Crossover tra Slam
Dunk e Proteggi la mia terra, lo shojo più bello mai apparso in Italia,
secondo me. Rukawa mi è venuto un po' OOC, sebbene non fosse assolutamente
mia intenzione -____- Inoltre ho distorto un po' la linea temporale rispetto
al manga. Inserisco anche un mini dizionario (dal n° 17) per aiutare un po'
chi non avesse letto questo shojo (rimediate, rimediate).
Piccolo dizionario alieno:
Sarjarim: nome dato a Dio secondo la cultura extraterrestre
Sarjarian: nome di chi dedica tutta la propria vita a Sarjarim
Sarces: potere mentale che può comprendere telecinesi, teletrasporto,
telepatia etc
Kicie: voglia rossa presente sulla fronte di Kicies
Kicies: persone nate con la kicie e dotate di particolari poteri sarces
legati alla natura. Si dice che siano i prescelti di Sarjarim
Kicie-Sarjarian: Kicies divenuti Sarjarian
Kisanado: testo sacro
.
Mughetti di
Hymeko
Le
porte si sono schiuse, e la luce invade la piccola anticamera in cui mi
trovo, scacciando la penombra.
Deglutisco.
La vedo davanti a me, in fondo alla sala. La veste candida bordata di
complicati intarsi dorati, le mani quietamente appoggiate al pomo diafano
di un bastone d'avorio.
Il viso pieno di rughe, gli occhi grandi e penetranti, la kiecie svettante
sulla fronte.
"Vieni avanti, Ragi Saku Hanamichi"
La Dama Anziana, la più importante tra i Kicies, la persona più vicina a
Sarjarim.
Mi ha chiamato.
Avanzo tra due ali di folla bisbigliante, tentando di dominare il
nervosismo.
Non è facile!
Ogni Kicies la incontra, e lei proferisce una profezia. Una divinazione,
per ognuno di noi.
Oggi è il mio giorno.
Mi fermo di fronte a lei, sperando che nessuno noti il mio tremore.
Lei mi fissa, e di colpo tutto va a posto. Agitazione, ansia,
insicurezza…tutto svanisce di fronte a questi occhi profondi e amorevoli.
Lei sorride, e io mi trovo a ricambiare, come uno sciocco davanti a una
ragazza che ha fatto colpo.
"Bene bene bene…molto interessante"
Deglutisco ancora, ma non di nervosismo. Che ci vedrà di così singolare
nella mia aura?
"Sei anni, Hanamichi"
Batto le palpebre:
"Cosa significa?"
Si può parlare liberamente, con lei. Me l'hanno detto tutti gli altri
Kicies…quindi non mi faccio problemi.
"Lo capirai quando sarà il momento. Però devi anche sapere che…ogni tua
decisione avrà delle conseguenze…non solo per te. Ricorda…ciò che
deciderai, coinvolgerà chi ti sta accanto. E sei anni"
Apro la bocca, ma non dico nulla. Non saprei che dire. Il suo sguardo…è
quello di una nonna fiera del nipote. Mi scalda il cuore, mi fa sentire
bene, mi comunica che sarà sempre accanto a me.
Sorrido di nuovo, mentre comprendo perché tutti vogliano bene, alla Dama
Anziana.
…………
"Hanamichi! Meno male che ti sei svegliato!"
Uh? Dove mi trovo? Non riconosco questo soffitto…e le luci al neon non ci
sono, nel Paradiso!
"Hanamichi come stai? Ti sei ripreso?"
Volto piano il viso, tentando di mettere a fuoco chi mi parla.
Ah, è Yohei. Il mio migliore amico…il mio unico amico.
L'unica persona che abbia guardato oltre la mia kicie…oltre alla Dama
Anziana, è ovvio.
A proposito, chissà perché l'ho sognata. Sono passati quasi cinque anni,
da quel giorno. Come mai mi sarà tornato in mente?
Sospiro. Più che altro, vorrei tanto capire il significato di quelle
parole.
"Meglio che vada a chiamare un dottore"
"No! Yohei scusami, stavo solo ripensando a una cosa, non volevo
spaventarti"
Il mio amico si accascia su una sedia, sospirando sollevato:
"Meno male, il colpo che mi hai fatto venire prima mi è bastato, te lo
assicuro!"
Prima? Prima quando? Non mi ricordo…
Lo stupore mi si deve leggere in faccia:
"Bè, che hai, non dirmi che non ricordi nulla di quello che hai fatto?"
Scuoto la testa, confuso:
"Yohei, dove siamo? Perché mi trovo qui? Perché quelle tende pesanti sono
tirate?"
Lui alza un sopracciglio, evidentemente pensa che lo stia prendendo in
giro.
"Davvero…ho un gran vuoto in testa, e oltretutto mi sento sfinito,
svuotato…"
"E ci credo, con quello che hai fatto"
E no, adesso inizio ad alterarmi lievemente:
"Si può sapere di che parli?"
"Ok, calmati, adesso te lo dico. Oggi non avevamo lezione al pomeriggio,
ricordi?"
Ci penso su, poi annuisco.
"E stavamo andando in gelateria, a berci un caffè in santa pace"
"Sì, quella vicina al laghetto"
"Esatto. E lì c'è un cantiere edile. Stanno costruendo un cinema, credo"
"Ah sì, penso che sarà un bel posto"
"Sì, lo credo anch'io. Però oggi…c'è stato un incidente"
Spalanco gli occhi:
"Un incidente? È rimasto ferito qualcuno?"
Capisco tutto prima che mi risponda. Il senso di stanchezza, quella
sensazione di vuoto fisico…ora è tutto chiaro: anche se non ricordo
l'evento, la ragione può essere solo una.
"Sì…il carico di una gru ha iniziato a sbandare paurosamente, e…siccome
era ancora basso, ha colpito un ragazzo"
Man mano che racconta, i ricordi si fanno più lucidi, e rivedo il sangue
macchiare l'asfalto, e il corpo del ragazzo accasciato a terra...rabbrividisco,
al ricordo della sua vita che iniziava a svanire.
"Ti sei fatto largo a spintoni nel capannello di gente che lo circondava,
ti sei inginocchiato accanto a lui e...Hanamichi, sei stato fantastico!
Non avevo mai visto nulla di simile! Il tuo sarces è veramente potente!
Sei un Kicies davvero magnifico! Hai compiuto un vero miracolo, tutti ci
siamo sentiti come se Sarjarim fosse apparso in mezzo a noi! Ma che dico!
Lui c'era sul serio! Manifestando il tuo potere, lo hai portato tra noi! E
la tua kicie incandescente ne era la prova! Oh Hanamichi grazie, grazie
infinite per ciò che ci hai donato, noi non siamo degni di assistere a un
simile prodigio, ma tu ci hai resi partecipi ugualmente! Non ti
ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per noi! Sei sul serio
un essere puro, benedetto da Dio!"
…no, mi sbagliavo. Nonostante tutto, anche lui in me vede solo un Kicies.
"Yohei, vai avanti"
L'unico modo che ho per nascondere la mia amarezza è concentrarmi sulla
guarigione che ho compiuto.
Speravo solo che almeno tu volessi Hanamichi, non il Kicies Hanamichi…
"Ah, sì, ti prego di perdonarmi. Bè, non c'è molto da dire, in fondo…a
parte naturalmente i tuoi capelli rossi che si muovevano benché non ci
fosse vento, o quell'aura divina che emanavi…"
"Yohei"
Basta che pronunci il suo nome che lui inizi a scusarsi. Non l'ho detto
nemmeno con durezza.
"Scusami scusami, sono ancora troppo eccitato! Comunque, incurante del
sangue che lo sporcava hai appoggiato le mani sul suo corpo, hai chiuso
gli occhi e hai mormorato delle parole, mi sembra qualcosa tipo "Sarjarim
dammi la forza" o simile, poi la tua kicie si è infiammata, risplendeva
come una stella rossa nella notte, e le ciocche sulla tua fronte si
scuotevano, come scosse dall'energia che stavi impiegando…il ragazzo ha
spalancato gli occhi, fissi nel cielo, ed è rimasto così finché non hai
finito…poi si è messo a sedere, ti ha guardato stralunato e tu gli sei
svenuto tra le braccia, tra le esclamazioni preoccupate della gente.
Pensa, lui è ancora qui fuori che aspetta! Vorrà sicuramente ringraziarti,
e adorarti come meriti!"
Tento di strapparmi dal cervello le ultime parole, e mi guardo in giro
alla ricerca di un orologio.
"Yohei, perché non ci sono orologi? Che ore sono?"
"Bè, l'ho fatto togliere io, pensavo che il suo ticchettio ti avrebbe
disturbato…sono le nove di sera, più o meno!"
Sobbalzo: è tardissimo! Mi faranno una lavata di capo!
"Hanamichi che fai! Non ti puoi alzare, sta giù! Sei troppo debole!"
Scosto rudemente la mano di Yohei…non ho voglia di essere gentile con lui.
"Lasciami Yohei, devo tornare al Paradiso, o saranno guai grossi!"
"Non ti preoccupare per questo, ho già chiamato Kess, è tutto a posto"
Mi risiedo pesantemente sul letto. Sono raggelato. Questa volta mi
beccherò una punizione coi fiocchi!
"Che intendi?"
"Il direttore dell'ospedale è una persona molto importante, e un fedele
devoto. Ha ottenuto che tu passassi qui la notte a riposare. Sono sicuro
che saprà onorarti al meglio, vedrai"
Che bella prospettiva…ma sempre meglio di dover affrontare subito il mio
Rimrian…
"Hanamichi, senti"
"Dimmi"
Mi riappoggio ai grossi cuscini, preparandomi a recitare la mia solita
parte…un Kicies non può avere difetti…noi siamo la perfezione divina
manifestatasi tra la gente.
"Lo so che sei stanco, quindi puoi anche rifiutarti e nessuno ti
biasimerà, però…potresti concedere udienza a quel ragazzo? E' ancora
accucciato qui fuori ad aspettare di poterti ringraziare…non avresti un
paio di minuti da dedicargli?"
Sbuffo. Non ho certo voglia di tenere una lezione sulla missione di noi
Kicies nel mondo…
Yohei però non può capire:
"Sì, hai ragione scusami, non puoi averne voglia, hai bisogno di dormire,
gli dirò di tornare un'altra volta"
"No…non ti preoccupare, non sono così stanco, e…non sarebbe gentile da
parte mia mandarlo via così, dopo che ha aspettato per così tanto tempo"
I suoi occhi si illuminano:
"Hanamichi, sei davvero una persona speciale!"
Chissà se potessi conoscere i miei veri pensieri cosa diresti…lo faccio
solo perché almeno, con la scusa della stanchezza, potrò liberami di lui
in fretta, e non verrà a cercarmi in altri momenti. Che buffo…non mi sento
nemmeno in colpa per ciò che ho pensato. Sono stanco delle persone
interessate solo alla mia kicie. Perché nessuno vuole me?
La porta si riapre, e le mie pupille si dilatano: chi è questo ragazzo?
"Posso sedermi?"
Annuisco, senza riuscire a parlare. Lui è…la bellezza fatta persona. Mai
visto nessuno così splendido. E dire che ho vissuto sempre con altri
Kicies! A meno che…io non abbia salvato un altro Kicies! Mi sento
abbattere al solo pensiero. Però…sembra avere la mia età, e se lo fosse lo
dovrei aver incontrato nel Paradiso…
"Tu sei un Kicies?"
"Tu sei un Kicies?"
Spalanco gli occhi. Lui…chiede a me se sono un Kicies?
"N-N-No…"
balbetto.
Perché ha fatto quella faccia sollevata e spiaciuta assieme?
"Davvero non lo sei?"
"No…"
Sollevo la frangia scura che mi nasconde la fronte, e lui può vedere che
non c'è nessun segno.
"Scusami…pensavo tu lo fossi"
Lui…chiede scusa a me?!
"Non ti devi scusare con me! Come mai pensavi che lo fossi?"
Accidenti...è la prima volta che parlo così tanto...
Lui ridacchia…sembra si stia divertendo.
"Ne hai l'aspetto. Come ti chiami?"
Lo ha pensato per la mia bellezza…pensavo che fosse inutile, invece grazie
ad essa un Kicies mi stava considerando un suo pari…
"Kawaru Kaede"
"Io sono Ragi Saku Hanamichi, piacere"
Si inchina, e io mi alzo di scatto per fare altrettanto, ma più
profondamente.
"Quanti anni hai?"
"Ventidue"
"…già, come me. Lo sospettavo"
Lo guardo meravigliato:
"Tu hai…la mia età?"
Ricambia il mio sguardo stupito
"Sì, perché?"
"Bè, pensavo fossi più grande…da quanto ho capito, le mie condizioni erano
molto gravi, e non sapevo che un ragazzo così giovane potesse…"
"Già…sei stato fortunato…comunque io sono un caso un po' particolare…"
Parla parla parla! Trova qualcosa da dirgli! Sforzati!
"Non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato…grazie infinite, non
saprò mai esprimerti la mia gratitudine"
Mi interrompe con un gesto secco della mano:
"Basta ringraziare, ho fatto ciò che era giusto"
"…grazie lo stesso"
Sospira flebilmente, forse sperando che io non me ne accorga. Poi il
silenzio.
…………………
Splendido…non ci sono altre parole per descriverlo. Radioso, raggiante. È
troppo bello, eppure esiste realmente. Sebbene non abbia dei lineamenti
perfetti, la sua bellezza è superiore alla mia, è molto più… intensa. Il
suo viso è gentile, gli occhi profondi, pieni di maestà. Ha le labbra
carnose ma eleganti, di un bel rosa naturale. E il suo corpo è uno
spettacolo per gli occhi. Anche attraverso il camice dell'ospedale posso
seguire le linee del suo torace scolpito, le braccia muscolose, ben
tornite…e il lenzuolo candido, adagiato pigramente sulle sue gambe lunghe,
non fa che esaltare la sua presenza. Solare, luminoso…bellissimo.
E in più…scintilla. Attorno a lui…mi pare di vedere un alone dorato, uno
sfavillio quasi impercettibile, eppur presente…
"Perché mi guardi così?"
Sussulto…non mi ero accorto di fissarlo.
"Ah…io stavo guardando…l'alone che ti circonda"
Lui inarca un sopracciglio, si esamina e mi guarda come se fossi pazzo:
"Guarda che io non ho aloni"
"Ma io…ogni tanto mi sembra di vedere un alone dorato, attorno a te"
Mi squadra, improvvisamente serio.
No, non serio…triste. Triste? Perché ho abbinato a lui questa parola?
"Io non ho alcun alone, credimi. È la tua immaginazione"
"Forse hai ragione tu"
Sarjarim com'è bello…
……..vorrei poterlo toccare…
"Stai bene?"
Sobbalzo…mi ero di nuovo perso in contemplazione…
"Sì, sto benissimo…grazie a te"
Lui sorride…amaramente?
"Forse non ci crederai, ma dovrò litigare, per quello che ho fatto"
Cosa? Litigare a causa mia? Perché?
Devo avere una faccia sconvolta, e ciò dimostra quanto mi abbia colpito.
"Già…non tutti sarebbero stati d'accordo, su ciò che ho fatto. No, non
fare quella faccia, non intendevo dire che non ti avrebbero curato, solo
che…diciamo che ci sono due fazioni, tra i Kicies, riguardo la guarigione.
Una vuole che il malato sia curato quel tanto che basta da annullare il
pericolo di morte, e lasciare che i medici facciano il resto. Se ti fosse
capitata qualcuna di loro probabilmente adesso saresti attaccato a una
macchina. L'altra predica invece che si faccia sempre tutto il possibile
per aiutare la gente. È guerra aperta, tra le due, credimi. Io…penso che
entrambe siano corrette. Se ci fossero stati altri feriti, non ti avrei
curato completamente, e mi sarei dedicato anche a loro. Però, visto che
c'eri solo tu, che male c'è ad alleviare la sofferenza?"
Rimango ammutolito a guardarlo. Perché mi dice queste cose?
"Perché mi stai dando delle spiegazioni?"
Lui stesso è sorpreso…sembra non essersi reso conto di ciò che mi diceva.
"Io…non volevo che ti preoccupassi per me"
Sono incredulo:
"Perché dovrei farlo? Tu non hai nulla da temere!"
La sua smorfia mi dice che sbaglio.
"Vedi, mi era stato vietato di curare come ho curato te…penso che le voci
di una punizione arriveranno anche all'esterno"
Ora inizio ad aver paura:
"Perché?"
"...solo la Dama Anziana e una decina di altre Kicies sono in grado di
compiere una guarigione simile, oltre a me. Ci vuole molta forza, molta
determinazione, molto talento, per riuscirci. Inoltre, io sono l'unico
Kicies maschio che riesca a curare ferite molto gravi, e quindi…non
vogliono correre il rischio che dando fondo alle mie energie possa
accadermi qualcosa…la guarigione non è semplice"
"…ti sentivo, mentre mi guarivi. La tua forza era come…un nettare caldo
che mi riempiva. Ne sono stato sommerso…mi pareva d'annegare, eppure ero
estasiato"
Lui annuisce, sempre con quel sorriso malinconico:
"Mi sono svuotato completamente per salvarti…non ne saranno felici, nel
Paradiso"
Mi sento freddo, indifferente al fatto di essere vivo…dovrei essere
onorato, rendere grazie a Sarjarim…eppure non riesco a pensare a nulla…se
non a lui.
Mentre parlava…il suo sguardo…non era felice. Se prima l'avevo paragonato
all'estate nel pieno della sua forza, ora mi sembra l'autunno inoltrato…
Più lo guardo, e più mi sembra che…gli manchi qualcosa…
"Posso fare qualcosa per te?"
Lui ridacchia:
"Potresti andare al posto mio a sorbirti la sfuriata…"
Ecco cosa gli manca…non ha mai sorriso veramente.
Perché su un volto così bello non c'è la minima ombra di vera felicità?
Lo studio con più attenzione, mentre regna di nuovo il silenzio.
Ora che lo guardo meglio, mi rendo conto che mi trasmette molta
malinconia…
Ho di nuovo voglia di toccarlo…però è diverso da prima.
Io…lo desideravo sfiorare come si fa con una reliquia, per entrare in
contatto con la divinità.
Ora invece…desidero abbracciarlo. Lo voglio…consolare.
Lo so, è assurdo. Un Kicies consolato da me? In un'altra situazione ci
avrei sbuffato sopra e me ne sarei andato, ma adesso che lo vedo…mi sembra
tanto che ne abbia bisogno. Cosa posso fare?
"Senti…posso invitarti a pranzo, uno di questi giorni?"
"Un pranzo?"
"Sì…vorrei ringraziarti ancora"
Mi guarda incredulo, e io mi chiedo se non stia pensando di aver
sbagliato, a darmi confidenza.
"…posso invitarti, vero?"
"Ah, certo…certo che vengo a pranzo con te! Ero solo un po' sorpreso"
"Come mai?"
"Bè, quasi tutte le persone che ho conosciuto…non mi hanno mai invitato da
nessuna parte…perché pensano che non sia bello, o giusto, non l'ho mai
capito"
"Pensano di non essere degni di accostarsi a voi, forse. Anche il tuo
amico là fuori?"
Altro tasto dolente. Adesso la sua delusione trasparisce senza limiti.
"Lui…è meglio lasciar perdere. Comunque sì, la tua definizione è giusta.
Credo che…ci scambino per Sarjarim in persona"
"Ho capito…dove preferisci andare?"
Alza le spalle:
"Fai tu"
"Va bene"
Rimaniamo a guardarci, senza imbarazzo. Avevo visto tante Kicies durante
le cerimonie, ma…lui è speciale. Riesce a entrare dentro di me, a occupare
tutti i miei pensieri, senza essere invadente o scortese…la sua presenza
mi scalda l'anima, ma…perché comprendo inconsciamente che il mio benessere
non dipende dalla kicie che porta sulla fronte?
Il mio braccio si muove da solo…la mano si avvicina al suo viso.
Lui non fa nulla per fermarmi…anzi, si tende verso di me, socchiudendo gli
occhi…quasi anelasse il tocco delle mie dita…
TOC TOC
Sobbalziamo spaventati, il cuore che va a mille.
"Hanamichi posso entrare?"
Maledizione! Proprio adesso doveva interromperci?
Nemmeno lui è contento…ha le guance arrossate, e il fiato un po' corto. Le
sue labbra sono socchiuse, assomigliano al bocciolo di una rosa.
Si passa la mano sugli occhi, e riprende il controllo:
"Sì Yohei, entra pure"
Ma si vede chiaramente che è deluso.
"Il medico vuole che riposi"
"Sì sì. Hai una penna e un foglietto?"
"Certo, ecco"
Scrive un numero e me lo tende.
"Ecco, chiamami che ci mettiamo d'accordo"
"Va bene"
Colgo l'occhiata velenosa dell'altro. Sembra mi odi. Gli restituisco il
mio sguardo più gelido, poi mi inchino verso Hanamichi:
"A presto, allora. E grazie ancora di tutto"
"Figurati…a presto"
"Hanamichi perché hai dato il tuo numero a quel tipo? Non mi piace
molto"
"Non mi sembra tu sia Kess, da poter giudicare le mie azioni"
Te la sei cercata, Yohei. Vuoi limitarti a considerarmi un Kicies? Bene,
ora ne accetti lo conseguenze.
"Hai ragione tu, scusami. Ora ti lascio, dormi un altro po'"
Credo di averlo ferito per bene, ma anche se dovrei pentirmene, non ci
riesco. Ha deciso lui di mettere la kicie tra di noi, quindi non vedo
perché non dovrei usare a mio vantaggio la mia posizione. In fondo, è solo
ciò che tutti si aspettano da me.
La porta si chiude, e mi lascio andare sui cuscini. Il soffitto è bianco,
come la sua pelle.
Arrossisco furiosamente, e usando il sarces spengo le luci.
Adesso che sono al buio posso farlo…scoppio a ridere di gioia!
Kawaru Kaede.
Non riesco a togliermelo dalla testa…non comprendo bene il motivo,
però…sono felice!
Mi giro su un fianco, dicendomi che dovrei riposare un altro po'.
Ora che sono di nuovo solo, lo scotto della guarigione si rifà vivo.
Ho sonno, però sono ancora così eccitato, all'idea di…di che cosa?
Mi giro di nuovo, tentando di riflettere lucidamente. Perché quel ragazzo
mi fa quest'effetto?
Che sia per i pochi momenti d'intimità condivisi durante la guarigione?
No, non mi è mai successo, e di gente ne ho curata parecchia, in fondo.
Perché abbiamo parlato? Ma io lo faccio tutti i giorni, con Kess, coi
Kicies, con Yohei.
Perché mi ha invitato a pranzo? Ma anche Yohei lo ha fatto.
"Kawaru Kaede…"
Allungo la mano nel buio, dove era seduto lui. Che sia perché voleva
toccarmi? In effetti, nessuno fuori del Paradiso ha mai tentato di farlo…
Non lo so, non lo so, non riesco a capire. L'ho guarito, abbiamo parlato,
mi offre il pranzo.
Tutto più o meno normale.
E allora perché rischio di fondermi?
Ho bisogno di qualcuno che mia aiuti a sciogliere questi dubbi. A chi ne
potrei parlare, però?
A Yohei è fuori discussione, non credo che gli piaccia. Che tema forse che
lo sostituisca?
….bè, si potrebbe anche fare.
A Kess…lasciamo stare. Lui vuole solo che ripeta all'infinito il Kisanado,
e migliori nel canto.
A chi lo chiedo?
……………………….
Ma certo! La Dama Anziana! Che stupido che sono stato, lei saprà
sicuramente aiutarmi! Ci vorrà un po' per incontrarla, ma lei saprà cosa
fare!
….ops. Forse la vedrò già domani…mi ero dimenticato della lavata di capo
che mi attende. Va bè, vorrà dire che ne approfitterò per parlargliene.
Mi accoccolo stringendo un cuscino, e nella veglia subito prima del sonno
sorrido, pensando di stringere Kaede…
....................
Chissà cosa ho sognato ieri notte. È strano, di solito ricordo più o meno
tutto, ma oggi…l'unica cosa di cui sono certo è che decidevo di parlare
con la Dama Anziana, per il resto…vuoto.
Soffoco uno sbadiglio. Kess come al solito si sta inchinando davanti al
consiglio per scusarsi della sua incapacità di farmi obbedire alle regole.
Povero Kess, un po' mi fa pena. Non deve essere facile essere il Rimrian
di un ribelle come me.
Bè, non mi importa nulla. Che mi puniscano pure, se vogliono! Io sono
felice di averlo salvato, e niente di ciò che faranno potrà abbattermi! E
poi…sono sicuro che presto Kaede mi chiamerà! Che voglia che ho di
mettermi a saltellare!
…perché un tarlo ha iniziato a rodermi il cervello? Ho la spiacevole
sensazione di aver sbagliato qualcosa…
……………
Inutile, non riesco a capire cosa non vada. Mentre ascolto con viso di
pietra i richiami del Consiglio sulla mia preziosità, la mia mente scava
negli avvenimenti di ieri, alla ricerca del mio piccolo errore…che so che
potrebbe essermi fatale. Dove ho sbagliato?
Squilla un telefono, e una Kicies arrossisce furiosamente, spegnendo con
fatica il piccolo apparecchio.
……………………
Incrocio lo sguardo della Dama Anziana (sono certo che lei sappia che non
sto ascoltando una parola) e i miei occhi si spalancano: il numero di
telefono! E se come punizione bloccassero tutte le chiamate dirette a me?
Yohei potrebbe aver parlato ancora con Kess, e allora…
'Kaede…'
Istintivamente invio un messaggio telepatico verso di lui, senza sapere
dove sia, né se possa riceverlo…lo schermo perché nessun altro possa
sentirlo.
Gli occhi della Dama Anziana hanno un guizzo. Credo che lei sia comunque
riuscita a captarlo. Ricambio il suo sguardo…so che posso fidarmi di lei.
Non mi ha mai deluso, lei mi capirà. Le invio i miei ricordi su di lui. Le
apro il mio cuore, trasmettendole dubbi e speranze.
Lei chiude gli occhi, e inizia a pensare. Se non mi appoggia, sono finito.
…………………
La Portavoce del Consiglio si alza, e si rivolge alla Dama Anziana:
"Dama Anziana, vorremmo che lei emettesse una punizione"
Deglutisco. Anche se sono tra i suoi favoriti, questa volta non me la farà
passare liscia. Spero solo che mi permetta di vedere Kaede, almeno una
volta.
'Dama Anziana…'
Lei si alza, tutti noi la imitiamo.
Contraggo i muscoli, iniziando a pensare a qualcosa per far ricevere a
Kaede un mio messaggio. Ma perché non gli ho chiesto il suo numero?
"Ragi Saku Hanamichi, il Consiglio qui presente vuole che tu sia punito.
Hai trasgredito ad ordini ben precisi, sebbene la gravità della situazione
attenui le tue colpe. Hai salvato una vita umana, ma hai anche rischiato
di compromettere il tuo potenziale, e se questo accadesse, tu non saresti
più in grado di salvarne alcuna. Tu sei prezioso, Hanamichi, molto
prezioso. Ricordalo sempre.
Ecco la tua punizione, e posso assicurare al Consiglio che non ce ne sarà
mai una più dolorosa, per te"
Ecco. Mi impedirà di vedere Kaede…se scoppiassi a piangere servirebbe? O
devo già pensare a un'evasione?
"Ciò che deciderai, coinvolgerà chi ti sta accanto. E sei anni"
Rimaniamo tutti ammutoliti a fissare la Dama Anziana.
"Ma questa…è la profezia che mi riguarda"
"Esatto. E l'avertela ricordata è la tua unica punizione. Puoi andare,
Ragi Saku Hanamichi"
"Ma Dama Anziana!"
Nella sala scoppia il putiferio…non mi ha punito! Mi ha solo detto
qualcosa che so già!
Quasi mi metto a ridere…
Lancio un'occhiata a Kess, che è ancora scioccato, poi ci inchiniamo e ce
la svigniamo più in fretta che possiamo. Mentre ci allontaniamo sentiamo
ancora le voci arrabbiate arrivare dalla sala…
………………..
"Hana dove vai?"
"Vado a trovare le piante"
"Va bene, intanto ripassa il Kisanado"
"Sì sì"
Mi spoglio, e mi dirigo verso il Paradiso vero e proprio…il luogo dove
sono cresciuto.
Cammino a piedi nudi sull'erba fresca, e sorrido. Qui mi sento felice…le
piante sono sempre accanto a me.
Mi stendo sotto le fronde di una grossa betulla, e mi perdo tra i suoni
della natura intorno a me.
Probabilmente un estraneo troverebbe la vista del Paradiso soffocante, ma
io…solo qui sono davvero libero.
Erba, rocce, alberi secolari, stagni e torrenti…questa è la mia casa. Dove
sto bene, dove sono felice.
Sorrido, mentre l'erba si scuote contenta dei miei pensieri.
Il Paradiso…mi piacerebbe che Kaede potesse visitarlo. Chissà se gli
piacerebbe…che sciocchezza, come potrebbe non amare questo luogo?
Le piante percepiscono i miei pensieri, e mi chiedono di lui.
'Com'è? Ti rende felice? Cantaci di lui'
Socchiudo gli occhi, concentrandomi sul suo ricordo.
Inizio a cantare, e la mia voce si scioglie nell'aria, diventando
sentimento.
Canto di pelle candida come spuma del mare, narro di occhi blu come il
cielo profondo, parlo di capelli neri come l'ebano…fondo il mio essere nel
cantare di lui, imprimo in esso tutti i sentimenti avvertiti accanto a
lui…tutte le speranze inconsce che ho nel futuro volano leggere verso le
piante, dotate di una vita propria, libere dal mio controllo.
Il mio canto finisce, e la natura attorno a me freme.
Mi stupisco io stesso: non mi era mai successo di dar vita a un simile
brusio. Le piante mi donano la loro comprensione, inviandomi messaggi
pieni di solidarietà, di completo appoggio alle mie decisioni:
'Sii felice…noi tutte lo desideriamo…sii felice…e non avere paura…noi
saremo sempre al tuo fianco'
"Di cosa parlate?"
Non capisco…sembra che pensino che stia per lasciarle. Che stranezza…non
l'avevano mai fatto.
'Ricordati le nostre parole…noi ti vogliamo bene…e saremo sempre dalla
tua parte…sempre'
"Spiegatemi…non capisco"
'Cantaci ancora di lui…rendici felici'
Non voglio discutere con loro, così riprendo a cantare. Chissà
cos'hanno oggi.
Non credevo di averne il coraggio…eppure alla
fine l'ho fatto. Ho chiamato Hanamichi. Non subito, ho lasciato che
passassero due giorni, poi…non sono più riuscito a trattenermi, e ho
composto il numero. Mi ha risposto una voce maschile, molto gentile, ed
ora…eccoci qui. A pranzo insieme.
Ho prenotato in un angolo appartato, così da non fargli avere tutti gli
sguardi puntati addosso, e tra poco ci porteranno le prime portate.
Un cameriere ci serve due bicchieri d'acqua, e Hanamichi si stupisce
guardando il mio:
"Come mai delle foglie di menta?"
"Perché danno all'acqua un buon profumo"
"Ah…non l'avevo mai visto prima"
Penso che oggi sia ancora più bello che quel giorno. Bè, non che ci
volesse tanto, dato che era ancora mezzo morto di fatica, e oltretutto
sotto delle luci al neon.
Comunque è vestito semplicemente, indossa un paio di pantaloni scuri e un
maglioncino leggero bianco, eppure…è bellissimo. Nella sua sobrietà è
assolutamente splendido. È davvero un essere puro, ma penso ne sarei certo
anche se non fosse benedetto da Sarjarim. Basta guardare i suoi occhi, per
rendersi conto dell'assoluta limpidezza del suo essere. Oggi non reca con
sé neppure una traccia della tristezza che mi aveva colpito quella
notte…da questo punto di vista sembra una persona completamente diversa,
da quella che ho conosciuto.
Iniziamo a mangiare in silenzio, e io continuo a sbirciarlo. Naturalmente
lui alla fine mi scopre.
"Che c'è?"
Io…rimango a bocca aperta come uno stupido, poi sospiro sommessamente,
decidendo di dirgli la verità:
"Tu…mi affascini molto"
………………………………
Anche se non dice nulla capisco che non gli è piaciuta quest'osservazione.
Si è concentrato sul mangiare, tenendo gli occhi bassi.
Non va bene. Sentite le mie parole, sembra sia precipitato di nuovo in
quell'oscura tristezza che non si era ancora manifestata, oggi.
Però...non riesco a capire dove ho sbagliato. Che si sia offeso? Che mi
consideri un impudente, un irrispettoso?
In effetti...non credo che mai nessuno gli si sia rivolto così. Forse non
è molto conveniente, rivolgersi in una simile maniera a un Kicies.
"Senti, mi dispiace"
Lui mi guarda, ma non dice nulla. I suoi lineamenti tirati sono comunque
un segno tangibile di come la pensa.
Senza rispondermi, abbassa lo sguardo sul cibo.
...............
"Perché mi hai detto che ti affascino?"
Non pensavo che me l'avrebbe chiesto...sono stupito che non si sia alzato,
andandosene. Ho temuto lo volesse fare.
"Perché è la verità"
Non mi guardare così, è vero.
"Che cosa ti affascina di me?"
"...tutto"
Perché ti intristisci ad ogni mia parola? Non riesco a capire...
"Cosa vuol dire tutto?"
"Tutto è tutto"
Rabbrividisco, nonostante la bella giornata. Se non avessi tanta fiducia
in lui, penserei che mi stia sondando utilizzando il sarces.
"Va bene, tutto. Ma cosa ti affascina di più?"
Lo guardo, cercando di comprendere cosa voglia.
"Perché mi chiedi queste cose?"
"Per decidere se continuare a passare la giornata con te o andarmene
subito"
Sono allibito. La sua schiettezza è fuori dal comune. Non ha certo peli
sulla lingua. Però...nonostante abbia parlato con sicurezza, non mi sembra
che sia una sua dote naturale, piuttosto qualcosa che si è imposto da
solo. E' troppo tagliente, fredda come un torrente d'inverno, per
appartenere genuinamente al suo animo. Non capisco come abbia potuto
costringersi a diventare così...
"Io non riesco a capirti"
"Rispondimi. Cosa maggiormente ti affascina di me?"
Si è trasformato in una statua di cemento armato...
"...l'insieme del tuo essere"
"Definisci l'insieme del mio essere"
...............
"Il tuo viso...i tuoi occhi...il calore che emani...l'aria profumata che
ti circonda, la maestà che ti accompagna..."
"E questa?"
Si punta la punta dell'indice vero la fronte
"Bè, anche la tua kicies ha molta importanza"
"Quanta?"
Forse inizio a capire
"Tu vuoi sapere se mi affascini perché sei Kicies?"
"Sì"
"E non bastava chiedermelo?"
"No, non subito, o non saresti stato completamente sincero. Avrei
preferito non dovertelo chiedere direttamente, ma ormai non avevo
possibilità. Ora per favore rispondi"
"Io...non lo so. Credo che...la kicie abbia una sua parte, ma non penso
sia fondamentale"
Continua a guardarmi in silenzio, mentre i camerieri portano via i piatti.
................
"Hai voglia di un dolce?"
"No"
"Andiamo, allora?"
"Sì"
Pago il conto, e lo seguo fuori dal ristorante. Senza una parola, si
dirige verso un parco, e io vado con lui, in silenzio. Come se non
bastassero i muri che ha eretto attorno a sé, si è messo anche gli
occhiali scuri.
Ormai sembra abbia deciso di non volermi più vedere. E questo mi fa un
male incredibile.
Mi sembra impossibile, eppure è davvero il ragazzo che mi ha salvato la
vita...
Oggi è l'opposto di quella sera...l'intimità che entrambi abbiamo provato
si è dissolta, e ne stiamo soffrendo. Sono certo che il suo comportamento
sia derivato dalle mie parole, però...non so come rimediare. Non ho il suo
sarces, perché non mi spiega? Non dovrebbe comprendere istintivamente la
sofferenza degli esseri viventi? Altrimenti perché avrebbe la voglia sulla
fronte? Dovrebbe essere la cosa che gli viene meglio! In fondo, è un
Kicies!
"Era proprio questo ciò che volevo sapere da te"
mormora mestamente, appoggiandosi al parapetto che circonda un lago,
togliendosi le lenti. Appoggiata al metallo scuro c'è una farfalla dalle
ali grige.
"Mi hai letto nella mente?"
Sono furioso. Non ha nessun diritto di leggere i miei pensieri senza
permesso!
"No, non ho usato il mio sarces. Mi è bastato ascoltare le sensazioni che
mi indirizzavi"
I suoi occhi vagano lontano, così distanti da me...
"Sensazioni?"
"Esatto. Gli esseri umani hanno il dono di comunicare non solo con parole
o pensieri, ma anche attraverso le sensazioni, o sentimenti, se vuoi. Se
una persona vede qualcosa che le piace, istintivamente tenta di
comunicarglielo, con o senza poteri esp. Lo stesso hai fatto tu con me,
adesso"
"E...cosa hai sentito?"
"Solo una parola riecheggiante. Kicies, Kicies, Kicies"
"Ma...tu lo sei"
"Già, io lo sono..."
Sbaglio o si è asciugato una lacrima?
"...ma dopo il nostro incontro pensavo che tu saresti stato in grado di
andare oltre"
"Non capisco"
"Io non sono solo un Kicies. Sono un ragazzo normale. Soffro, rido, sogno
come tutti gli altri. Ma la gente di me considera solo la kicie. Pensavo
che tu fossi diverso, che mi avresti accettato come una persona normale,
ma...mi sbagliavo. Sono stanco di illudermi. Grazie per il pranzo"
Mi saluta con un cenno della mano e se ne va.
"…ehi!"
Gli corro dietro, lo afferro per un braccio. Non ho idea di che gli sia
preso, ma non può andarsene così, senza una spiegazione.
"Si può sapere che hai?"
"Lasciami"
Volta il viso verso il lago, il corpo irrigidito, e io lo sento
allontanarsi inesorabilmente da me. Cosa posso fare? Non voglio che
finisca...devo riuscire a riportarlo a me...non lo voglio perdere.
"Io non ti considero solo un Kicies!"
"Allora perché tutti quei pensieri?"
"Ero in collera con te"
"In collera...con me?"
Sembra che stia gustando una nuova espressione.
"Sì...perché non hai sentito anche gli altri miei pensieri? Io ho pensato
anche che tu sia un ragazzo bellissimo, solare, pieno di vita, gentile...non
è che vuoi percepire solo ciò che ti fa comodo?"
Mi strappa il braccio dalla mano, mordendosi un labbro:
"Non li ho sentiti! Non mi sono arrivati! Non erano abbastanza intensi,
per giungermi! E' evidente quale sia per te la priorità"
.................
Guardo tremante la mia mano. Uno schiaffo. Gli ho tirato uno schiaffo.
L'ho colpito...
Lui si porta le dita verso la guancia, tastandosi delicatamente la cute
arrossata. Si sfiora, poi mi guarda.
Cosa ho fatto.
...................
"Perché mi hai colpito?"
Balbetto qualcosa, poi mi zittisco.
"Non voglio le tue scuse...voglio solo che mi dici perché"
"Io...ero furente, perché...secondo te la mia priorità, nel giudicarti, è
la kicie"
"E non è così?"
"No...non mi importa se sei Kicies...mi fai stare bene, e basta"
"E questa tuo benessere..."
"No, non deriva dalla kicie, ma...da te"
Continua a massaggiarsi, e a guardarmi. Io ho la sensazione che stia
soppesando il nostro avvenire.
Non ci credo...mi ha schiaffeggiato! Io sono stato colpito! Nessuno
aveva mai osato fare una cosa del genere! Adesso mi sente! Si deve portare
rispetto a un Ki...un momento. Lui mi ha colpito, nonostante sapesse chi
sono. Quindi, questo significa che...non gli importa della kicie? Dunque è
vero che non mi considera solo un Kicies?
"Perché mi hai colpito?"
Non balbettare ti prego! Non dirmi che hai sbagliato, non ti scusare per
aver colpito un Kicies!
"Io...ero furente, perché...secondo te la mia priorità, nel giudicarti, è
la kicie"
Sarjarim fa che sia vero!
"E non è così?"
Ho bisogno di sapere la verità...Kaede per favore non mi mentire
"...non mi importa se sei Kicies...mi fai stare bene, e basta"
"E questo tuo benessere..."
"No, non deriva dalla kicie, ma...da te"
Nessuno mi aveva mai detto parole tanto belle...
Sollevo una mano verso di lui, e lo vedo stringere gli occhi. In effetti
potrei restituirgli lo schiaffo...ma lo accarezzo, godendomi la sua pelle
perfetta.
Gli occhi blu riappaiono:
"Non sei arrabbiato?"
"No..."
"Perché?"
"Colpendomi mi hai dimostrato quanto mi sbagliassi...scusami, per aver
dubitato di te...sono stato un vero sciocco"
"Io...non ti scusare, sono io che dovrei farlo, non è stato giusto
colpirti così"
"...facciamo così...siamo pari, adesso"
"Già"
Rimaniamo in silenzio sulla sponda del lago, a guardare il vento giocare
con l'acqua.
Passa un gelataio, e ci prendiamo un gelato. Ci rimango male, quando il
gelataio mi dice di non aver cannella da cospargere sul mio cono.
"E poi ti stupisci della menta nella mia acqua, eh?"
"Che vuoi? La cannella sul gelato è molto meglio della menta nell'acqua!"
"Convinto"
"Perché, è vero!"
"Tu sogni"
Apro lo bocca per ribattere, poi sorrido e inizio a ridere. Rido di gusto,
appoggiandomi al parapetto, lasciandomi cadere a terra. Lascio spazio al
mio animo, solitamente segregato dietro l'apparente perfezione impostami
dalla voglia, e gli permetto di gustarsi questo momento magico. Rido di
tutto, persino forzatamente. Non voglio smettere, non voglio tornare a
incupirmi...voglio ancora stare bene.
................
Mi lecco la mano sporca di gelato. Kaede alza un sopracciglio, poi mi
imita. Ci siamo inoltrati un po' in una macchia di alberi, dove passano
meno persone. Un Kicies che ride come un matto attira troppo l'attenzione.
Siamo accoccolati ai piedi di un grosso larice, uno fianco all'altro. Il
sole filtra gentilmente tra le fronde, scaldandoci senza esagerare.
Kaede non ha ancora toccato l'argomento, però sono sicuro che sia molto
curioso, e se non parla è solo per gentilezza. Però io...ho ancora bisogno
di essere rassicurato. So che dall'esterno non sembra, ma le mie
insicurezze nel campo "coesistenza" mi dominano. I miei rapporti con gli
altri sono governati da una sola domanda: mi stai accanto perché sono un
Kicies?
Non riesco a cambiare questo mio atteggiamento...in fondo, sono stato
costretto a pensarla così. Appena uscito dal Paradiso, per frequentare
l'università, sono stato attorniato da persone che adulandomi non facevano
altro che affidarmi i loro sogni, le loro speranze, le loro domande...e
tutti volevano una risposta, da me. Come se io fossi Sarjarim. La Dama
Anziana mi ha detto che è normale che ciò accada, però...non è giusto. Non
hanno nessun diritto di soffocarmi con le loro richieste, e di lamentarsi
se non compio miracoli ad ogni passo. Non ho chiesto io questa kicie, non
ho mai voluto esserlo. Spesso non posso fare a meno di piangere, per quei
neonati che vengono alla luce marchiati da questa benedizione...o
maledizione? Cos'è la kicie? Fino ad ora, per me è stata quasi totalmente
sofferenza. Solo nelle piante trovo un po' di conforto. Un po' in Yohei,
prima che rivelasse tutta la sua viscidezza. Probabilmente non se ne rende
nemmeno conto, di esserlo. Quella deve essere la sua normalità...appiccicarsi
a una persona importante, e splendere di luce riflessa. Lo posso anche
capire...perché non sfruttare l'occasione? Il bello è che non posso
neppure detestarlo...sono stato troppo bene con lui, finché è durata.
E ora...Kaede. Che significa essere riassalito dai dubbi.
"Sei pensieroso...ti stai chiedendo ancora se preferisco la kicie a te?"
Ops...beccato in pieno.
"Bè, sì"
"Sei noioso, lo sai?"
"...sì"
"...ti fiderai mai di me? Completamente?"
"...sì. Ci riuscirò"
"Bene. Sfogati"
"Cosa?!"
"Sfogati"
"Ma..."
"Dici che riuscirai a fidarti di me, ma come potrai farlo, se non inizi da
qualche parte?"
Sono sull'orlo di un precipizio, e mi sento ondeggiare. Davanti a me c'è
il vuoto, che è a immagine di Kaede. Dietro, la sicurezza, una terra
brulla, dove mi aspetta Yohei. Se indietreggio, non cambierà nulla, sarò
al sicuro in una situazione ben nota. Se mi lancio in avanti, libero di
cadere, potrei volare insieme a lui, oppure...schiantarmi ancora contro
l'ipocrisia umana. Kaede, e Yohei. Chi devo scegliere?
Chiudo gli occhi, e sospiro.
.................
Non avrei mai pensato che potesse essere tanto dolce essere abbracciati da
qualcuno. Eppure...è bellissimo. Tra le sue braccia mi sento rivivere, è
la sensazione più intensa mai provata...meglio persino di stare
accoccolato tra le felci, a sentire il canto della natura attorno a me.
Non riesco a pentirmi di questo mio pensiero, anche se mi sembra di
tradire le mie amiche piante, perché finalmente mi sento vivo. E il larice
che ci vela con la sua ombra scura mi trasmette la sua felicità per la
mia...
Sono felice...mi basta strofinare la guancia contro la sua spalla perché
lui mi stringa di più. E io...non chiedo altro.
Se alzassi un po' il viso lui mi regalerebbe un piccolo sorriso
impacciato...non penso sia abituato a questo gesto.
Sono inebriato dal suo profumo, dal suo calore. Ammetto senza vergogna che
per la prima volta mi sento veramente accanto a Sarjarim...è questo vero
il potere delle persone? Se è così...sono felice che sia stato Kaede a
rivelarmelo per primo. Tutta la sofferenza ricevuta dagli altri svanisce,
mentre comprendo che non sarebbe mai stato altrettanto bello. Yohei guarda
solo la mia kicie? E chi se ne importa! Kaede...mi ha donato qualcosa di
più.
"Va meglio, adesso?"
Mi accarezza la schiena, e io faccio le fusa. Non ricordo nemmeno come ci
sono finito, tra le sue braccia . Credo che mi abbia abbracciato lui
spontaneamente, mentre parlavo del mio passato...chissà cosa ne pensa.
Accogliere le preoccupazioni di chi dovrebbe ascoltarle...non sarà stato
facile. Spero solo che continui a stringermi. E' caldo, caldo e bello. Non
voglio allontanarmi dal suo abbraccio. Non voglio...che accanto a me non
ci sia nessuno. Voglio lui. Stare con lui.
"Grazie"
mormoro.
"Non mi ringraziare...non hai idea di quanto desiderassi stringerti a me"
"...nessuno mi aveva mai fatto stare così bene"
Non so che faccia abbia fatto, spero solo che abbia compreso ciò che mi ha
donato.
"Io...sono contento"
Passiamo ancora qualche tempo così, e io ascolto il battito del suo cuore.
Lo trovo forte, rassicurante. Ha un bel suono.
"Senti...posso chiamarti Hana?"
"Certo!"
"E' più corto"
"Già"
"Se pensi che Kaede sia lungo, chiamami solo Ru"
"Kaede è bellissimo"
"Grazie"
Sorrido, e appoggio la testa al suo collo. Socchiudo gli occhi, fissando
la sua cute bianca. Avrei voglia di baciarla.
Spalanco gli occhi, e lui si accorge della mia tensione.
"Che c'è? Qualcosa non va?"
Devo decidere in fretta che dirgli.
"No, nulla...mi sono solo reso conto che sta diventando tardi, ecco tutto"
"Devi rientrare?"
"...sarebbe meglio"
"Ho capito"
Ma non mi muovo. Non ci riesco. Sono ancora contro di lui, percepisco
l'alzarsi del suo petto. Di nuovo quel desiderio. Baciare. Lo voglio
baciare.
"Hana?"
Che belle le sue labbra. Perfette...
"Kaede...noi ci rivedremo ancora?"
Non gli posso dire la verità...
Nei suoi occhi brilla la decisione:
"Sì"
"E sarai...mio amico?"
"Sì"
Mi stringe le mani tra le sue, e io sorrido.
...............
Le piante sono in festa, accanto a me. Ho raccontato loro della mia
giornata con Kaede, e ora mi inondano con la loro euforia:
'Siamo felici per te. Siamo felici per te'
Scuotono i rami, si allungano verso di me, vogliono che le accarezzi,
vogliono che canti. E io le accontento: danzo in mezzo a loro, esprimo la
mia gioia nel canto, che ai miei occhi diventa luce, e la luce vaga per
questo luogo, riempiendolo della mia esuberanza. Mi sembra di rinascere...di
vedere una nuova alba. Abbraccio una quercia, accarezzo delle canne di
bambù. Rido, ricordando la faccia stralunata di Kess quando ho fatto il
girotondo con lui.
Faccio un'ultima piroetta, poi mi lascio andare a terra, riprendendo fiato
tra le risa.
Kaede...
"Kaede!!!!!!!"
Lo strillo come uno stupido, e il suo nome riecheggia tra le rocce. Il
Paradiso ne è riempito...il mio animo esulta, pensandoli assieme. Non
credo che esista nulla di più bello...
Mi giro a pancia in giù, e davanti a me si stagliano sei violette
selvatiche.
Rido, e mi riempio del loro profumo. Sei piccole vite, minuscole eppure
rigogliose. Sono splendide.
Però...mi sento più calmo, quasi corrucciato. Il Paradiso attorno a me si
è fatto silenzio.
Cosa c'è?
"Piante...cosa mi volete comunicare?"
I piccoli fiori scuri si scuotono attirandomi a loro.
Sei. Sono sei.
"E sei anni"
"Ho capito...la profezia"
Mi rigiro sulla schiena. Perché quelle parole ultimamente continuano a
tormentarmi? Prima il sogno, poi la punizione, e ora le viole. Tutti me la
ricordano sempre. Come se fossi in grado di scordarla. E' sempre lì, ai
margini della mia coscienza, pronta a catalizzare la mia attenzione...mi
dà fastidio, ecco. E' troppo sfuggevole per i miei gusti. Almeno riuscissi
a capirla...perché la Dama Anziana non mi vuole dire nulla?
Mi alzo, e saluto le piante. Voglio andare a letto, e pensare in pace.
Comprendo che la profezia sia importante, però è troppo oscura.
'Potrei parlarne a Kaede...'
Scuoto la testa. Non credo sia pronto ad affrontare le profezie della Dama
Anziana, e io non lo voglio impensierire inutilmente. Ce la farò da solo.
Continuo a pensarci stendendomi sotto le lenzuola, e improvvisamente, al
buio, per la prima volta mi fa paura.
"Sei sicuro che funzionerà?"
"Certo. Smettila di preoccuparti"
"Non ci riesco, insomma, mi sembra di ingannare il prossimo, così"
"Insomma, vuoi passare per una persona normale o no?"
"Sì, però...non voglio mentire"
"Non ti chiedo di farlo, infatti. Quella fascetta coprirà la tua kicie, e
così tutti ti scambieranno per un semplice ragazzo, in fondo è quello che
vuoi, no?"
Anch'io sono già in tuta, per evitare domande.
"Bè, sì, ma...cosa diranno, quando faremo la doccia? Lì me la dovrò
togliere"
"Ho pensato anche a questo. Basterà rimanere a giocare finché tutti se ne
saranno andati, e poi andremo a lavarci"
"Kaede..."
"Hn?"
"Grazie"
Capisco subito a che si riferisce. Gli rimetto a posto una ciocca
sbarazzina, e mi avvolgo nel suo sorriso compiaciuto.
La mia squadra di basket è quarta in campionato, e io lo sto portando ad
un allenamento. Mi ha detto di averlo visto in tv, ma non lo ha mai
praticato. Non mi ha dato delle spiegazioni chiare, ma credo gliel'abbiano
impedito, obbligandolo verso attività più "consone" a un Kicies.
Ricordando non è felice, quindi non indago oltre. Ora gli parlo del
regolamento, e i suoi occhi scintillano, mentre apprende le regole.
Assorbe tutto ciò che gli dico, e mi fa un sacco di domande. Si vede che è
interessato...
Mi chiedo solo da quanto altro sia stato tenuto lontano...la sua
ingenuità, verso le piccole cose della vita, è disarmante. Mi scioglie il
cuore, quella sua aria innocente e adulta nello stesso tempo. Mi piace, mi
piace sempre più.
Seduti sulle scale del Palazzetto ci sono i miei compagni di squadra:
Ayako, la nostra manager, si alza salutandoci con una mano.
Mi accosto ad Hanamichi, il cui viso si è irrigidito.
"Stai calmo...andrà tutto bene"
Lui annuisce, e sento che cerca la mia mano. Gliela stringo forte, poi ci
sciogliamo.
"Ragazzi, questo è Ragi Saku Hanamichi"
"Piacere"
Si inchina, e viene subito circondato dagli altri.
Non so perché, ma non mi piace che gli stiano tanto appiccicati.
Sbuffo, mentre gli chiedono come abbia fatto a farsi amico un orso
scorbutico come me. Lui inarca un sopracciglio, sorpreso: bè, in effetti
in questi giorni mi sono comportato all'opposto del mio solito.
Ayako mi fa segno di abbassarsi, e mi sussurra:
"Grazie Kaede"
Ma è scema? Che ho fatto?
"Per cosa?"
domando sulla difensiva.
Lei ridacchia e arrossisce:
"Come per che cosa! Hanamichi è davvero carino...uno schianto! Anche
Hisashi se lo sta mangiando con gli occhi"
Ed è vero...e non solo lui! Metà dei miei compagni di squadra gli si
stanno strusciando contro! E lui non fa nulla per allontanarli!
Maledizione, ok che sei ingenuo, però questo è troppo!
Mi faccio avanti a passo di carica, lo prendo per un braccio e lo trascino
via, verso la palestra.
"Si può sapere che ti ha preso? Stavamo facendo amicizia!"
"La farete in campo"
"Ma Kaede!"
Non gli rispondo. Sono arrabbiatissimo, furioso. Li odio tutti.
Maledizione! Maledizione! State lontani da lui!
Lo lascio solo in mezzo al campo, e apro la cesta dei palloni. Corro verso
un canestro, salto e schiaccio, scaricando tutta la mia frustrazione.
Maledetti stategli lontani!
Mi lascio cadere, e mi volto verso di lui. Non sa cosa fare, è evidente.
Vorrebbe congratularsi con me per il dunk, però...non sa come reagirei.
Sono uno scemo. Non dovevo trattarlo così, prima. Non è colpa sua, se è
tanto magnifico.
Rimango scioccato...al mio avvicinarsi, lui fa un passo indietro. Poi se
ne rende conto, e si blocca. Però è bastato a farmi capire quanto l'ho
ferito.
"Scusami...non volevo"
Non mi guardare così...fa scomparire quel timore dai tuoi occhi, per
favore...
Inclina un po' di lato la testa, e i capelli gli carezzano la fascia.
"Perché...hai reagito così?"
"...non lo so"
ammetto mestamente.
"So solo che...pensavo ti dessero fastidio, e non volevo che tu fingessi
di sentirti a tuo agio"
"Io lo ero"
"Ah...perdonami...pensavo di tirarti fuori dai guai, invece..."
Si vede lontano un miglio che non ha creduto a una mia parola, e in fondo
non ci credo neppure io.
Ma a salvarmi da altre spiegazioni arriva il club rumoroso dei miei
compagni di classe, e...merda! Stringo rabbiosamente i pugni, mentre sulla
balconata fa il suo ingresso il mio fan club. Che naturalmente inizia
subito a dar spettacolo...Hanamichi le guarda scioccate, e io trattengo a
stento le risa...meno male che il capitano arriva a mettere ordine! Affida
Hanamichi ad Ayako, e fa giocare a noi una partitella. Non so se lui sarà
al sicuro accanto ad Ayako, ma penso che un buon sistema d'allarme sarà
Ryota...se Ayako dovesse avvicinarglisi troppo, inizierà una di quelle
lagne...
......................
"Avevo ragione, no?"
"Già"
Siamo soli in palestra. Gli altri sono andati a lavarsi, e le nostre voci
basse rimbombano cupe.
Palleggia già come un professionista. Ayako è una brava insegnante, e il
suo talento ha fatto il resto.
"Riguardo alla proposta del coach?"
E' talmente bravo che il mister gli ha chiesto di entrare in squadra...
Scuote triste la testa, sedendosi per terra.
"Lo sai che non posso"
bisbiglia senza guardarmi.
Mi accoccolo accanto a lui, in silenzio. Sento il calore del suo corpo,
come sono sicuro che lui senta il mio.
Cosa posso fare, per aiutarlo? Io voglio che sorrida, ma...ad ogni momento
di felicità, ne seguono molti tristi.
"Anche se sei...Kicies...devi per forza rinunciare a vivere come
vorresti?"
"...sì"
Appoggia rassegnato la testa sulle ginocchia, mentre il mio cuore
sanguina.
"...come se servisse a qualcosa..."
"Scusa?"
Lui sobbalza, e mi guarda spaventato.
"Perché hai detto così?"
"Ah...non ci pensare...è una mia sciocchezza. Andiamo a lavarci?"
"Va bene"
E' scappato dall'argomento, come se avesse detto qualcosa di grave, contro
le regole. Vorrei che mi spiegasse, ma è evidente che prova timore.
Va bene, aspetterò, non tenterò di forzarti.
Lo spogliatoio è vuoto, per fortuna. Non riesco a staccargli lo sguardo di
dosso, mentre apre l'armadietto e vi getta rabbiosamente la fascia.
Cos'hai? Cosa ti turba? Cosa scatena dentro di te tanta rabbia? Io non
posso aiutarti...se non ti apri a me.
Parlami. Dimmi quello che senti. Dimmi come posso liberarti dalla tua
prigione.
Sobbalzo, mentre mi passi accanto senza dirmi nulla. Sei nudo, ma comunque
il mio sguardo è calamitato dalla kicie. E' lei, che ti incatena? E' lei,
che ti rende infelice? Liberarti dalla kicie...
Mi spoglio in fretta, e mi infilo sotto l'acqua calda. Chiudo gli occhi,
tentando di escluderti dalla mia mente. Vorrei guardarti, vorrei riempirmi
gli occhi di te. Ma non posso. Una folle idea è già esplosa nella mia
mente, ma non devo darle retta. Sarjarim quant'è difficile. La mia testa
si muove da sola, e le palpebre si alzano automaticamente.
......................
Il tè è amaro, ma non me ne rendo conto. Ben peggiore è la lontananza da
lui. Mi manca, adesso che non c'è. Ripenso arrossendo alla doccia, e
nascondo il viso contro le ginocchia. Forse se ne è accorto, forse no...non
lo so, però non mi ha detto nulla, quindi...potrebbe averlo fatto solo per
gentilezza. E non me ne ha accennato nemmeno a cena...non penso fosse mai
entrato in un fast food, ma gli è piaciuto. Peccato che continuassero a
fissarlo...ma non posso certo parlare io dato che non gli ho staccato gli
occhi di dosso per un istante. Come attenuante posso solo dire che non
guardavo la kicie, ma lui. Mi piace, mi piace da morire. Sono innamorato
di lui...
Lo amo. Amo Hanamichi. Non mi importa se è un Kicies. Io lo amo.
Appoggio la tazza, avvicinandomi alla finestra. Una notte senza stelle,
una notte per pensare.
A lui.
Abbiamo parlato tanto, durante la cena. Soprattutto di basket. Mi ha
promesso che verrà a vedermi giocare...credo di essere arrossito. Così
puro, così genuino, vero. E bello. Tanto bello.
Scintillava, ai miei occhi innamorati. Anima e corpo, puri e luminosi.
Mi abbraccio da solo, sognando di avere lui tra le braccia. Mi rende
felice. Raggiungo la vera felicità, quando gli sono accanto. Un sorriso,
una risata, uno sguardo profondo...che begli occhi ha. Parlano di lui...per
lui. Mi basta guardarli, per sapere. Cupi...lui è triste. E allora
maledico il mondo che gli fa del male. Luminosi...la gioia lo avvolge. E
posso sorridere con lui, amando il motivo della sua letizia.
Vorrei essere io, la tua gioia...Hanamichi. Vorrei che ti bastasse la mia
presenza, per sorridere. Vorrei che una mia carezza ti calmasse, che un
mio bacio ti infiammasse.
Vorrei che tu mi amassi.
Accettando i miei sentimenti è andato tutto a posto. L'averti trascinato
via dai miei compagni è solo gelosia. Pura, semplice gelosia. Quel senso
di possesso che provo nei tuoi confronti...gelosia. Non voglio che nessun
altro ti tocchi. Non voglio che ti guardino, non voglio che pensino a te.
Non voglio che nessuno ti stia accanto.
Io. Solo io.
Noi due, insieme. Per sempre.
.................
Ho sempre pensato che impegnandosi una persona potesse realizzare i propri
sogni, ma ora...mi rendo conto che non è così. Non staremo mai insieme.
L'unico modo sarebbe che tu perdessi la kicie. Non te lo permetterebbero
mai.
...............
Era tanto che non piangevo. Anni, forse. Ma non posso trattenere le
lacrime, mentre capisco di doverti dire addio.
Accosto le tende del baldacchino del mio letto, nascondendomi alla
vista di Kess, che ogni tanto torna ancora nella mia camera. Non ho voglia
di parlare con lui, e gli sono grato del suo rispetto alla mia decisione.
Ho bisogno di pensare...
Kaede aveva qualcosa di diverso. Sembrava più rigido del solito, un po'
inamidato. E anche più fremente. Ma per cosa? Di solito mi mostra più
chiaramente ciò che prova, ma oggi...forse lui stesso era confuso. Non
pensavo che anche lui passasse in questi momenti, in cui non si sa che
fare. L'ho sempre visto come una persona forte, decisa, sicura.
Certo, i suoi compagni mi hanno dipinto un Kaede ben diverso da quello che
conosco. Un orso scorbutico, l'hanno chiamato. Ma chi, Kaede? All'inizio
non credevo stessimo parlando della stessa persona. Invece, secondo loro,
è un ragazzo freddo e solitario. Che non lega con nessuno, che tende a
mantenere sempre le distanze. Io credo che nessuno sappia come prenderlo,
dato che con me si è subito trovato a suo agio. Oh forse è merito mio?
Rido come uno scemo, e Kess mi guarda male. Uffa, non c'è nulla di male, a
ridere da soli!
Va bè, spegniamo la luce.
Merito mio...ammetto che mi piacerebbe. Significherebbe che tiene molto a
me. Ormai ho capito che per lui la kicie non ha importanza, ma il suo
cambiamento è un passo in avanti. Che sia la nascita di una vera amicizia,
o...di qualcosa di più? In effetti, Kaede è davvero bello. Non per nulla
non sfigurerebbe tra di noi. E quel carattere che ha voluto mostrarmi...mi
intriga. Vorrei saperne di più, sempre di più. Dietro ogni sua sfumatura
ce ne sono altre mille, mi sento volare in un vortice caleidoscopico di
sensazioni nuove, sconosciute.
Vicino a lui mi sento bene...quasi fosse la vera natura del mio essere,
del mio destino.
Stare accanto a Kaede.
Mi alzo a sedere, folgorato.
Se fosse davvero ciò cui sono destinato? Se io...fossi nato per stare con
lui?
"Stare con lui..."
mormoro nel buio.
Dovrei essere scioccato da questo pensiero...mi hanno sempre insegnato che
un Kicies non si può innamorare...ma non accade. Non sono spaventato o
arrabbiato con me stesso, per aver dato vita a un pensiero ritenuto tanto
impuro.
Non c'è nulla di sbagliato...lo amo. Lo amo. Queste parole scivolano
dentro di me lisce come seta. Non vi è opposizione, né rifiuto. Il mio
animo si avvolge in questa morbida certezza.
.................
L'aver preso consapevolezza dei miei sentimenti mi ha reso leggero. Anche
se il mio corpo è sprofondato nel letto, il mio animo galleggia nel cielo.
Mi sembra quasi di toccare le stelle.
Amare una persona. Ciò che mi è sempre stato vietato. I Kicies amano
l'umanità, non i singoli. Un Kicies non deve concentrarsi su un individuo
solo, o perderà di vista lo scopo della sua esistenza.
Ma chi ha deciso quale sia il mio scopo?
Sarjarim, forse? Marchiandomi voleva costringermi su un cammino?
O forse siamo noi che abbiamo travisato le sue indicazioni, obbligando i
Kicies a seguire un percorso mai stato nelle sue intenzioni?
Io non mi sento colpevole per i miei sentimenti. Se i Kicies devono
amare...perché non si dovrebbero innamorare? Non scoprirebbero così il
vero significato della parola amore?
Scaccio dalla mente tutti questi pensieri. Non mi importa nulla dei Kicies.
Io voglio stare con Kaede, e perderò la kicie, se lui lo vorrà.
...se lui lo vorrà. Che scemo che sono...sto progettando tutto senza
sapere che ne pensa lui.
Gli sono amico, certo, ma cosa prova per me, oltre a questo?
Mi ha detto che lo affascino, e ieri non mi levava gli occhi di dosso...
Domani mattina lo chiamerò. Devo parlare con lui.
....................
Kaede mi aspetta già, eppure sono in anticipo. Ho faticato parecchio per
liberarmi, ma alla fine ce l'ho fatta.
Mi siedo in silenzio accanto a lui, e insieme ci godiamo il fresco della
sera. L'erba è di un bel verde primaverile, e poco lontano c'è un piccolo
gruppo di mughetti.
"Ti somigliano...bianchi come la tua pelle, forti e intensi come il tuo
spirito"
Lui segue il mio sguardo e arrossisce:
"Sono i miei preferiti..."
Sorrido, mentre le piante si uniscono alla mia gaiezza.
Le prime stelle scintillano nel cielo dell'est, mentre nell'ovest si
intrecciano ancora oro e sangue.
"Hana...devo dirti una cosa"
Quella nota di dolore c'era davvero o l'ho immaginata?
"Dimmi"
"Io...tu sei una persona speciale, e sai bene che non mi importa di cosa
porti sulla fronte"
Annuisco, mentre un rivolo di sudore freddo mi scorre lungo la schiena. Ho
paura.
"Io sto bene con te. Sto bene davvero"
Glielo devo dire! Glielo devo dire!
"Anch'io...mi rendi...felice"
Cosa darei perché mi sorridesse sempre così...
"Anche tu...sei una persona bellissima...stupenda"
Adesso sono io ad arrossire. Mi hanno già rivolto tante volte queste
parole, ma dette da lui mi toccano l'anima.
"Noi due stiamo bene insieme. Ci capiamo, ci completiamo a vicenda, ci
doniamo serenità.
Io...mi odio per ciò che sto per dirti...ma non voglio più incontrarti"
................
Buio. Non sento più nulla.
Oscurità. Non vedo più nulla.
Apatia. Non avverto più i battiti del mio cuore.
Qualcosa si è rotto.
La mia anima, probabilmente.
Sento una mano calda posarsi sulla mia.
Lui mi guarda preoccupato.
Le tenebre si stanno diradando...non fatelo, per favore. Continuate a
celarmi, nascondetemi dal dolore.
Non disperdetevi. Non abbandonatemi anche voi.
Qualcosa spinge la mia mente a riprendere consapevolezza, ma è doloroso.
I cocci del mio spirito mi tagliano, si conficcano a fondo in ciò che
resta di me.
Li posso sentire mentre fanno scempio dei miei sentimenti.
Adesso ho freddo. Le braccia sono scosse da brividi.
Avverto l'inverno. Dentro di me. Il mio corpo si sta ghiacciando, il mio
animo si rifiuta di reagire. Si è nascosto, non riesco a capire dove sia
scappato.
Mi porto una mano alla bocca, mentre da lontano qualcuno mi chiama.
Il sapore acre della bile mi annebbia la mente.
Ne sono contento.
Posso concentrarmi su di esso, fuggire codardamente.
Non voglio. Non voglio.
Quelle parole mi si sono tatuate nel cervello. Andate via, per favore
sparite.
Prego Sarjarim perché mi svegli, ma so benissimo che questo non è un
sogno.
Non voglio.
Kaede.
Vattene...non lasciarmi.
Ipocrita, non ho bisogno di te...rimani qui, tu sei il mio mondo.
Lascia subito questo luogo...vengo via con te.
Nascondo il viso nelle mani.
Piango.
Anche in questa occasione non posso fare altro.
Ecco il senso dell'esistenza dei Kicies. Aveva ragione Ren.
Cosa farò, adesso? Cosa mi resta?
Le piante. La kicie.
Dimenticare. Annullare me stesso.
Essere solo un Kicies-Sarjarian.
Fingere di essere felice. Fingere di provare gioia. Fingere di esistere
come persona.
Solo un Kicies. Curare, cantare, piangere. Non farò altro.
Il mio cuore...lo trasformerò in una pietra. Ci metterò del tempo, ma ce
la farò. Addio sorriso.
Voglio smettere di soffrire.
Mi pulisco gli occhi con la manica. Non posso farmi vedere in questo
stato. Mi devo immedesimare da subito nel mio ruolo, anche se mi sento
come una diga pronta a crollare. Spero solo di resistere fino al Paradiso.
Kaede spalanca gli occhi davanti al mio sguardo gelido.
Faccio per alzarmi, ma lui mi trattiene.
"Hana..."
Sarò un grande attore. Inarco il sopracciglio, perplesso. Non si deve
rivolgere a me con tanta familiarità.
Lui stringe i denti e continua:
"...per favore ascoltami..."
Inclino la testa lateralmente, mi fingo annoiato.
"Hana...io lo devo fare...ne sono costretto"
Sussulto. Che abbia frainteso? Che non lo faccia spontaneamente? Che lo
stiano...costringendo?
"Io non vorrei lasciarti...ma non posso fare altro"
"Allora ribellati"
Non volevo parlare. Dovevo mantenere il mio ruolo! Perchè la diga è già
crollata? La mia voce ha preso l'iniziativa. Ma non fa nulla. Va bene lo
stesso, anzi.
Si rilassa...ha percepito il mio cambiamento.
"...non posso"
mormora triste, seguendo col dito il segno di una lacrima sulla mia pelle.
"Perché non puoi? Ti minaccia qualcuno? I Kicies? Mi rivolgerò alla Dama
Anziana! Lei ci aiuterà! ...non lasciami solo anche tu, Kaede"
Abituato a essere supplicato, assaggio per la prima volta il gusto di una
preghiera rivolta a una persona. Lo trovo dolce.
"Non posso...non posso rimanerti ancora accanto"
Mi getto verso di lui, lo stringo forte, piangendo contro la sua spalla.
"Non ti lascio. Non posso lasciarti andare"
Ti amo. Ti amo. Ti amo.
Dirtelo servirebbe a farti cambiare idea?
Mi allontana bruscamente, spingendomi sull'erba.
"Kaede..."
Mi guarda. Anche lui sta piangendo. Il suo viso...è triste. Mi fa male
vederlo così.
"Kaede..."
Allungo una mano, ma lui la allontana, abbassando il capo.
"Vattene! Io non posso stare con te!"
"Perché...dimmelo"
Almeno questo...
Alza di scatto il viso, guardandomi con rabbia:
"Perché ti amo, stupido idiota! Mi sono innamorato di te! Io ti amo, lo
capisci? Ti amo, ti amo!"
Si accascia, stanco. Non c'è più rabbia, in lui.
"Io ti amo...amo un Kicies-Sarjarian. Amo una persona che non potrò mai
avere. Sono innamorato di un essere puro, che non potrò mai toccare"
Nei suoi occhi vedo tutti i sentimenti che prova per me...li percepisco...ne
vengo invaso...
"Io...voglio fare l'amore con te. Voglio trascorrere la mia vita con te.
Voglio baciarti, voglio accarezzarti. Voglio che diventiamo una cosa sola.
Voglio essere tuo, voglio che tu mi appartenga. Forse adesso mi odierai,
però non potrei andare avanti a vivere, se ora non te lo chiedessi.
Hanamichi...vorresti essere il mio compagno?"
Una lama dolorosa come il fulmine squarcia la mia mente.
Ho capito. Adesso ho capito.
Ciò che deciderai, coinvolgerà chi ti sta accanto. E sei anni
Dama Anziana...finalmente comprendo le tue parole. La profezia...perché
deve riguardare proprio questo? Già, qualsiasi sarà la mia decisione,
Kaede ne sarà coinvolto. E donerò sofferenza a chi vorrei dare solo amore.
Chino la testa, nascondendomi a lui. Le mie lacrime imperlano i fili
d'erba.
Cosa devo fare? Sarjarim perché ci fai questo? Perché ci imponi questa
sofferenza?
Kaede...amato col cuore e con l'anima, ma destinato a soffrire, per me.
I miei singhiozzi aumentano d'intensità con l'accrescere della
consapevolezza del dolore che scaturirà dalla mia scelta.
Cosa devo fare?
"...Hana...io lo capisco...volevo solo dirtelo"
Lo sento muoversi...vuole andarsene?
"No! Non andare!"
Lo stringo forte a me, cingendogli le spalle, piangendo contro il suo
collo.
Io voglio stare con te...per tutta la mia vita.
………….
Mi allontano un poco, asciugandomi gli occhi. Prendo fiato e mi
ricompongo, scegliendo con cura le parole. Da dove posso iniziare, per
spiegargli tutto?
Socchiudo le labbra, poi mi butto:
"...sì. La mia risposta è sì, se...vorrai chiedermelo di nuovo. No, non
parlare...aspetta"
Gli poggio un dito sulle labbra, ma i suoi occhi scintillano
"Devo metterti a conoscenza di una cosa, sui Kicies. La Dama Anziana, la
prima volta che incontra ognuno di noi, emette una profezia riguardo chi
ha davanti. Quando mi vide lei mi disse: Ciò che deciderai, coinvolgerà
chi ti sta accanto. E sei anni. Non ho mai compreso ciò che intendesse...prima
d'ora"
Mi fermo, i singhiozzi rischiano di strozzarmi. Kaede è incuriosito...non
può immaginare ciò che sto per rivelargli. E neppure tutto il dolore che
proverà, per le mie parole...
Prendo le sue mani tra le mie, e le bacio, bagnandole di lacrime.
Perdonami per il destino che mi attende.
"La prima frase è chiara...ogni mia decisione trascinerà in un vortice chi
mi sta accanto. Sono sicuro che essa intenda te, nello specifico. Quello
che decido ti lega a me, nel bene e nel male. I sei anni..."
Chino in avanti la testa, stringendo i denti. Non è giusto...non può
essere giusto!
"Hana..."
Singhiozzo. Come posso dirglielo? Come posso spezzargli così il cuore?
"Kaede...sei anni...i Kicies maschi...vivono poco. Sei anni sono la vita
che mi resta"
.............
Nonostante si sia irrigidito, è sempre splendido. Anche coi lineamenti
tanto tirati la sua bellezza emerge vivida. Gli occhi spalancati mettono
così in risalto quel blu delle iridi...
"Kaede"
Continua a fissarmi senza reagire. Forse vorrebbe parlare ma non riesce,
non so.
Gli accarezzo la guancia, ma lui non si muove. Non mi resta che continuare
a spiegargli mestamente il mio destino.
"Perché?"
sussurra anticipandomi
"Perché noi maschi non siamo abbastanza forti per essere Kicies...è sempre
stato così"
I suoi muscoli sono ancora rigidi, mentre sento il mio corpo rilassarsi.
Ora che ho compreso la profezia accetto il mio destino. In fondo, sono
stato preparato a questa fine. Ma Kaede...lo potrà accettare?
"Fa qualcosa!"
La sua improvvisa reazione mi spaventa
"Tu sei un Kicies! Sei benedetto da Sarjarim! Usa il tuo sarces
miracoloso! Salvati come hai salvato me!"
Mi afferra per le spalle e mi stringe, senza riuscire a trattenere le
lacrime
"...non ti permetterò di lasciarmi così presto"
"Kaede..."
Mi appoggia la testa sulla spalla, ansimando. Io getto la testa
all'indietro, fissando il buio.
"...ogni mia decisione coinvolgerà chi mi sta accanto...se accetto ti
recherò dolore tra sei anni. Se rifiuto, soffrirai adesso. Per questo
lascio che sia tu a decidere. Se mi vorrai fare di nuovo quella domanda,
io ti risponderò di sì. Se non vorrai, saremo solo amici, oppure questo
sarà il nostro ultimo incontro. Come preferisci"
I suoi singulti scuotono la mia anima come il mio corpo. Poi si ferma,
alzando il viso e guardandomi con gli occhi arrossati. Una mano scivola
sulla mia fronte, seguendo i contorni della voglia rossa:
"Mi hai detto che i Kicies maschi vivono poco...ma se perdessi la kicie
tu..."
"Non cambierebbe nulla. Il mio destino è comunque quello di spegnermi
presto"
La tenebra cala nei suoi occhi...la sua esuberante speranza si dissolve.
Mi guarda, ma è svuotato.
"Hana..."
"...saresti felice, con me accanto?"
"Sì"
Sorrido, mentre tutto svanisce:
"Allora fammi di nuovo quella domanda"
"Vuoi...metterti con me?"
La voce è un po' incerta.
"Sì. Io consacrerò il tempo che mi rimane alla tua felicità"
Spalanca gli occhi, colpito:
"Hana..."
"Una Kicies di nome Mokuren mi disse una volta che noi esistiamo solo per
essere ammirati come pesci in un acquario. Che non possiamo fare altro che
piangere e cantare. Ma ciò non è esatto, per me. Tutto ci viene dato da
Sarjarim, tranne una piccola, vitale sensazione: la felicità. Alle piante
basta che uno di noi canti, per essere felici. Se a te basterà la mia
presenza, allora...io sarò felice di vivere per te"
Mi butta le braccia al collo, e mi bacia con passione.
Il mio primo bacio. L'inizio della mia nuova vita.
Sono ancora confuso...sono successe così tante
cose, da quella sera. Ricordo solo che ci siamo baciati a lungo, le nostre
lingue che si sfioravano, la passione che scorreva nelle nostre vene, le
menti annebbiate...
Solo ora inizio a comprendere davvero di aver raggiunto un essere puro.
Hanamichi è un laghetto cristallino, è il cielo più limpido. E io...rovinerò
questa purezza. Sarà come neve sporca di fango.
Mi giro appena, posandogli un bacio sui capelli incandescenti. Stupendo,
mentre dorme appoggiato alla mia spalla.
Stiamo andando via, verso la casa che ho acquistato su Seda. Lì nessuno lo
conosce, nessuno verrà a rinfacciargli il passo che sta per compiere. Ho
abbandonato la squadra...vivremo di rendita. I soldi non sono un problema.
Il mio ingaggio era stratosferico. Hanamichi non voleva che lasciassi il
basket, ma non ho voluto sentire ragioni.
Sei anni. Abbiamo solo questi, e io voglio trascorrerli interamente con
lui, senza allenamenti e trasferte. Solo noi.
..............
Abbandonare la kicie. Darmi la sua verginità. Per la gente, un peccato
mortale. Ma nessuno sa quanto sia doloroso, per loro.
Sicuramente sono più nervoso io a ricevere questo dono, che lui a darmelo.
Credo che lo consideri una specie di liberazione, inizio e fine del suo
essere kicies, mi ha detto. Ci devo riflettere.
E a dire la verità...ero pronto a riceverlo anche quella sera...
Arrossisco violentemente, mentre nella mia bocca riemerge il sapore della
pelle del suo petto. Non so nemmeno io come, ma ci siamo improvvisamente
ritrovati entrambi a torso nudo, rossi e col fiato corto.
La stessa scossa di piacere che mi aveva percorso allora si ripresenta
adesso. Spero solo che i miei brividi non disturbino il suo sonno.
Fare l'amore con lui...un bellissimo sogno, che presto sarà realtà. Il mio
basso ventre è infuocato...bevo un sorso d'acqua gelida, per riacquistare
il controllo. E sorrido, al ricordo del suo viso imbarazzato che mi
chiedeva di aspettare ancora un po'...voleva salutare la Dama Anziana, ma
senza kicie non l'avrebbero lasciato entrare.
Sono certo che sia stato un addio denso di emozioni positive, il loro.
Hanamichi era rinfrancato, al ritorno. Lei appoggia la sua decisione, ne
sono certo. Chissà se abbia benedetto la nostra unione...magari glielo
chiederò...
................
Mi siedo sul letto, accanto al suo corpo abbandonato tra le lenzuola
fresche. L'unica luce è quella della luna che filtra dalla porta-finestra.
Le tende si muovono nel vento, le ombre non possono nascondere lo
splendore dei suoi occhi.
La camicia bianca ha i primi bottoni slacciati...la sua pelle è invitate.
La accarezzo...sembra velluto.
Lui chiude gli occhi, godendosi il tocco delle mie dita. Proseguo a
solleticargli il petto...sorride, inarcandosi verso la mia mano. Voglio
giocare un po' con lui, illuderlo senza dargli tutto. Hanamichi si morde
le labbra, continuando a sorridere. Mi chino a sfiorargli un orecchio:
"Non voglio che queste labbra siano segnate..."
Accarezzo la sua pelle con la bocca, fino ad arrivare sopra la sua. Non si
morde più, ora. Le sue labbra sono socchiuse, come i suoi occhi caldi e
densi. Sono in attesa...aspettano me.
"Baciami..."
mormora tenero.
Non mi faccio pregare. Lentamente annullo la distanza tra di noi, unendoci
nel tocco fresco delle nostre labbra. Com'è puro questo nostro bacio...
Mi cinge la schiena con le braccia, disegnandomi i muscoli con le dita. Il
suo tocco è sicuro, attento. Non si vuole perdere un centimetro della mia
pelle, la sente attraverso la stoffa.
Mi stacco, tornando a fissarlo. La sua bellezza mi mozza il fiato. Le sue
guance hanno il bel colore dell'imbarazzo, e negli occhi intere galassie
splendono di desiderio, di gioia.
Sento le sue mani scivolare fino alle mie spalle, e poi sul mio petto. Mi
accarezza il busto coi palmi, sorride quando incontra i miei capezzoli
inturgiditi. Le sue dita trovano i bottoni...li blandisce uno per uno,
sensualmente, poi li slaccia. Quando arriva ai miei pantaloni, la purezza
nei suoi occhi viene sostituita dalla decisione. Non perde tempo nei
giochi...li slaccia e basta.
"Kaede..."
Obbedisco alla sua preghiera, e rimango in boxer. Posa di nuovo la sua
mano sul mio petto e inizia a scendere, quasi per dimostrami di essere
fermo nella sua decisione.
Lo fermo, e lui sbatte gli occhi, stupito.
"Tocca a me, adesso"
Con la stessa sua lentezza, gli tolgo la camicia e i pantaloni. Lo vedo
gemere e muoversi sotto di me, ma non gli darò subito soddisfazione.
Voglio che questa notte sia lunga e magica. Speciale, solo per noi.
Il suo corpo è sodo e muscoloso...rimango a guardarlo incantato, lo
accarezzo con lo sguardo.
Amo il suo viso appoggiato sulla guancia, il suo profilo forte interrotto
dai capelli, la linea elegante delle sue labbra...bacio il loro angolo,
sfiorandolo con la punta della lingua.
Il suo gemito mi estasia...si gira verso di me, cercando la mia bocca.
Ora è la passione a dominare...succhia il mio labbro inferiore fino a
farlo scottare, mordicchiandolo piano, mentre con le mani mi solletica i
fianchi. Spero che avverta i brividi che mi fa provare...
Gli lascio il controllo del bacio per un po', poi inizio a leccargli le
labbra, implorando l'accesso alla sua bocca. Lui non si nega, lasciandomi
entrare, non rinunciando a battagliare con la mia lingua, danzando in un
vorticoso accarezzarsi vellutato, in un cercarsi e sfuggirsi giocoso...il
suo sapore mi invade, dolce e misterioso, credo sia il gusto della
trasparenza...
Gemendo ci stacchiamo, abbiamo entrambi bisogno d'aria, i nostri respiri
sono affannosi.
Siamo ancora così vicini...vorrei continuare a baciarlo, ma lui...mi
afferra gentilmente per il torace e mi fa stendere su di sé. Mi sorride,
notando la mia espressione sorpresa. Io volevo il contrario, donargli il
mio corpo, non entrare dentro di lui.
"Hana..."
Evidentemente ha capito le mie intenzioni:
"No...voglio che tu prenda la mia verginità"
Arrossisco violentemente, è una frase semplicissima però mi ha fatto
bollire il sangue nelle vene. Con un movimento veloce sfilo i boxer a
entrambi.
Riprendo a baciarlo con passione, al limite della violenza, poi abbandono
le sue labbra.
Voglio dargli un piacere immenso. Disegno con la lingua il profilo dei
suoi muscoli, mordicchiandoli crudelmente. Ma gli piace, o non gemerebbe
così.
"Non smettere..."
Non preoccuparti, amore mio, continuerò così tanto che alla fine non avrai
più voce...
Poso un bacio su un capezzolo turgido e pizzico malignamente l'altro...lo
sento scuotersi dai tremiti. Lo lecco, e lui si inarca verso di me. Seguo
il contorno dell'areola, e il suo urlo mi riempie le orecchie. Lo succhio
forte, e la sua voce colma di piacere invade la stanza. Con la coda
dell'occhio intravedo le mani che stringono il lenzuolo fino a sbiancare.
Scivolo verso di loro e le bacio entrambe, una per volta. Le dita si
rilassano immediatamente al mio tocco, tutto il suo corpo si abbandona
senza forze, solo il movimento del torace spicca in quella calma.
Non riesco a trattenere un ghigno...tra poco non sarà solo il tuo petto a
correre in fretta...
Ammiro i suoi addominali...sono scolpiti come i miei...mi piacciono molto.
Vorrei dedicare loro un po' di tempo, ma non ci riesco. La sua erezione
poco distante mi attira, come l'ago di una bussola non può far altro che
tendere a nord. Soffio su tutta la lunghezza del suo membro, e lui urla di
nuovo. La sua voce sembra risplendere del piacere che gli dono…fa sentire
bene entrambi. Lui ora si trova in una bolla di luce abbagliante, in mondo
molto diverso dal nostro, nel regno dei sensi…e sapere che sono io a farlo
impazzire così mi rende felice. Mi sembra di vivere sul serio, per la
prima volta. Di avere finalmente un fine. La sua felicità, raggiunta anche
attraverso il piacere fisico. Anche per questo volevo che mi prendesse,
entrando dentro di lui gli farò male, e non voglio che provi dolore. Mai.
Meglio che sia io a soffrire.
Certo che ne hai di voce, amore mio. Appena ho preso il tuo membro nella
mia bocca hai cacciato un urlo…e anche ora che lo lecco e lo succhio stai
dando fondo alle tue corde vocali. Le tue mani si posano sul mio capo,
sono forti nel tenermi giù.
Lo lecco in tutta la sua lunghezza, mordicchiandolo piano, accarezzandolo
anche con le dita.
Ti muovi a scatti, inframmezzando un gemito col mio nome.
Poso un bacio sulla punta…sento che stai per venire, così mi allontano. Le
tue mani si stringono, ma il tuo gemito di disappunto si trasforma in
piacere, mentre inumidisco la tua apertura. La mia lingua desiderosa di te
non lascia inesplorato un millimetro di questa piccola, sensibile zona.
Premo la punta contro di essa, e tu ti spingi automaticamente per
incontrarmi. Non ce la fai più, vero? Nemmeno io…mi accorgo che sto
strofinando la mia erezione contro le lenzuola…
Mi porto due dita alla bocca e le bagno, prima di posizionarle al posto
della lingua.
"No!"
Sobbalzo spaventato. Hanamichi mi guarda, rosso e sudato, gli occhi
annebbiati dalla passione. La kicie sembra bruciare.
"Hana cosa c'è?"
"…non farlo"
Penso che il mio cuore che si stia fermando. Non lo vuole fare…che ci
abbia ripensato? Che non voglia più perdere la kicie?
"Devo prenderti a pugni, Kaede?"
Mi lancia uno sguardo di fuoco, che poi si trasforma in miele:
"Non ho cambiato idea…semplicemente non voglio che tu metta le tue dita
dentro di me"
Non capisco subito cosa intenda…poi sussulto.
"Hana sei pazzo? Non posso prenderti senza prepararti!"
Lui scuote la testa:
"No"
"Hana ti farò male!"
Tende la mano, e mi accarezza una guancia.
"Lo so che sei preoccupato per me, ma…non voglio che la prima parte di te
a entrare dentro di me siano le tue dita. Voglio fare l'amore con te…da
subito. Per favore, almeno per questa volta…entra subito dentro di me"
Perché sto piangendo? Perché lui accorre preoccupato ad asciugarmi le
lacrime con le labbra?
"Kaede…"
"Ti amo"
mormoro inconsciamente.
"Anch'io ti amo"
mi bacia con purezza, mentre comprendo che il mio pianto deriva dalla
presa di coscienza di ciò che sto per ricevere…il candore assoluto. Quello
che lui mi vuole donare è talmente grande da soverchiarmi, da farmi
sentire indegno di essere qui, con lui…
"Ripetimi che mi ami"
"Ti amo, e ti amerò in eterno, mio Kaede"
mi bacia di nuovo, e con uno scatto di reni mi stende sul letto ormai
disfatto.
Deglutisco, mentre si posiziona sul mio bacino.
"Hana…"
non posso fare a meno di pregarlo, non voglio che si faccia male.
Lui si morde le labbra, poi si sposta, rendendomi ciò che gli ho fatto io
prima. Prende il mio pene in bocca, e lo copre di saliva, lubrificandolo.
O forse lo fa per distrarmi? La mia mente cerca di resistere un po', poi
si annulla. I suoi tocchi leggeri, le lappate gentili, bruciano il mio
corpo. Mi sento in fiamme, ogni frammento del mio essere è
incandescente…mi sento disperso nell'immensità dei miei sensi...
La mia mente riprende di colpo lucidità, quando lo sento posizionarsi su
di me.
"N-N-No…"
non riesco a mormorare altro…il mio corpo desidera il suo, ma non così…
Scende lentamente, prendendomi piano piano dentro di sé.
Mi mordo le labbra fino a sanguinare…vorrei affondare dentro di lui,
possederlo completamente, farmi avvolgere dalla seta calda che è il suo
corpo…ma lo farei urlare di dolore, e questo pensiero sballottato nel mare
del piacere basta a frenarmi.
Anche a costo di morire…lascerò a te decidere come e quando.
Schiudo un po' le palpebre, ti guardo. Hana…una lacrima scende sul mio
viso, che è specchio del tuo. Soffri, e io...non posso che fare
altrettanto. Scendi ancora, e io mi afferro al cuscino. Mi sembra di
volare. La tua kicie brilla, velata dal sudore. La fisso…voglio vederla
quando sparirà. Staremo facendo l'amore, allora.
Sussulto, e spalanco gli occhi. Mi hai preso completamente dentro di te,
di colpo. Getti la testa indietro, tendendoti dal dolore.
Sono troppo scioccato per reagire subito, sia alla tua sofferenza che al
mio piacere. La tua kicie è svanita. Di colpo, in un batter di ciglia.
Amore. Mio.
Ora siamo…una cosa sola.
Mi sento leggero…mi sento felice.
Allungo la mano verso il tuo membro, e inizio ad accarezzarlo. È il
momento del tuo piacere, mio dolcissimo amante.
Mi guardi, e nei tuoi occhi la confusione inizia a svanire. Il lavoro
della mia mano ti piace, vero? Gemi più forte, mentre aumento il ritmo. E
inizi a muoverti su di me. Prima con titubanza, poi con forza. E mi sento
affondare ancora più in te, annullare la suddivisione tra due esseri,
diventare uno solo.
Mi alzo a sedere e ti attiro a me, abbracciandoti forte. Sento le tue mani
che si allacciano dietro il mio collo, il tuo fiato veloce sulla spalla,
le tue grida mi riempiono le orecchie. Il tuo cuore batte forte, mentre ti
stringi a me.
Continuo a muoverti e ad accarezzarti. Voglio darti piacere, solo questo.
Voglio che questa notte per te sia indimenticabile. Con l'altro mano ti
accarezzo la schiena…sorrido, sembra incredibile però le tue grida si sono
fatte più forti.
Sei estasiato, ogni mia spinta ti porta più in alto, sei felice, e allora
lo sono anch'io. Posso finalmente raggiungerti nel tuo piacere, ora che
non soffri più…
Chiudo gli occhi, e mi lascio trasportare dal mio corpo. Sei liscio, caldo
e liscio.
Rabbrividisco mentre accompagni le mie spinte. Ora ci muoviamo insieme,
uno contro l'altro.
"K-Kaede…"
Incredibile, hai la forza di parlare…
Mi giro verso di te, e sul tuo viso arrossato vedo la mia stessa
beatitudine.
Le tue labbra vagano sulla mia pelle, vellutate come il petalo di un
fiore. Mi muovo per incontrarle…il bacio è subito profondo, le nostre
lingue lottano accanitamente, per raggiungere l'intensità delle spinte.
Ora siamo uniti in tutto…
Questo pensiero scatena dentro di me una sensazione sconosciuta, e con
un'ultima spinta vengo dentro di te.
Rabbrividisci forte, e soffocando un urlo nella mia bocca vieni anche tu,
donando alla mia mano il tuo seme.
……………….
La luce fa male ai miei occhi ancora intontiti. Non mi ricordavo di aver
lasciato aperte le persiane. Ma in fondo è un bene…posso vederti.
Il tuo peso è dolce, sulla mia spalla. Mi sento come se avessi dormito
abbracciato a un angelo.
Giro un po' la testa, sfiorandoti la pelle. Sei così caldo…
La kicie è sparita…la tua fronte sembra quasi vuota, senza di essa.
"Hanamichi…"
Riuscirò mai a dimostrarti quanto ti amo?
Magicamente ti svegli anche tu…forse hai avvertito il mio bisogno di te.
Il tuo sorriso mi scioglie il cuore.
"Buongiorno"
mormoro sulle tue labbra, prima di baciarle.
"Kaede…"
Sei bellissimo con quell'espressione ancora mezza addormentata, un po'
spaesata.
"Che ore sono?"
Non ne ho idea.
"È ancora presto, puoi dormire ancora un po'"
Ma tu non mi ascolti…ti sollevi su un gomito e giochi con la mia frangia.
"E tu perché sei sveglio?"
"…avevo bisogno di vederti…di sapere che non sei stato solo un sogno"
Potrei morire per ogni tuo sorriso, e rinascere in uno di essi.
La luce gioca con il tuo viso, mentre ti chini per baciarmi, prima di
riadagiarti lungo il mio fianco.
Riposati, so che sei stanco.
Strofini il viso contro di me, sospirando ti abbandoni tra le mie braccia.
"Vorrei solo riuscire a mostrati quanto ti amo"
"…lo sento…lo so. Nelle tue carezze, nei tuoi baci, nel tuo modo di fare
l'amore con me…sento scorrere il tuo sentimento"
Non mi ero accorto di averlo ripetuto ad alta voce…ma adesso non voglio
parlare…la mia voce sarebbe rotta dai singhiozzi.
"Grazie per amarmi così, Kaede"
Ti afferro di scatto, ti stringo con impeto, quasi bruscamente. Premo
forte il tuo corpo contro il mio. Tu non ti opponi, ti abbandoni a me.
Permettendomi di abbracciarti così mi dai la tua sicurezza, la tua forza.
Non lasciarmi mai.
Ti amo troppo per poter vivere senza di te.
Mentre sento il tuo respiro farsi più regolare, mi rendo conto che forse
anch'io sono stato benedetto da Sarjarim.
……………………..
Appoggio i pacchetti di sementi sul tavolo del salotto. Ad Hana
piaceranno, si sentirà ancora vicino alle piante. Questi fiori bianchi
sono i suoi preferiti…dice che gli ricordano me. Accarezzo il pacchetto,
poi mi dico che sono uno scemo. Perché perdo tempo ad accarezzare della
carta, quando posso toccare lui? A proposito, dov'è? In giardino non
c'era, e non è neppure in cucina. La paura mi assale di nuovo, come spesso
accade in questi mesi. Non sono ancora scaduti i sei anni, ma manca così
poco…e io ho troppa paura che accada in anticipo.
Ma sarà così sul serio? Anche se è una profezia della Dama Anziana, io non
posso e non voglio crederci. Non voglio che muoia.
Salgo le scale senza far rumore, quasi temendo la scena che mi si
presenterà davanti. Non riesco neppure a parlare…dove sei?
Apro in silenzio la porta della nostra camera…non sei neppure lì. Hana…
"…ascolterai comunque la mia preghiera?"
Mi blocco, rilassandomi. È la sua voce, quella che proviene dal balcone.
Scivolo fino alla porta-finestra, senza rivelarmi. Lo so che non è
corretto, però c'è qualcosa che mi spinge a comportarmi così.
"Anche se ho perso la kicie, darai ascolto alla mia supplica?"
Sarjarim…lo sta pregando. Non capisco…non gliel'avevo mai visto fare, in
questi anni. Dovrei andarmene, eppure non mi muovo. Io…sento la necessità
di ascoltare la sua preghiera.
"Sarjarim…io non so se tu sia arrabbiato con me, ma posso comprendere la
tua rabbia nei miei confronti. Ho rifiutato il ruolo che avevi scelto per
me…il mio rifiuto deve averti profondamente offeso. Probabilmente non mi
consideri più degno di rivolgermi a te, dopo la mia azione, che è
unanimemente condannata come sacrilega e volgare, ma…ti scongiuro di
ascoltare la mia preghiera. Io…solo io ho colpa. Ho dato io la mia kicie a
Kaede…volontariamente. La colpa è solo mia…lui non c'entra. Per cui…sfoga
su di me la tua rabbia, ma…rimani accanto a lui, e consolalo quando
rimarrà solo. Sarjarim io ti scongiuro…non lasciare che soffra. La sua
unica colpa è stata quella di innamorarsi della persona sbagliata. Accade
a tanti, ma tu sei sempre accanto a loro, perché comunque essi provano
amore. Anche lui ama…me. Ero io il Kicies, non lui. Sono io che ho
peccato…per favore prenditi cura di lui…e donagli la forza di continuare
dopo la mia morte. Infliggi a me la tua punizione, ma non infierire su di
lui. Il dolore che presto proverà non ti sembra sia già una pena fin
troppo grande? Ti supplico…prendi Kaede sotto la tua ala protettiva, e
consolalo. Io sono in grado di accettare il mio destino…sono stato
preparato ad esso, ne sono consapevole. Che la mia vita è breve mi è stato
insegnato fin da piccolo, e l'ho compreso subito, e l'ho sempre vissuto
senza mestizia, vivendo al massimo giorno per giorno. Io sono preparato
alla mia morte, ma Kaede no. Lui non accetta il mio destino…sono certo che
speri ancora che la Dama Anziana si sia sbagliata nel profetizzare, o io
nell'interpretare le sue parole. Io so che non è così…io morirò tra poco,
e lo lascerò solo. Solo tu puoi stargli accanto…accontenta la richiesta di
un'anima triste che se ne andrà lasciando nelle lacrime chi ama. In
fondo...volevamo solo un po' di felicità.
Se invece non mi odi per ciò che ho fatto, per favore esaudisci il mio
ultimo desiderio: fammi morire in sua assenza. Il suo dolore sarà già
abbastanza grande anche senza che debba assistere…alla mia scomparsa.
Fammi morire in solitudine, in punta di piedi…fa che non debba andarmene
tra le sue braccia. Non voglio che mi veda morire. Non voglio che lui
continui a vivere con questo ricordo nel cuore…Sarjarim, ascolterai la mia
preghiera?"
Esco dalla stanza in silenzio, tornando in salotto. Appoggio la testa
sulle braccia e piango, piango per non so quanto, riversando nelle lacrime
il male che mi tormenta il suore, le briciole del mio animo straziato
dalla sua voce.
Ho ascoltato la preghiera di un ragazzo che va a morire…
In silenzio riverso nelle gocce salate che macchiano il tavolo tutto me
stesso.
La speranza di una sua lunga vita, ormai disillusa, viene lavata via,
insieme a tutti i progetti che avevo per noi due, per il nostro futuro.
Se ne va il mio cuore, accompagnato dalla felicità.
Scompaiono i bei colori dei ricordi, tutto si tinge di grigio slavato.
La mia fede…ne avevo una, lo ricordo…si trasforma in odio. Odio verso
Sarjarim, che non si cura dei sentimenti delle sue creature…di quegli
stessi esseri innocenti da lui marchiati.
Benedetti.
Questa definizione dei Kicies rispunta dai miei ricordi. Sbatto il pugno
sul tavolo, sfogando la mia rabbia.
A cosa serve ricevere una kicie? Perché esistono i Kicies? Solo per
soffrire?
"Hanamichi…"
Premo gli occhi contro i miei palmi irrigiditi. Cosa devo fare? Cosa posso
fare per aiutarti?
Non voglio…non voglio perderti.
Ho bisogno di te…sei troppo importante.
A chi posso rivolgermi?
"…Sarjarim…comunque alla fine rimani solo tu"
Alzo gli occhi al cielo, ma il mio cuore trabocca di rancore. La mia
preghiera, che so ben diversa dalla sua, nasce spontanea.
……………….
Appoggio le labbra sulle sue, accarezzandole dolcemente. Non cesseranno
mai di colpirmi con la loro morbidezza.
Il tuo mugolio di protesta è così zuccherino…tu non lo sai, ma mi fa
impazzire, il tuo risveglio. Il sole che ti sferza gli occhi, quell'espressione
sorpresa e trasognata che ti si dipinge sul volto, il sorriso quando mi
vedi accanto a te…ti amo…
"Non dovresti dormire qui…ti prenderai un colpo di sole"
mormoro piano.
"Scusami…non credevo di addormentarmi"
Mi sorridi, e ti tendi verso di me, per farti perdonare posi le tue labbra
sul mio collo.
Sospiro, poi ti prendo le mani.
"Sei caldo"
Sono un po' preoccupato. Se si fosse preso un colpo di sole? Anche se è
già basso, Hana ha trascorso parecchio tempo nel pieno della sua luce…
"Un po'"
Gli accarezzo i capelli, giocando con le sue ciocche. I suoi occhi sono
ancora velati dal sonno.
"Sei stanco?"
"…sì"
"Andiamo a dormire, allora"
"…sì"
Sembri così indifeso mentre ti appoggi a me, mentre il mio braccio ti
cinge la vita, mentre strofini il tuo volto contro il mio. Eppure conosco
la tua forza, che ai miei occhi appare illimitata. Il tuo modo di vivere,
la freschezza con cui affronti ogni giorno…sono per me speciali. Forse non
ci crederesti se te lo dicessi, ma il più bel complimento che tu mi abbia
mai fatto è stato proprio la risposta a quella mia domanda…la mia fonte
d'energia sei tu, Kaede.
Io…la tua incrollabile fiducia in me.
La mia vitalità sei tu. Io esisto per te, per te vivo al meglio le tue
giornate.
Rabbrividisco ancora, se ripenso all'intensità di quel giorno.
"Appoggiati, siamo a letto"
Ti raggomitoli felice accanto al mio posto…sai benissimo che non rimarrà
vuoto per molto.
Non posso rinunciare a posare un bacio sulla tua tempia.
"Hai fame?"
"…un po'"
"Vuoi della frutta? Ho preso dell'uva"
"…sì"
"Non addormentarti, se no non te ne lascio"
"Maledetto…"
Ridacchio, mentre un cuscino mi passa accanto. Meno male che stai bene.
………………….
C'è un bel tepore, oggi. L'aria è fresca, e il sole caldo al punto giusto
per non dare fastidio. Posso sentire il profumo dell'erba che mi prende
tra le sue braccia.
Ci sono tante persone qui, attorno a me. Il prato ne è pieno.
Volgo lo sguardo al cielo. Anche la luna candida è presente. Sorrido,
secondo te lei è invidiosa di me…è gelosa perché vorrebbe essere candida
come la mia pelle, ma non può.
Perché non esiste un essere più bello di te, Kaede.
Un brusio sconvolto mi riporta qui. Un capannello di persone si divide per
lasciar strada a due figure.
Un uomo. Kess. Lo riconosco, me lo hai descritto molto bene. Me lo
aspettavo.
Rimango impietrito.
L'altra è la Dama Anziana.
Anche lei è venuta al tuo funerale.
Avanzano fino a me, tra gli sguardi della folla. Non riesco a dire nulla.
'Hana…'
Kess si allontana dopo avermi squadrato con tutto l'odio di cui è capace.
Lo capisco. In fondo, io vi ho separati. Piuttosto sono sorpreso che non
sia venuto quel Yohei, ma in fondo lo posso anche capire. La mia delusione
scompare, appena lei mi prende sottobraccio e inizia a camminare.
Ci dirigiamo verso una radura, in silenzio.
Non c'è vento, ma gli alberi si muovono tristi. Lei si avvicina a uno di
loro:
"Anche loro piangono"
Ne accarezza la corteccia, la liscia come per confortarlo.
"Lo so. Tutti lo amavano"
Il suo sorriso, dolce e pietoso, mi dona un po' di sollievo. È la prima
volta che mi sento bene dalla tua scomparsa.
Cado in ginocchio, non ce la faccio più a stare in piedi, a fingermi
forte.
"Dama Anziana…se mi avesse rifiutato…ora sarebbe vivo?"
Lo devo sapere. La verità.
Due mani rugose mi fanno appoggiare il capo su una spalla fragile.
"No. Sarebbe morto comunque. Era il destino scritto per lui"
Stringo gli occhi. Non voglio ricominciare a piangere. Non ne sarebbe
contento.
"Sarebbe morto infelice"
Sussulto, e alzo il viso. È davvero come me l'hai sempre raccontata, lo
sai?
"Perché?"
Quelle labbra che si incurvano sono un balsamo per le ferite del mio
cuore.
"Perché solo con te ha raggiunto la felicità. Tu gli hai permesso di
provare quel sentimento cui tutti anelano, ma che ai Kicies raramente è
concesso. Hai compiuto un miracolo, donando la gioia a chi non l'aveva mai
nemmeno sfiorata. Io sapevo da molto che gliel'avresti chiesto, ma non ho
potuto prevedere la sua risposta. Quindi ho sempre pregato con tutta me
stessa perché accettasse, perché tu lo portassi via dall'opacità cu era
altrimenti destinato. Sarebbe stato un ottimo Kicies, ma non un vero uomo.
Io…sono molto felice che abbia trascorso gli ultimi sei anni con te. Su
su, non piangere. Così segni quel tuo bel faccino. Ora che ti vedo da
vicino, non posso che concordare sulla scelta di Hanamichi…ha avuto
davvero un buon gusto"
Arrossisco, poi rido, e quasi mi soffoco tra le lacrime. Piaccio anche
alla Dama Aniazna…a lei posso chiederlo.
"Hana mi ha fatto giurare di non suicidarmi mai"
"Bene. Hai compreso il perché?"
"…sì. Non ci potremo incontrare nel futuro, quando rinasceremo, se mi
suicido"
"Esatto"
"Però io…non ce la faccio. Come potrò vivere…per chissà quanti anni…senza
lui accanto? Come sopporterò…la sua mancanza?"
Sono dita gentili, quelle che mi asciugano il viso.
"Continuando ad amare. E confidando in Sarjarim. Lo hai mai pregato?"
"…sì"
"E ha esaudito la tua preghiera?"
"…sì"
Mi ha permesso di stringerlo fra le braccia, negli ultimi istanti della
sua vita. Se ne è andato appoggiato al mio petto, avvolto dal mio calore,
sentendomi accanto a sè. Anche se tentava di mandarmi via, lo vedevo che
in realtà desiderava che non lo lasciassi solo…e io l'ho baciato sino alla
fine.
Ti amo…ti amo…ti amo…per sempre…
Le sue ultime parole, per me, come le altre.
Grazie ancora, Sarjarim. Grazie per aver scelto di esaudire la mia
preghiera.
Si è spento col sorriso sulle labbra, tra le lacrime.
Hanamichi. Hanamichi.
Che freddo che inizia a fare, qui. Nel mio cuore.
"Su su, andiamo, o Kess verrà a trascinarmi via con la forza"
Mi alzo, poi mi blocco.
"Dama Anziana?"
"Sì?"
"Sarjarim…è arrabbiato con lui, per quello che ha fatto?"
Penso sia soddisfatta di questa domanda.
"Sarjarim è amore. Non potrebbe mai adirarsi con chi prova questo puro
sentimento"
"Anche se ha rinunciato a un suo dono?"
"Esatto. Ci sono delle priorità, nella vita di ognuno. E Sarjarim le
comprende tutte, caso per caso"
"…grazie, Dama Anziana"
Ci incamminiamo in silenzio, avvolti dal cantare degli alberi. Percepisco
ancora la loro tristezza, ma vi è un nuova sfumatura nel loro canto…le
piante sono consce che il destino si rinnoverà, così come la felicità.
E allora anch'io mi sento più leggero.
Kess si accosta alla Dama Anziana, senza guardarmi. Lei mi sorride, e mi
mormora un'ultima frase, prima di andarsene:
"Ricorda sempre questi anni, e che tutto si rinnova, anche il destino.
L'amore rinasce, e può rendersi ancora più sublime. Un giorno, le vostre
vite si intrecceranno di nuovo, Kawaru Kaede"
Rimango fermo a guardarla mentre se ne va, mentre tutti attorno a me mi
fissano con disprezzo.
Anche se portano una voglia rossa sulla fronte, i Kicies sono persone
esattamente come noi. Hanamichi era un ragazzo come me. Che provava dei
sentimenti. Per me.
Li sfido con lo sguardo. Sì, io ho preso la verginità di un Kicies, l'ho
reso una persona normale. L'ho reso felice. E di questo io sarò sempre
fiero.
…………………
Guardo le mie mani. Sono rugose quasi come quelle della Dama Anziana,
anche se lei è ben più vecchia di me. L'ho rivista altre volte, da
lontano, alle Sacre Feste dei Kicies in onore di Sarjarim.
Sono sicuro che lei mi abbia sorriso tutte le volte.
Settanta anni. Sono passati quasi settant'anni da quando te ne sei andato.
Da quando ho dovuto reimparare a vivere senza di te. Non è stato facile,
all'inizio. Ogni attimo era uno strazio, una coltellata al mio animo, una
pena mai provata prima…ma pian piano le mie ferite hanno iniziato a
chiudersi. Grazie a te, naturalmente. Lo so che mi sei sempre stato
vicino…chi altrimenti avrebbe potuto far crescere così tutti i fiori
bianchi del mio giardino? Era pieno di mughetti in primavera…i vicini
morivano dall'invidia. Sedendomi tra loro, ti sentivo accanto a me. Quasi
potevo carezzare le tue braccia che mi stringevano.
Lo sai che non è per questo che non mi sono più messo con nessuno, vero?
La tua presenza non è mai stata né ingombrante né indesiderata. Non ho
inaridito il mio cuore, non mi sono fossilizzato sul tuo amore.
Semplicemente…non mi sono più innamorato. Ogni persona che conoscevo
scompariva se pensavo a te. E quando tentavo di non pensarti, mi accorgevo
che comunque non mi piacevano. Certo, erano carini, ma nulla di più. Il
mio animo non si sentiva attratto da loro. Come dargli torto? Il mio
unico, vero amore sei tu. E lo rimarrai in eterno.
Tra poco ti raggiungerò, Hanamichi. Vienimi a prendere, quando sarà il
momento, e accompagnami verso il futuro che ci aspetta insieme.
La volpe è un po' strana, in questi ultimi giorni. Non litighiamo
più, e io non so cosa pensare. Da una parte mi spiace, cioè, dove lo trovo
un altro con cui divertirmi così? Però…anche non dovermi sempre scontrare
con lui mi fa piacere. Insomma…percepisco quasi una specie di legame tra
noi, un nastro che ci unisce ma che fatica a riemergere, un qualcosa di
importante, che scorre fra i nostri animi…che riguarda solo noi.
E poi…mi sembra che ultimamente lui mi guardi in modo strano, quasi mi
soppesasse, per poi scuotere la testa. Che si stia interessando a me? Bè,
non è impossibile, dato che anch'io…
Una prova? Anche adesso sto facendo tardi apposta per essere solo con lui
nello spogliatoio, mentre si riveste. Lui…usa un deodorante che mi fa
impazzire...no, non sono scemo. Sa di mughetto. Perdo la testa ogni volta
che se lo spruzza addosso, è ambrosia per il mio animo. Ho provato a
cercarlo (a parte che non avrei mai il coraggio di utilizzarlo), ma non
l'ho mai trovato. E non posso certo chiedere a lui dove lo compra! Così mi
accontento di farmi sfiorare da questa fragranza che…ma sei fuori?! Come
hai potuto far cadere lo spray che adoro? Stupidissima volpe!
"Hn? E questo che è?"
E adesso che hai?
Mi giro con curiosità…Rukawa che parla è un evento che merita di essere
celebrato.
"Una matita per le labbra"
rispondo automaticamente.
"Matita per labbra?"
"Sì, tua madre non le usa?"
Alza le spalle.
"Non è mai a casa"
"Ah…"
Non fa caso a me, ma è piuttosto interessato alla matita. La stappa e si
segna la mano con un puntino.
"Rossa"
Mi sa che è impazzito. E perché adesso mi guarda?!
Torna al colore, e poi di nuovo a me. Che ha?!
"Ehi…"
"Stai fermo"
Mi spinge lentamente contro gli armadietti…non che io abbia fatto molta
resistenza, però…mi ha colto di sorpresa, ecco. Alza la matita?!
"Che vuoi fare?"
Inizio a preoccuparmi…ok che non mi dispiace non fare più a botte con lui,
ma se prova a pitturarmi le labbra lo faccio a cubetti.
"Fermo"
"Rukawa…"
La mia protesta mi muore in gola, ricacciata indietro dai suoi occhi. Non
sono freddi e distanti come al solito, non fungono da barriera…quasi mi
pregano di non muovermi.
E io acconsento, stregato da quelle iridi blu.
Sento il cuore battere forte, mentre porta la mano verso il mio viso,
verso…la mia fronte.
La mina morbida viene appoggiata sulla mia pelle.
"Ma che fai?"
"Non corrugare la fronte"
Non c'è tono di comando…è gentile, e un po' urgente.
Non oppongo resistenza. Ciò che sta facendo è importante, lo so.
Altrimenti non sarei qui, bloccato dal suo corpo, il suo viso concentrato
poco distante dal mio.
Preme la matita altre tre volte, poi si allontana, studiando il risultato.
I nostri occhi incontrano, e io mi sento tremare.
Sei tu che ho appena visto, il vero Kaede Rukawa? Mi hai permesso di
guardarti? Perché?
Questa sensazione…mi ricorda ciò che mi fa provare quello spray al
mughetto.
Alzo la mano per sfiorarmi la fronte, ma tu mi blocchi. La tua mano sulla
mia. È la prima volta che ci tocchiamo volontariamente senza picchiarci.
Rimango strabiliato, che una mano così liscia sia in grado di colpire con
tanta forza. Mi trasmette un bel calore. Perché ti do del tu nei miei
pensieri, e con tale naturalezza? Non capisco.
"Non toccarla, o si rovinerà"
Mi tiri verso lo specchio.
Spalanco gli occhi: i quattro puntini risaltano lucidi sulla mia pelle, si
accompagnano con morbidezza ai miei capelli, si sposano col colore dei
miei occhi…com'è possibile? Questo simbolo…sembra che mi appartenga.
Eppure una parte di me lo rifiuta.
"Non ti rende…nostalgico?"
Ci guardiamo attraverso i riflessi. Non mi stai prendendo in giro…
Guardo quello strano simbolo.
"No…"
"Sul serio?"
Sei sorpreso? O…deluso?
"Già…"
Rimaniamo fermi in silenzio, a studiare quel marchio che mi sono lasciato
disegnare. Poi prendo del sapone e mi lavo la faccia. Rukawa non fa nulla
per impedirmelo.
Sposto le ciocche: non c'è più traccia dei puntini.
"Anche questo mi rende malinconico"
Sembri sorpreso, mentre mi lambisci la pelle pulita. Io ti lascio fare...questo
tuo nuovo modo di toccarmi mi piace molto.
"Malinconico per che cosa?"
"Io…non lo so. So solo che è così"
Il mio cuore si tende verso di te…è possibile? Perché continua a chiedermi
di essere abbracciato da te?
Scuoto il capo, non posso rimanere ancora qui, ho bisogno di pensare.
Finisco di preparare la sacca, e mi dirigo all'uscita.
Mi fermo subito dopo averti superato, tu che sei rimasto a fissare lo
specchio dove prima c'ero io. Te lo devo dire, non voglio che pensi che tu
non abbia potere su di me.
"Ciò che mi riempie di nostalgia è il profumo di mughetto in cui ti
avvolgi. È speciale, per me. Ogni volta che lo sento, mi viene voglia di
tornare. Non so perché, né dove, però...sono sicuro che sia importante"
Sempre di spalle ti saluto con la mano, ed esco.
Fine
I disclaimers sono i soliti…tutti i personaggi appartengono
agli aventi diritto etc. Un grazie infinite a Saki Hiwatari per Proteggi
la mia Terra, un vero gioiello.
Dedicata ad Alex, sperando che questa ff la aiuti a sopravvivere alla fine
del Futuro.
Avrei anche un paio di idee per un seguito, che ne dite, vi piacerebbe?
Scrivetemi che ne pensate, la mia mail è sempre
hymeko@libero.it
Ciao!!!!!!!
P.s. Lo so che la mia fan art fa schifo, ma io Hana lo penso così, a
cantare nella base lunare ^^
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