Avvertenze: il seguente testo può provocare
effetti collaterali indesiderati. L'inumano sforzo a cui sarete sottoposti
per cercare di capire l'incomprensibile sintassi dell'autrice potrebbe
causarvi danni permanenti
Bon, dopo le premesse doverose (non voglio essere responsabile di colpi
apoplettici^^), vi introduco brevemente la fic: i protagonisti sono Kojiro
Hiyuga e Ken Wakashimazu (rispettivamente Mark Lenders e Ed Warner nella
serie televisiva).
La fic presenta alcune (ehm, unicamente^^") scene lemon, il che fa di lei
una PWP ^^"!
Ringraziamenti: quella santa donna di DTP dall'identità ignota (ma io so chi
sei, lo so!!) che bazzica nel chan si è offerta di farmi da cavia, con il
risultato di avermi corretto (con tanto di segni rossi e blu XD) il testo!
Perciò grazie DTP (prima o poi farò un topic sulla tua identità svelando
tutti i misteri XDD)!
Naked as
we came
di
Mystic
L'estate era ormai arrivata e con lei il caldo di cui ci si
lamenta sempre nonostante sia tanto atteso durante l'inverno. L'erba appena
tagliata emanava un odore forte ma non fastidioso, e l'aria era satura di
profumi che il vento afoso portava da chissà dove.
Un ragazzo dalla pelle color del bronzo se ne stava placidamente sdraiato
sul prato verde perfettamente curato. La canotta nera era leggermente
risalita dando così in pasto ai labili raggi del sole, che filtravano dalle
fronde degli alberi, un ventre piatto e muscoloso; i pantaloncini bianchi
risaltavano come un faro acceso sul colore vivace dell'erba.
Gli occhi del giovane stavano osservando la figura che gli stava accanto, un
portiere dai lunghi capelli corvini con la passione per il karate. Questi
stava in piedi, la classica tenuta da karateka indosso gli conferiva un
aspetto dignitoso, quasi sacro. Concentrato fissava un punto imprecisato
davanti a sé, quasi stesse focalizzando tutto e niente allo stesso tempo. E
ad intervalli regolari, come sentendo un preciso segnale, virava colpi
veloci e precisi contro il nulla, accompagnati da un urlo liberatorio.
Kojiro, dal basso, guardava come incantato quella "danza marziale"; da due
anni a quella parte, cioè da quando lui e Ken stavano insieme, aveva
assistito a vari allenamenti del suo ragazzo e ogni volta restava
affascinato da quell'intreccio di movimenti che il portiere era in grado di
fare. Certo però che quel pomeriggio si aspettava di praticare tutt'altro
tipo di sport..
-Keeen..- lo chiamava con voce lamentosa, mentre l'altro lo ignorava -Quando
mi hai detto che i tuoi se ne andavano a fare una vacanza in montagna,
pensavo avremmo trovato un altro modo per passare il tempo..!-
-Perché ti lamenti?- chiese l'altro decidendosi a prestargli attenzione -Sei
lì, spaparanzato sul mio prato a prenderti il fresco, mentre un bel ragazzo
come me si offre alla tua vista! Che vuoi di più?-
-Vorrei che il suddetto ragazzo la smettesse di tirar calci all'aria e
venisse qui accanto a me..- rispose con tono ammaliante, enfatizzando
l'invito accarezzando l'erba accanto a sè con la mano. -Non sei stanco? E'
un'ora che ti alleni, con questo caldo poi..-
-Uhm, una volta mi dicesti che ti piaceva guardarmi mentre faccio gli
esercizi..!-
-Sì, e se ti ricordi bene avevo anche aggiunto che eri così bello e
attraente da provocarmi solo pensieri poco casti!- concluse con un sorriso
scherzosamente sensuale.
Ken rise dolcemente, mentre si buttava a peso morto addosso al suo capitano.
Sdraiandoglisi sopra e bloccandogli i polsi, iniziò a baciargli teneramente
il collo, soffermandosi nell'incavo della spalla, zona di Kojiro che
sembrava particolarmente sensibile. Quando sentì che l'altro tentava di
liberare le mani dalla sua stretta per potergli cingere la schiena, Ken si
sollevò e rotolò di lato sedendosi e gettando la testa all'indietro,
tentando di respirare quel poco di fresco che la brezza estiva trasportava.
Kojiro si portò a sedere a sua volta, guardando quel ragazzo che aveva
appena ravvivato in lui un certo fuoco.
-Beh? Tutto qui?- lo provocò avvicinandosi a lui mentre allungava le braccia
scure per accarezzare il petto di Ken che la divisa bianca lasciava
scoperto.
-L'hai detto tu che ora fa troppo caldo per fare attività fisica, no? Per
una volta che ti do ascolto..-
-Appunto, non mi dai mai retta, proprio ora devi farlo?!- disse mandando una
delle sue mani a esplorare il torace del portiere. Sentiva perfettamente
sotto il suo tocco i muscoli guizzanti di Ken, perfettamente modellati dalla
sua attività di karateka e di calciatore. Posò gentilmente la mano sui
pettorali, aumentando pian piano la passione nel suo tocco; con finta
innocenza sfiorò un capezzolo, mettendoci tutta la dolcezza che poteva.
Ken si era girato a guardarlo negli occhi e, se dapprima traspariva una
finta arrabbiatura, ora il suo sguardo stava diventando famelico come quello
di Kojiro.
Questi intanto continuava nella sua opera di persuasione, passando i
polpastrelli sugli addominali del portiere, poteva sentirli perfettamente a
causa del respiro del karateka che si faceva sempre più veloce. Da un
semplice tocco passò a una carezza lenta, sapientemente studiata, che si
spingeva pericolosamente in basso senza però mai arrivare a toccare parti
compromettenti.
Ken cominciava a sentire l'effetto delle carezze di Kojiro; improvvisamente
gli sembrò che il calore provenisse da dentro il suo corpo, tale che quello
all'esterno gli pareva una piacevole frescura al confronto.
Bloccò la mano di Kojiro con la sua.
-Da quando sei così lussurioso?- gli chiese in modo ironico, smorzato però
dalla voce roca.
Questi sorrise in quel suo modo dannatamente sexy, al quale Ken non riusciva
mai a resistere. Però capitolare così gli sembrava talmente stupido che
cercò di trattenere la voglia di baciarlo e toccarlo ovunque.
-Da quando sto assieme ad un portiere talmente meraviglioso che potrei
passare l'eternità a baciarlo senza mai stancarmi..- gli sussurrò
all'orecchio, solleticandogli la pelle sensibile del petto con la mano che
Ken ancora gli teneva bloccata.
-Ora fai anche il romanticone?.. Oggi devo essere di una bellezza
sconcertante data la tua insistenza..-
-Sei tu che ti neghi più del solito.. Di solito avresti già ceduto al primo
tocco.. Cos'è, stai cercando di mettere alla prova la tua resistenza?- gli
chiese facendolo sdraiare sull'erba per poi finirgli sopra.
-Uhm sì guarda, stavo pensando che sarebbe meglio eliminare questa fonte di
distrazione.. Sai, abbiamo la scuola e il campionato che ci attendono,
dobbiamo conservare le energie..! Che dici?-
Kojiro per tutta risposta gli sfiorò le labbra con le sue per poi iniziare a
leccarle, cercando di far cedere quel portiere che oggi aveva proprio voglia
di scherzare, a quanto pare. Ken invece si divertiva a cercare di
morsicargli la lingua ogni qual volta questa tentasse di intrufolarsi nella
sua bocca, ma ben presto si ritrovò a rispondere con bramosia al bacio di
Kojiro. Per quanto tentasse di resistere era impossibile non arrendersi a
quel ragazzo dalla pelle bronzata.
Kojiro gli si sedette in grembo, ammirando così dall'alto lo sguardo
annebbiato e i capelli sparpagliati del suo ragazzo; in quella posizione
poté sentire che "qualcosa" si stava risvegliando in Ken. Sorridendo
soddisfatto, con una mano andò a stuzzicare i pantaloni della divisa.
-Allora, cos'è che dicevi sul fatto di "eliminare le distrazioni" e
"conservare le energie"?- chiese allusivo.
-Ora come ora non ricordo molto..- gli rispose con un sussurro, prendendo le
estremità della canotta di Kojiro, sollevandogliela sino a toglierla. Il
corpo dorato del suo capitano era una visione paradisiaca. Il sole faceva
brillare le minuscole goccioline di sudore che si erano formate sul petto a
causa dell'attività in cui erano impegnati, mentre i capelli scuri che gli
incorniciavano il viso mandavano bagliori castani che lo facevano
assomigliare ad un dio greco.
Si incantò per un attimo a guardarlo, senza quasi accorgersi che l'altro
intanto aveva iniziato a trafficare con la la cintura nera della sua tenuta.
Gliela tolse facilmente insieme alla casacca, gettando entrambe alle loro
spalle. Kojiro guardò compiaciuto lo spettacolo che aveva sotto di sè,
esplorando con le mani la pelle calda del portiere mezzo nudo. Spesso si
ritrovava a pensare come facesse Ken a stare con un tipo come lui, brusco, a
volte permaloso e dall'arrabbiatura fin troppo facile. Quando glielo aveva
chiesto, lui aveva risposto: "Questo sei tu e io mi sono innamorato di te,
se non mi piacesse il tuo carattere non riuscirei ad amarti!" così, con una
semplicità e una tranquillità tali che Kojiro quasi si era commosso.
Ken era speciale, l'unico che lo conosceva e lo capiva così bene. Ed era
suo. Il suo ragazzo, il suo amico, il suo confidente, il suo compagno di
squadra e di scuola.. Come è possibile che una persona sola riempia così
tanto della tua vita?
-Ehi, sei ancora cosciente?- reclamò attenzione la persona distesa sotto di
lui -Va bene che sono uno splendore, ma incantarsi a guardarmi così
spudoratamente..-
-Beh avresti potuto fare qualcosa per richiamare il mio interesse..- lo
rimbeccò risvegliandosi dal suo "torpore".
-Tipo così?- disse Ken, afferrando con mano salda le parti intime del
compagno, in una stretta non proprio amichevole. Kojiro strabuzzò gli occhi,
correndo a riappropriarsi dei propri attributi schiaffeggiando la tenaglia a
cinque dita che glieli stringeva.
-Ahia, maledetto, non così, intendevo qualcosa di più piacevole!!-
-..Tipo così?- chiese allusivo l'altro, alzandosi facendo leva sui gomiti
per andare verso il corpo di Kojiro e lì fermarsi a succhiare delicatamente
un capezzolo scuro.
Kojiro restò un attimo a guardarlo per poi chiudere gli occhi e bearsi
completamente del piacere che il tocco bagnato della lingua di Ken gli
procurava. Sentiva i capelli del compagno accarezzargli il petto, qualcosa
di incredibilmente gradevole.
Ken alzò il volto e lo portò a pochi millimetri da quello di Kojiro che lo
fissava con occhi di fuoco.
-Spero per il tuo bene che tu non voglia tirarti indietro adesso, Ken..-
disse leccandosi le labbra.
Il portiere gli sorrise sadicamente, come a volerlo sfidare. Quante volte
ormai gli aveva visto quell'espressione sul volto? Innumerevoli, avrebbe
potuto dire. Ken adorava giocare, stuzzicandolo e provocandolo; questo
rendeva ogni loro volta una piacevole lotta.
Splendido. Quando lo ammirava da così vicino, gli veniva in mente solo
quella parola. Il suo viso, la sua espressione. Poteva capire benissimo come
mai, dai tempi delle medie se non prima, Ken avesse un esercito di
ammiratrici pazze di lui. Egli stesso aveva perso la testa per quel portiere
snello e bellissimo, dal carattere forte e deciso come il suo e
dall'incredibile inventiva a letto.
Certo che paragonarsi a quelle invasate delle sue fans era come
autoinsultarsi.
Ad un tratto, il bel karateka si alzò scrollandosi di dosso Kojiro che,
stupito, finì seduto a terra con malagrazia e soprattutto con uno sguardo
torvo e perplesso.
-Dove cavolo vai!?- esclamò l'infelice Hiyuga.
-Vado in casa, a cercare un po' di fresco.. Sono stanco di stare fuori, e
poi non c'è niente che mi invogli a rimanere qui..- disse sornione.
Frecciatina. E pure pungente. E Kojiro, che di solito eccitato com'era
sarebbe saltato addosso al compagno e gli avrebbe fatto cambiare idea
rapidamente, decise di stare al gioco. Per una volta la parte del sadico
voleva recitarla lui.
-Ok, vai pure.- disse sorridendo beffardo -Se non vedi nulla di
interessante.. Vorrà dire che resterò qui sdraiato a sonnecchiare da solo..-
Detto questo si sdraiò e intanto, con le mani, si tolse i pantaloncini
bianchi che gli arrivavano poco sopra il ginocchio e, flettendo le gambe, li
gettò accanto agli indumenti che si erano tolti pochi minuti prima. Ora
l'unico pezzo di stoffa che indossava erano un paio di boxer neri,
aderentissimi, che mostravano agli occhi di Ken l'evidente eccitazione di
Kojiro.
Wakashimazu rimase un po' spiazzato da questa mossa. Ora la sua
determinazione a portare avanti la sceneggiata traballò non poco. Trovarsi
davanti quel magnifico corpo disteso sul prato avrebbe fatto tremare le
intenzioni di chiunque. Le lunghe gambe tornite e muscolose distese,
lievemente divaricate e il torace, cavolo! Così ampio, così ben disegnato.
Kojiro spesso gli diceva che il proprio corpo non era bello e ben fatto come
il suo, e Ken ogni volta gli rispondeva che era un idiota. Come poteva dire
una cosa simile? Se si vedesse ora, pensò Ken, se potesse vedersi quanto è
meraviglioso e inconsciamente sensuale lì disteso sull'erba.. Una statua di
bronzo lambita dal sole.
Hiyuga vide con la coda dell'occhio l'indecisione del compagno, che se ne
stava imbambolato a fissarlo come sotto effetto di ipnosi. Bene, che
sbavasse pure e venisse a cercare di riconquistare la sua attenzione come un
cagnolino che cerca le coccole dal padrone! Sarebbe stata una gran bella
vittoria quella! Ma il gioco non sembrava essere arrivato alla fine.
-Ah Kojiro, ti spiace raccogliere tutti i vestiti quando rietri in casa? Non
mi piace il giardino così in disordine..!- mormorò riacquistando un po' di
lucidità.
Ma la tigre del Toho non si scoraggiava. Quando vide Ken voltarsi per
dirigersi verso l'entrata dell'abitazione, fece volutamente schioccare
l'elastico dei boxer per riattirare l'attenzione del portiere e, quando gli
sembrò che questi lo stesse guardando con la coda dell'occhio, fece
scivolare una delle sue mani fino ad accarezzare il membro che premeva
insistente contro la stoffa nera. Con movimenti lenti percorreva la sua
virilità per tutta la lunghezza, mentre con gli occhi semichiusi controllava
la reazione di Ken che, a quanto sembrava, non era più così intenzionato ad
entrare in casa. Ormai fissava senza pudore la mano di Kojiro, sentendo
l'indubitabile risposta del proprio corpo a quella visione onirica.
Conscio della propria sconfitta si avvicinò al partner lentamente, cercando
di mantenere quel poco self control che ancora gli rimaneva, fissandolo
negli occhi, quegli occhi cupi che lo stavano attirando come un canto di
sirena. Si inginocchiò accanto al suo corpo disteso, andando con una mano ad
affiancare quella del suo capitano.
-A quanto pare hai vinto tu..- gli sussurrò dolcemente, aumentando in modo
lieve la pressione sull'estremità rovente di Kojiro, al quale sembrava di
avere una fornace dentro di sé.
-Sì..- rispose con un lieve ansare -E non pensi abbia diritto a un
premio..?-
-Sì, penso di sì..- sorrise, chinandosi sul corpo caldo del compagno andando
a sostituire la mano con la bocca umida. A quel tocco, Kojiro si lasciò
sfuggire un gemito roco, liberatorio. Sentiva la lingua di Ken, così
morbida, così fredda e allo stesso tempo bollente.. Dio, c'era da impazzire!
E le sue dita, le sue dita sembravano ghiaccio mentre massaggiavano con
ardore il suo interno coscia! Incapace di qualsiasi altro pensiero, il
ragazzo dalla pelle olivastra brandì le ciocche nere dei capelli di Ken,
giocherellandoci finchè, nello spasmo del piacere, vi si aggrappò con forza
mentre il suo nettare maschile andava a riempire la bocca del suo amante. E
questi bevve, continuando a leccare e succhiare quell'organo ormai svuotato
ma ancora rigido.
Kojiro non sentiva nient'altro che il suo stesso respiro feroce, gli pareva
che l'aria fosse improvvisamente divenuta rarefatta. A malapena si accorse
che Ken lo stava liberando definitivamente dai boxer e, dopo qualche attimo,
sentì il corpo dell'altro sopra il suo, completamente denudato e fresco.
Aprì gli occhi, donando a Ken uno sguardo e un sorriso tenerissimo,
un'espressione che solo lui poteva rimirare. Le sue mani abbronzate presero
a percorrere la schiena dell'altro così liscia e ampia, soffermandosi poi
sulle natiche sode, accarezzandole con desiderio.
-Uhm..- mormorò non appena ritrovò la capacità di parlare -..Sembra che che
tu divenga più bravo ogni volta.. Un giorno ne morirò..- sospirò.
Il portiere rise.
-Mi sembra buono come feedback..- gli leccò il petto, baciando i capezzoli
mentre li inumidiva -Ma ti complimenterai alla fine..-
Stuzzicandolo nei punti giusti, che ormai conosceva bene, Wakashimazu
risvegliò in fretta Kojiro dal suo torpore, che ora partecipava attivamente
al gioco di lingue iniziato dalle loro bocche. Un bacio, un altro, un altro
ancora. Non si sarebbe mai stancato del sapore di Ken, delle sue mani che lo
toccavano, del profumo mentato dei suoi capelli..
Il ragazzo dalla lunga chioma interruppe il bacio mettendosi a sedere sul
ventre di Kojiro, facendo aderire le loro due virilità. Un piacere squisito
li avvolse, così delicato e intenso insieme. Poi Ken prese il polso del
compagno e succhiò avidamente due dita della sua mano, facendogli capire
senza parole cosa intendeva fare.
Hiyuga sorridendo andò a stimolare con le dita umide l'anello di carne
dell'amante, mentre con l'altra mano gli accarezzava la guancia liscia, in
un gesto di tenerezza assoluta. Ken muoveva il bacino per adattarsi meglio
all'intrusione di Kojiro e, con questo movimento, sfregava le frementi
intimità facendo ribollire loro il sangue. Quando il portiere si sentì
pronto ad accoglierlo, sostituì prontamente le dita con il membro turgido,
mentre Kojiro lo sorreggeva per i fianchi.
Il calore che lo avvolse fece esplodere mille punti luminosi davanti agli
occhi scuri del capitano. Sicuramente ricorderà quella giornata come la più
calda della sua vita.
Ken iniziò a muoversi, dapprima lentamente, gemendo con voce bassa in un
modo così erotico che Kojiro non riusciva a distogliere lo sguardo dal volto
arrossato del compagno. Con il bacino iniziò a muoversi assecondando le
movenze del portiere, riuscendo con quel gesto a stimolare il punto caldo
all'interno di Ken, il quale percepiva scorrergli nelle vene un miscuglio di
elettricità e adrenalina. E' questa, pensò, è proprio questa la sensazione
di vittoria, di appagamento, di felicità totale che tutti cercano nella
vita!
-Kojiro..- mormorò, sentendo le mani di questi andare a posarsi sulla sua
erezione, la quale anelava di poter dar sfogo al piacere.
I due corpi sudati brillavano sotto il sole al riparo da occhi indiscreti
grazie ad un'alta siepe che circondava il perimetro della proprietà.
L'armonia dei loro movimenti indicava chiaramente la conoscenza che avevano
l'uno dell'altro, il loro linguaggio formato solo da gemiti e sguardi era
una dimostrazione dell'intesa perfetta che due persone perdutamente
innamorate potevano raggiungere.
Hiyuga massaggiava con foga il membro pulsante dell'amante, adeguando la
velocità a quella dei movimenti dei loro bacini. Ken si chinò su di lui
baciandolo con passione, leccando e mordendogli il collo come un gatto
giocherellone. Le sue mani scorrevano dappertutto sul corpo muscoloso e
scuro sotto di sè, fermandosi ogni tanto a stuzzicare i capezzoli ormai
turgidi.
-Ken.. ti amo..- gli sussurrò nell'orecchio prima di baciarlo con foga,
andando a cercare quella lingua calda che lo mandava fuori di testa. Pochi
attimi dopo il piacere esplose per entrambi, avvolgendoli e inebriandoli con
una forza tale da far quasi perdere loro i sensi. Il portiere si accasciò
sul suo amante, privo di forze e totalmente appagato. Teneva la testa sul
petto di Kojiro, che stava cercando di riprendere fiato; era
bello riposare così, con questa sensazione di completezza, di unione
totale.. Non l'avrebbe scambiata con nulla al mondo.
-Ehi Kojiro..- gli sussurrò a bassa voce -Sai che.. Oh, guarda che t'ho
fatto..!- esclamò toccando con un dito i segni rossi sul collo del compagno,
inequivocabili prove dei suoi morsi.
-Ooh stupido portiere..- rise Kojiro -Adesso che racconto in giro, che me li
ha fatti una mia compagna di scuola?- lo prese in giro.
Ken lo guardò torvo: -Provaci e t'ammazzo.. Piuttosto dì loro che hai avuto
un incidente con la forchetta di un ristorante e ti sei inavvertitamente
bucato il collo!-
-E questa che razza di spiegazione sarebbe?! No guarda, piuttosto il primo
che fa qualche domanda si becca uno sguardo omicida talmente intenso da
fargli passare la voglia di saperne di più!-
Wakashimazu gli sorrise, poi tornò ad accoccolarsi sul tuo torace; con la
testa girata di lato guardava innanzi a sè, con un velo di malinconia sul
volto.
-Cosa c'è? Ti ho fatto male?- gli chiese Kojiro accarezzandogli i capelli.
-No stavo pensando.. A volte mi piacerebbe che tutti sapessero.. Mi
piacerebbe non essere costretto a nascondere quello che provo, vorrei tanto
andare in giro per strada e voltarmi a baciarti quando ne ho voglia e che tu
mi sorridessi come fai ora.- disse sospirando.
-Ken..-
-No, lo so che non possiamo farlo, è solo che a volte.. Vorrei tanto
guardarti negli occhi e dire che ti amo, davanti a tutto il mondo!- concluse
alzando il volto per guardare il suo interlocutore in faccia.
Kojiro sospirò, sistemandogli alcune ciocche nere dietro l'orecchio, un
gesto che faceva spesso. Il suo ragazzo aveva ragione; ma come potevano loro
presentarsi al mondo per quello che erano? Erano famosi, giocatori della
nazionale under 19 e future stelle del calcio giapponese e mondiale. Aprire
il loro cuore agli altri significherebbe sacrificare il loro futuro e tutto
ciò per cui fino ad allora avevano lottato.
Il numero 10 annullò la distanza che separava i loro volti e baciò
gentilmente le guance, gli occhi, le labbra del suo compagno, cercando di
consolarlo con quella silenziosa risposta.
-Un giorno riusciremo ad avere una vita come la vogliamo, ma ora sai meglio
di me che è troppo presto per sconvolgere le nostre esistenze con una
rivelazione che pochi accetterebbero. Tra qualche anno saremo degli atleti
professionisti profumatamente pagati per le nostre qualità in campo, e a
pochi importerà di come viviamo la nostra vita privata..-
-Penso che sia il contrario! Più sei famoso e più diventi oggetto delle
attenzioni della gente..!- ribattè Ken accarezzandogli le spalle.
-Beh ma allora saremo talmente ricchi sfondati che potremo fregarcene
tranquillamente!- rispose con un sincero sorriso.
Il ragazzo dai capelli lunghi lo ricambiò ricominciando a baciarlo,
assaggiando il sapore salato della sua pelle umida.
-Vieni- lo invitò -Andiamo a farci una doccia fresca..- concluse tirandosi
su e offrendogli una mano per aiutarlo.
La prima volta che Kojiro aveva visto una doccia in casa di Ken era rimasto
sorpreso: un tradizionalista come Wakashimazu senior aveva permesso che
venisse costruita una doccia in casa sua?! Quando l'aveva detto al compagno,
questi si era messo a ridere di gusto. In effetti era stata costruita di
recente, da quando il padre aveva accettato la "conversione" del figlio, per
permettere al portiere di lavarsi più velocemente dopo allenamenti e
partite. E per questo era situata proprio nel bagno accanto alla camera di
Ken, e veniva usata solo da lui, a volte da suo fratello e.. da Kojiro.
Appena mise piede nella stanza, il capitano del Toho fu subito pervaso da
tanti ricordi piacevoli. Le loro prime volte, rinchiusi lì dentro tutti e
due un po' impacciati e imbarazzati..
E quando la signora Wakashimazu aveva trovato nell'armadietto accanto allo
specchio un tubetto di vasellina mezzo usato ed era andata a chiedere a Ken
se doveva comprarne un altro prima che quello finisse (era convinta fosse
qualche "pomata da calciatori"). Rise a quel pensiero, mentre guardava il
corpo nudo di Ken aprire l'acqua della doccia e controllarne la temperatura.
Gli si avvicinò furtivo e con le braccia gli avvinghiò la vita, facendo
aderire la sua schiena al proprio torace. Questi si rigirò nel suo abbraccio
per guardarlo in faccia.
-Non sei ancora stanco..?- gli chiese ricambiando la stretta.
-Non finchè ti vedo qui nudo davanti ai miei occhi..-
Si avvicinò ancora di più, facendo sfiorare le loro due virilità. Il
contatto rianimò subito le loro membra stanche e, per l'ennesima volta
durante quella giornata, le loro bocche si cercarono fameliche, dando vita
ad un bacio lungo e profondo.
Ken si aggrappò alla schiena di Kojiro, che sospinse entrambi nel box della
doccia. Quell'acqua fresca sulla loro pelle non fece altro che risvegliare
ancora di più il loro desiderio; Ken vide il compagno appoggiare la schiena
al muro, invitandolo con uno sguardo a prendere in mano le redini del gioco.
Questi si avventò su di lui aprendogli le gambe con una delle sue, andando a
stimolare con il ginocchio l'ormai evidente erezione. Allungò la mano per
prendere il tubetto di vasellina che teneva fra gli altri normali prodotti
da bagno che usava, tanto nessuno s'era mai preso la briga di capire a cosa
potesse servirgli e, non appena Kojiro, lo vide non riuscì a soffocare un
risata.
Strinse gli occhi quando il compagno lo violò con due dita per lubrificare
la bollente cavità pulsante, cercando di sentire solo il piacere che quel
contatto così intimo gli procurava. Mentre lo preparava ad accoglierlo, Ken
scese a baciare il turgore dell'amante, leccandone la punta per poi scendere
senza mai staccarsi giù fino ai testicoli, aumentando nel frattempo le
spinte della mano.
Quando Kojiro cominciò a chiedergli di più, gemendo in preda all'estasi,
questi lo accontentò prontamente penetrandolo con un movimento lento ma
deciso, desideroso anche lui di poter sfogare la sua eccitazione.
L'attaccante circondò il fianco del portiere con una gamba dando così a
quest'ultimo maggior spazio per poter spingere dentro di lui. Hiyuga poteva
sentire benissimo il membro duro e caldo che si insinuava in lui; un senso
di pienezza lo avvolse, mentre l'acqua corrente lavava via tempestivamente
il sudore che gli imperlava il corpo. Il dolore non faceva più parte di
quell'unione, conoscevano bene i ritmi e tempi l'uno dell'altro per impedire
che uno dei due potesse soffrire ancora durante l'atto.
Ken si muoveva dolcemente, cercando di dare maggior piacere possibile al
compagno, che nel frattempo massaggiava la propria virilità. Il portiere si
sporse per prendere la spugna azzurra che si trovava sul ripiano della
doccia e, imbevutala di acqua, la serrò con la mano attorno al membro gonfio
di Kojiro che non trattene un roco gemito.
La mano del karateka si strinse attorno a lui, regalando al ragazzo scuro un
fiume di emozioni forti mentre sentiva le gambe liquefarsi. Si aggrappò con
ancora più forza a Ken, che nel frattempo aveva aumentato la velocità delle
spinte.
Gli afferrò la lunga chioma corvina quando giunse il momento estatico in cui
si liberò; Ken venne dopo qualche attimo con un ultimo vigoroso slancio.
Le gambe di Kojiro cedettero e, dopo che Ken uscì da lui, si accasciò seduto
sul fondo della doccia, ansimando e aprendo la bocca per bere l'acqua che
scendeva ininterrottamente. Ken gli si sedette in grembo e cominciarono a
lavarsi così, l'un l'altro, consci di essere talmente stanchi da non
riuscire neppure a stare in piedi.
Era ormai sera quando il capitano del Toho si svegliò. Il peso che sentiva
sul petto era la testa di Wakashimazu che si era addormentato cingendogli la
vita con un braccio. Sorrise guardandolo dormire così beato, i capelli umidi
e lisci che si appoggiavano sul suo torace muscoloso andando a formare
strani ghirigori. Si accorse solo qualche secondo dopo di trovarsi sul futon
del compagno e che indossava dei boxer che probabilmente gli aveva prestato
quest'ultimo; gli sembrava di aver dormito per secoli, ricordava a fatica di
essersi trascinato fin lì dopo essere uscito dalla doccia.
"Beh, probabilmente era così che volevo passare il pomeriggio.." pensò
felice, accarezzando delicatamente il capo di Ken.
Fuori il paesaggio s'era tinto di rosso e arancione, con la luna che già
faceva capolino. Kojiro aspettò desto il risveglio del compagno,
contemplandolo e coccolandolo come il più prezioso dei tesori.
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