Non so sinceramente da cosa questa fic sia venuta fuori…so solo che mi è venuta l’ispirazio guardando un telefilm molto stupido ed è uscito ciò che leggerete qua sotto…sempre se deciderete o meno di leggere. Spero vi piaccia più di quanto piace a me.
My Baby
di Miko
<< Bene ragazzi, questa settimana parleremo dei problemi riscontrabili facendo del sesso non protetto,da un recente sondaggio si è scoperto che la prima volta dei ragazzi avviene proprio alla vostra età,mentre le ragazze solitamente preferiscono aspettare,così parleremo prima di tutto dei metodi contraccettivi e cosa comporta il sesso e a cosa si va in contro per i ragazzi della vostra età,avrete anche un compito per casa,ma ne parleremo dopo>> enunciò il professore,questo infatti stava facendo delle lezioni in tutte le scuole superiori per promuovere il sesso sicuro e per prevenire dei spiacevoli inconvenienti che questo portava. Quel mese si era recato al liceo Shohoku,e precisamente nella classe di Sakuragi e Rukawa aveva svolto la prima lezione. Era infatti venuto a sapere che in quella classe vi erano due dei più ambiti ragazzi del liceo,in quella classe gli ormoni di tutti,secondo i suoi ragionamenti dovevano essere in subbuglio e in fermento ogni qual volta i loro idoli si avvicinavano. Ma ben presto si era sbagliato,in quanto aveva visto che quello che consideravano tutti il più bello della scuola era anche il più taciturno,che non parlava alle lezioni,ma che durante questa preferiva dormire,naturalmente questo non era accaduto nella sua. Il povero Rukawa era infatti rimasto shockato da tutti i termini e dai video che questo mostrava alla classe. Questi video erano parecchio scabrosi per i ragazzi della classe,mostravano infatti vari momenti della penetrazione e dei vari tipi di contraccettivi utilizzati,ancora delle varie componenti dei due organi riproduttori,come al solito c’erano state le solite risatine,mentre era rimasto colpito da un altro ragazzo,giocatore anche lui di basket e compagno di squadra del ragazzo dai capelli neri,che sfoggiava al contrario una capigliatura rossa classica dei teppisti,che alla visione di questi documentari,diveniva completamente rosso e imbarazzato,ma nei suoi occhi leggeva un misto tra attenzione e curiosità per ciò che vedeva.
<< Iniziamo a parlare del primo metodo più sicuro, il preservativo,ragazzi sapete cos’è il preservativo e come funziona??>> chiese <<me lo sa dire Sakuragi>> doveva ammetterlo,metterlo in difficoltà lo divertiva,era molto cattivo,lo reputava il solito verginello inesperto,lo trovava sempre quando andava per fare le sue lezioni,la sua ossessione era classificare i suoi alunni.
<< Io…ehm…io…si..si deve…mettere…ehm sul pene>> appena disse ciò,provò un desiderio incredibile di sotterrarsi,infatti,tutta la classe si era girata verso di lui e pendeva dalle sue labbra,anche Haruko lo aveva guardato con un mezzo sorriso sulle labbra e quando aveva terminato la frase l’aveva vista ridere sotto i baffi per non farsi vedere,tuttavia aveva notato anche un altro sguardo fisso su di lui,quello della volpe,che sicuramente lo voleva sfottere.
<< Do’hao>> infatti come si voleva dimostrare,anche se guardando meglio il suo viso notò che non aveva la solita espressione. << Non preoccuparti.>>
Non riusciva a crederci…il kitsune era stato “gentile”con lui. Però in fondo lo aveva offeso e rassicurato,troppo strano. Anche Rukawa si sentiva strano,non aveva capito cosa lo aveva spinto a parlare,forse,l’espressione così imbarazzata del rosso,che gli era sembrato tanto indifeso in quel momento e…cosa diavolo stava pensando…il Do’hao indifeso…doveva essere impazzito completamente.
<< Giusto Sakuragi, prendi>> disse porgendogli una banana, al che Hanamichi lo guardò incerto,non capiva cosa quell’uomo volesse che facesse << metti il preservativo alla banana,come secondo te dovrebbe essere messo>>
<< Che cosa dovrei…io…io…chieda a un altro!>> era imbarazzatissimo,non si era mai sentito così,lo stava umiliando pubblicamente,voleva fargli confessare davanti a tutta la classe che lui non aveva…non aveva mai…insomma non l’aveva mai fatto,veramente non si era mai trovato nemmeno vicino ad una situazione del genere. Il professore per tutta risposta gli aveva sorriso sinistramente.
<< Bene,c’è qualcuno o qualcuna che vuole provare,è infatti importante che anche le ragazze sappiano come si infila un profilattico sul pene del suo ragazzo…su fatevi avanti>>
<< Io…io…io…>> una voce stridula femminile risuonò nell’aula.
<< Benissimo,signorina….Akagi giusto? Vuole provare lei>>
<< Si!>> disse con fervore guardando costantemente nella direzione di Rukawa,il quale disgustato da tutto ciò si accoccolò meglio tra le sue braccia affondandovi la testa per dormire. In realtà,non dormiva affatto,in sottecchi seguiva la lezione,doveva ammetterlo a se stesso,non sapeva come si infilavano quei così,l’aveva visto sui giornali,ma non aveva mai provato manualmente e non lo aveva visto da così vicino. La voce del professore nel mentre spiegava il corretto utilizzo.
<< La banana che hai in mano rappresenta il pene del tuo ragazzo,devi tenerlo così in verticale,perché devi sapere che come vi ho spiegato nella lezione precedente,l’organo sessuale maschile,quando completamente eccitato assume una posizione verticale a causa della presenza di molto sangue che lo irrora, quindi,prendi il profilattico,così arrotolato,chiudi la punta con il dito,e messolo sull’estremità della banana/pene,lo srotoli verso il basso. Bene e ora e pronto alle tue amorevoli cure.>> concluse finalmente,mentre la Akagi guardava sommessamente e con una strana aria sul volto il povero Rukawa che si chiedeva che male avesse fatto per meritarsi ciò. Quel tipo,pensava,era un vero pervertito,se la prendeva con i non esperti in quel campo,gli umiliava e si divertiva alle loro spalle,e inoltre faceva dei doppi sensi assurdi,non capiva come fosse diventato un insegnante una persona così. Nonostante i pensieri del volpino,il prof era tornato alla carica con altre spiegazioni e altre dimostrazioni scabrose,aveva spiegato alle ragazze come si faceva a stimolare il proprio ragazzo,con la mano o con un rapporto orale,con tanto di immagini e movimenti allusivi che questo compiva. Non era una lezione di educazione sessuale quella,era un film porno di livello Z. Mentre andava a spiegare il rapporto orale poi,Sakuragi aveva alzato la mano,stava morendo,voleva andarsene il più velocemente possibile,invece quell’uomo lo aveva incastrato in un’altra delle sue perverse spiegazioni e illustrazioni,di cui il rosso ne poteva fare volentieri a meno.
<< Sakuragi>> aveva esordito << vedo che sei molto partecipe in questo campo,vuoi dimostrarci o provare a farci vedere come si attua un rapporto orale? Dalle immagini che hai visto dovresti aver capito qualcosa. Ti ridò la banana,sbucciala e facci vedere>>
Il rossino era riuscito a balbettare frasi incomprensibili mentre la classe lo guardava divertiti e incuriositi. << Ma…io…io…io non sono gay…come diavolo si permette…perché dovrei fare una cosa del genere a un uomo….>>
<< Rapporto orale Sakuragi…e poi che ne sai nella vita…magari ti capita e non sai come fare….e poi se ti rifiuti ti prendi un bel 3 in questa materia.>>
Quel tipo lo stava mettendo in una situazione poco consona,praticamente doveva farlo altrimenti veniva rimandato in quella materia e avrebbe dovuto…riseguire il corso…assolutamente no. Prese lentamente la banana,mentre tutti i compagni,compreso Rukawa,che ancora di sottecchi seguiva la lezione, si voltarono verso il rosso che con accuratezza sbucciava il frutto. Una volta che fu completamente sbucciato cercò di ricordare,seppur con molta vergogna,quello che aveva visto nel filmato,dove l’attrice faceva la stessa operazione,anche con lo stesso frutto, prese coraggio respirando ritmicamente per rilassarsi mentre il suo viso si imporporava. Aprendo lentamente la bocca,fece scorrere la lingua rosata e umida di saliva per tutta la lunghezza del frutto,mentre gli occhi dei suoi compagni e delle sue compagne di classe si spalancavano a quella visione lussuriosa,passando di seguito a leccarne la punta e prendendo la lunghezza del frutto completamente in bocca e succhiando pianissimo,a quel punto sollevò per un attimo lo sguardo e rimase colpito dagli sguardi che i suoi compagni e le sue compagne li mandavano,questi erano tutti a bocca aperta e sbavanti davanti alla sua persona,come pure il professore,che si congratulò per l’ottimo lavoro che aveva fatto.
<< Bravissimo Sakuragi,10,sei promosso>> aveva concluso affrettandosi a raggiungere la cattedra che avrebbe in qualche modo nascosto la reazione che quel gesto aveva provocato a lui,tuttavia solo un alunno se ne accorse,perché si affrettò anche lui a rigirarsi verso il banco e nascondere la sua erezione sotto il tavolo del banco,per non mostrare lo strano effetto che gli aveva provocato il suo compagno di squadra. Rimase perciò a riflettere sui suoi strani sentimenti e reazioni di quel giorno. Aveva definito Sakuragi,indifeso,ma quando mai lo era stato,forse era più giusto definirlo ingenuo,si,sicuramente era quello l’aggettivo,e poi,dopo quella scena,sembrava stesse davvero leccando un….
<< Cazzo!>> esclamò Mito rivolto al suo amico,ma tolse anche le parole di bocca a Rukawa, << Cazzo Hana…>>
<< Cosa??>>
<< Non ti offendere…ma…me lo hai fatto venire duro…e non solamente a me…>>
<< TU…Brutto maniaco!!!>> esclamò rosso in viso alla confessione del suo più caro amico che gli aveva appena confessato di essersi eccitato solamente a guardarlo.
<< Se ti fossi visto Do’hao diresti una cosa diversa>>
Quella frase rivolta dal volpino gli rimbombava nelle orecchie,quindi,doveva desumere che anche lui si fosse….non riusciva a crederci,senza parlare della strategica ritirata del professore. Questo infatti era nascosto dalla cattedra anche se sembrava notevolmente costipato senza motivo.
<< Ben….bene ragazzi veniamo al compito per una settimana e mezza a partire da domani,sarà quello di prendervi cura a coppie di un bambino,che sarà questo bambolotto ultra tecnologico,piange se non gli cambiate il pannolino,se non gli date da mangiare e gli fate fare il ruttino,ha bisogno di essere cambiato,di mangiare e di essere coccolato come un bambino vero, inoltre all’interno ha un particolare cip che registra se lo trattate bene e se invece vi dimenticate qualcosa,il vostro voto parziale si baserà anche da come accudirete vostro figlio. Per quanto riguarda le coppie,a causa del numero maggiore di maschi rispetto alle femmine,una coppia dovrà essere una coppia gay. Iniziamo….vedo una mano alzata…si signorina>> disse vedendo la Akagi che si sbracciava per poter essere vista dal professore,uno spettacolo davvero patetico.
<< Posso essere in coppia con Rukawa,il nostro sarà il più bel bambino del mondo>> dopo ciò si era girata verso il ragazzo in questione che la aveva guardata con aria disgustata e sprezzante.
<< Nooo Harukina cara non puoi stare con questo ghiacciolo!!!!!!!! Devi stare con me…sarà il nostro bambino>>
Come sempre la classe si mise a ridere di gusto…era palese che il rosso avrebbe obiettato sulla proposta della ragazza,il professore dal canto suo si limitò a sorridere sornione.
<< Bene le coppie saranno decise a caso da questi bigliettini che sono stati messi in questo vaso, e ora vuole venire lei signorina Akagi?>>
Sentito il suo nome saltò letteralmente sulla sedia,e non appena si alzò inciampò mò di sacco di patate nella gamba del banco cadendo faccia in terra,questa scena fu troppo anche per il volpino che si girò sorridendo sotto i baffi alla caduta rovinosa della ragazza che nel mentre si era alzata e aveva raggiunto zoppicando la cattedra e preso il fogliettino tutta sorridente. Il suo bel…sorriso si spense quando l’uomo lesse il nome di Yohei Mito e non di Rukawa. Mogia ritornò al posto scoccando un ultima occhiata al suo idolo che non la guardò nemmeno come era solito fare con quelle oche che cercavano in tutti i modi di diventare sue amiche.
<< Sakuragi,tocca a te>> nel momento in cui il rosso si alzò guardò la sua cara amica che era stata messa in coppia con il suo migliore amico e non con lui,provò un motto di rabbia,ma d’altronde era un caso. << Il tuo compagno sarà…>> iniziò il professore,mentre la mente di Sakuragi andava in totale black out per la parola compagno,delineando il fatto che era lui un componente della coppia gay,sperava che almeno gli capitasse qualcuno di simpatico << …Kaede Rukawa>>
<< Che cosa???????? Lei è impazzito!!!!!!!! Io con la volpe….non se ne parla minimamente….volpe di qualcosa anche tu!!!>>era arrabbiato,furioso,non poteva essere capitato proprio a lui,il suo peggiore nemico,la sua nemesi,lui…nooooo assurdo…e il volpino non diceva neanche nulla,lo guardava solamente,e gli pareva pure che sulle sue labbra fosse comparso un piccolissimo sorriso. Fu costretto a tornarsene al posto con il pupazzo appena affidato. << Volpe! Questo è tuo figlio>> gli disse,mentre il volpino si girava verso di lui. Lo sguardo glaciale come al solito,ma uno strano luccichio in quegli occhi scuri come la notte.
<< Quello è nostro figlio Do’hao>> gli disse sapendo di farlo infuriare ancora di più,ma non ottenne nulla del genere,il rosso si chiuse in uno strano mutismo.
Era veramente strano che il rosso si comportasse in quella maniera,non era da lui,lui,il solito casinista con sempre la risposta pronta,ora davanti alla sua nemesi non diceva una parola,anzi sembrava imbarazzato e stranamente intimorito da tutto ciò. Nella classe l’unico a parte Rukawa si era accorto dello stravolgimento nel carattere del rossino,Yohei Mito,lo aveva guardato,osservato nel suo cambiamento di umore,ma non era stato in grado di dire niente,non volevano che gli altri sapessero della situazione critica in cui il rosso viveva,e della sua storia e tutto perciò si era girato verso la finestra a guardare la gente che faceva ginnastica nel cortile. Quello strano comportamento fece stranamente incupire il numero 11 che rimase pensieroso sul perché di quel cambiamento. La lezione era finita,ora li aspettava l’intervallo,avrebbero dovuto occuparsi tutti del loro compito a casa,ma il rosso era restio all’idea di fare quel compito,poi stranezze della vita il pupazzo aveva i capelli di uno strano arancione che gli ricordava i propri capelli,quel viscido uomo lo aveva fatto probabilmente apposta.
<< Do’hao….ci dobbiamo dividere il compito ci dividiamo i giorni…>>
<< Io…io non lo voglio…fallo tu…non mi interessa se verrò rimandato…non lo voglio fare…toglimelo da dosso.>> urlò isterico,sul viso esterrefatto di Rukawa.
A salvare la situazione al povero rossino intervennero i suoi amici,primo tra tutti Mito il quale si frappose tra lui e il moro,come a farli da scudo,mentre gli altri attorniavano il rosso.
<< Hai sentito cosa ti ha detto,lo farai da solo,lui non lo fa questo compito punto e basta,non chiedere altro Rukawa>>
Detto questo se ne erano tutti andati portando con loro Sakuragi,pallido come un cencio e stranamente privo di forze. Al successivo allenamento in palestra tutti notarono l’assenza del rosso,Akagi sbottò infuriato che il giorno dopo gliel’avrebbe fatta pagare,ma in quel luogo era intervenuto il mister che aveva preso da parte il capitano e gli aveva parlato,lo avevano visto annuire con poco entusiasmo,questo si era poi avvicinato alla squadra e aveva comunicato che quel giorno e il successivo Sakuragi non sarebbe venuto perché non stava molto bene.
<< Mister!>> iniziò a parlare,tra lo stupore generale, il numero 11, << Oggi Sakuragi era in classe e stava benissimo>>
<< Capisco che sei preoccupato Kaede,ma il vostro compagno di squadra si è fatto visitare dall’infermiera e lo hanno immediatamente accompagnato a casa>> disse il signor Anzai,quando nello stesso momento nella mente di Rukawa si formava la consapevolezza delle parole del mister,lui era preoccupato per quella scimmia rossa,incredibile ma vero,quella mattina era stato troppo strano,si era preoccupato persino lui,che solitamente rimaneva impassibile a tutto. Doveva proprio ammetterlo era davvero preoccupato. L’allenamento fu più fiacco del solito,la mancanza di un elemento si faceva sentire,poi inaspettatamente nessuno era invogliato a dare il massimo,si resero così per la prima volta conto che era il rosso che animava le loro partite e allenamenti,anche se nella maggior parte delle volte faceva lo sbruffone,dava la spinta a tirare fuori il meglio dagli altri. Anche il numero 11 risentì di tale mancanza,anzi era proprio deconcentrato,fece numerosi falli e sbagliò tre tiri a canestro,la sua mente era altrove,in un universo parallelo. La mente di Rukawa cercava infatti una soluzione plausibile per quello che era successo la mattina con il Do’hao,così,alla fine dell’allenamento,stanco di tutto si diresse con fare stanco dalla loro manager,la quale vedendolo arrivare,intuì immediatamente il motivo.
<< Ayako…mi…mi potresti dare…>> si vergognava da morire di chiederle quel benedetto indirizzo.
<< Vuoi l’indirizzo di Hana. Tieni te l’ho già scritto in questo foglietto. Haruko mi ha riferito del vostro compito a casa di sessuologia e mi ha detto che dovete crescere vostro figlio,e che Hana ha avuto una mezza crisi una volta finita la lezione, a proposito…dove è il tuo bambino in questo momento?>> gli chiese mentre questo prendeva il foglietto dalle mani della ragazza riccia.
<< Dentro l’armadietto dello spogliatoio,piangeva e mi irritava…>>
<< Cosa??? Tu sei pazzo,va immediatamente a prenderlo e dopo che ti sei cambiato passa a casa del nostro rossino,mi sta facendo preoccupare…e non solo a me a quanto vedo.>>
Doveva ammetterlo a se stesso,era in crisi per la reazione che il rosso aveva avuto quel giorno. Ora il volpino camminava per la strada con in braccio il bambolotto che doveva essere il loro figlio,al suo passaggio tutte le signore e le ragazze si voltavano alla sua bellezza ma incuriositi anche dal bambolotto che aveva tra le braccia. Controllò nuovamente il bigliettino,non riusciva a trovare la via,era gia tre quanti d’ora che girava,ma ancora nulla, alla fine la soluzione migliore che trovò fu quella di chiedere a un passante,magari conosceva quella via. Vide molte persone passeggiare ma alla maggior parte non gli sembrava opportuno chiedere,alla fine vide una signora grassoccia che camminava con mille buste della spesa. Decise che quella era la persona giusta.
<< Ehm…salve signora…mi servirebbe una informazione,sto cercando questo indirizzo…>>
La signora paffutella lo guardò sorridente. << Si,ti accompagno,io abito in quell’appartamento,quindi…seguimi ragazzo. Chi cerchi?>>
<< la posso aiutare con le buste della spesa visto che mi fa questo favore>> disse ma proprio in quel momento il bambolotto si mise a piangere, Rukawa,preso alla sprovvista non riuscì a capire cosa dovesse fare per farlo smettere,decise quindi che avrebbe con una mano cullato il bimbo e con l’altra preso le buste della spesa di quella gentile signora che lo accompagnava dove voleva. << Cerco un mio compagno di scuola,è alto quanto me>>
<< Oooh…sei un amico di Hana…sono contento che almeno qualcun altro venga a trovarlo,quel ragazzo è incredibilmente solo,le uniche persone che vedo entrare da lui sono quei soliti quattro ragazzi. Sono veramente contenta che abbia amici così carini e gentili,se lo merita con tutto quello che ha passato povero cucciolo.>>
Disse la signora un po’ triste,ci teneva veramente al rossino si vedeva,però c’era qualcosa che non capiva,quella signora aveva parlato del passato del rosso,lui…lui non sapeva nulla del suo compagno di squadra. Si sentì triste…strano…molto strano. Quel giorno le cose strane sembravano perseguitarlo,finalmente arrivarono alla palazzina. Da fuori sembrava abbastanza carina,la signora lo fece entrare al piano terra.
<< Grazie figliolo per avermi portato le buste,io abito qui giù,l’appartamento di Hana è al terzo piano,probabilmente se non risponde la porta dovrebbe essere aperta,entra pure,non credo ci saranno problemi, e tiralo un po’ su di morale,stamattina quando è tornato a casa mi è sembrato molto sbattuto>>
<< Grazie a lei è stata molto gentile>> disse prima di iniziare a salire le scale,aveva la mascella stanca per il troppo parlare,non era comunque riuscito a farsi dire nulla sulla vita del rosso…la signora aveva detto delle cose incomprensibili per lui,quindi le avrebbe chieste al Do’hao,volente o nolente quel pomeriggio,perché chissà quando sarebbe tornato in quella casa. Salì le scale a grandi falcate lasciando da parte diversi gradini prima per accorciare il tragitto. Salì così velocemente tre piani trovandosi di fronte a quello che doveva essere l’appartamento del compagno di squadra,lesse la targhetta SAKURAGI HANAMICHI, nella sua mente si chiese il perché non ci fosse il nome della famiglia,ma evidentemente ignorava qualche altro particolare della vita del rossino. Prese stranamente coraggio per compiere il normale gesto di bussare,ma non appena le sue nocche toccarono la porta di legno questa si aprì,lasciando Rukawa larga visuale dell’appartamento. Era tutto abbastanza spoglio,un salottino con una tv poggiata su un tavolino di legno,angolo cottura con un mini frigo e due porte,una era sicuramente il bagno e l’altra la camera da letto,dalla quale proveniva in sottofondo una musica malinconica,che non seppe definire di chi fosse.
<< Permesso…>> la sua voce usci tremante…non sapeva nemmeno lui,se fosse davvero uscita dalla sua bocca…nella casa non sembrava esserci vita,sempre a parte quella musica,probabilmente doveva avere gli auricolari e non sentiva bene,così,convintosi di ciò seguì il suono della musica sino a davanti alla porta che ora si accorgeva essere aperta,infatti anche in questo caso si poteva vedere la stanza,spoglia come il resto della casa,sul letto,si trovava il rossino,occhi chiusi,apparentemente addormentato tra le morbide coltri. Aprendo meglio la porta e avvicinandosi silenziosamente lo potè vedere meglio,era veramente….il suo cuore prese a battere più veloce,il suo sangue veniva pompato in posti dove in quel momento non era necessario,e uno strano ronzio si era impossessato della sua testa,tutto ciò lo costrinse a sedersi sulle ginocchia proprio all’altezza del viso riposato. Non credeva veramente cosa al suo corpo gli fosse preso sentiva solamente un forte impulso di………… baciarlo……..sulle labbra…….sentire il suo sapore e ……..sentire la sua lingua ricambiare il bacio. Poteva farlo,lui,era così….tremendamente…vicino…a un passo…poteva sentire il respiro regolare,e se si posava su di lui,il cuore battere,era come ipnotizzato da quello che era il suo compagno di squadra e che in quel momento era diventato un ragazzo appetibile ed eccitante. Mosse piano,inconsciamente la sua mano verso il viso ambrato e i forti capelli rossi che sembravano così morbidi al tatto,ma…. UHE…UHE…UHE…il pupazzo si mise a piangere proprio in quel momento,e forse a causa di ciò non fu abbastanza svelto da spostare la mano, Sakuragi si era svegliato e aveva trovato,la mano di Rukawa pronto ad accarezzare i suoi capelli e una presenza insolita nella sua camera…anzi…due.
<< Kami!!!!!!!!!! Kitsune che ci fai qui? Esci subito fuori da casa mia e pure quella cosa portati dietro o buttala dalla finestra>> sbottò tirandosi di colpo seduto sul letto ma dimenticando un piccolo particolare,ovvero….come era andato a dormire.
Infatti proprio in quel momento,la coperta aveva ricevuto un forte scossone da parte delle gambe del rosso e si era sollevata finendo a metà gamba e lasciando in bella vista tutto il ben di Dio. Hanamichi infatti era andato a letto con solo un paio di boxer addosso che a causa del sogno non molto casto che stava facendo,ora mostravano una bella alzabandiera che usciva visibile,con grande imbarazzo del proprietario che rimase da prima shockato per poi diventare dello stesso colorito dei suoi capelli e ricoprirsi velocemente con la coperta. Il volpino era come incantato,non riusciva più a spostare lo sguardo da quella parte del Do’hao…che gli sembrava avere visto per la prima volta. Come per la prima volta si delineò nella sua mente la certezza di essere attratto da quel terremoto dai capelli rossi e di provare verso di lui un fortissima attrazione. Mosse nuovamente la mano verso l’altro andando a posarsi sulle mani di questo che si allacciavano alla coperta e forte le strinse tra le sue,scostò nel mentre il pupazzo che aveva addosso posandolo accanto a lui,sul tappeto sul quale era seduto,e velocemente gli tolse la coperta lasciandolo così nuovamente nudo…nel suo imbarazzo.
<< Io ti ammazzo….mollami… baka kits…>> tuttavia le parole gli morirono in gola non appena vide che il viso del moro si avvicinava pericolosamente a lui e la sua mano andava a stimolare abilmente il suo membro turgido da sopra la stoffa e non potè far a meno che inarcarsi spasmodicamente alla ricerca di aria e godimento. Non sapeva nemmeno lui che cosa voleva…desiderava che Rukawa non lo vedesse in quello stato che si allontanasse e uscisse dalla sua casa…eppure…voleva che continuasse,che muovesse la mano su di lui e lo toccasse con quelle grandi mani…accarezzasse il suo corpo…voleva sentire…si accorse ben presto che stava fantasticando su come potesse essere quel corpo diafano che si muoveva sopra il suo…tutto ciò contribuiva a farlo eccitare maggiormente,aiutato anche dalla stimolazione delle sue zone basse. Nemmeno Rukawa capiva cosa accadeva in quel momento,solamente,lo voleva toccare…voleva immergersi nel suo odore,tra la sua pelle bollente. Unicamente il sfregare quella carne da sopra lo stava facendo eccitare,e sollevando un attimo il suo viso aveva potuto scorgere il rossino con un espressione estasiata sul volto,ciò lo aveva fatto diventare più ardito nel suo comportamento,tanto che aveva velocemente abbassato i boxer e preso tra le sue labbra quel membro gonfio che si ergeva davanti a lui. Era in grande difficoltà…non aveva mai fatto una cosa del genere…non l’aveva neanche mai pensato…poi con lui….aveva iniziato una lenta tortura dal basso verso l’alto facendo gemere il rossino che spingeva con forza nella sua bocca,andando quasi a soffocarlo,ma in tutti i casi riuscì ugualmente a trarre piacere da quella nuova esperienza…in fondo…quel compito gli era tornato utile…stava…si stava facendo quello che faceva in quel momento… dopo pochi minuti di questa lenta e piacevole tortura per entrambi,si sentì inondare le fauci da getti di liquido seminale bollente…dolce…come il miele. Avido leccò tutto andando a ripulire accuratamente ogni parte che era venuta a contatto con il dolce nettare,per poi cadere distrutto sul pavimento,con le labbra ancora imperlate.
<< Ru….>>
<< Nh?>>
<< Cosa è stato?>>
<< Non lo so…a te è piaciuto?>>
<< Nh…>>
<< Anche a me…>> rispose sorridendo,era strano sentire dal Do’hao la sua solita risposta…estremamente strano.
<< Ah proposito…perché sei venuto qua….come hai fatto a trovare dove abito?>>
<< Nh…>>
<< Ti sarei infinitamente grato se riuscissi a comporre una frase con tanto di soggetto,verbo e complemento…così posso capire quello che dici>>
<< Abbiamo un compito da portare a termine…>> disse voltandosi verso il pupazzo che continuava a piangere << e l’indirizzo l’ho chiesto ad Ayako e mentre venivo qua ho chiesto informazioni…nh…la signora che abita al primo piano…>>
<< Oh…si cara vecchietta…anche un po’ pettegola…e…il compito…non credo di farlo…>> disse rattristandosi.
Il volpino notando il cambiamento d’espressione,si incuriosì parecchio,doveva sapere il perché di quel mutamento.
<< Perché?>>
<< Hanaaa sei in casa? >> pronunciò una voce all’entrata dell’appartamento,probabilmente era il motivo per cui la porta di casa era aperta. Rukawa guardò prima in direzione della porta poi in quella del rosso.
<< Si Yo vieni,sono in camera!!>>
Ecco spiegato l’intruso. Yohei avanzò veloce nell’appartamento entrando quindi nella camera e rimanendo spiazzato dalla presenza del volpino,che lo salutò,stranamente,con un segno del capo,notò anche il pupazzo accanto a lui che continuava a piangere,gli era sembrato strano sentire un pianto in quella casa,visto che Hanamichi non aveva voluto portare con se il suo compito per casa e lo aveva mollato al compagno di squadra che ora era li davanti a lui.
<< Cosa vuoi Rukawa???>> inveì immediatamente contro di lui,sapeva infatti che il moro era andato li per farsi aiutare da Hana con il compito,anche se era di tutti e due, << Hana ha detto che non farà quel compito,quante volte te lo deve dire…non lo vuole fare…e ora vai fuori da questa casa…torna nel tuo mondo perfetto!!>>
Yohei aveva appena urlato contro il volpino che lo aveva guardato con aria d’insufficienza e si era limitato solamente a voltarsi verso il rosso,che a sua volta lo aveva guardato ma nei suoi occhi non c’era il desiderio che l’altro se ne andasse…dopo quello che avevano condiviso prima poi…
<< Ru…puoi rimanere e Yo,calmati non è successo nulla…va bene così>>
Mentre un ghigno beffardo compariva sulle labbra del volpino,che indirizzava quel sorriso di scherno verso l’altro moro,che lo fissava sempre più arrabbiato.
<< Ma cosa stai dicendo…sei impazzito…>>
<< Yoo>> disse categorico mentre questo si sedeva accanto al volpino prendendo tra le braccia il pupazzo e accudendolo lui,visto che il suo lo aveva Haruko.
<< Quando è stata l’ultima volta che gli hai dato da mangiare…cambiato…cullato?>>
<< Nh?>>
<< Cosa?>> domandò scocciato Yohei.
<< Non lo ha fatto…figurati…dove lo hai messo quando ti allenavi…conoscendolo lo avrà nascosto da qualche parte per non sentirlo…>> quando terminò la frase gli sembrò che sulle labbra del volpino fosse comparso una specie di sorriso.
<< Nh…dentro l’armadietto>>
<< Oh signore…Kaede sei davvero impossib…>> si maledisse mentalmente…lo aveva chiamato con il suo nome…come quando sognava…cavolo…cavolo…tuttavia il volpino si era accorto di ciò spalancando gli occhi dalla sorpresa e guardandolo sottecchi,ma prima che potesse comunicare il suo pensiero,fu nuovamente interrotto dal moro. Quel giorno,tutte le volte che cercava di parlare,stranamente qualcuno o qualcosa lo interrompeva,prima la bambola ora l’amico del Do’hao.
<< Yo puoi andare nell’altra stanza…devo parlare un attimo con Rukawa e devo anche vestirmi...prendi anche quella cosa…>>
Il fidato amico andò nell’altra stanza come gli era stato detto guardando un po’ sospettoso il suo amico…era strano…doveva essere successo qualcosa con il numero 11 che non gli aveva detto…seguì comunque le direttive che gli erano state date…non voleva fare preoccupare il suo amico,che si preparava a raccontare al ghiacciolo la sua storia e il perché fare quel compito gli era così difficile,doveva ammetterlo,era un po’ geloso.
I due compagni di squadra rimasti nella stessa camera,dapprima si scambiarono una serie di sguardi,quelli di Rukawa lo spiavano di sottecchi mentre il rosso si cambiava,e quelli di Hana lo seguivano nel percorso lungo il suo corpo atletico che si copriva di vestiti. Una volta vestito si sedette sul letto invitando il moro a fare altrettanto,questo si mise accanto a lui,senza dire nulla,non spettava a lui spiegarsi…anzi forse si…
<< Ecco…io ti devo spiegare il perché non voglio fare il compito per quel maniaco…e non dire che non è un maniaco….>> iniziò buttandola un po’ sul ridere e facendo sorridere anche il suo freddo “amico”, << io…ecco…io…sono stato adottato quando avevo tre anni…da una famiglia con altri 4 figli…quando sono cresciuto un po’ tanto da essere considerato responsabile,mi affidavano il loro figlio più piccolo,di cui sono diventato una specie di mamma al maschile,perché quella sua vera non lo accudiva,pian piano ho iniziato a sostituirmi a lei,tutti i suoi figli chiedevano a me per qualsiasi cosa,anche se ero solamente un bambino. Avevo sei anni,la mia “mamma” mi aveva dato da accudire il più piccolo dei suoi figli che nel mentre erano diventati cinque,me escluso,aveva solamente un paio di mesi,e io…lo stavo portando in camera per metterlo a letto,mentre tutta la famiglia pranzava… e…>> disse mentre le sue lacrime fluivano veloci sul suo volto,e una diafana mano le raccoglieva a una a una,con lo stupore iniziale del rosso,che capì cosa voleva fare in quel gesto…rassicurarlo…forse…<< …sono inciampato sul tappeto e….>> strinse più forte le mani sulla stoffa dei pantaloni,quando anche il suo respiro si fermava e il suo cuore perdeva un battito al ricordo di quella scena << mi è scivolato…Kami…mi è caduto…e…e…è morto…ha sbattuto la testa alle mattonelle,ho sentito come un track…ho urlato…quando sono arrivati e hanno visto la scena mi hanno picchiato…avevo ucciso loro figlio…>> si blocco. Solo in quel momento Rukawa capì il perché non voleva tenere in braccio quel pupazzo…il giorno dopo…si ripromise,avrebbe riconsegnato quel bambolotto al professore e non gli interessava nemmeno se prendeva un brutto voto in pagella. Spostò nel mentre la sua mano sulla testa del rosso e si avvicinò il tanto da poterlo abbracciare e stringere a se,mentre questo rimaneva rigido e piangeva a dirotto.
<< Calmati…calmati>>
<< ….loro…loro mi hanno detto che ero il figlio del demonio…che non mi dovevano prendere…che dovevo rimanere eternamente da solo….un…un buono a nulla…solamente questo sono…>>
<< Che fine hanno fatto>>
<< Non lo so…quando ho incontrato la famiglia Mito…mi hanno lasciato da solo e pagato questo appartamento…scusa>> si scostò da quell’abbraccio come se bruciasse guardando gli occhi del moro…non più freddi…ma…caldi…amorevoli…dolci….verso di lui…
<< Tu non hai sbagliato…è stato colpa loro…dovevano avere più cura dei loro figli non lasciarli tutti nelle tue mani…eri troppo piccolo per fare la parte del genitore>> gli disse riprendendolo nel suo abbraccio e cullandolo lentamente fino a che non lo sentì rilassato,solo allora si staccò da lui,sollevandogli lo sguardo,incastonò quell’immagine nella sua mente,il grazioso Do’hao. Avvicinò lentamente il viso a quello dell’altro poggiando dolcemente le sue labbra sulla gota arrossata per il pianto, una scarica elettrica si diffuse per il suo corpo,rendendosi conto che anche per l’altro doveva essere stato così perché si staccò all’improvviso,puntandoli due pozze di cioccolato che lo fissavano sbigottito, pensando che fosse stato solo la solita corrente che senti quando tocchi qualcosa e ti da la scossa…lo fece nuovamente,solo che prima che potesse toccare la guancia, Sakuragi si girò facendo combaciare le loro labbra perfettamente. Un’altra scossa. Più potente dell’altra che gli costrinse a stringersi l’uno all’altro e a baciarsi con più passione.
Intanto nell’altra stanza,Mito accudiva quel pupazzo non suo già da 30 minuti non spiegandosi il motivo del perché da quella stanza non provenivano più rumori di voci,la prima ipotesi e che il rosso avesse preso a craniate l’altro…mentre il secondo…non poteva essere accaduto…troppo improbabile. Decisosi finalmente si alzò posando il pupazzo sul divano visto che doveva essersi addormentato e si diresse verso la camera,spinse la porta… e notò che la seconda ipotesi era quella giusta…non lo avrebbe mai pensato possibile,ma seduti sul letto, Hanamichi e Rukawa si baciavano appassionatamente,intrecciando le lingue e sfiorandosi i corpi possenti. In fretta si voltò,portandosi via anche il pupazzo,uscì dall’appartamento dell’amico che quella notte probabilmente non l’avrebbe passata da solo,e sperava per lui nemmeno le prossime avvenire. Aveva sempre pensato che Rukawa fosse in grado di comprenderlo…e si ci aveva azzeccato in pieno,era proprio felice,anche per il rosso perché gli andava dietro da un sacco di tempo a quel volpino,come lo chiamava lui,ma quello non se n’era mai accorto. Ora lasciava tutto al corso degli eventi.
<< Mmm…Ru…>>
<< Mi hai chiamato Kaede prima…m…e ne sono accorto….sp…spogliati…>>
Dal bacio erano passati all’esplorazione reciproca dei corpi,si erano esplorati all’interno della bocca sfiorati con le rispettive lingue e stimolati ad un contatto più intimo,e ora erano allacciati su quel letto,le gambe intrecciate e le mani sull’elastico dei pantaloni,pronte a mostrare più parti di pelle possibile ed andarli quindi a carezzarla e saggiarla.
<< Mi piaci Do’hao…e domani ti prometto che quello schifoso compito noi non lo faremo e….aah… troveremo un modo migliore per occupare il nostro tempo …>>
<< Anche tu….ti amo Kaede…e non sai nemmeno da quanto…>> gli disse abbracciandolo di slancio e ricercando le labbra dell’altro con le sue, << spogliami tu…toccami...voglio sentire le tue mani sul mio corpo…>> disse,ma la sua audacia fu tradita dall’espressione imbarazzata e soprattutto dal colorito rosso acceso che si sparse immediatamente dopo avere detto tale frase sul suo viso.
<< Ma come siamo arditi….>> sussurrò al suo orecchio prima di prendergli il lobo tra le labbra e succhiarlo avidamente tra le sue,in una lenta e dolce suzione che contribuì ad infuocare il corpo ambrato e a far emettere al proprietario gemiti lussuriosi. << Ma a me piace di più il solito ingenuo e imbranato Do’hao…non ti si addice questo comportamento…più…adatto a me…>>
Veloce passò le mani sopra la maglia del rosso per risalire veloce passando le mani sotto la stoffa,e andando a toccarne la pelle, gli addominali scolpiti…i pettorali robusti… i capezzoli turgidi…il collo…per poi sfilare via quell’indumento troppo inutile in quel momento,con gesti fulminei portò le mani ambrate sul colletto della sua divisa,ma le mani erano immobili.
<< Spogliami Hana…>>
Solamente dopo quel comando sussurrato in maniera così sensuale dalle belle labbra della volpe, il rosso deciso che poteva farlo e lo desiderava ardentemente,toccare quella pelle che per tante notti aveva sognato,così bianca e vellutata, gli si fece più vicino,il tanto per poter sentire il suo profumo e lentamente iniziò a sbottonargli la divisa nera e la camicia,ritrovandosi davanti al petto liscio e glabro,la passione ebbe il sopravvento,la voglia di sentire quella pelle sulle sue labbra. Si gettò sul collo così invitante,mentre il proprietario lo avvicinava meglio a se per bearsi del contatto di quelle labbra infuocate sulla sua pelle fredda che si scaldava ad ogni tocco. Poteva chiaramente sentire la lingua morbida e inesperta che si faceva strada sulla sua giugulare,lasciando dietro di se una scia di saliva,che lo faceva poi scendere nuovamente sui suoi passi cercando di esplorare anche il petto,soffermandosi più tempo sui capezzoli della volpe che si ergevano meglio tra quelle labbra. Quel ragazzo dai capelli carmini li comunicava un’immensa sicurezza e un calore che bruciava la sua anima e riscaldava il suo cuore,non resistette molto a quel trattamento infatti dopo nemmeno due minuti lo dovete staccare da se…causa incombenze nelle aree basse dei suoi pantaloni….si era eccitato solamente per quella bocca….calda…lingua… Decise che non poteva aspettare oltre,lo sdraiò sul letto coprendolo di seguito con il suo corpo che si andò a incastrare perfettamente con il suo,quasi fosse nato per quello scopo, passò le sue mani desiderose sul corpo ambrato scendendo a slacciare il bottone dei pantalone del suo lui,facendogli sentire nel mentre la sua eccitazione,strofinandola sfrontato sulla gamba muscolosa.
<< Mmmm…Ru…fai in fretta…mi fa male..>> mugolava in rosso con ancora i pantaloni addosso,la sua erezione era ormai di pietra tra i pantaloni che il moretto ancora non gli aveva tolto,indugiando per eccitarlo di più,ma aveva solamente ottenuto fastidio,lo baciò sulle labbra mormorando un flebile scusa,procedendo a sbottonargli velocemente i pantaloni e i boxer che fece scendere verso le caviglie in modo da avere libero accesso,sposto la mano toccando nuovamente l’asta e dandogli un po’ di piacere. Al tocco della mano,Hanamichi si inarcò cercando di ricevere maggiore contatto e maggiore piacere,desideroso inoltre di darlo al compagno che ancora non ne aveva ricevuto. Desideroso di sentire anche lui il contatto con il membro volpino,scostò da se quella mano invertendo con un colpo di reni la posizione,in questo modo Kaede si trovava sotto di lui,anche per questo vedere il rosso che troneggiava nudo…e…eccitato su di lui era davvero un bello spettacolo. Le mani ambrate passarono velocemente sul petto andando a sfiorarne nuovamente i capezzoli,e la testa scendeva verso il bottone dei pantaloni. Sensualmente vestì il ragazzo sotto di lui,utilizzando la bocca per togliere lui gli indumenti e con la stessa bocca prese il pene dell’altro.
<< E ora vedremo se il mio…rapporto orale…era da 10 come mi ha detto il prof…>> disse con sorriso smagliante,facendo arrossire di botto Rukawa che ricordò lo spettacolo di quella mattinata,più che altro lui era il personaggio principale e non aveva visto la scena come l’avevano vista gli altri,ora però si impegnava a tenere tra le sue labbra qualcosa di molto più delicata di un frutto…il piacere del suo….ragazzo…forse….
Prese l’asta tra le mani,avvicinando la lingua alla punta umida per saggiarne principalmente il sapore,a quella visione l’autocontrollo di Kaede rischio di infrangersi per la prima volta, la lingua veloce si mosse sulla punta,portando su la mano ricoprì il glande con la pelle grinzosa esplorando ogni piccolo anfratto,passò quindi a leccare tutto l’insieme,con un misto di piacere e giocosità che gli animava il volto, sentiva inoltre lo sguardo fisso del volpino su di se,ogni tanto alzava gli occhi e lo guardava,trovandosi di fronte a due occhi di brace.
<< P…prendi….mi….in bocca….mi fai…morire…>>
…e come se fosse stata la cosa più naturale del mondo,lo inglobò interamente nella sua bocca succhiando piano quella carne palpitante,poi sempre più veloce,prendendo sempre maggiore confidenza…ma il tutto fu interrotto da un gemito di Kaede più forte di tutti gli altri e un fiotto di seme si riversò dentro la sua bocca. Aveva un sapore così strano,ma ben presto si rese conto che quello era il sapore dell’amore e che lui ne era ghiotto. Così,ancora più eccitato,dopo aver ricevuto il succo dell’amore,sollevò gli occhi chiedendo anche lui soddisfazione e ricevendo immediatamente un caloroso bacio.
<< Hana…sei bellissimo….mi piaci…>>
Le loro lingue si incontrarono nuovamente sfociando nella passione,le braccia diafane si legarono dietro il collo ambrato,facendolo crollare nuovamente addosso a lui. I loro corpi accaldati si toccarono nuovamente,quando entrambi cercavano un contatto sempre più approfondito e concreto.
<< Lo voglio…non sai quanto l’ho desiderato….ti voglio dentro di me>>
Fu Hana a togliergli ogni dubbio…si lo aveva desiderato anche lui…averlo solo per se…la sua scimmia rossa… Fu il rosso a scendere dalla posizione e sdraiarsi supino mentre finalmente otteneva quello che aveva sempre desiderato…fare l’amore con Rukawa, sentì distintamene una mano percorrere la sua colonna vertebrale fino a raggiungere quella parte di lui ancora mai inviolata da nessuno,il dito che si insinuava dentro di lui,il secondo…e anche il terzo cosparso di fredda saliva,che entrava e usciva da dentro il suo corpo.
<< Me lo metti tu???>> domandò indicandogli la scatola di preservativi.
<< Io…sono…non l’ho mai fatto…..tu si?>>
<< ….No>>
<< Allora non serve…ti prego…fallo ora…non resisto più>>
Il pene di Rukawa si fece strada in lui,che provò un dolore lancinante alla sua schiena e un piacere immenso sul suo basso ventre.
<< Aaaaaaaaaah>> era stato completamente penetrato,con una sola spinta,e ora quell’organo si faceva strada in lui,sentiva le mani poggiate sui suoi fianchi e il fiato caldo sul collo,alzò il bacino per trovare con la mano il suo piacere personale che era amplificato dal pene che perforava il suo intestino.
<< Vengo…vengo…>> disse prima di sciogliersi dentro il suo corpo,la volpe che con l’ultimo barlume di lucidità si preoccupò di fare venire il rossino.
Caddero esausti sul letto.
<< Ti amo…>>
<< Anche io kitsune…>>
Si confessarono prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Il giorno dopo a scuola,come arrivarono si appartarono in un angolo per salutarsi come di dovere dopo quello che avevano passato la sera prima. Alla prima avrebbero dovuto avere quel professore maniaco,di comune accordo avevano deciso di parlare con lui prima dell’inizio delle lezioni,per questo ora camminavano per i corridoi indisturbati mano nella mano,con dentro una busta il bambolotto che stava per ritornare velocemente nelle mani del possessore. Aprendo l’aula lo trovarono intento in una lettura non molto professionale,che aveva a che vedere con delle certe posizioni.
<< Salve…ecco la mia coppietta con il loro bambino>>
<< Niente bambino>> disse scocciato Kaede << questo è il suo amato pupazzo,glielo ridiamo…non ci serve a nulla e questo è tutto..>>
Il professore lo guardava allibito,per poi voltarsi verso il rosso. << Ma come farà Sakuragi ad accudire suo figlio e quello della Akagi?>>
<< Non lo farò>> rispose solo,e in quel frangente di tempo Rukawa dopo aver poggiato la bambola sulla cattedra,avvicinò la mano alla nuca del rosso poggiando le sue labbra su quelle del suo ragazzo,sotto lo sguardo allibito del professore a cui per poco non cadde la mascella a terra.
<< Esiste sempre l’adozione prof…e poi a me sta bene così…noi…stiamo bene così… Arrivederci>> disse unendo poi nuovamente le mani.
FINE. Alla proxima!!
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