DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me ma al rispettivo autore e nel mio in sensatissimo lavoro non vi è alcun fine di lucro ^^ SPOILER: La storia è ambientata alla fine del sesto libro della saga ‘Harry Potter e il principe mezzo sangue’, potrebbero pertanto esserci spoiler per chi non l’avesse ancora letto.
Nemesi
parte VIII
di Hikaru
Il loro odore si era sparso per tutta la stanza, l’odore della loro pelle e l’odore del sesso, un odore dolce e acre allo stesso tempo. Era una fortuna che quella mattina avessero fatto colazione così presto, perché quando Draco aprì gli occhi era ormai quasi ora di pranzo. Respirò quel profumo a pieni polmoni, trovandolo terribilmente eccitante, stiracchiandosi con cautela per non svegliare Harry che dormiva ancora beatamente sul suo petto. Chiuse gli occhi per un attimo cercando di imprimersi quell’immagine nella mente in ogni dettaglio: il moretto che dormiva sul suo petto, con un vago sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra morbide e i capelli più scarmigliati che mai era un vero spettacolo. Draco guardò con un po’ di apprensione il livido del morso che li aveva lasciato sulla spalla, stavolta aveva davvero esagerato e non era sicuro che Harry gliel’avrebbe fatta passare liscia e non avrebbe potuto biasimarlo in tal caso, lui stesso al suo posto sarebbe stato furioso. Passò lentamente una mano tra i capelli corvini, come a volerli districare e posò un lieve bacio sulle sue labbra. A quel tocco leggero Harry si svegliò, spalancando gli occhi di quel verde incredibile, come le gemme più rare e preziose, sorridendogli dolcemente. Al biondino quel sorriso parve come un sole luminoso su una landa innevata. <<Ciao>> Disse con voce dolce il moretto, puntellandosi su un gomito per alzarsi e baciarlo. <<Ciao>> Rispose lui sorridendo, dopo aver risposto al bacio. Draco passò un braccio intorno alla sua vita attirandolo di più a se, ma il moretto si lascio sfuggire un basso mugolio mentre una fitta di dolore si inerpicava dal suo fondoschiena lungo la colonna vertebrale. <<Male?>> Chiese Draco preoccupato. <<Stavolta non ci siamo esattamente andati leggeri>> Mugolò Harry. <<Colpa mia>> Ammise Draco a mo’ di scusa. Ma Harry negò con un sorriso: <<Lo volevamo entrambi>> Disse stendendosi con cautela al suo fianco. Quasi immediatamente sentì qualcosa di umido colargli lungo le cosce e arrossì furiosamente, non avrebbe voluto muoversi ma: <<Ho bisogno di una doccia>> Biascicò paonazzo. Draco lo guardò accigliato cercando di capire il motivo di quell’improvviso imbarazzo, ma lui non gliene diede il tempo, sgusciò via dal suo abbraccio e si diresse come un lampo verso il bagno, cercando di ignorare le fitte di dolore. Dopo qualche attimo Draco lo seguì perplesso. <<Tutto bene?>> Chiese incerto se entrare anche lui o no sotto la doccia. <<Si, tranquillo…>> Disse Harry da dentro il box-doccia <<…Che fai, resti li?>> Aggiunse con tono sarcastico. <<No…>> Disse entrando e infilandosi sotto il getto caldo, ma non riuscì ad aggiungere altro, rimase imbambolato a fissare il corpo dell’amante che intanto si stava sfregando energicamente i capelli con uno shampoo. Si, decisamente non ci era andato leggero: gli aveva lasciato il collo, il petto e l’addome COMPLETAMENTE disseminati di succhiotti, avrebbe quasi potuto creare delle costellazioni con quei piccoli segni viola. Comunque in quel momento il moretto non sembrava interessato alla cosa e lui si affretto a far sparire il sorrisetto soddisfatto che gli increspava le labbra. Dopo qualche minuto uscirono dalla doccia e tornarono in camera a vestirsi. Harry guardo il proprio riflesso nello specchio dell’armadio, vagamente sconsolato, chiedendosi come coprire tutti quei segni. A lui i succhiotti non dispiacevano affatto, ma in quel caso erano un tantino TROPPI! Non avrebbe potuto indossare una camicia per giorni e sabato c’era il matrimonio. Risolse momentaneamente il problema indossando una maglietta attillata a dolce vita nera coordinata a jeans chiari e a vita bassa pieni di strappi. Draco diede un mugolio tra il risentito e l’ammirato guardandolo: <<Dovrebbero arrestarti per come ti vesti, sei troppo sexy>> Disse scuotendo la testa divertito mentre si chiudeva la camicia <<Non puoi andare in giro vestito così a sedurre la gente>> <<Ma io non devo andare da nessuna parte e l’unica persona qui presente sei tu>> Gli fece notare il moro, a sua volta divertito <<Non potrò indossare una camicia per giorni>> Aggiunse imbronciato. Draco ridacchiò: <<Basta che la chiudi come tutte le persone normali>> Harry scosse il capo con un ghigno: <<Tu hai bisogno di una bella lezione rieducativa>> Disse spingendolo con forza sulle spalle e mandandolo lungo disteso sul letto, con un movimento fluido si libero della maglietta <<E poi quel segno è quasi sparito>> Aggiunse, facendo evanescere con un colpo di bacchetta i vestiti di Draco che era rimasto a guardarlo ammaliato. Draco fece per ribattere qualcosa ma in un attimo Harry gli fu sopra con tutto il proprio peso, baciandolo avidamente. Scivolo un po’ più in basso facendosi spazio fra le sue gambe divaricate, mentre le mani scendevano ad esplorare il corpo niveo del biondino leggendolo come una mappa. Scese sul suo collo, inframmezzando ai baci piccoli morsi e lievi graffi alle carezze. Ogni punto sfiorato diveniva bollente, mentre Draco sospirava il suo nome, a occhi chiusi per godersi maggiormente quelle sensazioni. Il sangue che lentamente disertava il cervello concentrandosi in ogni punto toccato da Harry, sulle sue guance e, molto più in basso, al suo inguine. L’eccitazione di entrambi subito risvegliata non appena ritrovato il calore del compagno. Draco gemette alzando il bacino, cercando il contatto con la virilità di Harry ancora intrappolata dai vestiti. Il moretto ansimò e con impazienza si liberò di jeans e boxer, tornando a sfregarsi sul compagno. Un altro gemito sfuggi dalle labbra del serpeverde, mentre Harry gli tappava con gentilezza la bocca con il palmo della mano: <<Shhht! Tesoro, tua madre è qui accanto, non vorrai farci interrompere?>> Disse con voce roca e maliziosa, gli occhi brillanti di desiderio. Ma il biondino quasi non lo sentì, tornò ad alzare i fianchi con impazienza cercando sollievo per la sua eccitazione. Così Harry si decise a prendere nuovamente la bacchetta, sigillando e insonorizzando la camera, per poi riscendere a baciare la bocca dell’amante. Scendendo velocemente a baciare il collo, il petto, l’addome, scendendo sempre più in basso sino al suo inguine, mentre Draco continuava ad invocare il suo nome in una litania sospirata. Musica celestiale per il moretto! Quando Harry piazzo un bacio sulla punta del suo sesso tutta l’aria usci di colpo dai polmoni del biondino, in un lungo prolungato ansimo. Il moretto sorrise soddisfatto e passo la lingua su tutta l’asta, dal basso verso l’alto e viceversa un paio di volte, facendo gemere Draco spudoratamente. Ma non si fermò, scese ancora più in basso, sorpassando i testicoli, divaricando delicatamente le natiche pallide lambì con la lingua la piccola fessura, stuzzicandola e penetrandola con essa e Draco cacciò un urletto acuto per la sorpresa mentre il suo viso, gia notevolmente arrossato, diventava bordeaux. Lo voleva, Morgana quanto lo voleva! Voleva sentire Harry dentro di se, voleva sapere cosa si provava a sentirlo sprofondare dentro il proprio corpo. E lo voleva gia da parecchio, ma quando avevano fatto l’amore per la prima volta Harry vedendo quanto era teso aveva lasciato che fosse lui a condurre. Sentiva che stava per impazzire, era veramente vicino a supplicarlo come il moro aveva predetto. Ma Harry non sembrava intenzionato a dargli e a darsi soddisfazione troppo presto, insinuò cautamente una mano tra le sue natiche preparandolo con cura, mentre con l’altra dava sollievo al suo membro teso per distrarlo, cercando la sua bocca e affondando dentro di essa in un duello incendiario. Draco ogni tanto mugolava, ma era poco più di un fastidio momentaneo. Quando Harry pensò che fosse sufficientemente pronto ritrasse la mano, cogliendo con soddisfazione il mugolio contrariato del biondo. Senza smettere di baciarlo il moretto si sistemò meglio fra le sue gambe e intensificando le carezze al suo inguine lo penetrò di poco, mentre Draco si aggrappava con forza alle sue spalle, conficcandovi le unghie per reprimere un gemito. Harry si ritrasse per poi penetrare lentamente un po’ più a fondo, ansimando pesantemente nell’orecchio del biondino per l’intenso piacere, cercando di resistere alla smania di possederlo con foga. Lo desiderava così tanto da essere quasi doloroso, così tanto che in quei giorni aveva avuto il terrore che se Draco se ne fosse veramente reso conto sarebbe fuggito. Persino quella mattina, dopo che il biondo gli aveva dormito addosso tutta la notte con tanta innocenza, aveva dovuto alzarsi e farsi una doccia gelida per poi uscire di soppiatto dalla stanza per non saltargli addosso. E ora erano li. Finalmente fra le sue braccia, finalmente suo! Gli lasciò un momento per abituarsi all’intrusione e quando lo senti rilassarsi un poco si ritrasse nuovamente, riaffondando dentro di lui, stavolta completamente e nel gemito di Draco potè distinguere una nuova nota di confuso e ancora flebile piacere. Alzò un poco i fianchi del biondino, aggiustando un po’ la propria posizione, penetrandolo nuovamente a fondo, trovando un punto preciso dentro di lui che lo fece gemere nuovamente stavolta di inequivocabile piacere. Prese allora un ritmo lento ma deciso, accompagnando le proprie spinte con carezze al membro di Draco, che prese forse incoscientemente ad inarcarsi per farlo sprofondare ancor più dentro si de. Un ritmo lento e ondeggiante come il mare che si infrange sulle scogliere, inframmezzato dai loro gemiti di piacere che divennero via via più frequenti mentre anche il ritmo accelerava, portandoli inesorabilmente verso l’oblio dei sensi. Draco gemeva con il viso sprofondato nell’incavo del collo del moretto, impossibilitato a frenarsi o fare qualunque altra cosa, il suo corpo bruciava sopraffatto dalle sensazioni, stimolato dall’esterno e dall’interno, l’unica cosa che riusciva a percepire era Harry attorno a se, sopra di se, dentro di se. Il cervello schiantato, il fiato corto, il cuore impazzito, e poi si tese, venendo con così tanto impeto come mai gli era successo prima, totalmente abbandonato tra le braccia del compagno. E Harry sentendo il corpo di Draco stringersi ancora più intorno al suo menbro, con un ultima spinta più forte e profonda delle altre, capitolò, riempiendolo di se, marchiandolo finalmente come suo. Crollò completamente su di lui, senza riuscire più a sostenere il proprio peso, ma Draco lo accolse prontamente abbracciandolo stretto con quanta forza gli era rimasta, mentre immobili riprendevano lentamente coscienza di se stessi persa inesorabilmente dentro l’altro. <<E chi ti lascia più>> Mormorò Harry con un filo di voce, la testa poggiata sul petto del biondo, ancora in carenza di ossigeno. Fortunatamente Draco non lo sentì, ancora troppo intorpidito dall’orgasmo. Quando si riprese un poco riuscì a dire con un sospiro: <<Bella lezione>> Facendo sorridere Harry. Per un po’ nessuno parlò, restando immersi in un silenzio intimo, coccolandosi con carezze e baci. Poi Harry uscì da lui, stendendosi al suo fianco e riattivandoselo addosso. Draco gli posò un bacio sulla spalla, dove troneggiava il segno blu-violaceo del suo morso. Sentiva il suo fondoschiena pulsare, ma era sopportabile, Harry era stato molto delicato. Sentì due parole precise formarsi al centro del proprio petto, vicino al cuore e risalire verso l’alto, incagliandosi nella sua gola e fermandosi sulla punta della sua lingua. Si sentiva completamente suo, parte l’uno dell’altro, ma era ancora troppo presto per esprimere parole simili, eppure le sentiva sulla propria lingua e con essa baciò con passione il moretto sotto di se. Quando si stacco dalle sue labbra Harry sospirò rapito e nei suoi occhi liquidi Draco scorse lo stesso sentimento che sentiva lui. Si sorrisero, un sorriso dolce, complice, felici come non lo erano mai stati prima. E poi Harry sbadigliò affamato, ricordandosi solo in quel momento che era ora di pranzo, ma proprio non gli andava di muoversi e in effetti non aveva nessun motivo per farlo: Remus stava meglio e per una volta lui e Narcissa potevano arrangiarsi da soli, si disse. <<Mangiamo qui?>> Propose al biondino, che annuì silenziosamente. Harry recuperò la bacchetta, finita chi sa come sotto il letto, si mise seduto comodo contro la testiera del letto e evocò un po’ di cibi prelibati. Dopo una piccola esitazione e una bella smorfia anche Draco si mise seduto, con la schiena poggiata al petto di Harry che subito gli cinse la vita con un braccio mentre con l’altro afferrava la caraffa d’acqua fresca. Si divertirono per un po’ l’uno ad imboccare l’altro, alternando coccole ai bocconi e una volta sazi si sistemarono comodi nell’abbraccio dell’altro, ognuno perso nei propri pensieri. <<Parlami di te>> Chiese d’un tratto il biondo. <<Di me?>> Rispose lui stupito dalla richiesta improvvisa. <<Si. Ti conosco bene ormai, ma di te non so molto>> <<Come fai allora a dire che mi conosci bene?>> Chiese lui con sopracciglio alzato. <<Perchè ti ho sempre osservato, ti ho sempre studiato da lontano, anche se tu non te ne sei mai accorto. Conosco a memoria le tue espressioni, i tuoi gesti usuali, il tuo passo, la tua voce…Mi basta guardarti in faccia per capire a che pensi…Oddio non che sia così difficile!>> Aggiunse sfottendolo un po’ e beccandosi un bel pizzicotto per punizione <<La maggior parte delle cose che so su di te però le ho sentite in giro o lette sui giornali, a parte quelle che ho sperimentato di persona>> Disse sarcastico <<Quindi vorrei sentire ora la fonte diretta, vorrei sapere cosa mi sono perso in questi sei anni in cui anzi che odiarci avremo potuto…dedicarci ad altre piacevoli occupazioni>> Concluse allusivo, scoccandogli un bacio. Harry sorrise divertito e annui pensando a cosa raccontargli. Il biondo osservò con un sorriso la sottile linea che gli si formava sulle fronte, tra le sopracciglia, quando si concentrava o rifletteva. <<Non so da dove cominciare. Cosa vorresti sapere?>> Chiese il moretto. Draco scrollò le spalle: <<Ad esempio come hai scoperto di essere un mago? Hai sempre vissuto con i babbani, no?>> <<Lo scoperto solo al primo anno, quando è arrivata la lettera di Hogwarts. I miei zii non mi avevano mai detto niente, mi avevano fatto credere che i miei genitori fossero morti in un incidente, non mi avevano mai parlato di loro, mai fatto vedere una loro foto…>> Disse Harry in tono amaro <<Non mi hanno mai amato, anzi mi hanno sempre detestato, come detestano tutti i maghi e tutto ciò che è anche solo vagamente ‘strano’. Facevano sempre di tutto per rendermi la vita impossibile, straviziando mio cugino e deridendo me. Appena usavo inconsciamente il mio potere mi punivano senza alcuna spiegazione e fino ad 11anni ho dormito in un sottoscala>> La faccia di Draco passò prima da allibita, poi ad inorridita e infine alla furia. “Come osano quei schifosi babbani!” Esplose nella sua testa. Harry sorrise percependo i suoi pensieri, ma rispose serio: <<I babbani non sono tutti così, sono semplicemente i miei zii ad essere tremendi>> <<Dove abitano?>> Chiese Draco in tono vago. Harry fece quasi per rispondere ma si fermò davanti all’espressione di gelida furia del compagno. <<Non volevi sapere come ho scoperto di essere un mago?>> Gli ricordò per distoglierlo dai propositi omicida. Draco annuì e lui iniziò a raccontare della casa invasa dalle lettere, del suo undicesimo compleanno, della prima volta che era stato a Diagon Alley. Il viso di Draco si illuminò quando ricordarono il loro primo incontro nella bottega di Madama McClan, poi si rabbuiò quando ricordarono il primo diverbio sul treno in cui Harry aveva rifiutato la sua amicizia per Ron. <<Ci pensi mai a come sarebbero potute andare le cose se avessi stretto la mia mano?>> Gli chiese con una punta di asprezza. <<Più di quanto immagini>> Rispose Harry, per poi riprendere a raccontare gli eventi del primo anno, il loro primo scontro, la prima volta in cui aveva volato, Harry doveva proprio a Draco la sua fortuna come cercatore. Pian piano racconto di tutte le sue avventure e disavventure di tutti quegli anni, in cui molto spesso compariva Draco, che si rivelò il miglior ‘pubblico’ che Harry avesse mai immaginato: pendeva letteralmente dalle sue labbra e tratteneva il fiato, imprecata o esultava a seconda della situazione proprio come se leggesse un libro o guardasse un film e il tempo passò veloce. Quando si accorsero di che ora fosse era ormai sera inoltrata e ad Harry doleva la gola per il troppo parlare. Si erano ridistesi a letto, uno accanto all’altro poggiati sul fianco bisbigliando, non perché c’è ne fosse bisogno ma semplicemente perché la situazione era troppo intima per parlare ad alta voce. Draco giocherellava passando distrattamente la punta dell’indice sul suo petto, da un succhiotto all’altro formando percorsi immaginari e intanto rifletteva su tutto quello che Harry gli aveva raccontato. Notando una volta di più quanto fossero diversi e al contempo simili, venivano da due situazioni completamente diverse, addirittura opposte, eppure erano sempre stati soli e alla disperata ricerca di affetto e amore. Perchè Draco anche avendo dei genitori vivi, che non gli avevano mai fatto mancare niente, che l’avevano educato nel miglior modo loro possibile, non gli avevano mai dato l’unica cosa di cui avesse davvero bisogno: l’affetto. E forse era proprio questo il motivo per cui era nato il suo odio verso Harry, lui era stato il primo a rifiutargli qualcosa, sino ad allora Draco era convinto che bastasse chiedere per ricevere, che tutto gli fosse dovuto in quanto ‘Malfoy’ e Harry senza saperlo, senza che neanche lui se ne rendesse veramente conto, gli aveva negato proprio l’affetto. Il biondino si rese conto che, se come il grifondoro, si fosse trovato davanti allo Specchio delle Brame, lui che aveva tutto vi avrebbe visto un'unica cosa dentro: Harry. L’unica persona che avesse mai desiderato, di cui aveva sempre cercato di attirare l’attenzione anche nei modi più subdoli, con cui aveva sempre cercato di essere alla pari, era proprio lui. Persino tutto il disprezzo provato nei confronti del moretto, visto in quella prospettiva non era altro che un modo infantile per punirlo per averlo rifiutato. A Draco venne quasi da ridere rendendosi conto di quanto era stato idiota e ceco fino ad ora. Come diavolo aveva fatto a non capirlo prima? Si sarebbe risparmiato un mucchio di inutili sofferenze e le avrebbe risparmiate anche a Harry. <<Draco?>> Lo chiamò dolcemente il moretto vedendolo così silenzioso. Quando il biondino alzò il capo gli parve di scorgere nei suoi occhi una nuove luce. <<Mi parli di te?>> Gli chiese Harry, che dopo tanto parlare voleva solamente sentire la sua voce e conoscere meglio quel demonietto vestito da angelo che teneva tra le sue braccia e che per lui era sempre stato un po’ un enigma: impossibile liberarsene, ma altrettanto impossibile farne a meno. Draco annuì e Harry posò la testa sulla sua spalla, lasciando che gli accarezzasse i capelli intanto che parlava: <<I miei genitori sono sempre stati molto severi nel darmi un educazione, forse per questo mi hanno sempre concesso tutto o forse semplicemente perchè non erano capaci di mostrarmi in modo diverso il loro affetto. Ma non gliene faccio una colpa, le regole dell’aristocrazia impongono di non mostrare mai i nostri veri sentimenti, nascondendoci dietro maschere fredde e perfette per staccarci da chi non è in alto come noi…>> Spiegò con voce bassa e appena sussurrata, con il tono di chi racconta una favola ad un bambino <<Fin da piccolissimo ho dovuto studiare tantissimo, in modo da essere all’altezza del mio nome. Non solo storia della magia o del mio casato, ma anche latino, greco, musica, arte, equitazione, duello, quidditch, lingue straniere, ballo…Oddio e il resto neanche mi viene in mente! Tutte cose molto interessanti ma anche difficili, che non mi lasciavano il tempo per nient’altro, neanche per farmi degli amici o per conoscere veramente i miei genitori, sempre impegnati anche loro in qualcos’altro>> Un educazione da vero principe, pensò Harry, ma si reso conto che Draco doveva anche essere sempre stato molto solo. <<Non ho grandi avventure da raccontarti, in realtà il sale della mia vita sei sempre stato tu!>> Disse Draco con un sorriso. <<Eh?>> Fece Harry alzando il viso a guardarlo. <<Ma si! Che sarebbero stati questi anni senza di te? Tutti i giorni sarebbero trascorsi identici e insipidi, senza di te non avrebbero avuto lo stesso sapore>> Disse lui. Harry lo guardò un po’ confuso, non ne era del tutto sicuro ma: <<Sarebbe un complimento?>> Draco sbuffò tra il divertito e l’esasperato: <<Si, tesoro, si! Come sei lento in queste cose: ti sto dicendo che per me sei sempre stato importante!>> Il volto del moretto divenne di diverse gradazioni di rosso per l’imbarazzo e l’emozione: <<Non era più semplice dirlo così?>> Sbuffò. <<Harry se vuoi frasi sdolcinate da donnicciola non è con me che devi stare>> Rispose il serpeverde serio. <<No, no, mi vai benissimo tu>> Disse Harry ancora rosso, le sdolcinate non le sopportava e il biondo gli sembrava gia abbastanza romantico, lui di certo una cosa del genere non sarebbe riuscito a dirla. Lo abbracciò stretto come a voler sottolineare le proprie parole e Draco gli diede una bacio sulle labbra, lungo e soffice, che il moro subito approfondì. <<C’è una cosa che potresti raccontarmi>> Disse Harry quando si separarono per riprender fiato <<Cosa è successo dopo l’arresto di tuo padre?>> Il volto del biondo perse così rapidamente colore che sul momento Harry temette di vederlo svenire, Draco si districò dal suo abbraccio e si mise seduto, posando le braccia sulle ginocchia. Harry si morse un labbro, forse stavolta aveva passato il limite, si mise anche lui seduto e allungò un braccio ad accarezzargli la schiena, il biondo non lo respinse e lui incoraggiato continuò e disse: <<Scusa, se non vuoi non importa>> Il volto del biondino quando si volto verso di lui non era arrabbiato, ma sofferente, si slanciò su di lui gettandogli le braccia al collo in cerca di affetto e sicurezza e Harry subito lo strinse maggiormente a se. <<Sei tu che devi perdonarmi, mi hai raccontato tutto di te, anche le cose più dolorose e io invece non sono capace di fare altrettanto per paura di riviverle ancora. Perdonami Harry, sono il solito vigliacco>> Sussurro con il viso nascosto nell’incavo del suo collo. Harry sapeva bene cosa significava rivivere i brutti ricordi, perciò tentò di rassicurarlo: <<Non importa Draco, posso aspettare. Non devi sentirti obbligato a…>> Ma Draco lo interruppe con un bacio avido, dettato da un bisogno impellente quasi doloroso. <<Draco..?>> Balbettò il grifondoro quando lo lasciò libero di respirare. Il biondino si accoccolò sul suo petto, come un bambino alla ricerca di protezione e Harry lo circondo premurosamente con le braccia, passandogli una mano tra i capelli per rilassarlo. Solo allora Draco iniziò a parlare, con tono ben diverso dal precedente, sussurrando incerto: <<Dopo l’arresto ho ereditato il titolo di mio padre, tutti i beni della mia famigli e i suoi affari…tutti i suoi affari…Il suo posto di Mangiamorte era vacante e Tu-sai-chi ha voluto che fossi io ad occuparlo, per punire mio padre del suo fallimento con la profezia e per avere qualcun altro dentro Hogwarts che potesse agire senza destare sospetti per non far saltare la copertura di Piton. Io ero il più indicato, no? Alla peggio, se fossi morto o fossi stato scoperto, Tu-sai-chi avrebbe avuto la sua vendetta. E per assicurarsi che accettassi il Marchio e facessi ciò che dovevo mi minacciò di ritorsioni contro mia madre, non da subito però. All’inizio, come hai visto il primo giorno sul treno, ero fiero che avesse scelto me. Non avevo capito niente, che razza di sciocco vero?>> Disse nascondendo nuovamente il viso contro il collo di Harry, che non disse niente per paura di interromperlo. <<Quando lo vidi per la prima volta ero terrorizzato, ma lui mi parlò cordialmente, disse di volermi conoscere e volermi mettere alla prova. Frugò nella mia mente, mi rivoltò come un guanto finché non trovo qualcosa di utile, il racconto di Montega chiuso nell’armadio svanitore. Fu lui a parlarmi dell’armadio da Magie Sinister e elaborammo il piano…il resto lo sai già, è quello che ho raccontato a Silente sulla torre mesi fa…>> La voce del biondino era diventata flebile, quasi un mormorio, Harry lo strinse il più possibile a se, cullandolo sin che Draco non ebbe la forza di ricominciare a parlare. <<Puoi immaginare la sua reazione al nostro ritorno? Silente, la sua più grande minaccia, non c’era più! Ero stato bravo, ero riuscito a far entrare i nostri a Hogwarts, ma non ero riuscito ad uccidere Silente con le mie mani, non avevo portato a termine il mio compito e la copertura di Piton era saltata…>> La sua voce si bloccò e chiuse gli occhi. <<Ti ha punito?>> Chiese Harry, che gia aveva il sentore di conoscere la risposta e sentiva la rabbia montare e, come immaginava, Draco annuì. <<Quando ha scagliato la Cruciatus credevo di impazzire, avrei preferito morire piuttosto che quel dolore. Una, due, tre volte…Sin ché non sono svenuto…E’ stato Piton a portarmi via, mi ha nascosto in un luogo sicuro e ha chiamato mia madre. Quando ci ha lasciati soli io le ho consegnato una lettera da portare alla McGranit, ormai avevo capito di non poter essere un assassino e di quelli come me Lui si sbarazza velocemente. Sono fuggito con l’aiuto di mia madre e di alcuni membri dell’Ordine. Sono stato interrogato al Ministero, sotto Veritaserum e in cambio delle informazioni mi hanno lasciato alla custodia dell’Ordine…>> Terminò Draco. <<Pagherà anche questa>> Gli promise Harry cullandolo e abbracciandolo possessivamente. <<Sai una cosa buffa? La prima persona a cui ho pensato quando mi ha marchiato…sei tu>> Disse il biondino <<Mi sono detto: ‘Chissà la faccia di Potter se lo venisse a sapere! Ecco, ora si che ha un buon motivo per odiarmi ’>> Rivelò guardandolo con sorriso triste <<Sempre nei miei pensieri, nel bene o nel male. Come diavolo ho fatto a non capire prima che non era affatto odio?>> Chiese più a se stesso che a Harry, scuotendo appena il capo, la voce carica di rammarico e cupa autoironia. <<Hai dimenticato che quello non eri tu, ma la maschera che portavi. Sei diventato la maschera…>> Disse Harry, ma nella voce non c’era accusa, solo dolcezza, aveva accettato tutto, ogni cosa di lui <<…Finalmente ora te ne sei liberato>> Aggiunse accarezzandogli una guancia e baciandolo sulle labbra morbide. Il labbro inferiore del biondino tremò e se lo morse per soffocare un singhiozzo che tentava di risalire. Abbracciò nuovamente stretto il moretto sino a sussurrare in un suo orecchio, con voce rotta e supplichevole: <<Fai di nuovo l’amore con me…>> Harry sorrise e lo baciò con passione, passando delicatamente la lingua sulle sue labbra che subito si schiusero ad accoglierlo. Lo riadagiò sul letto riprendendo ad accarezzarlo con ardore strappandogli un sospiro tra i baci, alla fine quando si staccarono gli sussurrò con voce calda e giocosa: <<Lo avevo detto che prima che sparisse avresti supplicato…>> Posando un bacio sul succhiotto sul suo petto. Draco arrossì e sbottò: <<Sei un idiota Potty!>> Facendo ridere il moretto e ridendo a sua volta. <<Colpa tua. Sei tu che mi fai perdere la testa, come hai detto tu. Sempre nel bene o nel male>> Disse riprendendo a baciarlo sul collo. <<Non usarmi come scusante per la tua idiozia!>> Biascicò lui. <<Però è vero che quando ti ho intorno sragiono…>> Rispose scostandosi per guardarlo in viso. Draco sbuffò, se avesse ribattuto non l’avrebbero finita più: <<Non ne hai abbastanza delle chiacchiere? Sta zitto e baciami!>> Gli soffiò direttamente sulle labbra prima di annullare quella distanza infinitesimale e zittirlo con un nuovo bacio. <<Non ti stanchi mai eh?>> Disse il moretto divertito mentre il biondo gli leccava voluttuosamente il collo. <<Scherzi? Ho due settimane di arretrati da recuperare! E poi…>> Infilò un ginocchio tra le gambe di Harry, strusciandolo contro il suo inguine la cui eccitazione si stava risvegliando con forza <<…non mi sembri molto contrariato!>> Soggiunse beffardo. <<Una volta tanto sono d’accordo con te: recuperiamo queste due settimane!>> Soffiò in un suo orecchio, prendendo a stuzzicare il lobo con i denti e poi scendendo a mordicchiare il collo, prendendosi tutto il tempo che voleva per torturargli il petto e i capezzoli con morsi e baci, tanto che il biondo invocò il suo nome insoddisfatto. Allora Harry con un ghigno degno di un serpeverde scese rapidamente a baciargli il ventre, sino ad arrivare al suo inguine, prendendo in bocca il suo membro senza nessun preavviso e facendo gemere il biondino mentre iniziava a suggerlo avidamente. Con una mano gli bloccò i fianchi, in modo che non rovinasse la sua opera, mentre con l’altra gli massaggiò la parte inferiore dell’erezione. La mano di Draco di posò sul suo capo incitandolo a dargli di più mentre gemeva con forza e Harry lo accontentò, intensificando il suo lavoro e facendolo venire tra le sue labbra, ormai privo di ogni controllo. Harry si ridistese comodamente su di lui e Draco completamente sconvolto lo osservò leccarsi le labbra soddisfatto e poi scendere rapace a baciarlo. Per la prima volta Draco potè sentire il proprio sapore nella bocca dell’amante e lo guardò con occhi ancora annebbiati dal piacere, il respiro e il battito cardiaco ancora irregolare. Harry lo osservò divertito, non lo aveva mai visto così stravolto, scese nuovamente a baciargli il viso in fiamme senza lasciargli il tempo di riprendersi, mentre una delle sue mani scese a stimolare la fessura tra le natiche del biondino. A quel tocco Draco parve riaversi almeno in parte, riprendendo coscienza e catturando le labbra di Harry con le sue e rilassandosi il più possibile per facilitargli il compito. Con la mano libera il moretto riprese ad accarezzare il suo inguine, facendolo velocemente eccitare di nuovo e una volta pronto lo penetrò lentamente in un'unica spinta, mentre il biondino graffiava a sangue le sue spalle incassando il viso nel suo collo per soffocare un gemito di dolore. Draco si aggrappò il più stretto possibile a lui, tanto da sollevarsi un po’ dal letto e Harry gli cinse la schiena con le braccia, tenendolo stretto a se e cominciando a muoversi lentamente, sempre più a fondo. Il dolore si trasformò presto in piacere, cancellando ogni altra sensazione, luci, suoni, colori, paura, tristezza, dolore…semplicemente scomparvero. Lasciandoli soli, sfiniti, ma totalmente felici, l’uno tra le braccia dell’altro e presto scivolarono in un nuovo sonno ristoratore.
FINE CAPITOLO 8
Postfazione:
HIKARU: U__U Spero di aver chiarito un po’ di cose stavolta. DRACO: O_O (Ancora sconvolto) HARRY: Tesoro tutto OK? ^^ Mi sembri un po’ sbattuto… HIKARU: Un po’ sbattuto? Solo un po’? Ma lo vedi?? E’ distrutto! HARRY: Che te la prendi con me?! Sei tu che scrivi!! -__-* DRACO: Ti ha trasformato in una macchina del sesso! XD (Tornato in se) HIKARU: >___> Uff! Non sono mai contenti!!
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