Avvertenza: i personaggi descritti in questa fanfiction non sono di mia invenzione, bensì di Rieko Yoshihara (tutti i diritti riservati).
Io non ci guadagno niente a scrivere testi di questo genere.
Si raccomanda la lettura ad un pubblico esclusivamente ADULTO.


METTI UN POMERIGGIO...

by Kamuichan

 

Era un pomeriggio come tutti gli altri, o almeno doveva esserlo, fino a che non salì in ascensero con me anche Raoul.

All'inizio sembrò non accorgersi nemmeno che ero presente, ma, appena passammo il cinquantadueesimo piano cominciò a farmi delle domande.

Niente di incredibile, solo le solite domande sul tempo, [Ammettilo, Riki! Dillo a tutto il mondo: RAOUL E' SEMPRE STATO UN TIPO BANALISSIMO! Io mi domando come abbia potuto arrivae così in alto nel suo lavoro! NdA.], sul fatto che rientrassi così presto dalla mia passeggiatina quotidiana, (chiamiamola "ora d'aria"!), e mi chiese anche: "Hai mai visitato tutto il palazzo di Apatia?"

Stavo per chiedergli se era deficiente o lo faceva solamente.

Io di tutta Apatia non ho visto nient'altro che l'appartamento di Iason Mink!

Ricordo una luce strana nei suoi occhi, quando mi chiese se voleva che lo accompagnassi per il "giro turistico" del palazzo.

Avrei dovuto capirlo che c'era qualcosa che puzzava sotto quella domanda, in fondo io sono stato un ostacolo all'amicizia tra lui e Iason, avevo portato il leader di Tanagura al disonore, avevamo avuto diversi scontri anche frontali, [Mazza, Riki, se ne hai fatte di cose! NdA.], quindi perchè in quel momento era diventato così stranamente gentile?

Lo capii quando fermò l'ascensore al piano del suo appartamento.

Mi vide riluttante all'idea di uscire da lì, e con fare sornione mi si avvicinò e mi mise una mano sulla schiena, spingendomi con fare deciso verso la porta dell'appartamento.

Quando entrai la prima cosa che mi colpì fu la strana luminosità che c'era nella casa, in quella di Iasonla luce era molto più fioca, e creava un'atmosfera più molto più calda.

"Pensavo volessi farmi vedere Apatia, non il tuo assurdo appartamento!!" gli dissi con fare laquanto insolente, come ero solito usare nei suoi confronti.

Sembrò non fare caso a quello che gli dissi, anzi era quassi impaziente di mostrarmi un'altra stanza della casa: la camera da letto!

Quando la porta si aprì era tuto immerso nell'oscurità più totale, poi accese la luce e allora capii tutto!

Disteso sull'immenso letto, semi avvolto dalle lenzuola candide c'era Attis, l'animaletto di Raoul.

La luce accesa lo svegliò dal suo sonno e, per alcuni minuti, dovette osservarci con gli occhi quasi chiusi per non rimanere completamente accecato.

Fu qundo si alzò a sedere che mi resi conto che era totalmente nudo, la sua pelle era pallida, in confronto alla mia sembrava esangue, i suoi capelli, appena scompigliati, erano di un castano molto chiaro e molto ondulati.

Fu proprio mentre stavo osservandoil corpo di quel ragazzo che abbassai la guardia e permisi al blondy di agire liberamente. Sentì la sua presenza alle mie spalle, come un condor quando cala sulla sua preda.

In poche secondi le mie braccia erano totalmente immobilizzate dalle sue mani, ad un suo sorriso vidi Attis alzarsi dal letto e venirci incontro; io cercavo in tutti i modi di liberarmi da quella presa infernale, ma tutti i miei sforzi erano resi vani dalla forza artificiale di Raoul.

Quando, infine, Attis mi fu di fronte cominciò molto lentamente a sfilarmi la giacca di dosso.

Frattanto che la giacca toccava terra, l'animaletto prese a sollevarmi la conottiera, facendola fuori uscire dai pantaloni e, man mano che il petto veniva scoperto, Attis lasciava che la sua lingua disegnasse tracciati impossibili sulla mia pelle.

Io cercavo con tutto me stesso di resistere, ma si sà, quando sei un animaletto qualsiasi giochino erotico ti stiano praticando, non puoi assolutamente reagire. [Non solo quando sei un animaletto, mio caro Riki! Fidati lo so per esperienza! NdA.]

Quando fui spogliato anche della conottiera, il ragazzo prese a baciarmi dolcemente sul collo, mentre potevo sentire l'estasi di Raoul crescere sempre di più.

Dal collo scese verso il petto, e quindi ai capezzoli, con cui cominciò a giocare prima con la lingua e poi mordendoli.

Stavo letteralmente impazzendo, avevo capito che Raoul voleva che Attis ed io avessimo un amplesso di fronte a lui e, mentre tutto questo accadeva, non riuscivo a smettere di pensare a Iason, e se fosse entrato in casa del blondy mentre ero ancora lì, cosa sarebbe successo?

Ad un tratto l'animaletto si fermò, allora Raoul mi afferrò appena sotto i polsi per permettere alla canottiera di essere sfilata completamente.

Quando anch'essa fu buttata in un angolo della stanza, io ero ancora tra le grinfie di Raoul, mentre Attis ricominciò a baciarmi il petto scendendo sempre più giù.

Sentivo lesue mani armeggiare con il bottone dei pantaloni e poi con la cerniera; quando riuscì finalmente ad aprirli, intuì che era la fine, una volta spogliatomi anche di quelli non avevo più nessuna protezione contro il blondy ed il suo animaletto voglioso.

Glieli lasciai sfilare senza opporre resistenza e Raoul, credendo che mi fossi arreso, allentò appena la presa, io ne approfittai per cercare una via di fuga.

Diedi uno strattone con le braccia, sperando di riuscire a sgusciare via dalle sue mani, e mi riuscì.

Purtroppo, mentre stavo raggiungendo la porta della stanza, Raoul mi afferrò per i capelli e, con una forza immane, mi buttò sul letto dove mi stava aspettando Attis.

Era davvero arrivata la fine!

Non ebbi neanche il tempo di rendermi conto a che altezza del letto ero puiovuto, se avevo tempo per elaborare un'altra fuga, niente di tutto questo!

Attis mi fu addosso in un batter d'occhio, le sue mani alle mie braccia, la sua bocca sulla mia, il suo petto che premeva contro il mio respiro, la sua gamba sinistra come un invasore si era infiltrata fra le mie cosce, non avevo più possibilità di movimento!

Fu in quel momento che, con la coda dell'occhio, vidi l'ombra di Raoul dirigersi verso la testata del letto con qualcosa di strano in mano. Mentre l'animaletto, sempre più eccitato, continuava ad esplorare la mia bocca, il blondy afferrò i miei polsi e li bloccò al letto con delle solide catene.

Adesso ero davvero in trappola!

Ormai vie di fuga non ce n'erani più, se fino a quel momento avevo opposto resistenza anche al più piccolo bacio di Attis, ora non mi rimaneva che accettare passivamente ciò che Raoul aveva escogitato per vendicarsi di un animaletto impuro.

Improvvisamete Attis ruppe il bacio "esplorativo" e cominciò a baciarmi il ventre scendendo sempre più giù, io nel frattempo cercavo di non emettere alcuna sorta di gemito che potesse dare l'idea che stessi godendo anch'io. Intanto sentii da una parte un rumore di poltronae di qualcuno che vi si sedeva sopra ed intuii che raoulsi era accomodato per godersi meglio lo spettacolino privato.

Nel frattempo il mio giovane "boia" aveva già cominciato a prendermi il membro fra le sue labbra e succhiare, come se fosse stato il più appetitoso dei cibi esotici, fu in quell'istante che fui colto dalla disperazionee dai miei occhi cominciarono a sgorgare calde lacrime. Intanto Attis si era accorto che ero sul punto di venire e si era improvvisamente fermato, guardando il suo padrone con una domanda negli occhi: "Cosa faccio quando mi viene in bocca?". Per tutta risposta il blondy disse: "Non ingoiare niente, è pur sempre un impuro del ghetto, non si sa mai!". Ed allora Attis ebbe l'idea più geniale di tutta la sua vita: "Se non posso ingoiare vorrà dire che lo dividerò con lui!".

E quando finalmente gli venni in bocca, il ragazzo si alzò e mi diede un bacio in bocca "regalandomi" così il mio stesso seme. [Beh, non tutti possono dire di averlo provato! Fossi in te mi considererei fortunato. IH! IH! IH! NdA.] Intanto potei sentire Raoul alzarsi dalla sua comoda poltrona e dirigersi verso di noi, ma per il momento non fece ancora nulla.

Attis, invece, aveva cominciato a giocherellare con i miei testicoli, li succhiava, li leccava e poi di nuovo li aveva in bocca; fu allora che il blondy si diede da fare.

Io avevo la faccia girata verso il braccio sinistro, gli occhi così serrati da dolermi, le labbra appena appena schiuse. Sentii la sua mano, coperta dal guanto, posarsi sul mio viso e costringermi a voltarmi dalla parte opposta con uno strattone, chiamandomi per nome mi costrinse ad aprire gli occhi, poi mi disse: "Adesso devi succhiarmi il dito.".

Io mi opposi, poteva farmi qualsiasi cosa, ma umiliarmi così no!

Mise il dito medio destro sulle mie labbra, spingendo per costringermi ad aprire la bocca; io continuavo ostinatamente ad oppormi, fino a che, spazientito, Raoul non mi diede uno schiaffo col dorso della mano, in quell'istante commisi l'errore di lasciare che i miei muscoli facciali cedessero e, mentre voltava nuovamente il muio viso verso il suo, si preoccupò di infilare subito il dito fra i miei denti in modo da non poter più chiudere la bocca.

Fui costretto a fare tutto quello che desiderava, succhiargli le dita, lasciarmi penetrare dal suo animaletto senza più un briciolo di dignità, ma sembrava che tutto questo stesse cominciando a stancarlo e, mentre Attis si accaniva per la seconda volta sul mio membro, Raoul lo osservò con molta attenzione.

Percepì perfettamente l'attimo in cui stavo per godere un'ennesima volta e, mettendo una mano sulla sua spalla, invitò l'animaletto a lasciargli il posto. Questa volta venni in bocca al blondy e, invece di allontanarsi da me disgustato, si divertì a succhiare il mio seme come l'unica sostanza in grado di tenerlo in vita.

Quando fu finalmente sazio, mi liberò i polsi e, gettandomi gli abiti addosso, disse con fermo disprezzo:"Alzati e vattene! Hai già insudiciato questo letto anche troppo a lungo con la tua presenza!".

Io non pensai a niente se non a rivestirmi alla bene e meglio e a fuggire da quell'apartamento infernale, dal suo proprietario e dal suo animaletto, dai sensi di colpa, che mi impedivano non solo di respirare, ma anche di salire le scale che mi avrebero condotto alla casa di Iason.

Quando entrai in casa un senso di sollievo mi prese nello scoprire che il mio padrone non era ancora tornato da lavorare; finii fi rivestirmi e mi diressi verso la terrazza, avevo bisogno di una boccata d'aria fresca per schiarirmi le idee, Iason non sarebbe mai venuto a conoscenza di cosa era successo quel maledetto pomeriggio.

Pochi secondi dopo che mi sedetti in terrazza lui rientrò, Iason venne a cercarmi direttamente lì e, vedendomi letteralmente sfinito in viso, mi chiese:"Riki, sei sicuro di stare bene?".

Io mi alza da dove ero seduto e, facendo unpaio di passi verso di lui, caddi svenuto fra le sue braccia. Ricordo di essermi svegliato poco più tardi nel suo letto, ero totalmente nudo, e, accanto a me, avevo Iason, che delicatamente mi scostava i capelli dalla fronte, con una luce preoccupata negli occhi.

Ricordo anche di averlo allontanato da me con incredibile forza, e di essermi diretto verso il bagno per farmi una doccia, ma l'unica cosa che mi riuscì di fare fu accucciarmi sotto l'acqua corrente e mettermi a piangere.

Poco dopo sentii di nuovo la mano di Iason sui miei capelli fradici e, senza rendermene conto, mi ritrovai fra le sue braccia, in una stretta che voleva assolutamente proteggermi da qualunque cosa mi fosse successa.

Quella sera a letto non gli rivolsi quasi la parola, non perchè fossi in collera con lui, ma per i sensi di colpa. E quando lo sentii accarezzarmi desideroso di sesso, io innoridito mi voltai dalla parte opposta. Fu allora che udii nella sua voce un tono di arresa:"Va bene, Riki. Se sta sera non vuoi, possiamo anche lasciar perdere." e, allora capii quanto profondo fosse il suo amore per me.

Quanti altri blondy avrebbero fatto una cosa del genere al suo posto?


Eccomi qua! Ebbene sono io l'autore, o meglio, il trascrittore, di questo brano. Proprio così, io ho solo trascritto ciò che Riki mi dettava. Diciamo che sono il suo biografo!
Comunque, Riki, fossi in te non mi considererei così sfigato ad essere con Iason, almeno lui ti ama. Io sto con Fuuma solo perchè se guardo qualcun'altro mi apre in due come una mela!
E se pensate che questo sia all'acqua di rose, leggetevi i testi di "X 1999" e "Borgman". Se invece volete qualcosa di più romantico lo "chef" vi consiglia "Bronze"!


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