Melodie

di Mab


P.O.V. KEIJI SASAKI

 

Sono al distretto di polizia, davanti al computer a compilare dei moduli di criminali sparsi in tutto il paese.

Mentre faccio scorrere le pagine di internet mi appare il caso Sawada.

Istintivamente mi viene in mente Shigemitsu.

Ancora non sono riuscito a capire bene come funziona quella grandissima testa di rapa, so solo che ci somigliamo anche se all'apparenza siamo totalmente diversi...

"Sasaki, scusami... Ti ho portato il thè!" mi dice una ragazza del distretto del quale non ricordo il nome.

"Grazie..." dico prendendo il thè e rifocalizzando la mia attenzione sullo schermo del computer.

“Prego, figurati, per me è un piacere!” risponde lei prima di allontanarsi.

 

 

Non passano neanche dieci secondi che sento qualcuno chiamarmi: “Saasaakiiiiiiiiii!!”

Ma adesso so chi è…

Shigemitsu Hashiba…

Non riesco a girarmi che me lo ritrovo addosso.

Mi abbraccia da dietro per le spalle.

“Buongiorno, Hashiba. Spero tu abbia dormito bene…” gli dico, ma prima di accorgermi della mia gaffe lui mi mette in imbarazzo…

“Dormito, che parolone… Diciamo che ho riposato leggermente…” mi soffia in un orecchio.

“Sai bene le regole” gli ringhio “La nostra vita privata deve rimanere a casa, Hashiba!”

“Ooooh!! Come sei permaloso, io scherzavo!! Ahahahahah!!” e scoppia a ridere.

Tanto lo sapevo che non mi avrebbe preso sul serio… 

Mi aveva avvertito anche Tsuzuku, quando gli avevo detto di me e Shigemitsu.

Mi ricordo che mi disse: “Ahahahahah!! Ma che brutti gusti, hai!! Hashiba!! Ahahahah!! Stai attento, Keiji, quello è uno che se prende la sua preda non la molla più e che mai e poi mai ti starà a sentire o ti darà retta!!”

Secondo me mi ha portato sfiga…

“Comunque ora vai a lavorare. Ti vuole il capo, sicuramente dovrà sgridarti, tanto per cambiare!” lo ammonisco.

“Daccordoooooo!!” dice correndo dal capo.

Non fa in tempo ad arrivare alla porta ed aprirla che già si avverte l’urlo del capo: “HASHIBAAAAAAAAA!!!! IMBECILLE!!” 

Tutti scoppiano a ridere, anche io sorrido.

Sono incorreggibili!

“SASAKIIIII!! VIENI IMMEDIATAMENTE QUIIIIIIIIIIIIIII!!” urla ancora il capo.

E adesso che diavolo sarà successo?

 

Entro nello studio del capo  il quale immediatamente mi aggredisce.

“Sasaki, diglielo anche tu a questo imbecille! Digli che non può rischiare di farsi ammazzare solo per una sua fissazione!!”

Mi volto verso Shigemitsu che mi sorride allegro e buffone come sempre.

Lo fisso e anche lui mi fissa negli occhi.

Sa cosa intendo con questo sguardo.

“Promesso!!” mi dice.

“FILATE A LAVORARE!! SOPRATTUTTO TU, HASHIBA!!” ci dice il capo sbattendoci fuori e chiudendo sonoramente la porta.

 

 

E’ finita la giornata di lavoro e mi appresto ad uscire dall’ufficio.

“Keiji!” urla Shigemitsu saltandomi addosso.

“Shigemitsu…” dico.

“Torniamo a casa insieme??” mi chiede.

“Noi abitiamo insieme, se non te lo sei scordato…” dico accigliato.

E’ proprio strano il mio koibito.

“Ah, già! Ahahahah!!” ride lui.

Io scuoto la testa rassegnato.

 

 

Siamo in macchina.

Guido io, tanto per cambiare.

“Ho intenzione di andare a parlare con Sawada…” mi annuncia.

Io inchiodo di botto: “Ehi, Keiji! Ma sei matto??” mi dice spaventato dalla mia reazione.

Mi volto e lo fisso con sguardo bruciante.

“Allora quello che ti ho detto prima davanti al capo non è servito a niente! Perché mi sembra sempre di parlare col muro!!?” dico rassegnato dalla sua insensibilità.

Sì, perché prima gli ho detto con lo sguardo che non doveva fare idiozie. 

“Starò attento, te l’ho promesso!” dice lui per giustificarsi.

“Non mi serve che tu mi dica che starai attento!! Io voglio e pretendo che tu non faccia idiozie!! Cosa farei se ti perdessi…” soffio poggiando la mia fronte alla sua.

Non mi va di espormi così con lui ma questo è l’unico modo che conosco, insieme ad un altro che userò solo in caso di emergenza, per farlo desistere!

“Avanti, quanto sei melo drammatico! Scommetto che saresti più felice!! Ahahahah!!” ride lui.

Mi stacco e gli do un pugno sul naso.

“Merda! Credi così poco nel mio amore!?” ringhio prendendolo per il colletto con una mano e picchiandolo con l’altra.

“Ahi, fermo! Aspetta… Mi fai male…” si lamenta.

“E tu non fai male a me?” sbraito continuando imperterrito a picchiarlo.

Lui mi blocca il pugno, si toglie gli occhiali e mi da un bacio.

Chiudo gli occhi al leggero tocco delle sue labbra.

“Anche se dovessi picchiarmi all’infinito io non desisterò, tengo a te incredibilmente ma uccidere Sawada è lo scopo della mia vita…” mi dice dopo essersi staccato.

“Va bene…” dico.

A lui gli si illuminano gli occhi ma non ha ancora finito di ascoltare tutta la mia frase: “Vorrà dire che non farò più l’amore con te!” so che sono egoista a parlare così, so che è il suo sogno e che vuole realizzarlo, ma io so anche che non voglio perderlo e che l’unico modo per impedire che questo accada è ricattarlo.

“COOOOOOOOOOSA??? MA MI VUOI MORTOOOOOOOO!!!!!” piagnucola lui.

Io internamente sorrido.

“Però…” continuo.

“C’è un però?” chiede lui.

Io annuisco e continuo: ”Se manterrai la promessa di non farti ammazzare prima che io non lo abbia saputo… Puoi andarci… Ma stai attento…” 

Lui sorride felice e mi bacia ancora una volta.

“Avanti fido! Torniamo a casa, ho fame!!” esclama.

“E, ovviamente, tocca a me cucinare!” dico.

“Sì, tocca a te… Ma non devi cucinare… Devi sfamare un altro tipo di fame…” mi soffia in un orecchio.

“Il solito maiale…” mi lamento.

Lui scoppia a ridere e sorrido anche io.

 

 

**FINE** 




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