Alle amanti di Kogure e Mitsui.
A chi mi aveva chiesto di fare una fic su di loro.
A Toby, che ancora mi sopporta. Per ogni scodinzolio.
Alla mia Coda di paglia, perché adoro quando fa le fusa.
A Hymeko, Naika, Nausicaa, Cioppys e a tutti i ff writers
che mi hanno fatto ridere o commuovere con una furry.
My fidelity
7
by
elyxyz
POV di Kogure.
Stasera c’è
la luna piena.
E purtroppo è arrivato anche l’ultimo giorno.
Non ho dormito granché, stanotte.
Troppi pensieri ad affollarmi la mente: ritornerò umano? quando succederà?
come prenderà Hisashi la scomparsa di Kim? E sua madre? E suo padre?
Questa settimana mi ha permesso di capire tante cose, di scoprire lati
nuovi di lui che non conoscevo bene, ma che già intuivo… ma mi ha anche
posto di fronte ad una realtà molto scomoda, per me.
Mitsui non ricambierà mai i miei sentimenti, e anzi, so che avrà bisogno
dei miei consigli per conquistare
la Mishima
…
Lui ha bisogno di un amico, adesso.
E io rimarrò fedele ai miei propositi.
La sveglia suona, interrompendo molesta la quiete mattutina.
Forza, Kiminobu, un bel respiro… vivi al meglio quest’ultimo giorno
con lui.
Mi sollevo dal tappeto, posando le zampe anteriori sul suo cuscino.
Avanti,
pigrone! E’ venerdì!!
“Wof!!”
Lui mugola piano, in risposta, girandosi dall’altra parte.
Con un agile balzo, salgo sul letto, ma stavolta senza schiacciarlo.
Lui allunga una mano alla cieca, verso il mio muso, e io gli vado
incontro.
Lo vedo sorridere.
Buongiorno.
Lentamente apre un occhio.
Inizio a scodinzolare.
Il suo sorriso si allarga.
…lo so, sono migliore persino di
una brioche e del caffé caldo…
Mitsui fa scivolare le dita dalle orecchie al collo, e poi giù, fino ad
arrivare ad una zampa, dove si ferma, mettendola sopra la mia.
E la accarezza.
Ti amo talmente tanto da stare male.
Sua madre viene a chiamarlo.
E’ finito il momento del risveglio.
Velocemente si prepara, mangia la colazione, ed è già in strada.
Prima di uscire dal cancello, però, sembra ripensarci e, salutando sua
madre, si china anche su di me, per una grattatina veloce.
Mi mancherà tutto questo.
Dio… mi manca già.
E il portone richiuso mi impedisce di vedere la sua figura
allontanarsi.
….
E’ tutto il giorno che la signora Mitsui continua a lanciarmi occhiate
preoccupate.
Forse sente la mia irrequietezza, chissà.
Ogni tanto mi sale un po’ di sconforto, ma cerco di mandarlo via…
Stamattina, come ogni altro giorno, lei è uscita per andare nel
supermercato di quartiere a comperare gli ingredienti freschi per
cucinare.
Ma oggi sembrava restia a lasciarmi solo in casa.
Forse perché mi vede stranamente ancor più tranquillo del solito, chissà.
Del resto, ho tanti dubbi in testa, e comunque da domani la mia vita
cambierà, in qualunque caso.
I pensieri mi si accavallano dentro, ed è inevitabile per me doverci fare
i conti.
Lei mi osservava in silenzio, cercando di capire il mio comportamento.
Mi sento quasi in colpa: per stare attenta a me, non ha portato a termine
le faccende domestiche con la stessa velocità degli altri giorni, e in più
ha dimenticato il portamonete sullo scalino d’entrata.
L’ho dovuta richiamare indietro, dopo che era già in giardino.
E’ ritornata dentro per vedere perché abbaiavo, e ha trovato me col
borsellino in bocca.
Mi ha ringraziato, sorridendo, con una carezza; borbottando su quanto oggi
io la faccia distrarre, dimenticandosi le cose.
Il resto della giornata, invece, non ha visto inconvenienti.
….
Hisashi saluta, entrando in casa, e posando la sacca.
Sua madre ricambia, mentre mescola il contenuto di una pentola.
Lo sento andare a lavarsi le mani, prima di sedersi a tavola.
Ocaasan gli riempie il piatto.
Solo ora, noto che è apparecchiata per due.
“E papà?”
“Stasera ha una cena di lavoro, rientrerà tardi.” è la tranquilla
risposta.
“E io non vado a correre.” Conclude lui.
Come mai?
“Perché?”
“La caviglia mi duole un po’… sono caduto per un fallo….”
Ed è grave?? Quanto è grave?????
“Ma è una sciocchezza, mi basta farla riposare per precauzione fino a
lunedì…lo ha detto anche Ayako…” si giustifica veloce.
Beh, se l’ha detto Aya, possiamo
star sicuri.
E solo adesso mi accorgo di aver trattenuto il respiro.
Ogni volta che sento accostare la parola ‘infortunio’ a Mitsui, mi
viene la pelle d’oca.
Sua madre si rasserena, ed io con lei.
La cena finisce in tranquillità.
Visto che non si esce, ci dirigiamo direttamente in camera.
Un po’ mi spiace che questa nostra ultima passeggiata non ci sia, ma la
sua salute viene prima di ogni altra cosa… e il mio è solo uno stupido
capriccio infantile.
…anche se non posso fare a meno di intristirmi un po’.
Mi accuccio sul tappeto, mentre lui apre l’armadio.
Sollevo la testa curioso, ma poi la riabbasso.
Chissà cosa ti passa per la testa.
“Dammi una mano a scegliere cosa mettermi domani….” Mi sprona lui.
E con la stesso piacere di una doccia gelata ricordo il suo appuntamento
con
la Mishima.
Il mio umore già precario finisce sotto le scarpe… anche se forse
sarebbe più corretto parlare di cuscinetti…
“Se ci fosse qui Kogure, saprebbe di certo cosa consigliarmi…”
-sbotta, meditabondo.-
“Chissà come sta?” chiede, ad alta voce, momentaneamente dimentico
dei vestiti.
Sto bene, Hisashi… sto bene.
E guarda me, come se io avessi tutte le risposte che lui cerca.
Perché il cuore mi batte tanto
forte?
“E’ quasi una settimana che non lo sento… da quando sono tornato
in squadra, non è mai successo che non ci parlassimo per più di 2
giorni… del resto, Londra non è certo dietro l’angolo… che fuso
orario avranno?”
Non ne ho idea… Kaori me lo ha anche detto, ma non lo ricordo.
Si gira nuovamente verso l’armadio, estraendo maglie e pantaloni
alla rinfusa.
Dovrei fingermi indifferente… e lasciare che si cuocia nel suo brodo…
ma è più forte di me… lui ha bisogno di un amico, non di un innamorato
geloso….
“Questa con questi?” ipotizza, mostrandomi un paio di pantaloni blu
notte, con maglione marrone.
Stai scherzando, veeero???
“Oppure così: maglia blu elettrico, e pantaloni mimetici.”
Il mio sguardo deve apparirgli dubbioso, perché li ripone nell’armadio,
senza fiatare.
Dopo vari tentennamenti, la rosa disponibile è fra due paia di jeans, un
maglione o una camicia.
“Dici che vanno meglio scuri?”
“Wof!”
“E’ un sì?”
Sì.
Lui fa per accostarci il maglione, ma con un balzo io lo precedo,
agguanto l’indumento e lo nascondo sotto al letto.
Lui scoppia ridere, mezzo incredulo da ciò che ha visto.
“Direi che suggerisci di scartare il maglione!!”
Ti amo, ma hai dei gusti mooooooolto discutibili…
Piantandosi davanti allo specchio dell’anta, si posiziona i jeans
scuri e la camicia nera a righe azure shimmer, che gli ho regalato io, per
il suo compleanno.
“E sia…. Secondo te, le piacerò così?!” sembra insicuro….
Ci tieni così tanto a lei??
“Wof!”
Sei bellissimo. Sembri un dio.
Se non fa un infarto quando ti vede, è proprio scema.
Asp.. aspetta…
… se lei schiatta…..
E censuro il seguito di questo pensiero…
L’unica cosa
che voglio è la tua felicità.
Se con lei la troverai, allora andrà bene anche a me.
…continua.
Disclaimers:
Kogure, Mitsui, Hana e Ru non mi
appartengono, purtroppo…
Un grazie a N, per averla corretta, malgrado i tanti impegni…
Un abbraccio a Mel, che ha atteso paziente.
NOTA: a titolo informativo,
l’uso delle lettere maiuscole, delle minuscole e la punteggiatura in
generale di questa fic, non sempre
rispetta le regole imposte dalla Lingua Italiana. E’ una scelta
consapevole, la mia, per assecondare una sorta di armonia interiore....
chiamatela “licenza poetica”, oppure ignoratela....
Se
decidete di mandarmi C, C & C, mi trovate al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it
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