AVVERTENZE:

se a qualcuno disturbano le storie che trattano di sentimenti fra ragazzi dello stesso sesso non legga ciò che ho scritto.

 

il Racconto è originale,  di mia ideazione (Rating Pg/R(lievissimo)

 

 

Allora eccoci qua!!

i nostri due personggi vivono insieme il natale, il raccnto non è molto articolato e descrive solo poche ore ma sono il riassunto di come lo ho sempre visto il natale in casa mia!

 

Questo racconto è stato come scritto come regalo di natale, era per una persona speciale che ora non sento praticamente più, storia lunga e complicata, ma dovrò semrpe ringraziarla perché mi è venuto questo gran capolavoro!! hi hi hi.. sono modesta!

 

tutti i personggi presenti sono sempre miei!! difatti qui fanno una capatina altri personaggi di altri miei racconti..

 

avevo in mente di scrivere un finale alternativo ma.. non potevo perché alla fine io amo il lieto fine!!!

 

 

Consiglio: leggete il racconto ascoltando i nightwish e within temptation e i 30 seconds to mars (A beautiful lie, attack, oblivion, welcome to the universe)

 

non volevo essere smielata quindi come al solito i due saranno sempre sopra le righe ma come al solito saranno sinceri e veri!

 

ed ora.. buona lettura!!

 

e commentate!!

 

PERSONAGGI: Phai X Alex

 

 

 

 

 

Natale..

                                      con Compagno

By Ombra

 

 

 

Era tutto perfetto.

 

La tavola magnificamente imbandita con ogni tipo di cibo, argenteria pregiata e centrotavola con decori floreali abilmente preparati.

Nella sala, poco lontano dal tavolo, nell’angolo più luminoso svettava un grande abete addobbato a festa; sotto, impacchettati con nastri dorati e buffe carte da regalo, una ventina di doni erano ammucchiati e facevano bella mostra di se stessi.

Il camino invece oltre alle ghirlande con frutti e fiori rossi, reggeva le calze natalizie a completare così la classica cornice della festa del Natale.

 

Ah naturalmente il vischio appeso ad ogni porta e la neve ammassata sul vialetto d’entrata e nel giardino non mancavano.

 

Tutto sembrava far presagire ad una festa con i fiocchi quella di quest’anno.

 

Per carità cristiana e benevolenza di Alex, Alessandro aveva deciso di accettare la proposta, che si rinnovava ad ogni festività, della ex moglie.

Da tempo la donna insisteva per volere festeggiare, almeno le ricorrenze più importanti, tutti insieme.

 

Alex sapeva benissimo che era per senso di colpa ma, stando con Phai, aveva imparato  che fare del bene in modo gratuito, anche a chi ti ha fatto male, non può che donarti positività e onestà.

 

Alla cena, quindi Alex, aveva convinto il padre ad invitare il nuovo compagno della madre e la figliastra per la vigilia di Natale.

 

 

Naturalmente questa serata avrebbe visto ospiti Phai con padre e sorella.

 

All’ultimo momento Alessandro aveva persuaso anche Cassandro, suo socio nonché padrino di cresima di Alex, con figli al seguito.

 

Contando anche le sorelle di Alex in quella sala sarebbero stati in parecchi!

 

 

 

Alle diciannove e trenata il ragazzo biondo guardava in tralice il quadretto.

Non voleva che quella festa si trasformasse in un carnevale di recite e finzioni, voleva solo realizzare il desiderio della madre ma, cominciava a pentirsene.

 

Aveva ribattezzato la scenetta, psudo-comica, come “futuristica”, anzi era completamente assurda ed estremizzata al limite del paradosso.

 

 

La madre, che non si era mai fatta vedere ne sentire per lunghi anni, di punto in bianco si era presentata con un compagno (di venti anni più giovane di lei) e figlioletta del defunto marito con cui era stata sposta per pochi anni, ma siccome la piccola non aveva nessun’altro parente, e in più era l’erede universale del grandissimo capitale dell’uomo era stata affidata alla donna che all’anagrafe era ancora sua madre.

 

Anche Berenice aveva portato lo storico ragazzo, con cui stava da tre anni ma che nessuno aveva mai visto.

Era un tipo a posto che non si era sottratto al duro sguardo indagatore di Alex.

Il ragazzo infatti aveva analizzato il suo possibile futuro cognato e aveva dato il suo benestare annuendo all’indirizzo della sorella.

 

Selene, troppo giovane per un fidanzato, o almeno così aveva deciso Alex, aveva invitato le sue due inseparabili amiche, che non smettevano di sospirare al passaggio del fratello dell’amica e del suo amico, nessuno sospettava che stessero insieme!

 

 

Il socio di Alessandro, Cassandro aveva con se la figlioletta, di un anno più piccola di Alex, e il figlio poco più grande di Phai, quasi diciassettenne con ragazzo al seguito. (L’uomo aveva accolto Demetrio, il ragazzo del figlio, come un secondo figlio, anche se rispetto a Sandro aveva sei anni in più! Era un uomo dalle larghe vedute e dal cuore puro).

 

Pochi minuti ancora e si sarebbero tutti seduti al tavolo per iniziare la cena.

 

 

Phai girava intorno ad Alex, aveva lo sguardo preoccupato.

Il biondo non aveva ancora deciso quando e come parlare ai loro padri e quindi era teso e gli sguardi che rivolgeva alla madre non erano molto amichevoli, soprattutto quelli verso il “compagno”, che aveva pochi anni in più di lui.

 

Sembrava una corda di violino Alex e a Phai questo non andava giù.

 

Voleva che il suo ragazzo passasse una piacevole serata, in “famiglia” tranquillo, non così!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Senti io capisco tutto! Però.. avanti Phai, cinque anni in più di me! Capisci!

Non è una donna seria e.. coerente, gli può essere madre! – sbottò ad un certo punto fissando in tralice la donna.

 

- So che mi pentirò di queste parole ma.. perché è incoerente? – chiese davvero preoccupato, voleva che Alex distendesse i nervi e si calmasse, forse parlarne un po’ lo avrebbe aiutato o almeno così sperava!

 

Alex sbatté un paio di volte le palpebre stupito da tale domanda, poi sospirò e riscossosi cominciò a raccontare.

 

- E pensare che ho insistito io per farla essere qui!!

Grr.. non avrebbe dovuto venire con quella specie di ragazzino!!

Lei lasciò mio padre perché diceva che era troppo immaturo, che pensava solo a se stesso e che aveva attenzione solo per il lavoro. Tzk! E ora guarda!

Che razza di ipocrita!! – gracchiò continuando a sbuffare.

 

 

Phai aveva ascoltato in silenzio volgendo anch’esso lo sguardo verso la donna.

 

- Beh ecco, io capisco. Non hai tutti i torti per pensare questo ma.. se tuo padre ha accettato, potresti cercare di..

 

- Cucciolo mio, Alessandro è orgoglioso, come e più di me!!! Te lo assicuro!

Non c’è da stupirsi che abbia ceduto!                                          

Così facendo non ha perso occasione far vedere che è lui il superiore eh.. – il biondo abbassò il capo e sospirò ancora, era quella la famiglia che si ritrovava, non poteva farci nulla!

 

Troppi sospiri!!” pensò veramente inquieto Phai.

Quello non era il suo Xandre!

 

 

- Amore mio.. calmo ok. Io sono sempre qui, ricordalo! – il moretto dopo averlo guardato dritto negli occhi, e aver sbirciato la sala e i suoi ospiti, si era avvicinato e gli aveva preso una mano stringendola fra le proprie, le fedine si erano così sfiorate producendo il solito tintinnio che avevano imparato ad amare entrambi.

 

- Lo so che è difficile per te ma.. io vorrei solo che ti divertissi oggi e trascorressi una bella serata – lo disse di cuore, perché il suo Xandre si meritava davvero un felice Natale.

 

- Te l’ho mai detto che sei un angelo?! – sorrise innamorato al suo moretto.

Si avvicino di più al viso dell’altro e gli accarezzò una guancia.

 

 

- Hey, hey, hey... ragazzotti miei che fate?! Vi appartate?! – era spuntato da chissà dove Sandro, il figlio del socio del padre, non che facente parte della comitiva di Alex da anni.

 

- Grr.. che vuoi Sandro?! – ringhiò malamente perché interrotto mentre si avvicinava a quel gustoso frutto che era la bocca del suo Phai.

- Xandre! – lo rimproverò invece l’altro, non amava quelle scenate quando c’erano nei paraggi estranei o persone che non dovevano sapere di loro, come la madre di Alex!!

Chissà come l’avrebbe presa! Beh.. sicuramente era meglio non provare a scoprirlo proprio quel giorno!!!

 

- Sandro, stavamo proprio per venire di là, ora vi raggiungiamo. È ora di mettersi a tavola, no?! – il sorriso diplomatico di Phai quietò Alex e convinse Sandro a seguire, senza aggiungere altre frecciatine, i due nella sala.

 

Dopo che tutti ebbero preso posto, due camerieri avevano cominciato a servire varie pietanze come antipasti e diversi tipi di vino, ad ogni ospite infatti veniva chiesto quale preferiva e poi veniva versato nel suo bicchiere nella dose richiesta.

 

Il padrone di casa, seduto a capo tavola, teneva una discussione abbastanza “leggera” sulla scuola italiana di questi anni e del marcato azionario delle case al sud, temi che lo riguardavano ben poco visto che le sue aziende erano nel mondo della tecnologia utilizzata da strutture organizzative mondiali non civili.

Il padre di Phai e socio si erano abilmente accodati dibattendo alquanto allegramente sulla insensibilità di certi professori o la mancanza di educazione di alcuni ragazzi.

 

La figliastra della madre di Alex guardava piuttosto altezzosa tutto e tutti, come se fosse lì per fare un piacere.

Il compagno invece della donna era un ingenuotto, non si rendeva minimamente conto di quanto la situazione era imbarazzante e quindi conversava con tutti senza alcuno schema o pensiero, parlava liberamente senza ragionare sul fatto che l’ex marito della compagna gli poteva essere padre e quindi forse doveva usare toni e modi diversi da quelli che usava con Alex o con il fidanzato di Berenice.


Sandro e fidanzato, che erano assolutamente persone normali togliendo dei piccoli episodi di auto-proclamazioni di genialità del più piccolo, interagivano con tutti, usando però toni e parlando di argomenti diversi.

Soprattutto Demetrio che dotato di una particolare sensibilità e maestria nella dialettica e versatilità nell’adeguarsi riusciva a sostenere diversi tipi di dialogo con persone diverse senza mai scomporsi o imbarazzarsi.

 

Il ragazzo si Sharm invece era un tipo timido che non si sentiva quasi mai e anche se le ragazze cercavano di coinvolgerlo giusto per non farlo sentire a disagio non riusciva ad intavolare neanche mezza discussione.

 

Sembrava che la serata stesse passando abbastanza piacevolmente peccato che..

 

 

- Senti mia bella panterina, io non ce la faccio più!

Ora mi alzo e la strozzo!

Non mi piace affatto come guarda Sandro e Demetrio!

E non mi piacciono quelle specie di battutine acide che scaglia con malignità! – quasi ringhiò dopo aver masticato quelle parole a denti stretti, un po’ per non farsi sentire dagli altri, un po’ perché l’altro tono che avrebbe usato sarebbe stato l’urlo e non gli sembra il caso ora!

 

La madre aveva cominciato a guardarlo in modo strano, quasi lo stesse studiando, poi aveva iniziato con sguardi accusatori verso Sandro, che non mascherava affatto che il rapporto con Demetrio era tutt’altro che amore fraterno/platonico.

E poi le battutine e fracciatine, frasi allusive a doppio senso e di pessimo gusto.

Le diceva con un falso sorrisetto sulle labbra e poi guardava Alex, come a dire, condivi?

 

 

Quella che lo aveva fatto scattare, alzare ed andare in cucina, dove aveva messo il viso sotto l’acqua gelida per calmarsi, era stata: “oh mondo dei nostri tempi, come sei ridotto male!

Cominciano anche a scarseggiare le ragazze visto che tutti ricorrono a... rimpiazzi simili!?

C’era mancato molto poco perché non decidesse di dargliene di santa ragione!

 

La cosa veramente infame e che essendo dal lato opposto a quello di Alessandro quelle parole non erano affatto arrivato alle sue orecchie quindi lei aveva tutto la libertà di continuare ad attaccare con acidità Alex.

 

Il biondo non aveva ancora capito dove voleva andare a parare la donna, ma presto lo avrebbe realizzato, forse troppo tardi per potervi porvi rimedio!!

 

 

- Hey Acquilotta tieni duro! Ok?! Parla così.. tanto per parlare,e poi è già al secondo bicchiere di vino!

- Terzo! Comunque mh.. ok – Alex tenne duro ancora, lo faceva per Phai ma soprattutto per suo padre.

Aveva ingoiato anche lui un po’ di orgoglio accettando di far entrare quella donna nella loro casa, ora doveva essere forte per entrambi.

 

 

- E bene figliolo quando ci porterai a casa per farcela conoscere la tua.. – il tempo che Alex potesse alzare lo sguardo, che raggelò la donna, il biondo aveva cominciato a controbattere.

 

- Madre, perché non assaggiate questo ottimo vino rosato?!

Sono convinto che il vostro senso del gusto lo apprezzerà molto – gli stava dando velatamente dell’alcolizzata, ma lei senza pensarci si era fatta riempire il bicchiere e l’aveva mandato giù.

 

Alessandro era nel pieno di una discussione e si era perso ancora una volta quello scambio accesso di pareri.

 

 

- Xandre, te lo chiedo per favore! Non dargli corda!

 

Ma ad ogni nuova portata una nuova battuta, sempre più incisiva e cattiva, sempre di più in un crescendo di sguardi disgustati o accusatori.

 

Ed ogni qualvolta qualcuno accennava a “ragazza” o “fidanzata”, “stare insieme” magicamente la madre iniziava uno sproloquio su  “figli che non portano a casa le amichette” o  “i figli che non danno nipotini ai genitori”.

 

 

Grr... io la.. la MA POI PERCHÉ?

Insomma che gli ho fatto di male?

Ha chiamato per giorni e giorni pregando di essere invitata eh.. e poi che fa?

Passa la serata a provocarmi e ferirmi con stupidi sotterfugi?! Perché lo fa?!

 

 

Il biondo non ce la faceva proprio più, non sopportava quell’atteggiamento angelico davanti a tutti che poi si trasformava in demoniaco quando si rivolgeva a lui.

Era stanco, non si stava divertendo, non riusciva a chiacchierare tranquillamente non aveva neanche mai sfiorato Phai per paura di cattiverie più incisive che avrebbero coinvolto anche lui, non sapeva più che fare!!

 

Arrivati quasi alle dieci i ragazzi di Berenice e di Sharm abbandonarono il campo perché avevano entrambi i turni di notte, uno come paramedico e l’altro come guardia giurata di un supermercato.

 

La madre di Alex aveva sempre più spazio per dare aria alla bocca e sparare le sue malignità addosso al figlio.

 

Le amiche e Selene vista l’ora un po’ tarda avevano deciso di andare a dormire e avevano chiesto a Leila, la figlia di Cassandro, se volesse rimanere anche lei e così organizzarono un piccolo pigiama party.

 

Alessandro le lasciò andare sorridendo, la piccola di casa stava trovando finalmente un suo equilibrio e questo lo rendeva felice.

 

 

Il resto dei presenti finito di mangiare si era spostato nel salone per prendere un caffè e dei dolcetti preparati personalmente da Berenice.

La piccola figliastra della madre aveva anch’essa sonno così il compagno della donna, accorgendosi finalmente della tensione aveva proposto di andar via.

La donna, con mal celato disprezzo, aveva ordinato al ragazzo di chiudere il becco, ma quando la piccola aveva cominciato a fare i capricci aveva chiamato un taxi e li aveva mandati entrambi a in albergo, dove stavano.

Lei era rimasta lì imperterrita nella sua opera di distruzione nei confronti di Alex.

 

 

Fino a che..

- Sai figlio caro, conosco delle ragazze della tua età che sicuramente ti piaceranno!!

Fanno sport ma sono anche brave ballerine e si divertono molto ad uscire.

Che ne dici se un giorno di questi le invitassi qui?

 

Il biondo l’aveva guardata malissimo, ma troppo shoccato non aveva risposto.

Lei invece aveva gentilmente sorriso e ad alta voce aveva richiamato l’ex marito che era finalmente intervenuto, peccato che a sfavore del figlio.

 

 

- Beh Alex, non è una brutta idea quella di tua madre, devi ammetterlo anche tu – era ancora più sorpreso.

Voleva immensamente bene al padre, soprattutto perché gli aveva sempre lasciato i suoi spazi senza intromettersi in questioni così private ma ora..

 

- Pa.. padre ma.. scherzate vero?! – chiese incredulo (tendeva a dare del Lei quando era in suggestione o era teso!)

 

Il padre di Phai, Efestione guardò prima Alessandro e poi il figlio, una strana tensione si era accesa fra loro.

 

- Non scherzo affatto.

È il momento che tu metta del sale in zucca e smetta di fare il ragazzino!

 Stai diventando un uomo e..

 

- No, papà, ti prego non cominciare! Non ora! Non oggi.. e la vigilia no? – cercò di calmarsi.

 

- Già è la vigilia e tu non hai portato la tua ragazza con te a questa cena,, ci tenevo tanto a conoscerla sai.

Tua sorella grande l’ha portato il fidanzato, Selene è ancora giovane ma tu.. tu ce l’hai la ragazza giusto? e la domanda era arrivata!

Dirompete e inattesa, tanto da spiazzare tutti i presenti!

 

Deglutì a vuoto un paio di volte.

Seduto nella sua solita sedia imbottita si sentì affondare nei cuscini, voleva scomparire in quel momento.

 

Voltò per istinto il capo, cercò Phai.

Il suo sguardo.

 

S’incrociarono.

 

Phai sorrise e poi, sentì su di se un altro sguardo, quello ostico della madre.

 

- Io.. io.. – mormorò confuso, non sapeva che cosa doveva fare!

 

 

- Non stanno insieme da molto. Voleva capire prima se è una cosa seria e poi l’avrebbe presentata.. a voi – si mosse a disagio fra i braccioli, il suo ragazzo mentiva per l’ennesima volta per lui.

 

 

 

- Oh.. beh allora non se così tono come credevo! E io che pensavo che non saresti riuscito a tenertene neanche una.. – era una battuta quella, lo sapevano tutti e anche Alex ma le orecchie appena sentita scattarono registrando il messaggio sbagliato!!

 

- Già con un carattere come il tuo nessuna ti reggerebbe, e poi si vede che tendi alle ragazze facili.

Sono convinta che non resteresti fedele alla poverina neanche per una settimina, capisco che tu non sappia se la storia e seria o no.. forse non lo saranno mai – quella invece era accidia fatta frase, non ce la faceva più!

 

Riguardò verso Phai, sorrideva ancora, stancamente ma sorrideva.

 

- Sono innamorato – provò a dire.

 

- Oh si figliolo lo immagino – rise lievemente, non era cattiveria, solo non conosceva davvero bene il proprio figlio.

Efestione infatti scosse il capo ammonendolo con lo sguardo.

 

- Ragazzo alla tua età si è sempre innamorati!!

Innamorati del sesso, della passione, delle storia che si bruciano in pochi giorni.. sei innamorato.. oh ma certo!

 

Il biondo li guardò con la tristezza nel cuore.

 

 

- Voglio.. voglio che questa storia duri... non perderò ciò che amo – continuò il suo discorso ma di nuovo..

 

 

- Sarai capace a tenertela stretta? – aveva ragione stavolta il padre.

 

- No, non ne sarai capace.

Sei troppo inesperto e pieno di buoni propositi.

La lascerai.. non sarà per sempre, mettitelo in testa ragazzino

 

 

Basta! Non poteva sopportar altro!

 

Guardò prima uno poi l’altra.

 

Si erano zittiti tutti.

 

 

Quelle parole, lo sguardo di Alex.

Non presagivano nulla di buono.

 

- Tu, donna senz’anima come puoi parlarmi così?!

E tu padre?!

Vedo me nei tuoi occhi.

Sai cosa brucia in noi, perché mi parli così?

 

Non siete le persone più adatte per giudicarmi quindi smettete – si alzò e fece per uscire dalla stanza.

Doveva chiuderla qui prima che qualcosa gli scappasse.

 

Phai e Sandro si erano alzati per seguire il biondo quando..

 

- Con questo comportamento non otterrai mai niente!!

Ma soprattutto non riuscirai a tenerti nessuna donna, neanche la più facile che esiste sulla terra

 

Si fermò in mezzo alla stanza.

Dava le spalle al gruppetto riunito e il volto era rivolto verso la porta, i pugni stretti, il respiro spezzato.

 

 

- Ora basta Ilary finiscila, non si merita queste parole!! – sentì Efestione parlare a voce bassa alla donna, cercava di farla smettere, lo proteggeva!

 

 

- Tu sta zitto razza di ripiego!

Il mio matrimonio non aveva alcun futuro neanche il giorno che è iniziato!!

Eri tu il nostro testimone, no? – mormorò a denti stretti con malignità.

 

 

Quello fu troppo, non poteva star lì a sentire le sentenze sparate sulla SUA famiglia senza dire o fare nulla.

 

 

- E comunque lui si merita tutto questo!

Non è che un buono a nulla, non mi darà mai dei nipotini l’ho capito!

E sai.. non penso che sarà mai in grado di amare proprio come il padre, figlio solo della dedizione al lavoro che lascia a casa coloro che lo amano

 

- BASTA!!!

 

Tu non sai un cazzo di noi!

 

Non sai niente di me!

 

Io amo..

Sono innamorato.

 

E non di una sgualdrina buona solo al sesso.

 

Non sto con una che passiva accetta tutto ciò che dico!!

 

Io sto con qualcuno di meraviglioso che non è ne più ne meno un angelo.

 

Mi da luce, speranza e forza.

E non tradirò mai la sua fiducia.

 

Io amo.. davvero.

 

Io.. lo amo con tutto me stesso – il silenzio calato era pesantissimo.

 

 

- Figlio cosa..

 

- Tu ipocrita ZITTO!

Mi sono rotto i coglioni, basta!!

 

L’ho tenuto dentro per troppo tempo!! – si girò verso Phai e lo prese per mano, lo strattonò e cercò di baciarlo ma lui si tirò indietro troppo frastornato.

 

Alex annuì ma continuò il suo discorso con tono accesso.

 

- Io e Phai stiamo insieme da mesi. Ci amiamo, io lo amo, gli sono fedele.

Lo rendo felice, o almeno ci provo – questo lo mormorò guardandolo dritto negli occhi – lo amo e non voglio nessun’altro!

Sono in grado di amare visto!

E sto con la persona più bella e straordinaria della terra!

Ora offendetemi, sgridatemi, fate pure!  Non mi toccherete, io ho lui – disse d’un fiato.

 

 

Nessuno parlò, lo sguardo della madre ora era tremendamente nauseato.

 

Scosse la testa e prese fiato.

 

 

- Un pervertito, errore della natura hai cresciuto.

Mi fate schifo. Come hai potuto Alessandro.. cosa hai tirato su?!

Un frocio, un mostro? – chiese maligna, Cassandro e figli lasciarono la stanza senza dire nulla.

 

 

- Io non ho cresciuto nulla di tutto ciò lui è.. – ma Alex capendo che la frase gli avrebbe fatto troppo male uscì trascinandosi dietro Phai.

 

 

 

- Hey.. fermati! Ti prego! Xandre.. mi fai male! – lo aveva strattonato lungo il corridoio e per le scale fino ad arrivare alla sua stanza, ma ora il moretto aveva il polso dolorante e mille parole che gli scoppiavano nella mente,

 

- Scusa – grugnì entrando e afferrando un borsone.

 

- Io non.. – cercò di cominciare ma non ci riuscì.

 

Arraffò un po’ di vestiti, qualche oggetto a cui teneva e poi si voltò verso Phai che seduto alla finestra lo aveva osservato in silenzio.

Capì subito, si alzò e andarono nella sua, era ospite della villa per qualche giorno, prese le poche cose che si era portato e le mise nello stesso borsone di Alex.

 

 

- Forse potremo parlare con mio padre eh..

 

- Io non.. non ce la faccio. Non lo sopporterei un altro rifiuto – biascicò stanco di tutto.

 

Quella doveva essere una serata magica e ricca di affetto. Non doveva andare così!

 

 

- Hey, hey ti calmi un attimo? – Alex sembra una trottola andava qui a lì a prendere le cose che potevano servire ad entrambi, poi si era cambiato e aveva cercato i pochi soldi liquidi che teneva nascosti da qualche parte.

 

 

- E che.. non doveva andare così.

Gli unici Natali felici li ho passati a casa con te e la tua famiglia.. nessun’altro è stato bello.

Mi sentivo solo senza te.. io.. tutto questo non.. perdonami – si fermò vicino al letto, dava le spalle alla poltrona dove era seduto Phai.

 

- Non, non devi chiedermi scusa

- Ho bisogno che tu mi perdoni – si volse e.. il suo bel viso era una valle di dolorose lacrime, si avvicinò lentamente e s’inginocchiò davanti a lui.

 

 

- Ti amo.. ma perdonami, ho rovinato tutto – il pianto dimesso, le lacrime continuavano a scorrere imperterrite.

 

- Ho sbagliato, mi dispiace – ripeté singhiozzando, Phai shockato fino a quel momento non aveva fatto nulla, ma ora quelle lacrime gli cadevano sulle gambe.

Alzò le mani e incorniciò il viso umido con le dita

.

 

- Oh Dio.. perdonami tutto, Phai sono stato un demente.. ti prego..

- Shh – lo zittì posandogli un dito sulle labbra.

 

 

Il biondo si abbandonò a quella mani che gli fecero posare il capo sulla gambe del moretto, prese lentamente ad accarezzargli i capelli con una mano mentre l’altra rimaneva sotto la sua guancia a fargli da cuscino.

- Sh.. calmo Xandre.. va tutto bene.. andrà tutto bene – disse piano, un po’ per convincere anche se stesso.

 

 

- Io.. io... sigh.. ho sbagliato! Ma tu mi perdoni vero, devi?! Io.. – era disperato.

Aveva davvero paura che ora Phai lo lasciasse.

 

Aveva lavorato molto in quei mesi per quel rapporto, aveva scoperto lati della vita magnifici insieme a lui.. non voleva rinunciarci, lo amava troppo.

 

- Ti amo.. non ti abbandono io!

 

Alex si alzò piano e.. si gettò fra le sue braccia.

Si strinsero per soffocare il dolore e la delusione, si strinsero in preda all’amore.

 

 

 

 

- Xandre è tardi forse è..

- No, io voglio andare

 

 

Erano da poco passate le undici.

 

Con addosso giacconi, sciarpe, cappelli e borsone in spalla si stavano preparando ad uscire, Alex non voleva più stare in quella casa.

 

 

- Ma hai almeno pensato a dove...

- No, Phai. Lo so, faccio schifo come ragazzo.

Ma giuro che le cose miglioreranno.. dammi tempo, troverò una soluzione.

Qualcosa io..   Alex abbassò un attimo il capo sconsolato e poi si scosse riprendendo il controllo.

 

- Ok, Xandre mi fido   gli disse prima di dargli un bacio sulla guancia.

 

 

Mise la mano sulla maniglia ma..

 

 

- Ora entriamo e chiariamo tutto!

- Ma io non.. insomma è difficile e..

 

 

Dal fondo de corridoio due voci.

 

Alex abbassò la maniglia e socchiuse la porta.

 

Prese fiato e uscì seguito da Phai.

 

 

- Mi sento un ladro a sgattaiolare via così   disse anche lui infelice per quella situazione.

- Lo so amore mio.. ma non so che altro – e proprio in quell’attimo le due figure a cui appartenevano le voci comparvero dietro l’angolo.

 

 

 

 

- Alessandro è nostro.. dovere – finì dopo aver guardato i due vestiti per uscire.

 

- Che vuol dire questo? – chiese subito spazientito.

 

- Io, io.. – non aveva le forze per rispondere al padre.

- Xandre – la mano di Phai si strinse alla sua, le fedi si sfiorarono di nuovo.

 

- Io, padre. Mi dispiace.

Forse non sono alla tua altezza.

Forse la donna che sta di sotto, ha ragione, forse avete ragione tutti su di me ma, ora non ce la faccio.

Non datemi più addosso: è anche per me Natale e io volevo trascorrerlo felice.. con le persone che amo – e detto ciò si voltò completamente verso la sua metà e gli sorrise teneramente.

 

 

 

- Non ti ho mai visto sorridere così!   esclamò soprappensiero Alessandro stupendo tutti e tre.

- Io..beh, la verità e che non so che dire e.. ti voglio felice Alex.

E voglio che lo sia anche Phai.

Ma non potrò mai dirti che sono contento di una notizia così..

 

Insomma mi è stata detta durante una discussione accesa in un giorno come questo!!

È difficile e complicato e..

 

- Sarà il mio compagno per la vita. Quindi comincia ad abituarti   strinse la mano che ancora stava nella sua poi riprese a camminare insieme al suo moretto.

 

Raggiunse i due e li superò..

 

 

- Aspetta io..

 

- Tu cosa?   si volse e sul ciglio della rampa della scala guardò negli occhi il padre...

 

 

 

 

Alex guardò duramente il padre che abbasso il capo e sbuffò.

 

 

- Sei mio figlio e sempre lo sarai.

Ti voglio bene, non te l’ho mai detto ma è così.

Per te farei di tutto, anche ingoiare l’orgoglio e.. so che lui  è fatto a posta per te – quelle parole lo colsero del tutto impreparato.

 

 

- Non mi guardare con quella faccia Alex. E anche tu Phai.

Vi vedo, sapete?! Vi sento anche se non ve ne siete mai accorti.. e percepisco il forte legame che vi lega.

Non credevo che un giorno diventasse anche passionale e.. beh così intimo ma ho sempre saputo che sareste stati uniti per sempre – disse d’un fiato, non era affatto facile ammettere quelle cose, e Alex questo lo sapeva bene.

 

- Io..

 

- Vi amate.

Ok.. non posso dire nulla in merito, come ogni genitore sono terrorizzato dal fatto che potresti soffrire ma.. ora forse sono ridicolo nel dirlo, sono orgoglioso dell’uomo che stai diventando!

 

So che stai migliorando a scuola, che t’impegni di più che hai alti interessi oltre che alle discoteche.

Lo so che hai trovato un lavoretto in un magazzino perché fare il dj non era affatto serio e volevi cominciare ad entrare nel mondo del lavoro.

Le so queste cose e... sono davvero orgoglioso.

 

Non sei più il mio bambino che aveva paura del buio e si addormentava solo se aveva la sua pantera di pezza.

 

Le so tutte queste cose e so.. che c’entra anche lui in tutto questo.

 

Con lui tu sei una persona migliore e allora..

 

Chi sono io per dirti che sei sbagliato? Che il tuo amore è sbagliato?

 

Ti voglio bene.

Sei la mia vita.

E sono felice per te, se questa è la tua strada che ti porterà a realizzati allora ti faccio i miei auguri e..  ti ricordo solo che da me non avrai mai un  atteggiamento da nemico pronto a sbranarti ma solo un abbraccio accogliente...

 

 

Le lacrime scorrevano dai loro occhi, padre e figlio.

 

 

- Papà stai piangendo?!

- Anche tu – un passo alla volta e si trovarono uno di fronte all’altro.

 

- Ti voglio bene papà.. – il padre aprì le braccia e Alex titubante si avvicinò si lasciò stingere in quell’abbraccio che bramava da anni che desiderava con tutto se stesso e che..

 

- È mezzanotte papà.. mi hai appena fatto il più bel regalo di Natale, il più bello che io avessi mai desiderato.. il tuo affetto, mi hai dimostrato che mi vuoi bene – mormorò così piano quelle parole che solo loro due le sentirono, il battere dei rintocchi lontani stava lentamente cessando.

 

- Auguri – esclamò titubante Phai.

- Auguri rispose il padre con dolcezza.

 

- Auguri figliolo bisbigliò al suo orecchio stringendogli di più le spalle.

- Auguri... papà

 

Mezzanotte.

25 dicembre.

Natale..

 

Finalmente un Natale felice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal racconto si capisce che non ho vissuto molti natali felici ma soprattutto sereni, senza essere circondata dal velo di falsità e malignità che è ben presente nei miei famigliari, c’è sempre tensione e paura di dire o fare la cosa sbagliata!

 

Volevo urlare il mio disprezzo con questo racconto, volevo e voglio dire che i natali felici e spesso sono quelli che si passano con le persone amate, che ti fanno sentire bene, apprezzata e.. amata!!

 

Come sempre i personaggi sono miei come anche la storia.

 

Ringrazio in particolare Dream che ha letto in anteprima questo mio lavoro, siccome era un regalo per un’altra persona mi ha aiutato a renderlo al meglio!!

 

L’ho scritta per il natale 2007 durante un periodo abbastanza sereno, pensavo e ripensavo a come avrei davvero voluto un mio natale eh.. ho scritto tre racconti ispirati al natale, uno è della saga Complicato, l’altro di una che è enorme è la pubblicherò.. un giorno!

 

Comunque tutto ciò per dirvi buon natale, buone feste e buona vita..

 

E scrivetemi perché se no non posto più!!!!