DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me ma al rispettivo autore e nel mio insensatissimo lavoro non vi è alcun fine di lucro ^^

SPOILER: La storia è ambientata alla fine del sesto libro della saga ‘Harry Potter e il principe mezzo sangue ’, potrebbero pertanto esserci spoiler per chi non l’avesse ancora letto.


   
 


 

 

Nemesi

 

parte VI

 

di Hikaru

 



 

<<Che ore sono?>> Chiese Harry pigramente tra le braccia di Draco.

<<Vuoi già alzarti?>> Chiese lui contrariato, accarezzandogli i capelli.

<<No…resterei qui tutto il giorno…ma abbiamo ospiti>>

Il biondo sbuffo, tornando di nuovo alla realtà. Strinse di più Harry a se e disse:

<<E se io non intendessi lasciarti andare?>> In tono giocoso imprigionandolo tra le proprie braccia.

<<Dovrò liberarmi con la forza>> Rispose il moretto divertito, mordendolo piano sul collo.

<<Fai resistenza! Vuoi la guerra?>> Chiese Draco nel medesimo tono.

<<E guerra sia!>> Rispose lui ridendo mentre ricominciavano a baciarsi. Draco allora iniziò a fargli il solletico e il moretto a sghignazzare contorcendosi sopra di lui.

<<Non vale!>> Biascicò Harry tentando di contrattaccare.

<<Te l’ho gia detto: Non ci sono regole in guerra e in amore!>> Replicò il biondo divertito, senza smettere di torturarlo.

<<Ahahah! OK, basta, mi arrendo!>>

<<Vittoria!>> Esultò il biondino riprendendo a baciarlo, Harry non l’aveva mai visto così di buon umore, era davvero adorabile.

TOC-TOC!

Bussarono piano e i due si interruppero.

“Fingiamo di dormire?” Chiese il biondo senza parole.

“E oggi non mangiamo?” Chiese Harry di rimando divertito, scommettendo che il biondo avesse fame quanto lui.

“Posso mangiare te! In fondo ho vinto!” Pensò Draco mordicchiandogli una spalla.

Di nuovo bussarono e da dietro la porta giunse la voce attuita di Hermione:

<<Possiamo entrare?>>

<<Direi proprio di no!>> Disse Draco divertito, troppo felice per arrabbiarsi.

E anche Harry si mise a ridere: <<Dateci il tempo di vestirci e arriviamo!>>

<<OK>> Rispose la voce di Ron, poi sentirono i loro passi allontanarsi.

Harry gli diede un bacio sulle labbra e poi si districò dal suo abbraccio.

Draco mise il broncio e non si alzò.

<<Non vieni?>> Chiese Harry.

<<E perché? Gli amici sono i tuoi, no? Io sono solo un altro ospite>>

Il moretto sbuffò fra se, tra il divertito e l’esasperato per quei capricci:

<<E io che volevo farmi una doccia con te prima di scendere…>> Disse in finto tono deluso e poi aggiunse <<…Beh ma se ti ho stancato tanto che preferisci stare a letto…>>

Draco si rizzò a sedere divertito: <<Chi è che avresti stancato? E poi questo si chiama ricatto, lo sai Potty?>> Con uno dei suoi ghigni beffardi.

<<Allora vieni?>> Chiese Harry con un sorrisetto allusivo.

<<Se proprio insisti…>> Rispose alzandosi a sua volta.

Harry si infilò sotto la doccia senza aspettarlo, lo attirò sotto il getto d’acqua appena arrivato: <<Muoviti o ti prendi un accidenti!>>

Draco mugolò per il getto troppo caldo, la sua pelle si stava gia arrossando, Harry regolò l’acqua ridacchiando: <<Come sei delicato!>>

<<Manco fossi di carta velina!>> Sbottò il biondo attirandolo a se.

<<No, ma di porcellana si>> Disse il moretto con voce sensuale, succhiandogli il labbro inferiore striato di gocce d’acqua.

<<Devo prenderlo come un complimento?>> Chiese Draco scendendo a leccargli il collo bagnato, facendolo sospirare.

<<Lo è>> Disse Harry spingendolo gentilmente contro la parete piastrellata, facendo nuovamente combaciare i loro corpi come tessere di un puzzle. Scese a mordicchiargli il collo niveo e le spalle e il biondino miagolò felice, come un gatto. Harry sorrise contro la sua pelle:

<<Ti piacciono i morsi, eh?>> Ma non gli diede il tempo di rispondere perché assaltò le sue labbra.

Draco gli circondò la vita e le spalle con le braccia. Mentre una delle sue mani saliva a scompigliare i capelli bagnati l’altra scese a palpare i glutei sodi, facendo sobbalzare Harry.

<<Fa male?>> Chiese Draco divertito.

<<Solo un po’…>> Disse Harry strusciandosi su di lui <<…Ho più pratica di te alle spalle, anche se non mi sono lasciato mai marchiare da nessuno…>> Aggiunse con un sorriso un po’ cattivo.

Draco lo guardò con un sopracciglio alzato: <<Cioè mi stai dicendo che ti sei lasciato penetrare ma non hai permesso che ti venissero dentro?>>

Harry annuì e Draco scoppiò a ridere, non si era poi sbagliato tanto quando aveva pensato “MIO”:

<<E poi sarei io il bastardo! Ma che ci fai tra i grifondoro?!>>

<<Ridi sin ché puoi, tesoro>> Gli disse Harry succhiandogli il lobo di un orecchio <<Tra breve vedremo che farai tu!>> Facendolo rabbrividire dall’aspettativa, il desiderio che cominciava di nuovo a montare per entrambi.

<<Da quando mi chiami ‘tesoro’?>> Disse il biondino scendendo a baciargli il collo.

<<Sei tu che mi hai chiamato ‘tesoro’ per primo>> Rispose lui tranquillo.

Draco alzò il viso per guardarlo negli occhi, non ricordava di aver fatto niente di simile.

<<Poco fa, a letto, sopra di me: ‘L’hai voluto tu tesoro ’>> Gli ricordò in un sussurro all’orecchio, facendolo arrossire.

L’aveva detto senza pensarci minimamente: <<Non è vero…>> Tentò di negare imbarazzato. Facendo allargare un sorriso dolcissimo sul viso di Harry che non disse niente, ma ricominciò a baciarlo sul viso e sul collo, scendendo sul petto a torturare i piccoli capezzoli rosei:

<<Dici che ho sentito male?>>

Che cavolo doveva rispondergli?

Le mani di Draco scivolarono automaticamente ad accarezzargli i capelli, strano come quel gesto tranquillizzasse lui ancor più del moretto. Una parte di lui gli disse: “Avanti che cavolo aspetti a rispondergli! Ti prego Draco svegliati, digli che ha capito male, che deve aver sentito male per colpa degli ormoni! Qualunque cosa ma, cazzo, dilla!” Mentre un'altra parte di lui si chiedeva perché dovesse farlo: “Mo’ perché accidenti devi mentirgli? Solo perchè ti senti in imbarazzo? Devi proprio fare lo stronzo dopo la bella serata che hai passato? Senza contare dove ti trovi al momento! Non eri felice di averlo fatto tuo!?”

Così fece l’unica cosa che poteva fare: rimase zitto.

Cosa che, se non altro, rincuorò Harry. Certo non l’aveva confermato, ma non l’aveva nemmeno negato e, trattandosi di lui, voleva dover dire gia parecchio.

Lo mordicchiò su un fianco e Draco si lasciò sfuggire un basso gemito d’apprezzamento.

Harry ridacchiò: <<Ti piace proprio essere morso! Non è che tra tutte le cose che hai nascoste nel baule c’è pure un frustino in pelle?>> Disse divertito, guardandolo da sotto in su.

<<Un frustino?>> Disse il biondo alzando un sopracciglio.

<<Devo ammettere che ti ci vedo a letto con un frustino in mano!>> Esclamò il grifondoro, facendo ridere di gusto l’altro.

<<Ma guarda che razza di immaginazione sadica e malata!>> Disse rivolgendogli una finta aria di rimprovero.

<<Si accorda alla perfeziona con la tua immagine di principe delle serpi>> Disse il moretto baciandogli una spalla. “E anche di mangiamorte” Ma il pensiero lo tenne per se.

Draco ridacchiò di nuovo: <<Che razza di idea perversa che hai di me! Non potrei mai usare una cosa simile!>>

<<Ah no?>> Fece lui poco convinto.

<<Certo che no! Ti pare che potrei usare un frustino su una ragazza? Sarò un serpeverde ma non sono a quei livelli! Oh forse è a te che piace il sadomaso Harry?>> Chiese divertito.

Ora fu Harry ad alzare un sopracciglio: <<Da quando sei così cavaliere?>>

<<Scherzi? Ti ricordi chi sono?>>

Harry si rimangio indietro un brutto, bruttissimo, commento e disse solo: <<Il rampollo di una famiglia aristocratica>> Atono.

<<Esatto>> Disse lui tranquillo <<Fin da bambino mi hanno fatto imparare una marea di cose, fra cui, ovviamente, la cavalleria>>

Harry sbuffo e Draco lo attirò a se baciandolo dolcemente.

<<Ti sono forse sembrato il tipo da sfoderare un frustino?>> Chiese con voce bassa e calda.

<<No>> Dovette ammettere Harry, era anzi piuttosto dolce anche se molto passionale. Il moretto si scostò e prese una boccetta di bagnoschiuma:

<<Dai voltati, ti insapono la schiena>> Disse più dolce.

Con un sorriso Draco si voltò, lasciando che gli passasse le mani sulla schiena lentamente, quasi come un massaggio.

<<Le fai spesso di queste cose?>>
<<Cosa?>> Chiese Harry.

<<Docce insieme a qualche amante>> Precisò il biondino e Harry sorrise alle sue spalle percependo una nota nella voce che poteva essere interpretata solo come gelosia.

<<No, affatto. Fino a qualche settimana fa non avevo neanche mai dormito con qualcuno>> Disse sincero e Draco si voltò a lanciargli un occhiata.

<<Devi essere un tipo un po’ freddino>> Lo prese in giro il serpeverde.

<<Ti sono sembrato freddo?>> Gli sussurrò ad un orecchio, posandogli un bacio alla base del collo.

<<No>> Fu la volta sua ad ammettere.

Harry gli passo più volte le mani sulle spalle, in silenzio, notando per la prima volta alcune differenze nella loro corporatura. Avevano un fisico piuttosto simile, asciutto e atletico da buon cercatore, e la loro altezza era più o meno la stessa. Ma tra loro c’erano pur sempre le ovvie differenze.

<<Che c’è?>> Chiese Draco sentendolo improvvisamente silenzioso.

<<Hai le spalle larghe…>> Disse con voce calda e vibrante, notando ogni differenza <<…La vita stretta invece…>> Continuò lasciando scendere le mani sui suoi fianchi e poi riportandole lentamente sul petto e lungo le braccia <<…I polsi sottili e le mani piccole affusolate…>> Finì arrivando a sovrapporre le mani alle sue intrecciandovi le dita.

Draco sospirò sotto le sue carezze, non si era mai sentito così bene prima d’ora, come se tutti gli eventi da quando si erano conosciuti in una bottega a Diagon Alley non avessero fatto altro che condurli a quel preciso momento.

Voltò il collo per baciarlo anche se un po’ scomodamente e Harry si accostò maggiormente a lui per facilitarlo. Senza smettere di baciarsi Draco si voltò lentamente sino a trovarsi di fronte al moretto, con le sue braccia intorno alla vita e le sue spalle fra le proprie. Si baciarono a lungo, ma con calma, accompagnati dallo scroscio dell’acqua come la prima volta.

Quando infine si dovettero dividere in cerca d’aria si scambiarono un lungo sguardo intenso e pieno di significati ancora celati, poi Harry sospirò e chiuse la manopola dell’acqua:

<<Dobbiamo andare>>

Si scambiarono un ultimo bacio sulle labbra e poi abbandonarono la doccia.

 

Si vestirono in fretta e poi scesero in cucina, quando arrivarono la sala da pranzo era nuovamente intatta, ma non c’era traccia di Ron e Hermione.

Draco sbuffò, se avesse saputo di non trovarli se la sarebbe presa con molta più calma. Harry invece disinvolto come non mai si appoggiò al camino e estrasse dalla tasca il pacco di sigarette.

<<Vuoi una?>> Chiese mentre Draco si appoggiava al camino, accanto a lui.

<<No, magari solo un tiro>> Rispose mentre Harry accendeva la sua.

Harry aspiro tranquillamente e poi si sporse a baciarlo brevemente, quando si scostò Draco lasciò andar via il fumo al posto suo:

<<Piacevole, ma non era esattamente quello che intendevo>> Disse alzando un sopracciglio.

Il moretto gli sorrise divertito e poi gli passò la sigaretta.

<<Terribile! Sto cominciando a farci l’abitudine a questa roba!>> Disse Draco dopo avergliela restituita.

Harry non replicò, ormai si era arreso a quelle sue uscite. Prese un altro tiro e poi si mise a ridacchiare colpito da un pensiero improvviso.

<<Sigaretta dopo il sesso! Oddio che razza di cliché da film di serie B!>> Disse per rispondere all’occhiata interrogativa del biondo.

<<Che diavolo è un film?>> Esclamo Draco, dicendo la parola quasi come la McGranit avrebbe potuto pronunciare un insulto.

Al che Harry si mise a ridacchiare ancora di più, ma poi tentò di spiegare:

<<E’ una sorta di…recita teatrale…esiste il teatro tra i maghi?>> Chiese per sicurezza, ricevendo un occhiataccia di Draco che sbottò:

<<Certo Potty!>> Quasi a voler dire che il teatro era un invenzione dei maghi.
Harry prese un altro tiro ed espirando disse: <<E’ qualcosa di simile, solo che i babbani lo guardano alla televisione…>>

<<Tele-che-cosa?>> Lo interruppe in biondo.

<<Televisione. Una specie di scatola in cui passano delle immagini…>>

In quel momento Ron e Herm  finalmente arrivarono e rimasero del tutto ghiacciati.

A Hermione cadde un grosso libro di mano e esclamò: <<Harry!>>

<<Che c’è?>> Esclamò lui, sussultando preso alla sprovvista.

<<Stai fumando?>> Disse Ron incredulo.

Harry mugolo infastidito e si voltò a guardare Draco: <<Ma cos’è?? E’ illegale??>>

Draco scosse la testa cercando di non scoppiare a ridere:

<<Te l’avevo detto Harry che fa uno strano effetto vederti così>> Disse beffardo.

Harry sbuffò e disse in malo modo: <<Tie’ finiscila tu, mi è passata la voglia!>>

Draco la prese ridacchiando e Ron gli lanciò un’occhiata gelida come se fosse colpa sua.

<<Hei! Non è mia!>> Sbottò il serpeverde allora.

<<Harry hai solo 17anni!>> Disse Herm fissandolo contrariata.

<<Si Hermione, e sono maggiorenne!>> Rispose lui piccato dirigendosi in cucina per evitarsi la scenata da ‘mammina’.

Draco rimase li a fumare totalmente rilassato e Hermione gli scoccò un occhiata che diceva chiaramente: ‘E non dovresti neanche tu!’ Ovviamente il biondino la ignorò del tutto. [XD Grande Draco! Questo è stile!]

Ron invece seguì l’amico in cucina con l’idea di capirci finalmente qualcosa di tutta quella situazione.

Harry intanto aveva iniziato a trafficare con i fornelli piuttosto irritato.

Possibile che tutti dovessero sempre impicciarsi e avere da ridire su tutto ciò che faceva?!

E il fatto di ritrovarsi Ron a fianco pronto a fargli il terzo grado non gli migliorò certo l’umore. Almeno Draco, per quanti capricci facesse, non insisteva mai su certe cose!

<<Hei amico si può sapere che sta succedendo?>> Chiese il rosso.

Harry non si voltò neanche a guardarlo limitandosi a rispondere piatto: <<Non ho idea di cosa tu stia parlando>>

Per tutta risposta Ron sbuffò iniziando ad irritarsi anche lui per il comportamento reticente del moro: <<Non  fare il finto tonto! Tanto più che ora sei pure un Legilimens>> Disse tra il sarcastico e l’irritato, ma finalmente ottenne la sua completa attenzione, perché Harry si voltò a guardarlo e lui continuò: <<Cosa significano tutti questi cambiamenti? Ti vesti sexy, fumi, ignori Herm…E cos’è tutta sta confidenza con Malfoy? Perchè non mi racconti niente?>> Terminò in tono angosciato.

Harry sospirò tentando di calmarsi, infondo i suoi amici erano solo preoccupati per lui, così con un respiro profondo cominciò a parlare con voce piuttosto stanca tra l’altro:

<<Non sta succedendo niente Ron, niente di male per lo meno. Prima di tutto non sto ignorando Herm, semplicemente non ho voglia di farmi fare una ramanzina per un’idiozia come una sigaretta! Ne fumo una alla settimana per calmarmi i nervi, e Dio solo sa quanto ne ho bisogno, e allora?! Tanto sappiamo bene entrambi che il mio destino non è quello di morire di cancro ai polmoni>> Disse in tono amaro. Ron fece per ribattere ma lui ricominciò a parlare: <<Ho lavorato come un elfo domestico il mese scorso per mettere da parte un po’ di soldi, dobbiamo viaggiare e falci e galeoni non ci serviranno! Sono cresciuto quasi 10centimetri durante lo scorso anno, permetti che almeno ora mi sia comprato un po’ di abiti di mio gusto e della mia taglia? E ho lanciato via gli occhiali perché sono solo un fastidio in guerra. Dunque c’era bisogno di indire un servizio stampa per questo? Non posso avere capacita decisionale almeno ora che sono un uomo?>> Chiese sempre più irritato.

Ron aprì bocca e la richiuse, sembrava non riuscire a trovare niente di adatto da rispondere, ma infine ripresosi rincarò: <<E Malfoy?>>

Intanto gli altri due seguirono la discussione, che stava assumendo sempre più un tono pesante, a distanza senza sapere se intervenire o meno.

<<Allora è questo il problema>> Concluse Harry amaro <<Cosa vuoi che ti dica Ron? Vi ho gia detto questo pomeriggio che non posso dirvi più di quanto vi ho gia detto>> Disse pacato, ma l’amico si irritò ancor di più:

<<Da quand’è che non puoi dirci qualcosa Harry? La verità è che non VUOI!>> Alzò la voce irato.

<<Hai detto bene Ron, non voglio! Perché in tutta sincerità non è affar tuo!>> Disse marcando bene le ultime parole <<Io non vado a render conto a nessuno del rapporto che ho con te e se mi confidi qualcosa la tengo per me! Quindi spero che ora ti sia chiaro che insistendo non otterrai niente!>> Disse Harry in un sibilo.

Ron resto agghiacciato. Non era sicuro di aver capito bene. Harry stava mettendo a confronto i loro rapporto con quello che aveva con Malfoy! Si senti offeso e deluso.

Draco sentendosi chiamare in causa con così tanta forza non potè fare a meno di avvicinarsi, ma si bloccò sulla soglia della cucina osservando la scena titubante.

Aveva l’impressione di assistere allo scontro fra due leoni: Weasley stava alla sua destra ritto in piedi, le braccia rigide lungo i fianchi e i pugni serrati. Harry lo fronteggiava alla sua sinistra, poggiato ai fornelli con braccia e gambe incrociate in un gesto risoluto e definitivo.

E Draco non potè non provare un motto di gratitudine nel vederlo dimostrargli tanta fiducia, arrivando a discutere addirittura con una delle persone che gli stavano più care per difenderlo.

<<Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Ti rendi conto di CHI stai parlando?! E’ Malfoy! E’ un Mangiamorte! Vuoi commettere lo stesso errore di Silente?>> Disse Ron sconvolto.

Draco trattenne il fiato.

Era impazzito?!

Fu certo che Harry avrebbe perso del tutto il controllo.

Mosse un passo leggero in avanti e Harry vedendolo allungo con calma un braccio invitandolo a raggiungerlo. Draco si avvicinò con il suo solito passo lento ed elegante.

Ron ebbe la sensazione che un serpente velenoso si stesse insinuando tra loro, ma per Harry la sua sola vista fu come una brezza fresca in un clima arroventato. Non appena lo raggiunse se attiro accanto cingendogli la vita con un braccio. La sola sensazione del suo corpo solido addosso e il suo profumo bastarono a calmarlo.

<<Basta!>> Disse in tono categorico <<Non ho la benché minima intenzione di sopportare ancora le tue parole. Che ti piaccia o no, ora è uno di noi. E’ sotto la protezione dell’Ordine. E’ sotto la MIA>> Aggiunse sorprendendo Draco <<Cerca di accettarlo Ron, ci tengo troppo a te per dover discutere ancora>> Terminò con tono minaccioso ma esausto.

Draco non disse niente, si limitò a passare lo sguardo da l’uno a l’altro, preoccupato, non voleva certo scatenare quel casino.

Ron li osservò per un attimo, poi diede loro le spalle e disse: <<Spero sinceramente, per tutti noi, che la tua fiducia sia ben riposta>> Uscendo a passo altero dalla cucina.

Harry strinse di più Draco a se, in una stretta possessiva, cingendogli la vita con entrambe le braccia e posando la fronte sulla sua spalla.

Al biondino si mozzo il fiato stretto all’improvviso in quella morsa stritolante, ma ricambiò ugualmente l’abbraccio stringendogli le spalle e il collo, affondando una mano tra i capelli corvini e poggiando una guancia sulla sua testa in un gesto languido.

Il respiro uscì spezzato dalle labbra del moretto, tremava di rabbia repressa e Draco gli accarezzò lentamente i capelli sulla nuca per tranquillizzarlo.

Hermione li osservò per un attimo con sorriso lieve, anche lei angosciata per la discussione, prima di uscire dalla sala per cercare il suo ragazzo. Se non altro quel affetto sembrava genuino e reciproco, pensò un po’ più sollevata.

Rimasero abbracciati finche Harry non smise di tremare, ma Draco lo tenne ancora stretto. Ora che si era calmato gli sembrava infinitamente più fragile rispetto al ragazzo forte e coraggioso che si era dimostrato poco prima.

Esistono molti tipi di coraggio. Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma ancor più ne occorre per affrontare gli amici” Le parole che Silente aveva pronunciato tanto tempo prima, forse addirittura al primo anno, affiorarono alla memoria di Draco come sospinte dal vento.

Era quel coraggio che aveva permesso al moretto di guadagnarsi un posto tra i grifondoro, che gli aveva permesso di sfuggire all’Oscuro Signore tutte quelle volte, di salvare gli amici e le persone care. Quanta forza c’era in un ragazzo così giovane, che per l’ennesima volta si era caricato un altro peso sulle spalle, gia aggravate da tutti i problemi e le traversie che il fato gli aveva gettato addosso e stavolta l’aveva fatto di sua spontanea volontà.

Perchè? Si chiese il biondo ancora stupito.

Hai chiesto la protezione dell’Ordine non la mia” Gli aveva detto il primo giorno che era arrivato in quella casa. E ora lo difendeva a spada tratta. Lo sosteneva, lo proteggeva, gli dava fiducia e affetto.

<<Grazie…>> Bisbigliò Draco al suo orecchio, non sapeva che altro dire o fare.

Il respiro uscì un’altra volta spezzato dalle labbra di Harry, si rese conto più che mai di quanto Draco fosse diventato importante per lui, non senza una certa angoscia. In quel istante fu certo che se il biondo li avesse traditi il suo cuore stavolta non avrebbe retto, sarebbe semplicemente collassato.

<<Draco…>> Riuscì solo a mormorare quasi in un singhiozzo, artigliando la sua camicia con le dita. Ma a Draco basto per capire:

<<Non accadrà Harry. Tra le fila di Voldemort mi aspetta solo la morte e non ho intenzione di tornarvi. Non ho neanche mai voluto entrarvi, non ho avuto altra scelta. Ma ora c’è l’ho. Non tradirò l’Ordine, ho bisogno della sua protezione. E non tradirò TE, non potrei neanche volendo dopo quello che hai fatto, e sta sicuro che non l’ho mai voluto>> Gli disse prendendogli il mento tra due dita perché lo guardasse negli occhi.

E in quegli occhi chiari come la rugiada al mattino Harry vide solo sincerità.

Ma il biondino continuò: <<Resterò al tuo fianco, non ho intenzione di tornare tra quelle fila neanche se mi ci costringesse mio padre. Il peso che porti lo porterò con te>>

Harry scosse la testa, come a dirgli di non fare promesse che non era certo di poter mantenere:

<<Tu non sai di cosa parli. Non fare l’altruista, che i serpeverde non lo son mai stati, ti rovini la reputazione>> Disse Harry sarcastico, per smorzare il momento troppo serio.

Ma il biondino sogghignò e disse:

<<Oh, ma il mio è puro egoismo! Devo tutelare ciò a cui tengo di più. Di te ho bisogno, lo sai. E anche se vuoi negare so che hai bisogno di me. Perciò non importa se non so di che parlo, qualunque cosa sia l’affronterò con te. Non posso certo lasciarti in mano a Weasley!>> Finì con una smorfia sprezzante. E Harry emise un verso a metà fra uno sbuffo e una risata.

<<E’ inutile quel idiota non mi piace! E se la prossima volta a qualcosa da recriminare lascia che sia io a cantargliene quattro! So difendermi da solo, sai? Perciò evita di litigare con le persone a cui tieni, anche se tratta di quel inetto!>> Disse ancora col medesimo tono sprezzante.

Harry gli diede un pizzicotto su un fianco ma poi sorrise:

<<Certe cose non cambiano mai eh?>> Disse ironico, ma gli diede un bacio lieve sulle labbra a cui il biondino rispose subito anche se un po’ infastidito.

<<E meno male! Se no dovrebbero ricoverarmi al San Mungo al reparto ‘Malattie Mentali ’!>> Disse il serpeverde ironico.

Harry ridacchio: <<Mi sa che se scoprono come stanno le cose ci rinchiudono ugualmente entrambi e poi buttano via la chiave!>>

Draco annuì e poi disse:

<<Va beh, almeno se ci rinchiudono insieme ci divertiremo comunque!>> Con un bel ghigno malizioso.

<<E poi sono io quello con l’immaginazione sadica e malata!>> Esclamò il moretto divertito.

<<Beh non è che tu stia facendo grandi sforzi per non farci beccare!>> Disse il biondo di rimando, ricordandogli dove si trovavano e Harry assunse un espressione un po’ colpevole poi rispose:

<<Anche tu non fai molto per evitarlo però!>>

<<Colpa tua che fai le scenate da cavaliere in armatura scintillante come se fossi una campagnola da difendere!>>

<<Ah è così che mi vedi?>> Chiese Harry divertito.

<<Non rigirare le mie parole a tuo favore!>> Disse Draco mentre le guance gli diventavano rosa pesca per l’imbarazzo e l’altro ridacchiava di gusto. Tuttavia anche se imbarazzato il biondo non potè fare a meno di sentirsi sollevato vedendolo ridere così. Gli scoccò un bacio sulle labbra prima di proclamare: <<Muoio di fame!>>

Così con un sorriso Harry si rimise ai fornelli.

Qualche minuto dopo Hermione e Ron scesero nuovamente in cucina.

I due amici si guardarono titubanti sapendo di aver esagerato entrambi.

Ron parve improvvisamente molto attratto dal pavimento e Harry lo guardò senza saper bene che dire. Sapeva che l’amico non si sarebbe mai fidato di Draco, ma avrebbe voluto che avesse più fiducia nelle sue parole.

<<Senti…>> Tentò, ma il rosso lo interruppe subito alzando il viso notevolmente imbarazzato:

<<Lascia stare! Sono un idiota, mi fido di te Harry…>>

Al che Harry non riuscì a trattenersi dal gettare le braccia al collo dell’amico molto più alto di lui, in un abbraccio breve e fraterno, che dopo lo shock iniziale Ron ricambio.

Si guardarono un po’ imbarazzati e poi la loro attenzione venne attirata dai singhiozzi di Hermione che gettando le braccia al collo di entrambi biascicò tra i singhiozzi:

<<Oh…voi siete…i ragazzi più idioti…che io conosca!>>

Così i due amici inteneriti cercarono di consolarla un po’:

<<Scusa Herm, ti facciamo sempre preoccupare>> Disse Harry con un sorriso dolce, scostando i capelli dal viso dell’amica.

<<Mi dispiace tesoro>> Disse Ron abbracciando la sua ragazza in lacrime.

Harry si scostò lasciando che fosse lui a consolarla e cercò Draco con lo sguardo che era rimasto in disparte ad osservare la scena. Il biondo tornò nella zona fornelli e Harry lo seguì lasciando soli la dolce coppietta.

Quando lo raggiunse Draco gli scoccò uno sguardo gelido.

<<Che c’è?>> Chiese lui preoccupato.

<<La prossima volta fatti consolare direttamente da Weasley se preferisci>> Disse l’algido biondino. Sul viso di Harry si aprì un sorrisetto divertito:

<<Geloso?>>

<<Niente affatto>> Mentì Draco gelido. Harry gli sorrise malizioso:

<<Mi farò perdonare più tardi…>> Gli sussurrò ad un orecchio prima di rimettersi a trafficare con cibo e padelle.

Il serpeverde sbuffò divertito e tornò in sala da pranzo ad apparecchiare il tavolo.

 

Consumarono la cena in un’ atmosfera tranquilla e molto più rilassata.

Certo non mancarono i momenti di sarcasmo però:

<<Harry cucini davvero bene!>> Disse Herm deliziata.

<<Merito delle ricette della signora Weasley>> Disse lui modesto.

<<Naaah! La mamma cucina diversamente>> Disse l’amico che addentava il pollo con gusto.

Draco gli rivolse un occhiata schifata per quei modi barbari e tagliando elegantemente il suo cosciotto con forchetta e coltello disse:

<<Beh se cambi idea sulla carriera da Auror di assumo volentieri!>>

<<Sarebbe un complimento?>> Disse Harry divertito.

<<Ovvio! Noi assumiamo solo i migliori chef. Questa roba è deliziosa!>> Esclamò facendo ridere di gusto il moretto.

<<Ma dai! E io che credevo avresti voluto liberarti di me il prima possibile!>> Disse con finto tono sorpreso, ma Draco gli rivolse un’ occhiata seria:

<<Sai bene che non è così. Comunque ti avviso che la paga è ottima!>> Esclamò tornando al tono ironico.

<<Come mai tua madre non è venuta a cena?>> Chiese il moro cambiando discorso.

<<Starà leggendo qualche libro particolarmente interessante…>> Rispose con voce annoiata <<…Avvolte la lettura la prende tanto che dimentica tutto il resto.

<<Allora dopo le porto qualcosa quando salgo a portare la cena a Remus>>

<<Questo pomeriggio siete stati favolosi>> Disse Hermione riferendosi al duello <<Siete veramente incredibili!>>

I due le sorrisero lusingati. Ma Ron disse con un ghigno:

<<Di un po’ Malfoy ti capita spesso di addormentarti così addosso alla gente?>>

Draco gli lanciò un occhiata omicida ma rispose serafico:

<<No, solo su Harry>> Lasciando tutti spiazzati. [^__^ Poveri, che crudele!]

<<Hai dei libri davvero interessanti Malfoy>> Disse Herm guadagnandosi l’oscar per il più opportuno cambio di discorso.

<<Se c’è qualcuno che ti interessa chiedi pure Granger>> Disse lui cordiale, lasciando piacevolmente sorpresa la ragazza. Quel giorno non l’aveva affatto insultata e si stava dimostrando davvero gentile, sembrava proprio cambiato, pensò.

Ma il suo ragazzo non sembrava dello stesso parere e immaginando qualche doppio fine da parte del biondo chiese gelido: <<Da quando sei così disponibile?>>

Di nuovo il serpeverde gli lanciò un occhiata siberiana:

<<Si chiama EDUCAZIONE, ne hai mai sentito parlare Weasley?>> Disse abbassando lo sguardo sulle mani imbrattate d’olio del rosso.

<<Adesso fa così, ma stasera si è incantato a guardare la tua scacchiera>> Disse Harry cercando di smorzare il gelo.

“Ci credo, probabilmente costa più di tutto quello che possiede!” Pensò Draco maligno tra se, ma disse in tono forzatamente cordiale: <<Possiamo fare una partita dopo, se ti va>>

Il rosso si limitò ad annuire.

E Harry sorrise al biondo, fiero del suo comportamento. [-__-“”” Cos’è tuo figlio?]

 

<<Beh io allora vado a portare questi>> Disse dopo aver preparato due vassoi da portare a gli ospiti assenti. Intanto Draco e Ron stavano gia sistemando le pedine sulla scacchiera, troppo intenti a folgorarsi a vicenda con lo sguardo per badare a lui.

<<Ti do una mano>> Si offrì Hermione, cogliendo così l’occasione per parlare a quattrocchi con l’amico.

Salirono di sopra, Herm portò il vassoio a Lupin e Harry a Narcissa.

Si fermò davanti alla camera padronale bussando educatamente, dopo qualche secondo ottenne l’accesso.

Come preannunciato dal figlio la bella e gelida dama era elegantemente seduta in poltrona immersa nella lettura di un libro.

Per un momento Harry rimase veramente colpito dalla sua bellezza: il volto così assorto non pareva freddo ma semplicemente concentrato, i capelli biondo grano incorniciavano il viso niveo, era la prima volta che Harry la vedeva con i capelli sciolti e il corpo sottile e minuto era fasciato da un raffinato abito acquamarina come il colore dei suoi occhi. Sul grembo teneva il libro tra le mani piccole e delicate, incredibilmente simili a quelle di Draco. Harry notò anche distrattamente che non portava la fedina d’argento dei Malfoy, ma solo la fede nuziale, prima di schiarirsi la voce per palesare la sua presenza.

I gelidi occhi della donna si posarono su di lui e il moretto un po’ teso disse:

<<Visto che non è scesa a cena ho pensato di portarle qualcosa qui…>>

<<Grazie Potter, poggiala pure qui>> Disse lei con un gesto distratto della mano verso il tavolino che aveva accanto, al moretto il tono altezzoso non piacque affatto ma cerco di ignorarlo.

Posò il vassoio e lanciò un'altra occhiata alla donna che però aveva gia riportato gli occhi sul libro.

<<Se c’è qualcos’altro che posso fare per lei, Lady Malfoy, non esiti a chiedere>> Disse Harry in tono educato.

<<No, nulla, grazie>> Rispose lei con voce distratta.

Harry stava gia per avviarsi verso la porta quando la donna lo richiamò:

<<Anzi Potter, forse qualcosa ci sarebbe>> Harry si voltò a guardarla e Narcissa continuò: <<Sa per caso se c’è un pianoforte in casa?>>

Harry si portò una mano al mento riflettendo: <<Non so, non ne ho mai visto in casa, se c’era forse Sirius l’ha portato in soffitta. Posso controllare domattina>>

La donna annuì gratificandolo di un occhiata meno gelida.

<<Allora Buonanotte>> Fece il moretto riaviandosi alla porta e sospirando tra se, ringraziando che la donna non fosse una Legilimens e non potesse vedere i pensieri tutt’altro che casti che aveva sul figlio.

<<Buonanotte…Ah signor Potter>> Lo richiamo ancora e con un sorrisetto beffardo degno di suo figlio e di suo marito aggiunse: <<I letti cigolano>>

Harry si sentì arrossire ma con il sorriso più innocente che riuscì a tirar fuori disse:

<<Cercherò di fare qualcosa in proposito>> Prima di defilarsi in fretta dalla stanza.

Legilimens o intuito femminile che fosse: quella donna era diabolica! [XD Povero piccolo!]

Entrò nella stanza di Lupin e lui e l’amica fecero compagnia al lupo mannaro mentre cenava, chiacchierando animatamente. Poi, dopo, Hermione trascinò via l’amico nella sua stanza per parlare in privato. [^__^ Ahah! Rapito!]

 

Era passata quasi mezz’ora da quando Harry e Hermione erano usciti dalla cucina e intanto i due ragazzi continuavano a fronteggiarsi in silenzio, gli occhi fissi sulla scacchiera. L’unico rumore era il ticchettio continuo di una vecchia pendola appesa alla parete.

TIC-TAC, TIC-TAC, TIC-TAC…

Ron mosse la torre mangiando una pedina di Draco.

TIC-TAC, TIC-TAC, TIC-TAC…

Passò qualche minuto e Draco mosse il cavallo. Il silenzio stava diventando insostenibile, troppo carico di tensione, così si decise finalmente a romperlo:

<<Harry mi aveva detto che eri bravo. Gli hai insegnato tu a giocare vero?>>

<<Si. In effetti le volte che mi ha battuto sono pochissime>> Rispose il rosso atono.

Il silenzio cadde di nuovo.

Draco sbuffò tra se infastidito. Quel Weasley era veramente un decerebrato, l’essere più vicino ad un’ameba conoscesse a parte Tiger e Goyle. Con Harry non c’erano mai stati momenti così tesi, i silenzi non erano mai fastidiosi e fare conversazione era divenuto naturale quanto respirare.

Ma stavolta fu il rosso a rompere il ghiaccio, con una domanda alquanto spinosa, ma che gli girava in testa da quella mattina ormai:

<<Da quando vi chiamate per nome?>> Disse muovendo un’altra pedina.

Draco osservo uno degli scacchi bianchi di Weasley pestare e trascinare il fuori il suo prima di rispondere sul vago: <<Ah, non da molto. Da qualche giorno fa a dire il vero>>

<<Che hai combinato per guadagnarti la sua fiducia?>>

<<Assolutamente niente>> Rispose piccato a quel tono accusatorio <<Ti brucia che andiamo così d’accordo Weasley?>>

<<Perchè dovrebbe? Tu non lo conosci affatto>> Disse l’altro con sufficienza nascondendo l’irritazione.

<<Ne sei certo?>> Disse il biondo insinuante, ricordandogli il litigio di qualche ora prima <<Eppure non ti ha neanche detto perché ha piantato tua sorella>> Buttò li trionfante.

<<Credi di conoscerlo solo perché hai passato con lui queste due settimane? Io e Harry siamo cresciuti insieme. Io e Herm gli siamo sempre stati vicino e lo conosciamo meglio di chiunque altro!>> Rispose Ron ora apertamente irritato.

<<Davvero? Se lo conoscessi così bene allora non gli avresti dato addosso in quel modo stasera>> Disse glaciale, mantenendo un tono fermo nonostante l’irritazione crescente.

Il rosso però perse del tutto le staffe:

<<Cosa credi di sapere di lui? Dov’eri in tutti questi anni mentre lui rischiava la vita? Dov’eri due anni fa quando tuo padre ci ha quasi fatto fuori al ministero? Te lo dico io! Eri dalla parte opposta complottando contro di lui! Noi invece eravamo li, a rischiare la vita con lui! Credi che basti chiedere la protezione dell’Ordine perché dimentichiamo tutte le angherie subite per colpa tua? Credi che facendo il carino con noi otterrai la nostra fiducia? E’ per colpa di quelli come TE e TUO padre che Harry ha sofferto tanto! Pensi di meritarti la fiducia che ti ha dato?!>> Gli urlo contro il rosso, paonazzo in volto per la rabbia, sputacchiando saliva quando calcava le parole, cercando di non alzare eccessivamente la voce per non attirare tutti li in cucina.

E Draco resto agghiacciato, non aveva mai visto tanto odio e disprezzo rivolto verso di se, neanche quando lui e Harry erano nemici.

Ma non c’erano scusanti, nessuna attenuante a cui aggrapparsi, Weasley aveva ragione.

Si sentì schiacciare da questa consapevolezza, la consapevolezza che quelle parole erano vere.

Deglutì a vuoto, la gola terribilmente secca.

Sentì distintamente ‘qualcosa’ dentro di se spezzarsi.

Chiuse gli occhi sentendo bruciare le lacrime che cacciò indietro a forza, trovò appena la forza di rispondere una cosa:

<<E’ vero. Però su una cosa ti sbagli: se cerco di essere gentile con te e la tua ragazza non è per guadagnarmi la vostra fiducia e neanche perchè ora siamo dalla stessa parte. E’ per rispetto per Harry>> Disse in un sussurro appena udibile.

Il rosso non rispose neanche, si limitò a posare l’alfiere bianco davanti al re nero.

Scacco matto.

Quel ‘qualcosa’ dentro di se andò in frantumi.

 

FINE CAPITOLO 6

 

Postfazione:

HIKARU: Merlino che aria tesa!

DRACO: O__O Che umiliazione! Ma che hai scritto?! *__* (Sguardo assassino)

HARRY: Pesto prima te o Ron? (Si schiocca le dita)

HIKARU: Ehm…Oh guarda! Si è fatto tardi… >__> (Fugge via)

 

 

 

*Le parole pronunciate da silente non sono una mia invenzione ma potete trovarle nel primo libro, ‘Harry Potter e la pietra filosofale ’. U__U