DISCLAIMER: Ovviamente i personaggi non sono miei ma di quel geniaccio di Tite Kubo che continua imperterrito a sfornare figaccioni *ç* Non ci sono spider e la fiction è ambientata in un tempo imprecisato U_U Buona lettura ^__^
Moon Light's Night Demential Party
di Hikaru
*Siamo attratti l’uno verso l’altro Come gocce d’acqua Come i pianeti ci respingiamo L’uno contro l’altro come magneti Come il colore della pelle
“Non è normale che la stanza giri così…” pensò Renji aprendo gli occhi, gli richiuse subito accecato dalla luce del sole che entrava prepotentemente dalla finestra spalancata. “Dannazione a me che non imparo a chiuderla…che ore sono?” Si voltò a guardare la sveglia sul comodino e non appena si mosse una violenta fitta gli trapassò la testa facendogli vedere le stelle, seguita a ruota da una nausea micidiale. Strisciò fuori dal letto e si trascinò fino al bagno dove per poco non vomitò anche l’anima. Quanto accidenti aveva bevuto per ridursi così? I ricordi della sera prima erano decisamente annebbiati, e anche la sua vista lo era. Si infilò sotto la doccia per svegliarsi un pò, ogni movimento gli provocava fisse dolorose alla testa, sentiva il sangue pulsargli dolorosamente nelle tempie. Il getto freddo lo svegliò un po’ e alcuni ricordi nebbiosi cominciarono ad affiorare: la sera prima c’era stata una festicciola a cui a avevano partecipato molti capitani, luogotenenti e ufficiali di seggio. Inaspettatamente si era ritrovato davanti anche il suo capitano, a quanto pareva il capitano Ukitake l’aveva convinto a venire…Ad un cero punto Ikkaku aveva avuto la brillante [ “”-___-? ] idea di sfidarlo ad una gara di bevute: e Abarai Renji non si tira mai indietro davanti ad una sfida. Da li in poi i ricordi diventavano frammentari e ancor più nebbiosi: …Lui e Ikkaku che scolavano una bottiglia di sakè dietro l’altra….i partecipanti alla festa che li incitavano…il capitano Kuchiki in disparte a bere senza degnare la di uno sguardo la scena…Ikkaku che crollava addormentato sul tavolo ubriaco fradicio…lui che baciava il capitano Kuchiki………………………..un momento: che aveva fatto lui con il capitano Kuchiki?!?!
BLACK OUT
Sentì il cuore saltare di un battito e si accasciò sul muro della doccia. Non poteva essere! Neanche dopo aver scolato tutte le riserve di sake della Soul Society avrebbe potuto fare una cosa simile! Beh….Forse con una donna si, questo poteva essere…ma non con un uomo! E soprattutto non con LUI! La scena gli ritorno davanti a gli occhi e improvvisamente molto più ricca di particolari: le labbra morbide di Byakuia, i suoi capelli corvini che gli sfioravano la fronte, il respiro tiepido e gli occhi blu notte che lo fissavano attoniti nonostante l’espressione del suo volto immutabile….e poi? Buio totale. Sentì le gambe farsi molli, il cuore battere all’impazzata. Gli ci volle un notevole sforzo di volontà per restare in piedi. Non riusciva a ricordare nient’altro. Non aveva neanche idea di come fosse arrivato alla sua stanza. Respiro profondamente per evitare una crisi di panico. Se era successo davvero, quello gli si prospettava era una morte lenta e ESTREMAMENTE dolorosa! Anzi si chiese come mai fosse li e non fosse gia morto o rinchiuso in cella in fin di vita! Infine cercò di riscuotersi: “è inutile sta qui a tremare, cosi non risolvo niente” L’unica cosa da fare era chiedere al diretto interessato. Perciò cercò di scacciare l’immagine che aveva davanti e uscì dalla doccia.
Venti minuti dopo era davanti alle porte dell’ufficio del capitano della 6°compagnia e cercava di trovare il coraggio di entrare, o come intavolare il discorso. <<Hai intenzione di restare li imbambolato ancora per molto? Mi blocchi il passaggio Abarai…>> Disse una voce alle sue spalle, Renji sbiancò di colpo e si voltò per fronteggiare il legittimo proprietario dell’ufficio. <<C-chiedo scusa capitano…>> Biascicò Renji; era cosi fuori di se che non l’aveva minimamente sentito arrivare e il capitano non stava di certo occultando il proprio rejatsu. Byakuia Kuchiki lo sorpassò con la sua solita aria fredda e indifferente. <<Entra>> Disse solo, dopo essersi accomodato alla propria scrivania, Renji entrò senza riuscire a pronunciare verbo. Così Byakuia dopo averlo squadrato disse: <<Non mi aspettavo di vederti in piedi dopo tutto l’alcool che hai buttato giù ieri sera, Renji>> A quel punto gli fu chiaro di aver bevuto una quantità di sake tale da poter stendere un cavallo: <<Effettivamente ho una bella emicrania>> Ammise. <<Sei pallido, va a chiedere un farmaco alla 4°divisione, abbiamo molto lavoro da fare oggi>> Se Renji non avesse saputo che il suo lavoro era indispensabile avrebbe quasi pensato che Byakuia fosse preoccupato per lui, ma adesso l’emicrania era l’ultimo dei suoi pensieri. <<Ecco a proposito di ieri sera, capitano…ho fatto per caso qualcosa di…>> Renji non riuscì a trovare il termine adatto e quando gli occhi del capitano si fissarono su di lui, la scena gli torno davanti a gli occhi e si senti avvampare. <<Stai parlando del fatto di avermi baciato davanti a tutti Renji?>> A quel punto il luogotenente arrossì tanto da assumere la stessa tonalità dei suoi capelli, desiderando di sprofondare. Byakuia invece sembrava imperturbabile come suo solito, il che se possibile non fece altro che mettere maggiormente a disagio l’altro. <<Io…sono mortificato capitano…chiaramente non ero in me per fare una cosa simile, se fossi stato sobrio non…>> Si bloccò di colpo pietrificato dallo sguardo Byakuia, qualcosa doveva averlo profondamente irritato perchè i suoi occhi prima così apatici ora lo fissavano in una muta minaccia. <<Puoi andare Abarai, hai molto lavoro di cui occuparti>> Lo congedò bruscamente il capitano. A Renji non sfuggì l’improvviso ritorno al nome e ai formalismi, ma la sottile punta di collera nella voce di Kuchiki Byakuia non ammetteva repliche. Così dopo un inchino fuggi via a gambe levate più confuso che mai.
Camminava a passo di corsa per i corridoi della 6°divisione. Troppi pensieri per la testa decisamente troppi per lui, il che non faceva altro che peggiorare la sua emicrania, che non lo faceva riflettere come avrebbe voluto, che lo faceva continuare a rimuginare…stava per andare in tilt!! Appoggiò una mano al muro per reggersi ed evitare di stramazzare a terra per i capogiri. Decisamente la cosa migliore da fare era prendere un farmaco come da consiglio del suo capitano, si diresse perciò a passo lento e controllato verso la 4°compagnia. A soccorrerlo [ ? ] fu il quattrocchi 3°seddio della 4°compagnia di cui non ricordava mai il nome. <<E’ meglio che vi sediate luogotenente, farà effetto prima se vi rilassate>> “Facile a dirsi” Penso Renji tra se, ma si sedette comunque per evitare almeno le vertigini. <<E’ gia un miracolo che vedervi in piedi dopo ieri sera, so che Ikkaku Madarame è ancora addormentato…>> <<C’eravate anche voi alla festa? Non ricordo molto…>> Chiese Renji speranzoso di capirci finalmente qualcosa. Intanto il farmaco stava facendo rapidamente effetto, la vista si snebbiò del tutto e le fitte cominciarono lentamente ad attenuarsi. <<Si Abarai-san ero li anche io>> <<E mi sapete dire cos’è successo dopo che Ikkaku ha perso conoscenza?>> <<Ehm…beh ecco voi…>> Era chiaro che stesse cercando il modo meno imbarazzante per dire la cosa, che evidentemente non trovò, perchè in fine disse: <<Avete baciato il capitano Kuchiki e poi siete svenuto>> Lo disse in fretta come se questo potesse renderlo in qualche modo meno doloroso o imbarazzante. Renji da parte sua fu sul punto di svenire. L’aveva fatto davvero! E l’avevano visto tutti! Almeno il fatto che fosse svenuto spiegava perchè non ricordasse nient’altro. Deglutì a vuoto poi chiese: <<E il capitano Kuchiki che ha fatto?>> <<Niente, ha solamente ordinato che scortassero voi e Madarame nei vostri rispettivi alloggi>> Rispose l’altro sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. Renji lo ringraziò per il farmaco e poi si diresse nuovamente alla sua decisione per svolgere il proprio lavoro, intanto però il suo pensiero viaggiava veloce: “Perchè il capitano non ha avuto nessuna reazione? E perchè poi stamattina se l’è presa quando ho tentato di scusarmi? Che cavolo significa? E io perchè ho fatto una cosa simile? Quella festa era piena di gente, comprese anche alcune donne, perchè tra tutti quelli che potevo proprio LUI?!?” Non riusciva a trovare una risposta a tutte quelle domande, o meglio NON voleva trovarla. Seduto alla sua scrivania con davanti una pila interminabile di documenti si chiese se il modo di vendicarsi del suo capitano non fosse proprio quello: sommergerlo di lavoro! Ma sapeva bene che se lui era così occupato il capitano doveva averne davanti come minimo il doppio. All’improvviso gli venne una gran voglia di prendere a testate il muro, tutto pur di trovare una soluzione o di smettere di pensare! La scena di quel bacio gli tornava continuamente davanti a gli occhi, tanto che non aveva neanche idea di cosa diavolo stesse leggendo, e ogni volta sentiva il proprio battito cardiaco accelerare e una strana stretta allo stomaco tutt’altro che spiacevole. “Che accidenti mi prende?” Pensò stizzito, nonostante l’emicrania fosse ormai del tutto passata non riusciva a lavorare.
A fine serata portò alcuni documenti nell’ufficio del capitano, che non lo degno minimamente di uno sguardo occupato a leggere dei rapporti. Renji avrebbe voluto chiedergli delle spiegazioni, ma si rese conto che caso mai era lui a dovere delle spiegazioni al capitano: spiegazioni che non aveva. <<C’è qualcos’altro che posso fare per te Abarai?>> Disse Byakuia riportandolo bruscamente alla realtà. <<No capitano, tolgo il disturbo…>> Rispose lui Renji fissando il pavimento per evitare il suo sguardo, cosa che non era per niente da lui, ma aveva l’impressione che se avesse detto qualcosa niente gli avrebbe evitato una morte lenta e dolorosa. Si diresse alla porta con il terrore che il capitano potesse scagliargli la zampakuto dritto in mezzo alla schiena. Il che, sapeva bene, era una pensiero ridicolo: byakuia Kuchiki non avrebbe mai fatto qualcosa di disonorevole come colpire qualcuno alle spalle. <<Come va l’emicrania Renji?>> Disse la voce di Byakuia con un sospiro, bloccandolo proprio sulla porta. Renji si voltò a guardarlo, finalmente il capitano lo guardava in faccia, il che non seppe per quale motivo lo fece sentire un po’ meglio: <<Molto meglio grazie, ho preso una medicina come da vostro consiglio>> <<Bene>> Disse semplicemente Byakuia tornando lo sguardo sulle carte. Improvvisamente renji si accorse di una cosa: <<Capitano sembrate molto stanco forse dovreste fare una pausa>> Si azzardò a suggerire, non sapeva come se ne fosse accorto dato che Byakuia stava facendo di tutto per nasconderlo ma era sicuro che fosse così. Infatti Byakuia lo guardò un po’ sorpreso, poi alzò un sopracciglio e disse: <<Ti stai preoccupando per me Renji?>> Renji non poté nascondere un sussulto, era davvero cosi? Ma in fondo il capitano si era preoccupato per lui, quindi che c’era di male? Alzò le spalle e disse: <<State lavorando ininterrottamente da stamattina, una paura ve la meritate penso>> Ebbe l’impressione di scorgere un vago sorriso selle labbra del capitano, ma poi lui rispose col solito tono: <<Grazie Renji, ma ho quasi terminato>> Il luogotenente non era affatto convinto di quelle parole, ma che poteva fare? Saluto e ‘tolse il disturbo ’. Uscendo dall’ufficio si chiese come mai ogni tanto il capitano lo chiamasse per nome da un po’ di tempo a quella parte, ma doveva ammettere di sentirsi sollevato del fatto che non fosse più in collera con lui.
Rientrando al suo alloggio incontro Kira, Shuuei, Ikkaku e Yumichika che lo trascinarono con loro a bere. “Perchè no? Smettere di pensare per un po’ mi farà bene!” Penso lui. E i suoi amici ebbero la decenza di non nominare quanto accaduto la notte prima, tranne Yumichika che non appena aprì bocca venne immediatamente zittito da una gomitata di Ikkaku (a cui gli altri avevano raccontato tutto). In effetti l’avevano cercato apposta immaginando che avesse bisogno di distrarsi e rilassarsi un po’. [ >___<””” ma non conoscono altro modo? ] Durante la festa inizio a bere un bicchiere dietro l’altro e a metà serata era gia tanto brillo da andare a sbattere contro la luogotenente Ranjiku Matsumoto, che insieme a Hinamori li aveva raggiunti poco prima. <<Oh scusa>> Disse Renji mettendosi a sedere per non fare ulteriori danni e versandosi dell’altro sake, stava giusto per berlo quando Ranjiku lo toccò lievemente sul braccio per fermarlo. Si sedette accanto a lui e gli tolse il sake di mano: <<Non è mai una buona idea bere per dimenticare>> Gli disse guardandolo dritto negli occhi. Renji si passò una mano dietro il collo grattandosi i capelli “Accidenti all’intuizione femminile!” <<Abarai quegli occhi da cane bastonato non ti donano>> Disse lei. <<Sono solo stanco Matsumoto>> lei gli restituì lo sguardo scettica: <<A chi vuoi darla a bere caro? Non ci credi neanche tu che lo dici. Sii almeno sincero con te stesso>> Intanto intorno a loro gli altri continuavano a far casino. <<Al momento nella mia testa ci sono solo domande a cui non riesco a dare risposta, c’è solo una gran confusione>> <<Ne sei sicuro Abarai? Io penso solo che tu abbia paura di scoprirle. Le risposte sono gia qui dentro…>> Disse picchiettandogli con una mano sul petto, sopra il cuore <<…pensaci bene e capirai. L’amore non è una cosa razionalizzabile; Non puoi porvi rimedio con la testa>> Amore? Era questo che provava? Assurdo! “Ne sei cosi sicuro?” Disse la vocina della sua coscienza, che però era gia troppo brillo per ascoltare. <<E di cosa avrei paura?>> Disse lui. <<Di un rifiuto forse? In fondo non parliamo certo di una persona semplice da trattare>> Disse lei scrollandosi i capelli, ovviamente era presente anche lei alla festa la sera prima. “Benedetta saggezza femminile!” Penso Renji scuotendo il capo, detto cosi sembrava tutto cosi semplice e ovvio [ U___U perchè lo è! ] ma non era certo più semplice da accettare. <<Meglio che vada, prima di finire sbronzo come ieri>> Disse infine, rivolgendo un sorriso di ringraziamento alla collega.
Tornando verso il suo alloggio passo davanti allo stabilimento della sua divisione, la luce dell’ufficio del capitano era ancora accesa. Possibile che fosse ancora li? Ormai era quasi mezzanotte. Non riuscì a trattenere la voglia di controllare, entro e raggiunse l’ufficio, il capitano era davvero li. Decisamente quel uomo lavorava troppo! Apri lentamente le porte scorrevoli e si poggiò allo stipite per non barcollare, il capitano sapeva perfettamente che era li, doveva averlo sentito chiaramente arrivare. E infatti lo stava guardando dritto negli occhi: <<Che ci fai qui Renji?>> Esattamente la domanda che avrebbe voluto fargli lui: <<Ho visto la luce accesa fuori, speravo che qualcuno l’avesse dimenticata, ma siete ancora qui…>> <<Hai bevuto anche stasera>> Constatò Byakuia osservando il rossino: aveva le gote arrossate e il kimono allentato sul petto che lasciava vedere i muscoli del petto e dell’addome solcati da tatuaggi. “Decisamente invitante” Non poté fare a meno di pensare, poi il suo sguardo si blocco su qualcosa sul kimono. <<Ti sei divertito anche stasera vedo Abarai>> Di nuovo quelle punta d’ira nella voce e di nuovo i formalismi, ma Renji non aveva idea di cosa volesse dire. Vedendo lo sguardo interrogativo sul suo volto il capitano aggirò la scrivania e gli andò incontro: <<Cos’è questo?>> Disse indicando un punto sul shiakusho macchiato inequivocabilmente di rossetto. Il capitano era poco più basso di lui, ma in quel momento aveva l’impressione che gli torreggiasse sopra. <<Deve essere successo quando sono andato a sbattere contro Matsumoto>> Disse lui in tutta sincerità, ma Byakuia non sembrava affatto convinto. Renji vide un brillio nel suo sguardo che non riuscì a decifrare e, prima che potesse dire o fare qualunque cosa, il capitano gli mise una mano dietro il collo attirandolo a se e lo baciò. Renji rimase per un momento pietrificato, poi senza neanche rendersene conto le sue braccia si ammutinarono stringendosi intorno alla vita del capitano e le sue labbra si schiusero a ricambiare il bacio. Il tempo sembro rallentare di colpo, i secondi sembravano minuti, i minuti ore…l’unica cosa che riusciva a percepire era quel corpo tra le sue braccia, il suo respiro, il suo profumo, i capelli serici che gli solleticavano il viso…le labbra vellutate, la lingua che giocava con la sua esplorando curiosa la sua bocca…finche non si dovettero staccare loro malgrado per riprendere fiato. Sentì le gambe farsi improvvisamente molli e si accasciò alla parete, scivolando lentamente sino a sedersi sul pavimento. <<Mpfh…il tuo corpo e più sincero di te>> Disse Byakuia con un sorrisetto malizioso, ora torreggiava veramente su di lui <<Buona notte Renji>> Disse uscendo dalla stanza, lasciandolo li sul pavimento con il cuore che sembrava volergli uscire dal petto e il viso in fiamme.
I suono innaturale della sveglia squarciò l’aria, aprì gli occhi accecato dalla luce che entrava dalla finestra e si maledisse come ogni mattina per aver scordato di tirare le tende. Spense la sveglia e si diresse dritto sotto la doccia, una bella doccia fredda dopo la notte che aveva passato. Non aveva quasi chiuso occhio e nelle poche ore in cui aveva dormito i suoi sogni si erano riempiti di immagini molto erotiche, ma che decisamente non avrebbero dovuto popolare i sogni di un uomo! [ O___o malato!! ] Appoggiò una mano contro le fredde piastrelle della doccia, lasciando che l’acqua gelida svegliasse il suo cervello e calmasse tutto ciò che stava sotto! Era ancora scioccato per ciò che era successo la sera prima e non sapeva se lo era di più per quel che aveva fatto il capitano o per come aveva reagito inconsciamente lui. Di nuovo gli venne voglia di prendere a testate il muro, ma stavolta per scacciare pensieri ben diversi da quelli del giorno prima. Quando finalmente uscì dalla sua camera sentì un’altra porta chiudersi insieme alla sua, anche la luogotenente Matsumoto stava uscendo in quel momento. <<Buongiorno…>> Disse Renji senza riuscire a soffocare uno sbadiglio. <<Buongiorno Abarai, a giudicare da quelle occhiaie non devi aver dormito molto>> <<Ho bisogno di un caffè>> Rispose con voce lapidaria. <<Su andiamo, offro io>> Disse lei con aria comprensiva. Davanti a due tazze di caffè fumanti finì ben presto per raccontarle quanto successo. Non gli piaceva raccontare i fatti suoi, ma sapeva che di Ranjiku ci si poteva fidare e poi sin troppo brava a far sbottonare le persone e lui aveva veramente bisogno di consigli, e nessuno meglio di una donna può aiutarti in certi casi. <<E non sei contento?!>> Esclamò lei poggiando la tazza, non appena Renji ebbe finito di raccontare. Lo era? Non lo era? “Beh di sicuro non ti è dispiaciuto!” Disse la vocina della sua coscienza. <<Non so che accidenti fare>> Ammise infine. <<Almeno ora sai cosa provi…>> Disse lei e quando vide l’espressione dubbiosa del ragazzo sbottò: <<Oh avanti! Cos’è che ancora non ti è chiaro? Mi pare più che palese che il capitano Kuchiki si è comportato così perchè era geloso, e tu lo desideri anche se non vuoi ammetterlo!>> <<Si OK, sin qui ci sono arrivato anche io! Ma adesso?>> <<Adesso agisci come ti senti. Cerca di seguire il cuore una volta tanto e smettila di metterti problemi inutili>> Disse lei con semplicità. Si lasciò andare contro lo schienale della sedia. Aveva perfettamente ragione lei, che altro c’era da aggiungere? <<Grazie di cuore Matsumoto, prossima volta offro tutto io>> Finì di bere il caffè e, dopo averle augurato buona giornata, si diresse in ufficio.
Lungo la strada venne fermato da Sentaro e Iyone i due 3°seggio della 13°compagnia, a quanto pare stavano preparando una festa a sorpresa per il compleanno del capitano Ukitake. <<Voi e il capitano Kuchiki dovete assolutamente esserci!>> Esclamò Sentaro. <<La preghiamo di avvertire il capitano Kuchiki, nobile luogotenente Abarai>> Concluse Iyone. <<D’accordo…beh a stasera allora…>> Li congedò per proseguire la strada.
Dopo aver controllato alcune carte nel suo ufficio si diresse a quello del capitano. Il moretto come suo solito era gia a lavoro da un bel pezzo e quando Renji si bloccò davanti alla porta lo invito ad entrare con il suo solito tono neutro. <<Buongiorno capitano>> esordi lui, tentando di soffocare la nota di tensione nella propria voce. <<Buongiorno Renji>> Rispose, come se non fosse successo niente in quel l’ufficio il giorno prima. “Perfetto! Lo appena guardato e gia non ricordo perché sono venuto…Non va bene1 Non va affatto bene!!” pensò tra se nel panico, intanto Byakuia stava apponendo il sigillo su alcuni documenti e lui si perse completamente a guardare quel viso freddo e angelico accarezzato dalla luce del mattino. <<Renji…Renji…Eri venuto per chiedermi qualcosa?>> Domando il capitano, come se non si fosse accorto del fatto che si era incantato a guardarlo. [ >___< che bastardo!] <<Ehm…si…credo…>> Mormorò lui. <<Sei sicuro di stare bene?>> Chiese il capitano, con una velata ma percettibilissima nota di sarcasmo. <<Benissimo capitano>> Rispose lui, finalmente tornato alla realtà. “Mi prende pure per il culo!” Non pote fare a meno di pensare tra se. <<la 13°compagnia organizza una festa a sorpresa stasera, per il compleanno del capitano Ukitake>> <<Capisco>> Disse solamente. <<Ci andrete?>> Si sentiva alquanto irritato e di nuovo non sapeva se fosse più per il proprio comportamento o per quello del capitano. <<Trattandosi di Ukitake sarebbe un enorme scortesia non farlo>> <<Capisco>> Disse lui imitando volutamente il suo tono, cosa che a Byakuia non sfuggì <<Buon lavoro capitano>> Gli rivolse un suo tipico sorriso arrogante prima di salutarlo formalmente con un inchino e tornare al proprio ufficio. Byakuia soffocò a stento un sorriso quando la porta si chiuse, cominciava a divertirsi a trattarlo cosi dolcemente male, soprattutto quando renji reagiva in modo cosi inaspettato. Renji dal canto si morse un labbro soffocando la voglia di rientrare e saltargli addosso, non sapeva bene se per pestarlo o per fare qualcos’altro. Sbatte le porte del suo ufficio per la frustrazione. Che cavolo si era aspettato? Che il capitano cambiasse atteggiamento da un giorno all’altro? Che lo accogliesse con un sorriso raggiante magari? “Ti sei innamorato di Byakuia Kuchiki, che cavolo pensavi?” Disse la sua coscienza. Coscienza che in quel momento avrebbe volentieri trapassato con Zambimaru! “Almeno domani è il mio giorno libero e non lo vedo!” Esultò tra se. “Tanto lo vedi stasera!” Rispose la coscienza, che aveva la voce tremendamente fastidiosa di quella bastarda di Rukia. Coscienza che come al solito aveva perfettamente ragione. Doveva metter fine in qualche modo a quella situazione. E anche a quel assurdo monologo interiore!
Passò la mattinata a sbrigare i lavori d’ufficio e il pomeriggio si chiuse nella palestra della sua divisione per allenarsi in santa pace e tenere la mente occupata. “Niente di meglio di qualche ora di sudata!” Pensò. Dopo un ora circa venne però interrotto da Shuuei Hisagi che entrò in palestra dicendo: <<Eccoti finalmente, ti stavo cercando>> <<Come mai?>> Rispose Renji posandosi Zambimaru sulla spalla e respirando profondamente. Shuuei lasciò scorrere lo sguardo sul corpo del collega accaldato e a torso nudo, decisamente Renji non si rendeva conto della sua sensualità. <<Ero preoccupato per te, ieri sera sei sparito senza dire una parola>> <<Ah si scusa, ero stanco…>> Disse lui evasivo. <<Sei sicuro di star bene? Ultimamente sei piuttosto strano>> Renji esitò a rispondere, Shuuei non era certo uno stupido avrebbe capito se avesse mentito e gli sembrava sinceramente preoccupato per lui. <<Problemi di interazione tra capitano e luogotenente, diciamo così…>> Rispose infine il rosso, riponendo la zampakuto nel fodero. <<Che sta succedendo tra te e il capitano Kuchiki?>> Chiese l’amico, che gia intuiva di che si trattasse. Renji sospirò esausto, non per l’allenamento ma per tutta quella situazione, si sedette sul pavimento poggiando la schiena alla parete e il collega lo imitò. <<Qualcosa che non dovrebbe succedere immagino…>> Tergiversò Renji, per riuscire a trovare le parole giuste. <<Lo ami?>> Chiese Shuuei andando dritto al punto, non era tipo di molte parole. Renji non riuscì ad evitarsi di arrossire: <<Credo…Ma lui continua solo a prendermi in giro…>> Disse aspramente <<Si arrabbia, si ingelosisce, mi bacia e poi? Si comporta come se nulla fosse successo!>> Mormorò con astio. <<Ti ha baciato…vi siete baciati?>> Disse il collega sgomento. Renji annui imbarazzato. Shuuei lo fisso negli occhi possessivo, sentì lo spillo della gelosia infilzargli il cuore: “No, non ho nessuna intenzione di lasciarti a lui” Pensò e aproffittando di un momento di distrazione del collega lo attirò a se e lo baciò. Renji ci mise qualche secondo a realizzare cosa stesse succedendo, poi sentì una fitta di repulsione allo stomaco e, ancor prima di rendersene conto, spintonò via l’amico mandandolo lungo disteso sul pavimento. <<Che accidenti te preso?!>> Sbraitò passandosi il dorso della mano sulle labbra. Ma Shuuei non rispose, si limitò a restituirgli uno sguardo strano, freddo ma ferito. Dopo di che si alzò in piedi e disse solamente: <<Devo andare>> Uscendo a passo lento dalla palestra. Renji si passo un'altra volta la mano sulla bocca, l’aveva veramente disgustato! Beh d'altronde era normale visto che l’amico era un uomo. “Perchè il capitano non lo è?” Disse la sua coscienza beffarda. “Si lo è, ma lui è diverso…” Il filo dei suoi pensieri si spezzò di colpo. Diverso? In cosa? Sarebbe stato logico se avesse provato i sentimenti contrari: se si fosse lasciato baciare da Shuuei che era suo amico e avesse respinto il capitano Kuchiki che non gli era niente, se non al massimo un rivale…allora che voleva dire? Lui non era gay, altrimenti quel bacio non l’avrebbe disgustato tanto, semplicemente…….si era innamorato di Byakuia Kuchiki! Concluse tra se, non senza un certo shock.
La festa si rivelò veramente ben riuscita e quanto pareva c’erano proprio tutti. Renji osservo di sottecchi il suo capitano che bevevo tranquillo al fianco di Ukitake, non si parlavano da quella mattina, ma ora aveva ben altro a cui pensare. Voleva chiarire con Shuuei, l’amico infatti nonostante facesse finta di nulla non gli aveva praticamente ricolto la parola, così approfittando della distrazione degli altri attirò la sua attenzione posandogli la mano su un braccio. Dall’altro lato della sala Byakuia seguì la scena indisturbato. Notando la confidenza tra i due si chiese di che stessero parlando così vicini l’uno a l’altro, senza perdere di vista la mano di Renji sempre posata con naturalezza e non curanza sulla spalla del collega. Quando infine il rossino sorrise imbarazzato Byakuia soffocò una fastidiosa punta allo stomaco nel bicchiere del sake. Renji sospirò più rilassato e lanciò uno sguardo verso Byakuia che stava bevendo un sorso di sake, aveva la sensazione che l’avesse osservato sino ad un attimo prima, ma forse era solo una sua speranza. Almeno con Shuuei era tutto risolto, ora lo aspettava l’ostacolo più difficile, costituito proprio dal bel moretto che stava osservando. Si avvicinò e si sedette al suo fianco versandogli dell’altro sake, si guardarono senza dire una parola e poi il capitano si portò il bicchiere alle labbra. <<Posso parlarvi?>> Disse Renji quando riabbassò il bicchiere. <<Di cosa Abarai?>> Disse lui con freddezza. Renji sospirò un pò esasperato: <<Non qui, devo parlarti con calma…per favore Byakuia>> Disse lui mandando al diavolo i formalismi, era stanco di giocare. Forse al capitano avrebbe dato fastidio, ma per il momento se ne infischio. E Byakuia si limito ad annuire, per sua fortuna.
Uscirono dalla sala e si allontanarono infilandosi in uno degli uffici, quando sentirono le voci ormai lontane. La stanza era buia, illuminata solo dalla luce splendente della luna piena che entrava dalla finestra. Il primo ad interrompere quel silenzio incantato fu il capitano, che guardandolo dritto in quegli occhi nocciola disse: <<Spero tu abbia un buon motivo per avermi trascinato via dalla festa in questo modo>> <<Si beh…>> Disse Renji tentando di trovare le parole adatte, quando infine esclamò <<Al diavolo! Non sono mai stato bravo con le parole!>> Si chinò sul moretto e lo baciò. Sentì Byakuia irrigidirsi, ma poi si rilassò circondandogli il collo con le braccia. Renji lo strinse di più a se abbracciandolo alla vita e alla schiena e sfiorò con la lingua quelle labbra seriche per approfondire il bacio. Passarono minuti interminabili e quando si staccarono per riprendere fiato vide per la prima volta l’espressione di Byakuia addolcirsi un po’: <<Alla buon ora! Ci metti sempre troppo a capire le cose!>> Lo sfotte il capitano, con voce bassa e sensuale. <<Sai com’è, la prospettiva di trovarmi Sembonzakura infilzata nella schiena non piaceva molto!>> rispose lui di rimando. <<Posso sempre infilzarti con qualcos’altro>> Disse il moretto con allusiva malizia, riprendendo subito a baciarlo, ma senza riuscire ad ottenere la supremazia su quel bacio. <<Niente da fare Byakuia, tu sei mio>> Gli soffiò Renji sulle labbra, lieto di poter finalmente pronunciare il suo nome. Per tutta risposta l’altro si accigliò e disse. <<E Hisagi Shuuei?>> Renji lo osservò con un sorrisetto beffardo: <<Cosa stai insinuando?>> <<E’ successo qualcosa tra di voi?>> <<No>> mentì spudoratamente lui, pentendosene amaramente quando Byakuia si scostò con sguardo gelido: <<Non mentire>> Disse con voce minacciosa. Renji lo attirò di nuovo a se stringendolo per i fianchi, facendo scontrare i loro corpi che vennero percorsi da una scarica elettrica che sottrasse a entrambi un ansimo. <<Mi ha baciato, ma io lo respinto>> Disse guardandolo negli occhi perchè capisse che era sincero. <<Perché?>> Disse Byakuia scettico. <<Perchè sono innamorato di te!>> rispose Renji, arrossendo subito dopo rendendosi conto della dichiarazione che gli era involontariamente sfuggita. E stavolta neanche Byakuia riuscì a soffocare un sorriso. <<Beh non penserai che vada in giro a baciare chiunque spero!>> Disse il rosso imbarazzato. <<Lo spero per te, non te l’avrei perdonato>> Disse l’altro con una sottile punta di minaccia. <<Si ho notato quanto sei possessivo>> Disse il rosso senza lasciarsi impressionare, chinando il capo per baciarlo ancora, lo spinse lentamente sin ad inchiodarlo alla parete con il proprio corpo. Sentì il capitano lasciarsi sfuggire un ansimo contro la sua bocca mentre gli slacciava la fascia del kimono per accarezzargli la pelle serica. Scese poi a baciargli la riga della mascella, sfilandogli la sciarpa dal collo per baciarlo ancora. Alternando ai baci piccoli morsi scese sino ad arrivare alle scapole, quando poi lambì con le labbra un capezzolo Byakuia dovette mordersi le labbra per non lasciarsi sfuggire un gemito. <<Re-Renji…non qui…>> Mormorò con voce arrochita dal piacere. Renji si scosto appena, infilando un ginocchio tra le gambe dell’amante a cui sfuggi un altro gemito. Si concesse un lungo sguardo su quel moretto finalmente sconvolto: le guance arrossate, il fiato corto, il torso nudo modellato come una statua greca…candido e sconvolto…. Si decisamente nessuno dei due resisteva più! Gli prese la mano e si diresse verso la porta: <<OK, andiamo da me…>> Disse solo il rossino. <<Dov’è che vorresti andare?>> Disse Byakuia, bloccandosi quando erano ormai sulla soglia. <<Al mio alloggio>> <<Renji capisco che al momento l’organo pensante non sia il cervello, ma rifletti un attimo! Il mio rejatsu si noterebbe subito in un edificio per soli luogotenenti e in ogni caso non ho nessuna intenzione di dover fuggire dalla finestra nel cuore della notte>> Gli disse il capitano, la voce ancora roca ma ferma e un tono che sembrava dire “Ricorda bene chi sono!” E quello che diceva effettivamente era così ovvio e sensato che Renji non seppe cosa ribattere, quindi chiese solo: <<Allora che si fa?>> <<Andiamo a casa mia, mi pare ovvio>> Rispose l’altro con un sorrisetto malizioso. “Ah OK a casa Kuchiki….COSA!?!” Pensò Renji troppo scioccato per rispondere, lasciandosi debolmente trascinare sino all’imponente villa.
La porta della camera di Byakuia si chiuse alle loro spalle, mentre il moretto gli circondava il collo con le braccia in un muto invito a riprendere il ‘gioco’ interrotto. Renji avrebbe voluto protestare in qualche modo, dire che la servitù poteva scoprirli, ma la bocca del capitano scivolò morbida sulla su la sua e i suoi pensieri svanirono all’istante come spazzati dal vento. Il rossino finì di slacciare la cintura del kimono gia allentata, facendolo poi scorrere sulle spalle e lasciandolo aflosciare a terra. Byakuia fece lo stesso, passando languidamente le mani sul petto e sulle spelle possenti a saggiare il corpo tra le sue braccia. Renji lo attirò a se, facendo scontrare nuovamente i loro corpi squassati dai brividi, strappando a entrambi un ansimo quando le loro virilità si toccarono senza più i vestiti a frapporsi. Le labbra di Byakuia si posarono sul suo collo, baciando e succhiando la pelle abbronzata, seguendo con la lingua il disegno di un tatuaggio che scendeva sino al petto e chiudendo le sue labbra su un capezzolo, mentre lo sospingeva lentamente verso il letto. Renji attirò si sedette sul bordo del letto attirando a se l’amante che si sedette sopra le sue ginocchia, riprendendo famelico a baciargli la bocca quasi con violenza. Si lasciò cadere tra le lenzuola trascinando Byakuia con se, mordendo delicatamente quelle labbra che mai avrebbe pensato potessero essere così morbide. Invertendo di colpo le posizioni, schiacciando il moro col suo peso, obbligandolo a divaricare le gambe per accoglierlo tra di esse. Strusciando i fianchi contro i suoi mentre gli succhiava con forza un capezzolo, inserendo una mano tra di loro per afferrare la sua virilità facendolo gemere sempre più forte. Ormai erano quasi al limite. L’altra mano si spostò lentamente sotto di lui, divaricandogli le natiche e stimolando delicatamente l’orefizio. Quando pensò che fosse abbastanza rilassato si posizionò meglio tra le sue gambe, sostituendo alla mano il suo membro, penetrandolo lentamente per non fargli male, strappandogli gemiti di dolore suo malgrado. Si fermò per dargli tempo di abituarsi all’intrusione, baciandogli la bocca e accarezzando il inguine per farlo rilassare. <<Muoviti>> Mormorò con voce rauca il moretto, strusciando i fianchi per sottolineare l’ordine. Renji gli sorrise malizioso:<<Ti farò gridare così forte da svegliare tutta la casa tesoro>> Gli soffiò in un orecchio, tappando gemiti e proteste con le sue labbra e iniziando a muoversi lentamente ma con forza. Il dolore si trasformò presto in piacere, per poi lasciare spazio solo a un senso di completezza mai provato prima. Si mosse sempre più veloce, sin che con una spinta più forte delle altre venne dentro di lui, mentre con un grido Byakuia si svuotò nella sua mano. Si accasciò sopra di lui sfinito, annaspando entrambi per riprendere fiato. Poi si stese al suo fianco, aspettando che anche il cuore regolarizzasse i battiti. <<Non avremo gia finito spero>> Disse Byakuia dopo averlo lasciato riposare un po’, Renji ridacchio appena: “Ma dove trova le energie?” Si chiese, mentre il moretto si stendeva sopra di lui: <<Ora è il mio turno. Non ti lascerò dormire stanotte amore>> Esclamò il capitano riprendendo a baciarlo con passione.
FINE (?)
<<Cos’è questo?>> Esclamo Byakuia guardandosi il collo allo specchio. Renji aprì pigramente un occhio, il capitano era gia in piedi quasi pronto per uscire. Lo attirò a se obbligandolo a ricaricarsi: <<Esci cosi presto?>> disse baciandolo sulle labbra. <<Oggi è il tuo giorno libero, ma io devo lavorare…>> Aveva dormito pochissimo, ma era perfettamente sveglio e aveva un aspetto fresco e riposato. <<Prenditi un giorno libero>> Lo supplico Renji baciandogli le labbra. <<Tu dormi ancora un po’, oggi faccio mezza mattinata e torno, il lavoro è poco>> Rispose lui e poi aggiunse: <<Mi hai lasciato un succhiotto!>> <<Di che ti lamenti? Puoi nasconderlo con la sciarpa o i capelli, dimmi piuttosto come nascondere questi!>> Disse il rossino imbarazzato indicando diversi succhiotti che gli coprivano il collo e il petto. Byakuia si limitò a rivolgergli un sorrisetto soddisfatto: <<Così nessuno ti mette più le mani addosso. SEI MIO!>> Renji affondo il viso in fiamme nel cuscino, si era trovato un amante decisamente possessivo. “Dillo che sei felice!” Disse la sua coscienza; Byakuia infilò una mano tra quei lunghi capelli rosso fuoco, avvicinandolial proprio viso per respirarne il profumo, accarezzandoli con dolcezza. <<Ti amo…>> Gli bisbigliò all’orecchio, prima di uscire lasciandosi alle spalle un Renji congelato, ma più rosso che mai.
FINE ( Stavolta davvero! >___< )
Postfazione:
HIKARU: Che pucci! *__* (Blink!) RENJI: Capitano posso amazzarla? BYAKUIA: fai pure… HIKARU: Cos..! Hei! Byaku difendimi! Se no come ti divert…
SWING (spada sguainata)
HIKARU: Oh guarda….questo è sangue?
STUD (caduta a terra)
ICHIGO: Finalmente ce ne siamo liberati! (rinfodera la spada) SNIPPY: Evvai! Yea!! >___< RENJI: E tu che ci fai qui? ICHIGO: Era dall’altra fiction che volevo amazzarla! RENJI: e io adesso chi infilzo?? *______* Biaaakuuuuuu! (Renjino salta addosso a Byaku!)
*La poesia di introduzione non è mia, ma di Tite Kubo l’autore di Beach e la potete trovare nel 4°volume. ^__^
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