Commento:
Leggete bene questa fic perchè ho introdotto gli amici di Kurama (che mi
sono inventata, excuse me!) che ritroverete come prezzemolo nelle fic a
venire...ci tengo a dire che botan non mi sta antipatica...io odio YUKINA!
Altra cosa: spero apprezzerete l’identikit che sto sviluppando intorno
ad ogni personaggio...è veramente divertente...
(Per
chi non conosce il giapponese: Kuradan=non importa; Baka=scemo
Meeting
Shuichi's World
di Jpnir
Quando,
il mattino dopo, Hiei si svegliò, Kurama non era più nel suo letto. Al
suo posto, un biglietto.
“Buongiorno!
Mi dispiace di essermi addormentato ieri sera. Scusami anche se sono
andato a scuola, ma oggi non potevo proprio mancare! Domani starò a casa,
promesso. La colazione è in cucina, i vestiti ce li hai già addosso
(quante volte ti o detto di toglierli prima di dormire?!) se ti svegli per
pranzo, ti aspetto a scuola, altrimenti ci vediamo nel pomeriggio.
Kurama”
Hiei
sbuffò. Sperava veramente che Kurama rimanesse a casa con lui.
Guardò
l’orologio: erano le nove e mezza del mattino, meno male, almeno
avrebbero pranzato insieme.
Si alzò
e fece colazione. Stava mettendo a lavare i piatti sporchi quando
suonarono alla porta.
“No!Ancora?!”
pensò. Non sapeva cosa fare. Si avvicinò alla porta e...sentì un’aura
familiare.
Aprì
la porta. Davanti a lui, Yukina.
“Hiei-kun!”
disse, il volto con quell’espressione dolce e preoccupata di sempre.
“Yu...Yukina-san!”
“Hiei-kun...ho
sentito...Kurama-kun è in pericolo!”
Hiei si
dimenticò per un attimo di avere davanti Yukina e sprofondò nei suoi
pensieri. Kurama era in pericolo? Ma non era a scuola? Cosa...
“Hiei-kun!
Mi senti?”
“Ah...Yukina-san...scusami...cosa...cosa
dicevi?”
“Penso
che Kurama-kun sia in pericolo perchè ho sentito la sua aura affievolirsi
di colpo più o meno tre quarti d’ora fa...sono venuta qua più in
fretta che ho potuto...tu non hai sentito nulla?”
Hiei
guardò Yukina. Appariva strana, vestita come un Ningen, in maglietta
azzurra e Jeans.
“No...tre
quarti d’ora fa stavo ancora...ancora dormendo. E poi col Jagan
coperto...oddio, Kurama...” fissò il pavimento, poi tirò su di scatto
la testa.
“Dobbiamo
andare a controllare!Dovrebbe essere a scuola, adesso.”
“Sì...”
disse Yukina, mentre Hiei senza neanche chiudere a chiave la porta la
prendeva per mano e si metteva a correre nella direzione della scuola di
Shuichi.
Arrivarono
pochi minuti dopo.
Yukina
fece cenno ad Hiei di lasciar parlare lei, e si rivolse al grasso uomo che
se ne stava seduto dietro uno sportello all’ingresso della scuola.
“Mi
scusi, potrebbe indicarmi la classe di Minamino Shuichi, II anno?”
Il
grassone si voltò e la fissò.
“Minamino?
E’ quel cervellone coi capelli rossi?” a Hiei fremettero le mani, ma
Yukina gli fece un gesto dietro la schiena per dirgli di stare calmo, e si
trattenne.
“Sì...per
favore, potrebbe indicarmi dove si trova ora?”
“Lo
hanno portato mezz’ora fa in infermeria. Si è sentito male nell’ora
di...”
Hiei
non finì di sentire la frase.
Mentre
si fiondava verso l’infermeria (sapeva dov’era perchè c’era già
stato una volta”, sentì Yukina ringraziare l’uomo e seguirlo.
“Hiei-kun...aspettami!”
urlò.
Hiei si
fermò solo un secondo, afferrò nuovamente la mano di Yukina e riprese a
correre.
“Siamo
entrati...con le scarpe...” disse Yukina col fiatone.
Hiei
non le rispose. Arrivarono all’entrata dell’infermeria.
“Fermati!”
disse Yukina ad Hiei, afferrandolo per un braccio, ansimante.
“Non
puoi entrare così, devi stare calmo.”
“Hn...”disse
Hiei, stringendole la mano ancora di più.
Yukina
ricambiò la presa.
“Vedrai
che sta bene...avanti, entra...”
Hiei
spinse piano la porta dell’infermeria, ed entrò.
Cinque
delle sei brande sistemate nella piccola infermeria erano vuote. Sulla
sesta, sul lato destro della stanza, stava Kurama. Al suo fianco, Ukio e
altri due sconosciuti.
Kurama
si voltò di scatto, aprendo gli occhi, avendo percepito l’ingresso
nella stanza delle ultime due persone che si aspettava arrivassero.
“Hi...Hiei!”
disse.
“Ku...”
disse Hiei, e scoppiò a piangere, correndo verso la brandina.
Arrivato
lì, Kurama lo abbracciò.
“Che...che
accidenti ci fai qui?!”disse Kurama...
“Io...Yukina...”
disse, piangendo come un bambino senza quasi rendersene conto, “cosa ti
è successo?!”
Kurama
guardò Yukina con aria interrogativa.
“Ho
avuto uno dei miei presentimenti...” disse sorridendo Yukina.
“Arigatoo,
Yukina-san” disse Kurama, accarezzando la testa di Hiei.
“Hey...smettila
di piangere...non sono mica morto...Hiei!...non riesco a star su....”
Hiei
adagiò la testa di Kurama sul cuscino.
“Scusa....”disse,
il viso rosso e bagnato dalle lacrime.
Yukina
gli prese il viso tra le mani e con un fazzoletto gli asciugò le lacrime.
In un altro momento Hiei sarebbe arrossito, ma ora non riusciva a pensare
a nulla.
Si voltò,
incontrando lo sguardo di Ukio. Entrambi voltarono la testa di scatto,
imbarazzati.
“Scusate...che
cosa è successo di preciso?”chiese Yukina ai due ragazzi lì di fianco.
“Eravamo
nell’ora di scienze e Minamino ad un certo punto è svenuto...non so
cosa sia successo...”
“Erano
esperimenti con reazioni che provocavano qualche vapore?” chiese Hiei,
stupendo sia Kurama che Yukina.
“Sì...”
rispose uno dei due ragazzi “stavamo provocando delle reazioni con del
vapore...ma come...”
“Kur...Shuichi
è allergico ad alcuni vapori creati da reazioni chimiche tra più
elementi...forse è stato quello...”
“Hiei...questo
non lo sapevo nemmeno io...”
“Me
lo ha detto tua madre.”
A quel
punto Kurama capì che Hiei stava solo cercando di coprigli le spalle,
poichè entrambi sapevano benissimo che era svenuto per colpa del vino
bevuto in gran quantità la sera prima.
“Ah sì...ora
ricordo...l’allergia...sì, l’allergia...” disse Kurama, cercando di
rimediare e di reggere il gioco a Hiei, mentre Yukina cercava di non
ridacchiare.
“Adesso,
Shuichi-kun? Devi rimanere qui o puoi tornare a casa?”
“Teoricamente...posso
tornare a casa...se riesco ad alzarmi...” disse Kurama.
“Non
abbiamo fretta.” disse Hiei, riprendendo la sua solita aria imbronciata.
“Noi...dobbiamo
tornare in classe.” Disse uno dei due ragazzi, cominciando ad
allontanarsi con un gesto di saluto della mano.
“Curati,
Minamino!” disse l’altro, uscendo dalla stanza dietro al primo.
Anche
Ukio fece per andarsene “Riposa, Shuichi...” disse, accarezzandogli i
capelli quasi impercettibilmente. Poi abbassò lo sguardo. “Konnichiwa,
Hiei...”, disse, uscendo dalla stanza, senza lasciare a Hiei il tempo di
rispondere.
Hiei la
seguì con lo sguardo, uno sguardo malinconico.
Si
accorse di stare ancora tenendo la mano a Yukina, e si staccò con uno
“scusa.”
“Figurati...”disse
Yukina.
Tornarono
entrambi a guardare Kurama, che li fissava col volto paonazzo e gli occhi
socchiusi.
“Vado
a telefonare a Shizuru...” disse Yukina “così ci riaccompagna a casa
con l’auto.”
Rimasti
soli, sia Hiei che Kurama si sentivano in imbarazzo, Hiei per la scena di
pochi minuti prima, Kurama per essere lì, con le coperte fin sotto il
mento e il viso rosso, avendo fatto preoccupare Hiei e Yukina.
“Ukio...è
proprio bella...” disse Hiei. Lo pensava davvero, che Ukio fosse bella,
l’aveva vista il giorno prima, quando le aveva aperto la porta, stretta
nel cappotto verde e coi capelli neri al vento, e ora l’aveva
rincontrata, con l’uniforme scolastica, i capelli legati a coda di
cavallo e il viso segnato dalla preoccupazione, ed ogni volta aveva
pensato che era davvero di bellezza notevole.
Prendendola
come una provocazione, Kurama ribattè: “Anche Yukina è bella.”
Hiei si
voltò a fulminarlo con lo sguardo, poi tornò a fissare il pavimento,
pensando che non era quello il motivo per litigare.
“Non
ho pensato...nemmeno un secondo...al fatto che fossi con lei, stupida
volpe!”
“E a
che pensavi, allora?”
Hiei si
voltò, lo sguardo ancora arrabbiato, si avvicinò a Kurama e lo baciò.
Kurama tirò fuori una mano da sotto la coperta e gli accarezzò una
guancia.
In quel
momento si spalancò la porta.
“Shu...AH!”
Hiei si
tirò su di scatto, voltandosi verso la porta.
Davanti
a lui c’era uno dei due ragazzi della foto che aveva guardato la sera
prima. Era il ragazzo biondo, che subito arrossì, ma che non disse nulla
di strano, avvicinandosi alla branda di Kurama senza una parola.
Guardò
Hiei, poi Kurama, che nel frattempo si era tirato in qualche modo a
sedere.
“Hai
ragione, Shuichi, ha i capelli di Ukio...” disse.
Hiei
capì che si stava riferendo a lui, e guardò il pavimento imbarazzato,
poichè dalle parole del biondino si intuiva che i tre amici dovevano aver
discusso di lui più di una volta.
“Hiei,
questo è Kaede Sakaguchi.”
Kaede
tese la mano a Hiei, che la strinse un po’ goffamente.
“E’
un piacere incontrarti di persona, Hiei.” disse.
“Anche
per me” disse Hiei. “Ti ho visto in una foto...” non sapeva perchè
aveva aggiunto quel commento, ma gli sembrava di dover far vedere che
anche lui sapeva qualcosa dell’altro.
“Gli
ho parlato di voi giusto ieri...” disse Kurama, rivolto a Kaede.
“Come
stai, Shuichi? Ma si può sapere cosa hai combinato?!”
Hiei
guardò Kurama come per chiedere “a lui si può dire?”
Per
tutta risposta, Kurama disse “Abbiamo alzato un po’ il gomito...tutto
qui...la scusa ufficiale è che sono allergico a non so cosa...”
Kaede
poggiò la mano sulla fronte di Kurama. “Scotti ancora...ti consiglio di
andare a casa. Verrò a trovarti, Touji ci penso io ad avvertirlo ma è in
gita per un paio di settimane, se non sbaglio...quindi al massimo ti
telefonerà...adesso vado perchè ufficialmente sono in bagno...”
“Grazie,
Kaede...e non stare ad avvertire Touji, quello è capace di chiamarmi sei
volte al giorno...” disse Kurama con un sorriso.
“Hai
ragione...glielo dirò tra qualche giorno...stammi bene. Arrivederci, Hiei.”
“A...arrivederci.”
Quando
Kaede fu uscito, Hiei si voltò con occhi stupiti verso Kurama.
“Siete...siete
proprio amici voi tre, eh?”
“Sì...disse
Kurama.”
“Non
ha neanche...cioè...per il bacio...”
Kurama
guardò Hiei, poi scoppiò a ridere.
“Che
cosa c’è da ridere?!” disse Hiei, irritato.
Kurama
si ricompose, ma continuando a ridacchiare disse “Hai ragione, Hiei...non
te l’ho detto...Kaede e Youji stanno insieme.”
Hiei
sbarrò gli occhi. “Da...davvero? E...e quindi...”
“Noi
siamo molto amici da più di sei anni, ma all’inizio nessuno dei tre
aveva il coraggio di parlare, perchè pensavamo che la cosa ci avrebbe
allontanati. Ma un giorno io gli ho detto di te, e subito loro mi hanno
raccontato che stavano insieme, perchè ormai sapevano che non li avrei
discriminati...”
Yukina
entrò, accompagnata da Shizuru che era arrivata lì in un baleno.
“Avanti,
Kurama!” disse, col suo solito entusiasmo “Tirati su da quel letto!”
“Come
ti senti?”
Hiei
sedeva al fianco di Kurama, sul futon. Shizuru li aveva accompagnati a
casa e aveva cucinato qualcosa per il pranzo, e nel pomeriggio Yuusuke,
Kuwabara (portando un pasto cucinato da Shizuru), Botan e persino Koenma
erano andati a trovare il povero Kurama, che a dire il vero si era sentito
un po’ in imbarazzo sopratutto per le battutine di Botan sul fatto
dell’ “avere alzato il gomito” mentre lui e Hiei erano in casa da
soli...per fortuna Hiei l’aveva fulminata con lo sguardo e se ne era
stata zitta.
“Mi
gira la testa...” disse Kurama in tono lamentoso. Hiei sapeva che non lo
faceva per fare la vittima, ma perchè se c’era una cosa che odiava era
il mal di testa.
“Eh
eh Kurama...hai alzato il gomito eh? Vergooooooogna!Da te non me lo sarei
mai aspettato!Shuichi Minamino che si ubriaca!Cosa direbbe Shiori?”
disse Hiei facendo il verso a Botan. “Quella Botan...non sta mai zitta
un attimo...”
Kurama
sorrise, voltandosi dalla parte di Hiei.
“Mi
dispiace di averti fatto spaventare, stamattina...”
“Hn...kuradan.
Ho solo fatto una figura orribile.”
Kurama
gli accarezzò il dorso della mano con le dita.
“E’
valsa...più di mille parole.”
Hiei si
alzò, si tolse la maglia bianca che ancora indossava da ben due sere
prima, e si coricò a letto in fianco a Kurama, circondandolo per
l’ennesima colta con un abbraccio, baciandogli per l’ennesima volta la
frangia rossa dei capelli, e addormentandosi per l’ennesima volta
cullato dal suo profumo di zucchero e muschio.
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|