DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me ma al rispettivo autore e nel mio in sensatissimo lavoro non vi è alcun fine di lucro ^^

SPOILER: La storia è ambientata alla fine del sesto libro della saga Harry Potter e il principe mezzo sangue, potrebbero pertanto esserci spoiler per chi non l’avesse ancora letto.


   
 


 

 

Nemesi

 

parte VII

 

di Hikaru

 



 

<<Harry devo parlarti di una cosa importante…>> Cominciò Hermione dopo averlo trascinato nella sua stanza. Si sedettero sul letto e l’amico chiese:

<<Di cosa?>>

<<Sei ancora deciso a partire dopo il matrimonio?>>

Harry esitò a rispondere, mancavano pochi giorni ormai e la verità era che non era più tanto convinto, non voleva lasciare Draco ma…<<Ho altra scelta forse?>> Chiese cercando di mantenere un tono incurante per non dare a vedere ciò che pensava davvero. Ma la ragazza lo conosceva bene:

<<Beh, ecco, a dire il vero, forse si…>> E continuando dopo un occhiata scettica di Harry disse: <<L’altro giorno sono riuscita a parlare con la McGranit, era venuta a casa di Ron per parlare con il signor Weasley -cose dell’Ordine credo- e sono riuscita a scambiarci due parole prima che andasse via…>>

<<Non le avrai…>> Cominciò Harry altero.

<<No, no! Non le ho raccontato niente! Le ho solo detto che noi tre quest’anno non avevamo intenzione di frequentare Hogwarts e se sarebbe stato possibile dare in seguito gli esami in privato>> Spiegò lei in fretta e Harry sorrise più sereno, Hermione era sempre la stessa.

<<E allora?>> La incalzò lui.

<<Ha detto che aveva intuito qualcosa del genere l’ultima volta che avete parlato e ha aggiunto che vorrebbe parlare con te per trovare una soluzione che ci permetta di frequentare la scuola comunque>>

Harry sembrava stupito e con voce incerta disse:

<<E come potremo fare?>>

<<Non lo so Harry, ma credo dovresti fidarti di più di lei e spiegarle cosa devi fare. Si, so che silente non voleva che dicessi niente a nessuno…>> Disse prima che lui facesse obbiezioni <<…ma credo che in questo caso approverebbe. Insomma conosci qualcuno che le sia altrettanto fedele a Silente come lei? (Beh tranne Hagrid certo) Sta facendo di tutto per gestire l’Ordine e la scuola al meglio e credo che, come Silente, abbia molto a cuore il tuo futuro. E poi siamo sinceri: non abbiamo idea di dove cominciare. Lei può aiutarci Harry>> Terminò accorata.

Harry sospirò: <<D’accordo ci parlerò>> Disse con un sorriso sconfitto e l’amica l’abbracciò di slancio per ringrazziarlo, liberandolo dopo qualche secondo.

<<Sai mi hai proprio stupito oggi, sei cambiato molto. E in meglio direi. Forse l’influenza di Malfoy ti fa bene>> Disse allegra.

Harry la guardò stupito: <<Dici sul serio?>>

<<Si. Sei più rilassato, più determinato. E poi sei diventato davvero forte e penso che in parte sia merito suo>> Disse lei sorniona.

Harry le sorrise dolcemente, aveva proprio ragione, era merito di Draco se stava così bene: <<Avanti chiedi>> Disse lui.

<<Che cosa?>>

<<Muori dalla voglia di sapere come stanno le cose tra noi, scommetto>>

La ragazza arrossì: <<Beh si. Ma posso aspettare, c’è lo dirai quando ne sarai sicuro, come sempre, no?>>

Harry annuì, stava per rispondere quando una fitta al cuore o colpì mozzandogli il fiato. Si porto istintivamente una mano al petto: era come se qualcosa dentro di lui si fosse frantumato e le schegge avessero trafitto il cuore dilaniandolo. Ma quella sensazione non era sua… 

<<Draco…>> Mormorò. La sensazione era passata, improvvisa com’era venuta, ma si sentiva ansioso.

<<Harry stai bene?>> Chiese l’amica preoccupata.

<<Si, scusa Herm, devo andare…>> Si affrettò a dire dirigendosi verso la porta.

<<Ma cosa…>> Cominciò lei. Harry si bloccò per un momento sulla porta, si voltò a guardarla e disse: <<Scommetto che tu l’hai gia capito, l’altro motivo per cui ho lasciato Ginny, vero?>> Chiese con un sorriso tirato e la ragazza gli rivolse un sorriso complice in rimando.

<<Non dirlo ancora a Ron, ci penserò io; Buonanotte>> Disse uscendo in fretta e correndo giù per le scale.

 

Quando entrò in cucina la tensione era palpabile, la si sarebbe potuta tagliare con un coltello.

Non riusciva a vedere Draco dalla sua posizione, gli dava le spalle.

Si avvicinò con aria disinvolta chiedendo: <<Com’è andata?>>

Ron gli rivolse un sorriso soddisfatto: <<Ho vinto io>>

Draco non disse niente, nel momento in cui si fermò al suo fianco si voltò lentamente a guardarlo e Harry trattenne il fiato.

<<Che è successo?>> Chiese in tono accusatorio all’indirizzo del rosso.

Il volto di Draco era apatico, una maschera perfetta, ma i suoi occhi erano due squarci di cielo in tempesta.

<<Niente>> Si affrettò a rispondere il biondino <<Sono stanco, andiamo in camera>>

Ma Harry non si mosse, gli posò una mano sulla spalla con fare protettivo, mentre guardava ancora l’amico con sospetto. Draco gli prese la mano e la strinse nella sua, in una muta richiesta e Harry decise che ora la priorità era lui, avrebbe parlato con Ron più tardi. Con un tocco di bacchetta il biondino rimise in ordine la scacchiera e dopo un ‘Buonanotte’ affrettato si smaterialirarono in camera.

Draco posò la scacchiera sulla scrivania e gli diede le spalle.

<<Cos’è successo?>> Chiese nuovamente Harry, stavolta in tono più dolce, preoccupato.

<<Niente. Dovrò chiedergli la rivincita la prossima volta, non esiste che un Malfoy si faccia battere da un Weasley>> Ma il suo tono suonava poco convincente, forzatamente calmo.

<<Guardami>> Disse Harry avvicinandosi, ma Draco non si voltò.

<<Guardami Draco>> Disse in tono più deciso, abbracciandolo e facendolo voltare.

Ma il biondino non lo guardò in viso, c’erano lacrime trattenute nei suoi occhi quando alzò il volto e il suo sguardo si fermò sulla cicatrice a forma di saetta. Alzò la mano per accarezzarla delicatamente e Harry lo lasciò fare, poi le sue mani scesero sulla lunga cicatrice sull’avambraccio destro e sulla sua mano dove si leggeva a chiare lettere ‘Non devo dire bugie ’.

<<Tutte queste devono aver fatto un gran male, vero? Ma…io ti ho fatto anche di peggio>> Disse con voce tremante, le sue mani erano gelide.

<<Che stai dicendo? Tu non mi hai fatto niente>> Disse Harry confuso.

Dalla labbra del biondino sfuggì un singhiozzo, ma sbatte le palpebre per non farsi sfuggire anche le lacrime: <<Sono sempre lo stesso Harry! Le persone non cambiano. Sono la stessa persona che hai odiato per sei anni! Sono lo stesso di quella mattina a Diagon Alley, in cui ci siamo incontrati per la prima volta>> Deglutì a forza, con un enorme nodo che gli serrava la gola <<Non posso fare niente per cambiare quel che ho fatto. Ma ti giuro che se potessi lo farei…>> E ora le lacrime scorrevano incontrollate sul suo viso, non volute ma impossibili da scacciare <<Se potessi tornerei indietro e cancellerei ogni errore! Mi taglierei il braccio pur di non farmelo marchiare, costringerei mia madre a nascondersi piuttosto che metterla in pericolo, mi butterei da una torre perché non uccidessero Silente! La sua morte è colpa mia, a toglierti la tua ultima guida sono stato io…>>

<<Ora basta>> Disse con voce dolce ma perentoria Harry abbracciandolo stretto <<Tu non sei più quella persona. Le persone possono cambiare se lo vogliono veramente e tu l’hai fatto>> Disse accarezzandogli i capelli sottili.

Un altro singhiozzo sfuggì dalle sue labbra, come a voler negare, ma Harry non vi badò: <<Il Draco Malfoy che conoscevo era un presuntuoso, un arrogante, non è il ragazzo che stringo tra le braccia. Non è il ragazzo che mi ha consolato l’altra sera quando il mondo mi è crollato nuovamente addosso, non è il ragazzo che ha fatto l’amore con me questo pomeriggio…>> Disse con voce calda come carezze <<E se lo è…Beh sono io l’idiota che non ha capito che persona meravigliosa nascondevi>> Disse dandogli un bacio tra i capelli, mentre il biondino si stringeva di nuovo a lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.

<<Una volta Silente mi ha detto una cosa…>> Continuo <<‘Sono le scelte che facciamo che dimostrano quello che siamo, molto più delle nostre capacità ’. Credo che le ultime scelte che hai fatto ci dimostrino ampiamente chi sei, no? Non incolparti della morte di Silente, è stato Piton non tu, io so che hai abbassato la bacchetta. Tu non sei un assassino. Smettila di piangere, ci sono io con te, non commetterai più gli stessi errori>> Disse Harry cullandolo tra le proprie braccia, ma Draco non smise di piangere.

Quando si da sfogo alle lacrime si finisce a piangere per tutte le volte che non lo si è potuto fare.

Tutta la tensione accumulata in un anno, la paura, il senso di colpa, la rabbia, il dolore, si trasformarono in lacrime amare sfuggendo una dopo l’altra.

E Harry continuò a cullarlo, asciugandogli le lacrime con carezze calde e baci delicati. Lo prese in braccio, senza badare allo sforzo e lo adagiò il più piano possibile sul letto, stendendosi poi al suo fianco e abbracciandolo nuovamente.

Dopo poco Draco si addormentò sfinito, con ancora le lacrime attaccate in piccole goccie alle ciglia chiare.

 

La mattina ,quando si svegliò, Draco si trovò da solo nel suo letto, accuratamente coperto dalle lenzuola. Il posto accanto a se era freddo, Harry doveva essere andato via gia da un po’. Si rigirò con sonnolenza fra le coperte, era presto e avrebbe potuto dormire ancora, ma non gli andava, non si sentiva bene senza Harry. Sbuffò, si sentiva uno sciocco, ma andò in bagno a farsi una doccia veloce, si vestì e scese in cucina.

Non appena aprì la porta lo investì un odore di dolci delizioso.

La Granger stava seduta al tavolo leggendo un libro e mangiucchiando una fetta di pane tostato, di Weasley non c’era traccia e Harry ovviamente era alle prese con i fornelli.

<<Buongiorno>> La salutò lui, prima di raggiungere il moretto.

<<Giorno>> Rispose lei distrattamente.

Harry sembrava di buon umore, stava controllando dei biscotti nel forno canticchiando quella che dovava essere una canzone babbana:

<<*Words like violence                      (Parole come violenza)

Break the silente                                  (rompono il silenzio)

Come crashing in                                (arrivano schiantandosi)

Into my little world                             (nel mio piccolo mondo)

Painful to me                                       (sono dolorose per me)

Pierce right through me                       (mi penetrano direttamente)

Can’t you understand                           (non puoi capire)

Oh my little girl…>>                           (Ragazzina…)

<<Cosa canti?>> Chiese Draco raggiungendolo. Ma il moretto non smise di cantare, lo attirò a se con un sorriso e continuo:

<<All I ever wanted                             (Tutto ciò che ho sempre voluto)

All I ever needed                                  (tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno)

Is here in my arms                                (è qui nelle mie braccia)

Words are very unnecessary                 (le parole sono superflue)

They can only to harm…>>                 (possono solo fare male)

Gli diede un bacio sulle labbra e poi disse: <<Buongiorno>>

<<Buongiorno>> Rispose lui rubandogli un altro bacio.

Harry si concesse qualche minuto per osservarlo, quel giorno sembrava davvero un'altra persona: il viso era un po’ pallido e gli occhi ancora un po’ gonfi, ma sembrava sereno. I capelli non erano pettinati come al solito, ma cadevano morbidamente sul viso, così chiari da sembrare quasi argentei. Gli occhi due ampolle di chiara acqua di fonte, aveva uno sguardo dolcissimo, nessuna freddezza sul viso. Ed era vestito con una semplice maglietta a maniche corte grigia e pantaloni verde scuro, niente abiti eleganti e super costosi come al solito.

Il moretto sospirò: <<Sei bellissimo>>

<<Non prendermi in giro>> Rispose lui, senza riuscire a trattenere un sorriso però <<Ho gli occhi gonfi come boccini!>>

<<Non ti prendo in giro, dico sul serio. Hai fame? Sono sceso prima per prepararti un po’ di dolci>>

Draco annuì: <<Mi sono svegliato perché non c’eri>>

Harry gli controllò il braccio per sicurezza, ma era immacolato.

<<Scusa>> Mormorò.

<<Non importa> Disse il biondo scoccandogli un altro bacio.

<<Va a tavola. Ora tiro fuori i biscotti>> Gli disse con un sorriso.

Draco tornò a tavola mentre Harry riattaccava a cantare con la seconda strofa della canzone:

<<Vouws are spoken              (Le promesse sono fatte)

To be broken                           (per essere spezzate)

Feeling are intense                   (le emozioni sono intense)

Words are trivial                      (la parola è banale)

Pleasures remain                      (i piaceri rimangono)

So does the pain                       (così fa la paura)

Words are meaningleass          (la parola è insignificante)

And forgettable…>>                (è obliabile…)

Sedendosi a tavola di fronte a Hermione si accorse che anche la ragazza stava canticchiando distrattamente la stessa canzone, mentre imburrava una fetta di pane tostato.

<<E’ una canzone babbana?>> Chiese prendendo a sua volta una fetta di pane.

<<Oh, si, è anche piuttosto famosa>>

<<E’ bella>> Constatò semplicemente il biondo afferrando il barattolo di crema alla nocciola. [Sarebbe nutella, tanto per capirci >__< Dracuccio goloso!] Trovava la canzone particolarmente adatta alla sera prima e immaginò che fosse per quello che Harry la stesse cantando.

<<Non so davvero come facciate voi ragazzi a non ingrassare di un grammo!>> Disse Herm con un sospiro, osservandolo stendere una generosa quantità di crema sulla fetta.

<<Questione di costituzione credo e di….com’è che la chiamano i babbani?.....assimillazione>>

<<Assimilazione>> Lo corresse lei <<Gia, mi sa che hai ragione>> Disse sconsolata.

<<Non preoccuparti Greanger, le ragazze un po’ in carne sono le migliori e sono certo che a Weasley vai benone così>> Esclamò con un sorriso.

Le guance della ragazza si imporporarono un po’: <<Mi stai facendo i complimenti, Malfoy?>>

Il biondino parve pensarci un momento:

<<Diciamo di si, ma non dirlo a quel coso che ti ritrovi come ragazzo o andrà in escandescenza e sarò costretto a schiantarlo>> Disse divertito addentantando la sua colazione.

La ragazza gli sorrise divertita, non le dispiaceva affatto il nuovo Malfoy.

<<Cosa leggi?>> Chiese il biondo, tanto per continuare la conversazione.

<<Un libro che spiega come diventare animagus>>

<<Interessante. Posso vedere?>> Chiese curioso.

La ragazza gli passò il libro e il biondino lo sfogliò per un po’.

<<E’ un buon libro, ma lo trovo carente in alcune parti. Di sopra ne ho uno più completo, te lo presto volentieri se vuoi>>

<<Anche tu interessato all’argomento? Io e Harry pensavamo di iniziare a studiare seriamente per diventarlo>>
<<Si, non dispiacerebbe neanche a me>> Esclamò lui.

Intanto Harry arrivò portando un vassoio colmo di biscotti e canticchiando il ritornello della canzone, si sedette affianco a Draco. [Non l’avete ancora riconosciuta? >__>]

<<Servitevi pure!>> Esclamò.

Draco afferrò un biscotto ancora caldo e dopo averlo morso, dando un mugolio estasiato esclamò:

<<Merlino, Harry, sposami!>>

Facendo ridacchiare Herm e arrossire il moretto che nascose il viso nel succo di zucca dicendo: <<Sono contento che ti piaccia>>

Draco osservò l’amante imbarazzato con un sorriso: quel giorno sopra gli ormai consueti jeans neri a vita bassa indossava una camicia viola vino che gli fasciava il petto alla perfezione, esaltando la pelle abbronzata, i capelli corvini e gli occhi verde foglia.

Si lecco le labbra inconsciamente, non scherzava poi così tanto.

<<Harry  fai ‘Aaahm’!>> Esclamò divertito avvicinando alla sua bocca una fetta di pane tostato e crema alla nocciola. Dopo uno sbuffo divertito il moretto aprì la bocca lasciandosi imboccare.

<<Bello. Facciamo sempre colazione così d’ora in poi?>> Chiese ironico dopo aver mandato giù il boccone.

<<Se vuoi…>> Disse Draco pulendogli con il pollice uno sbaffo di cioccolato e portandoselo alle labbra, succhiandolo in modo un po’ troppo sexy forse. Tanto che gli occhi di Harry brillarono di desiderio e Hermione si agitò sulla sedia cominciando a sentirsi a disagio.

Il momento venne prontamente interrotto dal frusciare d’ali di un gufo che portava la gazzetta del profeta. Dopo averlo pagato il gufo volò via e Hermione dispiegò il giornale.

<<E’ morto qualcuno che conosciamo?>> Chiese Harry con amara ironia.

<<No, però sentite qui: ‘Hogwarts apre nuovamente i battenti!’>> Lesse il titolo in prima pagina la ragazza <<Dopo rinnovate difese e una pattuglia di auror appostata nella scuola, la nuova preside Minerva McGranit annuncia la riapertura: ‘Riteniamo sia importante più che mai dare una adeguata istruzione magica ai ragazzi e non crediamo siano più in pericolo a Hogwarts piuttosto che a casa. ’ Le lettere a gli studenti arriveranno domani stesso e l’espresso come al solito partirà il 1 Settembre…>>

<<Oh bene! Quindi è ufficiale ora. Dovremo andare a procurarci il nuovo materiale>> Disse Draco.

Herm lanciò un occhiata a Harry che replicò tranquillo: <<Si, potremo andarci lunedì. Ne parlerò con la McGranit sabato al matrimonio, sicuramente vorrà farci accompagnare da una scorta>>

<<Se siamo fortunati manderà Hagrid, come l’anno scorso>> Esclamò lei felice, pareva che Harry avesse preso una decisione.

<<Contento? Finalmente usciamo>> Disse il moretto a Draco, che annuì di ottimo umore divorando un altro biscotto.

Harry gli passò una mano tra i capelli soffici, scompigliandoli come non aveva mai osato fare quando erano perfettamente pettinati, Draco gli afferrò la mano portandosela alle labbra, baciandone prima il palmo e poi il dorso in modo elegante, completamente dimentico della ragazza che li osservava.

<<Siete proprio carini insieme>> Si lasciò sfuggire Herm con un sorriso, facendo arrossire entrambi che tornarono subito a ricomporsi.

E Harry si ritrovò a ringraziare tra se il sonno da orso il letargo di Ron, mentre Draco si dava mentalmente dell’idiota per come si dimenticava di ogni cosa quando aveva il moretto a portata di mano…o di labbra!

Proprio in quel momento la porta della cucina si aprì, lasciando entrare un Ronald Weasley dall’aria ancora insonnolita.

<<Buongiorno>> Lo accolse Herm con un bacio sulle labbra.

<<Giorno>> Rispose lui <<Tutti mattinieri, eh?>> Disse con uno sbadiglio.

<<Non farebbe male neanche a te svegliarti presto ogni tanto>> Disse Herm seria <<Soprattutto visto che tua madre ci vuole a casa il prima possibile>> Con un cipiglio molto alla McGranit.

Draco, che intanto sembrava terribilmente interessato dalla fetta di pane su cui stava spalmando della marmellata di fragole, alzò la testa e chiese allegro: <<Andate via?>>

<<Si, contento Malfoy?>> Chiese acido il rosso.

<<Che TU te ne vai MOLTO, che se ne va la tua ragazza un po’ meno>> Disse addentando la fetta, senza perdere il sorriso.

Ron gli rivolse uno sguardo incendiario e si sedette affianco a Hermione senza replicare.

<<Granger allora ricordami di darti il libro prima di andare>> Aggiunse il biondino.

<<OK, grazie>> Disse lei raggiante.

<<Da quando sei così gentile con Herm? Credevo che noi appartenessimo alla categoria di persone che disprezzi>>

<<Ron!>> Esclamarono all’unisono Harry e Hermione.

<<Di sicuro tu continui a farne parte, Weasley, visto che non fai niente per uscirne>> Rispose Draco tranquillo <<Ma ho abbandonato i concetti di mio padre gia da un bel pezzo. In fondo sarebbe negare l’evidenza dopo essere cresciuto con Tiger e Goyle, che nonostante il sangue puro hanno il cervello di una gallina. Probabilmente a breve finiranno marchiati ad invocare degli ideali che non riescono neanche a comprendere, servendo un pazzo esaltato. Messi poi a confronto con persone come la Granger, che nonostante le origini sono dotati di un potere e di un cervello incontestabili, quelle credenze diventano pura ipocrisia>> Disse pacato <<Ammetto di essermi comportato io stesso da idiota, non ho capito dove sbagliassi finche non mi sono ritrovato marchiato e costretto a eseguire degli ordini per proteggere me stesso e chi mi era caro>> Terminò.

Quelle parole erano risultate di una sincerità e di un amarezza sconcertante, tanto che nemmeno Ron parve trovare qualcosa da ribattere stavolta e Harry intreccio la mano con quella di Draco sotto il tavolo. [*_* Ron rovina sempre tutto!]

Gli occhi di Hermione si abbassarono involontariamente sul braccio del serpeverde, bianco e immacolato, senza alcun segno e il suo sguardo si accigliò

<<Appare solo quando Tu-sai-chi chiama>> Spiegò gentilmente Draco, seguendo il suo sguardo.

<<Oh, scusa!>> Disse lei imbarazzata.

<<No, figurati, è normale quello che hai pensato>>

<<Mi fa strano vedere te e Harry che rispondete direttamente ai miei pensieri>> Disse lei cercando di portare la conversazione su un campo meno minato.

<<Non lo facciamo sempre>> Disse Harry sulla difensiva <<Non è così semplice, si deve mantenere il contatto visivo…>>

<<Si capiva dalla faccia cosa hai pensato stavolta>> Disse semplicemente il biondo.

La colazione continuò in toni cordiali e nel miglior modo auspicabile.

 

La porta di casa Black si richiuse con un tonfo.

Hermione e Ron fuori si erano appena smaterializzati alla tana.

Draco poté finalmente tirare un sospiro di sollievo.

<<Sarà meglio che vada a portare qualcosa a Remus e anche a tua madre visto che…>> Ma Harry si interruppe di colpo vedendo lo sguardo da predatore negli occhi del biondino.

“Finalmente soli!” Stava pensando Draco, leccandosi le labbra e fissando Harry come un grosso felino che ha appena adocchiato la propria preda.

<<Draco..?>> Fece il moretto con voce incerta.

Draco cominciò lentamente ad avvicinarsi con passo felpato:

<<Tu devi finirla di vestirti in quel modo provocante>> Intimò con voce bassa e calda osservando la camicia di Harry, che ogni volta chiudeva solo i bottoni centrali come se gli altri vi fossero attaccati solo per ornamento, lasciando il petto semi scoperto e i lembi inferiori svolazzanti.

Harry si ritrovò istintivamente ad arretrare, rendendosene conto solamente troppo tardi quando ormai era a due soli passi dalla parete con l’arazzo dei Black.

<<Non credo che la signora Black sarebbe molto contenta di vedere che intenzioni ha il suo pronipote, ti farebbe immediatamente scomparire da questo arazzo>> Fece con voce divertita e sfrontata.

<<Davvero? E’ un vero peccato perché essendo io in effetti l’ultimo erede dei Black ho un idea molto, MOLTO, precisa su cosa fare con quell arazzo>> Disse in tono allusivo annullando le distanze e spingendo le spalle di Harry contro l’arazzo.

<<Aspetto, Draco, qui…>> Provò Harry mettendogli una mano su la spalla nel tentativo di respingerlo, ma il biondino gli chiuse la bocca con un bacio feroce, prendendo la sua mano e inchiodandola alla parete intrecciata con la propria, andando a coprire il punto in cui scritto con un sottile filo d’oro luccicava il nome ‘Draco Malfoy’.

Con un mugolio il moretto si arrese al bacio, mentre con la mano libera Draco scendeva a sbottonare i due bottoni che gli erano da ostacolo sul petto del grifone, per poi accarezzare con bramosia la pelle ambrata e la sua bocca scese a saggiare il collo, baciandolo e succhiandolo con insistenza, disseminando segni duraturi.

Harry ansimò senza fiato, il corpo che pareva incendiarsi a ogni nuovo tocco del biondino riconoscendo il tocco del proprio amante. Il cervello che cercava disperatamente di ingranare, mentre tutto il sangue scendeva verso il basso, concentrandosi nel suo inguine. Non riusciva in nessun modo a restare lucido, mentre il suo corpo si sottometteva come vai aveva fatto prima al tocco di Draco come a quello di un padrone. Reclinò il collo all’indietro gemendo, mentre il biondino assaltava con la bocca il suo petto, coprendolo di altri segni rossi.

Harry cercava in qualche modo di CAPIRE cosa diavolo gli stesse succedendo, era abituato a dominare, non aveva mai permesso a nessuno niente di simile, ma il corpo non gli rispondeva più, totalmente in balia di Draco. Le sue mani si infilarono sotto la maglietta del biondino, accarezzandogli la schiena, cercando più contatto con quella pelle candida e fresca.

Draco si scostò un poco da lui, dandogli il tempo di riprendere fiato e alzando le braccia per permettergli di sfilargli la maglietta, che cadde a terra frusciando mentre assaliva nuovamente quelle labbra e le sue mani scendevano a slacciare i jeans del moretto.

Quando quelle mani fresche toccarono il suo inguine pulsante, Harry smise definitivamente di tentare di pensare, l’unico desiderio ormai quello di riunirsi al corpo dell‘amante.

Anche i jeans scivolarono a terra appena sganciati e Draco lo liberò subito anche dei boxer, mentre le mani di Harry correvano alla sua cintura per restituire il favore, facendo scivolare pantaloni e boxer insieme sino a metà coscia.

Draco lo inchiodò di nuovo alla parete con tutto il proprio corpo e una scarica elettrica percorse entrambi quando la loro pelle nuda si incontrò nuovamente. Una mano di Draco passò sotto la sua coscia portandosela intorno alla vita, mentre lui automaticamente faceva lo stesso con l’altra il biondino mormorò un incantesimo di levitazione, facilitandosi così il compito e penetrandolo in un'unica potente spinta.

Harry avrebbe urlato se Draco non avesse prontamente coperto la sua bocca con la propria in un bacio profondo e ancor più passionale dei precedenti, mentre riprendeva a muoversi affondando sempre più dentro di lui, andando a toccare con ogni spinta quel punto magico che faceva impazzire il moretto di piacere.

Harry si morse con forza il labbro inferiore per soffocare i gemiti di piacere che gli salivano alla bocca incontrollati, mentre con i fianchi andava incontro ad ogni spinta del biondino.

Ogni cosa sfumò, perdendo colore, perdendo importanza. L’unica cosa che Draco riusciva a percepire era quel corpo tra le proprie braccia, non sentiva la fatica, non sentiva nessun rumore, a eccezione degli ansimi di Harry e i suoi e il battere frenetico dei loro cuori. Niente più parole, inutile e superflue che potevano solo far male. La concezione stessa di tempo e spazio sembrò sparire mentre affondava sempre più veloce, sempre più a fondo.

Harry aggrappato alle sue spalle incassò il viso nel suo collo, gemendo direttamente nel suo orecchio, tendendo ogni muscolo mentre veniva tra i loro corpi, sentendo Draco riversarsi dentro di se con un ultima possente spinta, mordendogli una spalla per soffocare un gemito, accasciandosi infine a terra senza forze.

Rimasero a lungo li, fermi, immobili, uniti come un unico essere, esausti ma finalmente soddisfatti, attendendo che i loro respiro e i loro battiti tornassero ad avere una parvenza di normalità.

“Se il risultato è questo mi vestirò così per sempre” Pensò Harry senza avere la forza di articolare le parole, facendo sorridere Draco che sentì i suoi pensieri.

Il biondino scivolò fuori da lui e crollò lungo disteso sul pavimento, trascinandosi Harry addosso.

Il moretto con un ultimo sforzo recuperò i loro vestiti e si smaterializzò con lui dritti a letto, liberandosi dei vestiti che gli erano rimasti addosso si infilarono sotto le coperte, addormentandosi esausti cadendo tra le braccia di Morfeo.

Lasciandosi solo il silenzio alle spalle.

 

FINE CAITOLO 7

 

Postfazione:

 

HIKARU: Piaciuta la canzone?

DRACO: *_* Moltissimo! Soprattutto il suo significato!

HARRY: Gia! Hai appreso e messo in pratica! XD

HIKARU: XD Non mi sembri molto contrariato!

HARRY:No, infatti, ma…il mio turno quando arriva? >__>

HIKARU : Lo scoprirete nella prossima puntata! Mwahahah! (Risata malefica)

 

*La canzone è la bellissima ‘Enjoy the Silence’ (Godere il Silenzio) dei mitici Depeche Mode, è uscita nel 1990 e reinterpretata nel 2003. [Ovviamente lo usata per le sue parole e non solo perchè è la mia canzone preferita! >__<]