Questa può essere considerata come il seguito di I’ll forget you…

L’idea di lasciare il povero Kiminobu a soffrire non mi allettava. Così ho deciso, dopo aver chiacchierato con Elyxyz, di dargli una rivincita.

 

Con la speranza che un giorno, anche io, riesca a dimenticare.



Megane no revenge

Michiru

 

 

Se ho deciso di prendere e farmi una passeggiata così -senza niente-  lasciando a casa il cellulare, l’orologio.. solo con le cuffie nelle orecchie.. nessuna meta precisa.. è stato unicamente perché la tristezza, in quella casa, stava prendendo il sopravvento.

 

È passato un anno dal giorno in cui gli ho detto addio.

 

Ero proprio qui, seduto su questa panchina - al freddo – quando, nel profondo della mia anima, ho preso questa decisione.

E ora.. guardando al passato, cosa vedo?

Vedo un Kiminobu falso, costruito, che si mostra con un sorriso a tutti, ma che in realtà dentro piange.

 

In quest’anno ho preso il diploma, mi sono iscritto all’università e me la cavo abbastanza.

 

Ho molti nuovi amici.

 

Ho un ragazzo, al quale voglio davvero molto bene.

 

Eppure… continua a mancarmi qualcosa.

Non so ancora cosa.

 

 

Oggi è il giorno.

 

 

Il giorno della cena con i ragazzi del club di basket-quasi-campione-nazionale.

Ne approfittiamo per festeggiare, anche se in ritardo, il compleanno di Kaede.

 

Una rimpatriata, come spesso se ne fanno.

 

Oggi è il giorno.             Dovrò essere forte e deciso.

Stasera saremo solo in 7.. avremmo voluto che ci fosse anche Sendo, ma purtroppo è in viaggio studio in Italia e tornerà il prossimo mese.

 

Al mio arrivo al locale ancora non c’è quasi nessuno.

Solamente Akagi, che vedo quasi tutti i giorni all’Uni, e Ayako, puntuale anche lei come sempre.

Mi lascio trascinare in una piacevole conversazione mentre piano piano arrivano gli altri compagni.

 

Lui compreso.

 

Al suo arrivo devo concentrarmi per moderare l’andamento dei battiti cardiaci, riprendendomi quasi subito.

A tavola ci sediamo abbastanza distanti, ma non riesco ad evitare di guardarlo.

È vestito bene stasera, come piace a me.

Una polo bianca, semplice ma elegante, un paio di Levi’s, le nuove Nike… si tratta bene, eh? Mi viene da pensare.

Ma nonostante la sua apparenza voglia dimostrare padronanza della situazione e sicurezza, i suoi occhi parlano diversamente.

 

Sono vuoti.

 

Freddi.

 

È ben diverso dall’Hisashi che ricordavo.

Internamente, intendo.

Ma poiché io ero innamorato proprio del suo aspetto interiore, mi sono accorto subito della differenza.

 

La cena è finita, ormai, da un bel pezzo e l’alcool trangugiato sta facendo il suo effetto su Sakuragi, che come uno scemo sta trotterellando per il locale imitando l’ape Maia.

Rukawa è qui di fronte a me e lo guarda torvo.

È stato un piacere sapere che dopo mille peripezie sono riusciti a mettersi insieme.. quando Hana si era messo con Haruko stavo iniziando a perdere le speranze!!

Peccato che non ci sia Sendo.. mi piace molto chiacchierare con lui. Pazienza!

 

Ho perso di vista Hisashi… deve essere in bagno.

 

Butto giù l’ultimo sorso del liquore che ci ha offerto Ryota dopo averci annunciato di esser riuscito finalmente a strappare un appuntamento ad Ayako e mi sento per un attimo sereno.

Una serenità effimera.

 

“Ti trovo bene” mi sorprende arrivando alle mie spalle.

Mi volto e lo fisso a lungo, senza parlare per qualche istante.

Grazie” rispondo poi alzandomi per annientare quella sensazione di soggezione che provavo a guardarlo dal basso.

“Non sei di molte parole.. in genere uno dovrebbe rispondere qualcosa tipo <anche io ti trovo bene Hisachan>”

continua a sognare, ok?” rispondo voltandogli le spalle.

“Mh.. freddino! Ma mi piace..”

Mi volto furente “Non ti azzardare, Mitsui!!”

“Ok, calmissimo! Non ti va di chiacchierare come ai vecchi tempi?” continua passandomi un dito su una guancia.

Prontamente allontano la sua mano “Non ci tengo” rispondo, duro e fermo “io e te non abbiamo più niente da spartirci”

“Non ti sto chiedendo molto..”

Già, solo di passare la notte, vero? Beh, te lo puoi scordare. Non sono una puttana, ok? Hai avuto ampie possibilità di stare con me, ma una ad una le hai buttate nel cesso. Io dipendevo da te, Hisashi. Per me tu eri un eroe indiscusso. Amavo tutto di te e questo ti ha permesso di sfruttarmi all’inverosimile. Ma.. sai? Ora sto benissimo senza te.”

“Che cazzo credi, quattrocchi, che sia venuto a elemosinarti? A pregarti di scopare con me stanotte? No. Ti ho visto, e ho pensato che sarei riuscito ad abbindolarti di nuovo. Non credere di essere così importante per me da meritarti la mia attenzione.” Risponde come sputando veleno.

Ma stranamente, le sue parole non mi feriscono come credevo.

io invece sono convinto che tu abbia nostalgia, e cerchi di ritrovare quello che è stato tra di noi. Ammettilo, Hisashi. Mi hai lasciato nel momento in cui ti sei accorto di esserti innamorato di me. E sapendo che non saresti più riuscito ad abbindolarmi hai scelto un’altra vittima”.

 

Mentre le parole escono, quasi indipendenti, dalle mie labbra, il suo sguardo si fa scuro, e deglutendo a fatica inizia a fissare il pavimento.

Questo vuole dire che ho ragione.

 

Avevo ragione allora.

 

ma tanto, alla fine, ti sei ritrovato da solo. Mi fai pena, sai Hisashi?”

“Hey, bastardo, che cazzo hai detto?” si infuria

che mi fai pena, sei solo un’anima persa. Un fottuto egoista approfittatore. Non provare mai più a cercare conforto da me. Dopo avermi distrutto il cuore, non te lo permetto. E ora.. addio. Avrei voluto dirtelo già un anno fa, in questo stesso giorno” continuo fissandolo negli occhi.

“Fottiti” ghigna. E si volta uscendo dal locale.

 

Sospiro. E solo ora mi accorgo che in fondo alla mia anima si è sciolto qualcosa.

 

Ecco cosa mi mancava.

 

Finalmente ora posso sorridere.

 

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Cerco di aprire la porta facendo meno rumore possibile per non svegliarlo, ma l’impresa non mi riesce.

Dall’oscurità vedo alzarsi un’ombra, e dopo due secondi la luce è già accesa.

“Kimi.. sei già qui..” mi sussurra con la sua voce dolce.

Kenji.. te l’avevo detto no?” rispondo posando le chiavi e la giacca.

Poi mi sento abbracciare.. le sue mani mi cingono la vita, la sua testa poggia sulla mia schiena.

“Ero preoccupato…” sussurra poi, più a lui che a me.

perché?” chiedo pronto

“C’era anche Mitsui.. vero?” continua

 

Sorrido girandomi nel suo abbraccio e chiudendo il suo viso tra le mie mani poggiando uno contro l’altro i nostri nasi.

sì.. c’era. Sai……… gli ho finalmente  detto addio..”.

 

Si scosta un attimo per guardarmi incredulo negli occhi.

“Kimi.. stai scherzando?” gracchia con gli occhi lucidi.

 

Ti amo…” rispondo sorridendo.

 

Ed è un sorriso limpido, sincero, privo di preoccupazioni ora.

E Kenji pare accorgersene.

 

“Ti amo anche io..” risponde, donandomi poi un bacio dolcissimo.

 

Il primo, della mia nuova vita, iniziata oggi.

 

 

^ Owari ^

 

 Grazie Ely per le tue correzioni! Chi può vantare una Sensei come te che legge e commenta?.?

Commenti e critiche al solito indirizzo michiru_nekoi@yahoo.it .. baciotti a tutti!!