Alle amanti di Kogure e Mitsui.

A chi mi aveva chiesto di fare una fic su di loro.

A Toby, che ancora mi sopporta. Per ogni scodinzolio.

Alla mia Coda di paglia, perché adoro quando fa le fusa.

A Hymeko, Naika, Nausicaa, Cioppys e a tutti i ff writers

                                              che mi hanno fatto ridere o commuovere con una furry.

 


My fidelity 4

by elyxyz


POV di Kogure.  

 

Corro, avvicinandomi a quelle due ombre, ma solo quando sono relativamente molto vicino riesco a metterle a fuoco.
Un’inconfondibile zazzera rossa è più palese di un’insegna al neon….

E di colpo mi blocco.

Rukawa e Sakuragi. Mano nella mano.
Una spiaggia deserta.
Una passeggiata romantica.
La notte incalzante.

Quando mi notano, si separano e si fermano.

Ma non sembrano particolarmente infastiditi dalla mia presenza.
Tutt’al più sorpresi. ecco.

Stranamente, è la nostra matricola d’oro ad accostarsi a me.
Allunga una mano nella mia direzione.

Si aspetta che la annusi.

Accontentiamolo, va’…

Oooohhhhh…

Non sapevo che il sorriso di Kaede fosse tanto bello…

Quando è con noi, non ne fa.


E, se sapesse chi sono davvero, probabilmente non me ne avrebbe regalato uno così.


E io mi ritrovo a scodinzolare, per ringraziarlo di quel gesto inaspettato, ma gradito.

Mi ha donato un attimo di gioia…. Kaede è bello. Ma se sorride è molto di più.

E mi lascio accarezzare.
La sua mano diafana scorre dietro le orecchie, con movimenti lenti ma sicuri.


La voce di Mitsui mi riporta al presente.

Ed è come un tuffo nel mare gelato.

Ru e Hana sollevano gli occhi sulla nostra guardia, e lui li riconosce.

E’ un po’ stupito di trovarseli lì. Con me, oltretutto.

“Non hai un cane molto ubbidiente, eh, teppista?!” prorompe il nostro ‘Tensai’.

“Non rompere, scimmia!!” risponde lui, piccato.

“Buonasera, senpai.” il moretto interviene, per scongiurare una nuova rissa.

“Ciao, Rukawa….” -E’ il suo saluto educato….- “Porti a passeggio la bertuccia, prima che chiudano le gabbie?!”

Questa, te la potevi risparmiare…

Hana arrossisce, visibilmente alterato da quella provocazione, mentre il n° 11 preferisce ignorarla.

“Gran bel cane.” Risponde invece.

Bravo, Rukawa!… Almeno tu, dimostrati più maturo di questi due idioti…

“Ma se è suo, sarà per forza un cane scemo o teppista!” conclude il rossino, che deve dire per forza la sua.

Mi va bene se prendi in giro Hisachan, per scherzare un po’.
Se oggi calchi anche la mano, posso soprassedere, visto che Hisashi è stato un idiota, poco fa…
Ma oggi non sono dell’umore adatto per sentirmi preso in causa…

Attento, Hana… vedrai quanti esercizi supplementari ti beccherai lunedì…


“E’ un cane intelligentissimo, invece!” ribatte il mio koi, punto sul vivo.

Grazie, amore.

“Ah, sì?... ma davvero??!!.... Posso provare, allora?!” chiede ghignando, per provocarlo.

Non so se sarà una buona idea, Tensai…

Hanamichi raccoglie un pezzo di legno, trascinato dalla corrente sulla riva, e me lo piazza davanti al naso, come se non lo vedessi, se stesse da qui a 10 cm . Poi lo lancia lontano, ingiungendo un:

“Dai, cane!.... vai fino a là, prendilo in bocca e riportalo in mano al Genio!”

Scordatelo.

I tre mi fissano, come se si aspettassero da me il grande miracolo.

Sognatevelo.

“Visto?!... l’ho detto io, che è un cane scemo!!!” gongola Sakuragi.

Adesso lo mordo!

“Tutti i cani del mondo riportano i bastoni… e questo no!” infierisce con piacere.

“Non si fa così, Do’aho.” Lo rimprovera il suo volpino.

Infatti.

“Per farti capire da un animale, devi parlargli con calma, in modo chiaro, semplice…”

Un ‘per favore’ non guasterebbe…

Mitsui lo fissa, un po’ stupito -un po’ tanto- per questa spiegazione paziente.

“E tu come fai a sapere queste cose?” è la domanda curiosa del tensai.

“Perché, per farmi capire da te, io parlo sempre così, Do’aho…” è la semplice risposta della volpe.

“Kitsuneeeeee grrrrr…” è il suo intercalare irritato.

Mitsui scoppia ridere di quell’insperata situazione, e Ru sorride appena, anche lui divertito nel prendere bonariamente in giro il compagno.

“Prima una volpe spelacchiata, che non mi ubbidisce mai... e ora anche un cane pulcioso a prendermi in giro!... Povero me…” già grida all’ammutinamento, il genio incompreso.


Rukawa va a prendere il bastone, ritorna verso di me, e mi sussurra un tiepido:

“Andresti a prenderlo?” accompagnato da una morbida carezza sul collo.

Certo, Ru… tutto quello che vuoi.

E così zampetto felice verso il ramo secco e glielo riporto in mano, che lui ha preventivamente aperto per me.

Poi mi ricompensa con un’altra grattatina.

Io non posso esimermi.
Mi sdraio per terra, sulla schiena, nella più classica posa da coccola.

Lui mi fa l’occhiolino, e mi massaggia la pancia.

Forse è il mio istinto canino che sta prendendo il sopravvento su di me. Non lo so.

Fatto sta che mi sto godendo un casino… ci sa fare, lui.

Quasi quasi, mando Hisashi a fare ripetizioni dalla volpe…

Quando ha finito, un po’ troppo presto per i miei gusti, noto lo sguardo torvo del nostro cecchino, e della nostra ala grande…

Sento aria di gelosia…

Ad essere sinceri, non è che mi dispiaccia poi molto…
Anche se preferirei che lo fosse per me, nella mia veste umana, e non canina…

Sakuragi invece, si sa, vuole solo per sé ogni attenzione della Kitsune, ma questa non è una novità.


Comunque, si è fatto davvero tardi, e l’ora del rientro è già passata da un po’.

Mi tornano in mente i signori Mitsui, che ora probabilmente saranno in pena per noi…


Hisashi saluta le due matricole, con la promessa di rivederli domani in palestra. il battibecco già dimenticato.
E loro due si allontanano, andando incontro alla notte.

Io li saluto scodinzolando.

Ma, all’improvviso, ricordo di non aver ringraziato Rukawa come si deve.

Li richiamo con un abbaio, e loro si voltano verso di noi, fermandosi.

Giro intorno ai loro piedi, e una veloce lappata alla sua bianca mano sancisce il mio ringraziamento.

Stavolta anche Hana mi saluta, con una carezza e uno sbuffo.
E’ il suo modo per chiedermi scusa?

Ok, Tensai, per stavolta ti perdono…niente allenamenti extra, lunedì.

E corriamo verso casa, prevedendo già una saporita ramanzina.

…..

Tutto sommato ci è andata anche bene… una sgridata veloce e indolore.

Ci ritiriamo in camera, perché lui deve ancora finire i compiti per domani.

Lo vedo trafficare col vocabolario bilingue… ha sempre odiato l’Inglese.
Sul suo viso compare un’espressione buffa e disperata al tempo stesso: potrebbe tranquillamente avere davanti a sé un testo in cirillico….

“Se ci fosse qui Kimi-kun….” –Sospira- “Questa cavolo di traduzione non sarebbe così extraterrestre!”

Vorrei aiutarti… ma come posso fare?

Nella mia posizione attuale, è impossibile darti qualsiasi suggerimento.

Mi tocca stare zitto, e pazientare.

Con algebra se la cava meglio, e risolve in un tempo ragionevole tutti i problemi e le equazioni.

Io resto in un cantuccio ad osservarlo, mentre rosicchia il tappo della biro, maledicendo il nostro libro di testo che non ha le soluzioni nelle pagine finali.

E poi è strano sentirlo borbottare da solo, mentre ripete sottovoce gli ultimi capitoli di storia.

So che si sta impegnando tanto, per recuperare il tempo perso.
Ma è altrettanto vero che le sue conoscenze scolastiche sono obiettivamente lacunose, e che nessuno è in grado di fare miracoli.

Sono quasi due ore che è qui concentrato, ogni tanto gli scappa uno sbadiglio.

Dev’essere stanchissimo.

La sveglia sul comodino indica che l’ora di andare a letto è già passata, se non va a dormire entro breve, domani chi lo sveglia??

Stiracchiandosi pigramente, si dirige in bagno, per cambiarsi.

Ha lasciato il quaderno di matematica aperto…

Scorro gli esercizi in modo sommario: io li avevo completati già la scorsa settimana.
Sono quasi tutti esatti, il che mi fa ben sperare.

Mi ridistendo sul tappeto giusto quando lui rientra, chiudendo la porta, abbottonandosi il pigiama.

Prima di spegnere la luce, Hisashi si avvicina al calendario.
E io lo seguo con lo sguardo. Sono curioso di sapere cosa vuol fare.

Cerchia con un tratto marker rosso la data di sabato, sorridendo beota.

E lo spiacevole incontro di stasera, che Rukawa e Sakuragi mi avevano quasi fatto scordare, ritorna prepotente.

Lui fa per darmi la buona notte, ma io mi sottraggo al suo gesto d’affetto.

“Sembra quasi che tu ce l’abbia con me...” sbuffa al buio.

Togli il ‘sembra’…
…e anche il ‘quasi’.

“Buonanotte, Kim.”

Se anche potessi spiegarmi, non capiresti…

…nonostante tutto, mi manca il calore di quella carezza.


…continua.

 

Disclaimers: Kogure, Mitsui, Hana e Ru non mi appartengono, purtroppo…
Un grazie a N, per averla corretta, malgrado i tanti impegni…
Un abbraccio a Mel, che ha atteso paziente.

NOTA: a titolo informativo, l’uso delle lettere maiuscole, delle minuscole e la punteggiatura in generale di questa fic, non sempre rispetta le regole imposte dalla Lingua Italiana. E’ una scelta consapevole, la mia, per assecondare una sorta di armonia interiore.... chiamatela “licenza poetica”, oppure ignoratela....

Se decidete di mandarmi C, C & C, mi trovate al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions