprirlo, con l’espressione di un bambino che sta per scartare i regali di natale, Harry si sedette in terra al suo fianco.

<<Che casino!>> Esclamò il biondino non appena sollevato il coperchio.

Il contenuto era tutto buttato alla rinfusa come era solito fare Harry.

Il moretto fece una smorfia a quel commento ma Draco non vi badò, troppo intento a frugare nel baule. La prima cosa che ne estrasse fu un mantello dal tessuto argenteo che scorse tra le sue mani come acqua. Gli occhi di Draco brillarono.

<<E’ quello che penso?>> Disse senza riuscire a nascondere una nota di eccitazione nella voce. Sapeva benissimo cos’era: il Mantello dell’Invisibilità.

<<Vuoi provarlo?>> Propose Harry.

Gli occhi di Draco brillarono ancora di bramosia: <<Posso?>> Non riuscì ad aspettare il cenno affermativo di Harry, se lo drappeggiò sulle spalle e sparì.

Harry rimase a fissare il punto in cui era sparito, sentì dei passi attuiti e poi le ante dell’armadio si aprirono. Draco si stava guardando nello specchio, dopo qualche secondo se lo tolse di dosso e tornò a guardare Harry: <<Hai idea di quanto vale?>>

Harry sorrise, un sorriso strano degno di suo padre: <<Vacci piano tesoro, quella è l’eredità dei Potter>> Gli disse mentre glielo sfilava gentilmente dalle mani.

Draco lanciò un ultimo sguardo di desiderio al mantello e poi riprese a frugare nel baule.

Spostò alcuni vestiti invernali e alcuni vestiti vecchi di Harry, quelli che gli avevano passato i Dursley una volta smessi dal cugino, rivolgendo a questi ultimi un aria schifata:

<<Non te ne sei ancora disfatto?>>

<<Non ne ho avuto il tempo>> Si giustificò lui.

<<Beh è ora di farlo!>> Proclamò lui buttandoli tutti via.

Spostò il calderone per pozioni e un po’ di materiale per scuola tipo pergamene e piume. C’erano i libri di tutti gli scorsi anni scolastici sotto. Tutto ciò che possedeva il moro era veramente in quel baule.

<<Togliamo anche questi, ormai non ti servono più>> Disse Draco.

<<E dove li metto? Non voglio buttare i libri!>> Disse Harry contrariato.

<<Vendili! O conservali qui, è casa tua no? Qui dentro ti sono solo d’impiccio>> Disse il biondo deciso.

<<Mi sa che ci vorrà un bel po’ se vuoi riordinare le mie cose!>> Disse Harry fra il divertito e lo scocciato.

<<Qualcuno dovrà pur farlo! Sei assurdo, rompi tanto per le pulizie e poi hai tutte le tue cose incasinate!>>

<<E va bene!>> Acconsenti Harry con un sospiro.

Messi da parte i libri rimaneva ben poca cosa.

Le mani di Draco afferrarono una cosa che moriva dalla voglia di toccare da un bel po’: la Firebolt.

Il superbo manico di scopa che Harry aveva ricevuto in dono dal suo defunto padrino Sirius.

Lasciò che Draco la studiasse per un po’ e poi vi passò lui stesso le mani sopra con bramosia.

<<Dei quanto mi manca volare!>> Esclamò.

<<Anche a me!>> Convenne il serpeverde <<Non vedo l’ora di scontrarmi nuovamente con te in cielo! Quest’anno non vincerai Potty!>>

Harry sottrasse il manico di scopa dalle sue mani: <<L’unico modo che hai di battermi è stordirmi prima con un incantesimo!>> Replicò.

<<Vedremo!>> Disse Draco con un ghigno.

Sarebbero sempre rimasti rivali, questo non sarebbe mai cambiato e lo sapevano, quella rivalità era ciò che portava avanti e a migliorarsi sempre più.

I due cercatori si guardarono con sguardo di sfida un ultima volta e poi il biondino riprese a frugare.

Scopri alcuni vecchi regali di compleanno di Harry e altri oggetti vari: i libri sul Quidditch, set per la manutenzione della scopa, il modellino dell’Ungaro Spinato affrontato durante il Torneo Tremaghi, un piccolo spioscopio, un flauto intagliato a mano di rozza fattura e poi le sue mani arrivarono su quello che all’apparenza era un vecchio e consulto foglio di pergamena. Stava per gettarlo via, quando una mano di Harry lo freno bruscamente.

<<Cos’è?>> Chiese all’ora curioso.

Di nuovo quel sorriso apparve sulle labbra di Harry:

<<Un'altra eredità dei Potter. Sai mantenere un segreto, Draco?>> Il biondo annui tutto eccitato e Harry prese la bacchetta e sfiorando la pergamena recitò: <<Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!>>

La Mappa Del Malandrino comparve davanti ai loro occhi.

Gli occhi del biondino si spalancarono osservando la perfetta mappa di Hogwarts apparire sotto il suo sguardo e poi lesse l’intestazione:

 

I SIGNORI LUNASTORTA, COSALISCIA, FELPATO E RAMOSO

CONSIGLIERI E ALLEATI DEI MAGICI MALFATTORI

SONO FIERI DI PRESENTARVI

LA MAPPA DEL MALANDRINO*

 

<<Morgana mi fulmini!>> Esclamò ammaliato <<Cavolo tu nascondi dei tesori!>> Disse il biondo senza riuscire a distogliere gli occhi da essa.

Anche Harry osservava la mappa: <<Indica chi è presente in questo momento ad Hogwarts, con i loro nomi anche se usano pozioni o mantelli per celare la loro identità. Ovviamente ora a parte i fantasmi è vuota. E ci sono tutti i passaggi segreti, manca solo la Stanza delle Necessità, loro non la conoscevano>>

<<E ‘loro’ sono…i Malandrini erano…>> Si corresse Draco.

<<Alcuni di loro li conosci gia. Codaliscia sai bene chi è scommetto: quello schifoso di Peter Minus che ci ha tradito tutti>> Disse con voce buia indicando il nome sull’intestazione <<Lunastorta è proprio qui sotto il nostro stesso tetto>> Disse poi con un sorriso, poi la sua voce cambiò ancora diventando più dolce e un po’ più triste <<Felpato è…era Sirius e Ramoso mio padre>> Finì di fare le presentazioni e alzò lo sguardo dalla mappa, Draco stava guardando lui.

Non appena i loro occhi si incrociarono si sporse e lo baciò sulle labbra.

<<Perché?>> Chiese Harry scioccamente.

Draco fece spallucce e non disse niente, sentiva semplicemente che Harry ne aveva bisogno in quel momento. Cambiando discorso il biondo disse:

<<Chissà quante ne hanno combinate ai loro tempi! Dovremo farcene raccontare qualcuna da Lupin!>>

Harry sorrise e annuì: <<Mio padre e Sirius erano dei pessimi soggetti, sempre in punizione!>>

<<Adesso capisco da chi hai preso!>> Rispose con un ghigno riprendendo a frugare.

Ne estrasse un pacchetto in carta marrone, Harry senti un tuffo al cuore.

<<Cos’è?>> Chiese il biondo aprendolo.

Conteneva un piccolo specchio quadrato dall’aria molto antica e un po’ sporco. Lo sguardo di Draco si accigliò, aveva un che di famigliare, gli sembrava di averlo gia visto da qualche parte.

<<Uno specchio magico>> Disse il moro atono, era l’ultimo regalo di Sirius.

Draco lo voltò come in trans, sul retro trovò un messaggio scritto in una calligrafia sottile ed elegante:

 

Questo è uno specchio a doppio senso. Io ho l’altro. Se avessi bisogno di parlarmi, ti basterà pronunciare il mio nome: apparirai subito nel mio specchio, e io nel tuo. James e io li usavamo quando ci mettevano in punizione separati.*

 

Scorse velocemente il messaggio e poi il suo sguardo si soffermò su un piccolo simbolo nell’angolo in basso a destra dello specchio, il suo sguardo si accigliò ancor di più.

<<hai idea di dove venga?>> Chiese al moretto.

<<No, perché?>>

Draco indicò il piccolo simbolo, ma a Harry non diceva niente, così il biondo prese qualcosa dalla scrivania e glielo porse.

Era un timbro per ceralacca, di quelli per sigillare le lettere.

Harry lo osservo bene, il simbolo era lo stesso: un blasone raffigurante un scudo diviso verticalmente in due parti, alla sinistra un Drago, alla destra un albero di Magnolia, al centro sormontati da una grande ‘M’.

‘M’ come Malfoy.

<<Questo è…?>> Chiese Harry.

<<Il simbolo del mio casato>> Disse Draco <<Come ci sarà finito li?>> Si chiese curioso.

Harry scoppiò a ridere e Draco lo guardo accigliato.

<<Scommetto che li hanno fregati a tuo padre! E’ il genere di cose di cui mio padre e Sirius sarebbero stati capaci!>> Disse ridacchiando e anche Draco sorrise scuotendo la testa divertito.

<<Hai idea di dove sia l’altro?>>

Il moro scosse la testa: <<Lo aveva Sirius, forse è ancora qui in casa da qualche parte>>

<<Più tardi lo cerchiamo!>> Propose Draco <<Se lo troviamo io prendo l’altro, così potremo sentirci subito, in fondo mi spetta di diritto, no?>> Disse con il suo solito ghigno.

Harry annuì con un sorriso.

Draco richiuse accuratamente il pacchetto e poi riprese a frugare, l’ultima cosa che tirò fuori era un album con copertina in pelle, fece per aprirlo ma Harry lo bloccò:

<<No, quello no>>

Draco passò lo sguardo dall’album al ragazzo, curioso: <<Perché?>> Aprì la prima pagina e capì.

Era un album di fotografie, nella prima pagina un ragazzo e una ragazza abbracciati lo guardavano sorridendo, i genitori di Harry.

Richiuse piano l’album, ma non lo mise via. Si mordicchiò un labbro, cominciava a capire che forse la richiesta che aveva fatto di vedere quel baule toccava molto più in profondità di quanto immaginasse. Però era curioso, non aveva mai visto i signori Potter in foto anche se ne aveva sentito molto parlare. Voleva conoscere i genitori di Harry.

<<Posso vederle?>> Chiese gentilmente, se il moro gli avesse detto di no le avrebbe messe da parte senza fare discussioni.

Harry esitò, ma poi annuì: <<OK, però spostiamoci, mi si è congelato il sedere stando seduto qui!>> Esclamò alzandosi.

La giornata era veramente fredda e stare seduti sul pavimento non era proprio il massimo.

Si sedettero sul letto e, prima che riaprisse l’album, Harry attirò Draco a se facendolo sedere tra le proprie gambe, con la schiena poggiata al proprio petto, abbracciandogli la vita.

Il biondo si rilassò nel suo abbraccio e posandosi l’album in grembo lo riaprì.

<<E’ da tantissimo tempo che non lo guardo>> Confessò Harry.

Draco era rapito dalla piccola immagine in movimento.

Aveva sentito dire che somigliava tantissimo a suo padre, ma non avrebbe mai creduto che la somiglianza fosse così marcata, anche a lui dicevano spesso che era identico a suo padre, ma in questo caso la somiglianza aveva dell’incredibile.

Sembrava quasi di guardare un altro Harry, con delle piccole differenze accidentali: il naso un po’ più lungo, la bocca un po’ più grande e sottile, gli occhi di un castano profondo e denso come cioccolata calda. Eppure con lo stesso identico sguardo sfrontato e spavaldo, lo stesso sorriso sincero, gli stessi capelli ribelli, la stessa corporatura agile e sottile.

Il James della foto era qualche anno più vecchio dell’Harry presente, ma più passavano gli anni e più si somigliavano.

E non avrebbe neanche mai immaginato che la madre di Harry fosse così bella, con i fluenti capelli rosso fuoco, le labbra piccole e carnose e gli occhi verdi grandi e con uno sguardo così dolce e al contempo così forte e deciso. La corporatura alta e snella, il seno pieno ma ben proporzionato, la linea dei fianchi sinuosa.

Accarezzò il bordo della foto con una mano e sospirò: <<Che bella coppia>> Sussurrò.

Sembravano così felici, palesemente innamorati.

Harry sorrise e lo baciò su una guancia.

<<Hai le labbra di tua madre>> Gli disse il biondo girandosi un po’ verso di lui.

<<Davvero?>> Chiese Harry, osservando meglio la foto.

<<Come si chiamava?>> Chiese Draco, non ricordava il nome della signora Potter.

<<Lily. *Lilian Evans>> Disse il moretto.

<<Lilian>> Ripetè Draco <<E’ un bellissimo nome, molto musicale>> Disse con un sorriso <<E ha due occhi stupendi>> Aggiunse guardando dritto negli stessi profondi occhi verdi del figlio di Lily.

Harry si sentì arrossire, capendo che quell’ultimo complimento era implicitamente riferito a lui.

<<Stai facendo dei complimenti a mia madre?>> Disse stupito.

<<Si, perché?>> Chiese il biondo.

<<Devo ricordarti che era figlia di babbani?>> Disse il moro poco convinto.

<<E’ tua madre>> Disse semplicemente Draco, come se quello spiegasse tutto.

Riprese a sfogliare l’album: <<Ci sono anche foto tue?>> Chiese.

<<Qualcuna di quando ero ancora con loro. I miei zii non me ne hanno mai scattato>> Rispose Harry.

<<Che peccato>> Disse il biondino un po’ deluso, mentre un leggero broncio comparì sulle sue labbra. Per Harry era adorabile quella espressione, gli poggio delicatamente un dito sotto il mento facendolo voltare e lo baciò sulle labbra con un sorriso. Le guance di Draco si tinsero un po’ più di rosa mentre riportava lo sguardo sulle foto.

<<Tuo padre ha proprio una faccia da malandrino!>> Esclamò <<Guarda qua!>> Disse osservando divertito una foto in cui James faceva il solletico a Lily. Harry rise dolcemente.

Draco girò ancora pagina e comparve una foto del matrimonio dei Potter, con la coppia in compagnia di un altro ragazzo molto affascinante con lunghi capelli neri e occhi come due profondi pozzi color ebano. Non c’era bisogno di presentazioni, la foto di quell’uomo era apparsa ovunque alcuni anni prima quando era evaso da Azkaban.

<<Questo è zio Sirius!>> Disse stupito il biondo, mai avrebbe immaginato che fosse un tempo così bello da quelle foto sui giornali.

Harry sussultò sentendolo chiamare così, ma c’era poco di cui stupirsi: Sirius e Narcissa erano cugini diretti.

<<Ci credo che spopolavano ad Hogwarts! Guarda un po’ che tipi! Mia madre era segretamente affascinata da lui, ma non lo ammetterebbe mai…>> Disse indicando Sirius, si voltò a guardare Harry, ma il moretto stava guardando verso la finestra fuori con gli occhi lucidi.

Draco non disse niente, riportò lo sguardo sull’album e prese una delle mani di Harry poggiate sui suoi fianchi intrecciandovi le dita. Harry la strinse forte.

Draco voltò ancora pagina, c’era un'altra foto del matrimonio, anche il moretto riportò lo sguardo su di essa. Draco stava per voltare pagina quando Harry esclamò:

<<Aspetta un attimo>>

Aveva notato una cosa alla mano di suo padre: oltre alla fede d’oro di matrimonio portava una sottile fedina in argento dall’aria molto familiare.

Torno indietro di qualche pagina e sentì il cuore accelerare i battiti, anche li la portava!

<<Che succede?>> Chiese il biondo ignaro.

Harry deglutì a vuoto: <<Draco ho notato che tua madre non porta nessuna fedina in argento, l’altro giorno. Tuo padre non l’ha data a lei?>>

<<No, ma non ho idea di chi sia ad averla, mio padre non me l’ha mai voluto dire. Ma che centra adesso?>>

Harry indicò la mano di suo padre, gli occhi di Draco si sbarrarono.

<<Non è possibile vero?...Insomma è una fedina piuttosto comune…Si può trovare ovunque…>> Farfugliò Harry teso.

<<Si certo>> Disse il biondo, ma la sua voce suonò poco convincente persino a se stesso così, si affrettò a cambiare pagina scoprendo la foto della coppia con un bel bambino paffuto tra le braccia.

<<Ma che carino!>> Esclamò Draco assolutamente deliziato.

Harry lo guardo sorpreso: <<Chi sei tu? Dov’è il vero Draco Malfoy!>> Disse tra lo scioccato e il divertito.

Draco gli pizzicò una coscia con aria scocciata e poi riguardò la foto del bimbo con due enormi occhioni verdi e capelli indomabili, la fronte liscia senza alcuna cicatrice.

<<Dai, ma guarda qua!>> Disse con voce dolce <<Che belle guanciotte, vien quasi voglia di morderle!>>

Harry sorrise malizioso: <<Puoi farlo adesso se vuoi>> Disse in un sussurro al suo orecchio.

Draco rabbrividì e si spostò un po’ nel suo abbraccio, volgendosi a guardarlo, avvicinò le labbra alla sua guancia sfiorandola con esse e sposto l’album mettendolo da parte.

<<Non è esattamente quello che vorrei mordere adesso>> Soffiò nel suo orecchio. Una sua mano salì al collo a dolce vita della sua maglietta scostandolo un dalla pelle.

Draco gli graffiò sensualmente il collo con i denti, facendolo rabbrividire a sua volta, salì mordicchiando lungo la mascella sino alle sue labbra, prendendo piano tra i denti il labbro inferiore e poi rapendole in un bacio passionale.

Continuando a baciarlo fece pressione su di lui fino a farlo stendere completamente sul letto, che li accolse con un basso cigolio di molle mentre il bacio diventava sempre più infiammante.

Harry mugolò rapito mentre Draco gli succhiava sensualmente la lingua.

Quando i loro polmoni protestarono in cerca d’aria e furono costretti a separarsi Harry sospiro: <<Dove hai imparato a baciare?>> Chiese sconvolto.

<<Talento naturale>> Esclamò Draco facendogli una linguaccia, che Harry catturo prontamente e ricominciarono a baciarsi.

Harry infilò una mano fra i capelli biondi, sottili come seta, mentre Draco si stendeva comodamente su di lui, infilando una gamba fra le proprie, mentre una di quelle del moro finiva tra le sue.

STUD!

Qualcosa cadde a terra e i due si separarono.

Muovendosi avevano inavvertitamente spostato l’album con le gambe facendolo cadere.

Draco si sporse a raccoglierlo e lo posò sul baule.

<<Che figlio degenere!>> Disse ridacchiando mentre si ristendeva su di lui.

Harry preferì sorvolare sul commento riattirandolo a se un bacio incendiario.

Si baciarono a lungo, intensamente. Si baciarono come se non ci fosse un domani, come se il mondo stesse per precipitare in un abisso, perché per loro non c’era un domani sicuro. Non avevano certezze, se non quello che sentivano in quel momento, perché l’unica cosa certa era il presente. Quell’istante in cui i loro cuori battevano all’unisono quel ritmo impazzito e frenetico, in cui i loro corpi si intrecciavano, come a volersi fondere pur senza unirsi realmente.

Una delle mani di Draco lo accarezzò sensualmente lungo tutto il corpo, partendo dal suo viso, scendendo sul collo, sul petto, sul ventre, passando sotto il suo sedere e accarezzandogli il retro di una coscia.

Harry non capiva più niente, il suo cervello doveva essere ormai disperso da qualche parte intorno alla terza luna di Giove. Non riusciva a capire COME o PERCHE’, ma Draco era capace di mandarlo in estasi con un solo bacio. Si separarono ancora per riprendere fiato e Harry socchiuse gli occhi frastornato.

<<Tutto bene?>> Chiese Draco con un sorriso, avevano entrambi il viso arrossato e il fiato corto come se avessero appena fatto l’amore e invece avevano ancora tutti i vestiti addosso e non erano neanche eccitati.

<<Non ne sono del tutto sicuro>> Disse Harry a fatica, come se avesse dimenticato che la bocca servisse anche per parlare e non unicamente a baciare.

Draco ridacchiò e poso la testa sul suo petto, il cuore di Harry rimbombava come una grancassa, il battito accelerato e forte, come se fosse molto più grande delle dimensioni reali. Ascoltò quel suono rassicurante mentre il battito tornava lentamente più regolare e lui e il moretto riprendessero coscienza di dove si trovassero e di cosa stessero facendo sino a poco prima.

Draco passò le braccia sotto la sua schiena stringendolo forte a se e premendosi di più su di lui per ascoltare al meglio quel suono ritmico e potente.

“Se un Dio esiste a questo mondo, fa questo suono non cessi mai” Si ritrovò a pregare tra se.

Harry ancora stordito sentì solo vagamente quel pensiero e cingendogli le spalle a sua volta gli chiese: <<A che pensi?>>

Draco se ne stava accoccolato sul suo petto con gli occhi chiusi, con un sospiro disse:

<<Che bel suono…>> E pensare che tante volte avevano tentato di farlo cessare.

<<Voglio vedere la tomba di Silente>> Disse il biondo all’improvviso, stringendolo ancora di più a se <<Ho tante cose di cui ringraziarlo. Ho tante cose di cui chiedere perdono>>

Anche Harry lo abbracciò più stretto, protettivo: <<Quando parli cosi non so che cosa dire>> Sussurrò un po’ spiazzato.

<<Non devi dire niente, basta che tu sia qui>> Disse Draco senza aprire gli occhi.

Harry si chiese come facesse il biondo a dire cose così belle, una sua sola parola bastava a calmarlo o a fargli battere il cuore, a farlo piangere o arrabbiare, erano come una magia: trovava sempre la cosa giusta da dire, in qualche modo.

<<Meno male che ci sei tu…>> Disse in un altro sussurro, dando voce a quel pensiero.

Draco aprì gli occhi incredulo, scostandosi il tanto necessario a guardarlo in viso:

<<Che dici, scemo? Dovrei essere io a dirlo! Cosa farei prigioniero in questa casa senza di te?>> Esclamò.

<<Non sei prigioniero, sei sotto protezione, io sono il tuo custode>> Gli ricordò Harry.

<<Fa lo stesso!>> Tagliò corto Draco <<Se tu non fossi qui che dovrei fare dalla mattina alla sera? Impazzirei!>>

Harry non rispose, lo attirò a se e lo baciò ancora.

<<I bauli>> Gli ricordò infine quando si separarono.

Draco gli scoccò un ultimo bacio e poi si rimisero in piedi.

Risistemarono, ordinatamente stavolta, le cose di Harry nel baule.

<<To’! ecco dov’era finito>> Disse Harry raccogliendo una scatolina da terra.

<<Cos’è?>> Chiese il biondo, curioso come sempre.

Harry sorrise malizioso: <<Un giochino>> Disse porgendogli la scatoletta.

Draco la aprì, dentro c’erano due dadi, ma non erano dadi normali: al posto dei numeri sulle facce c’erano scritte delle parole. Li tirò fuori dalla scatolina per guardarli meglio. Su un dado c’erano scritte delle azioni, su l’altro le parti del corpo. La bocca del biondino si spalancò scioccata mentre capiva cos’erano esattamente e sentì le guance imporporarsi: <<Potty!>> Esclamò allibito, mentre Harry rideva come un pazzo <<Dove cavolo li hai presi?!>>

<<Regalo…di un amico…>> Biascicò tra una risata e l’altra.

<<Un ‘amico’? E chi è che ti fa certi regali?>> Chiese e gli occhi gli si socchiusero, assottigliandosi in due fessure.

Harry si schiarì la voce cercando di ricomporsi, asciugandosi i lacrimosi di ilarità da gli occhi:

<<Un collega>> Disse sul vago.

Draco alzò un sopracciglio, cercando di non immaginare che razza di ‘lavoro’ fosse.

<<Si certo>> Disse scettico <<Molto intimo come ‘collega’ per fare certi regali>> Constato, marcando volutamente la parola.

Harry scrollò le spalle: <<Siamo stati a letto insieme un paio di volte>> Disse con indifferenza.

Draco non rispose, rimise il ‘giochino’ dentro la scatola in assoluto silenzio.

Il moretto si avvicinò e gli mise le mani sulle spalle:

<<Non essere geloso, non significa niente>>

<<Io non ho detto niente Potter>> Disse freddo il biondo.

<<Draco, era solo sesso fino a se stesso, con te è diverso lo sai>>

Lo sapeva?

Può darsi, ma pensarlo tra le braccia di un altro faceva troppo male.

<<Non provavi niente per lui?>> Chiese, maledicendosi subito dopo per aver aperto bocca.

<<Amicizia e attrazione fisica. Niente di più>>

Draco si voltò a guardarlo, sembrava sincero.

E per me? Avrebbe voluto chiedergli, ma non ne aveva il coraggio. Abbassò lo sguardo.

Harry lo osservò preoccupato, gli mise una mano sotto il mento alzandogli il viso perché lo guardasse negli occhi. Draco lo guardò e Harry sospirò, non sembrava arrabbiato, ma c’era qualcosa di strano.

<<Draco, tu sei speciale, questo lo sai vero? Dimmi almeno che non dubiti di questo. Io non voglio nessun altro, voglio solo te. Non chiedermi di dare un nome a quello che sento, perché ora non lo so. Ma non ho mai provato niente di simile per nessun altro. Neanche con Ginny e lei per me era molto importante, lo è anche adesso nonostante sia solo un amica…>> Harry si interruppe, non sapeva cos’altro aggiungere, ma a Draco bastò.

Lo abbracciò stretto mormorando. <<Scusa Harry>>

Harry lo strinse a sua volta e lo baciò sui capelli: <<E’ tutto OK>> Disse con un sorriso. Poteva capire Draco, erano entrambi così insicuri…

<<Comunque ‘quelli’ non li ho mai usati>> Aggiunse scompigliandogli i capelli biondi.

<<Davvero? Interessante…>> Disse Draco sogghignando.

<<Ti è venuta voglia di provarli?>> Chiese il moro curioso.

<<Confiscati!>> Annunciò Draco, riaprendo la scatolina e mettendoseli in tasca <<Questi li tengo io sino a nuovo ordine!>> Disse con un sorriso malizioso, scoccandogli un bacio sulle labbra.

Harry scosse la testa divertito e riprese a sistemare le sue cose.

L’ultima cosa da rimettere dentro era l’album delle foto.

<<Harry, puoi lasciarlo fuori? Vorrei finire di vederlo dopo…>>

Harry annuì.

Draco aprì l’album osservando la foto di James, Lily e Sirius. Quelle persone avevano tutte perso la vita per colpa di Voldemort, avevano perso la vita per difendere Harry.

Il moro lanciò uno sguardo triste alla foto, Draco richiuse piano l’album e lo poggio sul coperchio del baule: <<Hai una famiglia di eroi, lo sai vero?>>

<<Eroi?>> Disse Harry amaro <<Quegli ‘eroi’ sono morti per colpa mia>>

Draco sgranò gli occhi, lo raggiunse in un passo e lo scrollò per le spalle:

<<Non dirlo più neanche per scherzo! Hanno dato la vita per proteggere ciò che amavano di più al mondo! Sapevano quello che facevano, ti hanno amato incondizionatamente sino alla fine!>> Si accalorò.

<<Ma chi ne è di chi resta indietro? Cosa è rimasto se non quelle foto, Draco?>> Gli chiese con voce rotta. <<Non sopporto più di vedere le persone che amo proteggermi, non a questo prezzo!>>

Draco lo abbracciò forte: <<Non daresti anche tu la vita per quelli che ami?>> Gli sussurrò più dolce all’orecchio mentre Harry lo abbracciava tremante <<Io lo farei in qualunque momento per te. Non avrebbe senso un mondo senza coloro che amiamo>>

<<E non è lo stesso anche per chi viene salvato?>> Chiese in un singhiozzo <<Non osare fare qualcosa del genere anche tu Draco, non riuscirei a perdonarti>>

<<Non puoi chiedermi di guardarti morire se saremo in pericolo>> Gli disse Draco con voce tremante.

<<Promettimi solo che non farai sciocchezze>>

 <<Va bene, ma sono un serpeverde, ricordi?>> Disse con un sorriso e gli occhi lucidi.

Quando?

Da quando erano così importanti l’uno per l’altro?

Che cos’era quel sentimento che non riuscivano neanche a definire?

Harry lo baciò con il viso umido e striato di lacrime:

<<Voglio andare alla tomba dei miei genitori, prima di rientrare ad Hogwarts. Non ci sono mai stato>> Disse tra le sue braccia.

<<Posso venire?>>

<<Verresti davvero?>> Chiese Harry che non aveva avuto il coraggio di chiederglielo.

<<Ho parecchie cose di cui ringraziare anche loro>> Disse il biondo baciandolo ancora.

 

FINE CAPITOLO 9

Postafazione:

 

HIKARU: T__T (Depress Mode: ON) Non ho idea di come sia venuta fuori sta cosa.

HARRY&DRACO: T__T Bellissimo…sigh… (Commossi)

HIKARU: O_O Sul serio? (Speranzosa)

HARRY: No, parlavamo della finta Woronsky di Krum ^^

DRACO: Quella della coppa del mondo *_*

HIKARU: >_< Andate a c****e, va!

 

*L’intestazione della Mappa del Malandrino è presa dal 3° libro ‘Harry Potter e il prigioniero di Azkabam ’ mentre il messaggio dietro lo specchio dal 5°, ‘Harry Potter e l’Ordine della Fenice ’.

A proposito dello specchio, so che Harry l’aveva distrutto gettandolo nel baule, ma ne ho bisogno ai fini della storia, quindi fate conto che l’abbia riparato >__<

 

*Per quanto riguarda il nome di Lily Evans in Potter ho alcune scuse da fare. Prima di leggere il 7°libro ero davvero convinta che ‘Lily’ fosse il diminutivo di ‘Lilian’, in realtà non avevo minimamente pensato al semplice collegamento di Lily (cioè ‘Giglio’) con Petunia Evans in Dursley, sua sorella. La Rowling ha infatti l’abitudine di mettere nomi di uno stesso genere nei circoli familiari: come per esempio i Black che hanno in gran parte nomi di stelle ( Sirius, Andromeda, Draco…ect) allo stesso modo gli Evans hanno quello di fiori. Quindi il nome della madre di Harry è semplicemente ‘Lily’, ma io ho preferito lasciare così le cose perchè amo il nome Lilian. Spero di esser stata esauriente nella spiegazione >__<