Disclaimers:
I personaggi sono di Takehiko Inoue, io sono sempre la poveraccia senza un
soldo bucato che ero quando ho acceso il pc, anzi, ci ho pure sacrificato
qualche ora di sonno…
Note :
HanaRu forever! Ma adoro anche Mituccio…
Mi dispiace per la babba
con lui ( almeno virtualmente ) ma questa gliela devo! Dopotutto non
dimentichiamo che anche lei è nata dall’immaginazione dell’ immaaanso Inoue
ed è perciò degna del nostro rispetto ( affetto sarebbe chiedere troppo… )
capito SEI-CHAN e ROXY?!
Note 2 :
io sono di base una scrittrice comica ed allegra, e questa one shot ( la
seconda in ordine di tempo, la prima è Rosas ) fa parte di una serie
basata sulle canzoni di un gruppo spagnolo, La Oreja de Van Gogh (
l’orecchio di Van Gogh ). Mi fanno impazzire! La maggior parte delle canzoni
sono riunite nella storia a capitoli che s’intitola come il loro ultimo
lavoro, “Lo que te contè mientras te hacias la dormida” ( quello che ti ho
detto mentre dormivi ). Le canzoni sono meravigliose, e mi impegno fin d’ora
a inviare via messenger gli mp3 a chiunque me li chiederà!
Troverete che cerco di evitare il più possibile
riferimenti temporali al fumetto…che ce volete fa?non sapevo dove
collocarla…
Spero che vi piaccia e che leggerete anche
le altre one shot ( sono tutte le canzoni che non rientravano nel racconto
in capitoli )! Un baci8 a tutti!
Marty
Dediche :
A Yukari, la felice sposa del sexy sempai cicatrizzato, come sempre! Sei
mitica! E poi a Denise, l’autrice della fantasmagorica saga di July ( a
leggerla tutte, marsch! Merita! )
Per concludere, alle ragazze dell’Ysal, che
mi hanno fatto conoscere il meraviglioso mondo delle fanfiction yaoi e
shounen ai, e a quelle di Manganet che mi hanno permesso di conoscere…YUKARIIIIIIIIIIIIIIIIII!
E una dediconissima a
Sei-chan, che da quella tenerissima ragazza
che è mi ha fatto complimenti lusinghieri ( anche correzioni, poco
lusinghiere per la verità…ma non si può avere tutto, no? ) riguardo a
Rosas ( di cui ha scritto pure le note…si nota la pubblicità occulta?
Leggetela…leggetela… ) e a Saya, che sono
state così carine da punteggiare di note la mia creazione, e last but not
least, la mia amikissima Sara,
sempre per le notine!
Ora finalmente… ( parappappà ) la fiction!
Un’ ultima cosina: in corsivo il testo della
canzone,tra parentesi la traduzione, tra gli asterischi i ricordi di Hana.
Per il resto, POV del suddetto rossino.
Non parlo
più!^^
Nadie como tu
di Marty
Nadie como tu para
hacerme reir
(nessuno come te riesce a
farmi ridere)
* “Takamiya, stupido
panzone! Se non smetti di mangiare, invece che con una prugnetta ti
ritroverai con un cocomero!”
“Ma perché ce l’avete
tanto con me? Anche Hana mangia come un bufalo, e nessuno gli dice niente…”
“Ma perché sfottere Hana
è come sparare sulla Croce Rossa…”
Nadie como tu sabe tanto
de mi
(nessuno come te sa tanto
di me)
“Vieni, Hana, parliamo un
momento. So che non ami più Haruko, ti conosco troppo bene per lasciarmi
abbindolare dalla sceneggiata che propini agli altri. Il punto, però, è che
io credo che tu non l’abbia mai amata… E dato che stupido non sei,
non fare quella faccia, sono sicuro che ormai l’hai capito anche tu…Non è di
lei che parli sempre…”
Nadie como tu es capaz de
comprender
Mis penas, mis
tristeza, mis ganas de vivir
(nessuno come te riesce a
condividere
le mie pene, la mia
tristezza, la mia voglia di vivere)
“Come puoi pensare che
per me cambi qualcosa! Mi conosci così poco? Andiamo! Sei sempre tu, no? Non
ti lascerò mai solo, lo sai, dovunque sarai ti sarò accanto, per asciugarti
le lacrime, stringerti nel mio abbraccio, come il fratello che non hai mai
avuto, fare a pugni con te e per te… sei il mio migliore amico e la mia
famiglia; questo niente e nessuno lo potrà mai cambiare!”
Tienes ese don de dar
tranquilidad,
de saber escuchar, de envolverme en paz
( hai il dono di
tranquillizzarmi,
di sapermi ascoltare, di
restituirmi la serenità )
“…..”
“Capisco”
“…..”
“Quindi questo ti ha
detto”
“..…”
“E tu?”
“…..”
“Come sempre, sembra che
tu non riesca a non mettergli le mani addosso!”
“…..”
“Lo so, i lividi non sono
esattamente del tipo che il tuo corpo vorrebbe fargli”
“…..”
“Forse hai solo paura!”
“…..”
“Sei sempre stato forte,
è vero, e anche un po’ sbruffone, ma di fronte all’amore torni ad essere un
ragazzo come gli altri…”
“…..”
“Aspetta, fammi finire.
Un ragazzo normale, ma comunque meraviglioso, forte e con un cuore grande.
Tu sei così, devi solo trovare qualcuno che lo accetti e capisca. Non si può
non amarti…Nessuno può… Viene spontaneo volerti bene, Hana…” *
Tienes la virtud de
hacerme olvidar
el miedo que me da mirar la oscuridad
( hai la capacità di
farmi dimenticare
quanto ho paura di
guardare in faccia l’oscurità )
Come uno scemo sono qui
fuori, con le spalle appoggiate al muro della palestra.
Sto aspettando…
Devo parlargli.
Ma per dire cosa? Tanto
lo so che finisce come sempre!
I suoi occhi sono troppo
grandi…troppo profondi…vorrei riuscire a guardarli, ma non ce la faccio…se
trovo l’idiota che dice che sul suo volto non ci sono sentimenti, lo obbligo
a fare un giretto nelle sue iridi nere screziate di blu cobalto, e poi gli
chiedo di ripeterlo…
Ho paura.
Di lui.
Devo ammetterlo.
Ho paura che se mi
affacciassi su quell’abisso non potrei più uscirne…
Neppure se me lo
intimasse proprio il suo proprietario…
Eppure non riesco a
starne lontano.
Anche se avverto il
pericolo…
Ho provato a fingere di
provare per lui solo odio, invidia, risentimento…tutti i sentimenti che
potevano supportare l’evasività del mio sguardo.
Ho addirittura finto di
amare Haruko, la sorella del capitano…per carità, è carina, ma in quanto a
cervello…certo non brilla! Come amica può anche andare, ma la sola idea di
superare quel livello mi storce la bocca in una smorfia…!
Come posso superare tutto
questo ( mi sento stupido a dirlo, ma è questo il nome di quello che provo )
terrore?
Dove posso trovare la
forza di spiccare il salto?
Sono solo…
Poi una mano stringe la
mia.
Mi volto.
E sei lì.
“Non la lascio, Hana. Non
puoi perderti, qualunque cosa accada e comunque vada a finire, perché ci
sarò io qui fuori ad aspettarti”.
Come ci riesci?
Solamente tú lo puedes
entender
y solamente tú te lo podrás creer
(solo tu puoi capirlo
e solo tu potrai
crederci)
Per tutte queste ragioni
ti sto scrivendo.
Gli altri non potrebbero
capire, o accettare, e forse neppure credere, che uno come me possa provare
sentimenti così forti e profondi per qualcuno e che lui, freddo ed
insensibile com’è (o meglio, come lo vedono), sia capace di tutta la
passione di cui farcisce, ogni giorno, il nostro rapporto.
Chiunque altro riderebbe
di quello che mi (ci) ha convinto a fare questo passo. Forse ci riterrebbe
troppo giovani per dare tanto peso a quello che ci lega.
Ma tu…
Tu lo sai.
Lo capisci.
Lo accetti.
E sorridi.
En silencio y sin cruzar
una palabra.
Solamente una mirada es suficiente para hablar
(in silenzio e senza
scambiarci una parola
ci basta un solo sguardo
per capirci)
Quando te l’ho
confessato, con la voce tremante piena della paura di perderti, è questo che
hai fatto.
Mi hai guardato negli
occhi per un lungo istante, come per scandagliare la mia anima, e poi mi hai
circondato le spalle con un abbraccio.
Per te ero sempre io.
Gay o non gay.
Siamo rimasti lì,
incuranti del tempo che passava.
Senza muoverci né
parlare.
Non serve, tra noi.
Ya son más de veinte años
de momentos congelados
en recuerdos que jamás se olvidarán
(sono già passati più di
vent’anni, di cui ho congelato i momenti
in ricordi che non
verranno mai dimenticati)
La prima scazzottata…
Il primo sorriso
condiviso…
Le prime marachelle…
Le sgridate dei grandi,
che ci volevano sempre più attenti, più buoni, più diligenti…e non ci hanno
mai accettato per come siamo…
Le nostre risate nate dal
niente, che ci riempiono il cuore di calore ed affetto…
La consapevolezza di non
essere mai soli…
Le prime battutine sulle
ragazze che mi rifiutavano, semplice tentativo da parte tua di
sdrammatizzare…
Tu mi hai sempre voluto
bene.
Mi hai sempre spinto a
fare la cosa giusta.
Mi sei sempre stato
accanto.
Per questo so che non
farai storie ma sorriderai ancora dandomi il tuo appoggio.
Per questo so che non
sarà così dura, perché non sarò solo.
Ancora una volta ti avrò
al mio fianco.
Nadie como tú para pedir
perdón
Nadie como tú valora esta canción
(nessuno oltre a te
merita le mie scuse
nessuno oltre a te può
capire il significato di questa canzone)
Mi sono infuriato con te,
quando mi hai detto di Haruko.
Quando, dopo una
settimana in cui mi avevi evitato, mi hai timidamente chiesto il permesso di
uscire con lei.
Mi sono sentito tradito.
Non volevo più parlarti.
O vederti.
La nostra amicizia era
crollata, e per quel che ne sapevo, date le fragili basi su cui, ora,
sembrava essere stata costruita, non c’era mai stata.
Ho rischiato anche di
rompere con la mia kitsune, sai?
Accecato dalla rabbia,
avevo infatti interpretato il tuo aiuto per metterci insieme come un
tentativo, peraltro molto sleale, di eliminare la concorrenza.
Così, quando gliene ho
parlato, ho sminuito, senza rendermene conto, i miei sentimenti ed il nostro
rapporto.
Ma poi, guardando il suo
sorriso solo per me, ho capito che sarei finito con lui in ogni caso.
Solo che, senza il tuo
aiuto, ci avrei messo tre volte il tempo necessario.
Anzi, se non fosse stato
per te, forse, non lo avrei mai stretto fra le braccia.
E così l’amore della mia
vita mi ha aiutato a riflettere su quello che realmente avevi fatto.
Ti sei scusato per
esserti innamorato (e per la prima volta nella tua vita) di una persona che
non mi era mai interessata davvero.
Ti sei scusato per
avermelo nascosto; e io, da do’hao quale sono, non ho capito quanto questo
ti sia costato.
E improvvisamente mi è
stato chiaro che, se le cose fossero andate diversamente, tu ti saresti
fatto da parte calpestando i tuoi sentimenti.
Per me.
Ed è per questo che,
mettendo da parte il mio orgoglio da Tensai, ti ho chiesto scusa.
Nadie como tú me da su
protección
me ayuda a caminar, me aparta del dolor
(Nessuno oltre a te mi
protegge
mi aiuta a camminare, mi
evita il dolore)
Ti sei fatto picchiare
per me.
L’ho saputo, sai?
Per non farmi rischiare
il posto in squadra.
Per non farmi soffrire
affrontando un amico.
Tutto questo è successo
oltre quattro anni fa.
Solo ora, alla vigilia
del mio ventunesimo compleanno, Hotta ha trovato il coraggio di raccontarmi
tutto.
* Ya son más de veinte
años de momentos congelados
en recuerdos que jamás se olvidarán
(sono già passati più di vent’anni, di cui ho congelato i momenti
in ricordi che non
verranno mai dimenticati)
“Avevano preso in
ostaggio mia sorella.
Mi avevano costretto ad
unirmi alla loro banda.
Volevano umiliarti.
Sapevano che non mi
avresti mai fatto del male.
Ed è stato allora che è
arrivato.
Aveva liberato mia
sorella, da solo, per non coinvolgere l’Armata e soprattutto te.
Si era preso tante di
quelle botte che non si reggeva in piedi.
Ma ha trovato ugualmente
la forza di dire con un mezzo sorriso
‘Questo è quello che
succede a chi vuole fare del male agli amici di Yohei Mito’.
E poi è caduto come un
sacco di patate”. *
Ho sentito inumidirsi le
mie guance.
Piangevo per te, amico
mio.
Per te, che sei come un
angelo.
Per le centinaia di cose
che hai fatto per me in questi anni, senza che io ne sia al corrente.
Piangevo per il tuo
affetto silenzioso, su cui ho sempre contato.
E piango anche adesso,
mentre ti scrivo questa lettera.
È il momento di dirti
tutto, per non avere rimpianti, qualunque cosa accada.
Y pasarán los años
y siempre estarás
buscando un plan
para que se hagan realidad los sueños
que soñábamos antes de
ayer
al dormir
hablando del tiempo que nos quedará por vivir
(passeranno gli anni,
e tu continuerai a
cercare il modo
di far diventare realtà i
sogni
che facevamo l’altro ieri
[sarebbe nel passato, ma
mi piace molto questa espressione ^^]
prima di dormire
parlando dei giorni che
ci restavano da vivere)
Tu sei il primo che ha
sempre voluto che io realizzassi i miei sogni, e che fossi felice fino alla
fine dei miei giorni.
Ora ne ho l’occasione.
Dopo l’ultima partita, il
rettore è venuto a cercarci con il coach, e ci ha chiesto di seguirlo nel
suo ufficio.
C’erano due uomini in
giacca e cravatta, che stringendoci la mano si sono presentati come addetti
alla campagna acquisti dei Los Angeles Lakers.
Ci avevano notato.
Volevano sapere se ci
interessava unirci alla squadra per la stagione successiva.
Alle nostre condizioni,
naturalmente.
Talenti come il vostro
nascono ogni cento anni, hanno detto.
Talenti.
Io e Kaede.
Allo stesso livello.
E lui ha pianto.
Per la terza volta nella
sua vita.
La prima è stata quando
l’ho battuto in un one-on-one durante gli allenamenti.
È rimasto immobile, al
centro della palestra, mentre le lacrime gli bagnavano le guance. Ha
sollevato distrattamente una mano per tergersele, neanche se ne era reso
conto il baka! E pensare che tutta la squadra si era fermata a guardarlo!
Allora tremando mi sono
avvicinato e gli ho chiesto dubbioso “Non…mi hai fatto vincere, vero?” al
che lui mi è saltato al collo piangendo come un agnellino da latte.
Proprio come ha fatto
quando, l’anno scorso, ho vinto il titolo di MVP.
Quella volta ha avuto la
conferma (se mai ce ne fosse stato ancora bisogno) del fatto che ormai
fossimo allo stesso livello (guarda che ne ho vinti altri, di one-on-one,
dopo quella volta! Che ti credi?!).
Ma stavolta…
È stato diverso.
È stato come se un nodo
nel suo cuore si fosse sciolto.
Stavolta ha visto tutti i
suoi sogni, i suoi desideri, le sue speranze fuse insieme in un unico,
perfetto disegno: io-lui-l’amore-il basket-l’America.
E non ci poteva credere.
Finché non ha visto le
nostre firme in calce al contratto con il logo LAL in alto a sinistra, ha
avuto paura che fosse tutto un sogno.
Il suo sogno.
Quello che è diventato
anche il mio.
Alla fine è tutto merito
tuo, Yohei.
Come sempre.
Ricordi quando, da
bambini, restavamo svegli la notte a parlare di cosa volessimo dalla vita?
Era una delle poche
occasioni in cui stavo sempre zitto, ad ascoltare i mirabolanti progetti che
facevi per il tuo futuro, progetti che ti vedevano, di volta in volta,
esploratore, astronauta, insegnante di filosofia ( ?! ), imperatore…
E io non parlavo, perché
non avevo neanche un granello della forza che sembravi possedere.
Non sapevo chi ero,
figurarsi se potevo sapere quello che sarei stato!
E ora è finalmente giunto
il momento che ti dica quello che voglio essere.
Voglio essere un
giocatore di basket.
In America.
Con Kaede.
Per quanto sembri
assurdo, io so che siamo nati per stare insieme, e non ho quindi neanche un
dubbio sui futuri sviluppi della nostra storia.
Incredibilmente, il sogno
è realtà.
Non riesco a credere alla
mia fortuna.
Capire cosa volevo
davvero ha coinciso con l’ottenerlo.
Il volpino dorme al mio
fianco.
Il suo profilo pallido è
bagnato dalla luce della mia torcia tascabile, che uso per vedere quello che
scrivo senza svegliarlo.
È così bello…
È tranquillo.
Sereno.
Fiducioso.
Lo amo.
E lo sa.
Ma mi scuoto e torno alla
lettera: voglio pensare solo a te, stanotte.
All’amico che ho avuto
sempre accanto.
E che da domani sarà al
di là dell’oceano.
Siamo destinati a non
riunirci?
Mi dimenticherai?
Mi ( Dio, come fa male
questo pensiero ) rimpiazzerai?
Non posso saperlo.
Ma la cosa che ti
garantisco è il mio affetto.
Per sempre.
Hanamichi.
Ps: Ore Wa Tensai Desu!
**********
Eccoci all’aeroporto.
Sono tutti qui.
Certo che sono
capoccioni!
Li abbiamo salutati ieri
proprio per evitare il momento dell’addio!
Beh, è bello vedere che
ci vogliono bene.
Si stringono attorno a
noi, e io li guardo di nuovo in volto, uno per uno, i nostri amici.
Akagi e Uozumi.
Kogure e Mitsui.
Fujima ed Hanagata.
Miyagi ed Ayako ( eh, sì,
alla fine il nano l’ha avuta vinta! ).
Maki e Kiyota…
Quest’ultimo mi si
avvicina e mi dice nell’orecchio “Sembra che alla fine sia tu la matricola
numero uno…” lo guardo spalancando gli occhi come due uova fritte.
“Ovviamente in futuro negherò sempre di averlo detto!” dice facendomi la
linguaccia prima di abbracciarmi. Credo che mi mancherà…
Ecco Haruko…
Quanto tempo è passato
dall’ultimo “Harukina cara!”?
Sorrido al ricordo,
mentre guardo lo sguardo velato di tristezza di Kaede.
E tendo il collo.
Che scemo che sono, non
puoi esserci.
Non ti ho detto che
partivo.
Né a te, né agli altri
dell’Armata.
Non avrei potuto
sopportare di separarmi da voi.
La lettera che ti ho
scritto l’ho lasciata sul tavolo della cucina…
Faccio ancora un cenno di
saluto con la mano, e poi affianco Kaede che si dirige verso il check-in,
quando…
“Hana! Maledetto testone!
Fermo dove sei! Non un altro passo o te la faccio pagare!”
Non è possibile!
Non puoi essere qui! Come
hai…?
Ci raggiungi.
Mi sei di fronte,
furente, con il viso congestionato e madido di sudore, chissà quanto hai
corso…ma cosa fai?
Tendi la mano alla
kitsune?
Gli sorridi?
Non capisco…
E capisco ancora meno
quando vedo che lui RISPONDE al tuo sorriso…
Certo, non è lo stesso
sorriso che fa a me, quello speciale e pieno d’amore…
Sembra piuttosto…
Un segno d’affetto…
È il primo sorriso che
rivolge a qualcuno che non sono io.
Tu, emozionato e
commosso, mi tendi un foglio di carta.
Io ti guardo confuso.
Allora tu, come tanto
tempo fa, mi abbracci forte.
Il tempo si ferma intorno
a noi.
E poi mi fissi negli
occhi.
Vedo i tuoi luccicare di
lacrime non piante.
Ti voglio bene, amico.
In quel luccicore leggo
la risposta di cui avevo bisogno.
Posso partire tranquillo.
Afferro la mano che Kaede
mi tende, mentre ci regaliamo uno sguardo così pieno di significati che il
nostro decollo inizia prima ancora di salire a bordo.
Mi volto verso la porta
d’imbarco.
Il mio sogno è lì, a un
passo da me, ed io lo raggiungerò stringendo la mano del mio sogno…
Come suona strano vero?
Tu resti lì, diventando
sempre più piccolo, con la mano ancora in alto, nell’ultimo saluto.
**********
Affondati nei nostri
sedili di prima classe ( andare a giocare nell’NBA ha i suoi lati positivi…)
chiudo gli occhi sopraffatto dal turbine di emozioni che provo in questo
momento, quando sento le dita fresche di Kaede che, accarezzandomi la
guancia, mi invitano ad aprire gli occhi.
Lo faccio, e lui mi
indica il foglio che mi hai dato tu, che ancora tengo stretto nel pugno.
Lo spiego, e lo scorro
velocemente.
Riconosco la tua
calligrafia, sempre frettolosa eppure chiara, e dopo averlo letto tirò un
sospiro di sollievo, che mi libera anche di quel po’ di tensione che ancora
mi pesava sul cuore.
Raggiungo la mano del
volpino con la mia, e guardo fuori dal finestrino.
La pista scorre veloce.
Trattengo il fiato quando
il carrello si stacca dal suolo.
Sorrido.
Ti porto con me, Yohei.
Nel mio cuore ti sento
vicino come se non mi fossi mai mosso da Kanagawa.
Ci vedremo presto, lo
sai?
Non ti libererai di me
così facilmente!
Ora dormo un po’, la
volpe sembra essere immersa nei suoi pensieri, ed io voglio godermi quel
poco di pace che mi resta…
Sicuramente quello
stacanovista del mio ragazzo, una volta in America, mi obbligherà a
massacranti allenamenti per non perdere la forma, in attesa dell’inizio
della stagione…
**********
POV Ru
Ti sei già addormentato…
Ma non dovrei essere io
il sonnacchioso?
Vabbè.
Approfitto del tuo riposo
per dare un’occhiata a quello che ti ha dato Mito prima della partenza.
Ero molto indeciso, sai
Hana, non sapevo come avresti reagito se mi fossi intromesso nelle tue
faccende, ma so come sei fatto.
Se oggi lui non fosse
venuto, qualcosa di te si sarebbe spezzato, ed io questo non lo posso
permettere.
Ho giurato di non farti
più soffrire.
E manterrò la parola,
costi quel che costi.
E poi, il tuo sorriso e
la luce nei tuoi occhi quando l’hai visto mi hanno ripagato di tutto.
La faccia di Mito quando
alle sei di stamane mi si è trovato davanti alla porta di casa è stata
clamorosa!
Gli ho detto solo “Noi
partiamo per l’America fra tre ore. Hana ti ha scritto questa. Credo che tu
debba leggerla.”
E a quanto pare l’ha
fatto, e poi si è precipitato all’aeroporto!
Degno amico della mia
saru rossa.
Allora, vediamo che dice
‘sto foglio…
“Y sin hablar sólo al
mirar
sabremos llegar a
entender
que jamás ni nada ni nadie en la vida
nos separara”
( “e senza parlare solo
guardandoci
riusciremo a capire
che mai niente e nessuno
nella vita
riuscirà a separarci”)
Hn.
Sono un po’ invidioso del
rapporto speciale che li lega…
Io non ho mai avuto un
amico così…
Ma per il mio cuore il
sorriso di Mito sta diventando importante.
Forse potrebbe essere
lui, il mio primo amico…
Beh, sarà solo qualcosa
in più da dividere col mio do’hao…
* owari *
ecco qua la nuova opera
di my love… ndKant
stavolta non era
male…almeno stavo con Kaede! Anche se…
DOV’E’ LA LEMON
PROMESSA?! NdHanaMinaccioso
Ehm…me non ancora
pronta…NdMarty
E lasciala in pace!
Già dovresti essere felice che qualcuno voglia scrivere di un do’hao come
te…ndRu
Ammmore grande…sapevo
che mi avresti difeso…*ç* autrice assente
Hana? Posso sempre
cambiare il finale…ndAutrice con sguardo maligno
POV Ru
Sono un po’ invidioso del
rapporto speciale che li lega…
Io non ho mai avuto un
amico…
Però…
Cos’è questo calore che
sento dentro di me se penso al sorriso di Yohei?
Ehi, da quando lo chiamo
per nome?
Eppure…Yohei…
Che suono dolce ha…
Forse sono stato troppo
affrettato a partire….
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Ti prego! Dimmi che
non è vero! Sei bravissssssssssssima! Immaaaaaaaansa! Ma non mi portare via
il mio volpino….sighsighsob…. ndHana
Ecco, l’hai fatto
piangere! Sei insensibile! NdSendoh
E tu che ci fai qua?
NdMarty
Semplice, se lo togli
ad Hana dev’essere mio! Che è ‘sta storia? Mito? Non è che puoi creare
pairing così, eh?! NdSendoh
Era solo uno scherzo,
porcospino, volevo solo far preoccupare Hana perché si scusasse! Io sono
HanaRu forever! Te vattene col merluzzo-Koshino! NdMarty
E io?ndMitsui
Tu, o immenso sexy
sempai (che sei di Roxy, voglio ricordare) se fai il bravo ti accoppio a
Mito…siete troppo carini insieme!
E io? NdHaruko
TE MUORI! NdYukari&Sei-chan
Sob…ndBabba
Alla prossima, con Un
Mundo Mejor ( un mondo migliore ) In attesa di L.Q.T.C.M.T.H.L.D (ovvero “lo
que te contè mientras te hacias la dormida”, mia opera magna!)!
Marty
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