Alle amanti di Kogure e Mitsui.
A chi mi aveva chiesto di fare una fic su di loro.
A Toby, che ancora mi sopporta. Per ogni scodinzolio.
Alla mia Coda di paglia, perché adoro quando fa le fusa.
A Hymeko, Naika, Nausicaa, Cioppys e a tutti i ff writers
che mi hanno fatto ridere o commuovere con una furry.
My fidelity
3
by
elyxyz
POV di Kogure.
Come
promesso, mi sta trascinando nella sua corsa giornaliera.
Sento già il
profumo del mare, anche se non lo vedo ancora, e anche il rumore delle
onde che si infrangono contro gli spargiflutti.
So che Hisashi ama molto questo posto, perché lo aiuta a riflettere in
solitudine.
E’ per questo che non ho mai voluto accompagnarlo nel suo jogging
quotidiano, anche se ne ho avuto l’occasione molte volte.
Semplicemente, questo è uno spazio solo suo.
Ed è giusto che rimanga tale.
Che lo tenga tutto per sé.
E, anche se adesso sono qui, in un certo senso è comunque da solo. Con i
suoi pensieri, le sue riflessioni.
E io ho un religioso rispetto di questi momenti.
Di solito, va a correre al mattino, nel week end; e la sera, al tramonto,
nei giorni di scuola.
Un’ora di corsa sulla spiaggia, per scaricare la tensione, ma
soprattutto per rafforzare i suoi tempi di resistenza.
Lo fa per se
stesso, e per la squadra.
Non posso che essere orgoglioso di te.
Ma adesso è meglio ritornare a casa, si deve cambiare e andare a scuola.
Oggi è lunedì.
….
La giornata
scorre pigra, nella monotonia di una casa da mandare avanti.
Mamma Mitsui ha impiegato il suo tempo nel ripulire ogni stanza, e nel
fare il bucato.
Mi ha fatto mettere in giardino, mentre lei stendeva i panni al sole.
Poi mi ha coccolato un po’, mentre aspettava che il pranzo si cucinasse.
Ha passato
l’aspirapolvere, ha lavato i pavimenti, ha pulito i vetri, le tende, il
terrazzo, ha innaffiato i fiori: quelli dell’interno. Che invece quelli
esterni vanno bagnati solo dopo il tramonto, sennò non va bene, mi ha
spiegato. in una logica tutta sua.
Nel pomeriggio ha stirato tutti i capi asciutti, e rammendato quelli
rotti.
Ed è già ora di rimettersi in cucina, per un marito stanco e un figlio
affamato.
E domani si ricomincia, in quest’eterna cantilena senza sosta, senza
ricompense.
Fra poco Hisachan sarà qui, oggi avrà notato la mia assenza a scuola.
Probabilmente
crederà che io abbia seguito il suo consiglio, e che sia partito con
Kaori.
Beh, almeno starà più sereno, immaginando questo.
Spero che lo
abbia detto anche ad Akagi, così non farò preoccupare quel testone.
Fisso l’ora in salotto.
Sua madre sta
già preparando la cena, e io mi sto annoiando.
Per fortuna, manca poco al suo ritorno, poi mi porterà a passeggio, dopo
il pasto serale.
…..
Allacciati
le scarpe, dai!
…Sono
stanco di starmene qui…
Lui mi fa un sorriso accondiscendente, e grida –aprendo la porta- che
ritornerà entro un’ora.
Poi inizia a correre piano, lungo tutto il viale, controllando che gli
rimanga di fianco.
Attraversiamo i giardinetti, oramai quasi vuoti.
L’ora di cena è già passata da un po’.
Mi piace questo silenzio, questa pace.
E questo giro scelto come routine.
Adesso usciremo dal parco, attraverseremo
l’incrocio, gireremo a destra, e poi arriveremo in spiaggia….
Nei pressi del semaforo, lui rallenta, fin quasi a fermarsi.
Un po’ perché il traffico qui è più denso: ci
sono numerose persone sul marciapiede, e un po’ perché le auto scorrono
davvero veloci, affianco a noi.
Mitsui mi lancia un’occhiata, come per sincerarsi che gli starò vicino,
e che sarò prudente.
Io scodinzolo di rimando…. Ho recepito il messaggio.
E lui sorride, piacevolmente colpito dal mio feedback.
Giungiamo finalmente sulla rena, e lui riprende a correre….
Ti lascio un po’ di vantaggio,
sennò ti straccerei…
Adesso accelero, così lo raggiungo…..
Ma una macchia indefinita mi taglia la strada, venendomi quasi addosso.
Mi fermo, alquanto stordito, cercando di capire.
Due grandi occhioni dolci mi scrutano da vicino….
Davanti a me compare un bel Labrador Retriever, che sta scodinzolando
felice.
Mi si avvicina, mi annusa, e mi lecca il muso.
Ma che cavolo vuole da me??!!
Io cerco di ignorarlo, allontanandomi, ma quello non molla!!!
Hisashi! AIUTO!!!
Il pulcioso continua a girarmi intorno, e a me sta venendo il mal di
testa… Ma cosa vuole questo botolo fastidioso?!
Accelero la mia falcata, per raggiungere Mitsui, che si è nel frattempo
fermato, ad assistere a questa assurda scena. La bestia mi segue,
cocciuta.
Quando lo raggiungo, anche la palla di pelo si ferma…. Oh, non è
corretto… riprende a leccare il mio pelo!
“Grrrrrrr….”
Vediamo se demorde.
“A cuccia, Kim!” mi rimprovera lui.
Ma.. ma… ma Hisachan!!! piagnucolo
io, abbassando costernato le orecchie.
“Non vedi che è solo un cucciolo?!” riprende lui, come a notare
l’evidenza.
Appunto, e per di più
maleducato…. Non conosce nemmeno il comportamento elementare della scala
gerarchica canina…
“Vuole solo fare amicizia e giocare, vedi?!”
Beh… io no!
“Ed è anche carino!”
…CarinA.
Me lo dice
l’istinto.
Incurante del dialogo tra me e Hisachan, la belva mi morde un
orecchio.
“Cai!”
Lei si allontana, forse spaventata dal mio guaito. E lui finalmente mi
presta un po’ di attenzione.
“Ti ha fatto male?”
No, no… figurati… mi ha solo
staccato un orecchio…
“Fidelity!!!”
Una voce ci distrae.
Ci giriamo entrambi verso la sua fonte, notando che
la palla di pelo sta correndo in quella direzione.
Una bella ragazza ci arriva vicino, con l’essere in braccio.
Quando ci vede, le si accende un sorriso cordiale:
“Senpai Mitsui!... Buonasera….”
Lui la guarda. Probabilmente si sta chiedendo dove cavolo l’ha già
vista… soprattutto perché è talmente carina che è difficile non
notarla, almeno se non si è ciechi.
Te lo dico io.
E’ Mishima,
della 2^B, vicecapitano del club di pallavolo.
“Mishima!”
Ecco,
appunto…allora non è cieco.
“La mia cagnetta ti ha dato fastidio?” chiede lei, premurosa.
“No, no… figurati!... stava facendo amicizia col mio cane…”
risponde, quasi imbarazzato.
Amicizia un corno!
E iniziano a camminare, fianco a fianco.
La cagnetta ridiscende a terra e mi si accosta, infastidendomi,
richiamando la mia attenzione, e così non posso che sentire solo brevi
stralci della loro discussione.
Stanno parlando di noi. Di me e Fidelity, come l’ha chiamata prima lei.
Del fatto che siamo una razza cugina, e che c’è qui vicino un
allevamento di Retriever: Golden, come me; Labrador, come lei.
“Sembra che alla tua cagnetta piaccia Kim…” che
constatazione profonda.
“Ma non sembra molto ricambiata….” Sorride lei.
“Ma no!.... è solo un po’ timido… ecco tutto”
Timido un cazzo!
Portamela
viaaaaaaaaa…
Ogni tanto esce una battuta spiritosa, e qualche risata….
Perché mi sento geloso di loro?
La nostra corsa sulla spiaggia è sfumata, al bivio ci salutiamo, o
meglio, loro si salutano, io, invece, sto dando fondo alle ultime scorte
di pazienza verso la cucciola irrispettosa, che ha deciso di saggiare i
suoi nuovissimi e affilatissimi dentini sul mia tenerissima coda.
Mi vuoi aiutare… sì o no??!!
“Ora devo proprio andare….” conclude lei.
“Già. Si è fatto tardi!...... Allora, se ti va, potremo farci un giro
sabato pomeriggio…” propone lui.
“Ok, per me va bene… Ciao!” conclude
la Mishima
, allontanandosi da noi, con pelo al seguito.
Ma quando hanno stabilito un appuntamento, quei due??
Dannata pulce!... è…. è…. È
tutta colpa tua!!
Non sono più geloso, adesso.
Sono solo
furioso!
Tutta colpa sua!
Se io non mi fossi trasformato in un cane, non saremmo venuti qui a
correre assieme.
Fidelity non mi avrebbe visto, lei non si sarebbe messa a chiacchierare
con il mio Hisashi.
Non avrebbero fissato un incontro.
Non mi sentirei tanto stronzo…
Ma la verità è che non è colpa di nessuno.
Che si potevano vedere anche nei corridoi a scuola, o in palestra, o in
mensa.
E Hisashi non è mio.
Non lo è mai stato.
Non posso avanzare alcuna pretesa su di lui…..
Ciò non toglie che adesso io mi senta da schifo. Vederlo flirtare davanti
a me era un’ipotesi che avevo preso in considerazione già da tempo, ma
un conto è preventivarla, un altro è finirci dentro.
“Sai che
la Mishima
è davvero simpatica?” mi dice, rendendomi partecipe dei tuoi pensieri.
Posso odiarla?!
Un mugolio triste mi sfugge, e lui mi guarda, sorpreso.
Non potresti capire, Hisashi. Lascia
stare…
“Se non fosse stato per te, non avrei mai avuto l’occasione di
attaccarci bottone….” -E si abbassa per carezzarmi la testa.- “Devo
proprio ringraziarti….”
Allora è davvero colpa mia, se…
E inizio a correre.
Per scaricare la tensione. La rabbia. La
frustrazione.
Lui mi richiama indietro.
So che sarebbe quasi ora di tornare.
Non me ne frega un cazzo.
Mitsui ha iniziato a rincorrermi, chiamando il mio nome.
Mi giro un attimo, senza tuttavia rallentare.
…. Due figure in lontananza camminano piano.
Prova a starmi dietro, se ci
riesci…
…continua.
Disclaimers:
Kogure, Mitsui, Hana e Ru non mi
appartengono, purtroppo…
Un grazie a N, per averla corretta, malgrado i tanti impegni…
Un abbraccio a Mel, che ha atteso paziente.
NOTA: a titolo informativo,
l’uso delle lettere maiuscole, delle minuscole e la punteggiatura in
generale di questa fic, non sempre
rispetta le regole imposte dalla Lingua Italiana. E’ una scelta
consapevole, la mia, per assecondare una sorta di armonia interiore....
chiamatela “licenza poetica”, oppure ignoratela....
Se
decidete di mandarmi C, C & C, mi trovate al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it
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