Miracle Day di
Eshty
Prima Parte
- Ti amo -
- ... Non sono un viscido gay -
La tua voce arriva così fredda alle mie orecchie, così.. indifferente. Mi stai facendo male eppure non sembra importartene affatto. Non che io credessi che tu mi avresti corrisposto, però...
- Fai schifo -
... questa tua cattiveria...
- Sei rivoltante -
... la rabbia...
- Non comparirmi mai più davanti -
... l'odio...
- capito do'aho? -
... a cosa li devo?
- S-sì ma.. perché? - gli chiedo con un filo di voce.
- Sei tu quello sbagliato, non io - è la lapidaria risposta.
Sbagliato? Il mio amore è *sbagliato*? E' vero, sono diverso, amo un ragazzo invece di una ragazza, ma...
- Sono diverso, non sbagliato! Amare non è mai... -
- Non parlare d'amore, frocio! -
Mi si gela il sangue nelle vene.
F-R-O-C-I-O.
Gli omosessuali vengono chiamati anche peggio di così, lo so, ma quella parola, detta dalla persona che amo, a cui ho confidato il mio segreto più intimo... cavoli, fa più che male.
Uccide.
Ti ho giudicato erroneamente kitsune. Ti pensavo migliore. Non pretendevo il tuo amore o il tuo affetto, ma un pochettino di comprensione sì. Sarebbe bastato un "no", un "non sono gay" o un "non provo la stessa cosa"... dovevi per forza umiliarmi così? Ti fa star bene l'avermi distrutto? Sei felice di vedermi piangere?
Almeno hai la compiacenza di andartene senza aggiungere altro o, più probabilmente, questa scena è troppo patetica e melensa per uno come te.
Non so, non mi interessa.
*Cosa* può interessarmi, ora che sono nulla?
Ti guardo mentre pedali via. Chi sei realmente Kaede? Ti ho ammirato come giocatore, invidiato come ragazzo, amato come persona... o forse ero innamorato della persona che credevo che tu fossi ma che in realtà non sei. Sei freddo, arrogante, indifferente, asociale e indisponente. Ma non credevo fossi così... vuoto dentro. Così bastardo, crudele. Chi ho amato per tre, lunghissimi anni?
Già, tre anni. Sono tre anni che ti amo. Ormai la scuola sta per finire, domani c'è la consegna del diploma, e io da vero idiota ho avuto la bella pensata di confessarti i miei sentimenti.
Vorrei darmi del do'aho, ma non lo sono più nemmeno per te.
Ora sono il "frocio", l'essere ripugnante che ha osato avvicinarsi a te, mostrandoti la sua "mostruosità".
Ho passato tre anni ad amarti, a sperare, a sognarti, a guardarti, per cosa ottenere poi? Di essere ridotto a meno di uno sputo in cinque fottutissimi minuti.
Tre anni.
Kami, la vita è uno schifo.
Domani. Domani finisce la scuola. Da domani, se siamo entrambi fortunati, non ci rivedremo più. Lo giuro su questa palla da basket, che ci ha unito in tutto questo tempo: io da domani non piangerò più per te. Io da domani riprenderò a vivere, costi quel che costi, dovessi anche trasferirmi in Australia.
Già, la vita è proprio uno schifo.
Owari prima parte
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Seconda parte
L'ultimo giorno è finito, ormai quasi tutti i miei compagni se ne sono andati. La scuola è semi deserta. Meglio così, non ho voglia di avere gente tra i piedi.
Arrivo in palestra e mi siedo in mezzo al campo, rigirandomi il diploma tra le mani. Tutto questo, inevitabilmente, mi porta a pensare a ciò che ho vissuto qui allo Shohoku.
Ovviamente la kitsune è presente nel 99% dei miei ricordi.
Durante la cerimonia ci siamo evitati, è stato meglio così. Sentivo i suoi occhi su di me... per la prima volta mi sentivo a disagio. Io, capace di fare le più grandi figure da imbecille della storia senza mai vergognarmene, sudavo freddo solo perché lui mi guardava. Sono patetico, lo so.
Ma che ci posso fare se sono innamorato? Che ci posso fare se sono gay?
Per stasera gli altri hanno organizzato una festicciola a casa del Gori, così potremo passare un po' di tempo insieme e rivedere i sempai che ora frequentano l'università. Ho saputo da Yohei che ci sarà anche Kae... Rukawa. Io che devo fare? Dopo quello che mi ha detto ieri sarebbe meglio che non mi presentassi, ma gli altri ci rimarrebbero male. Vabbé, tanto ho ancora tre orette buone per decidere, ci penserò dopo.
Per ora ho deciso di rimanere qui, sdraiato. Se chiudo gli occhi posso sentire le voci dei miei compagni, i rimproveri di Ayako, il rumore della palla che rimbalza sul
parquet, gli slogan osceni di quelle oche del Rukawa Fan Club...
Tre anni...
Non riesco a non pensarci. Vorrei, ma non posso.
Le parole che mi ha detto ieri non hanno fatto altro che ronzarmi nella testa per tutta la notte.
Sono davvero sbagliato?
Sono un "errore della natura"?
Kami, chi può rispondere alle mie domande?? Ho un disperato bisogno di risposte... di comprensione...
Sento dei passi e mi affretto ad alzarmi; non voglio che mi vedano qui, a piangermi addosso. Ma chi diavolo è che può decidere di venire qui l'ultimo giorno di scuola?!?
Neanche a dirlo, è lui. Rukawa.
- M-me ne vado... - balbetto, fissando con un interesse morboso il pavimento.
Di cosa ne pensa lui di me non ne voglio può sapere nulla. Le cose che mi ha detto ieri mi sono bastate e credo proprio che mi basteranno per il resto della mia vita.
- No, rimani -
Mi fermo e fisso il muro. Non ho il coraggio di incrociare di nuovo il suo sguardo freddo, disgustato. Cosa vuole ancora? Ciò che mi ha detto ieri non gli è bastato? Vuole infierire ancora??
- Mi spiace per ieri -
Eh???
- D-davvero? - gli chiedo con circospezione.
- Sì -
Il mio cuore sta battendo all'impazzata. Oh, non perché pensi di avere una possibilità ora, sul fatto che è etero è stato sufficientemente chiaro, ma perché almeno potrò conservare un buon ricordo di lui. Almeno ho la certezza di non aver amato per tre anni una persona che non si meritava assolutamente i miei sentimenti.
Sto sorridendo come un ebete, fissando ora il canestro, ma non so proprio cosa dire. "Fa lo stesso?" o "Non ti preoccupare, non ci sono rimasto poi tanto male?" Nah....
- Ho... Non riuscivo ad ammettere che... -
Oh, a quanto pare ha ancora qualcosa da dire.
- Cosa? - lo incito io.
- Che anche io... sono gay -
Alt. Stop. Fermate il mondo, sta girando troppo in fretta. Chiamate Amplifon, perché credo di avere dei problemi d'udito. Che ha detto???
- Cosa?! -
- Io sono gay - mi ripete e questa volta ci fissiamo negli occhi.
Lui.
E'.
Gay.
Ma... ma... ma....
- E tutte quelle cose che mi hai detto ieri?? Gli insulti?? - gli domando, "leggermente" confuso.
- Avevo... avevo paura, paura che la mia omosessualità potesse compromettere il mio futuro cestistico -
....
Rukawa che parla.
....
Rukawa che ammette di avere "paura".
....
Rukawa che mi ha chiesto scusa.
....
Ma è il giorno dei miracoli questo???
Non faccio in tempo a realizzare questo pensiero che sento le sue labbra sulle mie. Ci stiamo baciando. Mi sta baciando. Aaah, che importanza fa???
Si stacca leggermente, lasciandomi la possibilità di annegare nei suoi occhi.
- Affrontiamo questa sfida insieme, do'aho? - mi sussurra.
- Certo kitsune... -
Poi ci rituffiamo in un bacio da guinness dei primati.
Certo che l'affrontiamo insieme, Kaede. E nessuno potrà mai battere l'accoppiata Tensai/Kitsune.
La vita in fondo non fa poi così schifo.
Owari!!!
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