Nota1: Questa fic è dedicata alla mia cara cugy Aru per il suo compleanno!! Auguriiiii!!!^****^ Sono certa che ti piacerà….non perché l’ho scritta io o perché sia particolarmente bella…ma solo per il fatto che è di KOF!!! E’ bello avere qualcun altro che capisce a fondo ed apprezza questo manga/gioco! ç******ç Ti avrei regalato Iori se solo appartenesse a me e non tentasse di incenerirmi appena mi vede svoltare l’angolo….credo ce l’abbia ancora con me per le altre ficci che ho scritto!-__-;;;; Nota2: come sopra accennato i personaggi di questa fic non appartengono a me ma alla SNK e ad Andy Seto…..peccato!ç_____ç A parte Ace ovviamente che è di mia invenzione!^_^
Memory parte II di Miyuki
“Chi è questo…Iori Yagami? Ma soprattutto, chi siete voi?”
Kyo fissò con espressione profondamente sorpresa Iori, quasi gli fosse spuntata in quel momento una seconda testa o peggio…non capiva cosa stava succedendo o meglio lo capiva ma non ci voleva credere. Iori aveva perso la memoria…non era possibile. Al contrario del ragazzo, il dottor Nomashi sembrò pronto anche a quell’evenienza e non si lasciò prendere in contropiede. Continuò a sorridere in modo rassicurante e cordiale come sempre avvicinandosi un po’ di più al letto. “Iori Yagami è il suo nome…io sono il dottor Nomashi e lei in questo momento si trova in ospedale…” “Ospedale?” chiese fissandolo perplesso. “Si, ha avuto un brutto incidente ed è stato ricoverato qui assieme al suo amico…” disse indicando con una mano Kyo che li fissava ancora sconvolto. Il rossino rimase in silenzio qualche istante a studiarli, come se stesse assimilando le poche informazioni che gli erano state date e stesse giungendo ad una conclusione. “Capisco… - si limitò a dire – Quindi presumo che la mia perdita della memoria sia dovuta a…l’incidente, giusto?” “Ritengo di si” “Ed è permanente?” “Non penso…ma prima di dirlo con certezza dovrei farle alcuni controlli.” Kyo fino a quel momento non aveva detto una sola parola, si era limitato ad ascoltare la conversazione tra Iori ed il medico, sorprendendosi per l’ennesima volta per come il rossino riuscisse a sembrare calmo e controllato anche in quel momento. Se fosse stato al posto suo…confuso e senza alcun ricordo su chi era…si sarebbe fatto prendere dal panico all’istante. Invece per lui sembrava non essere successo nulla…a quanto sembrava caratterialmente non era cambiato di una virgola anche se aveva perso la memoria. Ad un certo punto si riscosse sentendosi chiamare. “Kyo…” Il moretto fissò il dottor Nomashi. “Potresti per favore lasciarci soli? Vorrei visitarlo subito se non ti dispiace.” “Certo, capisco benissimo…vado a trovare il dottor Terazuma per fargli sapere che Iori si è svegliato…passerò più tardi quando avrete finito.” “Perfetto” sorrise l’uomo con fare comprensivo, sapeva che non doveva essere facile per lui digerire la cosa. Il giovane Kusanagi lanciò un’occhiata al medico e poi indugiò sulla figura ancora sdraiata di Iori, che lo fissava intensamente con i suoi occhi azzurri. “Mh…allora io vado…” disse voltandosi lentamente ed uscendo dalla stanza, chiudendosi poi la porta alle spalle.
Due ore dopo Kyo fu chiamato assieme a Terazuma nello studio del dottor Nomashi. “Come sta Iori?” chiese subito il ragazzo. “Gli ho fatto un controllo completo. Fisicamente è molto migliorato, le costole sono quasi guarite anche se dovrà tenere ancora per un po’ la fasciatura e fare il minimo sforzo possibile…quindi dovrà restare a letto ancora per qualche giorno.” “D’accordo…questo mi fa piacere ma la sua memoria? Che cos’è successo?” Il medico sospirò. “La perdita della memoria è dovuta al colpo ricevuto alla testa. Quella è stata la causa del suo breve coma e lo è anche adesso…in verità me l’aspettavo e sarei stato sorpreso se si fosse svegliato completamente sano.” “Ma non è permanente vero?” Kyo sembrava piuttosto ansioso di sapere quella risposta. Non sapeva spiegarselo ma il pensiero che il suo ex-rivale avesse perso la memoria (e non si ricordasse per nulla di lui e di ciò che avevano passato assieme in tutti quegli anni) gli dava più fastidio del dovuto, nonostante non fossero mai stati veri e propri amici, anche se da parte sua tentativi di porre fine a quella lotta senza senso c’erano stati. “No, non temere…non ho rilevato gravi danni…” sorrise il dottore “E’ solo questione di tempo, anche se non so dirti quanto tempo ci vorrà affinchè la recuperi totalmente…” “Capisco…beh, questa è una bella notizia…” sospirò sollevato “C’è qualcosa che posso fare per aiutarlo?” “Direi che stargli accanto come hai fatto fin’ora è tutto ciò che ti posso consigliare…le tue parole, i tuoi gesti, qualsiasi cosa può risvegliare i suoi ricordi…” “Non c’è altro?” “Purtroppo no…questo è tutto ciò che puoi fare al momento…il resto lo devi lasciare a noi medici” sorrise. “D’accordo…” “Ora se vuoi Kyo puoi andare a trovare Iori…penso che gli farà piacere vederti…” Kyo storse un po’ le labbra a quell’ultima affermazione…Iori non era mai stato felice di vederlo, se non ad accezione quando aveva un forte desiderio di ucciderlo…ma ora non ricordava nulla sulla situazione delle loro famiglie e sulla sua ‘missione’ quindi poteva davvero apprezzare la sua presenza. In qualche modo però non gli sembrava giusto…non gli sembrava la stessa cosa. “Kyo…c’è qualcosa che non va?” chiese gentilmente il dottor Terazuma appoggiandogli una mano su una spalla. Il ragazzo si riscosse di colpo dai suoi pensieri e lo fissò. “Eh? Oh no…scusatemi…ero solo soprapensiero… - sorrise – Ora vado e vi lascio al vostro lavoro…se avete bisogno di me mi troverete nella stanza di Iori almeno per la prossima ora…” Con questo Kyo si alzò e dopo aver fatto un leggero inchino ai due medici, uscì dallo studio e si avviò per i corridoi dell’ospedale con una certa famigliarità…quante volte li aveva girati ormai… Una volta arrivato davanti alla camera di Iori dovette fare un leggero sforzo per ricordarsi di bussare prima di entrare, abituato com’era a non farlo visto che il rossino giaceva sempre privo di conoscenza a letto. Solo quando ricevette una risposta dall’interno varcò la soglia. Iori giaceva semi seduto sul letto, perfettamente sveglio. I suoi penetranti occhi azzurri erano puntati su di lui mentre lo studiavano con attenzione e la solita espressione indifferente e controllata rimaneva invariata sul volto. Kyo forzò un sorriso nervoso sulle sue labbra…non sapeva bene come comportarsi in questa situazione…con il vecchio Iori avrebbe saputo che fare ma da questo Iori non sapeva cosa aspettarsi. “Ciao…” si limitò a dire avvicinandosi a lui. “Ciao…” fu la risposta identica da parte del rossino. I due rimasero in silenzio alcuni secondi prima che Kyo decidesse di nuovo di parlare. “Come ti senti?” “Direi bene viste le circostanze…frastornato…ma le ferite non mi danno noia…” “Questo mi fa piacere…” Dopo ciò calò di nuovo il silenzio. Kyo imprecò mentalmente contro la sua incompetenza; aveva passato settimane a parlare con Iori del più e del meno, anche se in coma, e pure con la sua versione arrogante e sanguinaria riusciva a fare un dialogo più complesso di questo prima di cominciare a darsele di santa ragione. Perché non ci riusciva ora!? Dove stava la differenza!? Ok, la differenza c’era…ed era notevole…ma in quel momento stava facendo la figura dell’idiota! “Il tuo nome è Kyo, giusto?” chiese il rossino all’improvviso. “Cosa…si…si, il mio nome è Kyo Kusanagi…” rispose dopo un attimo di confusione…gli sembrava ancora così strano che Iori non si ricordasse nulla, neppure il suo nome. “Il dottor Nomashi mi ha detto che mi sei stato accanto per tutto il tempo che sono stato in coma…” “S-si…è così…” “Grazie…” Kyo lo fissò ad occhi spalancati e ci mancò poco che la sua mandibola toccasse il pavimento dalla sorpresa…non avrebbe mai pensato di vivere abbastanza a lungo per vedere il grande Iori Yagami ringraziare lui, Kyo Kusanagi, il suo acerrimo nemico. Era un momento da immortalare. “Dalla tua reazione deduco che non fossi un tipo molto cordiale…” disse il rossino increspando leggermente le labbra in un sorriso vagamente divertito. Kyo arrossì a quelle parole…perché stava arrossendo poi? E perché si sentiva imbarazzato? Ah, questa situazione lo stava confondendo! “Ecco…non proprio…diciamo che…beh…non sei mai stato un tipo di molte parole e dal temperamento…pacato…” rispose il moro cercando di placare il rossore che si era diffuso sul suo viso “E comunque non devi ringraziarmi…l’ho fatto volentieri…” Iori fece un cenno col capo e poi indicò con una mano la sedia posta accanto al letto, sedia dove Kyo aveva trascorso parecchie ore in quella stanza. Seguendo l’invito il ragazzo si sedette. “Sei davvero un amico allora…ho come la vaga sensazione che non sarebbero venuti in molti a trovarmi…” Il moretto decise di non rispondere…non sapendo davvero cosa dirgli senza suonare brutale…così decise di portare la conversazione su un altro piano. “Deve essere strano non ricordarsi nulla…non ti fa…paura?” “No…è una sensazione spiacevole ed irritante…ma non mi spaventa…” “Neppure se sapessi che non ti tornerà più la memoria?” “No…in quel caso ricomincerei da capo…” rispose Iori scrollando le spalle…Kyo non poté evitare di sorridere, un simile atteggiamento indifferente era proprio dal Iori che conosceva. “Devo dire che stai prendendo la cosa con filosofia…” “Così ha detto anche il dottore…” disse con un fantasma di sorriso “A proposito Kyo, ci sarebbe una cosa che vorrei chiederti…” Il giovane Kusanagi inarcò un sopracciglio perplesso. “Certo…chiedi pure…” Yagami lo fissò con attenzione, come se stesse ponderando la domanda e le parole più adatte da usare per esprimersi…Kyo attese pazientemente, immaginava che il ragazzo avesse molte domande da fargli, soprattutto su sé stesso e chi era, però non sapeva fino a quanto fosse giusto fornirgli tali informazioni…non era come se lo stesse condizionando in questo modo? Forse era meglio che i ricordi affiorassero da soli… “In che tipo di incidente siamo stati coinvolti?” Il moretto rimase un attimo stralunato da quella domanda, tra tutte quelle che si aspettava quella non rientrava nella lista…eppure era più che ovvio che volesse saperlo…il problema era che non sapeva come rispondergli…non poteva di certo dirgli che qualcuno aveva provato ad ucciderli facendoli cadere in una trappola. Certo, vedendo come aveva reagito finora era facile immaginare che avrebbe assimilato la notizia senza scomporsi ed avrebbe continuato dritto per la sua strada come se nulla fosse…ma ciò avrebbe portato ad altre domande…e non era certo di volergli fornire le risposte…visto che la maggior parte di esse non erano piacevoli. Era vero, prima o poi sarebbe venuto fuori il discorso che lui era un combattente dotato di straordinari poteri e privo di scrupoli…che loro non erano veramente amici ma solamente rivali…sarebbero venute alla luce tante altre piccole informazioni che avrebbe preferito ricordasse da solo…o per lo meno delle quali avrebbe preferito informarlo in seguito. Quindi decise di rispondergli con una mezza verità. “Ecco…vedi…ci trovavamo nella zona del porto…in un magazzino abbandonato…da fuori non sembrava così pericolante…ma ad un certo punto è cominciato a crollarci tutto addosso…c’è stata anche un’esplosione…e questo è tutto ciò che ricordo…prima di risvegliarmi qui in ospedale dove mi hanno informato delle tue condizioni…” “Capisco…” rispose con espressione assorta. Kyo non sapeva se Iori avesse bevuto o meno la sua storia. Se aveva dei dubbi a riguardo non lo dava a vedere. “Beh…sono felice che siamo usciti entrambi sani e salvi da questa disavventura…” ‘Se sono salvo è in maggior parte merito tuo’ precisò una vocina nelle profondità della sua mente. Era vero, con tutto quello che era successo se l’era quasi scordato…Iori gli aveva salvato la vita…ed ora come ora non poteva neppure sapere il motivo del suo gesto, visto ce non ne aveva memoria. “Si…siamo stati davvero fortunati…” confermò con un accenno di sorriso. Kyo rimase ancora una mezzora in compagnia del rosso. Quest’ultimo non era mai stato un tipo di molte parole e non lo era tutt’ora, questo era un altro dettaglio che non era cambiato…ciò però non impedì ai due di avere una discreta conversazione che Kyo trovò molto piacevole e rilassante. Iori gli fece altre domande su sé stesso, questa volta meno complicate o compromettenti…tipo quanti anni aveva, dov’era la sua famiglia e cosa faceva nella vita…ma non indagò più di tanto…invece Iori si trovò stranamente attratto dal compagno, assetato di conoscenza nei suoi confronti. Kyo si sentì vagamente imbarazzato a tutte quelle domande, seppur chieste in maniera tale da lusingare l’interrogato e non infastidirlo. Ad interrompere la loro conversazione fu l’aprirsi della porta della camera e la comparsa di due persone sulla soglia. “Kyo…abbiamo saputo che Iori si è svegliato!” disse Shingo con la sua solita voce squillante, accanto a lui Benimaru aveva già adocchiato Yagami e lo stava studiando con particolare attenzione. Il giovane Kusanagi si voltò verso i suoi due amici e sorrise tranquillo. “Si, come vedete è cosciente adesso…anche se purtroppo ha perso la memoria a causa dell’incidente…” “Cosa!?! Ha perso la memoria!?!” urlò di nuovo Shingo facendo da pappagallo alle parole appena pronunciate dall’altro ragazzo. Il biondo non ebbe alcuna reazione esagerata, solo inarcò un sopracciglio con fare incuriosito e vagamente sorpreso. “Shingo non essere così chiassoso, siamo in un ospedale…” sospirò Kyo scuotendo il capo rassegnato “Comunque Iori permettimi di rifare le presentazioni, visto che non ricorderai di certo i loro volti…questi sono due miei cari amici…Shingo e Benimaru…” Iori li fissò, esaminandoli da capo a piedi con uno sguardo penetrante ed impassibile, cercando forse di ricollegare quei volti a delle immagini in quel momento inafferrabili. Ciò rese ancora più nervoso Shingo, che già di suo non sapeva cosa dire ne come comportarsi in presenza dell’erede Yagami, ed ora più che mai non sapeva cosa fare. Benimaru invece se la cavò egregiamente. Sorrise in modo cordiale nonostante non scorresse buon sangue tra lui e Iori e finse di essere per lo meno in toni civili con lui. “Ciao Iori…sono felice che tu ti sia rimesso…eravamo piuttosto in ansia per te…” “Grazie…” si limitò a rispondere il rosso con voce poco espressiva, non capiva perché ma non nutriva una grande simpatia per quel biondino…Kyo aveva detto che erano amici suoi, forse era per quello, non erano poi così in confidenza come si sentiva con lui. “Se vuoi scusarmi Iori, ti rubo qualche minuto Kyo…intanto ti terrà compagnia Shingo” disse Benimaru sempre sorridendo per poi lanciare un’occhiata all’amico e fargli capire che gli doveva parlare. “Ehi! Perché devo sare qui da solo!?” disse il moretto lanciando un’occhiata diffidente a Iori, al quale venne l’istinto alzare gli occhi al cielo e scuotere il capo ma non lo fece. Kyo rise e diede una sonora pacca sulla spalla a Shingo. “Shingo, di che hai paura!? Non morde mica!” “Si…come no…” borbottò. “Torniamo subito dai…siamo qui in corridoio…” e con questo Kyo si voltò ed uscì dalla stanza seguito da Benimaru, il tutto sotto lo sguardo attento di Iori. Una volta fuori Kyo si fece serio e si avvicinò all’amico. “Che cosa è successo?” “Ace si è fatto vivo.” Quella risposta lo sorprese ma allo stesso tempo sapeva di doverselo aspettare prima o poi, nonostante sperasse che non accadesse tanto presto. Ace in fondo era un professionista, non avrebbe mai lasciato un lavoro a metà, soprattutto se personale. Non trovando cadaveri e non sentendo ai notiziari il clamoroso annuncio della morte di due dei più famosi combattenti del Giappone, era ovvio che si sarebbe insospettito, che avrebbe dubitato della loro reale morte. Quasi quasi si stupiva che ci avesse impiegato tanto prima di agire. “Dove? Quando?” chiese subito cercando di fare il punto della situazione. “Questa mattina…l’ho intravisto mentre uscivo da un bar e mi sono messo a seguirlo…sta girando tutti gli ospedali Kyo…sa che siete vivi e se non siete nelle vostre abitazioni come credo lui si sia accertato, sa che l’unico altro posto dove potreste essere sono gli ospedali…qui non siete più al sicuro.” “Dannazione…stava andando tutto troppo bene perché potesse continuare così…è una fortuna che Iori si sia svegliato…dobbiamo andarcene da qualche altra parte fino a quando non è guarito completamente…se ci trova Ace in questo momento siamo nei guai.” Benimaru notò la preoccupazione nella voce di Kyo ma non fece alcun commento se mai la trovò strana. Lui e Iori erano nemici da anni, le loro famiglie lo erano da ancora più tempo, eppure sapeva che per Kyo quella rivalità non aveva alcuna importanza. Più e più volte aveva provato a porre fine alla loro stupida disputa, senza mai riuscire a fare ragionare Iori…non aveva mai desiderato la morte di Yagami nonostante tale premura non fosse reciproca. Quindi non trovava nulla di insolito nella sua preoccupazione, soprattutto vista la situazione difficile in cui si trovavano e per via del sospetto, quasi certezza, che Iori gli avesse salvato la vita. “Hai qualche idea su dove andare?” chiese alla fine il biondo. “Sinceramente non lo so…qualsiasi abitazione legata alle nostre famiglie sarebbe troppo facile da rintracciare…ci vuole qualcos’altro…” disse Kyo con espressione pensierosa. “Iori non sa ancora che un pazzo psicopatico sta cercando di uccidervi vero?” “No…” disse sentendosi quasi colpevole per aver distorto la verità “Gli ho detto lo stretto necessario…non volevo traumatizzarlo con troppe informazioni shockanti…ok, lo so, Iori non è così facilmente traumatizzabile però non mi sembrava comunque giusto dirgli certe cose dopo poche ore che si è svegliato…volevo aspettare qualche giorno che si riprendesse un po’…” Benimaru sorrise e gli appoggiò una mano sulla spalla. “Hai fatto bene…avrai tempo per farlo se prima riusciamo a portarvi entrambi lontano da qui…” “Già” Kyo si appoggiò al muro a braccia incrociate e cominciò a riflettere su dove lui e Iori avrebbero potuto nascondersi…non aveva idee…vuoto assoluto. Benimaru da parte sua si mise anche lui a vagliare alcune ipotesi e fu lui a giungere ad una soluzione più che adeguata. “Ehi Kyo…ti ricordi quella casetta al mare dove abbiamo trascorso quel week-end qualche mese fa? Quella che ci aveva gentilmente offerto la signora Hiromoto?” “Certo…ricordo anche che Shingo è stato attaccato dalle meduse perché non si è accorto dei cartelli di pericolo ed è entrato in mare lo stesso…ma cosa centra adesso…- poi fece il collegamento – Stai suggerendo di andare lì?” “Esattamente!” disse Benimaru sorridendo “La signora Hiromoto è vecchia e ci ha particolarmente in simpatia…i suoi figli stanno in altre città e quella casa ha detto che possiamo usarla quando vogliamo…basta chiederle se possiamo andarci per un po’ di tempo ed il gioco è fatto! Ace non potrà mai collegarvi a quella casa…almeno non così facilmente…e questo ci farà guadagnare tempo.” “Mh si…potrebbe essere una bella idea…anche se non vorrei arrecare problemi alla signora…” “Non preoccuparti per questo…troverò un modo per assicurarmi che non corra eventuali pericoli…appena usciti di qua io e Shingo andiamo subito a chiederle le chiavi…” “Mentre io penserò a parlare con i dottori per le carte di dimissione di Iori…vediamo se riuscirò a farlo dimettere domani stesso …” “Perfetto…allora andiamo a salvare Shingo dalle perfide grinfie di Iori…” e con questo Benimaru passò un braccio attorno alle spalle di Kyo ed assieme tornarono nella camera dove li stavano aspettando gli altri due ragazzi.
*Fine 2 parte*
|