DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me ma al rispettivo autore e nel mio insensatissimo lavoro non vi è alcun fine di lucro ^^ SPOILER: La storia è ambientata alla fine del sesto libro della saga ‘Harry Potter e il principe mezzo sangue ’, potrebbero pertanto esserci spoiler per chi non l’avesse ancora letto.
Nemesi
parte IV
di Hikaru
La giornata passò a dir poco frenetica. I membri dell’ordine arrivavano in continuazione per accertarsi che Lupin stesse bene. Ma la visita che Harry attendeva di più arrivo solamente la mattina dopo. Bussarono alla porta e non appena Harry aprì venne investito da una fitta e cespugliosa massa di capelli castani. <<Hermione lascialo respirare>> Disse la voce di Ron, mentre la sua ragazza liberava il loro migliore amico da un abbraccio stritolante. <<Benvenuti>> Disse Harry con un gran sorriso salutando i suoi due migliori amici e i signori Weasley. La signora Weasley come al solito lo abbracciò come se fosse uno dei suoi tanti figli e lo squadro per bene per controllare il suo stato di salute. <<Wou!>> Esclamò Hermione vedendo il suo nuovo look <<Stai benissimo Harry!>> <<Grazie>> Rispose il moro imbarazzato <<Come state?>> <<Bene. E tu?>> Disse Ron <<E dov’è Malfoy?>> Aggiunse poi guardandosi intorno. <<Ah è giù in…>> Si senti un forte CLANG e Harry sgranò gli occhi <<…cucina!>> Completò preoccupato smaterializzandosi di sotto seguito dai due amici. Draco sobbalzò scottandosi la mano con una padella quando i tre si smaterializzarono di colpo accanto a lui: <<Ahi!>> <<Che hai combinato?>> Esclamò Harry. <<Grazie a te mi sono appena bruciato>> Rispose dolorante. Il moretto gli afferrò la mano infilandola velocemente sotto il getto freddo del rubinetto: <<Che cos’è successo poco fa? Cos’era quel fracasso?>> <<Niente, mi è solo scivolato di mano il coperchio!>> <<Sei un disastro>> Lo apostrofò Harry. <<Sei tu che mi hai messo a fare la colazione!>> Disse Draco sempre più irritato. <<Dovrai pur imparare, no?>> <<Perché dovrei? Tu cucini molto meglio!>> <<Non posso mica star sempre qui a cucinare per te!>> <<E allora lascia che cucini in pace senza starmi addosso!>> Harry lanciò un mugolio disperato: <<Uno di questi giorni ti scaglio un incantesimo tacitante, così la smetti di lamentarti!>> <<Devi solo provarci e ti lascio indovinare dove ti infilerò la tua bacchetta!>> Rimbeccò Draco minacciandolo con un mestolo. Harry sorrise malizioso e gli si avvicinò per sussurragli all’orecchio, in modo che solo lui potesse sentire: <<Sicuro che sia la bacchetta che vuoi infilare li?>> Draco arrossì e spalancò la bocca: <<Ringrazia che ci sono ospiti, più tardi facciamo i conti!>> <<Dove? In camera da letto?>> Chiese il moretto sempre più divertito. Draco ancora con il mestolo in mano glielo puntò contro dicendo: <<Giuro che uno di questi giorni…>> Ma Harry lo interruppe subito dicendo in tono calmo e divertito: <<Quella non è la bacchetta Draco>> Il biondino strinse più forte il manico del mestolo di legno, fece un respiro profondo, si ricompose e poi si sporse verso di lui sussurrando in tono suadente: <<Si, facciamo i conti in camera Harry!>> A pochi centimetri dalla faccia del moro. Ron e Hermione li guardarono a dir poco allibiti. Che cavolo era quella scenetta domestica stile marito e moglie? E da quando quei due avevano tanta confidenza? Avevano sentito male o si erano chiamati per nome? Harry e Draco erano ancora li a fronteggiarsi sorridendo. SORRIDENDO? Si, quello sul volto di Malfoy era senza dubbio un sorriso, non il solito ghigno. C’era qualcosa di profondamente sbagliato in tutto quello. Sembrava un battibecco tra due buoni, vecchi amici. Forse la scena sarebbe stata persino divertente se i soggetti non fossero stati loro, pensò Ron nel panico. Hermione non riusciva a crederci: stavano li, in piedi con aria rilassata, l’immagine speculiarmente opposta l’uno dell’altro: i capelli chiari di Malfoy in contrasto con quelli nero cupo di Harry, gli occhi verde giada di quest’ultimo puntati sul pallido grigio dell’altro e, come se non bastasse, messi ancora più in risalto dall’abbigliamento che indossavano. La camicia bianca e i jeans neri di Harry e la camicia nera, finemente ricamata in argento e i jeans grigio chiaro di Malfoy. Che l’avessero fatto apposta? Doveva essere tutta un enorme allucinazione, pensò la ragazza. Harry e Draco si voltarono a guardarli e al biondino servì tutto il proprio autocontrollo per non scoppiare a ridere di fronte a quelle facce inebetite. <<Meglio se vai ad apparecchiare>> Disse il serpeverde con un sorriso. Harry annuì, sorridendo a sua volta, dirigendosi in sala da pranzo. Ron e Hermione erano ancora li imbambolati. <<Fate colazione con noi?>> Chiese Draco tornando al suo solito tono freddo, ma cercando di essere cordiale. Dato che Ron sembrava ancora troppo intontito per rispondere Hermione si decise a dire: <<No grazie, abbiamo gia mangiato>> E poi trascinò il suo ragazzo con se per parlare con il loro amico. Raggiunsero Harry che stava richiamando tutti gli oggetti e li stava sistemando sul tavolo. Hermione e Ron si sedettero affianco su un lato del lungo tavolo e Harry sedette di fronte a Ron sorridendo, ancora divertito per lo scambio di battute col biondino. <<Harry sei sicuro di star bene?>> Chiese Ron con la faccia di uno preoccupato per la sua sanità mentale. <<Certo>> <<Bene, andiamo d’accordo. Ve lo detto un sacco di volte, no?>> Rispose Harry riferendosi alle lettere che i due amici gli avevano costretto a spedire quasi ogni giorno. <<Si, ma non pensavamo che andaste cosi TANTO d’accordo!>> Esclamò il rosso. “Oh, non immagini neanche quanto!” Pensò Draco sogghignando, che dalla cucina stava seguendo tutto il discordo. Harry ne avvertì i pensieri e si costrinse a soffocare un sorriso. <<Beh…ecco, noi pensavamo…che tu lo dicessi per non farci preoccupare…>> Disse Hermione esitante. Comprensibile, dovette ammettere Harry, l’avrebbe pensato anche lui al loro posto. <<E’ tutto OK. Abbiamo seppellito l’ascia di guerra>> Disse semplicemente. <<Sepell….Ma quello è Malfoy!>> Esclamò Ron esterrefatto. <<Lo so benissimo chi è, sono due settimane che ci vivo insieme>> Disse Harry calmo e poi aggiunse: <<E’ capriccioso e non fa che lamentarsi ma non è così male come compagnia>> Harry potè sentire distintamente la nota di irritazione nella voce del biondino quando arrivò dicendo: <<Già, è uno schiavista prepotente, ma sa come rendersi…amabile…>>Con un ghigno molto equivoco, sedendosi al suo fianco di fronte a Hermione. I tre amici lo guardarono con lo stesso cipiglio incredulo, dato che quelle parole si adattavano molto di più a lui che a Harry, ma Draco li ignorò e con un: <<Buon appetito>> iniziò a mangiare. <<E’ buono>> Gli disse Harry con un sorriso, dopo averlo assaggiato. <<Ma se è mezzo bruciato!>> Esclamò Draco alzando un sopraciglio. <<Mi piace la roba ben cotta>> Rispose il moretto e Draco borbottò qualcosa che suonava come un: <<Contento tu…>> Nascondendo un sorriso soddisfatto nel bicchiere. <<Come vanno i preparativi per il matrimonio?>> Chiese Harry a cui, malgrado tutto, mancava l’atmosfera di casa Weasley. <<Mamma e Fleur non fanno che agitarsi per ogni cosa! Ieri non siamo potuti venire perché sono arrivati i signori Delacour e Gabrielle, te la ricordi?>> <<Si, come sta?>> Disse Harry ricordando la bambina che aveva salvato dal lago al quarto anno. <<Cresce bene! Somiglia sempre di più alla sorella maggiore>> Disse Ron guadagnandosi un occhiataccia di Hermione. <<Fleur Delacour? La campionessa di Beuxbatons?>> Chiese Draco sorpreso. <<Si, sabato prossimo lei e mio fratello Bill si sposano>> Disse Ron con aria di sfida aspettandosi qualche commento malevolo, ma Draco si limitò solo a dire: <<Congratulazioni>> tenendo per se il pensiero che finalmente un po’ di buon sangue sarebbe corso tra i Weasley. [ -___- Cattiveria gratuita!] <<E voi che avete fatto?>> Chiese Hermione affrettandosi a cambiare argomento. I due ragazzi si scambiarono un sguardo fuggevole e poi Harry disse sul vago: <<Pulizie, studio, duelli, Oclumanzia…>> <<Oclumanzia?>> Chiese subito Hermione curiosa <<Malfoy sei un Legilimens?>> <<Si e anche Harry>> I due li guardarono sbigottiti indecisi se lo fossero più per la rivelazione improvvisa o per il fatto che, e ora l’avevano sentito più che bene, si chiamassero per nome. <<Impossibile!>> Esclamò Ron. Così Draco spiegò brevemente la sua teoria sul collegamento tra Harry e il Signore Oscuro, che era brillantemente risultata esatta. <<Sto ancora facendo pratica>> Precisò Harry. <<Dai Harry dacci una dimostrazione!>> Esclamò Herm impressionata. Harry fissò la ragazza negli occhi, trovò una certa resistenza, ma infine esclamò arrossendo: <<Oh, Hermione! Questo non volevo saperlo!>> <<Cosa?>> Chiese la ragazza perplessa. <<Della notte scorsa>> Disse solo Harry suscitando la reazione immediata dei due amici: Ron divenne rosso fino alle orecchie e Hermione nascose il viso tra le mani. Era troppo! Draco scoppiò silenziosamente a ridere dietro la spalla di Harry. <<Draco…>> Lo richiamò Harry, soffocando un altro sorriso alla sua reazione e il biondino riappari da dietro la sua schiena, con gli occhi ancora colpevolmente lucidi dal riso soffocato: <<Scusate…>> Biascicò, tornando serio. <<E i duelli?>> Chiese Ron, ancora molto rosso, sviando il momento imbarazzane. Harry cominciò a raccontare dei duelli, omettendo bene il fatto che Draco gli stesse insegnando anche alcune interessanti maledizioni, ma vennero interrotti dalla signora Weasley che ricordò a Ron e Hermione che erano li per far visita a Lupin. Così, dopo aver rimesso tutto in ordine, salirono di sopra. Draco e Harry rimasero fuori dalla stanza ad attendere gli altri, visto che la camera era gia abbastanza affollata. Si appoggiarono al muro del corridoio spalla a spalla, senza dire un gran che, accontentandosi di poter star vicini in santa pace. Harry pensò con desiderio al pacchetto di sigarette lasciato in camera, era da una settimana che non lo toccava. <<Non fumi davanti a loro?>> Chiese Draco leggendo i suoi pensieri. Era dalla mattina prima, quando si erano svegliati insieme, che i pensieri dell’uno arrivavano di continuo a l’altro anche se non facevano niente per scoprirli. All’inizio era stato imbarazzante, ma poi ci avevano fatto l’abitudine. Era come se fossero in qualche modo collegati, riuscivano a percepire i pensieri dell'altro anche a breve distanza come in sala da pranzo. <<Non fumo nelle camere e sarebbe scortese lasciare gli ospiti per una sigaretta>> Spiegò semplicemente il moretto. Intanto Hermione li osservava da lontano, rendendosi conto di quanto fossero cambiati entrambi, sembravano influenzarsi a vicenda. Harry aveva acquisito un po’ di quell’innata eleganza che sembrava contraddistinguere le famiglie come quella dei Black e dei Malfoy e Draco invece sembrava aver perso quell’aria sprezzante e arrogante che era un po’ il suo marchio distintivo. Forse era anche quello, insieme a tante altre piccole (o forse grandi ) cose che i due non sembravano aver intenzione di rivelare, a circondarli di quell’aria confidenziale. E l’occhio attento della ragazza non mancò di notare quanto al loro amico brillassero gli occhi quando parlava con il serpeverde e quanto quest’ultimo con lui sembrasse perdere tutta la sua freddezza.
Qualche ora dopo i signori Weasley dovettero rientrare e miracolosamente Molly Weasley permise a suo figlio e alla sua fiamma di restare e passare li la notte, grazie al providenziale intervento di Lupin o forse semplicemente per dispetto a Narcissa Malfoy che li guardava come fossero una famiglia di grossi scarafaggi. Con una scusa i due ragazzi lasciarono Ron e Hermione, che stavano parlando con Remus, e si chiusero in camera. Draco si chiuse la porta alle spalle poggiandovisi sopra, tirò un sospiro di sollievo, poche ore e gia non ne poteva più di quei due! Harry non disse nulla, si limitò a guardare il biondino. Erano finalmente soli, in camera da letto. Draco capì al volo cosa stava pensando, non si era affatto dimenticato della sua promessa (o era meglio dire minaccia?) Si avvicinò al moretto poggiandogli le mani sui fianchi, Harry si aspettava un abbraccio invece Draco cominciò a punzecchiarlo con le dita facendogli il solletico. Soffocando tra le risate Harry arrivo sino al letto, dove crollarono l’uno su l’altro mentre il biondino continuava imperterrito a torturarlo. <<Basta…Ahahah! Basta, Draco, ti prego…>> Biascicò tra una risata e l’altra. <<Oh, il grande Harry Potter che supplica! Che delizia!>> Gli sussurrò Draco all’orecchio facendolo rabbrividire. Afferrò i polsi di Harry che aveva le mani poggiate sulle sue braccia nel tentativo di fermarlo e gliele portò sopra la testa, impedendogli i movimenti. Imprigionandolo, schiacciandolo con il proprio peso. <<Vediamo che altro riusciamo a farti dire…>> Gli sussurrò direttamente contro il collo, disegnandogli ogni parola sulla pelle, accarezzandolo con le labbra chiuse. Harry mugolò, tentando inutilmente di liberarsi, ma non aprì bocca. Draco ghignò contro il suo collo e lo morse all’improvviso, abbastanza forte da fare male, ma non tanto violentemente da lasciare lividi. Al moretto sfuggì un gemito di dolore e sorpresa e il biondino scese più in basso, infilando il viso sotto il collo della camici nivea, mordendolo sull’incavo tra la spalla e il collo. <<Draco!>> Sbottò Harry quasi in un ringhio. Il biondo passò sull’altro lato e lo morse ancora, stavolta succhiando appena la pelle prima di lasciarla, quasi come a volersi nutrire di lui, ma poi vi depose un bacio umido. Il battiti del moretto sembravano raddoppiati e sentiva tutto il sangue affluire verso il basso, dritto verso il suo inguine. Draco lo morse più in basso vicino alle scapole, leccando poi l’incavo che formavano queste ultime sotto il pomo d’adamo. <<B-Basta…>> Mormoro Harry con voce supplichevole. <<Va bene>> Disse Draco, alzandosi improvvisamente in ginocchio a cavalcioni sopra di lui, interrompendo ogni contatto. Guardandolo dall’alto con un sorriso soddisfatto, come un principe su una città conquistata. Harry lo guardò completamente perso, lo sguardo liquido, voleva che smettesse di fargli male non che si allontanasse. Cerco di attirarlo verso di se, ma il biondino fece resistenza e Harry finalmente capì: <<Che bastardo!>> Esclamò scioccato. Draco voleva che supplicasse! <<Cosa c’è Harry?>> Chiese con voce zuccherosa, accarezzando con la punta dell’indice la pelle leggermente rosata dove l’aveva morso <<Cosa vuoi che faccia?>> Chiese con lo stesso tono. Il moretto lo guardò furente, non l’avrebbe MAI supplicato, Draco gli stava lanciando una sfida e lui non aveva nessuna intenzione di perdere! Harry si alzò a sedere, fece spallucce, con lentezza si sbottonò la camicia, se la fece scivolare sulle spalle e la getto a terra. Poi sotto lo sguardo famelico del biondino si riadagiò comodamente sul letto (sempre con Draco a cavalcioni sopra di lui ) stiracchiandosi come un gatto, quasi facendo le fusa. A Draco si seccò la gola di colpo, guardò con desiderio il petto del moretto, lo sguardo attirato dai capezzoli rosei, ma ancora non voleva cedere. Cercò inutilmente di regolarizzare il respiro, i pantaloni ormai irrimediabilmente stretti. Harry alzò il bacino facendo sfregare i loro inguini e il biondino ansimò senza riuscire a controllarsi. <<Cosa c’è Draco?>> Fu il turno di Harry a chiedere, posò le mani sulle sue cosce accarezzandole con i palmi <<Cosa vuoi che faccia?>> Draco rabbrividì e chiuse gli occhi per cercare di mantenere il controllo, per evitare di impazzire avventandosi su di lui. Harry si mise nuovamente seduto, restando a qualche centimetro di distanza dal biondino, le mani ancora morbidamente appoggiate sulle sue gambe. Draco riusciva a percepire il suo calore anche senza toccarlo, riusciva a vederlo di fronte a se anche con gli occhi chiusi… TOC-TOC! Draco spalancò gli occhi e Harry gemette quasi dolorosamente. <<Harry possiamo entrare?>> Chiese Hermione da dietro la porta. Se fosse stato possibile avrebbero urlato dall’esasperazione. <<No, ci stiamo cambiando>> Rispose Draco incavolato nero. <<Aspettateci giù>> Disse Harry livido quanto lui. “MA PERCHE’?! Tutte le volte così! Qualcuno ci spieghi il perché!” Pensarono disperati. [ -__-“”” Tra un po’ mi uccidono]
I due ragazzi dovettero ringraziare che fosse piena estate, perché ebbero entrambi bisogno di una lunga doccia fredda. Scesero in cucina quasi mezz’ora più tardi, quando era ormai ora di pranzo. <<C’è ne avete messo di tempo!>> Esclamò Ron quando li vide arrivare, nessuno dei due lo degnò di una risposta. Harry andò dritto in cucina a preparare da mangiare lasciando gli altri tre in sala da pranzo. Ron alzò un sopracciglio passando lo sguardo da l’uno a l’altro: <<Avete litigato?>> <<No>> Disse Draco atono, iniziando ad apparecchiare. “Ti prego digli di stare zitto!” Pensò Draco, sapendo bene che Harry lo sentiva. <<Ron vieni qui>> Disse Harry per allontanarlo dal biondino che altrimenti lo avrebbe trasformato in un pesce lesso. <<Che è successo?>> Chiese il rosso dopo averlo raggiunto. <<Ci avete interrotto mentre pomiciavamo>> Disse Harry atono e Ron la prese come una battuta per sua fortuna <<Come va con Herm?>> Si affrettò allora a cambiar discorso. <<Oh bene!>> Esclamò l’amico arrossendo un po’ <<Sono davvero innamorato amico>> Gli confessò Ron. Harry gli rivolse un sorriso sincero: <<Sono contento per voi>> Era fermamente convinto che fossero fatti l’uno per l’altra e in ogni caso li preferiva insieme piuttosto che vederli litigare come l’anno prima. <<E tu Harry?>> <<Io cosa?>> Chiese lui, forse l’amico aveva capito qualcosa dopotutto. <<Sei ancora cotto di Ginny?>> <<No>> Rispose semplicemente, ringraziando la stupidità dell’ amico. Draco li raggiunse in cucina e disse in tono sarcastico: <<La verità è che è follemente innamorato di me!>> <<Certo tesoro!>> Rispose Harry, dandogli corda in tono ironico. <<Molto divertente>> Disse Ron con una smorfia schifata. Draco si voltò verso Harry con un cipiglio ironico: “Ma si può essere così idioti!” Esclamò tra se. Il moro gli rivolse uno sguardo truce: “E’ il mio migliore amico” “Solo un amico?” “Certo! E’ come un fratello” Draco non replicò, era convinto che lui lo capisse molto meglio di quell’idiota e sotto un certo punto di vista aveva perfettamente ragione. “Geloso?” Chiese Harry divertito. “Ti piacerebbe!” “Si” Ammise tranquillamente, lasciando il biondo senza parole. Draco scosse la testa divertito, gli rivolse un sorriso e tornò in sala da pranzo. Hermione era seduta con la schiena poggiata contro la colonnina del camino, con un grosso libro aperto sulle ginocchia, e osservava la scena in silenzio: sembrava che Harry e Malfoy riuscissero a comunicare in qualche modo senza parole, forse perché entrambi Legilimens, e lei cominciava a sospettare che stessero nascondendo qualcosa. Poco dopo si sedettero a tavola e i ragazzi cominciarono una lunga discussione su l’unico argomento che entusiasmava tutti e tre e che annoiava a morte lei: il Quidditch <<Ci stavate raccontando dei duelli stamattina>> Disse la ragazza sperando di riuscire a cambiare argomento. <<Già è vero!>> Esclamò Ron guardando Harry in attesa che iniziasse a raccontare. <<Draco è bravissimo. Mi ha scagliato contro incantesimi che a scuola non abbiamo mai visto>> Disse Harry serio. <<Del tutto inutili direi, visto che sei una scheggia a schivarli>> Rispose il biondo di rimando. <<E’ il minimo non mi lasci neanche il tempo di respirare!>> <<Io me ne dimentico di respirare, quasi! Non faccio in tempo a scagliarteli che me li ributti contro!>> Per quanto lusinghiere fossero le parole il dialogo stava rapidamente assumendo il tono di un battibecco, mostrando così a Ron e Hermione quanta rivalità ci fosse ancora tra i due. <<Li fate spesso di questi duelli?>> Chiese Ron allibito. <<Dunque…siamo a…sette pareggi…>> Disse Harry elencandoli sulle dita <<…due vittorie per Draco…e tre per me, mi pare>> <<No. L’ultima volta mi hai disarmato, ma ti ho atterrato con un pugno. Quindi sono otto pareggi e due vittorie a testa>> Lo corresse Draco. <<E’ stata una mossa sleale!>> Rimbeccò Harry <<Avevo praticamente gia vinto!>> <<Tutto è lecito in guerra e in amore>> Disse Draco con un ghigno, dopo si erano di nuovo fatti il bagno insieme. <<Già l’unica che ne risente sempre è la sala da pranzo, l’ultima volta era in condizioni pietose!>> Disse Harry ironico. <<Ma ci date davvero giù così pesante?>> Chiese Herm apprensiva. <<Che ne dici, gli diamo una dimostrazione?>> Disse il biondo divertito, scoccando un occhiata all’indirizzo di Ron, chiaramente si sarebbe divertito molto di più a duellare contro di lui. <<Volentieri>> Accettò Harry, era giusto quel che ci voleva per sfogare i loro nervi tesi.
Quindici minuti dopo tavolo e sedie erano di nuovo accatastate in un angolo della sala. <<Eviteremo le maledizioni e gli incantesimi troppo potenti, ma sarà meglio se vi spostate>> Disse loro Harry. <<Già, non voglio sentirmi responsabile se qualche incantesimo vagante vi colpisce>> Disse Draco con aria tutt’altro che preoccupata. Così Ron e Hermione si spostarono ad assistere in cucina e i due contendenti inizairono a squadrarsi con sguardo acceso, girandosi attorno, pronti ad attaccare. Nonostante la promessa di non andarci giù pesanti capirono che il duello sarebbe stato tutt’altro che semplice, visto anche il legame che li univa. E infatti le bacchette scattarono nel medesimo momento, raggi di luce fuoriuscirono dalle punte e gli incantesimi cozzarono l’uno contro l’altro andando a schiantarsi sulle pareti alle loro spalle. E poi, POP, si smaterializzarono entrambi e il duello divenne a dir poco frenetico. Ron e Hermione riuscivano a malapena a seguirli con gli occhi. Comparivano e scomparivano in continuazione, lasciando al loro passaggio solo i lampi di luce degli incantesimi e la scia dei loro abiti. Le cose intorno a loro andavano in frantumi e persero completamente la nozione del tempo, il duello andò avanti molto più del solito. Mentre Ron e Hermione assistevano a bocca spalancata, i capelli agitati dalle forze magiche in scontro. Quando avevano fatto tutti quei progressi? E avevano detto che si sarebbero trattenuti! Con un BANG i due ragazzi ricomparvero al centro della sala. Draco steso a terra, la bacchetta tre metri di distanza, con Harry a cavalcioni che gli puntava al collo la sua. <<Vittoria>> Biascicò Harry ansante. Ma il biondino approfittò del momento di distrazione, recupero la bacchetta con un incantesimo d’appello e ribalto con un movimento rapido le posizioni, ritrovandosi così entrambi con le bacchette puntate al collo. <<Pareggio direi>> Disse Draco. Si rivolsero un ultimo sguardo di sfida, poi abbassarono entrambi le bacchette e il serpeverde si accasciò su di lui sfinito. Una volta tanto, osservò harry, sembrava più sfinito di lui. Gli circondò le spalle e la vita con le braccia: <<Tutto bene?>> Chiese il moretto, ma ottenne in risposta solo un mugolio d’ assenso. Ron e Hermione arrivarono di corsa per controllare che stessero bene. <<Wou! Siete stati…>> Cominciò subito Ron, ma venne prontamente bloccato da un: <<Shht!>> Piuttosto scocciato dell’amico. E quando si avvicinarono capirono il perché: Draco era profondamente addormentato tra le braccia di Harry, con la testa poggiata sul suo petto e i capelli che ricadevano scompostamente sul volto su cui era dipinto un sorriso angelico. Il moretto non era affatto stupito, l’aveva svegliato giusto in tempo quella notte da un incubo orribile e il biondino non era più riuscito a prendere sonno. Passo una mano tra i soffici capelli biondi scostandoli dalla fronte, in un gesto naturale, come se l’avesse fatto milioni di volte. <<Sta…dormendo?>> Sussurrò Ron incredulo, Harry si limitò ad annuire senza scollare gli occhi da Draco. <<Lo porto in camera, siamo sfiniti, ci vediamo più tardi>> Disse poi, abbracciando più stretto il biondino, si smaterializzò dritto nel suo letto. <<Ma cosa…?>> Cominciò nuovamente il rosso, bloccandosi davanti all’espressione preoccupata della sua ragazza: <<Herm?>> Ma lei si limitò a dire: <<Mettiamo a posto qui>>
Harry si svegliò più di un ora dopo nel proprio letto, schiacciato dal peso del biondino che dormiva ancora profondamente con la testa poggiata sul suo petto. Sorrise automaticamente guardando il viso rilassato di Draco, respirando a pieni polmoni il profumo di quella pelle fresca. Sembrava dormire bene, senza alcun incubo, constatò Harry. Si stupiva lui stesso del profondo senso di protezione che provava nei confronti del serpeverde, che tra l’altro non ne aveva alcun bisogno visto che era forte quanto lui. Eppure c’era qualcosa nel comportamento di Draco che lo faceva sentire indispensabile, una sensazione che non aveva mai provato prima e che lo rendeva ansioso e teso ogni volta che lo vedeva tremare per quei sogni. Lo sguardo del moretto si posò sul braccio di Draco, morbidamente abbandonato sul suo petto. Sapeva che se avesse scostato la manica avrebbe visto il Marchio Nero stagliarsi sulla pelle candida come un orrida bruciatura rossastra. Tutte le volte che faceva quei sogni, o che Voldemort chiamava i suoi Mangiamorte, il Marchio appariva lucido e nero sul suo braccio e la pelle tornava nivea gradualmente durante il giorno. Il tocco di Harry accelerava il processo: come se la sua mano fosse una gomma da cancellare, il braccio del biondino un foglio bianco e il Marchio un orrido disegno da far sparire. Strinse Draco di più a se. Cosa sarebbe successo quando lui se ne fosse andato? Non potevano restare ancora per molto insieme, non sarebbe tornato ad Hogwarts. E allora cosa sarebbe successo? Si sentiva responsabile per lui, per quello cercava giorno dopo giorno di insegnargli a governare la casa; Ma come avrebbe potuto fermare quei sogni senza di lui? Giorno dopo giorno rimandava il momento di dirlo a Draco, si diceva che c’era ancora tempo e che il giorno dopo gliel’avrebbe sicuramente detto, ma non appena il suo sguardo incontrava quegli occhi grigi la sua testa si riempiva di ben altri pensieri. Harry sospirò: <<Cosa devo fare con te?>> Sussurrò appena, ma Draco dormiva come un angelo. Bussarono alla porta, così leggero che quasi il moretto non lo sentì. <<Avanti>> Disse piano. La testa di Hermione fece capolino nella stanza, seguita da quella di Ron. Harry fece loro segno di entrare senza fare rumore e i due si chiusero piano la porta alle spalle. Rimasero basiti nel vedere la stanza, Harry sapeva che la loro non era così elegante ma avevano un letto matrimoniale quindi non si potevano lamentare. Rimasero estasiati a guardare le cose di Draco, Ron si incanto davanti alla pregiata scacchiera posata sulla scrivania e Hermione si bloccò a leggere i titoli dei libri che Draco aveva sistemato nella libreria. <<C’è di tutto!>> Sussurrò colpita. <<Si, ha molti interessi>> Disse Harry a bassa voce <<Mi raccomando non toccate niente, tiene tutto in ordine preciso e diventa una furia se si tocca la sua roba senza permesso>> Ron che aveva allungato la mano su uno degli scacchi si bloccò con una smorfia, pensando chiaramente che il serpeverde era un viziato figlio di papà. <<Se glielo chiedi te le presta, è più gentile di quanto credi>> Ron si sedette sul letto libero, osservando assorto i due ragazzi abbracciati e Hermione si riscosse dall’incanto e andò a sedersi accanto a lui. Anche lei osservò i due ragazzi stesi sull’altro letto, non sembravano affatto quelli che conosceva, soprattutto il biondino che aveva un aria cosi dolce e indifesa da sembrare un bambino tra le braccia protettive della madre. Sembra un angelo, non potè fare a meno di pensare lei. <<Hai ragione>> Disse Harry, accarezzando piano i capelli biondi, rispondendo direttamente ai suoi pensieri. <<Perché fai così?>> Chiese Ron d’un tratto. <<Cosi come?>> Chiese Harry confuso. <<Perché lo abbracci?>> Chiese lentamente l’amico, come se ogni parola gli costasse dolore <<Perché non lo svegli?>> Harry esito a rispondere. Cosa potava dirgli? Draco aveva bisogno di dormire tranquillo per qualche ora e l’unico modo era che lui gli stesse vicino, ma non poteva rivelarlo a loro. <<Harry c’è qualcosa che ci stai nascondendo?>> Chiese Herm dolcemente. “Oh, c’è ne sono parecchie!” Pensò Harry ma: <<Non posso dirvi qualcosa che non riguarda solo me>> Ron sembrava sul punto di rispondere qualcosa, ma Draco si mosse come se stese per svegliarsi e Harry fece velocemente loro segno di uscire. I due amici si chiusero silenziosamente la porta alle spalle proprio nel momento in cui Draco aprì gli occhi. <<Buongiorno Bell’addormentato>> Disse Harry dolcemente <<Dormito bene?>> Draco si guardò per attimo attorno, sbattendo le palpebre per schiarire la vista annebbiata, poi si rivolse a Harry con un gran sorriso: <<Benissimo>> Disse scoccandogli un rapido bacio sulle labbra <<C’era qualcuno?>> Harry annuì: <<Ron e Hermione, ma li ho mandati via. Ho immaginato non ti sarebbe piaciuto trovarteli intorno appena sveglio>> Il biondino fece un mugolio compiaciuto: <<Mi conosci bene>> Disse con voce dolce, strusciando la fronte sul suo collo. Harry non rispose, ma si mise ad accarezzargli i capelli e Draco miagolò contento. “Dimmi che non dobbiamo alzarci” Pensò il biondino che sarebbe rimasto li per ore. Harry posò un bacio tra i suoi capelli e Draco alzò il viso, desideroso di ricevere ben di più e il moretto lo accontentò. Baciandolo con passione, invertendo lentamente le posizioni, tenendolo dolcemente imprigionato tra le proprie braccia, mentre le mani del biondino scorrevano tra i suoi capelli. Assaporando quella bocca calda ancora e ancora, come a volerne memorizzare il sapore. Quando si separarono per riprendere fiato Harry nascose il viso contro il suo collo, respirando ancora quel profumo meraviglioso. <<Harry…>> Lo chiamò dolcemente Draco, continuando a far scorrere le mani tra i suoi capelli. <<Hn?>> Fece Harry, senza alzare il viso. <<Non ti nascondere proprio ora che siamo soli>> Fece lui con voce suadente. Harry alzò il viso e lo baciò ancora, lasciando che reinvertisse le posizioni e lo coinvolgesse in un lungo bacio passionale. Il biondino si staccò dalle sue labbra e scese a baciargli il collo strappandogli sospiri lunghi e caldi, gli mordicchio un orecchio e Harry mugolò. Draco gli rivolse un sorriso malizioso e poi disse: <<Come mai così docile?>> Ma non ci fu nessuna delle solite risposte maliziose da parte del moretto, che si accigliò appena. Draco lo guardò per capire se c’era qualcosa che non andava: <<Cosa c’è? Va tutto bene?>> Chiese con voce dolce accarezzandogli una guancia. Lo sguardo di Harry si offusco per un attimo, poi lo attirò di nuovo a se, baciandolo in modo frenetico quasi avido o disperato, invertendo per l’ennesima volta le posizioni. Si staccò appena da lui e disse in un soffio sulle sue labbra, con voce appena udibile: <<Cosa sono io per te, Draco?>>
FINE CAPITOLO 4
Postfazione:
HIKARU: Colpo di scena! *__* (Blink!) DRACO: O__O Come? Finisce cosi?? Ti perdono solo per la scena del principe! HIKARU: Uhuhuh! Il “Principe conquistatore”! Bellissimo! HARRY: E io sarei la “Città conquistata”? -__- Razza di pazza esaltata… RON & HERM: O__O Ma che sta succedendo?? HIKARU: Mah…niente… >__> (Stramega balla!) HARRY & DRACO: Gia! Proprio NIENTE! Dov’è la lemon? *__* HIKARU: -__- Maschi! Vogliono sempre ‘tutto’ e ‘subito’!
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