E la morte
non avrà più dominio parte
XI
di Ljs
Alla maggior parte delle persone la pioggia mette tristezza. Da quando
sono vampiro mi piace. Mi piace perché mi fa venire in mente lunghe
giornate a letto, il calore del fuoco e le conversazioni nei piccoli
salotti delle nostre case. Mi piace anche passeggiare per le strade
semivuote della città in carrozza. Il freddo dell'esterno e il calore
delle case che si aprono ad accoglierci. E i vetri che piangono velando un
mondo grigio e sfumato.
-La marchesina pare sul punto di crollare da un momento all'altro
Angelo sorseggia il liquido ambrato nel suo bicchiere. Veste di un blu
sgargiante oggi, un blu profondo e misterioso che accentua la sfumatura
dei suoi capelli. Una vaporosa cravatta bordeaux spezza quel mare con un
tocco d'eccentricità che mi pare fuori luogo visto la situazione. Ha
scelto come cornice due levrieri alteri e argentei che seduti a un passo
da lui ricordano le statue che ornano le entrate d'alcune chiese. Io e
Immanuel siamo più discreti ed anonimi nei completi neri e grigi.
-E' più forte di quello che sembra.
La polizia che si aggira tra le stanza, i curiosi che hanno bussato
annunciandosi come amici. Tutto crea una scena in cui io, Angelo e
Immanuel ci aggiriamo lievi e distaccati, pare una recita orchestrata a
nostro uso e consumo, forse siamo gli unici spettatori in questo mondo di
attori.
-Pensi che dovrei sedermi accanto a lei?
-Non mi pare il caso, lo scandalo non è indifferente. Molti mormorano che
il marchese avesse invitato qui Balgast per fargli prendere il tuo posto.
-La sposo ancora?
Immanuel non deve nemmeno rifletterci sopra
-Quelle terre sono l'ideale e poi Silvano ci sta già lavorando sopra.. E'
una situazione sgradevole, ma non tanto da giustificare una resa, anzi, la
nostra partenza sarà ancora più motivata
Angelo sorseggia il bicchiere con una smorfia imbronciata
-Non mi tireranno in ballo?
-Tutti giudicano il marchese un folle, la posizione di Balgast era
irraggiungibile per lui. E la sua fama consolidata. Lo stava prendendo in
giro. Tutti pensano che sia stato il Marchese, resosi conto della cosa
-Beh, non proprio tutti
Angelo non mi ha chiesto nulla, né della mia porta chiusa la scorsa
notte, né alla notizia dell'omicidio di Balgast questa mattina. Nemmeno
Immanuel ha parlato, ma il suo sguardo è stato fin troppo chiaro. Sa. E
la cosa non gli ha dato dispiacere. Non credo che, nel caso contrario, mi
avrebbe richiamato all'ordine, ma il suo atteggiamento sarebbe stato ben
differente. Entrambi quindi sono consapevoli che sono responsabile di
questo sfacelo. Ed entrambi sembrano non curarsene troppo
-Lucile non lascerà che la cosa passi sotto silenzio. Manderà di sicuro
qualcuno per portare il fatto all'attenzione degli Antichi
-E gli antichi la ignoreranno. Non è questo genere di cose a mandarli in
bestia. Faro sapere loro che Balgast non è perduto
Ora sono curioso. Parla di quella cosa che mi ha chiesto di prendere dalla
testa di Balgast. Mi aveva chiamato subito, dopo la festa. Era già a
conoscenza delle mie intenzioni. E mi aveva detto che era stupido da parte
mia. Ma non mi aveva detto altro. E' una delle prima cose che mi ha
spiegato Angelo
-L'ambiguità del Padre è a volte irritante, ma è l'unica difesa che ha
trovato alla sua disarmante sincerità. Immanuel è incapace di mentire
così non dice, o trasforma.
Angelo sorrideva. A volte mi pare che il rapporto tra lui è Immanuel sia
così complesso che non troverà mai e poi mai una definizione nella mia
mente. Ma ho tempo per la mia ricerca
-Gli Antichi lo richiameranno e lo consegneranno a Lucile?
Angelo occupa evidentemente il tempo. La polizia non c'interromperà, è
semplicemente inconcepibile che uno della nostra levatura si macchi di un
tal crimine.. Anche se non fossero convinti della colpevolezza del
marchese.
E, non avendolo colto sul fatto, i provvedimenti nei suoi confronti
saranno giusto, forse, l'ostracismo sociale..
-Ormai è nelle nostre mani, e non credo che gli Antichi interverranno in
favore di Lucile
So che si riferiscono alla possibilità di un nuovo familiare, un nuovo
vampiro. Non ho chiaro come avvenga, ma so che il numero dei vampiri è
fisso. Immutabile, può giusto calare, nel caso il corpo di uno di noi
vada perduto. Per una colpa grave c'è la morte tra noi, una rinascita. Ma
non è una reincarnazione. Io non so nulla del vampiro che mi ha dato la
possibilità di essere ricreato. Angelo ha sempre sfuggito le mie domande,
e non ho mai pensato di chiedere ad Immanuel
-Questo inasprirà i rapporti con Lucile e quelli della sua famiglia. E
tutto perché non vuoi fartela Immanuel
-Credo che la tua educazione abbia necessità d'essere ancora
ulteriormente sgrezzata
Scuoto un poco il capo sottolineando il gesto con il bicchiere
-Cerchiamo di non essere ipocriti Immanuel, l'hai mandata in fregola e ora
vuole che le fai il passare i pruriti. Ti costa tanto? La tua fedeltà
verso..
-Ute!
E un sibilo, la pelle s'increspa e sento la peluria che mi ricopre la nuca
rizzarsi. Fatico a non sfoderare le zanne in un istinto di conservazione
che domino a stento.
Angelo è furioso. Il suo richiamo basso e modulato è quello che
preannuncia una punizione.
Mi trovo ad irrigidirmi: ho esagerato.
Immanuel non mi concede nulla, non mi permette di capire nulla di sé. O
forse proprio non è minimamente interessato a quello che penso.
Guarda verso la Marchesina che continua a ricevere e soddisfare domande.
Suo padre è sparito, ma ormai dovrebbe essere tanto ubriaco da non
riuscire più a reggersi in piedi. Capisco d'essere stanco e nervoso
-Ute, i tuoi dubbi sono leciti, e, forse, soddisfare il capriccio di
Lucile sarebbe la cosa più intelligente da fare. Ma non è così
semplice. Questa cosa precede la tua nascita.. non di molto ma la precede
Mi piacerebbe sapere cosa intende Immanuel. "Non di molto" è un
concetto piuttosto elastico per un vampiro
-Il fatto resta che continuano ad infastidirci, non mancano mai di
provocarci
-Ute, ti risulta poi così difficile ignorarli? Comunque cedere a Lucile
è fuori discussione. Non possiamo permettercelo
-Ute, Lucile non vuole soddisfare un desiderio, vuole far presente a tutti
che è riuscita a piegare Immanuel, è da quando è nata la nostra
famiglia che le cose funzionano così. Anche il suo desiderio è una
provocazione, la prima e la più forte. Non accetterà mai di riconoscere
la carica di Immanuel
-Potrei capire il perché? Le decisione degli Antichi non sono
indiscutibili?
Annuiscono
-Sì, ma la nostra famiglia non doveva avere origine. Tutti noi saremmo
dovuti essere familiari di Lucile. Se io non mi fossi fatto avanti..
Angelo guarda stranamente Immanuel, pare addolorato. Ci metto un attimo a
capire
-Solo io e Cassandra siamo stati generati da te?
Non vuol dire nulla, se è nostro Padre è nostro Padre, ma mi fa sentire
strano il pensiero che solo io li devo la mia esistenza. Chi ha generato
Angelo? Anna? Silvano?.. lo stesso Immanuel?
Immanuel annuisce, mentre tiene d'occhio la stanza, non credo che voglia
che altri ascoltino la nostra discussione
-Sì, tu sei il primo della mia cosiddetta progenie. Gli appartenenti alla
nostra famiglia sono.. una costola che si è staccata da quella di Lucile,
quando nostro Padre è scomparso.
-Quindi eravate tutti familiari? Anche di Balgast?
L'intimità tra Balgast ed Angelo.. erano familiari: stesso tetto, stessa
nostra vita. Non mi è difficile vederli avvinghiati assieme, vicini.
E li ho visti.
Angelo offerto come raffinato intrattenimento all'ultimo Raduno, il primo
per me. Ricordo il suo corpo nudo, scintillante alabastro, ornato solo di
gioielli e polvere d'argento. Come camminava lieve tra la nostra gente
offrendosi sorridente. E come Balgast aveva accettato il suo invito,
sollevandolo tra le sue braccia con una risata forte, come se poco prima
non si fossero affrontati.. per me.
Anch'io ero nudo, come tutti gli altri Iniziati, accalcati in un angolo,
unico nostro ornamento un alto collare che indicava la nostra condizione
di "selvatici", non ancora considerati degni di conversare
amabilmente insieme a quelli che avremo presto considerati pari. Per ora
offerti, nuova generazione in mostra, la perfezione dei nostri corpi
manifesta.
Erano curiosi. Loro.
Io ero bruciante di vergogna, in ansia per Angelo, da cui tolleravo poco
essere diviso. Sufficientemente consapevole da sapere chi fossi, cosa mi
stesse succedendo. Ma non ancora da essere definito un Vampiro. Ancora
vittima e schiavo della fame, dell'istinto, della nostra natura primitiva
e selvaggia. Quella originaria. Di belve. Predatori più simili agli
animali che alle creature consapevoli. Pochi decenni bastano, io non sono
ancora stato presentato come nuovo Vampiro, come familiare, anche se sarà
così al prossimo Raduno. Ma metterci quasi un secolo..
-Sì, eravamo tutti familiari, tutti generati da un unico Padre..
Valentino
Angelo si è fatto distante, gli occhi lucidi, la bocca ridotta ad una
linea sottile e pallida. E' bellissimo
-Lucile era la sua legittima erede. Colei che si è mostrata.. più pronta
a preservare la Famiglia
Immanuel è più controllato è freddo. Il suo tono immutabile ma è
sparita quella vena di ironia costante che abita nella sua voce
-Eravamo stati.. scoperti.. La nostra famiglia accusata di stregoneria.
Qualcuno di noi aveva mostrato imprudenza
-E non siete stati in grado di liberarvi?
-Non era possibile farlo senza tradirci. E gli Antichi non l'avrebbero
permesso. Hanno fatto in modo che i nostri corpi non sarebbero andati
perduti.
Lucile, ha allora abiurato, è ha accusato Valentino, l'ha indicato come
praticante, amante di Satana. Corruttore dei suoi familiari. Ha invocato
il perdono e rinnegato il suo nome. E con lei altri tra noi. Le accuse
erano schiaccianti. Hanno ceduto tutte le ricchezze della famiglia, si
sono vestiti di sacco e hanno preso l'impegno di un pellegrinaggio in
Terra Santa. Immagino che sia stato soprattutto il pellegrinaggio a
suscitare la loro clemenza
E' amarezza. Il discorso brucia, nonostante il tempo. Capisco che deve
essere stata una cosa sofferta, sofferta e dolorosa. Non riesco a vederli,
non riesco ad immaginare Immanuel, Angelo.. gli altri in una situazione
simile, incatenati, torturati, affamati. Condannati, privi di speranza. E
non riesco a capire cosa possano aver provato a vedere il loro Padre
consegnato alla Morte..
-Parlate sempre di loro.. voi avete reagito diversamente?
E incredibilmente distolgono lo sguardo, insieme. E li vedo come sempre li
ho visti, legati, ognuno unico, e legati in quel modo che mi tormenta.
-Non siamo riusciti a lasciarlo. L'abbiamo seguito. Io e Anna anche nella
stanza delle torture, sul rogo..
Guardo interrogativamente Angelo e lui arrossisce come un fanciullo
-Io.. avevo una posizione un po' privilegiata. Ero.. Ero piaciuto ad uno..
degli inquisitori. E non sopportava l'idea che venissi torturato,
rovinato.
Quindi si occupava..personalmente, della mia salvezza
-Comunque nemmeno tu hai abiurato. Silvano non era stato preso e
dall'esterno faceva il possibile per aiutarci. Ci ha raccolto quando
Valentino ci ha salvato. Lui è bruciato sul rogo.. è stato molto
teatrale, come suo solito
Sorridono, di nuovo insieme
-Vero, amava gli scherzi, il divertimento. Amava la vita.. Pienamente. Ha
inscenato uno spettacolo che si è trasformato in leggenda. Ha salvato
Immanuel e Anna chiamandoli Incubi, creature demoniache richiamate per
soddisfare gli appetiti sessuali.. Li ha fatto sparire sotto gli occhi
della folla, facendo credere a tutti che non si trattasse di persone ma di
malie e si è lasciato ardere, soddisfando la loro sete di morte e
salvando le nostre vite. Dopo la sua morte io ho abiurato, credo che
quell'inquisitore fosse convinto di aver accolto nel suo letto un Incubo..
-Abbiamo recuperato Angelo. E di fronte agli Antichi ho chiesto di essere
riconosciuto come Padre. Non ce l'avevo con Lucile, ha fatto quello che
andava fatto, ma non tolleravo di seguirla..
Lucile, in un primo momento, non si è mostrata particolarmente
contrariata, anche se era seccata.. ma quando gli Antichi hanno accettato,
e hanno assegnato a noi Valerio.. La sua reazione non è stata molto
compassata. Ma ormai non poteva più fare nulla
So chi ha dato origine a Cassandra. E' stata Anna a portare il vampiro che
ha poi fatto nascere quello splendore selvaggio da una ragazza scialba..
quindi..
-Io ho avuto origine da Valentino. Da vostro Padre
Per loro non è una rivelazione, quindi sono incuriositi solo dalla mia
reazione. So benissimo che non vuol dire nulla. E' solo un seme, come ogni
seme ha una potenzialità intuibile, ma da qui a vedere il suo futuro.. Ma
mi da una strana sensazione questa scoperta. Mi sento maggiormente legato
a loro, a coloro che mi hanno scelto per dare nuova vita all'essenza di
colui da cui hanno avuto origine. Credo di sentirmi lusingato.
-C'è il Vescovo
Immanuel sorride in direzione dell'uomo che nervosamente si fa largo tra
mobili e gente. Di fronte alla marchesina accetta con un cenno rapido del
capo i suoi omaggi, e poi si china in avanti, per porre una serie di
domande che intuisco ci riguardano, visto che si volta di frequente a
controllare le nostre reazioni.
Siamo più interessati alle due figure ferme accanto all'entrata. Siamo
impressionanti. Tesi e attenti, anche Angelo poco avvezzo a certe
pratiche.
L'odore del sangue ci eccita, con democrazia.
Immanuel si muove appena e con un cenno chiama Padre Costantino, pare aver
lanciato un filo invisibile che lega il prelato senza possibilità di
fuga.
Si avvicina come se lo facesse contro la sua volontà. Tormentato tra
desiderio, odio, e riverenza. Per Angelo, me e Immanuel. Demetrio lo segue
stancamente. Le fasciature ben nascoste dalle vesti, accortezza inutile ai
nostri sensi
-Padre Costantino, buongiorno. Avrei preferito una situazione più lieta
per il nostro incontro
-Siamo qui per offrire conforto spirituale. Questa casa è stata funestata
dalla visita del maligno. La dissoluzione che vi ha abitato ha spalancato
le porte a questo castigo.
-Dissoluzione? Nella casa della mia futura sposa?
Angelo spande fascino, scuote incredulo il capo e i capelli paiono
concorre a sfiorarli lievi la pelle diafana della guancia. Gli occhi
spalancati, due laghi di zaffiro in cui affondare
-Mi è giunta voce che il nobile Balgast..
-Padre Costantino! Per favore non tediate i Nobili signori
-Eminenza!
Angelo è rapido ad inginocchiarsi raccogliendo la mano del prelato per
sfiorare il suo anello con labbra delicate. Mi chiedo se solo io trovo
conturbante la mano che sfiora la ricca veste porpora imprigionando e
carezzando una delle pieghe. Gli occhi di Angelo cercano quelli del
vescovo, e sono nidi del peccato per usare un'espressione che piacerebbe a
padre Costantino. Ma da come scruta Angelo forse preferirebbe commettere
quel peccato che promettono
-Eminenza, perché non vi curate più della mia anima? E' tanto che mi
trascurate e io sento la necessità di aprirmi a voi..
-Io..io.. vi chiedo perdono nobile Angelo, solo.. i miei impegni, ma non
mancherò.. prometto che non mancherò..
Mi domando come faccia Immanuel a sorridere. Capisco che ormai non è più
necessario mantenere un'immagine pubblica impeccabile. Ma credo che un po'
di discrezione..
Angelo si alza e si appende al braccio del vescovo facendo attenzione di
premersi con grazia contro di lui. Sorride a tutti noi che siamo il suo
pubblico e poi si sofferma su Demetrio, che pallido e febbricitante pare
fare di tutto per avvicinarmi discretamente
-Eminenza, com'è possibile che un giovane come Demetrio sia confinato in
un monastero? Ormai non è vecchio per i voti?
-Ci sono molti modi per servire nostro Signore. E non tutti posso ambire
all'onore di pronunciare i voti
-Non saprei padre Costantino, sono troppo voluttuoso e incostante, ma mi
piacerebbe provare la tranquillità di un Monastero. Che dite Eminenza? Vi
piacerebbe ospitarmi?
Il vescovo ride, e dimentico del luogo, sfiora la curva perfetta del viso
di Angelo
-Per dare tormento ai poveri monaci? No, non riesco ad immaginarti al di
fuori delle tue stanze. Ma la cosa divertente è che volevo chiedervi di
ospitare Demetrio. Non pensavo di farlo in questa occasione.. ma visto che
se ne presentata la possibilità..
Mi volto furente: che razza d'idea! Crede davvero che infilarsi in casa
mia gli permetterà di riservarmi un trattamento simile a quello che
abbiamo servito a Balgast?
Lui arrossisce e china il capo. Sembra febbricitante. Deve avere passato
le ore in cui non siamo stati insieme sotto la frusta. Tira nervosamente
le maniche della giacca e si muove come per cercare di lasciare requie al
corpo dolorante.
-Un servitore? Non scherzate! Sarà una compagnia per me, una piacevole
compagnia! Ute è sempre impegnato con i suoi mille affari misteriosi che
ci permettono di vivere agiatamente. Immanuel è occupato a renderci
persone rispettabili, e a me non rimane che passare lunghe giornate in
solitudine. E poi sarà un buon esempio! Che altro mi può venire da un
ragazzo allevato dai santi padri?
-Purtroppo, nobile Angelo, Demetrio non può essere da esempio da nessuno.
Speriamo che presso di voi possa dare modo di farsi perdonare certe
cattive inclinazioni e che possa imparare cose che lo rendano finalmente
in grado di ripagare la gentilezza mostratagli dalla Chiesa. Anche se
credo che sarete troppo indulgenti con lui
-Padre Costantino, immagino che non mancherete di accertarvene di persona!
Spero che ci farete visita finalmente!
Si blocca e fissa Angelo senza riuscire a continuare.. lo fissa come se
fosse commosso, come se fosse sul punto di ringraziare
-Per favore, Il Nobile Immanuel non ha ancora risposto
Il vescovo è saggio, ci mancava che Angelo si mostrasse entusiasta a
questa proposta! Immanuel è perso nei suoi ragionamenti. Sono curioso di
vedere come reagirà alla cosa
-Possiamo parlare un attimo in privato signori?
E si allontana senza aspettare un gesto affermativo dai due religiosi, che
dopo un rapido sguardo, li fanno da seguito. Si avvicina alla marchesina e
dopo un breve scambio la segue altrove. Mi rendo conto che ho trattenuto
il fiato. Sono furioso. Vedo la marchesina tornare e riprendere il suo
posto, solo dopo averci rivolto un'occhiata incuriosita
-Di chi è stata questa brillante idea?
Demetrio oscilla come se l'avessi colpito. Ha gli occhi tanto lucidi da
parere sul punto di scoppiare a piangere. Angelo gli si avvicina, lieve e
sorridente. E li sfiora il viso, tre dita, solo tre dita su quella pelle
accaldata. Socchiude gli occhi e barcolla come se fosse sul punto di
svenire. Poi stringe i denti, li vedo piantarsi candidi e piccoli nel
labbro inferiore, e riconquista un equilibrio.
-Padre Costantino. Vuole che non vi perda di vista
-Che dedizione che mostra Ute. Sarà bello averlo tra noi
Angelo non li stacca gli occhi di dosso. Mi domando se è l'odore del
sangue di cui è intriso.. o altro.. Ma credo che sia l'eccitazione della
novità. Di questa creatura che potrebbe divenire il suo nuovo animale da
compagnia, al pari di un cane particolarmente intelligente e complesso nel
carattere. Un giocattolo. A volte il suo comportamento mi risulta
inspiegabile. Quasi che in lui abitassero più e più anime. Non finirò
mai di conoscerlo
-Immanuel non gli permetterà mai di venire
-Immanuel non permetterà mai che una tale delizia li sfugga. Ute, forse
il tuo nuovo compito sarà quello di non perdere di vista Demetrio
-Ti stai divertendo?
-Un mondo!
Demetrio barcolla, le pupille spariscono e lui scivola lievemente in
avanti.
Lo afferro istintivamente e gli impedisco di toccare terra con il mio
corpo.
E' leggerissimo, lo già notato questa notte, quando lo sollevavo per
muoverci rapidamente.. ma non finisco di stupirmene. E brucia. La febbre
lo sta divorando. Non sono abituato, la malattia è una cosa estranea alla
nostra esistenza. Il contatto mi da fastidio, come per un mortale può
esserlo la vista di un cibo avariato
-Sta male Ute, forse dovremo trovare un posto dove stenderlo..
-Chiama la marchesina, cominciamo ad attirare l'attenzione
Non è necessario, si è già mossa. Ha chiamato un servitore e ci ha
indicati.
Capisco che il suo desiderio era raggiungerci ma avrebbe suscitato troppo
interesse. Demetrio lotta per stare in piedi, orgogliosamente. Ma si
afferra alla mia giacca con una disperazione da naufrago. Il servitore ci
avvicina dopo alcuni istanti, e ci invita a seguirlo in un salottino
appartato.
Facciamo per muoverci quando Immanuel e i religiosi riappaiono.
-Che succede?
-Sta male Immanuel, crediamo abbia la febbre alta
-No.. non è nulla, perdonate la mia debolezza
-Demetrio! Datti un contegno!
Lo sento tremare, come un albero scosso dal vento e si stacca. Resta
immobile, gli occhi chiusi, come se anche il minimo movimento fosse
troppo.
Fosse fatale.
Respira forte, ed è coraggioso. Lo sempre riconosciuto. Ma mi stupisce,
è fragile, fragile. Lo ero anch'io.
-Il nostro palazzo è vicino. La carrozza può essere pronta in pochi
minuti. Lo porteremo lì, poi ci porterete le sue cose.
Apre gli occhi e fissa Immanuel, poi me, poi Costantino. Che è furioso e
livido, quasi quanto me.
Una corda tesa di cui si possono vedere le singole fibre saltare una dopo
l'altra.
Io non ci credo, non voglio crederci. Perché mi sa di punizione? Di
castigo? Angelo si muove e un suo braccio circonda la vita di Demetrio
-Benvenuto nella nostra famiglia Demetrio
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