Moment of Being
di Enya16
Probabilmente è
sbagliato.
Completamente, completamente sbagliato.
E allora, come spieghi questo battito segreto che ti martella nel cuore,
nelle tempie, nell'inguine, mentre ti avvicini sommessamente, col tuo
inconscio fare da seduttore, i lunghi capelli come una cortina affascinante,
scarlatta, che nascondono i lati del tuo volto e le cicatrici del tuo
passato violento? Sono certo che è sbagliato. Però è così bello...
Così bello affondare nei tuoi occhi scarlatti, è un po'come se ci stessimo
amando ad un primo stadio, come se tu mi stessi penetrando già, con quello
sguardo incisivo, tagliente, eppure morbido e desideroso di dare
protezione...
Sono dell'opinione che parlare sia sbagliato.
Parlare, tsé... rovinerebbe tutto. Le parole sono solo suoni vuoti che
incrinano i momenti piacevoli. Le parole evocano ricordi, emozioni,
sensazioni. Obbligano a confronti, costringono a pensare.
E pensare... è l'ultima cosa che desidero.
Voglio che tu mi stringa. Così. No, anzi, più forte. Più forte ancora,
altrimenti mi dibatterò, ti colpirò finchè non mi avrai bloccato con tutta
la tua forza.
Il gelo del pavimento contro la schiena.
Sì, così. Era questo, ciò che cercavo! Tu, con il tuo corpo muscoloso e
asciutto, sopra di me, che mi inchiodi a terra come per un supplizio. Le
anche tornite che sporgono dagli indumenti, porzioni sporadiche di pelle
abbronzata che non fanno altro che acuire il mio già violentissimo
desiderio.
Cazzo, smettila con queste inutili remore! Amami, dannazione, amami! Si può
sapere che aspetti? Se farai ancora uno di questi inutili discorsi, giuro
che ti sparerò fino a ridurti il cervello in poltiglia.
La tua pelle, la tua magnifica pelle rigata di sangue... sangue denso,
rosso, senz'altro scuro e dolce come miele, che si perde lentamente, in uno
stillicidio di gocce, tra i solchi dei muscoli, tra le costole del torace,
sullo sterno... sull'addome...
Che ti costa, cazzo, che ti costa! Non vedi? Sono tanto folle di desiderio
che ormai anche solo il pensiero di ucciderti equivale a quello di prenderti
con la violenza. Forse non ci riuscirò mai, perché tu sei più alto e più
robusto di me. Senza contare, tutte quelle maledette puttane che ti sei
scopato una dopo l'altra, ricordando il loro nome quel tanto che bastava per
una notte e via...
Ho pensato a questo e sono mortalmente impallidito, vero? Sento le tue dita
che mi accarezzano la fronte. Ho gli occhi chiusi. E'stranissimo come,
attraverso la percezione della pelle, io riesca a percepire questa tua
emozione. Sei stranito, vero? Sei stupito? Non credevi di potere mai
scalfire la maschera di marmo di un monaco di rango superiore... credevi che
nulla avrebbe mai potuto farmi impallidire di paura.
E invece, invece, ti dico che ho molta, molta paura.
Paura di fallire nella nostra missione. Paura di essere solo un misero
essere umano capace di recitare qualche sutra. Paura di essere debole ed
inerme... ho paura, stupido ero-kappa. Ho paura di restare solo per sempre.
E'per questo che ti ho gridato di stringermi, poco fa! Cosa credevi, che
fossi impazzito? Credevi che sarebbe bastato quell'alcool, quella birra,
quelle sigarette, per farmi gridare in quel modo?
Sei stato tu, bastardo.
Quel gesto casuale, quando ti sei tolto la fascia e l'hai gettata via, e poi
ti sei passato tutte e dieci le dita delle tue grandi mani tra i capelli
color sangue... ho pensato alla scena che descrivevo prima, tu disteso e
coperto di sangue. Stranamente, non ho provato orrore. Mi sembravi
l'immagine stessa del peccato, della lussuria. Ho sentito il sangue colmarmi
l'inguine. Ho sentito il cervello svuotarsi di ogni qualsivoglia raziocinio.
Mi sono sentito un animale accalorato.
Ti voglio, maledetto. Ti voglio. Per quanto ancora quel tuo odioso cervello
dovrà elucubrare su come procedere? Voglio che tu mi stringa, tanto per
cominciare. Fallo, tanto ormai mi sei già addosso. Il pavimento è ricoperto
di gelide piastrelle. Sento freddo ovunque. Credo di tremare, di avere le
unghie e le labbra violacee.
Anche se forse ti fa orrore, che ne diresti di baciarmi?
Stronzo. Cosa sono questi odiosi ripensamenti, hai senz'altro baciato molte
donne, anche brutte, forse. Magari perché ti intrigavano.
Possibile che non provi nulla per me?
Ah! Ah, finalmente!
Il peso del tuo torace crollato su di me, che per un istante mi ha spremuto
fuori dal petto ogni respiro... mi sono sentito quasi in punto di morte
dall'estasi. Le tue labbra sul mio collo, immobili, un bacio leggero e
fermo.
Un altro.
Questa volta... un bacio vero.
Sulle labbra! Così!
Umido, l'umido tocco della tua lingua che prima mi sfiora il labbro
superiore, poi piano mi dischiude le labbra e i denti per incontrare la
mia... piano, pianissimo, mi sfiori come due corolle umide e gonfie di
rugiada che gli steli non sono più in grado di sostenere si sfiorano.
Ma non sei un monaco, tu, oh, quello no di sicuro. Adesso è come se io fossi
davvero una donna e tu un uomo... la tua lingua esplora in profondità la mia
bocca. Ne saggia il sapore dall'interno delle guance, dal palato,
intrecciandosi con la mia stessa lingua che ti cerca disperatamente.
Guardami, cazzo, guardami. Era questo che volevi? Sono paonazzo, reso folle
dal piacere di averti con me, qui, a fare l'amore... perché è questo che
stiamo per fare, vero Gojyo?
Il tuo nome, oh, cielo, il tuo nome! Lo sussurro, conficcandoti le unghie
nella schiena. Ti sento gemere... e quasi vengo. Incosciente, sono talmente
eccitato che anche se non mi hai ancora toccato intimamente, credo che
potrei venire proprio adesso.
Mi sussurri di chiudere gli occhi, costringendomi a farlo con un bacio sulle
palpebre. Deliziosa, questa sensazione... le tue labbra, rese tumide dai
nostri baci, che si posano sui miei occhi scossi da contrazioni nervose. Mi
si appanna la vista.
Come una doccia fredda, sento la tua mano chiudersi di colpo intorno alla
mia asta.
Oh, dei dell'universo intero, è la fine!
La devastazione parte dall'inguine, poi si propaga come un uragano interno,
una tumultuosa onda sismica, fino al cervello, fino alle periferie della mia
mente, agli angoli più nascosti di me! Grido. Ho paura che la mia pelle non
riesca a contenere quest'onda. Mi spaccherò in due, in una pozza di sangue!
Gojyo, stringimi...
Inspiegabilmente, il respiro sta tornando a soccorrermi.
Inspiegabilmente, recupero contatto con la realtà.
Inspiegabilmente, senza accorgermene neanche, grido al cielo che ti amo.
Meraviglia. Pura meraviglia è il tuo volto bronzeo e sfregiato che si china
su di me e mi ruba un ultimo bacio.
Ma è quella risposta, che adoro più di ogni altra cosa.
Anch'io ti amo...
FINE
--- FREE TALK ---
Enya16 è preda di un grandissimo attacco di arterio.
ENYA: Oddio! Ho scritto un pwp! Ho scritto una lemon! Ho scritto la mia
prima hard yaoi!
SANZO: Meglio che cominci a correre, brutta bastarda...
GOJYO: E correre VELOCE, soprattutto...
ENYA: Meglio ubbidire! Non intendo farmi sforacchiare prima di scriverne
anche delle altre...
SANZO E GOJYO: PRENDIAMOLA!!!!
Dedico questa fic a Reiko88 e Vampy, per avere scritto delle bellissime
GojyoxSanzo, che mi hanno molto influenzato.
Saluto con affetto la mia Kakashi! Hai visto che ce l'ho fatta?! Non è stato
facile! CIAO!
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