DISCLAIMERS: nessun Kiyota o Jin è stato ferito, maltrattato o ucciso durante la stesura di questa fiction, i personaggi, gli eventi, i luoghi di Slam Dunk sono proprietà di Takehiko Inoue e della I.T. Planning & C. e della Planet Manga per l'edizione italiana.
Il guadagno è zero, il divertimento però tanto!! Enjoy!!! Se per caso non vi fosse noto, questa storia è yaoi, cioè boy's love, cioè due bei ragazzi che si divertono insieme.


MISUNDERSTANDING

by Kitsune

 

Basta.

Basta fuggire, basta nascondermi.

Non sono mai stato particolarmente amico del mio cuore, ho sempre relegato il suo ruolo in un piano secondario, preso com'ero a fortificare questo corpo così esile di cui mi ha dotato la natura... non riuscivo a pensare ad altro se non a diventare forte per poter dimostrare a tutti che valevo qualcosa e che sottovalutare il sogno di un bambino non è una cosa bella.

Il mio sogno era giocare a basket.

Takatoh sensei, con le sue parole, mi aveva ferito profondamente.

E io ho impiegato molto tempo, molta fatica, molto sudore per curarmi.

Non mi sono mai arreso, non ho mai smesso un attimo di lottare ed ora eccomi qui: la guardia numero uno della prefettura di Kanagawa.

I miei canestri da tre punti fanno congelare l'aria intorno a me.

Tutto sembra fermarsi per degli attimi che paiono secoli e nel momento in cui la palla attraversa l'anello tutto torna alla normalità: le voci dei miei compagni, le urla dei sostenitori...

La sua voce che mi grida:

-Grande Jin!-

Ora che ho raggiunto la mia meta, posso dedicare un po' di tempo ai miei sentimenti e la cosa buffa è che ho cominciato a pensarci da poco, da quando cioè ho conosciuto la persona più piena di vita, più solare, simpatica, arrogante, piena di sè che mi sia mai capitato di incontrare.

Una persona che ha portato una ventata di freschezza nella nostra squadra, nella mia vita, nel mio cuore.

Lui è una matricola e si è iscritto al Kainan quest'anno.

Nonostante siamo diversi come il giorno e la notte, abbiamo fatto subito amicizia. A fine allenamento ci fermiamo spesso a chiacchierare (cioè, lui parla e io lo ascolto...), oppure andiamo a mangiare un boccone insieme, spesso mi piomba in classe come un ciclone con quei suoi occhioni neri sgranati e la bocca spalancata:

- Senpai aiuto!!! Domani ho un compito di algebra... non è che mi dai una mano con gli esercizi oggi pomeriggio?-

E' in continuo movimento, sempre agitato... quando andiamo a vedere le partite delle altre squadre non sta mai seduto per più di cinque minuti di fila, ma si alza, sbraita, si volta verso di me e indica il campo con la mano:

-Ma hai visto? Ma ti pare il modo di palleggiare? Guarda quello come tira a canestro!! Ahahahaha stupido scimmione! Ti ci vogliono ancora cento milioni di anni prima di raggiungere il nostro livello!-

Mi piace quel suo modo di fare.

Mi piace che sia ancora un bambino completamente aperto alla vita.

Mi piace la sua ingenuità.

Mi piacciono le sue espressioni serie quando s'impegna durante gli allenamenti, in quei momenti è ancora più bello del solito.

Ho deciso di dirgli cosa provo per lui. Voglio fargli sapere quanto importante è per me, quanto bene gli voglio.

Deve sapere che grazie a lui ho riscoperto di avere un cuore e che questo cuore è in grado di amare.

Grazie a lui nel muro che mi ero costruito attorno per tenere lontano il dolore si è aperto uno spiraglio dal quale passa la luce calda del sole.

Stasera Maki lo ha trattenuto in palestra un po' di più per fargli migliorare la difesa, cosa in cui è un po' scarsino. Kiyota non è tanto alto, ma è veloce come una scheggia, solo che di fronte ad avversari più alti e più grossi di lui è svantaggiato.

Anche Maki tiene molto a Kiyota, ha un atteggiamento molto paterno nei suoi confronti e nonostante le frequenti lavate di capo, si vede che crede nel suo talento.

Sono rimasto ad aspettarlo nella biblioteca della scuola, avranno finito ormai.

Esco dall'edificio e mi dirigo verso la palestra.

Le luci sono spente, tranne nello spogliatoio.

Mi avvicino alla porta socchiusa, ma un rumore blocca i miei passi.

-Ah..-

Un gemito.

-Mmmh.. Maki.. ah..-

Mi sento gelare.

Un dolore lancinante mi trafigge lo stomaco, come se qualcuno vi avesse infilato un pugnale di ghiaccio.

La voce calda del capitano:

-Sta calmo, vedrai che dopo starai meglio. -

Nessuna risposta da parte di Kiyota, solo ansiti.

Faccio un passo indietro, incredulo.

No.. no...

Mi crolla tutto addosso.

Non voglio sentire oltre, non voglio intuire, non voglio sapere.

L'unica cosa da fare è tornarmene nel mio guscio caldo, nel mio silenzio, nella mia solitudine.

Ho il basket, no?

Cos'altro mi serve, poi... il mio cuore è stato in una scatolina in fondo in fondo a me per tanto tempo, perchè tirarlo fuori proprio ora... perchè trafiggerlo e farlo sanguinare... meglio rimetterlo dov'era e fare finta di niente.

Ma cosa ti è saltato in mente Soichiro, torna in te!

Ho il basket, grazie a Dio c'è il basket.

Scappo da quei suoni, da quella consapevolezza.

Mi sento in un certo qual modo tradito, ma perchè poi, con che diritto...

Le mie gambe mi portano fuori, corro veloce, velocissimo verso la griglia delle biciclette.

Salgo sulla mia e continuo a scappare, le lacrime che scorrono copiose sulle mie guance.

###

Oggi è una splendida giornata.

Nell'aria c'è profumo di fiori nuovi e la fresca brezza di giugno scompiglia i capelli e solleva le gonne.

Entro a scuola, un gruppetto di ragazze del primo anno mi guarda come se fossi una bestia rara, ridacchiando e arrossendo... mah, mi fanno quasi tenerezza.

In quel momento, insieme ad alcuni chiassosi ragazzi della sua classe, fa la sua entrata Kiyota..

Ma...

Come cammina? Sta zoppicando!

Eppure sorride come sempre, mi vede, mi fa l'occhiolino e mi raggiunge.

-Ciao senpai! Oggi pomeriggio non potrò venire agli allenamenti... beh a dire il vero neanche domani nè dopodomani... in sintesi per questa settimana il grande campione deve stare a riposo!-

Il suo tono è vivace come sempre, ma dalla sua espressione si capisce benissimo che gli dispiace. O meglio, che gli secca. Per come è fatto il mio kohai, questa deve essere un'umiliazione... ma lui non vuole che gli altri se ne accorgano... solo con me si lascia un po' andare, allora sui suoi lineamenti affiorano quei tratti che ho imparato così bene a conoscere e decifrare.

Dopotutto io sono il suo amico, no?

-Posso sapere come hai fatto?-

Kiyota si acciglia un po'... uhm, forse mi sono spinto troppo in là.. invece, con mia grande sorpresa lui mi si avvicina e si guarda in giro con circospezione, poi mi risponde a bassa voce:

-Sono caduto. Beh, a dire il vero Maki mi ha spinto, era un fallo grande come una casa, sai! Eh eh, anche il famoso capitano del Kainan trema di fronte al grande Nobunaga Kiyota, il rookie numero uno della prefettura! Altrochè quel gasato snobbaccio di Rukawa, tzè!!-

Non riesco a trattenere un sorriso. Kiyota è così sincero, la sua vivacità è contagiosa.. è come se non stesse nella pelle, come se persino la sua epidermide fosse troppo stretta per il suo entusiasmo e il suo spirito...

Mi ritrovo a fissarlo sospirando.

Ma Soichiro! Il cuore, la scatoletta! La sicurezza del guscio! Non puoi lasciare cadere la guardia così ingenuamente! Ricomponiti per l'amor di Dio!

-Andiamo in classe senpai?-

Kiyota ha una strana espressione, come se avesse letto i miei pensieri... ma no, cosa vado a pensare. Il fatto è che mi guarda in un modo così strano... ah, al diavolo.

Posso godere della sua compagnia anche da dietro il mio amato, sicuro, confortevole muro.

Non farò più un errore del genere, non farò mai più trapelare i miei sentimenti dai miei occhi.

Arrivati alla mia classe, Kiyota mi saluta con un sorriso.

-Senti senpai, posso chiederti un favore?-

Annuisco.

-Ecco, visto che sarò immobilizzato per un po', potresti aiutarmi con lo studio, dopo allenamento? Così magari è la volta buona che recupero...-

Spalanco gli occhi alla sua richiesta. Certo che mi fa piacere averti intorno per tutta la sera, oddio, non chiedo di meglio!

-Uhm.. d'accordo. -

-Yuppie! Grazie senpai! Lo sapevo che potevo contare su di te! Allora ti aspetto a casa mia stasera... la cena è compresa, ovviamente!-

Mi saluta per l'ennesima volta, la bocca che gli va da un orecchio all'altro... quel ragazzo ha talmente tanta energia da far impallidire un terremoto...

###

Scorro i campanelli dall'alto... eccolo, "Kiyota" è il terzo.

Provo una sensazione strana nella pancia.. ma faccio finta di niente e premo il pulsante.

-Chi è?-

-Sono Jin!-

-Ah senpai!! Sali!-

Lo trovo ad attendermi sulla soglia con il suo solito sorriso, non mi da nemmeno il tempo di chiedere permesso che mi afferra per un braccio e mi tira dentro chiudendo la porta.

-Siamo soli, tranquilli e in pace: i miei sono usciti per cena con dei colleghi e poi se ne vanno al cinema! Possiamo studiare, cenare e anche guardarci un po' di televisione, non è magnifico?-

Annuisco, trattenendomi miracolosamente dal chiudere quella bocca chiacchierona con la mia.

Il cuore è tranquillo. Non mi fa male. E' chiuso al sicuro. La sicurezza che Kiyota e Maki hanno una relazione lo fa riposare nella sua scatolina.

Ma allora cosa sono questi battiti furiosi non appena la mano di Kiyota si chiude attorno alla mia per trascinarmi in sala? Respiro profondamente.

Il muro è sempre lì, stoico.

Il mio guscio mi protegge... i miei sentimenti non trapelano.

Sto bene, anzi benissimo!!

Ci sediamo al basso tavolino di vetro nella sala principale del piccolo appartamento.

Appena appoggia il sedere sul cuscino, Kiyota salta su come una molla.

-Ah, aspetta!! Ti ho preparato del tè verde.. ne bevi una tazza, vero?-

Annuisco nuovamente e comincio a tirare fuori fogli e libri dalla cartella. Algebra prima di tutto, è il punto debole del mio koi.. volevo dire kohai.

E' chiaro che volevo dire kohai, no?

Lo vedo dirigersi in cucina zoppicante, mi fa una tenerezza...

-Come va la caviglia, Kiyota?-

Kiyota sporge il naso da dietro la porta scorrevole e mi sorride.

-Bè.. mica tanto bene! Per fortuna ieri sera il capitano me l'ha fasciata subito stretta stretta... sai che male, non riuscivo nemmeno a parlare dal dolore!! Aveva un bel dire Maki 'Dai stà calmo! Dopo ti sentirai meglio!' e i soliti blablabla... -

Mh?

Eh?

NANI?

Oddio, non capisco più niente, la testa è completamente vuota.

Mi alzo per andare a dargli una mano con il vassoio.. non ammetterà mai che da solo è troppo difficile, quindi prendo l'iniziativa.

Poi mi risiedo e lo fisso, con una tazza fumante in mano.

Mi sento gli occhi selvaggiamente spalancati.

Ancora non riesco a connettere le cose che mi ha appena detto Kiyota con gli avvenimenti di ieri sera.

Ma allora...

-Ehi senpai, ma cosa c'è? Sai chi mi sembri con quell'espressione? Kahr-Su.-

Mi scuoto un attimo.

-Chi, scusa?-

Kiyota mi guarda con quei suoi occhi curiosi.

-Ma si, Kahr-Su!! Non dirmi che non hai mai sentito nominare Kazushi Hagiwara! Non leggi i manga?-

Cambio repentinamente discorso. Devo sapere.

-Allora ieri sera Maki ti ha solo.. cioè... fasciato!-

-Oh diavolo, certo che sì.. lui avrebbe voluto accompagnarmi anche al pronto soccorso, ma poi ha preferito telefonare ai miei per non farli preoccupare e alla fine mi ci hanno portato loro all'ospedale. Bè sai.. per fare i raggi e storie di quel genere!-

Kiyota mi squadra. C'è qualcosa nei suoi occhi spaventosamente sinceri che mi imbarazza, come se gli stessi mentendo.

- Cos'hai senpai.. sei strano stasera! C'è qualcosa che devi dirmi che non so?-

Mi piaci Kiyota! Vorrei urlartelo, vorrei prenderti fra le braccia e baciarti fino a farti consumare tutta l'energia che hai in corpo.. invece taccio.

Tutta la baldanza e la sicurezza di ieri sparita.. anche se l'episodio dello spogliatoio era stato un qui pro quo, mi sento male al pensiero di passare un'altra notte come questa, fra lacrime singhiozzi e dolore lancinante... tutte le mie paure si riaffacciano maliziose dalle volute della mia mente...

Finchè Kiyota mi si avvicina.

Mi prende una mano e la stringe delicatamente nella sua.

E' serio ora.

Ha quell'espressione bellissima che spesso gli ho visto durante gli allenamenti più duri..

solo che stavolta è tutta per me.

E' preoccupato per me.

I suoi lineamenti si addolciscono in un sorriso e sento che l'altra sua mano, quella libera, si poggia sulla mia guancia.

-Vorrei che mi dicessi cosa c'è che non va, Jin, ma so che tu non sei un chiacchierone. Infatti di solito sono io quello che parla a vanvera per ore. Ma sappi che per qualunque cosa.. io.. io farei di tutto per te. E non mi crederesti se ti dicessi che in questo momento vorrei darti un bacio per farti capire quanto importante sei per me. -

La stupida scatolina è in minuscoli pezzettini ora e il cuore, da vitale muscolo qual'è ha vinto la battaglia fra lui e me.

Batte velocissimo nel mio petto, lo sento pompare come un matto e il sangue mi sale al volto.

Afferro Kiyota per la nuca e lo traggo a me cercando la sua bocca con la mia.

Chiudo gli occhi per assaporare quel bacio così desiderato e i miei sensi non sono delusi...

Kiyota si apre a me come un fiore, sento le sue labbra muoversi sulle mie per trovare una via, sento che mi spinge a terra e lo lascio fare, si appoggia al mio petto e apre la bocca per accogliermi, la sua lingua si muove insieme alla mia, mi afferra i polsi e me li inchioda al pavimento scivolandomi addosso per poter avere libero accesso ad ogni parte del mio viso e del mio collo.

Non poteva essere altro che così.. oh Kiyota, non potevi essere altro che così.. energico e desideroso di assaporare tutto di me.. mi bacia le guance, il naso, le palpebre socchiuse e la fronte... scivola sensualmente verso la mascella con la punta dell'indice mentre mi tortura le labbra con le sue e poi passa al collo, mordicchiandomi, leccandomi, baciandomi...

Libero i polsi dalla sua presa e afferro il suo viso fra le mani. Ma non dico niente, non gli chiedo perchè sta succedendo tutto questo... fondamentalmente non mi interessa, l'unica cosa che conta in questo momento è lui.

Lo bacio sulle labbra, gliele lecco gentilmente e poi entro furtivo nella sua bocca, assaggiandolo, accarezzando la sua lingua con la mia.

Poi mi stacco da lui e lo guardo negli occhi.

Non serve dire nulla, anche lui sta zitto e mi guarda.

Poi lo traggo a me in un abbraccio che vale più di tante parole.

Il suo calore è l'unica cosa che abbia un significato, la sua guancia contro il mio collo è morbida, il suo respiro mi accarezza la gola.

Anche il mio cuore si è calmato.

Il guscio in frantumi.

-Ti amo, Soichiro..-

Il muro ridotto a macerie.


**OWARI**


Nobu: uffa che noia Kitsune-chan!
Kitsune (con venuzza): ma Nobuchan, cosa c'è stavolta? Non hai visto che razza di bacio ti ha dato Soichiro?
Nobu: ma io...
Kitsune: dai, dimmi cosa vuoi che ti scriva e lo faccio! Oddio questo ragazzo ha un ascendente troppo potente su di me, cosa devo fare?
Nobu: sul serio? scriverai quello che piace a me? Dunque..
Kitsune: nei limiti della decenza, grazie.
Nobu: bene, allora... Jin dovrebbe farmi almeno @ç###§ e poi io potrei #+@ç°... ah! e anche un po' di ç@#@@@§ che non fa mai male! E poi a Jin piace tanto, me l'ha confessato lui!
Kitsune (rossa fino alla radice dei capelli): oddio, non credevo che voi due foste così intraprendenti! Credevo che queste cose le facesse solo Sendoh! Comunque scordatelo, non scriverò MAI una fic del genere!
Nobu: ma Kitsune-chan.. tu sei l'unica ragazza che mi capisce! Non puoi chiudermi la porta in faccia!
Kitsune: SIGH! Ogni volta così! Ma non hai ancora capito che mi imbarazzo anche solo a scrivere 'capezzolo'... ULP!! #blush#
Nobu: *pat pat sulla spalla della povera Kit-chan* dai, sei solo alla tua seconda SD fic.. anzi, sai cosa faccio? (sparisce e torna dopo 10 minuti con un pacco di fotocopie).. ecco!!! Leggiti queste SenKosh, vedrai che poi le idee ti vengono!! Yuk yuk!!!
Kitsune: SIGH... Hentai! ... però mi piace tanto, che ci posso fare?


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