Dopo un silenzio durato a lungo (e chissenefrega direte voi) ^^;;;; (me sempre latitante) e grazie all'assenza di Schuschu (se no scrivo con lei:P) ho scritto questo, che dire se avete (ma quando ?) gia letto qualcosa di solo mio riconoscerete il mio stile....chiamamolo stile va la^^ perciò nn so che dire se volete ecco a voi la mia solita fic semestrale (se va bene.... forse sono passati pure meno mesi...chissa) piccola come al solito e senza senso come al solito, i miei momenti che si srotolano della vita (frasi altisonanti con cui nascondo al pochezza dello scritto). 
Per ultimo dedico queste righe a Schu che se nn fosse in compagnai dei suoi amati/odiati libri ora stareia scrivere con lei e per un sacco di altri motivi ^_^ (leggi che a lei le mie fic piacciono sempre ) e perchè è schu che mi sembra sufficiente.
E ad Alessia che è l'unica altra persona a cui paccio leggere i prototipi di queste mie cosucce e che se nn insistesse forse non avrebbero nemmeno fine e rimarrebebro in un angolo nate per metà.
Grazie dell'attenzione  se siete arrivati fin qua vi cuccate pure la fic. :P

Nel cuore

di Jar


Un suono stridente continuo, insistente e un braccio che annaspa a raggiungere la fonte di quel fracasso.
Una voce impastata e incerta che risponde.
"Pronto.?" solo per rimanere dubbioso a sentire una voce che singhiozza.
Con in mano la cornetta del telefono appoggiato alla testiera di legno che lo sostiene e una mente vuota in cui si andava formando un pensiero *è uno scherzo?*
"Non ce la faccio più Sandro"
Non lo era.
"Dario cosa ti è successo?"
"Alessio ha superato ogni limite!"
Ancora lacrime ancora silenzio.
"Dario avanti calmati e dimmi cosa ti è successo"
"E' uno stronzo, ti avevo detto che eravamo andati in montagna con i suoi amici vero? Beh non sai cosa è successo!"
"Cosa ti ha fatto stavolta?"
Una voglia folle di mettere giù il telefono lo prende, quante volte capiterà ancora di essere usato come punching ball emotivo?
Eppure non può, allunga gli occhi verso la sveglia digitale, le due del mattino, potrebbe...
Eppure non può, lo incatena quella voce piangente come tutte le volte, potrebbe...
Eppure non può, anche se sa gia cosa dirà, non le parole esatte ma sa di poterci andare molto vicino, potrebbe?
La risposta è nelle sue orecchie dove risuona la voce di Dario, arrabbiata, rassegnata, a momenti furibonda, poi lamentosa.
E lui ricomincia a seguire la strada delle lacrime raccogliendone una a una non per dare delle risposte ma solo un po' di conforto.
Non è mai riuscito a rispondere davvero, quando Dario si esaspera delle poche attenzioni di Alessio si sfoga sempre, gia con lui.
"Lo capisci? Non conoscevo nessuno"
*ci sei voluto andare...* "Lo so però sai amici suoi amici miei no?"
"Ma lui non mi ha quasi mai parlato! Sono sempre restato da solo, loro sciavano e io li a prendere il freddo a guardarli scendere"
*ci sei voluto andare..* "Beh potevi proporre che ne so lo slittino"
...
....
....
"Sandro, senti davvero è stato terribile e poi come se non bastasse quando mi ha riaccompagnato a casa sembrava non capire perché gli avessi messo il muso!!!!"
*io il muso glielo avrei rifatto nuovo da tempo* "E' proprio scemo ti capisco, però non capisco lui..come può essere tanto ..."
"Immaturo, ecco cos'è e io non ne poso più io glie l'ho detto che era stato freddo e scostante e lui mi ha risposto che ero voluto andare io, Sandro ti rendo conto non ci vediamo quasi mai e lui lui mi parla cosi..."
"Lo sai che si comporta sempre cosi.."
"E' questo il punto, è sempre cosi freddo e mi ha anche preso da parte prima di partire ordinandomi di non  fare la kekka, sai di non gesticolare che i suoi amici....Sandrooooo io sono fatto così..non so cosa fare, non voglio soffrire sempre. Io sono gia stato troppo male. Sai con Daniele, e non voglio ripercorrere la stessa strada, Alessio è cosi non potrò mai cambiarlo, io ci provo a spiegargli come mi fa sentire a disagio come non so mai fino a dove scherza e dove fa sul serio, quando mi prende in giro non riesco a sentirlo vicino, sembra così convinto tu nn lo vedi negli occhi, poi sai cambia  completamente e si scusa cosi dolcemente che non posso dirgli di no, dire di sapere che è una testa di rapa e che io sono la cosa più bella che ha però a volte è più forte di lui trattarmi cosi. Io non so.."
"Nemmeno io vedi, se lui non cambierà mai ..devi accettarlo così com'è"
"Io. non so più se ce la faccio. Sandro sto male..."
"Lo so ma devi essere forte.. Lo ami no?"
"Si, no, forse."
"Cosa????????"
*oddio non ci credo*
"Ecco sono tanto stanco mi sembra un vicolo cieco...non lo so più forse dovrei lasciarlo come mi dici tu"
"...."
*io..lo dicevo cosi.per dire..cioè oddio ho combinato un casino*
"Sai se ripenso a come sono ora, mi dico che nn sopporterò ancora per tanto tutto quello che mi fa, dovrei staccarmi da lui, vorrei conoscere qualcuno"
"Puoi farlo certo perché no?"
"...Sandro!"
"Eh??.........Cosa?"
"Cavolo no! Non posso, quei pettegoli al pub andrebbero in giro a sputtanarmi! Non posso proprio"
"Ma dai che si fanno i cavoli loro, e poi ti prendi un attimo di respiro  no?"
"Ma quando? Non fanno altro che spettegolare su chiunque passa lo saprebbe mezza città entro fine giornata!"
"Ma non ho detto di andarci a  letto Dario parlo di cambiare aria di prendere un po' di tempo per te stesso e per capire cosa vuoi"
"Voglio smettere di andare avanti e indietro come una trottola, un giorno è gentile e per i successivi dieci uno scemo, voglio ...se lo lascio adesso soffrirei di meno..vero?
"...."
"Vero che dovrei lasciarlo?"
*così alla fine sembra che sia colpa mia se gli dico di si*
"Dario, aspetta un attimo, allora io non posso decidere per te, pensaci bene, io posso anche dirti che devi lasciarlo, ma poi tu riusciresti a farlo?"
"...non so.."
"Te lo dico io allora, tu non lo lascerai, Dario tu non lo lascerai, perché, lo hai detto tante volte che non sopporti invece alla fine sei sempre con lui, vedi se veramente ti fosse insopportabile troveresti la forza di allontanarlo, ma tu ti sei attaccato a lui, a meno che non sia lui a troncare tutto te lo dico io tu non ce la farai a mollarlo credi a me... perché vedi, ti ci sei abbarbicato addosso e forse dico forse solo quando avrai toccato il fondo e sentirai che non ce la fai davvero più forse troverai la forza di allontanarlo. Vedi ti capisco è successo anche a me, ma questo trascinarti non fa bene ne a te ne a lui"
Dario era rimasto silenzioso solo ad ascoltarmi e "E a te è successo?"
"Dario sentire parlare te è come rivedermi un anno fa , non so se mi fa bene pero so che mi sono ritrovato in quello che ti succede o meglio nel comportamento che hai tu, e sapere di non essere il solo è qualcosa che aiuta"
"Ma tu adesso non stai con nessuno..cosa è successo?"
Piccoli aghi fatti di ricordi.
E un dolore fantasma al polso destro..un ricordo, un dolore *meglio che ci lasciamo , sai penso che siamo in un vicolo cieco non andiamo ne avanti ne indietro, è meglio cosi credi a me e poi tu non mi ami, io l'ho capito sai, se ci pensi bene te ne renderai conto anche tu*
E poi ancora come se si fossero rotti degli argini, *e ricorda che se finisce cosi è solo colpa tua, in fondo non hai fatto nulla per fare in modo che non succedesse*.
Dario lo stava chiamando e lui era li mezzo fuori dal letto a guardare la sveglia rovesciata sul pavimento, ancora rabbia e ancora dolore e ancora incomprensione, mollato al telefono come un coglione, già.
"Scusami sono qui, solo un attimo perso"
"Se ti va di parlarmene."
"Non c'è problema...vedi semplicemente sapevo che eravamo in rottura, più da parte sua che mia, ma io volevo credere si potesse risolvere tutto e anche se mi faceva del male e spesso, forse perché era gia da tempo che gli risultavo insofferente, io credevo di poter tornare indietro e far essere tutto come ai primi tempi, ma una parte di me sentiva gli errori che facevo mi diceva che era inutile e che dovevo lasciarlo, non ho fatto in tempo mi ha lasciato lui".
"Mi dispiace..ma tu cosa pensi dovrei fare ora?"
"Tu lo ami e lui ama te, io posso solo dirti di vivere il tuo amore cercando di sopravviverle se riesci a  capirmi, sai lui non è tutto il tuo mondo"
"..sai hai ragione" una voce che è quasi un sospiro di sollievo, nemmeno gli avessi dato la chiave delle verità, e se gliel'ho data solo io quello che l'ha pagata col prezzo più alto.
"Mi sento meglio" mi sentiti apostrofare al telefono.
"Mi sento meglio" gli risposi.
"Grazie"
"Di nulla sono qui anche per questo no?"
"Grazie"
"Basta va tutto bene ora va a dormire"
"D'accordo sei un amico"
"Si lo sono"
E poi il clic della forcella abbassata, telefonata conclusa, e io?
Ricordi che fanno male eppure ho un senso di sollievo, forse questa telefonata ha fatto più bene a lui che ha me.
E il sonno si fa preda dei miei pensieri.




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