Mi piaci lo stesso
di Hymeko
Il
presidente non alzò gli occhi su Yugi e quegli scemi dei suoi
amici. Perché i servi li avevano portati fin nel suo
studio? Il solo sentirli lo irritava. 'Ah già' Dato che
il suo ragazzo si presentava come Yugi Muto, avevano lasciato passare
l'altro Yugi. 'Che particolare seccante, dovrei provvedere in
qualche maniera' “Che avete?” Non capiva perché,
ma ansimavano come se avessero corso. “...è
successa...una cosa” Kaiba spostò finalmente gli
occhi su di loro. E, con la violenza di un pugno, vide che Yugi non
aveva il Puzzle al collo. Si innervosì. “Dov'è
il Puzzle?” “Kaiba-kun...” “DOV'E' IL
PUZZLE!” Era così difficile da capire? Il suo
ragazzo...dov'era il suo ragazzo? Non gli interessavano le lagne di
quegli sfigati, voleva sapere dov'era il suo ragazzo! “...è
successa...una cosa” “Cosa?” ringhiò
mostrando i denti. Yugi e gli altri si guardarono, deglutendo.
Come potevano dirglielo? “...non lo sappiamo...non
esattamente...solo che...” “Che?” Kaiba
contrasse i muscoli. Se quel nanerottolo non si fosse sbrigato
a... Le finestre dietro di lui si spalancarono, e una caligine
bianca e impalpabile invase la stanza, celando il pavimento sotto una
sottile nebbia gelida. Si voltò. In piedi, sul cornicione
della finestra, c'era il suo ragazzo. La notte gli vorticava attorno,
la bruma gli accarezzava le gambe sottili. Sul volto un sorriso
placido, eppure velato di malvagità. “Yu...gi?” No,
non Yugi. Quello era il Faraone. Con un corpo suo. Kaiba fece un
passo, ma gli altri si frapposero fra loro. “Stai
lontano!” All'unisono estrassero delle croci di legno, che
tesero verso il Faraone. “Ma che state facendo!” Kaiba
afferrò Jonouchi per le spalle e lo fece volare
indietro. “Kaiba!!! Quello è un vampiro!!!” Il
presidente si bloccò, fissando il suo
ragazzo. “Cosa?!” sbottò. Il Faraone fece
vacillare piano la testa: “Ha ragione...sono un vampiro e
anche qualcosa di più” cantilenò soddisfatto,
gli occhi che non si staccavano da quelli di Kaiba. “Non
farlo entrare Kaiba!” “Sono un vampiro sono un
vampiro...” Lo era sul serio...quegli occhi, le punte dei
denti che spuntavano volutamente dalle labbra...il pallore
mortale...quell'aura omicida che emanava... ...com'era
possibile? “...e non ho bisogno di nessun invito...non ne ho
bisogno” sussurrò, entrando nella stanza. Il
presidente era già vicino alla finestra, la mano tesa verso il
suo amante. Non gli importava quello che era successo, il suo ragazzo
era lì, reale, esisteva senza il corpo di Yugi... ...il suo
sogno era realtà. Afferrò le sue dita, e lo aiutò
a scendere. “Kaiba deficiente!!!” Jonouchi alzò
di nuovo la croce che aveva in mano, mentre Anzu stappava un
barattolo di marmellata con dentro dell'acqua. “Non
mi bagnare il tappeto!” sbraitò Kaiba, mentre il
Faraone si accostava a lui. “È acqua santa!!!” “Acqua
santa? E dove l'hai presa?!” Anzu divenne rossa: “L'...l'ho
rubata in una chiesa” “Ma sei impazzita???!!!” “Non
funzionerà neanche più!!!” “Non avrebbe
funzionato lo stesso” Il Faraone scosse un indice in faccia
ai suoi amici. “Che...dici?” “Io non sono un
vampiro, sono più di un vampiro...sono oltre un
vampiro...quelle sciocchezze non mi sfiorano nemmeno” e si
staccò da Kaiba, ciondolando verso di
loro. “INDIETRO!!!” Honda alzò la croce ma
il Faraone la afferrò e la gettò via. Sulla sua mano
non rimase nemmeno un segno. “Ma che...” Jonouchi
passò lo sguardo dalla mano del ragazzo alla croce. Non era
successo nulla...la loro protezione si era rivelata inutile... “Non
ti avvicinare!!!” Anzu strillò come un'oca isterica,
e gettò l'acqua addosso al Faraone. “Ehi!” Kaiba
si accostò a lui, e per un attimo si gelò. I suoi
occhi, gli occhi del suo ragazzo, erano malvagi. All'ametista che era
sempre splenduta nelle sue iridi si mischiavano minacciose volute
nere, sottili sbuffi di Inferno che avevano resa gelida la stanza. E
anche gli altri se n'erano accorti. Quello non era più il loro
amico. “A-Altro m-me...” balbettò Yugi,
avvicinandosi a Anzu. “Meglio che ve ne andiate” sussurrò
Kaiba, abbracciando il suo ragazzo. Aveva la netta impressione che
solo lui sarebbe riuscito a calmarlo. “Ma...Kaiba-kun...” Il
ragazzo scosse la testa. Il suo ragazzo stava fremendo fra le sue
braccia, e avrebbe potuto giurare che stesse
ringhiando... “Andatevene. Non avete nulla da fare
qui!” “Kaiba sei uno scemo!!!” “Aspetta,
Jonouchi-kun!” Yugi si era parato di fronte a tutti...forse
lui aveva capito. Non staccava gli occhi dal
Faraone. “Ma...Yugi...” “Kaiba-kun, lasciamo
a te la questione” Kaiba annuì, stringendo a sé
il Faraone per assicurarsi che se ne andassero indisturbati.
Qualsiasi cosa fosse successa, doveva essere lui a
gestirla. “Kaiba...voglio strappare la gola a quella puttana” L'altro scosse la testa e gli posò un
bacio fra i capelli: “Sei gelato. Andiamo in
bagno” “Hn” “Yugi...andiamo” Nonostante l'istinto gli dicesse di allontanarsi da lui, Kaiba
lo spinse leggermente, e alla fine il Faraone cedette, seguendolo fin
nel bagno. “Entra nella vasca” Il Faraone si
spogliò, rimanendo nudo di fronte a lui, poi scivolò
nell'enorme vasca a forma di conchiglia incassata nel
pavimento. “Vieni anche tu” e gli tese la mano,
come Kaiba aveva fatto pochi minuti prima. Il presidente lo fissò.
Poi annuì, entrando ancora vestito. Era certo che un rifiuto
avrebbe portato solo a dei guai. Il Faraone iniziò a
spogliarlo, trattenendolo su di sé...in pochi minuti anche
Kaiba fu nudo, protetto solo da un fine velo d'acqua calda.
“Yugi...” sussurrò, prendendo una spugna
morbida. L'altro lo fissò soddisfatto, mentre l'acqua
cadeva sul corpo di Kaiba e scivolava lentamente fino a lui, in
decine di cascatelle limpide che emanavano un leggero vapore
bianco. “Stai con
me” “Sì” Non aveva scelta, sapeva
benissimo di non averne, Yugi, il Faraone, era
diventato...spaventoso. Peggio persino del primo Yugi che aveva
incontrato, il sadico vendicativo che gli aveva fatto a pezzi l'anima
e che aveva spedito un sacco di gente all'ospedale. No, il Faraone
che aveva davanti agli occhi incredibilmente maligno. Non c'era
altro modo per definirlo. Malvagio. E soddisfatto di esserlo. Quasi
si gustava la paura scatenata in Yugi e nei suoi amici. “Tu
sei mio” “Sì” “Per
sempre” “Sì” Il Faraone sorrise
soddisfatto. Era quello che voleva...Kaiba sempre e solo per sé.
Non lo avrebbe mai lasciato andare. “Hai capito cosa mi è
successo, vero?” Kaiba trattenne il fiato, poi annuì
leggermente: “Solo che una parte di me non riesce a
crederci” “Una parte e basta?” “Sì...all'altra
bastano i tuoi occhi e il tuo sorriso” “Eh eh eh
eh” Ma il presidente scosse il capo: “Yugi...o
meglio, Faraone...credo sia ora di raccontarmi esattamente cosa sia
accaduto” e si spostò da sopra al suo corpo,
appoggiandosi alla parete della vasca. “Come
desideri...anche se in realtà nemmeno io ho compreso tutto” Il
Faraone si sedette vicino a lui, appoggiandosi alla sua spalla. Poi
si girò, e avvicinò i loro visi. Infine lo
baciò. “Ahi!” Kaiba si allontanò di
scatto, succhiandosi un labbro: “Mi hai
morso?!” Incredibile...il suo ragazzo lo aveva morso sul
serio! “Ssshhh...” Il Faraone si avvicinò
ancora alla sua bocca, e vincendo le sue resistenze appoggiò
le labbra sulla ferita, succhiando piano il sangue che ne gocciolava
fuori. “Y..ug...” L'altro posò un bacio
sulla ferita, e si scostò. Kaiba toccò il lembo di
labbro...era intatto. “Ma...” “Il mio bacio
d'argento, in grado di far sparire i segni di quando mordo
qualcuno” Qualcosa si ruppe in Kaiba...forse la speranza che
il suo ragazzo lo stesse prendendo in giro, o che fossero prigionieri
in qualche maledizione scatenata dal solito nemico
pazzoide... ...invece no. Quella era la realtà. “Cos'è
successo...?” Il suo ragazzo era partito per andare in
campeggio coi suoi amici...e tornava vampiro? “Non lo
so...non lo so...” gli sussurrò il Faraone in un
orecchio, leccandogli una guancia. “Yugi...” Kaiba
lo scostò...doveva riuscire a farsi dire tutto, anche a costo
di affrontare quegli occhi spietati. “Uff...siamo finiti nel
covo di qualche stregone pazzo, contento?” “No.
Continua” L'altro giocò coi suoi capezzoli,
strappandogli un gemito: “Che noia. Comunque, eravamo in una
grotta con quel tizio. Aveva riportato in vita un vampiro...nel mezzo
di un rituale il vampiro lo ha ucciso e si è avventato contro
di noi...Anzu è caduta, Yugi si è buttato per salvarla
e il vampiro l'ha morso. Io ho fatto lo scambio di anime per non far
dannare la sua, e intanto ho cercato di attivare il Puzzle per
scacciarlo...Bakura ha usato il Millenium Ring per stenderlo...poi è
arrivato Shadi col suo Oggetto Millenario...insomma, c'è stata
un po' di confusione. Alla fine il vampiro è andato a fuoco, e
io ero fuori dal Puzzle, con un corpo mio” “E
vampiro...” Il Faraone alzò le spalle: “È
importante per te?” Kaiba si succhiò il
labbro: “Dipende...cos'hai intenzione di fare?” Si
fissarono, due paia di occhi profondi uniti in un solo sguardo, poi
il Faraone lo baciò sulle labbra: “Hai paura di
me?” “No. Ma non voglio che tu diventi un
assassino” “Non ho bisogno di uccidere per mangiare.
Né di quest'acqua per scaldarmi” “Yugi...” Il
ragazzo gli leccò lentamente il collo: “Dammi il tuo
calore” sussurrò prima di affondargli i denti
nell'arteria. “A...haahhhh” Kaiba gemette mentre il
suo corpo si irrigidiva. I suoi denti...affondati nel collo... “Ssshhh...” Le carezze del
Faraone, l'acqua calda, e un improvviso senso di dolce torpore lo
fecero rilassare, come se qualcosa stesse contrastando la paura e
l'agitazione provocate dal morso. “Yu...g...i” La
mano minuta del suo amante iniziò ad accarezzargli lentamente
il viso, e Kaiba chiuse gli occhi. Andava bene anche
così...Yugi...avrebbe potuto prendere...la sua vit... Poi
dei baci leggeri ma gelidi lo fecero tornare in sé. Riaprì
gli occhi. Il suo ragazzo era lì, accoccolato vicino a lui,
coperto solo dall'acqua calda. Aveva un bel rossore sulle guance, e
sembrava incredibilmente felice. “Tutto a posto?” gli
chiese il Faraone, continuando ad accarezzargli il
viso. “C-Cosa...” “Ti ho morso” Avrebbe
dovuto urlare, ma Kaiba non si sentiva né spaventato né
infuriato. Era ancora perfettamente calmo, rilassato, a suo agio
nonostante tutto. “I-Io...tu” “Non ti
preoccupare, è tutto a posto” “Sei davvero un
vampiro” constatò. “Anche un vampiro...ora
ci credi sul serio, no?” Kaiba annuì, anche se
avrebbe preferito non saperlo. Si accarezzò il collo, in cerca
dei buchi, ma la sua pelle era perfetta. “Non ci sono segni,
te l'ho detto. Il mio bacio d'argento cancella le ferite” “Sono
un vampiro anch'io?” Non sapeva se ne sarebbe stato felice o
meno... “Eh eh eh...no, non lo sei. Dovrei averti quasi
ucciso e poi fatto bere il mio sangue...o dovresti fare tu un patto
col diavolo...o essere finito in mezzo a una collisione fra entrambe
le cose, come è capitato a me” “Ma
allora...” Il Faraone avvicinò le loro bocche e lo
baciò, lieto che Kaiba non si fosse scostato: “Ho
bisogno del tuo calore per poter scaldare me stesso” “Per
esistere...hai bisogno del mio sangue?” L'altro scrollò
il capo: “Andiamone a parlare a letto, staremo più
comodi” Si alzarono e si avvolsero negli accappatoi,
iniziarono ad asciugarsi i capelli, poi camminarono scalzi sul
pavimento riscaldato fino al letto di Kaiba. Il Faraone si appoggiò
alla testiera del letto, e lo accolse fra le sue braccia, iniziando
piano ad accarezzargli i capelli. “Pensavo che avrei avuto
dei giramenti di testa” mormorò Kaiba, allungando una
mano e prendendo dei cioccolatini. Aveva fame... “No...non
ne ho bevuto così tanto. Ah, quello con le mandorle è
mio” Kaiba lo guardò storto: “Puoi mangiare
cioccolato?” Yugi lo baciò sulla fronte: “Lo
mangio e me ne nutro. Come di carne, pesce, riso, frutta, dolci,
sangue...mangio ciò che mi piace, e ogni cosa mi
sostenta” “Non dovresti succhiare solo
sangue?” mormorò Kaiba al limite fra il deluso e il
divertito. “Non sono un vampiro, te l'ho detto. Sono
qualcosa che va oltre i vampiri, gli esseri umani o i non-morti.
Mangio normalmente, anche se devo dire che il tuo sangue è
delizioso” “Hai detto...non morti?” Il
Faraone ridacchiò: “Lo ero già prima, in
fondo. Uno spirito intrappolato in una piramide d'oro...in che altro
modo definirmi?” “La tua esistenza precedente era
molto più tragica e poetica” replicò Kaiba,
prendendogli una mano e baciandola. “E ora com'è?” Si
fissarono, poi il presidente scosse il capo: “Non lo
so...non l'ho ancora compreso” “Io sì...e mi
piace da morire” “Ti piace ciò che sei
ora?” Kaiba inarcò un sopracciglio. Stava forse
scherzando? “Sì...perché io oggi esisto,
Kaiba! È dai tempi dell'antico Egitto che io non esistevo
veramente! Ho vissuto una quindicina d'anni e poi la mia anima è
stata chiusa nel Puzzle! Maledizione io oggi esisto! Devi capirlo,
Kaiba!” All'improvviso ansimava, e stringeva i denti, i
muscoli contratti. Infervorato mentre parlava, sembrava vibrare.
Esigeva che lui comprendesse le sue ragioni, quasi che ne dipendesse
davvero la sua presenza reale. Il presidente si tirò su su
un gomito, il viso all'altezza di quello del compagno: “Lo
so che esisti. E qualsiasi entità tu sia diventato, i miei
sentimenti non cambiano. Tu mi piaci lo stesso” e lo baciò
dolcemente. “Anche se non sono esattamente umano?” Kaiba
lo baciò ancora: “L'hai detto tu, nemmeno prima lo
eri. Ora esisti...posso stare davvero con te. Non devo più
pregare per la benevolenza altrui...tu sei mio, lo sei adesso e lo
sarai sempre” “Era quello che volevo sentirti dire.
Non ci divideremo mai, Kaiba. Non ti permetterò di
lasciarmi” “Io non voglio lasciarti” L'altro
scosse il capo: “No, ma invecchierai e morirai. E io resterò
di nuovo solo. Sono immortale e comunque la mia anima è
dannata...non posso seguirti, ovunque tu vada. Quindi tu verrai con
me” “Yugi...” Iniziava a essere spaventato.
Il suo ragazzo stava parlando di immortalità...e per lui non
sembrava esserci scelta, se non quella di accettare... “Non
ti lascerò andare, Kaiba! Tu rimarrai con me! Rimarrai
giovane, bello, e soprattutto con ME!” Kaiba deglutì.
Gli occhi viola erano velati di lacrime...forse rabbia, forse
disperazione. Chiuse i suoi. Yugi voleva stare con lui in eterno.
Certo, stare assieme per sempre era la tipica frase di due
adolescenti innamorati, però quante volte quel desiderio si
avverava davvero? Quante coppie si erano disgregate dopo pochi anni,
se non meno? “Non pensarci...non hai scelta, Kaiba” Ma
la sua voce non era totalmente minacciosa. Quelle che sentiva erano
disperazione e tristezza, e forse paura...la paura di essere di nuovo
lasciato solo. “Non mi puoi lasciare, non lasciarmi. Non ti
permetterò di farlo” Decise. “Hai ragione,
non ho bisogno di pensarci” Forse tutto quello aveva reso
Yugi un po' suscettibile sulle possibili fini delle relazioni, ma a
lui importava relativamente poco. Certo, avrebbe dovuto rassicurarlo
molto, e stare attento a come si comportava, ma in fondo amava
davvero Yugi. “Non ti lascerò solo” Avrebbe
davvero vissuto in eterno accanto a lui? 'Lo potrò sapere
solo in futuro' pensò, mentre stringeva a sé il suo
ragazzo, con un po' di paura.
Fine
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