DISCLAIMER: I personaggi sono di K.Minekura
Mentre stai dormendo - B di Nefertari
(******* Qualche mese dopo…*********)
E’ la mia stessa forza che mi ammala. (H.Hesse) *
Fa male.
Ogni osso, ogni muscolo, ogni vena … il sangue pulsa violentemente… tutto il corpo mi fa male…un male tremendo. Stringo forte i denti e mi aggrappo alle lenzuola… stringendole convulsamente … aspettando un po’ di sollievo… provando inutilmente a ignorare questi dannati spasmi.
Ho sete.
La gola brucia, come se avessi vomitato dell’acido amaro…. E sembra quasi che qualcuno stia martoriando il mio cervello, ficcandoci dentro le dita, scambiandolo per pongo. Passerà… Passerà… Passerà… Passerà anche stavolta…
Sanzo…
Non griderò il suo nome. Trattengo il respiro per non svegliarlo… masticando a stento il dolore… anche se so che mi terrebbe la mano e mi aiuterebbe a trovare un po’ di coraggio… come al solito… Certo, mi abbraccerebbe forte , ma… Non voglio che mi veda stare male di nuovo.
Non voglio apparire debole… non davanti a lui…
Saranno passati almeno cinque o sei mesi da quando mi sono sentito così la prima volta. A me sembra tanto tempo, ormai. E’ come una lunga indigestione senza fine. Lo so bene… Lo so che l’incubo non mi abbandonerà così presto. Lo so che c’è qualcosa che non va in me.
Sto male… Sanzo… Sto male…
A volte trascorrono anche due settimane, tra una crisi e l’altra… A volte passano solo poche ore. E mi sento esplodere, come quando tolgo il diadema… con la sola differenza che il diadema è intatto, circonda la mia testa. Sto per soccombere, lo sento… lo capisco : perderò la mia umanità. Ho sempre pensato … -sperato-… di essere diverso dagli altri demoni… e invece sono come loro… un essere dal sangue impuro che non è in grado di opporsi alla follia che sta infettando queste terre.
Non voglio che succeda…non voglio… Sanzo… non voglio…
Sollievo. Il dolore va affievolendosi… serpeggia fuori dagli organi, lasciandomi molle e tremante… Emetto un sospiro profondo … liberatorio e stanco… Finalmente riesco a riempire i polmoni senza avvertire fitte pungenti in tutto il torace. La stanza è buia e spoglia, ma ora pare più bella e confortevole di prima, ai miei occhi. Rilasso i muscoli del viso…delle braccia… Sono tutto indolenzito.
È passata.
Sanzo dorme ancora… Meno male. Mi è andata bene, stavolta: di solito ha il sonno tanto leggero… Non voglio che mi veda in questo stato… è tremendamente umiliante. Non mi piace gemere e contorcermi senza dignità sotto gli occhi della persona che amo… Perché lui detesta la debolezza. Devo essere forte… per lui… e per me stesso…
Eppure… ho bisogno di Sanzo per diventare forte.
Con fatica allungo una mano, leggera e scossa dal tremito, verso di lui… Sfioro il suo braccio … e la pelle chiara della mano… …per sentire che è vero… …per essere sicuro che la mia vita con lui non sia solo il bel sogno di una persona triste o l’illusione di un pazzo isolato dal resto del mondo.
Qualche volta, tra il sonno e la veglia, poco prima di aprire gli occhi, ho paura di ritrovarmi di nuovo nella grotta… ancora solo… e di scoprire che Sanzo e gli altri non sono mai esistiti se non nella mia fantasia.
Mi sollevo dal materasso, tendendomi verso di lui… Accarezzo pianissimo i suoi capelli biondi… la mia splendida luce… Vorrei accucciarmi al suo fianco e dormire … senza più paura…
E’ tanto bello da farmi scendere una lacrima.
Ho bisogno d’aria.
* Finora ignoravo cosa fosse il terrore: ormai lo so. E' come se una mano di ghiaccio si posasse sul cuore. E' come se il cuore palpitasse, fino a schiantarsi, in un vuoto abisso. (Wilde) *
La notte è fresca… ma la pelle scotta ancora. E’ bello il lago illuminato dalla luna… colate di luce che scintillano sull’acqua. E’ proprio bellissimo…e mi fa sentire un pochino meglio. E queste mele che ho trovato in cucina sono davvero invitanti… così rosse e lucide. Potrebbe essere una perfetta notte qualunque.
Ma non lo è.
Forse dovrei andarmene… Abbandonare il viaggio a Ovest… e i miei amici. Sì, potrei fare così… Ma se me ne andassi lontano e un giorno perdessi la mia umanità, rischierei di fare del male alle persone. Mentre se resterò con Sanzo, se mai dovessi impazzire del tutto, ci penserà lui ad eliminarmi. So che non si tirerebbe indietro, ha sempre fatto ciò che doveva…. ciò che era giusto. Ho fiducia in lui. Lo amo.
…lo amo… ma anche questo sta cambiando…si sta incrinando…
Vorrei tenerlo legato a me per sempre… però, allo stesso tempo, vorrei anche spingerlo lontano.
Spesso, quando mi accarezza, quando mi tocca … nel profondo del mio stomaco percepisco un fastidioso tarlo… e, unito al piacere , mi invade il disgusto per ciò che ci unisce.
Adoro le sue mani che scivolano sulla mia pelle, soffermandosi dove le sensazioni si impennano… ma allo stesso tempo quel tipo di contatto mi dà una certa nausea.
Essere posseduto è meraviglioso… e magico… la certezza di appartenergli completamente … ma al contempo non voglio abbandonarmi alla passione, non voglio essere sopraffatto da qualcuno.
Attrazione e repulsione… ribolliscono nel mio sangue senza mescersi mai, come olio e acqua.
Parole degne di un pazzo. E’ complicato descrivere quello che sento; sono solo una scimmia ignorante.
Amore e … odio.
Odio .
Com’è possibile che io riesca ad associare una parola tanto dura e orribile a Sanzo? Eppure , in un piccolo angolo dell’anima, lo odio… e vorrei ucciderlo. Sì, vorrei graffiarlo, morderlo a sangue, straziarlo … le stesse pulsioni di un predatore. Un istinto denso e affilato… che offusca la vista, la ragione e l’amore totale che provo per lui.
Come posso odiare sanzo e amarlo così tanto?
Ci ho pensato molto… e temo di aver intuito cosa sta accadendo nella mia testa.
E’ il mio Io malvagio ad odiarlo. La cosa che dorme dentro di me lo detesta. Io lo amo… lui lo odia…
E sta tentando di emergere. Un giorno potrebbe vincere… annientarmi… e ammazzare le persone che mi vogliono bene…
Inizio ad avere freddo…
Le mele mature… sono così dolci e succose…
* Io odio e amo. Non chiedermi il perché. Non saprei dirtelo. Sento che avviene, ed è la mia tortura. (Catullo) *
“Hai saccheggiato la cucina?”
Sanzo. In piedi sulla porta… luminoso… Merda. Forse sono stato io a chiedergli di raggiungermi… nel silenzio… Devo averlo chiamato senza rendermene conto, nella mia testa.
Sono davvero fastidioso…
Gli dedico solo un breve sguardo, per non rivelargli occhi arrossati e stanchi. “Volevo fare uno spuntino...e avevo caldo.” rispondo, ostentando una serenità che non mi appartiene quasi più… e che rimpiango. Sorrido limpidamente mentre gli lancio una mela.
Non mi piace mentire a Sanzo. E non sono neppure bravo a raccontare bugie: anche quando ero piccolo, mi smascherava sempre.
Stupida scimmia che non sono altro.
Preferirei rimanere da solo per calmarmi un po’, per sfoltire il casino che ho in testa… E invece lo sento avvicinarsi a passo spedito.
Ma cosa…?
Afferrandomi per un polso, mi trascina verso di sé… Mi ritrovo avvolto da braccia forti … solide, sicure… che mi stringono senza esitazione. Un gesto inaspettato, così rapido da confondermi.
Costernato, sussurro :“Non volevo svegliarti. Scusami.”
La mia voce suona lamentosa… il lamento di un animale sperduto e disorientato…
Non ottengo risposte… solo un bacio caldo e lento, tra i capelli. Dolce…piacevole… bello… Mi arrendo al tenero assalto, cingendo il più possibile il suo corpo tiepido, confortevole…
E questo abbraccio in parte mi solleva… in parte mi fa sentire a disagio.
“Che altro, scimmia? ”
Una domanda stranamente invadente. In realtà sappiamo entrambi quello che mi sta accadendo, non c’è bisogno di spiegazioni. Io ho capito. Lui ha capito. Ma entrambi evitiamo di parlarne.
Meglio così…
Strofino la guancia contro la sua…
“Tante volte mi è stato detto …che i miei occhi sono un presagio di sventura. Io non ci ho mai creduto davvero, ma ora comincio a pensare che-”
“I tuoi occhi sono unici. E sono belli. Nient’altro.” conclude lui, impedendomi ogni replica. “E’ la sola scemenza che ti tiene sveglio?”
Mi viene da sorridere…
Nonostante il tono tipicamente brusco, avverto la preoccupazione nella sua voce… così vagamente tenera… Una dolcezza invisibile agli occhi degli altri; una dolcezza che io vedo chiaramente.
Un’improvvisa emozione gorgoglia dal mio stomaco fino alla gola… e si concentra sotto le palpebre, pronta a straripare.
D’un tratto il petto va dannatamente stretto al cuore…
Quasi con disperazione, esprimo l’unica cosa che mi echeggia nella testa in questo istante :
“Ti voglio bene… ti voglio bene, Sanzo… ti voglio bene…”
Parole inarrestabili e travolgenti come cavalli al galoppo … Così sentite e radicate da farmi male. Sto singhiozzando come un mocciosetto. E sanzo mi stringe più forte.
Sopraffatto dall’intensità dell’emozione, inizio a baciarlo forte… …premendo le labbra sul collo profumato …poi sulla guancia, mentre cerco ansioso la bocca, la lingua… …per averlo ancora più vicino… per non perderlo… per non odiarlo…
E lui mi restituisce altrettanta passione… un calore che mi inebria, che mi fa girare la testa. Una luce tanto forte da rendere ciechi.
Voglio fare l’amore. Voglio fare ancora l’amore con lui, stanotte…
Mi fermo un momento, per calmare il respiro, nascondendo il viso... per riprendere il timone dei miei sentimenti. E Sanzo continua a coccolarmi, carezzandomi con dita fresche e gentili.
Mi sta viziando… non è da lui, ma è davvero gradevole.
Sento il suo fiato caldo vicino all’orecchio destro… Il respiro assume il profilo di una parola… di una frase…
Fremo nel sentirlo sussurrare.
Mi dice che per lui sono Tutto …
…bisbigliando… come se si trattasse di un prezioso segreto … una confidenza troppo intima per essere catturata dalla brezza notturna.
E la paura si scioglie come burro nel The .
Il mostro sta dormendo profondamente, adesso…
“Torniamo a dormire!” mi ordina risoluto, incamminandosi verso la nostra stanza.
Annuisco contento. Qualunque cosa accada, lui mi sarà accanto.
Aspetterò di morire… aspetterò di vivere… …aspetterò con Sanzo.
* Quando morrò
voglio le tue mani sui miei occhi:
--end --
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