Mi vuoi?

di Anna


 

***Hisashi Mitsui***

- Hentai… - mormori, mentre ti slaccio uno per uno i bottoni della camicia, con esasperante lentezza studiata per torturarti, senza mai sfiorarti la pelle.

- Ho avuto un buon maestro… - soffio nel tuo orecchio, soffermandomi a mordicchiarne il lobo con estrema malizia.

Tu sospiri e io disegno un sentiero immaginario di baci dalla tempia, alla guancia, al mento, fino ad approdare alla tua invitantissima bocca. Sfioro le tue labbra con le mie, le accarezzo con la lingua e mi ritraggo quando le schiudi per me, per approfondire il nostro bacio, in un eclatante invito al peccato.

Ecco cosa sei: un angelo diabolico e tentatore per cui dannerei volentieri la mia anima!

Anzi, mi correggo: per cui mi sono già dannato per l’eternità! Senza pentirmene…

Gemi di frustrazione mentre mi sollevo carponi su di te, privandoti del caldo contatto con il mio corpo. Ti apro la camicia, rimanendo per un attimo inebetito a fissarti, riempiendomi gli occhi della splendida vista del tuo torace candido e scolpito.

Tutta la tua figura, abbandonata nelle lenzuola di raso blu, è estremamente eccitante, koi…

Scivolo con la bocca sulla tua pelle, giocando con gli addominali e la mia lingua, affondandola nel solco dell’ombelico e accarezzandoti languidamente i fianchi con le mani. Hai i brividi, mentre gemi per me, solo per me, sollevando il bacino ritmicamente.

Sorrido nell’allontanarmi nuovamente, soprattutto visto che tu non sembri apprezzare il mio gesto dal momento che borbotti qualcosa di molto simile a un “bastardo”.

Mi rimetto in piedi e tu fissi su di me uno sguardo alquanto interdetto… Qualche problema, amore?

Mi volto alla ricerca del mio giaccone gettato distrattamente sulla tua scrivania e lo afferro, cercando qualcosa nelle tasche.

Immancabilmente, non trovo nulla!

- Che hai intenzione di fare? - mi domandi, mentre la tua voce mi giunge alle orecchie con un’espressione vagamente allarmata, a cui però io non presto particolare attenzione.

Maledizione! Dov’è quel maledettissimo arnese?

Mi infilo la giacca, mettendo le mani in tasca alla ricerca dell’oggetto malefico che finalmente reperisco. Era ora!

Ma perché se ti serve qualcosa devi sempre ricercarla per mari e monti, prima di renderti conto che l’hai sotto il naso?

- Hey! Non vorrai lasciarmi qui così! - protesti vivacemente, rammentandomi che ti ho poco gentilmente lasciato solo sul nostro letto.

Mi giro a guardarti e vorrei chiederti che diamine ti passa per la testa, ma sorrido maliziosamente quando intuisco che pensassi me ne volessi andare.

Ma si può essere così stupidamente ingenui?

Credo che mi divertirò un po’ alle tue spalle, tesoro…

- Non vedo nulla per cui valga la pena restare! - ti gelo, ma la tua reazione mi spiazza completamente: spalanchi le tue meravigliose iridi blu e poi le richiudi per non farmi vedere la tristezza che io invece ho già colto.

Hey! Non volevo ferirti!

- Allora vattene! - mi intimi, girando il volto a destra come se volessi sottrarti al mio sguardo.

Scemo…

Mi tolgo il cappotto e mi stendo dolcemente su di te, ricercando le tue mani con le mie e stringendole.

Sussulti e serri le palpebre, prima di riaprirle timidamente e studiarmi con circospezione, incontrando la dolcezza dei miei occhi.

- Idiota… - mormoro sulle tue labbra.

Capendo di aver frainteso tutto, cerchi di vendicarti mordendomi, ma io sono più lesto di te e mi ritraggo appena in tempo.

- Stronzo! - ribatti, rilassandoti arrendevolmente sotto di me.

- Se lo fossi veramente veramente, dovrei lasciarti qui ammanettato al letto e andarmene! - commento.

Tu sbuffi e io escogito un altro piano criminale ai tuoi danni… 

- E magari mandarti Fukuda… - aggiungo, baciandoti sul collo e mordicchiandoti dove so che sei più sensibile. Stuzzicarti è diventata la materia in cui son più ferrato!

- Non lo faresti! - asserisci, anche se sento che non ne sei del tutto sicuro.

- Sfidami… - ti provoco, decidendo che voglio lasciarti un bel succhiotto da esibire davanti a tutta l’università.

Sento che ti irrigidisci di colpo e mi sollevo per godermi la tua espressione corrucciata e seriamente preoccupata… Non ci credo! Ci hai creduto davvero!

Per qualche attimo riesco a mantenere un’espressione seria e controllata, sostenendo il tuo sguardo… Ma poi scoppio irrimediabilmente in una risata divertita.

Amore, non dovresti stare così tanto con Hana: sarà anche il tuo migliore amico, ma la sua idiozia è contagiosa!

Capendo lo scherzo, tu provi a colpirmi con un pugno, ma il rumore metallico delle manette che colpiscono la sponda del letto sottolineano l’inutilità del tentativo.

- Non devi cercare di farti del male, dolcezza… - ti provoco ancora e tu, in risposta, cerchi di sollevare un ginocchio per colpirmi in una zona direi “vitale”, proprio dove fa più male.

Qui si gioca sporco!

- Rilassati… - ti sussurro, straiandomi su di te per immobilizzarti e accarezzandoti le mani con le mie.

Stranamente, mi obbedisci senza fiatare e ricambi il mio bacio, strusciandoti contro di me con lentezza e sensualità.

Ci separiamo quando abbiamo entrambi bisogno di ossigeno e lasciandomi andare addosso a te, nascondendo il volto nell’incavo della tua spalla, facendo scivolare al tuo dito il vero regalo per il nostro anniversario.

Non voglio che tu mi guardi in viso ora, altrimenti mi vedresti arrossire miseramente nel più indegno dei modi…

- Hisa… - mormori stupito e io, tentando di recuperare un minimo di autocontrollo, prendo tempo e mi dedico completamente a decorare la tua pelle con graziosi aloni rossastri grazie alla mia ormai esperta bocca.

Quando sono soddisfatto del mio lavoro e mi rendo conto che ormai ti sei lasciato prendere di nuovo dal desiderio, mi permetto di sollevarmi, accorgendomi però che mi hai fregato tu questa volta…

I tuoi occhi, infatti, non sono affatto appannati e mi stanno fissando con attenzione.

- Hisa… - ripeti e io, pietosamente, sento le guance che mi vanno in fiamme.

Kami, ti prego, tutto, ma non arrossire!

- Aki… - ribatto, cercando disperatamente di sembrare indifferente e spavaldo come mio solito.

Sono o non sono un ex teppista?

- Che c’è? - borbotto di fronte al tuo silenzio, un po’ imbarazzati dallo sguardo di adorazione che mi stai rivolgendo ora.

Ma siamo sicuri che io mi meriti un tesoro prezioso come te, nella mia vita?

- Aishiteru… - sussurri, concedendomi uno di quei sorrisi veramente felici che, lo so bene, sono così diversi dalla tua solita maschera di allegria e che sono mia proprietà privata visto che li riservi solo a me… E io farei qualsiasi cosa pur di vederli sempre illuminare il tuo viso!

- Ci mancherebbe altro! - sbotto, tentando di recuperare un poco di contegno e prendendo a slacciarti i bottoni dei tuoi jeans per distrarti dallo spettacolo delle mie gote bordeaux.

A quanto pare funziona, visto che non replichi più nulla e mi aiuti a spogliarti sollevando i fianchi.

Sfilo in un sol colpo jeans e boxer e tu ti lasci sfuggire un sospiro, guardandomi con la malizia degna del re degli hentai: il solito maniaco!

Accarezzo con la lingua la tua erezione per un istante, prima di risollevarmi nuovamente, ma questa volta non ti spaventi. Mi è venuta un’idea!

- Dove credi di andare? - mi sfidi, lanciandomi uno sguardo parecchio invitante.

- Dammi un motivo per restare… - rispondo, scrollando le spalle con sufficienza, mentre faccio scorrere i tuoi cd alla ricerca di quella compilation che ti ho regalato a Natale. Eccola!

- Ti voglio! - dichiari decisamente.

Ottimo motivo… Scommetti che lo rendo molto più efficace e veritiero?

- Ah sì? - ironizzo, facendo scorrere uno sguardo ammirato sulla tua figura abbandonata sulle lenzuola.

Recupero il telecomando del tuo stereo e lo accendo, lasciando partire una delle nostre canzoni preferite, decisamente indicata per l’occasione: “You can leave your hat on” di Joe Cocker…

Afferro la sedia e me la piazzo di fronte, studiando la tua reazione…

Non sembri dispiaciuto…

- Non hai il cappello… - mi fai notare.

La prima risposta che mi viene alla mente viene censurata, mentre mi limito ad afferrare il mio mitico copricapo dei Bulls, affettuoso regalo di Hana e Ede per il mio compleanno.

Ed ecco che le prime parole si spandono nell’aria…

“Baby, take off your coat real slow.

Baby take off your shoes;

Yeah, I’ll take your shoes.”

Ubbidendo alla strofa, mi sfilo lentamente la felpa (in mancanza della giacca!) e le scarpe, muovendomi sensualmente al ritmo lento della musica.

Mi appoggio alla sedia, poi ci giro intorno e mi risiedo su di essa, alzandomi poi di nuovo in piedi di scatto.

“Baby, take off your dress,

Yes, yes, yes”

Con calma esasperante (più per te che per me) sollevo la maglietta nera attillata e me la tolgo, lasciandola scivolare lungo le braccia, poi sul mio corpo fino a che non cade per terra.

Mi accarezzo sinuosamente il petto, fino ad incontrare l’ostacolo dei pantaloni bianchi che ti piacciono tanto.

Apro piano il primo bottone e mi fermo ad osservarti: per una volta sei tu a mangiare me con gli occhi!

Con un solo movimento, slaccio anche tutti gli altri, togliendomi con grazia anche i jeans.

Ti piace lo show, amore?

“You can leave your hat on,

You can leave your hat on,

You can leave your hat on”

Gioco con l’elastico dei miei boxer, allentandolo per poi lasciarlo andare a posto, continuando a muovermi come se volessi ipnotizzarti.

Visto, amore? Basterebbe un sol gesto e anche l’ultimo indumento finirebbe abbandonato sul pavimento…

“Go on over there,

Turn on the lights;

No, all the lights.”

Stavolta disubbidisco alle parole e spengo le luci, ma tu protesti.

Hn… Effettivamente così non vedi molto…

E sia, ti concedo di accendere la lucina rossa della tua abat-jour. E’ molto indicata all’occasione, non trovi, tesoro?

Ti passo accanto e tu istintivamente provi ad allungare le mani per accarezzarmi, ma le manette te lo impediscono.

Pazienza, Aki, pazienza…

“Come back here,

Stand on this chair,

That’s right”

Torno di fronte al letto e ricomincio a ballare, servendomi della sedia per nascondere per un attimo la mia erezione mal celata al tuo sguardo voglioso. Questo gioco mi piace!

Fisso i miei occhi nei tuoi e sorrido compiaciuto dal desiderio puro che vi leggo.

“You give me reason to live

You give me reason to live

You give me reason to live

You give me reason to live”

Ora non resisto più nemmeno io, così mi decido a sfilare con incredibile lentezza anche i boxer e a lanciarli in un angolo della stanza… Ma tu nemmeno te ne rendi conto, mentre mi accarezzi con lo sguardo.

Mi rimetto carponi su di te, lasciando che i nostri sessi si sfiorino.

Tu gemi e io sorrido, mordendomi le labbra per non farmi scappare anche io un lieve mormorio di piacere.

“Sweet darling

You can leave your hat on,

You can leave your hat on”

- Ora potresti anche levarti quel cappello... - mi provochi, sollevando il bacino alla ricerca del mio.

Effettivamente potrei anche accontentarti…

Me lo tolgo e lo lancio alle mie spalle, senza nemmeno curarmi di dove finirà.

- “Feeling you can leave your hat on,

You can leave your hat on,

You can leave your hat on,

You can leave your hat on” - canticchi, e io non resisto a un’altra piccola provocazione...

Se lo facessi, non sarei più io!

- Se vuoi vado e me lo rimetto! - mormoro, leccandoti con lappate veloci le labbra.

- Non pensarci nemmeno! - intimi, cercando di baciarmi.

Accosto la mia bocca alla tua e ti lascio campo libero, permettendoti di avere completamente campo libero. Adoro come mi baci, porcospino hentai!

- Mi desideri ancora? - ti sussurro maliziosamente, strusciandomi contro di te.

- Sì… - gemi, inarcandoti e spingendo il tuo corpo a contatto con il mio.

Ogni tuo desiderio è un ordine, amore…

E mentre ci baciamo di nuovo, penso che le ultime parole della colonna sonora del nostro anniversario siano più che vere e che io sono veramente fortunato ad averti: “I know what love is”…



 

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