NOTE: è il sequel di MY FAULT, ma non è death, anzi, è a lieto fine grazie a Naika che mi ha suggerito il finale. Grazie capo! Hai salvato lafic, Hana, Ru e me!!=P

Grazie anche a Hymeko con cui ho trascorso un bellissima giornata a milano! scusa ancora se ti ho fatto perdere tempo con il venditore e il sondaggista... non so proprio svicolare...-.-

 


 

My Pain

di Eny

Ancora la pioggia bagna il terreno morbido della sua tomba.
Da quanto sei lì, Kaede?
Minuti, ore, forse addirittura giorni.
Non te ne rendi conto.
Il volto sporco di fango, le mani graffiate, inzaccherate di terra.
Hai scavato per ore e adesso non fai altro che stare immobile, inginocchiato a fissare la lapide con sguardo vuoto.
Lentamente le immagini di te e Hanamichi insieme scorrono nella tua mente, le tue labbra pronunciano in parole mute tutto ciò che gli hai detto.
Una litania senza suono, e le tue labbra si muovono a rivivere quei momenti.
Sei buffo... sembri una marionetta dimenticata, senza fili, a cui si è intaccato il meccanismo per far muovere la bocca.
Sei davvero buffo e ridicolo, una marionetta inutile a cui manca chi gli da voce.
Continui a parlare... Parli e parli e le tue parole sono sempre le stesse, le tue risposte sono sempre le stesse a domande diverse, ma che chiedevano tutte unicamente affetto...

*Fai due tiri con me Ru?*
Non mi scocciare: sto dormendo.

(Sei stato cattivo Ru...)

*Kistune! Vieni a mangiare! Stasera ho preparato...*
Tsk! Non ho fame, ho già mangiato un panino.

(Lo sai che cosa hai fatto?)

*Kaede! Ti prego fermo! Mi...fai...male!!*
N..non fare la femminuccia...

(Non l' hai solo ucciso...)

*Ti amo Kaede...*
Hn..

(L' hai spinto al suicidio...)

*Stasera è il compleanno di Mitchy, vieni con me alla festa?*
Vacci da solo, non mi va.

(La sai quale è la pena per il suicidio, Ru?)

*Non mi sento bene Ru... credo di avere la febbre*
Il solito idiota!

(La Pena..)

*Mi ami Kaede?*

(E'...)

*Mi ami Kaede?*

(L' INFERNO!)

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!-


*Mi ami Kaede?*
-Si... si ti amo...Ti amo Hana...-

(Perchè glielo dici solo ora? Adesso che il rombo delle fiamme dell'inferno copre la tua voce?)

*Parlami Kaede...*
-Ti amo...Non piangere più...-

Hai ripreso a scavare con le unghie e con la disperazione, lo ami Ru, solo ora ti sei accorto di amarlo davvero.


*Dimmi qualcosa!! Ho bisogno di saperlo! Kaede parla per Kami!!!*

-Ti amo, ti amo alla follia piccolo, ti prego, non piangere più, non piangere più-

(Ora che gli hai strappato le ali bianche gettandolo nell'inferno dei peccatori e degli abbietti.)


*Dimmi che non ti amo invano, dimmelo...*
-No... no piccolo, io ti amo, ti amo davvero, non morire Hana...-


(In quell'inferno dovresti starci tu, Kaede.)

*Ti prego Kaede... dimmi qualcosa, mi ami? Voglio sapere solo questo... Ti prego*
Idiota, non ho tempo per le tue paranoie..


-No.. no non è vero! Non sei un idiota... Ti amo Hana, ti amo sul serio! Ti prego...non lasciarmi...- Le tue parole muoiono affogate nelle lacrime.

Guardi ancora quella lapide.
La tua mente sta andando alla deriva.
La tua razionalità sta scomparendo.
Fai paura Kaede.
I tuoi occhi blu del mare si trasformano.
Il tuo sguardo brilla di follia e dolore.
Brillano di follia, ma la disperazione li svuota di tutto.
Non hai ucciso solo Hana, hai ucciso anche te stesso ora, nel peggior modo possibile.
Ti sei ucciso dentro.
Il tuo dolore ha assassinato senza pietà la tua mente, il tuo ego, il tuo essere.
Ferite profonde e letali dalle quali non sgorga sangue ma follia.
Ma tu non te ne accorgi.
La follia ti invade, ti pervade, ma tu, tu sei ipnitizzato dalla foto sulla lapide.
Il suo sorriso, Dio quanto è dolce il suo sorriso.
Gli brillano gli occhi, la sua figura è cricondata dall'allegria di quel sorriso.
Ed era tutto per te.
-Mio piccolo Hana...Il tuo sorriso è bellissimo lo sai?-

(no, perchè non gliel'hai mai detto Kaede...)

Alzi il braccio e poggi la mano sulla lapide sporcandola un po' di terra morbida e nera. La accarezzi e le sorridi, lui è il tuo Hana, il tuo piccolo innocente do'hao.

-Tesoro, hai sonno vero? Dormi amore, dormi. Veglierò io il tuo sonno, piccolo...-

(ma lui non si sveglierà più Kaede...)

-Rukawa... cosa ci fai...- Ma tu non ascolti ne ti volti verso lo Shohoku.

Zittisci le loro parole di Mitsui con un lieve -shhh- portandosi il dito alle labbra, senza staccare gli occhi dal tuo piccolo Hana che dorme.

-Sta dormendo, non svegliatelo, lui ha tanto sonno, il mio do'hao- spiaghi loro sottovoce accarezzando la pietra di marmo freddo come se fossero i suoi caldi capelli color del fuoco.

-Rukawa...ma...mio Dio che ti prende?- la voce di Ayako è così stancamente impaurita, paurosamente stanca. Ma tu non l'ascolti. Con delicatezza rimetti a posto la terra da te smossa, la calda trapunta di Hanamichi.
La sua coperta. Gliela rimbocchi dolcemente con la paura di svegliarlo.
-così non avrai freddo Hana.- lo rassicuri.

(ma lui ormai è gelido Kaede)

-Rukawa kami! Sei impazzito..- Miyagi si china accanto a te urlando in lacrime scuotendoti malamente.
-Zitto!- lo ammonisci severamente. Ti giri ancora verso il tuo Hana che riposa sereno.
-Zitto, o lo sveglierai..-

(No Kaede! No! Hana non si sveglierà mai più...)

-Rukawa ti prego!- ti implora Mitsui anch'egli in lacrime. Tutti ti guardano in lacrime, tutti guardano il tuo Hana in lacrime. -Torna in te! Non andartene anche tu!- te lo chiede, col cuore in mano percuotendoti piano, senza avere la forza per farlo con più vigore.
Hanno già sofferto tanto Kae, non farli soffrire anche tu.
-Abbiamo perso lui, non lasciarci anche tu. Ti prego- ti scongiura. E' così stanco, Kaede, sono tutti così stanchi, stanchi di soffrire, stanchi del dolore che si portano dentro, stanchi, troppo stanchi, stanchi di tutto, stanchi di non dormire la notte, stanchi di piangere, stanchi di giocare senza vedere niente di rosso a parte le loro divise, stanchi degli incubi di quegli occhi nocciola che si spengono piano piano fino a vederli vitrei, spenti e morti; sono stanchi Kaede, stanchi, troppo stanchi.
Ma tu non capisci, non afferri. La tua mente non comprende, non lo vuole fare.
Ti volti ancora verso il tuo Hana, sei confuso, terrorizzato, lo guardi e speri in una risposta, perchè non capisci, non capisci.
Tu non riesci a capire perchè piangono, perchè sono stanchi, non lo vuoi capire, e lo guardi, guardi i suoi occhi chiusi rilassati nel sonno,

( il sonno della morte)

il suo volto abbronzato disteso,

(bianco come il marmo della sua lapide)

le sue labbra rosse,

(viola e fredde, come la morte)

il petto che si alza e si abbassa regolarmente per il suo respiro.

(un respiro che non c'è, il petto immobile, i polmoni congestionati, il cuore spompo. Lui è spirato, non respira.)

Aspetti una sua risposta, che non arriva.

(non parlerà mai più, è morto.)

-Ti prego Rukawa, torna in te, Hana è morto... morto...- tenta di convincerti Ayako.
-Lo so- rispondi meccanicamente. Una parte di te non acnora annegata nella follia.
-E' morto e l'ho ucciso io.- confessi gelidamente continuando a osservare la lapide e il suo sorriso. Non li senti i sussulti.
-Ru...kawa...Hana si.. è...- balbetta Kogure, non capisce, ora sono loro che non capiscono, che non vogliono capire.
Hana è morto, si è buttato dal balcone, si è suicidato.
Non capiscono, non capiscono.
-Si, lo so.- ammetti. - e sono stato io a spingerlo, colpa mia, solo mia.-
-Rukawa...no...- implora Ayako, tutti troppo fragili per sopportare la verità, ma a te non importa Rukawa, non importa perchè Hana non sta dormendo, Hana è morto, l'hai ucciso tu e non tornerà mai più.
-Oh, si. Io l'ho ucciso, io l'ho gettato all'inferno e io, lo veglierò sempre.-
Lo sguardo basso, colpevole. Non ti aspetti risposta, non ti importa nulla.
Quello che sai e che il sangue di follia tenta di celare è il tuo Hana ricoperto da una trapunta di terriccio freddo e putrido.
Quello che il sangue dell follia vuole nasconderti sono i suoi occhi chiusi in un sonno eterno che i tuoi baci non spezzeranno.
Quello che il sangue della follia vuole occultare è il rosso accecante dei suoi capelli su quella fronte non più abbronzata ma cinerea, l'immagine di un Hana la cui unica tonalità calda sono i capelli perchè la sua pelle bronzea è grigia ora.
Quello che il sangue della follia vuole eclissare è che lui è sordo ai tuoi richiami, cieco al tuo dolore, insensibile ai tuoi baci, inerte alle tue carezze, estraneo al profumo delle tue lacrime.

Morto.

(defunto)

-BASTARDO!!!- ti urla Mitsui in preda alla rabbia e al dolore. Miyagi e Akagi lo trattengono dal scagliarsi contro di te.
Ma tu non vorresti che lo facessero.
Il tuo primo pensiero è

(uccidimi)

'colpiscimi'.

-SEI SOLO UN FOTTUTUTO BASTARDO E CODARDO!!- urla -TU VUOI SEGUIRLO! TU VUOI ANDARE DA LUI, NON E' VERO?! VUOI LASCIARCI ANCHE TU! SEI SOLO UN FOTTUTO EGOISTA COME LUI!- strilla e strepita.
-Tu non puoi capire...- scuoti la testa rassegnato, nessuno può capire, nessuno.
-UN CAZZO! SIETE DUE FOTTUTI CODARDI! IL GRANDE TENSAI E' UNO STRONZISSIMO EGOISTA! CI HA LASCIATI, SE NE E' ANDATO PREFERENDO LA VIA PIU' SEMPLICE! NON HA PENSATO CHE AVREBBE FATTO SOFFRIRE NOI! NON CI HA PENSATO! SE NE E' ANDATO E BASTA! DICEVA DI ESSERE IL PIU' FORTE, IL PIU' GRANDE! E INVECE SI E' UCCISO! E ORA TU VUOI SEGUIRLO! TU, VOI SIETE DEI FOTTUTI CODARDI!- urla e strepita, le lacrime smentiscono la sua rabbia in un dolore profondo.
Non e' arrabbiato: è distrutto.
Perchè lui voleva veramente bene ad Hana, e non l'ha aiutato quando ne aveva bisogno.
Perchè nessuno di loro è riuscito a capire che le sue risate negli ultimi tempi erano più false che mai.
Nessuno ha notato i suoi occhi sempre lucidi, i suoi sorrisi sempre più amari.
Nessuno lo ha notato, e lui li ha lasciati.
-E' COLPA MIA! LO CAPISCI QUESTO?! E' COLPA MIA!- strilli, non lo sopporti più, quel dolore straziante è solo tuo, solamente tuo.
Perchè tu l'hai spinto giù da quel balcone!
Tu sei stato il suo Dio della morte, e la tua crudeltà la crudele falce che è calata su di lui.
-NO! E' COLPA TUA QUANTO MIA...QUANTO NOSTRA! PERCHE'...- ma la sua voce si spezza, guardalo Kae, si spezza e lui cade al suolo, la sua espressione distrutta. Il loro dolore, guardalo Kaede, guarda la loro disperazione, è tutta colpa tua.
-Perchè eravamo suoi amici...e non ci siamo accorti che stava male...se ne è andato senza darci il tempo di chiedergli scusa per tutte le volte che..l'abbiamo preso in giro senza motivo...- singhiozza Mitsui, guardalo Kaede.
Hai ucciso Hana e distrutto loro.
-No. E' colpa mia. Perchè io...non ero suo amico. Noi due...noi due stavamo insieme.- ammetti la tua colpa in ginocchio, a testa bassa, le braccia in grembo, gli occhi chiusi e la voce in un sibilo urlante di dolore.
Non alzi il volto. Continui la tua confessione.
Continui a confessare la tua colpa sperando che una volta finito, il loro senso di colpa si dissolverà trasformandosi in odio nei tuoi confronti sommandosi a quello che già tu provi per te stesso. E quando lo raggiungerai, loro non soffriranno più, loro non verseranno lacrime ma sputeranno sulla tua tomba.
-E colpa mia perchè stavo con lui. E lui mi amava, mi amava alla follia e io... io invece...invece io non ho avuto il coraggio di ammetterlo. Lo trattavo male, quasi volutamente per farlo soffrire. Io l'amavo da impazzire...e...e per questo avevo paura .Non lo ammettevo a me stesso che lo amavo più di quanto immaginassi. Avevo paura. Perchè accettarlo avrebbe voluto dire aprirmi troppo. Se lui un giorno se ne fosse andato, io avrei sofferto troppo. Avevo paura. Così lo trattavo male, lo ferivo. Avevo troppa paura che questo mio fin troppo vasto amore uscisse dalle catene. E lui... lui soffriva, soffriva troppo.- ancora piangi Kaede. Le tue frasi sono scoordinate, ripetitive, confuse.
Il tuo dolore, forse, o la tua poca inclinazione alla dialettica ti rendono un pessimo oratore.
-E me lo chiedeva sempre se lo amassi, e io stavo zitto, non dicevo nulla, lo ignoravo. Mi chiedeva sempre cosa provassi per lui...mai una volta gli dissi che lo amavo...mai.- sputi con dolore e disperazione.
-MI IMPLORAVA DI DIRGLI QUALCOSA!!! E IO TACEVO!!! SE IO GLI AVESSI RISPOSTO, SE IO L'AVESSI AMMESSO CHE PER ME ERA VITALE... SE LUI MI AVESSE ABBANDONATO, COSA AVREI FATTO?! COSA?! E IO STAVO ZITTO E LUI... LUI ME L'HA CHIESTO E RICHIESTO FINCHE'...- la tua voce si spegne della sua pazzia, si svuota totalmente.
-Finchè me l'ha chiesto ancora. L'ultima volta. Sul balcone. E ancora io non ho risposto e lui ha pianto e io stavo male ma non ho fatto nulla. E lui urlava ancora di dirgli qualsiasi cosa, ma di rispondergli...- ti interrompi, la sequenza di quei momenti ti stupra la vista e ti uccide la mente. Le sue urla che ti risultano mute ma urlanti di dolore. Quegli occhi, Kami i suoi occhi.
Grandi, enormi, spalancati e disperati.
Ti annientano, ti distruggono del tutto.
-E ancora tacevo voltandogli le spalle per non vedere quegli occhi. Poi i suoi singhiozzi sono diventati strani, la sua voce, strana e mi ha detto 'Ok.. ho capito' e... mi sono girato e l'ho visto lasciarsi cadere... Non ci credevo. I suoi occhi erano... erano... e io ho provato a prenderlo ma lui è... caduto- balbetti alla fine, quasi sconnessamente. Perchè è come se stessi facendo una telecronaca in diretta Kaede. I tuoi occhi sbarrati verso il suolo non vedono la terra, ma quegli istanti fatali.
Vedi e racconti.
E tremi.
Di dolore e di paura.
Prova ad allungare nuovamente la tua mano quando lo vedi cadere. Ma afferri l'aria.
Troppo tardi Kaede.
-E ora lui... è all'inferno-
non ci avevi mai creduto all'inferno, e ora, ora guardati Kaede. La morte sconvolge, travolge e miete.
Ma le vere vittime non sono coloro che vengono colpiti dalla falce.
Le vere vittime, sono quelle che la falce risparmia.
-Voglio andare da lui...- confidi con un filo di voce. Una voce stanca che non è più la tua.
Stanco anche tu.
Come loro.
Più di loro.
Vuoi solo dormire ancora accanto al tuo Hana.
Non ti importa se è in una bara.
Perchè poi ti dovrai svegliare e raggiungerlo all'inferno. Non puoi lasciare che soffra anche da morto.
Sei stanchissimo Kaede, non ce la fai più. Gli occhi ti si chiudono e ti senti intontito.
-Voglio solo dirgli che lo amo.- mormori e poi svieni.

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Kaede spalancò gli occhi di scatto. Un senso di atroce angoscia gli invadeva le membra. Il soffitto bianco sopra di lui non riusciva a riconoscerlo.
Panico.
Provava quello.
Un senso di angoscia e panico che non lo faceva respirare.
Non ricordava nulla di quello che era successo, aveva la mente offuscata.
Eppure aveva la sensazione di aver fatto un incubo tremendo. Un lungo incubo.
Ma non ne ricordava le fattezze.
Lasciò andare le coperte che, solo ora, si accorgeva di stringere convulsamente.
Un mugugni gli fece abbassare o sguardo e rimanere senza fiato: Hanamichi dormiva placidamente con la testa appoggiata sulle sue gambe.
Nel vedere quell'immagine, Kaede si sentì nuovamente pervarso dall'ansia, dal panico e...di dolore.
Gli occhi gli pungevano per le lacrime che premevano per uscire, un nodo gli si stringeva in gola.
Nel suo stomaco si rimescolavano gioia, paura, senso di colpa.
Ma non riusciva a capire perchè.
Non ricordava nulla di quello successo, ma...
Hanamichi era lì, con lui

(vivo)

Sussultò a quel sussurro dei suoi pensieri. Avvertendo il lieve movimento Hanamichi si svegliò mugugnando alzando la testa.
Gli occhi castani si spalancarono per la sorpresa e la gioia.
-Sei sveglio!- sussurrò il rossino constatando l'ovvio. Solo allora Kaede si accorse di aver trattenuto il fiato. Si ritrovò ad annuire inconsciamente. Stava per chiedere cosa fosse successo e perchè era in ospedale (dato l'ambiente e l'arredamento asettico non poteva che ssere lì), quando vide lo sguardo del giovane: felice, eppure.. triste. Melanconico, come se quella gioia e quel sollievo non riuscissero a lenire quella tristezza. Come se quel sentimento non fosse la tristezza di un momento, ma una radicata profondamente, una costante in quegli occhi e in quell'anima.
Un flash balenò nella sua mente.
Gli stessi occhi, ma quel fondo di tristezza tramutato in disperazione.
Occhi colmi di lacrime.
Hanamichi piange.
Piange disperatto e lo vede cadere.
Verso il nulla.
Verso il vuoto.

(verso l'inferno)

Lontano da lui per sempre.

Sussultò terrorizzato e allungò una mano a stringere quella che Hanamichi gli stava per poggiare sul volto.
La afferrò con disperazione, per prenderlo, per non farlo cadere.
-Kitsune sicuro di sentirti bene?- chiese lui preoccupato. Ancora annuisce, ma mente.
No, non sta bene. Ha paura, e non sa perchè.
Angoscia e terrore, senso di colpa e dolore che non riesce a spiegare.
-Cosa..è.. successo?- domandò sconnessamente. Lo domanda, ma la risposta non gli interessa se in quelle parole non riuscirà a capire perchè ha così paura.
-Sei un do'hao!!- urla Hanamichi shockandolo.
-Tra i due, sei tu l'idiota!- ribadisce. -Ti sei addormentato in bicicletta e ti hanno investito! Sei rimasto in coma per una settimana! Mi hai fatto prendere un colpo stupida volpe! Possibile che tu non riesca a tenere gli occhi aperti per più di un allenamento di basket?!- in quelle parole tutto il suo spavento, la paura provata, il sollievo di vederlo ancora sveglio.
Di riaverlo con se per quel poco che la volpe gli concedeva.
Ma non aveva importanza ora. Kaede era sveglio. Tutto il resto non contava.
Kaede a vedere ancora quegli occhi, quella voce, quella preoccupazione e quella paura, gelò nuovamente.
E di nuovo il terrore lo invase. Lo abbracciò di scatto zittendo quella valanga di parole. Lo strinse stretto per non ladciarlo andare per non farlo soffrire.
-Perdonami piccolo- sussurrò. -Mi dispiace, non volevo farti preoccupare, non ti lascerò mai, mai, mai. Te lo prometto Hana.- lo strinse ancora più forte. Voleva che sapesse, che ne fosse sicuro che non pensasse che lui non lo amava perchè...

(io ho provato a prenderlo ma lui è... caduto)

Lo amava, e lui DOVEVA saperlo.
-Kaede...- Hanamichi voleva guardarlo negli occhi. Voleva verificare se davvero il volpino avesse detto quelle frasi perchè lui non lo aveva mai fatto. Ma Rukawa lo stringeva forte, come se in quella settimana avesse provato a raggiungerlo, senza riuscirci.
-Shhh...- lo zittì allontanandolo da se, asciugando le lacrime che Hanamichi versava senza accorgersene con i palmi delle mani porgendogli un sorriso dolce.
-Qualsiasi cosa accada, io starò sempre con te Hana. Hai capito?- gli spiegò fissandolo negli occhi nocciola increduli. -Ora sorridi piccolo, le lacrime non si addicono al tuo volto.- raccomandò. Il rossino annuì esibendosi in un sorriso radioso che strinse il cuore a Rukawa.
Di nuovo quella sensazione, di nuovo il cuore stretto in una morsa.
-Hai un sorriso bellissimo, lo sai?-

(no, perchè non gliel'hai mai detto)

-Kaede sicuro di stare bene?- domandò bonariamente. Era sinceramente sorpreso: mai e poi mai Kaede si era comportato così dolcemente con lui.
-Do'hao...- Kaede scosse rassegnato la testa. Era proprio un do'hao. Il suo do'hao.
Nulla gliel'avrebbe portato via...

(Io l'ho ucciso...)

Si portò una mano alla tempia mugugnando. Ancora quei sussurri indistinti che sembravano venir direttamente dall'oblio da dove era emerso.
-Stai male?!_ chiese ansioso il rossino, terrorizzato all'idea di vederlo ancora dormire.
Rukawa mentì nuovamente scotendo la testa.
-Sei sicuro ti chiamo...- si interruppe quasi per abitudine, aspettandosi un secco 'piantala di scocciare! Ho detto che sto bene!' da parte del compagno.
Ma che non giunse mai.
-No, veramente, sto bene. Un capogiro, nulla si grave.- rispose invece chiudendo stancamente gli occhi, Doveva capire.
Doveva assolutamente capire da dove venivano quei sussurri.
-Forse è meglio che riposi un po'. Ti lascio da solo...

(CI HA LASCIATI!!)

...così puoi riposare...

(il sonno della morte)

...tranquillo-
Rukawa spalancò gli occhi di scatto. L'angoscia pervadeva le sue membra come un grave senso di soffocamento. Afferrò il rossino per il polso impedendogli di alzarsi.
-No..- ansimò. -Non lasciarmi.- pigolò con terrore.

(se ne è andato senza darci il tempo di chiedergli scusa !)

-Kaede che hai?! Che ti prende?!-

(Ti prego...non lasciarmi...)

-Stai qui con me- pregò. Hanamichi esitò preoccupato. Rukawa era diverso dal solito, e, sebbene il suo cambiamento lo avesse portato ad esser emolto più gentile con lui, non voleva che setsse male. A costo di riavere il vecchio Rukawa.
-Si, d'accordo. Io, vado ad avvisare il medico che ti sei svegliato, torno subito.- spiegò incerto. Kaede lo attirò a se poggiando le sue labbra a quelle del rossino, baciandolo con riverenza, con dolcezza, come sentiva di non aver mai fatto prima.
Quelle labbra erano calde, ma sapevano di lacrime e di dolore.
Un dolore che aveva causato lui.

(Sei stato cattivo Ru...)

Le violò con tenerezza, quasi con disperazione, crogiolandosi nella speranza di essersi sbagliato che quelle lacrime percepite con i baci non esistessero o che fossero solo una breve presenza per la preoccupazione che Hana aveva provato con lui in coma.

(lui ha pianto e io stavo male ma non ho fatto nulla)

Scacciò ancora quel sussurro esplorando con curiosità, con apprensione quell'antro caldo.

(ti prego, non piangere più, non piangere più)

Ancora quel sapore amaro, di dolore. Impregnato a fondo, totalmente saturo di quelle lacrime e di quella sofferenza.

(ti prego, non piangere più, non piangere più)

Non era la tristezza di un attimo. Era colpa sua.
Una tristezza logorrante, intossicante che ogni sua gelida parola, sguardo e azione gli avevano causato.
Sofferenza.
Silenziosa.
A causa sua.

(E' COLPA MIA!)

Si staccarono dopo pochi secondi. Lo sguardo caldo e castano incredibilmente liquido.
Liquido di passione, sorpresa.
E amore. Infinito amore.

(lui mi amava, mi amava alla follia )

-Ru...- balbettava sconnessamente. Non capiva: Rukawa non l'aveva mai trattato con tanto amore.

-Shhh...- lo zittì Kaede posando nuovamente le labbra sulle sue. Voleva cancellare il suo dolore con i baci. Eliminandolo definitivamente con le sue carezze, con il suo affetto.

(non piangere più, ti prego)

-Non piangere più, ti prego.- sussurrò il volpino ad occhi chiusi a pochi millimetri dalle labbra appena sfiorate.
Hanamichi spalancò di scatto gli occhi, come un bambino che credeva di aver nascosto la marachella e invece scopre che i genitori ne sono sempre stati a conoscenza. Rukawa socchiuse gli occhi colmi di pentimento.
-Non piangere più, ti prego. Non più...- lo strinse con foga a se affondando le dita della mano destra nei capelli setosi e rossi. Fece si che il capo del rosso affondasse nell'incavo della sua spalla.
Superato il primo momento di sorpresa, Hanamichi ricambiò l'abbraccio con sollievo e disperzione.
-Ti amo Kaede...- bisbigliò

(mi ami Kaede?)

Sakuragi serrò gli occhi,

(mi ami Kaede?)

trattenne il fiato,

(mi ami Kaede?)

strinse spasmodicamente il camice dell'amante,

(parlami Kaede...)

pronto, a sentire le orecchie scoppiare,

(parlami Kaede...)

il rumore assordante,

(parlami Kaede...)

il roboante tuono del silenzio che era sempre seguito a quella parole.

(Dimmi qualcosa!! Ho bisogno di saperlo! Kaede parla per Kami!!!)

Rukawa sussultò. Ancora quei sospiri della sua mente. Sussurravano cose che la sua mente non riusciva a udire, ma che arrivavano dritte al suo animo.

(Ti amo, ti amo alla follia piccolo, ti prego, non piangere più, non piangere più)

-Ti amo, ti amo alla follia piccolo, ti prego, non piangere più, non piangere più- sussurrò affranto.
Seguì il silenzio. Hanamichi socchiuse gli occhi, il cuore più leggero.
Era felice.
-Era ora Kitsune. Mi hai fatto aspettare tanto.- lo sfottè bonariamente, nella voce vibrava chiara l'emozione e la gioia.
-Perdonami piccolo. Ti prego, perdonami- Hanamichi annuì contro la sua spalla senza staccarsi da lui, come se temesse che riaprendo gli occhi si fosse svegliato dal magico sogno in cui si trovava.
-Andrà meglio ora, Kaede?- domandò timoroso.
-Certo, certo.- lo rassicurò. Rimasero così, abbracciati per lunghi e brevissimi minuti, finchè Kaede sentì qualcosa bagnargli la spalla. Prese il compagno per le spalle portandoselo di fronte agli occhi. Quelli del rosso erano gonfi e umidi, le guancie color delle fragole, imporporate da lacrime trasparenti che dipingevano di rosso. Le raccolse con le labbra scoprendo che queste non erano amare come quelle avvertite quando lo aveva baciato. Erano dolci, inebrianti.
Lacrime di felicità, ed erano merito suo.

(l'hai portato via dall'inferno...)

-Ti avevo promesso di non piangere più..- Si rimproverò asciugandosele forsennatamente col dorso della mano. Rukawa sorrise a quelle parolefermando il suo gesto afferrandogli con delicatezza il polso.
-Queste, queste le puoi versare. Sono le lacrime più dolci che esistano.- e di nuovo le loro labbra si congiunsero. Niente sapore di amarezza, niente dolore.
Solo felicità.

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Di nuovo buoio attorno a te Kaede.
Cosa vedi?
Il nulla.
C'è buio e tu sembri galleggiare.
Ma nonostante questo ti senti pesante, pesantissimo.
-Dove sono?- mormori confuso.
Ah! Bella domanda!
Dove sei? Prova a pensare Kaede, cosa hai fatto?
-Io... Hana!- splanchi gli occhi colpito da quella folgorazione.
Bhe, meglio tardi che mai, eroe!
Hana! Giusto, Hana! Dove è Hana?
-Hana!!!- urli il suo nome? Saggio metodo per trovarlo, ma credi davvero che lui ti risponda? Pensaci bene Ru, lui E' IN GRADO di risponderti?
-Io...non ricordo... dove sono? Dove è Hana?- certo che sei proprio monotono volpino! Non ricordi? Facile dimenticare vero? Tutto molto più semplice!
-Hanaaaaaaaa!!!!-
Hana, Hana, Hana! pensaci stupido, pensaci! Sai solo chiamarlo! Ma perchè non usi il cervellino? Ricordi Kaede PERCHE' lui non risponde?!
Te lo ricordi, o devo rinfrescarti le idee?
-Hanamichi...- mormori sconsolato.
Oh ma allora proprio non vuoi ascoltarmi! E' inutile che lo chiami! Ricordi? Lui NON può risponderti Kae! E sai perchè?! Lo sai perchè non ti può rispondere?
-No... io non lo so... voglio Hana!- Oh bhe! Se vuoi Hana dovrai camminare un bel po'! Perchè se non ricordo male lui è morto, Ru. E fino a prova contraria sei stato TU ad ucciderlo! Ricordi ora? Te lo ricordi Hana sul balcone che si lascia cadere? Te ne rammenti ora genio?
-No...no... no!!! Hana! Lui era con me! In ospedale!- Oh si! L'ospedale! E' vero, c'era un ospedale e c'era il tuo Hanamichi. Ma non l'hai ancora salvato Ru! Lo vuoi salvare?
-Rivoglio Hana! Io lo amo! Lo rivoglio!- giustissima osservazione e ottima motivazione per sbraitare in questo modo Kae. Tu rivuoi Hana! E io ti aiuterò a riprenderti il tuo Hana, ma! Ma per recuperare il giovin rossino dovresti ricordarti dove lo hai spedito? Te lo ricordi vero Ru?
-Hana... no... dove è Hana..- Ah! Tipico tuo dimenticarti dove appoggi le tue cose: le chiavi, la tuta, la cartella, Hana...! Tutto normale! Quindi te lo dirò io! Hana è all'Inferno caro il mio volpacchiotto un po' fessacchiotto! All'inferno! Perchè i suicidi vanno lì, te lo ricordi ALMENO questo, Kae?
-Lui era con me... all'ospedale... era un incubo...lui..è vivo- si Ru, forse era solo un incubo! Ma perchè rischiare? Forse anche questo è solo un incubo, ma PERCHE' rischiare? E se non fosse stato solo un incubo? E se quella carretta a quattro ruote che ti ha stirato come un fazzoletto abbia fatto si che tu vedessi il tuo futuro? Se Hanamcihi non fosse ancora in salvo? Perchè VUOI rischiare? Forse l'hai salvato nella realtà. Ma se quella non fosse la realtà ma solo un sogno e questo non solo un incubo ma la realtà? Rischieresti di averlo salvato solo nei tuoi sogni, quindi, se lo ami veramente, non è meglio aiutarlo anche qui?
-Io... si... credo.. di si...- oh bene! Vedi che quando vuoi ragioni? Te lo chiedo un'ultima volta eroe, vuoi andare nella fornace indiavolata a riprenderti il bel Hanamichi?
-Si... lo rivoglio...voglio salvarlo...- Bravo Ru! E allora andiamo a riprendercelo! L'inferno non è poi così lontano!
Anzi! E' proprio a due passi!
-Io... sento qualcosa...- che ti dicevo? è qua vicino! Che udito raffinato Ru! Senti qualcosa? E dimmi sai riconoscere questo 'qualcosa' oppure no.
-Hana...- non saprei Ru... non so se dartela buona! Insomma ultimamente ripeti sempre Hana, Hana! Come faccio a sapere se hai riconosciuto la voce o è solo una delle tue invocazioni?
-Hana! E' Hana!- costati agitandoti furiosamente cercando di vederlo. Mi sa che devo dartela buona...
Ancora quel rumore, a cui se ne aggiunge un altro. E' un gioco abbastanza divertente Ru! Indovina cosa sono questi suoni!
-Hana! Hana sta piangendo!- mmm... non ti facevo così abile... e l'altro? Quello scricchiolare cosa è quel suono? Usa il cervello Ru... cosa può essere?
-Fuoco...- ansimi attonito. Ma così non vale! Lo hai visto! E poi che ti aspettavi di trovare all'inferno? Foche che danzano? E' logico che sia fuoco!
Vedi le fiamme sotto di te. Bagliori rossi e gialli, arancioni e scarlatti che illuminano il nulla in cui sei. E tra quelle fiamme, scorgi una figura, un figura famigliare, rannicchiata che con i suoi singhiozzi sovrasta il roboante tuono delle fiamme.
-Hana!!!- mmm... complimentoni! Che bravo: hai indovinato!
Ti avvicni sempre di più ad tuo amore. E' strano Ru: è rannicchiato si tappa le orecchie con le mani. Dondola avanti e indietro, gli occhi chiusi da cui comunque sgorgano lacrime.
Piange Ru, lo vedi?
-Hana!!! Hanamichi!!!- e urli e urli, Kae, ma a che ti serve? Il fuoco, i suoi singhiozzi, le mani che gli coprono le orecchie... come pretendi che ti senta?
Lui sembra non accorgersi delle fiamme, Rukawa, sembra non vederle, ne sentirle. Sta lì, rannicchiato avvolto nel fuoco a piangere.
-Hanaaaaaaaaaaaaaaa!!!- provi ad avvicinarti e scopri di avere un paio di ali attaccate alla schiena. Di che ti stupisci? Grazie a cosa credi di aver volato fino ad ora?
-Hanamichi!!! Do'hao!! Mi senti?! Rispondimi!!- certo che tu sei più cocciuto di un mulo. NON TI SENTE!! Comincio a credere che tu sia sordo di natura...
Provi ad avvicinarti, ma le fiamme sono troppo alte, il calore troppo intenso. Ricoprono Hanamichi che pare estraneo a tutto ciò, rinchiuso nella sua disperazione.
Ti ripari il volto con le braccia mentre le tue ali dalle piume nere, a memoria del tuo peccato ma a testimonianza della tua possibilità di redimerti, sbattono allontanando il fuoco che vuole divorarti.
Avanti Ru! Non puoi entrare nelle fiamme a meno che lui non ti senta.
Ma non ti sente! Devi usare la formula magica volpino! Pensa, pensa Ru! La formula magica!
-Hana!!!!!- continui a strillare sperando che lui ti oda. Ma le fiamme sono più alte e più fitte e Hanamichi sembra ancora più lontano.
Piantala di chiamarlo!! Ragiona! Usale! Le parole le hai in gola, le hai nella mente, le hai soprattutto nel cuore! Usale Ru! Solo così puoi salvarlo! Non posso dirtele! Arrivaci! Le parole che lo hanno salvato in quell'ospedale lo salveranno anche qui! Usale Ru! PER KAMI USALE!
-Hanaaaaa!!!!- strilli ancora più forte, le lacrime ti rigano il volto. Non riesci a salvarlo, non mi ascolti.
Incurante del fuoco gli tendi una mano e bisbigli quelle parole, quelle che anche sussurrate risuonano più forti dei singhiozzi e del ruggire delle lingue infuocate:
-Vieni via con me piccolo, voglio salvarti.- lo implori. Le fiamme sembrano ritrarsi. Bravo Kaede, ce la stai facendo.
-Vieni via con me piccolo, ti amo, vieni via con me...- scongiuri tendendo maggiormente la mano.
E Hanamichi ti sente.
Bravo Ru, lo hai salvato.
Alza il volto rigato dalle stille salate. Il suo sguardo e sorpreso e incredulo nel vederti con quelle splendide ali rifulgenti di tenebra dove il fuoco dell'inferno scaglia le sue luci bollenti.
-Ru...- pigola incredulo abbassando le braccia che gli coprivano le orecchie lentamente. I suoi occhi liquidi incatenati ai tuoi. Sorridi.
-Sono qui per te. Sono venuto a prenderti. Mi dispiace di averti mandato in un posto tanto brutto. Puoi perdonarmi piccolo? Verrai via con me?- domandi con dolcezza.
Hanamichi si alza di scatto e ora quelle che vedi sono lacrime di felicità mentre annuisce con un sorriso gioioso sulle labbra.
Ti precipiti in picchiata tendendogli nuovamente la mano e anche Hanamichi distende il suo braccio per afferrarti.
Stringi con forza le sue dita mentre le fiamme scompaiono di scatto. Nel momento stesso che lo afferri, il tuo compagno sembra oltrepassare una barriera in un cerchio di luce che aderisce alle sue forme scorrendo verso il basso come un laser bianco e man mano che la sua figura viene percorsa da quell'anello, diventa più splendente mentre sulla sua schiena si aprono due ali bainche. Intorno a voi è tutto inondato di luce e i vostri occhi sono incatenati e dolci. Lo attiri a te e lo abbracci e distrattamente noti che anche le tue, di ali, ora sono candide.
-Bentornato Hana...- gli sussurri stringendolo ancora di più.
-Ora sono in paradiso.- risponde lui.
Bravo Ru. Lo hai salvato da te stesso.

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Sussultò svegliandosi di scatto senza aver il coraggio di aprire gli occhi. Aveva paura ad aprirli.
Era di nuovo nel suo letto. A casa. Era tornato quella sera dall'ospedale dopo due settimane di degenza in seguito al suo risveglio.
Aveva il cuore che gli martellava furiosamente nel petto e temeva a muoversi.
Anche quella volta, non ricordava ancora nulla di quello avvenuto mentre dormiva. Eppure stavolta non provava senso di angoscia, ma solo sollievo, anche se il timore che quel sollievo fosse solo un'illusione lo paralizzava. Aprì lentamente gli occhi: buio.
Una scarica di panico lo travolse.
Buio? Come era possibile che fosse buio?
L'ultima cosa che... avvertiva...era...luce.
Tanta luce.
Luce bianca e calda.
Senza muovere la testa dalla sua posizione rivolta al soffitto, allungò timidamente la mano tastando il materasso accanto al lui cercando Hanamichi.
Ma il materasso era freddo. E vuoto.
Il suo primo incoerente pensiero fu: ' non può essere..l'ho salvato..'.
Lo accantonò immediatamente senza neppure chiedersene il significato.
Ricordava di essere tornato a casa quella sera e avevano fatto l'amore. Non una, ma tante volte che non ricordava nemmeno il numero. E ognuna di quella valeva più di mille amplessi avuti in passato.
Perchè lui non usava Hanamichi, lo amava, ed era bellissimo.
Ma accanto a lui, appoggiato a lui, non c'era nessuno. Non voleva che fosse stato tutto un sogno, non voleva.
Non voleva che quell'angoscia, ricordo del suo misterioso sogno in coma, non fosse sogno ma realtà.
Non voleva che ciò che causava tanta paura e terrore fossero la VERA realtà.
No.
Non voleva.
Si girò di scatto su un fianco con espressione affranta, terrorizzata eppure speranzosa di trovare qualcuno accanto a lui.
Implorò i numi che Hana fosse lì, con lui, allora e per sempre.
E forse i numi udirono le sue parole: il rossino, coperto solo dal leggero lenzuolo, giaceva rannicchiato voltandogli le spalle. Probabilmente la sua posizione era dovuta alla tragica abitudine di voltarsi ogni volta che Rukawa e lui avevano un rapporto per leccarsi le ferite, per non far vedere le lacrime di dolore fisico ma soprattutto morale che quegli amplessi violenti gli provocavano. Forse il suo sonno aveva memorizzato questa posizione come istintiva, comoda, la meno umiliante.
Kaede si ritrovò a rilasciare il respiro che aveva trattenuto.
Il suo corpo si distese sollevato.
-Hana...- un sussurrò così sottile che mai il rossino lo udì. Allungò una mano passandola nei capelli setosi e morbidi che ricordavano il fuoco. Sussultò a quel pensiero.
Fuoco...
Rabbrividì inconsciamente mentre si avvicinava al rgiovane. Lo strinse a se cingendogli la vita con le braccia e questi nel sonno mugugnò girandosi nell'abbraccio facendo poggiare il capo al suo sterno strusciandosi come un gattino che fa le fusa.
-Kaede...- bisbigliò nel sonno mentre inconsciamente si stringeva ancora più a Ru.
Questo lo avvolse nel suo abbraccio protettivo baciandogli la chioma rossa.
-Ti amo piccolo, non ti butterò all'inferno...- non si stupì neppure delle sue parole apparentemente senza senso. Chiuse gli occhi pronto ad addormentarsi, certo che mai più nessun incubo strano sarebbe andato a fargli visita. Hana era con lui, ora e sempre, per sempre.
Niente avrebbe potuto portarglielo via.
Prima di lasciarsi avvolgere dall'oblio del sonno udì leggero e chiaro un sussurro nella sua mente che la mattina seguente avrebbe dimenticato:

Bravo Ru, lo hai salvato.



Fine.


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