Disclamer: i personaggi di questa fic come al solito non appartengono a noi ma alla Square Soft (sigh…Kiros ç__ç NdMiyu)
Note: Questa è una AU (zia noi scriviamo solo AU? ndSaya – così sembra^^;;; NdMiyu) dove il nostro caro biondino è un vampiro (e che vampiro *ç* ndSaya lascialo ... è mio ndSquall io mi accontento di Kiros *_* NdMiyu ma lui è mio^-^ NdLaguna ç___ç NdMiyu) mentre Squally e un essere umano... qualsiasi (manco tanto u.u ndSaya)
Dediche: Salve, salvino... ed ecco ci al vostro cospetto di nuovo assieme e non con La Mano Del Destino... ma con Il figlio della Luna... che non c'entra un tubo... ma è nata per Natsume che compie gli anni... con questa fic vogliamo augurarle tanta felicità e che tutti i desideri le se averino.... (AUGURI Nat!ndSaya&Miyu)


Figlio Della Luna

Capitolo 1

di Miyuki e Saya


Nei tempi antichi si narrava di una stirpe di uomini
Che regnava con la legge del sangue sugli altri mortali,
Uomini dal sangue blu nati sotto lo stemma dei von Almasy.
Loro che erano i signori delle terre di Maj-Lis
Mai furono sconfitti da nemici ed usurpatori,
Mai gli fu tolto lo scettro del comando
E battaglia dopo battaglia, sangue su sangue
Soggiogarono alla loro spada innumerevoli regni
Fino a diventare padroni incontrastati di ogni cosa.
La loro forza e crudeltà era pari solo alla loro superbia,
Non credevano in nulla all’infuori di sé stessi
E ciò fece adirare le quattro grandi divinità
Che decisero di punirli proprio con ciò che amavano essere.
Ifrit, il signore delle Fiamme Eterne
Shiva, la madre dei Ghiacci
Velafor, il padrone dei Venti
E Bahamuth, il generale del Caos
Comparvero una notte di luna di piena a proclamare la loro sentenza:
“Voi che nel cuore avete solo l’oscurità più nera”
“Voi che amate macchiarvi del sangue degli altri”
“Voi che godete della sofferenza che create”
“Voi che non avete ne rimorsi ne rimpianti”
“Sarete votati completamente al lato oscuro della terra,
La notte sarà vostra sorella, il sole vostro nemico”
“Il vostro cibo e la vostra acqua sarà il sangue che verserete”
“Ed in esso assaporerete per la prima volta
Ciò che fin’ora avete dato per scontato”
“Sarete condannati ad una vita incompleta,
Nella solitudine che di vi siete creati”
“Ma anche ai malvagi noi concediamo redenzione,
La pace dell’anima e del cuore vi sarà concessa
Solo dal portatore della croce a noi sacra
Il figlio della luna da noi prescelto”


*********

Il sole era sceso dietro le montagne mentre i suoi ultimi raggi dipingevano il cielo di un rosso sangue come per dare il benvenuto alla luna e alle stelle mentre scivolava a violentare altre notti. Il villaggio adiacente al castello dei von Almasy iniziava a chiudersi e la gente si barricava nelle proprie case per la paura che suscitava la notte… quella era il dominio del loro conte, che si divertiva non poco a spaventarli a morte, anche se non aveva mai seriamente preteso molto da loro… diciamo che gli bastava l’obbedienza e rispetto nei suoi confronti e dei suoi adepti.
Però qualcuno sembrava essere di un idea diversa dal resto della popolazione di quel paesello…non appena anche l’ultima porta fu chiusa, uscirono allo scoperto quattro ragazzi sul età di quattordici anni che si guardarono l’un l’altro come a voler prendere forza… erano stati sfidati, ed avrebbero perso la faccia se non avessero fatto quello che era stato proposto loro nella prova di coraggio… che consisteva di andare durante la notte di luna piena, quando il potere del conte era al culmine, al mausoleo della famiglia Almasy e distruggere una statua a scelta.
Incappucciati nei loro mantelli neri si diressero sulla via stretta che portava al cimitero del villaggio dove in mezzo si alzava orgoglioso e maestoso il mausoleo dei von Almasy. Si guardarono furtivi introno, non parlavano, i loro cuori battevano a mille per la paura… scavalcarono il muretto, non volevano essere visti oltrepassare i cancelli della morte…ed infine arrivarono di fronte alla tomba monumentale che rappresentava i vecchi conti Almasy i quali non si sapeva se dormivano un sonno profondo e un giorno si sarebbero risvegliati, quando il sangue di qualche vergine sarebbe stato versato su di loro, oppure era un sonno eterno da cui non si sarebbero più svegliati.
I due più alti si guardarono introno come per vedetta mentre i due più piccoli si avvicinarono alla prima statua che videro… un gargoyle in pietra nera che proteggeva le porte di ferro verso l’ignoto…(per me gli antenati giocano a carte li sotto lasciando il lavoro peggiore a Seify ndSaya -___-ndSeif).
Senza pensarci un'altra volta iniziarono la distruzione… arrivando solo a distruggergli un orecchio prima che la nebbia entrasse lentamente nel cimitero invadendolo… arrivava al altezza del ginocchio… la temperatura si abbassò e i quattro ragazzi iniziarono a tremare… mentre da entrambi i lati apparvero delle oscure figure. Uno era un uomo alto e dal fisico robusto e possente, la carnagione era bronzea come scuri erano i capelli…indossava degli abiti neri e rossi e stivali di cuoio, con un lungo cappotto che svolazzava sotto quella brezza gelida…in mano teneva una lunga alabarda dalla lama affilata. L’altra era una donna minuta dai capelli color dell’argento, il suo fisico era snello e felino…portava una benda nera sull’occhio destro ed il sinistro li stava fissando con gelida superiorità…fissate in vita stavano due spade corte dall’impugnatura in madreperla, pronte ad essere usate in qualsiasi momento se necessario.
I due ragazzi indietreggiarono mentre un brivido gli percorse la schiena e quando furono vicino agli altri compagni notarono che questi erano congelati sul posto fissando in avanti… con timore e con una lentezza assurda si girarono, sapendo più che bene chi avrebbero visto… se c’erano Raijin e Fujin… significava che anche lui doveva essere presente… infatti… possente, con le mani sui fianchi e due occhi verde smeraldo li fissava con rabbia il conte Seifer Almasy… lo sguardo dei ragazzi scivolò su quel corpo perfetto avvolto da pantaloni in pelle mentre i suoi piedi calzavano stivali di, qualcuno diceva, pelle di drago…una maglia scura fasciava il suo petto mentre l’impermeabile bianco con le croci rosse svolazzava nel vento.
Avanzò con passo deciso verso il gruppetto di vandali e si fermò a pochi passi da loro, troneggiandogli dall’alto della sua statura.
“Voi, miseri mortali…come osate profanare questo luogo sacro!? Qui riposano gli spiriti dei miei avi! Pensavate forse di poter deturpare questo mausoleo e farla franca? Di sfuggire alla mia ira e brama di vendetta!?” disse il conte dai capelli biondi sollevando da terra uno dei ragazzi con un semplice gesto della mano, senza neppure toccarlo.
Questi lo fissò con espressione terrorizzata mentre i suoi compagni avrebbero tentato la fuga in quel preciso istante se non fossero stati bloccati dalle due guardie del corpo, non ché generali, del signore di quelle terre.
“S-signor conte…perdonateci…noi non volevamo…” ma l’espressione dura ed adirata del biondo gli fece perdere il resto delle parole.
“Voi non volevate…” sottolineò con voce pesante “Non volevate cosa? Distruggere una di queste statue? Se non volevate allora perché siete qui a fare ciò che neppure uno stupido farebbe…ovvero sfidare la mia pazienza?”
Nessuno dei ragazzi aprì bocca, sapendo che nulla di ciò che avrebbero detto avrebbe potuto evitare le terribili conseguenze che si sarebbero ripercosse su di loro per il loro folle gesto.
“Cosa dovrei fare con voi adesso? Uccidervi forse? Di certo un simile affronto non potrebbe essere punito altrimenti che con la vostra morte…- sorrise con perfidia, mostrando i canini lunghi ed affilati – ma se vi uccidessi qui nessuno saprebbe della vostra morte, ne del perché della vostra misteriosa scomparsa…ed io voglio che tutti sappiano che a nessuno è permesso sfidarmi!”
Con questo fece cadere a terra in malo modo il ragazzo, che si affrettò ad unirsi ai suoi amici, tenuto sotto stretto controllo da Raijin e Fujin.
Il conte si voltò ed iniziò a camminare verso la cancellata.
“Prendeteli e metteteli nella carrozza…ho voglia di fare un salto al villaggio”

La carrozza sfrecciò rapida verso il villaggio preceduta da due cavalieri su destrieri neri. Raijin staccò dalla sella un corno in avorio e cominciò a suonare il suo cupo richiamo non appena varcarono i cancelli del centro abitato.
Una alla volta le luci delle case si accesero riconoscendo il suono che preannunciava l’arrivo del loro signore e rabbrividirono al pensiero di quello che poteva essere accaduto per farlo scomodare di persona a recarsi da loro.
Arrivato nella piazza principale vi trovò già presente il sindaco del villaggio, assieme al suo uomo di fiducia ed altri compaesani, che attesero che il veicolo si fermasse e che il conte si mostrasse a loro. La porta si aprì, ma contrariamente alle loro aspettative non scese Seifer, bensì furono gettati fuori in malo modo quattro ragazzini…solo allora comparve il biondo, con un’espressione cupa sul volto.
Laguna fissò i quattro ragazzini che erano stati sbattuti fuori dalla carrozza e poi il suo sguardo cristallino si poggiò sul conte e sorrise cordialmente.
"Benvenuto nel villaggio signor conte..."
“Si risparmi i convenevoli sindaco Loire…non sono qui per una visita di piacere” disse con voce secca Seifer “Sono qui perché questi quattro giovani mi hanno arrecato un grave affronto…affronto che non sono intenzionato a lasciar correre facilmente.”
Il sindaco sorrise cordialmente, ancora con quell'espressione bonaria sul viso.
"Ma cosa possono aver mai fatto quattro ragazzini di così grave per scatenare le sue ire... signor conte?" chiese al quanto curioso Laguna...Kiros sempre al suo fianco, pronto ad intervenire se necessario.
“Hanno osato profanare la tomba dei miei avi!”
Il biondo fulminò con lo sguardo i colpevoli e poi tornò a fissare l’uomo dai capelli neri, il cui perenne sorriso in quel momento gli stava dando sui nervi.
Il sindaco lo guardò con aria quasi stranita... e poi fissò i ragazzi.
"Cosa stavate facendo seriamente al cimitero a quest'ora?" chiese con tono gentile ai quattro, e il più grande senza riuscire a guardarlo negli occhi rispose:
"Prova di coraggio..."
Al che Laguna si girò a fissare di nuovo il conte con la sua espressione solare.
"Non credo che fosse loro intenzione fare dei danni... infondo sono solo dei ragazzi..."
“Oh, l’intenzione c’era eccome anche se era per una sciocchezza come… come una prova di coraggio…e ragazzini o no non posso far finta di niente…se loro hanno avuto il coraggio di sfidarmi e non verranno puniti per questo, chiunque potrebbe prendersi certe libertà ed io non posso permetterlo!”
Seifer fissò Laguna con sguardo deciso ed autoritario che non ammetteva repliche, gli mancava davvero poco per perdere il controllo ed allora sarebbero stati guai seri per tutti loro.
“E che punizione vorreste infliggere loro, signore?” chiese Kiros con voce calma e riflessiva.
“Sapete bene che io non ho mai punito ingiustamente e mai in modo eccessivo…ma questa volta sono stato colpito personalmente…quindi esigo che mi sia sacrificato uno dei vostri abitanti!”
Quando le parole giunsero alle orecchie dei presenti... Laguna sgranò gli occhi non sapendo veramente cosa replicare, guardò i ragazzini e poi tornò a fissare Seifer.
"Non vorrà uno di loro spero..." chiese con voce flebile.
La richiesta del conte però non sorprese solo gli abitanti del paesello... ma anche le due guardie del corpo di Seifer che per un attimo avevano perso quella maschera di superiorità lanciando un’occhiata stranita al loro capo... per poi tornare due statue di sale.
“Non mi interessa chi…lascerò a voi la scelta della vittima…ma avete un solo giorno per sceglierla! Domani notte verrò a prenderla…e se non troverò nessuno le conseguenza saranno decisamente peggiori.” disse con sguardo tagliente e mostrando i suoi affilati canini.
Laguna guardò verso Kiros come per chiedergli di aiutarlo, poi tornò a fissare Almasy.
"Ma conte... non... potrebbe... volere qualcosa...di diverso?" chiese con voce speranzosa.
“Infatti…non le sembra un po’ eccessivo per una cosa del genere?” aggiunse il moro per dare supporto al suo compagno.
“No, affatto! Se mi temeste di più questo incidente non sarebbe accaduto…quindi questo servirà come ammonimento ai prossimi che volessero divertirsi a mie spese…la mia decisione è questa e non cambierà!”
Con quelle parole marcate da una nota decisiva, il biondo si voltò e risalì in carrozza senza dare tempo al sindaco ed al suo consigliere di replicare.
“Passerò domani a mezzanotte ricordatevelo! Ed ora andiamo! Raijin…Fujin!” e la carrozza partì.
Il sindaco stava in silenzio fissando la carrozza scomparire dietro il cancello, era confuso, era la prima volta che succedeva una cosa del genere e non sapeva cosa fare...
Kiros vedendo lo stato di confusione del suo compagno prese in mano la situazione ed allontanò i popolani che si erano radunati in piazza ad assistere alla scena…fece filare dritti a casa anche i quattro ragazzini, con un sguardo che lasciava ad intendere che erano nei guai fino al collo. Poi si avvicinò a Laguna e gli mise una mano sulla spalla.
“Torniamo in casa Laguna.”
Il sindaco annuì scosso.
"Kiros... non possiamo permetterlo..."
Il moro li ricondusse in casa e chiuse la porta.
“Lo so…ma non possiamo neanche rischiare che accada di peggio…cosa facciamo se domani notte non troverà quello che cerca ed invece di una persona ne richiede 5…o più?” sospirò “Siamo in una situazione delicata Laguna.”
"Ma Kiros... io non posso sacrificare qualcuno..." poi si girò fissandolo "Mi offrirò io... ecco cosa farò..."
L’uomo sgranò gli occhi a quelle parole e lo fissò allarmato.
“Cosa stai dicendo Laguna! Non pensarci nemmeno…non posso permettere che tu faccia una cosa del genere!” afferrandolo per le spalle e scuotendolo un po’ quasi volesse farlo ragionare.
"Ma non possiamo sacrificare nemmeno qualcuno dei cittadini... non è giusto... e io... sono il sindaco... devo farlo.." mentre lo fissava con sguardo al quanto spento.
Kiros senza esitazioni lo attirò a sé e lo strinse tra le sue braccia, affondando il viso tra i suoi capelli.
“No…proprio perché tu sei il sindaco non puoi sacrificarti così facilmente…non te lo permetterò…vedrai che domani troveremo una soluzione, ora non ci pensare.”
Laguna si strinse a lui chiudendo gli occhi.
"Non posso non pensarci Kiros... mi sento responsabile per ognuno di loro..."
“Ma non puoi fare neppure ammenda ogni volta che loro commettono delle stupidaggini, come sta sera…tu hai sempre cercato di risolvere i problemi degli altri…e sei il sindaco, quindi questo è compito tuo è vero…ma anche tu non puoi fare miracoli.” disse facendogli alzare un po’ il volto prendendogli il mento “Io non voglio perderti Laguna…non per una cosa di cui tu non hai colpa.”
"E chi dovrei sacrificare? Quei ragazzini che facevano solo un gioco innocente... che facevamo anche noi da piccoli? Kiros... non posso fare altrimenti... il mio sacrificio è necessario..."
Lo fissò con sguardo dolce, mentre alzò una mano poggiandola sulla sua guancia accarezzandolo.
“No, non lo è…e troverò una soluzione…domani…ma per sta notte ti prego di non pensarci…”
Kiros prese la mano di Laguna sulla sua guancia e la strinse nella propria prima di portarsela alle labbra…il pensiero che il suo compagno si volesse sacrificare per gli altri non gli piaceva ma sapeva che era fatto così e che era pure parecchio testardo quando si impuntava su qualcosa. Doveva trovare un’alternativa ed in fretta…
“Ora torniamo a letto, ok?”
Il sindaco annuì leggermente facendo un piccolo sorriso, tanto aveva già deciso cosa fare il giorno dopo.
"Senti Kiros..."
“Che c’è?” chiese cominciando a trascinarlo verso la loro camera.
Sorrise dolcemente.
"Fai l'amore con me?”
Kiros imprecò mentalmente e strinse la mano che non teneva quella di Laguna a pungo…sapeva cosa stava pensando e non gli piaceva per niente…dannazione, non lo avrebbe lasciato andare a costo di rinchiuderlo in casa o sostituirsi a lui!
Però non poteva rifiutare quella sua richiesta, non quando lo amava alla follia.
“Non hai bisogno di chiederlo…” disse fermandosi a pochi passi dalla porta della stanza ed attirarlo dolcemente a sé per un bacio.
Laguna si rilassò tra le sue braccia, chiuse gli occhi e rispose al bacio con dolce passione... così, stretti in quel modo l’uno all’altro entrarono nella stanza lì accanto e chiusero la porta alle loro spalle, dando sfogo al loro amore che poteva non avere futuro.

************************
Il giorno seguente la maggior parte dei popolani fu riunito per una grande assemblea per decidere cosa fare a riguardo della richiesta del conte Almasy. Alcuni di loro proposero di offrire uno dei ragazzini che avevano commesso il reato ma i genitori di questi si opposero tenacemente, non volendo sacrificare i loro figli alla collera del loro signore.
Passò un’ora in quel modo, tra discussioni e proposte, ma non si era ancora giunti ad una soluzione concreta.
Laguna osservava il dibattito ed infine si alzò.
"Calmatevi vi prego..."
Sentendo la sua voce i cittadini si tranquillizzarono fissandolo.
"Visto che non riusciamo ad arrivare ad una conclusione... decido io... il sacrificio umano... lo farò io..." disse con voce ferma.
Kiros, che era in piedi alle sue spalle, gli si avvicinò e lo afferrò per un braccio facendolo voltare.
“Laguna…ti ho già detto che non ti permetterò di sacrificarti, lo vuoi capire o no?” disse con una leggera collera nello sguardo dettata dalla disperazione.
Il sindaco lo guardò con determinazione.
"Io ho deciso Kiros, non sacrificherò nessuno di questo villaggio..."
“Ma dannazione Laguna, pensaci…tu sei il sindaco! Hanno bisogno di te!”
‘Io ho bisogno di te!’ aggiunse silenziosamente con lo sguardo.
Poi all’improvviso qualcuno dalle prima file della folla si alzò e fece qualche passo avanti.
“Kiros ha ragione padre…tu non sei sacrificabile…mi offro io al tuo posto.”
Laguna si girò vero il ragazzo con occhi sgranati.
"Squall..."
Ma non riuscì a finire la frase quando si intromise un biondino.
"Ma sei pazzo Squall... perché sacrificarti per qualcosa che non hai fatto?"
“E perché dovrebbe farlo mio padre allora Zell? Neppure lui centra.” chiese con sguardo impassibile e glaciale.
"Zell non intendeva che dovrebbe sacrificarsi tuo padre Squall, intendeva che nessuno dei due dovrebbe farlo.." ribadì con voce calma e con un sorriso un ragazzo dai capelli lungi mossi legati in un codino.
"Ha raggiane Irvine..." disse saltellando una ragazza iperattiva.
“E allora chi si offrirebbe ad accontentare la richiesta del conte? Non mi sembra che qualcun altro qui si sia fatto avanti.”
Squall passò i suoi occhi azzurri su i suoi compaesani, disprezzandoli e ritenendoli solo un branco di smidollati che non sapeva neppure farsi carico delle proprie azioni sconsiderate…e ci doveva sempre andare di mezzo suo padre che era un’anima fin troppo buona.
"Squall, tu sei troppo giovane..." disse Laguna avvicinandogli si "Hai un intera vita di fronte a te... non puoi sacrificarla..."
“Posso farlo…proprio come avevi intenzione di farlo tu stesso…”
"Ma io sono vecchio..." lo fissò con disperazione.
“Vecchio o giovane non ha importanza…saresti disposto a far soffrire Kiros per il tuo gesto? Non conta nulla questo per te?” gli rinfacciò Squall, che li aveva sentiti parlare l’altra sera in casa…e non poteva permettere che una simile ingiustizia fosse portata avanti.
"Io..." lanciò uno sguardo a Kiros ed abbasso lo sguardo sussurrando "Ma non voglio perdere nemmeno te..."
“E non è detto che mi perderai…” disse abbozzando uno dei suoi impercettibili sorrisi “Io sono forte, saprò tenere testa al conte se dovesse succedere qualcosa…o per lo meno posso provarci…tu non avresti scampo.”
Sollevò una mano per zittire eventuali proteste e sentirsi ribadire per l’ennesima volta che hai suoi tempi anche lui era stato un guerriero assieme a Kiros.
“Lo so, sai difenderti benissimo anche te…ma scusa se te lo dico, hai perso qualche colpo dalla tua gioventù…”
Laguna sembrò voler dire qualcos'altro ma scosse la testa:
"Fai... fai come vuoi..." e con questo si girò uscendo dalla sala di fretta...
Squall seguì il padre allontanarsi, un po’ dispiaciuto per avergli dovuto provocare quel dolore, e poi lanciò un’occhiata a Kiros, che lo stava fissando con tristezza prima di fargli un cenno col capo ed uscire anche lui dalla sala alla ricerca del compagno…già immaginando in che stato era ridotto.
"Ma Squall ti sei impazzito???" chiese Selphie avvicinandosi a lui "Perché sacrificarsi?"
“Se non lo faccio io chi lo fa?” inquisì con i suoi occhi freddi “Non mi sembra che ci siano dei gran temerari qui”
"Si ma non è giusto che siete voi a sacrificarvi, tu e tuo padre... per un branco di idioti!" disse Irvine fulminando con lo sguardo i cittadini che se ne stavano già andando... sollevati...
Squall scrollò le spalle e si avviò anche lui verso l’uscita, seguito dai suoi tre amici che non lo avrebbero mollato un secondo per tutto il resto del giorno se li conosceva bene come credeva.
“Me la caverò.” disse semplicemente.
"E tuo padre? Come pensi che si senta adesso?" chiese imperterrito Zell correndogli accanto.
“So bene che la cosa lo sta distruggendo in questo momento…ma come gli ho già detto ho più possibilità di sopravvivere di chiunque altro…ed ora la volete finire di protestare?” guardandoli molto male “Volete forse che passi le mie forse ultime ore di vita a sentire le vostre lamentele??”
"Ma Squall se lo diciamo e perché ti vogliamo bene..." attaccò Selphie appendendosi al suo braccio.
“Lo so…ma le vostre chiacchiere non cambiano il fatto che questa sera mi concederò al conte…quindi potete anche finirla.”
I tre sapevano che se Squall aveva preso una decisione nessuno gli'avrebbe fatto cambiare l'idea, qualcosa l'aveva presa da suo padre ed era la testardaggine... così i tre decisero di passare quella giornata insieme a lui, cercando di divertirsi...

Seifer uscì dalla sua stanza vestito completamente di nero con un espressione pensierosa sul viso. Raijin e Fujin erano dietro di lui come al solito, erano le sue ombre di notte ed i suoi custodi di giorno.
“Seifer…che intenzione hai di fare adesso?” chiese l’uomo non sapendo se essere divertito o demoralizzato dalla situazione in cui il loro amico si era cacciato.
Il biondo si fermo girandosi verso di lui con un sopraciglio alzato.
"Che cosa vuoi dire Raijin?" ed intanto incrociò le braccia sul petto.
“Parlo dell’umano che stiamo andando a prendere al villaggio…non intenderai sul serio ucciderlo vero?”
Seifer se ne rimase in silenzio per un paio di momenti, sembrava pensare.
"Non credo... non hanno fatto poi tanto danno da... da farmi uccidere uno di loro..." sembrava dirlo più a se stesso che ai due che gli stavano di fronte.
“Ragazzo…tuo!” disse Fujin in quel suo modo unico e strano che ormai avevano imparato a comprendere.
“Fujin ha ragione Seifer…ora il ragazzo te lo devi prendere con te…altrimenti perdi sul serio la faccia davanti a quei paesani…”
Il conte li fissò.
"Mi state dicendo di portarlo qui? In questo freddo castello... dove solo noi riusciamo a sopravivere?"
Fujin fece un cenno d’assenso col capo e Raijin sorrise leggermente divertito.
“L’hai fatta tu quella proposta…non noi.”
Il biondo si girò e continuò a proseguire per il lungo corridoio.
"Ma stiamo scherzando... portare un essere umano qui... in questo posto?" mentre si fermò di nuovo guardando verso la grande sala d'ingresso vuota e tetra "Qui non potrebbe sopravivere..."
“Seifer…dovere!”
“Infatti…non hai scelta amico…devi prenderti la responsabilità della tua impulsività, la prossima volta pensa prima di parlare…” disse Raijin mettendogli una mano sulla spalla “Noi non siamo della tua ‘razza’ ma neppure umani…ciò non toglie che qui un umano non possa sopravvivere…tienilo con te, anche solo per un po’ di tempo…per mantenere l’apparenza almeno poi lo libererai se lo riterrai necessario e farai la figura del signore magnanimo…” (possibile che Raijin deve essere quello intelligente? u_u;;; NdMiyu a quanto pare u.u ndSaya)
Il biondino osservò il suo castello... doveva farlo diventare un posto accogliente per un umano:
"Allora, preparatevi... dobbiamo rendere questo posto vivibile per un umano entro le undici e mezza di questa sera..."
“Camera…io!” disse Fujin portandosi la mano al petto.
Seifer si girò verso di lei annuendo.
"Va bene Fu, vai..."
La ragazza fece un leggero cenno col capo e si voltò, dirigendosi dalla parte opposta del corridoio, con tutta l’intenzione di organizzare una camera da letto calda ed accogliente per l’umano prescelto a vivere con loro per un po’ di tempo…avrebbe dovuto mantenersi generica perché non sapeva se fosse arrivato un uomo o una donna.
Poi Seifer tornò a guardare Raijin.
"Non dico di rifare tutto il castello, ma almeno beh il bagno dobbiamo farlo accogliente... ci serve... acqua calda... e anche la cucina dobbiamo rimetterla in funzione... spero che sappia cucinare da solo..."
“Staremo a vedere…altrimenti possiamo sempre cercare qualcuno che cucini…comunque penserò io personalmente a rifornire la cucina di alimenti commestibili per un umano…per quanto riguarda il bagno penso che sia incluso nella mansione di Fujin…lei ha di sicuro più gusto di me in queste cose.” sorrise leggermente.
Il conte scosse la testa.
"Non ho detto riorganizzare l'intero bagno, ci serve acqua calda per l'umano, a differenza di me che posso lavarmi con acqua gelida lei o lui che verrà a vivere qui con noi ne avrà bisogno..."
Si rigirò.
"Ma in che guaio mi sono andato a cacciare..."

Squall a mezzanotte in punto se ne stava in piedi al centro della piazza, in attesa che il conte von Almasy arrivasse a prenderlo. Non indossava nulla di speciale per l’evento…solo un paio di pantaloni in pelle nera con stivali in cuoio, una camicia bianca ed il solito giubbino a lunghezza vita. Assieme a lui hanno insistito per esserci suo padre e Kiros, oltre ai suoi tre chiassosissimi amici.
Laguna stava in silenzio e fissava un po' Squall e un po' verso le porte della città da dove sarebbe dovuta arrivare la carrozza del conte a prendere suo figlio, infine si girò verso di lui.
"Promettimi che cercherai in tutti i modi di sopravivere..."
“Te lo prometto padre…neppure io ho intenzione di morire così facilmente se posso evitarlo…”
In quel momento iniziò a risuonare la campana che segnava la mezza notte, Laguna fissò il campanile e poi si girò verso le porte da dove infatti si formò, quasi dal nulla la carrozza fantasma del conte... che si fermò di fronte al gruppetto... Selphie si era appesa di nuovo al braccio di Squall, leggermente intimorita...
La porta si aprì e scese Raijin fissando il gruppo e poco dopo scese anche il conte nel suo impermeabile bianco fissando il gruppo con un sopraciglio alzato.
"Loire... ho detto un sacrificio umano... non... sei..." mentre le labbra si curvavano in un sorriso sarcastico...
A quelle parole Squall si liberò dalla presa di Selphie e fece qualche passo avanti per separarsi dagli altri.
“Sono io il prescelto conte von Almasy.” disse fissando Seifer in volto senza alcun timore.
Kiros intanto teneva Laguna stretto tra le braccia, impedendogli eventualmente di commettere qualche pazzia che avrebbe compromesso la vita del ragazzo come quella di tutti loro.
Seifer lo squadrò.
"Hey...ma..."
Si girò verso Raijin.
"E’ il figlio di Loire questo?"
Intanto Laguna aveva serrato la mascella tenendosi a Kiros senza dire niente...
“Si, è lui Seifer…” disse l’uomo scrutando a sua volta il ragazzo che con fiero orgoglio stava davanti a loro senza mostrare alcuna paura, riuscì a stento a trattenere un mezzo sorriso…aveva sempre avuto fegato quel ragazzo.
Il conte tornò a fissarlo nei occhi, si forse ci sarebbe stato da divertirsi e gli piaceva il coraggio che dimostrava in quel momento...
"Bene... prendo il mio sacrificio umano... e me ne torno alla mia dimora..."
Si spostò leggermente per dare spazio a Squall di entrare nella carrozza, mentre i suoi occhi si posarono sul padre che nascondeva il viso nel petto della sua guardia del corpo... un po’ gli dispiaceva per quel uomo, era uno dei pochi del villaggio che rispettava seriamente...
Squall si voltò leggermente verso Kiros che lo stava fissando con sguardo intenso e gli regalò un leggero sorriso facendo un cenno col capo.
“Prenditi cura di lui mi raccomando.”
“Puoi contarci.” disse il moro stringendo maggiormente le braccia attorno a Laguna.
Senza dire altro il ragazzo si avvicinò alla carrozza e vi entrò.
Seifer lanciò un altro sguardo al gruppetto, poi scosse la testa entrando anche lui nella carrozza sedendosi di fronte al ragazzo. Questo se ne rimase in silenzio a fissarlo, seduto compostamente nel sedile…stava cercando di capire che cosa lo avrebbe aspettato una volta giunto al castello del conte, dove si diceva che nessun umano vi aveva mai messo piede, o quei pochi che vi si erano avventurati non avevano mai fatto ritorno.
Seifer scosse la testa e poi tornò a fissare il ragazzo, dopo che la carrozza fu partita.
"Rilassati, non intendo farti del male..."
Squall fu non poco sorpreso a quelle parole…come sarebbe a dire che non intendeva fargli del male? Non poteva essere così semplice, nulla era mai così semplice!
“Sul serio?” chiese mostrando una vena di perplessità.
Il conte guardò fuori dalla carrozza al paesaggio.
"E’ vero non tollero che mi si manchi di rispetto... ma..." tornò a fissarlo con un sorriso "Ma sinceramente non ho nessuna sadica voglia o qualche strano motivo per volerti uccidere... l'unica cosa che dovrai fare... è vivere con noi..." disse mentre faceva un mezzo sorriso.
Squall inarcò un sopracciglio.
“Così devo ritenermi vostro prigioniero? E non mi sarà fatto alcun male?”
"Finché resterai tra le mura del mio castello non ti sarà fatto alcun male... ed entro quelle mura... potrai fare quello che vorrai..."
In quel momento la carrozza si fermò e Seifer lanciò uno sguardo a Raijin.
"Era così che avevo detto anche... prima no?"
“Esatto…considerati un ospite del conte ragazzo! Non tutti possono vantare un simile privilegio” disse con un mezzo sorriso.
Squall non era ancora del tutto convinto di essere così al sicuro come gli volevano far credere, quindi decise che per il momento avrebbe mantenuto ancora alta la guardia, se col tempo le loro parole si fossero rivelate veritiere allora avrebbe potuto cominciare a lasciarsi andare un po’.
La carrozza si fermò completamente e Seifer lasciò che Raijin aprisse la porta per seguirlo fuori e si fermò ad aspettare anche il suo ospite...
Squall scese e si guardò attorno con attenzione. Tutto introno a lui aveva un aria tetra... anche le rose... che si stavano arrampicando sui muri con quei fiori neri davano l'idea della morte... il castello in sé era imponente e si alzava orgoglioso verso il cielo, le sue mura erano possenti e le vetrate erano scure...
Il portone di fronte a loro era di legno massiccio, anche se un ala era aperta e Fujin li stava aspettando alla porta con la sua solita espressone, anche se si vedeva che era rimasta sorpresa vedendo che ragazzo avevano portato con loro... non c'era nessun tappeto rosso ad aspettarli... mentre il conte saliva le scale si girò un attimo verso Squall come per assicurarsi che stesse bene e poi entrò nella sua dimora...
Squall rimase impressionato dalla maestosità di quel palazzo che aveva visto sempre e solo da lontano…ma si riprese in fretta e si avviò su per le scale seguendo il conte, con Raijin pochi passi dietro a lui.
"Fu, hai finito di sistemare la stanza?" chiese Seifer mentre si toglieva l'impermeabile rimanendo nel completo nero che indossava, il quale lo rendeva ancora più pallido di quello che era...
La ragazza fece un cenno d’assenso col capo e si voltò per avviarsi lungo l’atrio.
“Si…pronta…venire!”
Il biondo si girò verso Squall.
"Andiamo... ti porto alla tua stanza...” e dicendo questo si diresse dietro a Fujin al quanto divertito.
La ragazza dai capelli argento fece strada al piccolo corteo e li portò su per un enorme scalinata, verso l’ala del castello che conteneva le loro stanze…era l’ala meno in disuso di tutto il palazzo e le era stato più facile rendere accogliente e presentabile una stanza in sole tre ore.
Giunti a destinazione si fermò davanti ad una porta in legno scuro sulla quale era inciso il disegno di due leoni dalle fauci spalancate.
Seifer fissò la porta poi fissò Fujin ed infine scosse la testa al quanto divertito.
"Sembra che sia destino Leonheart... questa è la porta verso le tue stanze..."
Si girò verso di lui mentre poggiò la mano sulla maniglia aprendo la porta e ci entrò osservando introno per vedere il miracolo che era riuscita a fare Fu in quel poco tempo che le era stato dato a disposizione.
La camera era stata completamente ripulita e riordinata, non c’era neppure un granello di tutta la polvere che vi era inizialmente. Presentava al centro della stanza un grosso letto quadrato dalla testana in legno finemente lavorato, con delle lenzuola di un profondo blu notte ed un tocco di rosso…il camino era stato messo in funzione e dentro vi scoppiettava un caldo fuoco che rendeva più accogliente l’ambiente…gli altri mobili presenti erano un grosso armadio a due ante appoggiato contro una parete, una scrivania con una sedia, un baule in un angolo ed un cassettone.
Cosa che però la rendeva più differente dalle altre stanze del castello, comprese quelle di Raijin e Fujin che non ne avevano necessariamente bisogno, era il fatto che le finestre fossero state completamente liberate dalle travi che le ricoprivano e che avevano sempre impedito alla luce di mettere piede in quella stanza.
Il biondo con le mani sui fianchi inizio a guardarsi introno molto soddisfatto.
"Eh si Fu, ti sei superata... e le finestre scoperte gli danno un tocco differente... mi piace come hai arredato la stanza per il nostro ospite..."
Poi si girò verso Squall sorridendo.
"Spero che gradirai la tua nuova casa Leonheart... e che apprezzerai gli sforzi di Fujin per renderla abitabile per te... sai com'è... sei il primo umano che abbiamo qui da secoli..."
Tornò a guardarsi attorno veramente soddisfatto e glielo si leggeva in viso.
"Speriamo che l'acqua calda e la cucina funzionino pure... quando ne avrai bisogno... naturalmente..." disse riguardandolo con gli smeraldi che aveva per occhi.
Pure Squall sembrò molto impressionato dalla stanza ed una volta dentro si guardò attorno ammirato, non aveva mai visto una camera così bella. Lanciò un’occhiata a Fujin e le fece un cenno col capo in ringraziamento e la ragazza ne sembrò soddisfatta perché abbozzò uno dei suoi rari sorrisi.
“Saprò cavarmela grazie…” disse poi rivolto al conte pensando al resto della sua sistemazione.
Seifer sembrò pensarci un attimo e poi si diresse verso la porta.
"Sistemati... ricordati entro le mura sei libero di fare ciò che vuoi... vabbè... non provare a uccidermi sarebbe inutile... anche di giorno... se ti serve qualcuno chiedi a Raijin o Fujin... io starò nella biblioteca... e se vuoi più tardi ti faccio la panoramica del castello così non rischierai perdi... e non ci sono posti in cui non puoi andare... solo devi stare attento... perché potresti perderti... e adesso mi vado a rilassare..."
Con questo il conte lasciò i tre li a decidere cosa volevano fare, mentre lui decise che.... forse la biblioteca... non era il posto migliore per rilassarsi.

Fine prima parte

Saya: tadaaaaaaaaan... e chi sa cosa accadrà adesso...
Laguna: povero figlio mioooo portato via dal vampiro cattivo ç____ç
Miyu: su su non disperare…se sei proprio così affranto fatti consolare da Kiros!^____^
Kiros: …*si tiene stretto Laguna non fidandosi delle due perfide autrici*
Miyu: cattivo ç____ç
Squall: ……*perplesso si guarda attorno*
Seifer: che bello... Squall vive da me *in estasi*
Saya: oh... per Sheeva...
Raijin: sono intelligente *tutto felice*


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